Intervista de il manifesto. Paolo Vineis, curare con la politica

Fonte il manifesto che ringraziamo . Articolo pubblicato il  22 novembre 2020

Intervista. Parla l’epidemiologo, ordinario all’Imperial College di Londra e vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità: «Con il Covid-19 abbiamo aperto gli occhi sul fatto che salute e malattia vengono da lontano, dipendono anche dalla società e dalla sua struttura produttiva»

Paolo Vineis è ordinario di epidemiologia all’Imperial College di Londra e vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità. È uno degli ospiti più attesi all’edizione 2020 del National Geographic Festival delle Scienze in cui interverrà online lunedì 23 novembre. Nel suo ultimo saggio intitolato Prevenire (Einaudi) scritto con Roberto Cingolani e Luca Carra, Vineis propone una strategia contro problemi globali come il cambiamento climatico o la pandemia fondata sui co-benefici. «Sono misure politiche che possono portare vantaggi in settori diversi.

Ad esempio, il consumo di carne è associato a una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari e di alcuni tumori. Ma può anche aumentare le emissioni di metano e contribuire al rischio di pandemie, perché gli allevamenti intensivi sono serbatoi di virus. Il Green New Deal è un esempio di questo tipo di azioni che generano co-benefici: prevede azioni radicali per prevenire il cambiamento climatico e genera benefici anche in altri settori come la salute e l’equità sociale.

Anche secondo il direttore di Lancet Richard Horton, il Covid-19, le altre patologie e le condizioni ambientali e socio-economiche si aggravano a vicenda. Invece di pandemia dovremmo parlare di «sindemia». La convince?

Nel Consiglio Superiore di Sanità ho coordinato la redazione di un documento di commento al Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25 e sulle malattie croniche non trasmissibili adottavamo proprio il punto di vista della sindemia. Mirko Grmek, forse il maggiore storico della medicina del secolo scorso, parlava di «patocenosi» e sosteneva che le malattie in un certo momento storico, anche quelle infettive, vanno viste nel loro insieme. La trasmissione delle malattie si può studiare con una lente più complessa di quella ancora dominante nel mondo medico, che cerca l’origine delle patologie principalmente in alterazioni molecolari. Noi guardiamo invece alle cause sociali, storiche e produttive, inclusa la globalizzazione.

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