Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 3 maggio 2020

Berlin Sony Center 2020  – foto gierre 
Berlino. Dopo le dimostrazioni di venerdì pomeriggio da parte dei contestatori delle norme di sicurezza adottate in Germania per contrastare la diffusione della pandemia, il fine settimana è stato una specie di allenamento preparatorio per il 4 maggio che, senza volerlo, è diventata una data simbolica. Va detto che, nonostante le direttive berlinesi siano assolutamente gestibili senza problemi, la contestazione da parte di piccoli gruppi di estrema sinistra e di estrema destra non erano mancati, Ma la Festa del primo Maggio era una occasione troppo ghiotta per non essere utilizzata, soprattutto perché sia la manifestazione del DGB (sindacato confederale) che quella del MyFest, erano state, ovviamente, sospese e la città era a disposizione per chi cercava visibilità e spazi di movimento.
Per farla breve, ci sono state 27 piccole dimostrazioni (non sono in grado di dire se tutte autorizzate e tutte rispettose delle regole e dei limiti dettati dal Senato berlinese), una grande manifestazione di oltre 1.000 persone (dati della polizia), a Kreuzberg (questa assolutamente contraria alla teoria e alla pratica del distanziamento e della prevenzione), e infine una serata di fuochi d’artificio e bengala da alcuni balconi della storica Rigaer Strasse/angolo Liebigstrasse, Per gran parte del pomeriggio 5.000 poliziotti, qualche elicottero e qualche drone hanno giocato al gatto e al topo con i manifestanti.
All’altezza di 5.800 contagiati, 4.837 guariti e 147 decessi, la città si prepara ad un periodo di “verifiche”, così come tutto il paese.
– si sperimenterà il ritorno molto graduale a scuola, a partire dalle classi più alte, con le normali perplessità dovute alle difficoltà organizzative necessarie per ridimensionare le possibilità di contagio e ai problemi legati ala igienizzazione dei locali delle scuole. Il tutto in relazione stretta con i virologi della Charitè che seguiranno passo passo il processo.In sostanza si tratta di una sperimentazione.
– dopo il calo spaventoso dei passeggeri registrato dai due aereoporti e le limitazioni di ordine internazionale, via con la propaganda per la promozione del turismo interno.
– inutile dire che quando ci sono 10,4 milioni di lavoratori a tempo determinato in 751,000 imprese e 2,64 milioni di disoccupati a livello nazionale, il pressing per la riapertura delle attività diventa difficilmente resistibile e che il mese di maggio sarà decisivo per le decisioni da prendere che, fortunatamente, sono, non so quanto saldamente, nelle mani della Cancelliera. Il sindaco di Berlino, per es., guidando una città che vive di turismo e cultura, non può non tenere conto che ha records negativi per quanto riguarda l’occupazione.
– gli epidemiologi tedeschi non possono non temere l’ondata di ritorno dei contagi che, come in Italia, è contenibile, ma non del tutto evitabile.L’indice Ro diverrà di casa al Bundestag e ci si augura che il 6, altro appuntamento fatidico per il governo tedesco, le preoccupazioni siano scese a livelli di sicurezza relativa. Si vedrà anche se le direttive finora emanate anche dalle regioni hanno prodotto risultati apprezzabili.

Personalmente credo, da ciò che vedo, che gli abitanti di Berlino si stiano “adattando” alla convivenza col virus, accentuando l’adozione di misure di sicurezza e di strumenti di prevenzione, a volte senza fretta, altre con nonchalance, altre ancora per rispetto delle norme. Nessuno ha detto loro che siamo in guerra e che il virus verrà vinto, ma che occorre contrastarne al massimo grado la diffusione con le misure suggerite dalla scienza e decise dalla politica.

Vedremo se avrà funzionato. Per ora state tutti bene!!!!