QUANDO IL “MANAGEMENT” È IMPRODUTTIVO

Fonte :  sito areaonline.ch  che ringraziamo

Autore : Silvano Toppi  

 

Quando si parla di produttività si tende a concentrarsi sul rendimento dei lavoratori e non su quello dei dirigenti d’azienda. Alcuni studi analizzano la questione.

Torna spesso il discorso sulla produttività. Si dice, in particolar modo in Ticino, che la produttività cala, è insufficiente. Alle volte si rischia di colpevolizzarne il lavoratore. Si dimentica sempre il “management” (o il modo di conduzione di un’azienda)
Un’impresa per produrre fa capo a diversi fattori: la manodopera, i macchinari, gli edifici, l’energia. Per misurare l’efficienza di questi fattori si valuterà (per dirla in termini semplici) quanto siano essi necessari per la produzione finale. Abbiamo in tal modo un rapporto che definiamo produttività o produttività del fattore considerato (ad esempio: quanto lavoro per ottenere quel prodotto o sevizio). Si dirà allora (Ufficio federale di statistica) che quello della produttività “è un indicatore fondamentale per la politica economica” o che “la crescita dei salari è spesso associata agli aumenti di produttività”.
Sull’arco di dieci anni l’economia svizzera è cresciuta in media dell’1 per cento all’anno (aumento del prodotto interno lordo); quella del Ticino meno, dello 0.6 per cento. Succede il contrario per l’effettivo del personale occupato nelle aziende: mentre in Svizzera quell’effettivo cresce annualmente dell’1 per cento, in Ticino il tasso di crescita annuale dell’effettivo delle aziende raggiunge il 2,5 per cento. Osservazione e conclusione ovvie: mentre su dieci anni, in Svizzera, la produttività del lavoro è costante (stesso aumento di crescita con lo stesso aumento di effettivi); in Ticino la produttività diminuisce di quasi il 2 per cento (aumento degli effettivi occupati e minore crescita). Si cercano le varie cause possibili di questa differenza: l’una è certamente quella di puntare più sulla manodopera, a miglior “mercato” (frontalieri) che sul capitale (investimenti in macchinari, automazione); un’altra è il tipo stesso di struttura dell’economia (con l’importanza del settore commerciale o di settori dei servizi alla popolazione, come nel sanitario) o ancora la flessione avvenuta in altri settori (come quello bancario, di per sé altamente produttivo).

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