La tempesta perfetta contro la conversione ecologica* . Podcast di Diario Prevenzione – 23 ottobre 2023 – Puntata n° 113

a cura di Gino Rubini

Benvenute/i ad un podcast senza fronzoli.

In questa puntata parliamo di:

– Una nuova rubrica – Connessioni – fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.
– Le guerre, il riarmo diffuso rappresentano una tempesta perfetta contro la conversione ecologica….
– Studio esclusivo dell’UE sulla salute mentale sul lavoro: quasi 2 casi su 10 di depressione sono direttamente attribuibili allo stress lavorativo
– La ricerca del sindacato inglese TUC sul burnout, nulla di nuovo se non il fatto che sono aumentati gli espost
– Riflessioni ottimistiche a bassa intensità

  •  Una precisazione necessaria. Usiamo il termine ” Conversione ecologica”  inteso come processo profondo di cambiamento del modo di porsi degli umani rispetto agli altri viventi . Il termine ” Transizione ecologica”  si pone invece obiettivi di adattamento e di riduzione del danno ambientale tramite tecnologie meno inquinanti senza mettere in discussione il principio di dominio degli umani sugli altri sistemi viventi. In ogni caso si può affermare che le guerre e il riarmo generalizzato mettono in discussione entrambe i percorsi, sia quello più radicale, la “Conversione ecologica” sia il percorso più mediato della “Transizione ecologica”  editor 

Buon ascolto !!

 

Le promesse delle piattaforme ai ricercatori: i primi rapporti mancano la linea di base

 

Fonte : Algorithmwatch.org  che ringraziamo 

 

Una prima analisi mostra che le piattaforme hanno fatto ben poco per “potenziare la comunità di ricerca” nonostante le promesse fatte lo scorso giugno nell’ambito del rinnovato Codice di condotta sulla disinformazione dell’UE.

Giovedì scorso, dozzine di aziende tecnologiche, comprese le principali piattaforme di social media come Facebook, YouTube, TikTok e Twitter, hanno pubblicato i primi rapporti di base intesi a dettagliare i loro sforzi per combattere la disinformazione nell’UE.

I rapporti, che sono disponibili al pubblico , parlano dei progressi delle piattaforme su una litania di impegni presi a luglio nell’ambito del Codice di condotta sulla disinformazione del 2022 . Ciò include, tra le altre cose, promesse sulla demonetizzazione della disinformazione, sulla trasparenza degli annunci politici, sulla collaborazione con i verificatori di fatti e sull’agevolazione dell’accesso dei ricercatori ai dati.

Sebbene il codice sia volontario, i suoi impegni potrebbero diventare vincolanti per le piattaforme più grandi una volta che la Commissione europea inizierà a monitorarli e applicarli quest’estate ai sensi del Digital Services Act (DSA). Per aver violato il DSA, le piattaforme Big Tech con oltre 45 milioni di utenti nell’UE potrebbero incorrere in multe fino al 6% dei loro ricavi globali: adempiere ai loro impegni ai sensi del codice di condotta è un modo per alleggerire i loro obblighi di conformità.

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COP27 du 6 au 18 novembre 2022 en Égypte : le pays hôte, un cancre des droits et libertés

Sur cette photo prise le 6 novembre 2015, des soldats égyptiens contrôlent l’entrée de l’aéroport international de Charm el-Cheikh. C’est dans cette station balnéaire du Sinaï qu’aura lieu la COP27.
(AP Photo/Thomas Hartwell, File)

Félix Bhérer-Magnan, Université Laval

La 27ᵉ Conférence des Parties (COP27) s’amorce sous peu dans la station balnéaire paradisiaque de Charm el Sheikh, en Égypte.

Le pays est l’hôte d’une nouvelle session de négociations climatiques qui va porter notamment sur les pertes et préjudices causés par le changement climatique. Il sera aussi question du rehaussement du niveau d’ambition climatique des Parties à travers leur contribution nationale déterminée (CDN). Il s’agit d’un mécanisme issu de l’Accord de Paris et qui rassemble tous les engagements climatiques auxquels un État souscrit, notamment en matière de réduction des émissions de gaz à effet de serre (GES) et d’adaptation au changement climatique.

Cependant, au-delà de cette grande rencontre internationale sur l’action climatique, il y a une ombre au tableau : les droits de la personne. Le constat est sans équivoque : l’hôte de la COP27, l’Égypte, fait piètre figure en la matière.

Le pays obtient un score anémique de 18 % de la Freedom House au chapitre des droits politiques et des libertés civiles, qui le qualifie également de non libre. Il s’agit du score le plus bas jamais obtenu par un pays hôte de la COP depuis les 30 dernières années.

Des experts des Nations unies affirment être très inquiets de la situation. Le pays hôte entretient un profond climat de peur et de surveillance, selon Human Rights Watch alors que près de 60 000 prisonniers politiques croupissent derrière les barreaux des prisons et sont victimes d’actes de torture.

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The Digital Services Act: è tempo che l’Europa capovolga le carte in tavola su Big Tech

Fonte Algorithmwatch

[ la traduzione in italiano è stata realizzata con translator google. Per usi professionali fare riferimento al testo originale in inglese ]

La nuova legge sui servizi digitali dell’UE è un modello per costringere Facebook, Youtube e altre importanti piattaforme online ad affrontare i gravi rischi che rappresentano per gli individui e la sfera pubblica. Il suo successo ora dipende dal fatto che i funzionari dell’UE applichino efficacemente la legge.

Il 9 marzo, un attacco aereo russo ha attraversato un ospedale per la maternità e l’infanzia nella città ucraina di Mariupol, uccidendo almeno tre persone e ferendone molte altre. Le immagini delle vittime dell’attentato hanno scioccato il mondo, compresa quella di una donna incinta ferita che culla il suo grembo mentre viene portata su una barella, poco prima che lei e il suo bambino morissero.

Quando le notizie sull’attentato all’ospedale hanno iniziato a circolare, l’ambasciata russa a Londra si è rivolta a Twitter per mettere in dubbio la loro validità, con affermazioni infondate che l’ospedale non era operativo al momento dell’attacco e che le orribili fotografie erano state messo in scena. A quel tempo, Twitter e altre piattaforme di social media si stavano affannando per affrontare la minaccia della disinformazione filo-russa che si stava già preparando molto prima dell’invasione del paese dell’Ucraina. Sebbene Twitter abbia rimosso i post dell’ambasciata, false narrazioni filo-russe come queste hanno continuato a inondare i social media e a trovare consenso nel pubblico, spinte dagli algoritmi di raccomandazione delle piattaforme. 

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GB. TUC newsletter Risks: “Abbandonare la protezione delle donne incinte è “sconsiderato”

Fonte Newsletter Risks Tuc

I sindacati e le organizzazioni che rappresentano centinaia di migliaia di donne incinte hanno fatto esplodere una decisione “sconsiderata” dei ministri Tory di ritirare improvvisamente i consigli sul Covid-19 che le tutelano sul posto di lavoro. In una lettera congiunta al Dipartimento della salute e dell’assistenza sociale (DHSC) e all’Health and Safety Executive (HSE), il TUC, Maternity Action e i sindacati sanitari RCM, Unite, UNISON e SoR avvertono che la mossa potrebbe esporre le future mamme a danni al lavoro. La lettera sottolinea che “una guida chiara e accessibile” deve essere disponibile per tutti i datori di lavoro per garantire il rispetto del loro dovere legale di proteggere la salute e la sicurezza. Il capo del TUC Frances O’Grady ha affermato che ciò includeva essere “chiari sulla necessità di effettuare valutazioni dei rischi individuali per le lavoratrici in gravidanza”, ha aggiunto.
Comunicato stampa RCM . Stella del mattino.

Per leggere gli altri contenuti della newsletterr clicca QUI 

E’ disponibile online il periodico Lavoro e Salute – aprile 2022

QUATTRO ANNI DI MORTI SUL LAVORO IN ITALIA: DAL 2018 AL 2021: 4.713 VITTIME ECCO GLI ESITI DELL’ANALISI SUL FENOMENO DELLE MORTI SUL LAVORO DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA VEGA LE TRISTI COSTANTI DELL’EMERGENZA: SEMPRE PIU’ DI MILLE VITTIME
ALL’ANNO; GLI OVER 65 PIÙ A RISCHIO DI MORTE; I GIOVANI SI AMMALANO E SI INFORTUNANO DI PIU’; I LAVORATORI DEL SUD RISCHIANO MAGGIORMENTE LA VITA. ESCLUDENDO GLI INFORTUNI PER COVID, TRA IL 2020 E 2021 UN AUMENTO DEGLI INFORTUNI
MORTALI A + 40 %. IN DUE ANNI IL COVID HA UCCISO 811 LAVORATORI.

Per scaricare il file pdf della Rivista Lavoro e Salute clicca QUI

 

Incidente sul lavoro a Camposanto, Modena. Perde la vita una donna di 40 anni .

Una donna di quaranta anni,Laila El Harim, assunta da poco più di due mesi da un’azienda che produce imballaggi di cartone è morta stritolata da una macchina fustellatrice. E’ avvenuto a Camposanto di Modena. Ancora una volta, come è successo qualche mese fa, a Prato ove morì stritolata da un orditoio la giovane Luana D’Orazio di 22 anni è avvenuto qualcosa che ha reso micidiali questi macchinari. Queste operaie erano state formate in modo adeguato rispetto alla pericolosità di questi impianti ? Questi impianti sono manutenzionati in modo corretto ? Molti sono i quesiti per ricercare una spiegazione di questi eventi tragici. Perchè succedono incidenti sul lavoro con le stesse modalità di cinquanta anni fa ? Con le attuali tecnologie e con le protezioni previste dalle norme tecniche europee ( Direttiva Macchine ) nessun lavoratore dovrebbe più morire straziato da parti in movimento di una macchina. Però succede. Non rassicura per certo l’atteggiamento del quotidiano di Confindustria che nell’informare i propri lettori su questa tragedia di Camposanto si premura immediatamente di sottolineare che gli incidenti mortali dei primi 6 mesi 2021 sul 2020 sarebbero diminuiti del 5,6%. Sono dati parziali ed esposti a molti fattori di confusione (nel 2020 eravamo nella fase acuta della pandemia…). In ogni caso questo presunto calo che dovrà comunque essere confermato anche dai dati del secondo semestre 2021 non giustifica la sottovalutazione del problema che questi eventi tragici mettono in evidenza: formazione e addestramento molto poveri  non hanno consentito alle operaie Laila e Luana di lavorare in sicurezza e/o di sottrarsi nel momento del pericolo.  Editor

 

Podcast Diario Prevenzione – 10 giugno 2021 – Puntata n° 85

 

 

 

a cura di Gino Rubini

In questa puntata parliamo di :

– I rapporti dell’Ispettore del Lavoro Franz Kafka sugli incidenti del lavoro nel regno di Boemia nel 1910- Cosa è cambiato da allora ?
– Un bimbo all’asilo si schiaccia le ditine nella porta tagliafuoco- Pesca a strascico : l’avviso di garanzia alla sindaca del Comune di Crema….
– Una sentenza severa come quella di Taranto è una garanzia per l’avvio verso la transizione ecologica ? Dopo la medicina “difensiva” stiamo entrando nell’epoca dell’amministrazione pubblica “difensiva” ?
– Il contrasto a livello europeo tra Commissione e Consiglio da una parte e il Parlamento europeo on merito alla moratoria della Proprietà intellettuale su vaccini e farmaci Covid-19.

– Frittura mista

 

TOOLDIS, un nuovo strumento operativo per contrastare gli effetti delle disuguaglianze sociali

Questo articolo è stato pubblicato dal sito diseguaglianzedisalute.it. Lo riproduciamo per facilitarne la massima diffusione possibile, ringraziamo l’Autore e il sito.

TOOLDIS è una cassetta degli attrezzi per comprendere meglio il complesso fenomeno delle disuguaglianze di salute nelle regioni italiane, per capire quali fattori di rischio comportamentale hanno un peso maggiore, quali di essi sono più influenzati dalle differenze socio-economiche, quali sono le azioni di promozione e prevenzione della salute caratterizzate da un’esplicita attenzione al contrasto delle disuguaglianze.

Anche in Italia le persone più povere di risorse e competenze si ammalano di più, guariscono di meno e muoiono prima. A questo si aggiungono le disuguaglianze geografiche a svantaggio delle Regioni del Sud e delle Isole, dove più si concentrano povertà e disuguaglianze sociali.

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L’eclissi green: come la pandemia ha oscurato l’ambiente sui mezzi di comunicazione

Fonte ASVIS.IT

di Elisa Capobianco

Disponibile il nuovo Rapporto Eco-Media 2020. Il ruolo dell’informazione ambientale in Italia esaminato alla luce della pandemia su telegiornali, testate web e social network. Ma tra le diverse testate ci sono sensibilità differenti.

Il 2020 si prospettava l’anno della svolta green per arrestare la crisi climatica, invece è diventato l’anno del virus. La pandemia, travolgendo il pianeta, ha concentrato su di sé l’attenzione di tutti i media riscrivendo le priorità dell’agenda globale e rallentando la promozione dello sviluppo sostenibile.

A questo proposito, l’Osservatorio Sostenibilità e Ambiente ha presentato il 17 dicembre il Rapporto Eco-Media intitolato “L’informazione ambientale in Italia”.

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Uniti nelle bufale: La disinformazione sul coronavirus raccontata da cinque fact-checker europei

 

Abbiamo tratto questo articolo dal sito Facta.news . Ringraziamo gli AA per il prezioso lavoro svolto. Più che mai bisogna che cresca una capacità autonoma di individuare le bufale che vengono diffuse quotidianamente sulla Pandemia, ma non solo…

Fonte Facta.news che ringraziamo 

 

Quanto è simile la disinformazione sulla pandemia in Europa? Per trovare la risposta, Facta e Pagella Politica hanno collaborato con altri quattro progetti di fact-checking – Agence France-Presse in Francia, CORRECTIV in Germania, Maldita.es in Spagna e Full Fact nel Regno Unito.

Nel progetto “Covid-19 e disinformazione: una panoramica europea” abbiamo analizzato 645 articoli pubblicati dai cinque partner nel corso di marzo e aprile 2020, rilevando così una serie di notizie false diventate estremamente popolari in tutti i Paesi: i complotti su Bill Gates o sulla tecnologia 5G, ad esempio, ma anche il presunto potere curativo dei gargarismi contro la Covid-19 e le teorie sull’origine artificiale del virus.

Alcuni Paesi, poi, hanno presentato filoni di disinformazione che non si sono diffusi all’estero: l’attenzione per gli animali domestici nel Regno Unito, i migranti in Germania o le bufale sulla tecnologia in Spagna.

Tra marzo e aprile 2020, di pari passo con l’aggravarsi della pandemia di Covid-19, l’Europa è stata invasa da un’ondata di disinformazione altrettanto inarrestabile e pervasiva. Le notizie false sembrano aver seguito infatti l’andamento del virus, diffondendosi rapidamente in tutti i Paesi più colpiti da Sars-Cov-2 ed entrando nel dibattito pubblico attraverso i social network, dove sono state lette e condivise migliaia di volte.

Le Nazioni unite e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno definito il fenomeno una “infodemia”, un sovrapporsi costante di informazioni corrette e completamente false che ha reso – e rende tuttora – difficile per i cittadini riconoscere le fonti affidabili, spesso contestate o sostituite da indicazioni fuorvianti e prive di qualsiasi fondamento scientifico.

I risultati della nostra analisi sono stati presentati in un report congiunto, scaricabile in cinque lingue diverse. Lo trovate qui: https://covidinfodemiceurope.com/

I DIRITTI DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS- IL DOCUMENTO DI MEDICINA DEMOCRATICA

I DIRITTI DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

IL DOCUMENTO DI MEDICINA DEMOCRATICA

All’emergenza pandemica si è risposto con numerosi provvedimenti che hanno prima ridotto ed ora (“fase 2”) prevedono una ripresa graduale delle attività produttive. Il DPCM 26.04.2020, da ultimo, ha innestato sulle norme vigenti in tema di sicurezza e igiene del lavoro, delle “raccomandazioni” contenute nei protocolli tra le parti sociali (da ultimo quello del 24.04.2020). Queste raccomandazioni costituiscono ora delle prescrizioni generalizzate per tutti i datori di lavoro. La maggior parte di queste, pur se configurate appositamente per ridurre i rischi nei luoghi di lavoro dovuti a un rischio non produttivo, proveniente dall’esterno, costituito dalla contagiosità tra persone, non affermano dei principi diversi da quelli già vigenti. Allo stesso modo le prescrizioni anti-Covid non modificano i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.

IL DOCUMENTO DELL’ASSOCIAZIONE MEDICINA DEMOCRATICA

Scienza e mass media: questioni di visibilità

 

Fonte : www.rivistamicron.it

Viviamo nell’era dell’immagine. Istruzioni, indicazioni, messaggi pubblicitari, ma anche concetti e idee astratte sono, sempre più spesso, comunicate tramite disegni, icone e segni grafici. In poche decine di anni la tecnologia digitale e social media hanno stravolto completamente il canone visuale della comunicazione. Anche la comunicazione e la divulgazione della scienza, specie della fisica moderna e dell’astrofisica, sono state travolte da questa rivoluzione.

Questo articolo molto importante prosegue alla fonte su
Rivista Micron .  ( Rivista online: www.rivistamicron.it)

 

Prospettive in merito ai rischi nuovi ed emergenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro correlati alla digitalizzazione nel periodo fino al 2025

FONTE OSHA.EU 
Prospettive in merito ai rischi nuovi ed emergenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro correlati alla digitalizzazione nel periodo fino al 2025

Questa relazione presenta i risultati finali di un progetto prospettico di ampio respiro dedicato agli sviluppi nel settore delle tecnologie digitali e ai cambiamenti che ne derivano per le attività lavorative in termini di luoghi, tempi e modalità.

L’impatto potenziale di questi cambiamenti sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL) nel periodo fino al 2025 è stato esaminato attraverso l’elaborazione di quattro scenari.

Ogni scenario presenta diverse sfide e opportunità sotto il profilo dell’SSL. Le ricerche svolte aiuteranno i lettori a comprendere meglio il modo in cui la digitalizzazione potrebbe influire sulla salute e sicurezza dei lavoratori nell’Unione europea e a mettere a punto strategie più resilienti ai cambiamenti a livello di lavoro e SSL.

Downloadin:EN

Podcast di Diario Prevenzione – 30 luglio 2018 – Puntata n° 55 ( a cura di Gino Rubini)

In questa puntata parliamo di:

– Viviamo in un’epoca in cui grandi moltitudini di persone vivono male in una condizione di ansie e paure alimentate dalla propaganda razzista e dalle fake news: quali strumenti per la prevenzione delle paure indotte ?
– Seminario ” Gli RLS a 10 anni dall’approvazione del Testo Unico : punti di forza e di debolezza di una figura centrale nel sistema della prevenzione”
– Tra smartphone e apps un’idea per la promozione della cultura della sicurezza: ” Sicurezza che dolcezza …”
– Fritture miste di argomenti trattati su diario prevenzione

IL NOTIZIARIO AUDIO
( durata 30 minuti )

Copyright UE: una Direttiva scritta male che creerà più problemi di quelli che intendeva risolvere

Oggi 5 giugno 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet.
La proposta di direttiva se verrà approvata per Diario Prevenzione potrebbe divenire impossibile segnalare o condividere un link ad un articolo ad una rivista.

Ad ogni link Diario Prevenzione verosimilmente dovrebbe ottenere il permesso del sito linkato e pagare una “tassa” al sito che contiene il contenuto. La stessa tecnologia RSS potrebbe essere bandita: in tal modo Diario Prevenzione dovrebbe cancellare tutti i collegamenti RSS con i quali ogni lettore può visualizzare i titoli degli ultimi 5 articoli apparsi sul sito o sulla Rivista che abbiamo selezionato per voi. Quando segnaliamo il link ad un articolo apparso su di un altro sito noi facciamo un favore e non un danno a quel sito , a quella Rivista on line.
In queste condizioni molti siti di Associazioni, di volontariato culturale e scientifico come Diario Prevenzione rischieranno di chiudere.
Questa proposta ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee, 169 accademici, 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica e di Wikimedia Foundation.

Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l’attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni a partire dall’abolizione degli artt. 11 e 13, della Direttiva in esame.
editor

I tagliati fuori di Foodora

FONTE  FIOM CGIL NAZIONALE

Il caso dei rider ribelli di Foodora su cui si è pronunciato il Tribunale di Torino ha avuto una certa risonanza mediatica. Però, i più prudenti media nazionali hanno preferito sospendere il giudizio sulla vicenda in attesa di conoscere la motivazione della decisione che, come è noto, ha negato ai ricorrenti la fruibilità delle tutele proprie dei lavoratori dipendenti. Comunque, comune ai più o meno improvvisati commentatori è stata la tendenza a vedere nella controversia un sintomo delle criticità del lavoro nel XXI secolo che sta chiudendo definitivamente i conti col passato. E’ in circostanze del genere che mi sorprendo a chiedermi come avrebbe reagito l’opinione pubblica di un centinaio di anni fa, se anch’essa fosse stata tempestivamente informata che il mondo non sarebbe stato più lo stesso. Dopotutto, l’avvento dell’industrializzazione fu meno veloce, ma non meno travolgente e dirompente del passaggio d’oggigiorno al post-industriale.

“Crisi”, “ripresa” e salute: elementi retrospettivi di Jean Olivier Mallet

Con questo articolo di Jean Olivier Mallet si apre su Diario Prevenzione una riflessione sugli effetti che la crisi economica ha prodotto sul patrimonio di salute della popolazione italiana ed europea. Invitiamo a commentare questo articolo e/o ad inviare alla redazione contributi ed articoli. Editor

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“Crisi”, “ripresa” e salute: elementi retrospettivi.
di Jean Olivier Mallet

L’impatto della crisi economica decennale 2007-2017 sulla salute pubblica (direttamente e attraverso la pressione sul sistema sanitario) a lungo non è stato un punto focale dell’attenzione mediatica ne della ricerca. E’ vero che il divario tra Nord e Sud in Europa non ha favorito l’omogeneità degli sguardi. In un Paese come la Francia, la tematica della crisi è stata forte negli anni 2008-2009, prima di essere rimossa a causa della resistenza del Welfare e delle politiche pubbliche effettive a lungo meno incisive in termini di “riforme strutturali”. Anzi medias e politici si sono spesso di nuovo interessati alle discriminazioni (genere, etnia, orientamento sessuale, disabilità) più che non alle disuguaglianze (sociali), che ovviamente interferiscono con loro. Solo a giugno 2017, il periodico trimestrale Actualité et Dossier en Santé publique (del Haut Comité de Santé publique, comitato consultivo presso il Ministero della Sanità) dedica un numero intero a “Crise économique et santé”. Il secondo biennio della presidenza Hollande e quella Macron con politiche thatcheriane d’urto stanno rilanciando solo ora il tema di una crisi forse più sociale che non economica. Nel numero di dicembre 2014 della Chronique internationale de l’IRES dedicata all’impatto della crisi sulla scuola e la sanità, colpisce l’opposizione tra le politiche di privatizzazione e precarizzazione “di ordinaria amministrazione” in Germania e la violenza delle stesse “riforme strutturali” smantellando velocemente servizi territoriali ed ospedali in Portogallo e in Grecia.

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Salvare internet: un appello dei pionieri della rete

Nota di Editor

L’Amministrazione USA si appropria del “bene comune” internet basato sulla neutralità della rete , neutralità  indifferente , ora, ai contenuti e al censo di chi li propone, per dare invece, nel prossimo futuro, vantaggi ai contenuti commerciali, alle soap opera e ad ogni banale schifezza  di chi potrà pagare noleggi di rete molto salati. In altri termini i siti o i blog di persone, di professionisti,  di  associazioni professionali  che socializzano esperienze, che criticano l’establishment  saranno messi in un angolo , difficilmente raggiungibili. Il cuore vero di internet come risorsa che consente la diffusione delle conoscenze e dei saperi sarà ostacolato dalle logiche di un  mercato out of control, da un nuovo digital divide che moltiplicherà  ancor di più le diseguaglianze sociali già da ora  insostenibili per la democrazia.

Dobbiamo batterci affinché l’Europa mantenga la posizione a favore della net neutrality e non si adatti ai voleri di Trump. Gino Rubini, editor di diario prevenzione

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FONTE PRESSENZA.COM

14.12.2017 Pressenza London

Quest’articolo è disponibile anche in: Inglese, Spagnolo

Salvare internet: un appello dei pionieri della rete
Questa workstation NeXT (un NeXTcube) è stata utilizzata da Tim Berners-Lee come primo server Web sul World Wide Web. (Foto di Coolcaesar, pagina in inglese su Wikipedia)

Per salvare l’Internet che hanno contribuito a creare, i pionieri del Web chiedono al FCC di annullare il voto sulla neutralità della rete

Più di 20 fondatori di Internet e leader del settore hanno scritto una lettera aperta per avvertire che il piano di Ajit Pai per eliminare la neutralità della rete è “una minaccia imminente” per il web.
di Jake Johnson, sceneggiatore di Common Dreams

Più di venti pionieri di Internet partecipano alla rivolta che ha preso piede nelle strade e on-line contro il Presidente della Commissione della FCC (Federal Communications Commission) Ajit Pai e il suo piano per uccidere la neutralità della rete; questi pionieri, tra cui l’inventore del World Wide Web Tim Berners-Lee, il cofondatore di Apple Steve Wozniak e Vint Cert, uno dei “padri di Internet”, lunedì hanno pubblicato una lettera aperta che giudica le proposte di Pai come “imperfette e di fatto inaccurate” e che chiede alla sua agenzia di cancellare il voto previsto per il giovedì su tali proposte.
“L’ordine, precipitoso e tecnicamente scorretto, della FCC di abolire le protezioni della neutralità della rete senza alcuna loro sostituzione è una minaccia imminente per l’Internet che abbiamo creato e per cui abbiamo lavorato duramente”, si legge nella lettera. “Dovrebbe essere fermato.”
La lettera continua criticando la FCC per aver ignorato entrambe le analisi degli esperti (pdf) e richiamando l’attenzione sulle “incomprensioni” del web controllate dalla GOP e sui milioni di commenti pubblici che dimostrano che il popolo americano è “chiaramente volenteroso di proteggere Internet”.
Data la rapidità con cui Pai sta portando il suo piano al voto, la “FCC non potrebbe aver considerato adeguatamente questi (commenti)”, sostengono i pionieri di Internet. “Infatti, pur modificando le pratiche consolidate, la FCC non ha tenuto neanche un unico incontro pubblico aperto per ascoltare i cittadini e gli esperti sul piano proposto”.
Con la loro lettera feroce, i fondatori di Internet e gli esperti del settore si sono aggiunti alla già massiccia ondata di indignazione scatenata dal piano di Pai di eliminare le protezioni della neutralità della rete, rilasciate il mese scorso.
Oltre alle proteste sul campo della scorsa settimana avutesi in tutti i 50 Stati e alle dimostrazioni “Break the Internet” iniziate martedì, i due commissari democratici della FCC hanno anche parlato contro le proposte dei loro colleghi repubblicani.
Riprendendo le argomentazioni dei creatori di internet nell’editoriale di Wired di sabato, la commissaria FCC Jessica Rosenworcel si è pronunciata contro la “mancanza di integrità” nel processo di commento pubblico della FCC e ha invitato l’agenzia “a fare qualcosa di semplice: uscire da dietro i computer e le scrivanie e tenere udienze pubbliche sui cambiamenti proposti”.
“La mancata esecuzione qui equivale ad accettare la frode in questo processo e ad utilizzarla per giustificare il ritiro delle regole di neutralità della rete”, ha concluso Rosenworcel. “Per il popolo americano un voto affrettato come questo, basato su una documentazione discutibile, sembrerà illegittimo. Dovrebbero richiedere un processo migliore e un risultato migliore”.

A giudicare dalla loro lettera aperta, i fondatori di Internet e gli esperti del settore sono d’accordo. La loro lettera completa segue:

“Senatore Wicker:
Senatore Schatz:
Rappresentante Blackburn:
Rappresentante Doyle:

Siamo i pionieri e gli esperti di tecnologia che hanno creato e che ora gestiscono Internet, siamo alcuni degli innovatori e degli uomini d’affari che, come molti altri, dipendono da questo per il proprio sostentamento. Vi scriviamo rispettosamente sollecitandovi a chiedere al Presidente della FCC, Ajit Pai, di annullare il voto del 14 dicembre sull’Ordine di Ripristino della Libertà di Internet (WC Docket n. 17-108) proposto dalla FCC.
Questo Ordine abolirebbe le principali protezioni di neutralità della rete che impediscono ai provider di accesso a Internet di bloccare contenuti, i siti Web e le applicazioni, rallentando o accelerando servizi o classi di servizio e tassando i servizi per l’accesso o le corsie veloci di accesso a internet ai clienti dei fornitori. L’ordine proposto eliminerebbe inoltre la possibilità di controllo rispetto ad altre discriminazioni e pratiche irragionevoli e anche rispetto all’interconnessione con i fornitori di accesso a Internet dell’ultimo minuto. L’ordine proposto rimuove il controllo a lungo termine della FCC sui fornitori di accesso a Internet senza prevedere una sostituzione adeguata dei controlli per proteggere i consumatori, i mercati liberi e l’innovazione online.
È importante capire che l’Ordine proposto dalla FCC si basa su una comprensione errata e in realtà inaccurata della tecnologia Internet. Questi difetti e imprecisioni sono stati documentati dettagliatamente in un commento congiunto di quarantatré pagine, firmato da oltre 200 tra i più importanti pionieri e ingegneri di Internet e presentato alla FCC il 17 luglio 2017.
Nonostante questo commento, la FCC non ha corretto i suoi equivoci, ma ha invece premesso l’Ordine proprio sui difetti molto tecnici evidenziati nel commento. L’Ordine che è stato proposto smantella quindici anni di supervisione mirata da parte dei presidenti repubblicani e democratici della FCC, che hanno compreso le minacce che i fornitori di accesso a Internet potrebbero rappresentare per il mercato libero di Internet.
Il commento degli esperti non è stato l’unico ad essere ignorato dalla FCC. Oltre 23 milioni di commenti sono stati presentati da un pubblico che è chiaramente intenzionato a proteggere Internet. La FCC potrebbe non averli considerati adeguatamente.
Infatti, pur modificando una pratica consolidata, la FCC non ha tenuto nessun incontro pubblico per ascoltare i cittadini e gli esperti sull’Ordine proposto.
Inoltre, il sistema di commenti online della FCC è stato afflitto da gravi problemi su cui la FCC non ha avuto il tempo di indagare. Tra questi si includono commenti generati dai bot che hanno impersonato americani, compresi i cittadini deceduti, e un’interruzione inspiegabile del sistema di commenti online della FCC che si è verificata proprio nel momento in cui il presentatore televisivo John Oliver incoraggiava gli americani a inviare commenti al sistema.
Aumentando la nostra preoccupazione, la FCC non ha risposto alle domande del Freedom of Information Act riguardanti questi incidenti e non ha fornito informazioni al Procuratore Generale dello Stato di New York riguardanti un’indagine a suo carico.
Vi invitiamo quindi a sollecitare il Presidente della FCC Pai a cancellare il voto della FCC. L’Ordine affrettato e tecnicamente errato della FCC di abolire le protezioni della neutralità della rete senza alcuna sostituzione è una minaccia imminente per l’Internet che cui abbiamo lavorato così duramente. Dovrebbe essere fermato.
Firmato:
Frederick J. Baker, presidente IETF 1996-2001, presidente del consiglio ISOC 2002-2006
Mitchell Baker, presidente esecutivo, Mozilla Foundation
Steven M. Bellovin, pioniere di Internet, Chief Technologist FTC, 2012-2013
Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web e professore, MIT
John Borthwick, CEO, Betaworks
Scott O. Bradner, pioniere di Internet
Vinton G. Cerf, pioniere di Internet
Stephen D. Crocker, pioniere di Internet
Whitfield Diffie, inventore della crittografia a chiave pubblica
David J. Farber, pioniere di Internet, Chief Technologist FCC 1999-2000
Dewayne Hendricks, CEO Tetherless Access
Martin E. Hellman, pioniere della sicurezza di Internet
Brewster Kahle, pioniere di Internet, fondatore, Internet Archive
Susan Landau, esperta di cybersicurezza e professoressa alla Tufts University
Theodor Holm Nelson, pioniere dell’ipertesto
David P. Reed, pioniere di Internet
Jennifer Rexford, Cattedra di Informatica, Università di Princeton
Ronald L. Rivest, co-inventore dell’algoritmo di crittografia a chiave pubblica RSA
Paul Vixie, pioniere di Internet
Stephen Wolff, pioniere di Internet
Steve Wozniak, co-fondatore, Apple Computer
cc:
Membri del sottocomitato del commercio del Senato su comunicazioni, tecnologia, innovazione e Internet
Membri della sottocommissione per l’energia della Camera su comunicazioni e tecnologia
Commissari Federali per le Comunicazioni