EU-OSHA. Studio previsionale sull’economia circolare e sui suoi effetti sulla sicurezza e salute sul lavoro: Fase 2 – micro-scenari

FONTE OSHA.EU 

La transizione verso un’economia circolare (CE) richiede nuovi modelli di business, nuovi modi di lavorare che possono comportare nuovi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Questo rapporto presenta i risultati della fase 2 di questo studio di previsione sull’EC. Ha coinvolto dialoghi con le parti interessate in quattro workshop nel 2022.

Durante questi seminari, i partecipanti hanno esplorato le possibilità future e identificato implicazioni specifiche per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL). Sulla base di queste discussioni, il rapporto presenta le azioni chiave necessarie per dare forma a un approccio alla SSL incentrato sull’uomo nella transizione verso un CE europeo.

Vedi il Report Rischi Emergenti 

Per scaricare il file pdf clicca QUI 

EUROGIP: Telelavoro e infortuni sul lavoro in sette paesi europei

 

Fonte Etui che ringraziamo 

Il nuovo rapporto di EUROGIP , un’organizzazione che si occupa di questioni relative all’assicurazione e alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, fornisce un’analisi delle disposizioni legali in materia di telelavoro e riconoscimento degli infortuni sul lavoro in sette paesi europei: Austria, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia.

La crisi sanitaria ha portato a un’accelerazione senza precedenti del telelavoro. Questa organizzazione del lavoro sembra ora essere saldamente consolidata, in particolare nella sua forma ibrida che combina il lavoro a distanza e faccia a faccia in ufficio. Tuttavia, attualmente non esiste una normativa europea specifica in materia di telelavoro. Il riferimento è l’ Accordo Quadro Europeo sul Telelavoro , concluso il 16 luglio 2002 dalle parti sociali in via autonoma. Tuttavia, questo testo non è vincolante, in quanto spetta a ciascuno Stato membro recepirlo o meno nella propria legislazione nazionale.

Nell’ottobre 2022 le parti sociali hanno avviato i negoziati per aggiornare l’Accordo Quadro concluso 20 anni fa e per discutere una possibile proposta di Direttiva europea che potrebbe essere emanata nel 2023. Quest’ultima si concentrerebbe sull’accesso e l’organizzazione del telelavoro, a carico del datore di lavoro per attrezzature e costi relativi al telelavoro, il diritto alla disconnessione, l’equilibrio tra lavoro e vita privata e la necessità di rafforzare la contrattazione collettiva in questo settore. La novità rispetto all’accordo quadro è che la direttiva dovrà essere recepita nella legislazione nazionale degli Stati membri, con l’effetto di una certa armonizzazione. È in questo contesto che il nuovo rapporto EUROGIP fa il punto sulle disposizioni legali per il telelavoro in sette paesi europei.

Leggi tutto