La messa al bando dell’amianto non danneggia l’economia

Fonte:
Lucy P Allen, Jorge Baez, Mary Elizabeth C Stern, Ken Takahashi and Frank George. Trends and the Economic Effect of Asbestos Bans and Decline in Asbestos Consumption and Production Worldwide, International Journal of Environmental Research and Public Health, volume 15, number 3, page 531, 2018.

Sintesi dell’articolo apparso sul Bollettino del TUC britannico TUC RISK 7 APRILE 2018

La messa al bando dell’amianto non ha danneggiato le economie dei paesi che hanno messo al bando l’amianto. I ricercatori dell’Ufficio Europa della Organizzazione mondiale della Sanità, dell’Università di Sidney ed un gruppo di consulenti economici statutinensi hanno rilevato che le economie che hanno messo al bando l’amianto si sono rapidamente riprese, mentre i paesi che persistono nell’uso dell’amianto potranno attendere costi rilevanti come risultato.

I risultati pubblicati sulla rivista International Journal of Environmental Research e Public Health affermano : ” Nei paesi in cui è stato messo al bando l’amianto non abbiamo riscontrato un impatto economico negativo osservabile a seguito dell’istituzione di divieti. Nella misura in cui l’amianto rappresenta una quota altrettanto piccola nelle economie degli attuali consumatori, non ci si aspetta che un divieto simile abbia un grande impatto economico a livello nazionale. Da una parte nei paesi ove l’amianto è stato messo al bando la mancata produzione e/o consumo non ha ha avuto un impatto economico negativo. Al contrario l’uso continuato dell’amianto produce costi molto elevati per le bonifiche, rimozioni, interventi sanitari e assicurativi.