Connessioni 8 su Appalti Subappalti e dintorni

 

Connessioni 8

23 febbraio 2024

fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.

Vi è bisogno di fare chiarezza sul tema della sicurezza sul lavoro, in particolare dopo la tragedia di Firenze. Non è più tempo di chiacchiere ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Ha ragione. La individuazione degli errori che hanno creato le condizioni di sistema o ambientali perchè si sviluppassero modalità malate di organizzazione del lavoro e di mancata gestione dei rischi dovrebbe essere fatta da tutti i soggetti in campo.

Innanzitutto il sistema delle imprese e delle loro Associazioni dovrebbe sottoporre a verifica le posizioni assunte in diverse fasi storiche rispetto alla legislazione di merito sugli appalti e subappalti, in particolare nel settore delle costruzioni.

La moltiplicazione dei subappalti a cascata riesumata nel nuovo Codice  non piove dal cielo, il sistema di norme che lo consentono hanno dei responsabili politici che hanno risposto con atti legislativi a richieste molto precise provenienti non solo dalla Commissione Europea ma anche  dal mondo delle imprese. Sia chiaro : non vi è  un obbligo di legge per le stazioni appaltanti di moltiplicare a cascata subappalti di lavorazioni più o meno pericolose fino a rendere molto difficile il governo e il controllo della gestione dei rischi.

Appalti, subappalti e gestione dei rischi per la sicurezza dei lavoratori 

La scelta di moltiplicare l’assegnazione dei lavori con i subappalti a cascata è una scelta delle imprese committenti, le stazioni appaltanti, dettata dalla ricerca di fatto del “massimo” ribasso perchè la competizione non avviene, nella maggioranza delle situazioni, sulla qualità del prodotto al prezzo giusto ma sul ribasso e questo è reso possibile, dalla cosiddetta semplificazione normativa che ispira il “Nuovo Codice”

Esiste poi una molteplicità di appalti privati che si avvalgono di finanziamenti pubblici… tanto per semplificare 2)

Se è pur vero che la norma non consente, a livello formale, di sottoporre a gara i costi della sicurezza è altrettanto vero che induce soluzioni organizzative povere e a volte improvvisate con le imprese in coda alla filiera dei subappalti rappresentate da situazioni borderline con frequenti e gravi irregolarità nel trattamento dei lavoratori rilevate dalle ispezioni degli organi preposti. In questo contesto appare la schizofrenia comportamentale: da una parte la produzione da parte dei consulenti del POS, del DVR, un apparato cartaceo e digitale a prova di ispezione a protezione legale dell’impresa committente o stazione appaltante. 1)

Al contempo a scendere per i rami dei subappalti si perdono le tracce delle indicazioni/prescrizioni contenute nei documenti cartacei perfetti custoditi in cassaforte… Questa rappresentazione che facciamo, un pò schematica, è per fare chiarezza sul fatto che tra il progetto dell’opera, le valutazioni dei rischi e le prescrizioni organizzative per neutralizzarli e la struttura produttiva reale vi è una tale distanza che spiega perchè avvengono le tragedie.
E’ solo ribaltando la piramide, mettendo al primo posto le attività concrete svolte  dalle microimprese in subappalto che realizzano l’opera, monitorando ed eliminando le intermediazioni parassitarie e criminali  che si potrà fare un passo avanti nella sicurezza dei cantieri. Solo capitolati dettagliati ed esaustivi rispetto alle lavorazioni da assegnare in appalto possono porre rimedio agli abusi e alle incongruenze organizzative. In questo caso le vere connessioni da ristabilire sono quelle tra i committenti (stazioni appaltanti)  e le  piccole imprese del subappalto che per davvero costruiscono le opere.Le scelte dell’attuale governo non sembrano andare in questa direzione.

editor

Riferimenti

  1. Nuovo codice appalti (dlgs 36/2023): il testo da scaricare e le novità
  2. Sicurezza accessibile . Sicurezza e appalti: un incrocio pericoloso?
    a cura di Giorgio Sclip
  3. Lavori privati con fondi pubblici, Mit e Anac in disaccordo sul nuovo Codice Appalti
  4. Codice Appalti 2023: i nuovi limiti al subappalto
  5. INL : Nel 2022 recuperati oltre un milione di contributi e i premi non versati

La dolorosa lezione di Brandizzo

Fonte Collettiva che ringraziamo

L’INTERVISTA

I binari © Marco Merlini Roma, 18 settembre 2020 Stazione Termini I binari
Foto: Marco Merlini

STEFANO IUCCI

Per Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, nelle manutenzioni bisogna mettere mano al mix nefasto tra modello organizzativo non all’altezza, competizione sui costi e tecnologia non adeguatamente utilizzata

Leggi anche:

Se c’è una cosa che la tragedia di Brandizzo può aiutarci a capire, è come evitare che il mix tra un modello organizzativo non all’altezza e tutto concentrato su sfruttamento e profitti, una competizione malata giocata sui costi e una tecnologia non adeguatamente utilizzata possano portare a sciagure come quella capitata pochi giorni fa. “Sono anni che registriamo e denunciamo situazioni in cui solo il caso e molta fortuna hanno evitato altre stragi su strade e linee ferroviarie come quella di Brandizzo”, attacca Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil che incontriamo alla vigilia dello sciopero che lunedì 4 settembre vedrà insieme i lavoratori edili e dei trasporti. Per Genovesi “questa deve dunque essere l’occasione per rimettere in discussione tutto il sistema delle manutenzioni e i modelli di business che vi sono dietro”.

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Il sito dell’Associazione Scienza Medicina Istituzioni Politica Società

 

Presentiamo il sito della settimana : SMIPS.ORG

Il sito SMIPS.ORG è uno degli strumenti di comunicazione dell’Associazione  Scienza Medicina Istituzioni Politica Società .  Si è costituita  recentemente l’Associazione Medicina Istituzioni Politica Società con sede a San Lazzaro di Savena (SMIPS) . Le finalità dell’Associazione si riassumono in
● affermazione del diritto alla salute come pieno benessere e non soltanto come assenza di malattia;
● diffusione, con ogni mezzo d’informazione, della cultura e della pratica della evitabilità di molte malattie
mediante la conservazione e la difesa dell’ambiente, diverse modalità e qualità del produrre e consumare, l’adozione di sani ed opportuni stili di vita, scolarizzazione e contrasto alle diseguaglianze sociali;
● promozione della prevenzione primaria (evitabilità delle malattie connesse all’organizzazione sociale, ai
sistemi produttivi e di consumo) e secondaria (diagnosi precoce) presso la pubblica opinione, le Istituzioni, le sedi
della politica, delle autorità scientifiche, accademiche e scolastiche…

IL SITO DELL’ASSOCIAZIONE SMIPS

 

 

Incidenti sul lavoro di cui non parliamo

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO 

Autrice Maria José Carmona

Lo scorso maggio, il 23enne cittadino nepalese Pujan Koirala, un corriere della società spagnola Glovo, è stato ucciso mentre effettuava una consegna. Pujan non aveva un visto di lavoro e lavorava sotto il profilo di un altro pilota. Nella foto sopra, le persone a Barcellona mostrano proteste per la morte di Koirala. (Isaac Santana)

Un’infermiera che lavora in un ospedale, un corriere che consegna cibo a casa, una donna delle pulizie che pulisce le camere d’albergo, un impiegato che accumula straordinari, il barista che deve accumulare due o tre lavori per sbarcare il lunario. Nessuno chiamerebbe questi lavori pericolosi in se stessi, eppure è esattamente quello che sono diventati oggi.

Entro il 2019, non è necessario aggrapparsi alle impalcature per rischiare la vita. Precarietà, stress e superlavoro ti fanno star male. Possono persino uccidere. E anche più degli incidenti stessi.

Di tutti i decessi registrati ogni giorno per cause legate al lavoro ( 7.500 secondo l’OIL ), meno del 14% di questi si verifica “sul posto”. La stragrande maggioranza di questi decessi, circa 6.500, si verificano lentamente a causa di una lunga malattia fisica ( cardiocircolatorio, respiratorio, legato al lavoro , ecc.) O di malattia mentale.

Gli ambienti in cui lavoriamo oggi sono molto più sicuri di quelli di 30 anni fa, ma la salute fisica ed emotiva dei dipendenti rimane fragile. E per una buona ragione. Da un lato, si può notare che i rischi esistenti in precedenza sono persistiti: nell’Unione europea , il numero di incidenti mortali associati al settore delle costruzioni è aumentato in modo significativo negli ultimi anni. D’altro canto, i rischi emergenti, in particolare quelli associati all’economia digitale e ai rischi psicosociali , stanno aumentando. Questi sono rischi come stress, affaticamento o molestie legati all’organizzazione del lavoro, programmi, requisiti o incertezza.

 

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Lo sblocca-cantieri che  non sblocca ma riduce  la sicurezza e apre alla criminalità

FONTE STRISCIAROSSA

Alzi la mano chi non vorrebbe mettere in moto questo Paese impantanato nelle sabbie mobili.Anche solo dargli una spinta, per vedere se è ancora vivo e vegeto. Per poi cominciare a sognare più in grande. Magari immaginare lo Stivale come un lungo e disteso skyline di gru in movimento, con una schiera di betoniere a suonare la carica. Chiudere buche e tagliare nastri. Fantasticare una Salerno-Reggio Calabria in stile San Francisco. Percorrere in treno Catania-Palermo nel tempo di un romanzo di Simenon invece che nella lettura di Guerra e Pace. Inaugurare a Roma le nuove linee della metro D, E, F e tutto l’alfabeto, o semplicemente riaprire la stazione Repubblica. Vi piacerebbe? Sarà per un’altra volta. Perché il provvedimento denominato enfaticamente “sblocca cantieri”, in realtà non sblocca proprio niente.

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Sblocca cantieri . «Le modifiche al codice appalti riaprono la strada all’illegalità»

“Il decreto che avrebbe dovuto sbloccare i cantieri e far ripartire le opere si rivela un semplice bluff da parte del Governo, che lo utilizza, invece, per colpire e disarticolare il codice degli appalti negli aspetti più essenziali, che sono la prevenzione, il contrasto alla corruzione e alla penetrazione delle mafie, l’applicazione del principio di concorrenza e trasparenza, la tutela dei diritti dei lavoratori”. Così in una nota i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU RASSEGNA.IT

SICUREZZA E APPALTI: INCROCI PERICOLOSI? OBBLIGHI E CRITICITÀ TRA IL D. LGS 81/08 e IL D.LGS 50/2016

 

UNIVERSITA’ di TRIESTE

SICUREZZACCESSIBILE

Giornata di studi

SICUREZZA E APPALTI: INCROCI PERICOLOSI? OBBLIGHI E CRITICITÀ TRA IL D. LGS 81/08 e IL D.LGS 50/2016

LUNEDÌ 22 OTTOBRE 2018

Aula Magna, Edificio centrale A – III piano, ala sinistra

Campus di piazzale Europa, 1 – Trieste

Il settore degli appalti e dei subappalti è da tempo segnalato tra quelli maggiormente esposti a pericolo e fonte di gravi incidenti. D’altro lato i modelli di organizzazione di impresa sembrano decisamente orientati al decentramento produttivo ed alle esternalizzazioni.

Sono infatti sempre più frequenti forme di esternalizzazione di lavori e servizi, mediante le quali si cedono a terzi parti del processo produttivo, che poi si riacquistano tramite appalti, talora con utilizzo delle stesse attrezzature e capitale umano impiegato in precedenza.

Nel corso della giornata di studi sicurezzAccessibile dal titolo “Sicurezza e appalti: incroci pericolosi? obblighi e criticità tra il d. lgs 81/08 e il d.lgs 50/2016” in programma all’Università degli Studi di Trieste il giorno lunedì 22 ottobre 2018, le riflessioni su un tema così attuale e delicato sono affidate a Giorgio Sclip curatore della collana “SicurezzAccessibile”, membro del Focal Point Italia dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro – Università degli Studi di Trieste; Fabio Lo Faro, Direttore regionale INAIL – FVG; Roberta Nunin, professoressa di Diritto del Lavoro, Università degli Studi di Trieste, e Consigliera di Parità della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia; Maria Dolores Ferrara, ricercatrice di Diritto del lavoro, Università degli Studi di Trieste e Manuela Tortora, avvocato del Foro di Gorizia.

L’intervento conclusivo e più attesto è affidato a Raffaele Guariniello, che è stato libero docente di Procedura penale all’Università di Torino e magistrato di Cassazione; dal 1992 ha esercitato le funzioni di procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino. Durante la sua lunga carriera ha scritto pagine storiche della giustizia del lavoro, occupandosi spesso di questioni “scomode”. Le sue inchieste hanno segnato la storia del nostro Paese. Alla fine del dicembre 2015 ha lasciato la magistratura dopo 48 anni di servizio.

La giornata sarà aperta dal saluto di Francesca Larese, Delegata del Rettore per la qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori dell’Università degli Studi di Trieste e conclusa da Corrado Negro, Medico competente dell’Ateneo triestino.

Al termine della giornata vi sarà il conferimento premio di Laurea Firest – A.I.Fo.S. in materia di prevenzione e protezione dai rischi nei luoghi di lavoro universitari.

Programma:

ore 15.00 INDIRIZZI DI SALUTO – Francesca LARESE, Delegata del Rettore per la qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, Università degli Studi di Trieste

INTERVENTI – PRIMA SESSIONE

15.15 INTRODUCE E MODERA Giorgio SCLIP, Curatore della collana “SicurezzAccessibile”, membro del Focal Point Italia dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Università degli Studi di Trieste

Sicurezza e Appalti: una strada in salita?

15.50 Fabio LO FARO, Direttore Regionale INAIL – FVG

Quadro generale regionale e nazionale del fenomeno infortunistico

16.10 Roberta NUNIN, Professoressa di Diritto del Lavoro, Università degli Studi di Trieste, e Consigliera di Parità della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia

I modelli organizzativi

16.30 Maria Dolores FERRARA, Ricercatrice di Diritto del lavoro, Università degli Studi di Trieste

Codatorialità e obblighi negli scenari lavorativi complessi

16.50 Manuela TORTORA, Avvocato del Foro di Gorizia

Responsabilità negli appalti e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori

SECONDA SESSIONE

17.15 Raffaele GUARINIELLO, già Coordinatore del Gruppo Sicurezza e Salute del Lavoro presso la Procura della Repubblica di Torino Sicurezza e appalti: incroci pericolosi?

CONCLUSIONI E DIBATTITO

Corrado NEGRO Medico Competente, Università degli Studi di Trieste

A SEGUIRE

18.45 Fulvio DEGRASSI Rappresentante FirEst – A.I.Fo.S.

Corrado NEGRO Medico Competente, Università degli Studi di Trieste

CONFERIMENTO PREMIO DI LAUREA FIREST – A.I.FO.S. IN MATERIA DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI NEI LUOGHI DI LAVORO UNIVERSITARI

Download:

I SINDACATI INCONTRANO IREN DOPO INCIDENTE MORTALE: DISAPPUNTO E INSODDISFAZIONE PER LA MANCANZA DI RISPOSTE DA PARTE DEI VERTICI DEL GRUPPO

COMUNICATO STAMPA

 

“Chiederemo un incontro alla proprietà pubblica”

A seguito dell’incidente mortale accaduto lo scorso 9 Ottobre presso l’unità produttiva di IREN AMBIENTE SPA in via Gonzaga, le Organizzazioni sindacali hanno immediatamente chiesto un incontro con i vertici del Gruppo Iren per gli opportuni chiarimenti su quanto accaduto – a partire dalla ricostruzione della filiera dell’appalto, sul funzionamento della catena di controllo e sull’applicazione delle norme di sicurezza – proprio al fine di attuare tutte le misure di sicurezza necessarie alla tutela della salute di chi lavora nei cantieri e negli impianti, sia come dipendente diretto, sia come dipendente in appalto.

A seguito dello sciopero e del presidio di ieri il Gruppo Iren ha ricevuto, questa mattina, nella sede reggiana di via Nubi di Magellano le delegazioni delle OO SS Confederali e di categoria di Cgil Cisl Uil e la Rsu di tutte le società componenti il gruppo.

“Abbiamo  manifestato  l’accresciuta preoccupazione delle maestranze su tutta la filiera del controllo del lavoro sia diretto, effettuato dai dipendenti di Iren, che delle imprese in appalto – spiegano Organizzazioni Sindacali e Rsu – e come ci sia una legittima e pressante richiesta di chiarimenti che proviene da tutti i settori di Iren che ci ha portato ad indire assemblee informative a partire dal sito produttivo di via Gonzaga già per il prossimo 19 Ottobre”.

“Purtroppo denunciamo come nel corso dell’incontro, durato circa tre ore , alla presenza dei responsabili della Sicurezza di area e di Gruppo, nonché alla presenza del direttore degli impianti e ai referenti per le relazioni sindacali – alle domande da noi poste  non sia seguita alcuna risposta”.

“Abbiamo posto ai rappresentanti dell’Azienda diversi quesiti relativi all’accaduto, ma soprattutto relativi all’ingente numero di imprese in appalto che gravitano sul sito produttivo di IREN AMBIENTE SPA e più in generale nel mondo Iren – continuano – .  E’ nostra intenzione cercare di capire le ragioni che hanno portato un’Azienda a maggioranza pubblica ad un utilizzo così ingente di esternalizzazioni, impedire ulteriori frammentazione del lavoro e portare al centro della discussione  le problematiche riguardanti la sicurezza”.

“Del resto, da mesi c’è un confronto aperto con il gruppo IREN sulla definizione di un protocollo sugli appalti  (che sarà ridiscusso il prossimo 17 ottobre a Milano) che vede al suo centro la necessità di definire regole sui capitolati dei bandi di gara e regole sulla filiera degli appalti e dei subappalti”.

“Infine  – proseguono i sindacati – denunciamo una totale chiusura di IREN rispetto al confronto sugli appalti in essere nelle strutture reggiane e verso un approfondimento delle procedure di sicurezza in caso di compresenza di più imprese in appalto e di lavoratori diretti di IREN”.

Pertanto, come Organizzazioni sindacali esprimiamo disappunto per la mancanza di risposte da parte dell’Azienda e procederemo a richiedere un incontro alla proprietà pubblica ( Sindaci della Provincia che detengono quote e Sindaci che compongono il patto di sindacato) per porre gli stessi quesiti che non hanno trovato risposta, oltre che per riportare la discussione nella trattativa nazionale in corso.

CGIL CISL UIL Reggio Emilia

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