L’etica al tempo della pandemia

 

FONTE  SALUTEINTERNAZIONALE.IT

Autore : Sandro Spinsanti

Nel contesto della pandemia non si è quasi mai sentito nominare il consenso del paziente e la raccolta delle sue preferenze riguardo alle misure terapeutiche estreme, come se fossero un lusso che l’emergenza non ci permetteva di concederci.

Nel coro di voci che dicono la loro sul coronavirus poteva mancare quella degli avvocati? In Italia sono stati tacitati dagli organismi professionali quelli tra di loro che si erano fatti avanti per chiedere ai cittadini di affidare loro le cause risarcitorie da intentare contro medici e istituzioni, imputati di colpevole trascuratezza nei confronti della lotta alla pandemia. In Inghilterra gli avvocati che lavorano alla difesa giudiziaria dei medici hanno avanzato la richiesta urgente di indicazioni autorevoli per guidare i comportamenti dei professionisti nel contesto di decisioni cliniche caratterizzate da scarsità di risorse. Se un medico avvia alla ventilazione un paziente piuttosto che un altro e quello escluso soccombe al virus, i familiari potranno fare causa e rivalersi? E si potranno portare in tribunale governanti e amministratori per aver mancato di fornire direttive sui criteri per allocare le risorse salvavita, quando non bastano per tutti i pazienti? continua

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