Alluvione in Emilia-Romagna. Qualche dato per fare chiarezza

 

Ponte della Motta crollato in seguito alla piena eccezionale dell’Idice  

By Nick.mon – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=132122158

Mentre è in atto uno sforzo enorme per fare fronte ad un evento catastrofico come lo straripamento dei fiumi e dei torrenti della Romagna ci pare utile fornire qualche dato per riflettere su quanto sta succedendo.
“Complessivamente sull’Emilia Romagna, dall’1 al 17 maggio, sono caduti diffusamente dai 300 ai 400 mm di pioggia, con punte localmente fino a 400-500 mm. Il mese è stato decisamente piovoso anche in Campania, con accumuli che hanno anche qui superato localmente i 400-500 mm, ma fortunatamente senza danni.
Si tratta di piogge eccezionali, che normalmente cadono nell’arco di 6 mesi almeno. In entrambe le occasioni, infatti, sono cadute infatti, le piogge che normalmente cadono in stagioni intere.” ( fonte Icona Meteo che ringraziamo ).
Per opportuna conoscenza: 1 millimetro di precipitazione per metro quadrato corrisponde a 1 litro di acqua.
In meno di 15 giorni in Emilia-Romagna sono caduti dai 300 ai 400 litri di pioggia per metro quadrato. Una quantità d’acqua enorme che ha messo in crisi tutti i sistemi di protezione idrografica.

Da questo evento emerge il fatto che le infrastrutture e i sistemi di regolazione delle acque progettati e messi in opera in decine d’anni dall’inizio del secolo scorso sono divenuti inadeguati rispetto ai volumi di precipitazioni attesi in ragione dei cambiamenti climatici.
Non siamo di fronte ad una inadeguatezza congiunturale dovuta alla scarsa manutenzione dei sistemi di regolazione dei flussi delle acque, facilmente rimediabili, magari, purtroppo no, siamo di fronte ad una crisi strutturale dei sistemi idrografici che sono inadeguati rispetto ai nuovi regimi di precipitazioni dovuti ai cambiamenti climatici.
Le polemiche da Bar Sport animate da politici di quart’ordine per individuare un nemico su cui indirizzare il malcontento e il disagio della popolazione colpita dall’alluvione vanno bypassate con la diffusione di dati chiari che facciano capire ai cittadini la natura e l’entità dei fenomeni e le misure di adattamento necessarie per farvi fronte con efficacia . I negazionisti del cambio climatico ben presenti nella compagine governativa vanno messi alla prova sfidandoli sulle soluzioni e sui progetti concreti di messa in sicurezza del territorio.

Gino Rubini, editor di Diario Prevenzione