Il difficile percorso per un’agricoltura ecologica ed economicamente sostenibile

Fonte: Futuranetwork che ringraziamo 

Nel settore si confrontano il malessere degli agricoltori, l’urgenza della transizione climatica e una complessa gestione europea. Trovare un nuovo punto di equilibrio comporta modifiche politiche, gestionali e tecniche.

mercoledì 21 febbraio 2024
Tempo di lettura: 10 min

“L’agricoltura e l’ambiente vanno di pari passo perché l’agricoltore è il primo a subire le conseguenze del cambiamento climatico: quando un frutteto viene distrutto, non ci vuole un mese, ci vogliono anni e anni per rivedere i primi frutti. Le conseguenze del cambiamento climatico sono anche economiche e se non le affrontiamo ci costeranno più di quanto dobbiamo investire oggi per un fondo serio per la transizione ecologica al fine aiutare e accompagnare gli agricoltori. È chiaro che il Green deal non ha gambe senza gli agricoltori”, ha affermato Camilla Laureti, parlamentare europea e responsabile Politiche agricole del Partito democratico, intervenendo il 12 febbraio ad Alta Sostenibilità, la rubrica settimanale a cura dell’ASviS in onda su Radio Radicale.

Il cambiamento climatico sta aggravando problemi che gli agricoltori avvertono da tempo e gli interventi per la salvaguardia dei terreni e per la transizione ecologica comportano ulteriori costi che gli agricoltori non riescono più a sostenere. Nei prossimi decenni l’agricoltura dovrà affrontare enormi sfide, tra cui garantire la sicurezza alimentare per una popolazione mondiale oltre i dieci miliardi di persone (stime Onu, “World population prospects 2022”) e un modello di agricoltura che sia ambientalmente sostenibile ed economicamente redditizia per chi la pratica sembra ancora lontano; la sfida non è facile e comporta modifiche politiche, gestionali e tecniche.

Il settore agricolo è quello che per primo subisce la crisi climatica, con le conseguenze più pesanti dal punto di vista economico e con un tempo di recupero estremamente lungo (basti pensare agli effetti delle alluvioni e della siccità sui raccolti). Il rapporto “Climate change adaptation in the agriculture sector in Europe” dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) prevede che i cambiamenti climatici potrebbero ridurre il valore dell’agricoltura europea del 16% entro il 2050 a causa della maggiore siccità e precipitazioni, e la produzione dei Paesi del Mediterraneo potrebbe scendere dell’80% entro il 2100.

Il cambiamento climatico può influenzare direttamente e indirettamente la produzione agricola e gli agroecosistemi su cui essa si basa. Gli impatti diretti riguardano i cambiamenti nella fenologia e nei calendari, lo spostamento delle aree coltivate e la perdita di suolo, le variazioni nell’approvvigionamento idrico e nella domanda di irrigazione, e l’aumento dei livelli di COrallenta la crescita delle piante. Gli effetti indiretti sono invece conseguenze dei primi e sono ad esempio l’aumento di parassiti, malattie, specie invasive ed eventi estremi come forti venti, grandinate, calore intenso e gelate. Le ripercussioni della crisi climatica sulla produzione agricola possono generare conseguenze economiche e sociali sia per il settore stesso che per la sicurezza alimentare, incidendo poi su commercio, redditi agricoli e prezzi alimentari.

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Plan Ecophyto : tout comprendre aux annonces du gouvernement

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Pour comprendre ce qui se joue à travers les indicateurs Ecophyto défendus par les uns ou les autres, il faut d’abord définir de quoi on parle.
USAID Egypt / Flickr, CC BY-NC

Corentin Barbu, Inrae; Alexis Aulagnier, Sciences Po Bordeaux; Anne-Sophie Walker, Inrae; Baptiste Labeyrie, Centre Technique Interprofessionnel des Fruits et Légumes (CTFIL); Emilie Maugin, Astredhor (Institut technique de l’horticulture); Fabrice Le Bellec, Cirad; François Omnes; Freddie-Jeanne Richard, Université de Poitiers; Harry Ozier-Lafontaine, Inrae; Jean-Noël Aubertot, Inrae; Marc Gallien, DREETS de Normandie; Maxime Garnault, Inrae et Véronique Gouy Boussada, Inrae

Face aux manifestations des agriculteurs début 2024, le gouvernement français a annoncé une « mise à l’arrêt » du plan Ecophyto jusqu’au salon de l’Agriculture fin février. Cette pause devait permettre de revoir les indicateurs utilisés pour évaluer la baisse de l’utilisation des produits phytopharmaceutiques (pesticides appliqués sur les cultures) en France.

Certains indicateurs développés au niveau européen étaient fortement mis en avant avec le soutien de certains syndicats d’agriculteurs. À l’inverse, des organisations de défense de l’environnement et de la santé défendaient l’indicateur NoDU, indicateur actuel du plan Ecophyto. Le gouvernement a finalement tranché le 21 février, avec l’annonce par Gabriel Attal de l’abandon du NoDU, au profit de l’indicateur européen HRI-1.

Comment s’y retrouver dans cette jungle d’acronymes ?

En tant que membres du Comité Scientifique et Technique du plan Ecophyto, comité indépendant des pilotes du plan, nous avons notamment pour mission de guider le choix des indicateurs. Dans ce texte, nous souhaitons préciser la nature de ces derniers et en clarifier les enjeux.

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Pesticidi, von der Leyen annuncia il ritiro della proposta legislativa sul dimezzamento al 2030

Fonte LaNuova Ecologia che ringraziamo
La presidente della Commissione Ue lo ha detto durante la plenaria del parlamento europeo: “Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura”. Legambiente: “Decisione incomprensibile che non aiuta né gli agricoltori né il futuro dell’agricoltura”

Mentre la protesta dei trattori arriva a Strasburgo, con alcune centinaia di manifestanti che questa mattina hanno bloccato l’ingresso all’Eurocamera, dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen arriva l’annuncio che proporrà al collegio dei commissari il ritiro della proposta legislativa per dimezzare l’uso pesticidi nell’agricoltura europea entro il 2030. In un intervento alla plenaria del parlamento europeo, la presidente ha dichiarato che l’attuale regolamento è diventato “un simbolo di polarizzazione” motivo per cui sarà necessaria “una nuova proposta, più matura”. “La proposta è stata rigettata dall’Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio”, ha sottolineato von der Leyen. “Gli agricoltori hanno bisogno di un’argomentazione commerciale valida per le misure di miglioramento della natura, e forse noi non l’abbiamo fatta in modo convincente. Di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita di resa. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi”. In tal senso, la von der Leyen ha lanciato l’idea di “un’etichettatura premium, ad esempio in collaborazione con i rivenditori e i trasformatori”.

Roma, dove nella giornata di giovedì 8 febbraio è previsto l’arrivo di circa 1.500 trattori simbolo della protesta che va avanti in diversi Paesi europei ormai da settimane contro le politiche europee sull’agricoltura, il governo incassa con soddisfazione il dietrofront della von der Leyen. “La Commissione Ue recepisce le proposte dell’Italia – ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida – Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente. È evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella. Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato. L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea (tecniche di evoluzione assistita) per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci”.

Critiche alla decisione della von der Leyen vengono invece mosse dalle associazioni ambientaliste. “L’annuncio della presidente della Commissione Ue di voler proporre il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è incomprensibile e rappresenta un sonoro passo indietro rispetto al grande tema dell’agrogeologia e al futuro dell’agricoltura.

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Glyphosate : sur quelles pathologies portent les soupçons et avec quels niveaux de preuves ?

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Cet article est republié à partir de The Conversation sous licence Creative Commons. Lire l’article original

Xavier Coumoul, Université Paris Cité

En novembre 2023, l’autorisation de mise sur le marché du glyphosate a été renouvelée pour les dix prochaines années alors que des organismes de références, au niveau national ou international, soupçonnent ce pesticide de favoriser la survenue de pathologies graves, et notamment des cancers.

Au moment du vote, la majorité des états membres de l’Union européenne a préféré suivre l’avis rendu en juillet 2023 par l’Autorité européenne de sécurité des aliments (EFSA). Cette dernière a en effet statué que « l’évaluation de l’impact du glyphosate sur la santé humaine, la santé animale et l’environnement n’a pas identifié de domaine de préoccupation critique ».

Des soupçons de cancers, de malformations congénitales…

Dès 2015 pourtant, le Centre international de recherche sur le cancer (CIRC ou IARC en anglais), qui dépend directement de l’Organisation mondiale de la santé (OMS), a classé le glyphosate comme « cancérigène probable pour l’Homme », mais pas comme cancérigène avéré.

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Sono disponibili alcune relazioni del Convegno “Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole”

Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole
Accademia dei Georgofili, Logge Uffizi Corti, Firenze
giovedì 9 febbraio 2023 ore 9:00-13:00

Convegno Accademia dei Georgofili, anche online

Sono disponibili alcune relazioni

Ogni anno 150 lavoratori che operano sui trattori muoiono a causa del ribaltamento dei trattori e del conseguente schiacciamento del conducente. Questi i dati dell’osservatorio INAIL sugli infortuni nel settore agricolo o forestale.

La maggior parte di questi infortuni poteva essere evitato, o comunque avere un esito meno grave, se sul trattore fossero stati installati gli ordinari sistemi di protezione (cinture di sicurezza e protezione da ribaltamento), spesso mancanti nel parco trattoristico nazionale ampiamente obsoleto. Da anni si aspetta il decreto attuativo della revisione di tali mezzi, ai sensi del comma 1 articolo 5 del Decreto Interministeriale del 20/5/2015, decreto che deve stabilire le modalità tecniche della revisione comprensive degli elementi necessari per la sicurezza del lavoro e su strada.

Il convegno intende sollecitarne l’approvazione.

Per leggere alcune relazioni vai alla fonte  CIIP 

Chlordécone et biodiversité antillaise : une contamination aux effets encore trop méconnus

Cet article est republié à partir de The Conversation sous licence CreativeCommons. Lire l’article original.

Wilfried Sanchez, Ifremer; Laure Mamy, Inrae; Sophie Leenhardt, Inrae et Stéphane Pesce, Inrae

Près de 80 % de la biodiversité française est présente dans les territoires français d’outre-mer. Mais cette biodiversité subit un déclin sans précédent, comme l’indique la liste rouge des espèces menacées établie par l’Union internationale pour la conservation de la nature.

En Guadeloupe, par exemple, 15 % des espèces animales terrestres, marines et d’eau douce sont menacées d’extinction.

La pollution chimique est identifiée comme l’une des principales causes de ce déclin, avec le changement d’affectation des terres et des mers, l’exploitation directe non durable des ressources biologiques, le changement climatique ou encore les espèces exotiques envahissantes.

Parmi les polluants chimiques, les pesticides, utilisés pour la protection des cultures mais aussi, bien que de façon de plus en plus restreinte, pour des usages non agricoles comme l’entretien des jardins, des espaces verts et des infrastructures, constituent une classe de substances préoccupantes.

Dans ce contexte, les ministères français chargés de l’Environnement, de l’Agriculture et de la Recherche ont confié à l’Institut national de recherche sur l’agriculture, l’alimentation et l’environnement (Inrae) et à l’Institut français de recherche sur l’océan (Ifremer) la réalisation d’une expertise scientifique collective (ESCo) visant à dresser un inventaire des connaissances scientifiques relatives aux impacts des pesticides sur la biodiversité et les services écosystémiques, en métropole et dans les territoires ultra-marins.

Mieux connaître les effets du chlordécone

Cette expertise, qui a mobilisé 46 experts scientifiques pendant deux ans, souligne que le pesticide le plus étudié dans les territoires français d’outre-mer est le chlordécone, un insecticide organochloré utilisé massivement aux Antilles françaises de 1973 à 1993 pour lutter contre le charançon du bananier (Cosmopolites sordidus). Hautement persistant et bioaccumulable, le chlordécone constitue une préoccupation sanitaire, environnementale, agricole, économique et sociale.

Depuis 2008, le gouvernement français a successivement déployé quatre plans d’action pour développer les connaissances sur le chlordécone, mettre en place des mesures pour réduire la contamination et permettre une meilleure communication dans le but de protéger les populations. Le plan actuel couvre la période 2021-2027.

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Report dell’Accademia dei Georgofili : “Prevenzione e Sicurezza del Lavoro in Agricoltura “

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Per scaricare il file del Report Clicca QUI

L’Accademia dei Georgofili ha promosso la elaborazione e pubblicazione di questo Report sulla sicurezza dei trattori agricoli e forestali. Un report utile e ben fatto.

“PREVENZIONE E SICUREZZA DEL LAVORO IN AGRICOLTURA”

Focus group su:
LA REVISIONE DEI TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI,
TRA DIRETTIVE E CONTINUI RINVII

Dossier “Primavera Silenziosa” di Rachel Carson

Ricordiamo Rachel Carson riportando dal sito Antropocene che ringraziamo questo testo e i link al dossier che contiene documenti che mettono in luce lo straordinario contributo scientifico, politico e culturale della sua opera.

 

Quando uscì, il 27 settembre 1962, Silent Spring fece un enorme clamore. La sua denuncia degli abusi dei pesticidi chimici e dei gravi danni alla natura scosse la politica, la stampa, le compagnie chimiche, la gente.
Abbiamo raccolto in questo dossier, alcuni documenti che sottolineano l’importanza scientifica, politica e culturale del suo messaggio.



Biografia


 

Rachel Carson nacque nel 1907 nella Pennsylvania occidentale, vicino al fiume Allegheny, in una casa di legno a due piani in una fattoria di sessantaquattro acri con un frutteto di meli e peri e un’aia con un maiale, un cavallo, alcune galline e pecore, un luogo non diverso da quello che lei evoca nelle prime righe di Silent Spring:

«C’era una volta una città nel cuore dell’America dove tutta la vita sembrava vivere in armonia con l’ambiente circostante. La città si trovava in mezzo a una scacchiera di fattorie floride, con campi di grano e colline di frutteti dove, in primavera, nuvole bianche di fiori si libravano sopra i campi verdi. In autunno, la quercia, l’acero e la betulla si trasformavano in un tripudio di colori che fiammeggiavano e tremolavano su uno sfondo di pini. Poi le volpi abbaiavano sulle colline e i cervi attraversavano silenziosamente i campi, seminascosti nelle nebbie delle mattine autunnali

[…] Silent Spring apparve sul New Yorker, in tre parti, nel giugno 1962, e come libro, pubblicato da Houghton Mifflin, in settembre. Tutto è collegato a tutto il resto, dimostrava l’autrice. «Se avveleniamo le caddiesflies [N.d.T. insetti appartenenti all’Ordine dei Tricotteri] in un ruscello, i salmoni diminuiscono e muoiono», scriveva:

«Avveleniamo i moscerini in un lago e il veleno viaggia da un anello all’altro della catena alimentare e presto gli uccelli dei margini del lago diventano le sue vittime. Avveleniamo i nostri olmi e le primavere successive sono prive del canto dei pettirossi, non perché abbiamo spruzzato direttamente i pettirossi, ma perché il veleno ha viaggiato, passo dopo passo, attraverso l’ormai familiare ciclo olmo-foglia-terra. Si tratta di questioni di cronaca, osservabili, parte del mondo visibile che ci circonda. Riflettono la rete di vita o di morte che gli scienziati conoscono come ecologia..»

La sua forza fu percepita immediatamente. I lettori scrivevano per condividere le loro storie. «Posso entrare nei negozi di mangimi qui e comprare, senza alcun motivo, abbastanza veleno da eliminare tutti gli abitanti dell’Oregon», scriveva un giardiniere. Iniziarono a chiamare i membri del Congresso. E. B. White scrisse alla Carson, dichiarando che i testi erano «gli articoli più preziosi che la rivista avesse mai pubblicato». – Jill Lepore

LEGGI L’ARTICOLO Il modo giusto per ricordare Rachel Carson, di Jill Lepore CLICCA QUI

ASCOLTA LA BIOGRAFIA RADIOFONICA, raccontata da Marco Gisotti, su Wikiradio CLICCA QUI

Vedi il dossier “Primavera Silenziosa” predisposto da Antropocene in memoria di RacheL Carson CLICCA QUI 


 Il Portale del Piano Nazionale Prevenzione in Agricoltura.

E’in rete il Portale del Piano Nazionale Prevenzione in Agricoltura. Il Portale nasce come supporto del Piano Nazionale Prevenzione in Agricoltura promosso dal Centro nazionale per la Prevenzione e il controllo della Malattie, dal Coordinamento Tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro e da Inail.

www.prevenzioneagricoltura.it

Listeria: how the cost of living crisis could increase the risk of food poisoning

Ellen W. Evans, Cardiff Metropolitan University

More than half the people in the UK say that their health has been negatively affected by the rising cost of living, according to a YouGov poll. Rising energy and food prices can certainly harm people’s health in many ways – but there’s one way that hasn’t been much discussed. As a food-safety expert, my concern is that it might increase rates of a particularly deadly food poisoning called listeriosis.

Listeriosis is food poisoning caused by the bacteria Listeria monocytogenes. Symptoms might begin a few days after a person has eaten contaminated food, but it can take 30 days or more before the first symptoms appear. These can include a high temperature, aches, tiredness, nausea, vomiting and diarrhoea. But for people with weakened immune systems, listeriosis can result in severe life-threatening issues, such as meningitis and sepsis.

Although the number of people who get listeriosis each year is low, the disease is particularly deadly. Even with antibiotic treatment, between 20% and 40% of people with listeriosis die. So even a small increase in cases is still bad news.

Listeria is commonly associated with chilled ready-to-eat foods that don’t need to be cooked or reheated, such as smoked fish, ready-to-eat meats, unpasteurised cheeses, and salads and sandwiches. The steps we can take to reduce the risk of listeriosis are ensuring our fridges are running at temperatures below 5℃, sticking to the use-by dates on foods and following the opened storage duration instructions.

Food Standards Agency explains Listeria.

The Food Standards Agency recommends that home fridges be set at 5℃ or below. However, Elizabeth Redmond, a professor of food safety at Cardiff Metropolitan University, and I have found that most fridges operate at 8℃.

Although this slows the growth of some bacteria, this is not the case with listeria. In a laboratory experiment, we also found listeria grows much faster and to significantly greater levels in food when stored in a fridge at 8℃ than at 4℃.

So, to avoid listeriosis, use a fridge thermometer to check your fridge is running at a temperature below 5℃. It’s also important to not eat foods that are past their use-by dates. And follow the opened storage duration instructions, for example: “Once opened, consume within two days”.

In contrast, other food poisoning is usually the result of poor food handling (such as not separating raw and cooked food, or failing to wash hands) that leads to cross-contamination, or failure to cook food to high enough temperatures to reduce the number of bacteria.

The increased cost of food and the rising cost of energy is having a significant effect on people’s finances. But people could unintentionally put themselves at risk of listeriosis when attempting to reduce their energy usage or spending on food.

For example, people may be more tempted to eat foods beyond their use-by date or keep foods for longer than the recommended duration after opening to avoid wasting food and money. Also, people may be more likely to adjust the temperature of their fridge to reduce electricity usage.

Some people have even said that they might turn off their fridges to save money. Because of this, the UK Health Security Agency has urged people to keep fridges on and warned of the risk of food poisoning.

Best-before v use-by dates

Many supermarkets have removed the best-before date from fresh fruit and vegetables. But this doesn’t mean that we don’t need to follow the use-by date.

The best-before date is an indicator of food quality, not safety. In contrast, the use-by date tells us when ready-to-eat and perishable food is safe to eat. The use-by date and opened storage duration instructions are determined through rigorous microbiological shelf–life testing in food laboratories that establish the point at which levels of bacteria exceed safe limits.

Although many people may be looking at different ways of saving money during this difficult time, we must remember that storing food for too long at the wrong temperature can allow listeria to grow to high numbers, enough to make us ill.

Unfortunately, we can’t see, smell or taste listeria. So ensuring our fridges are running at temperatures below 5℃, and that we follow the use-by dates and the opened storage duration instructions, are essential to protect ourselves and our families from listeria, particularly during the cost of living crisis.The Conversation

Ellen W. Evans, Research Fellow, ZERO2FIVE Food Industry Centre, Cardiff Metropolitan University

This article is republished from The Conversation under a Creative Commons license. Read the original article.

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Postiamo una traduzione in italiano per favorire la lettura di questo articolo.

Per gli usi professionali fare riferimento all’articolo originale in lingua inglese.

 

Listeria: come la crisi del costo della vita potrebbe aumentare il rischio di intossicazione alimentare

Secondo un sondaggio YouGov, più della metà delle persone nel Regno Unito afferma che la loro salute è stata influenzata negativamente dall’aumento del costo della vita. L’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari può certamente danneggiare la salute delle persone in molti modi, ma c’è un modo che non è stato molto discusso. In qualità di esperto di sicurezza alimentare, la mia preoccupazione è che possa aumentare i tassi di un’intossicazione alimentare particolarmente mortale chiamata listeriosi.

La listeriosi è un’intossicazione alimentare causata dal batterio Listeria monocytogenes . I sintomi possono iniziare alcuni giorni dopo che una persona ha mangiato cibo contaminato, ma possono essere necessari 30 giorni o più prima che compaiano i primi sintomi. Questi possono includere febbre alta, dolori, stanchezza, nausea, vomito e diarrea. Ma per le persone con un sistema immunitario indebolito, la listeriosi può causare gravi problemi potenzialmente letali, come meningite e sepsi.

Sebbene il numero di persone che contraggono la listeriosi ogni anno sia basso, la malattia è particolarmente mortale. Anche con il trattamento antibiotico , tra il 20% e il 40% delle persone con listeriosi muore . Quindi anche un piccolo aumento dei casi è comunque una cattiva notizia.

La Listeria è comunemente associata a cibi pronti refrigerati che non necessitano di essere cotti o riscaldati, come pesce affumicato , carni pronte , formaggi non pastorizzati , insalate e panini . I passi che possiamo adottare per ridurre il rischio di listeriosi sono garantire che i nostri frigoriferi funzionino a temperature inferiori a 5℃, attenersi alle date di scadenza degli alimenti e seguire le istruzioni sulla durata della conservazione aperta.

L’Agenzia per gli standard alimentari spiega Listeria.

La Food Standards Agency raccomanda che i frigoriferi domestici siano impostati a 5 ℃ o meno. Tuttavia, Elizabeth Redmond, professoressa di sicurezza alimentare presso la Cardiff Metropolitan University, e io abbiamo scoperto che la maggior parte dei frigoriferi funziona a 8°C .

Sebbene ciò rallenti la crescita di alcuni batteri, questo non è il caso della listeria. In un esperimento di laboratorio , abbiamo anche scoperto che la listeria cresce molto più velocemente e raggiunge livelli significativamente maggiori nel cibo se conservata in frigorifero a 8℃ rispetto a 4℃.

Quindi, per evitare la listeriosi, usa un termometro da frigorifero per controllare che il frigorifero funzioni a una temperatura inferiore a 5 ℃. È anche importante non mangiare cibi che hanno superato le date di scadenza. E segui le istruzioni per la durata della conservazione aperta, ad esempio: “Una volta aperto, consumare entro due giorni”.

Al contrario, altre intossicazioni alimentari sono solitamente il risultato di una cattiva manipolazione degli alimenti (come la mancata separazione di cibi crudi e cotti o il mancato lavaggio delle mani) che porta a una contaminazione incrociata o alla mancata cottura del cibo a temperature sufficientemente elevate da ridurne il numero di batteri.

L’aumento del costo del cibo e l’aumento del costo dell’energia stanno avendo un effetto significativo sulle finanze delle persone . Ma le persone potrebbero mettersi involontariamente a rischio di listeriosi quando tentano di ridurre il loro consumo di energia o di spendere per il cibo.

Ad esempio, le persone potrebbero essere più tentate di mangiare cibi oltre la data di scadenza o di conservare gli alimenti più a lungo della durata consigliata dopo l’apertura per evitare di sprecare cibo e denaro. Inoltre, è più probabile che le persone regolino la temperatura del frigorifero per ridurre il consumo di elettricità.

Alcune persone hanno anche detto che potrebbero spegnere i loro frigoriferi per risparmiare denaro . Per questo motivo, l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha esortato le persone a tenere accesi i frigoriferi e ha avvertito del rischio di intossicazione alimentare.

Date di scadenza :  da consumarsi preferibilmente entro

Molti supermercati hanno rimosso la data di scadenza dalla frutta e verdura fresca. Ma questo non significa che non dobbiamo seguire la data di scadenza.

La data di scadenza è un indicatore della qualità del cibo, non della sicurezza. Al contrario, la data di scadenza ci dice quando il cibo pronto e deperibile è sicuro da mangiare. La data di scadenza e le istruzioni sulla durata di conservazione aperta sono determinate attraverso rigorosi test microbiologici sulla durata di conservazione nei laboratori alimentari che stabiliscono il punto in cui i livelli di batteri superano i limiti di sicurezza.

Sebbene molte persone stiano cercando diversi modi per risparmiare denaro in questo momento difficile, dobbiamo ricordare che conservare il cibo per troppo tempo alla temperatura sbagliata può consentire alla listeria di crescere a numeri elevati, abbastanza da farci ammalare.

Sfortunatamente, non possiamo vedere, annusare o assaggiare la listeria. Quindi garantire che i nostri frigoriferi funzionino a temperature inferiori a 5 ℃ e che seguiamo le date di scadenza e le istruzioni sulla durata di conservazione aperta, sono essenziali per proteggere noi stessi e le nostre famiglie dalla listeria, in particolare durante la crisi del costo della vita.

Gruppo Energia per l’Italia DECALOGO per le elezioni del 25 settembre 2022

DECALOGO-2022-wo-Intro

Per scaricare il file .pdf clicca QUI

Questo Documento è tratto dal sito Energiaperlitalia.it promosso dal Gruppo di ricercatori  coordinato dal Prof. Vincenzo Balzani .

Il gruppo di ricercatori “Energia per l’Italia” si rivolge alle elettrici e agli elettori, chiamati al voto in un momento critico per il futuro del Paese. Siamo in una “tempesta perfetta” nella quale le difficoltà sociali ed economiche della pandemia non ancora risolta si sommano all’emergenza climatica e alla crisi energetica, resa ancor più drammatica dalla guerra scatenata dalla Russia nel cuore dell’Europa. In questo momento nel quale le italiane e gli italiani sono ancora preoccupati per la propria salute fisica, ma ancor più per le bollette di gas e luce e per i rincari del cibo, nel quale gli agricoltori vedono sparire i raccolti e le aziende energivore sono costrette a fermare gli impianti, nel quale i giovani vedono sfumare il loro futuro, siamo chiamati a votare avendo ben chiari i programmi dei partiti che si candidano a governare.

Invitiamo elettori e politici a ragionare sulle seguenti proposte:

1) Transizione energetica, dalle fonti fossili all’efficienza e alle fonti rinnovabili

2) Democrazia energetica, energia come bene comune

3) Basta con i sussidi alle fonti fossili

4) L’energia nucleare non è la risposta giusta alla crisi

5) Edifici e trasporti puliti, efficienti e sostenibili

6) Attivare subito il piano nazionale di adattamento al nuovo clima

7) Formazione per una cittadinanza consapevole e ricerca finalizzata a risolvere le crisi

8) Agricoltura sostenibile, conservazione del suolo e protezione delle foreste

9) Proteggere la salute dall’inquinamento dell’aria

10) Più equità sociale in Italia e negoziare per la pace in Europa

Per la descrizione dettagliata dei dieci punti, si veda DECALOGO

 

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Sono il più veloce. Storia di un infortunio in agricoltura

 

Fonte DoRS che ringraziamo

a cura di Redazione DoRS

Una sera d’estate dopo aver lavorato nei campi, Alessio, un giovane agricoltore, mentre rientrava in azienda alla guida del suo trattore lungo una strada provinciale nella pianura dell’alessandrino, si trova incolonnato dietro ad un autocarro e altri trattori, uno guidato dal padre e l’altro da un suo collega. Supera prima l’autocarro e successivamente il trattore guidato da Giorgio, suo padre. Nel tentativo di riguadagnare la normale posizione di marcia, perde il controllo del veicolo che si ribalta di 360 gradi e viene sbalzato fuori dal veicolo. L’urto con l’asfalto è troppo forte, Alessio perde la vita.

Questa è la ottantasettesima storia aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro”.

Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa Sono il più veloce 

Piante proibite. Giustizia ambientale nella politica sulle droghe

Fonte TNI che ringraziamo 

In tutto il mondo, lo stato di stress ambientale è senza precedenti. Come sottolineano gli studiosi e l’attivismo sulla “giustizia ambientale”, le comunità più povere ed emarginate devono affrontare un’esposizione particolare ai danni ambientali. Ciò vale in particolare per le popolazioni del sud del mondo. Il ruolo delle droghe illecite in relazione a questi stress ambientali è un terreno poco esplorato. Tuttavia, come sosterrà questo rapporto, le droghe, così come le risposte politiche ad esse, sono una questione ambientale.

Discorso dell’autrice Sylvia Kay alla Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti

Questa disconnessione tra la politica in materia di droga e ambiente è il risultato in gran parte della compartimentazione istituzionale della questione delle droghe nel dominio della criminalità e delle forze dell’ordine con scarso contatto con altre sfere legate all’ambiente o sviluppo sostenibile. I riferimenti all’ambiente all’interno della politica in materia di droga sono rimasti in quanto tali scarsi e di portata limitata.

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Produits phytopharmaceutiques et biodiversité : les liaisons dangereuses

La contamination de l’environnement par les pesticides (largement utilités en agriculture) contribue largement au déclin de la biodiversité.
Nicolas Duprey/Flickr

Wilfried Sanchez, Ifremer; Laure Mamy, Inrae; Sophie Leenhardt, Inrae et Stéphane Pesce, Inrae

Avec environ 300 substances détenant au niveau européen une approbation valable pour la France, les produits phytopharmaceutiques, plus communément appelés « pesticides », sont largement utilisés pour protéger les cultures des organismes vivants nuisibles.

Ils sont toutefois accusés de contribuer à l’érosion de la biodiversité, aux côtés d’autres facteurs comme la détérioration et la destruction des habitats, le changement climatique, et la surexploitation des espèces.

Mais qu’en est-il réellement ?

Pour répondre à cette question, l’Ifremer et INRAE viennent de conclure une expertise scientifique collective portant sur les effets des produits phytopharmaceutiques sur la biodiversité et les services écosystémiques.

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Agricoltura e silvicoltura: in che modo i cambiamenti climatici creano rischi nuovi ed emergenti in materia di SSL

Fonte : OSHA.EU

Keywords: Agricoltura e silvicoltura, Rischi emergenti

Gli effetti dei cambiamenti climatici avranno un impatto significativo sull’agricoltura e sulla silvicoltura. Il nostro nuovo documento di sintesi esamina in che modo questi cambiamenti incideranno sulla salute e la sicurezza sul lavoro (SSL) in tale settore.

L’adeguamento delle pratiche di lavoro per tener conto degli effetti dei cambiamenti climatici richiede la valutazione di rischi nuovi ed emergenti, quali una maggiore esposizione a calore, malattie e parassiti e polveri. Il documento valuta inoltre le ripercussioni che tali cambiamenti avranno sui rischi psicosociali per gli agricoltori e i silvicoltori, in contesto in cui l’incertezza riguardo all’impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione e la pressione di soddisfare i requisiti dell’UE per mitigare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro effetti potrebbero causare un notevole stress.

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Locandina informativa sulla Toxoplasmosi.Toxoplasmosi – Opuscolo informativo per controllare la malattia

 

 

Fonte:  Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare  (Orsa) Campania 

Il C.Re.San., la Regione Campania, l’Università degli Studi di Napoli Federico II , l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e il CREMOPAR hanno collaborato alla pubblicazione di una interessante locandina informativa sulla Toxoplasmosi.

In essa sono riportate le principali indicazioni sull’agente responsabile dell’infestione, sulla malattia, sui rischi per la salute dell’uomo.

La pubblicazione è inoltre arricchita da un vademecum rivolto gli allevatori con le indicazioni fondamentali di biosicurezza per limitare e/o controllare la diffusione della malattia in allevamento.

L’uso continuato di pesticidi è ufficialmente vietato in Europa

Fonte ETUI che ringraziamo 

Nel contesto del “Green Deal per l’Europa”, l’Unione europea si è impegnata a dimezzare l’uso e i rischi dei pesticidi chimici entro il 2030. Frans Timmermans , Vicepresidente esecutivo della Commissione Unione europea, sottolinea che le misure del Green Deal proporre “un nuovo e migliore equilibrio tra natura, sistemi alimentari e biodiversità per proteggere la salute e il benessere dei nostri concittadini, rafforzando nel contempo la competitività e la resilienza dell’Unione europea”. Ma che dire della protezione della salute e del benessere dei lavoratori del settore agricolo?

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Un rapporto sul caporalato in Europa mostra la condizione dei braccianti in Italia, Spagna e Grecia

Fonte : Ambiente Lavoro 

L’associazione Terra! presenta il nuovo rapporto “E(U)xploitation” sul caporalato in Europa. Lavoro grigio, assenza di contratti, sfruttamento sessuale, violenza ed emarginazione, il rapporto mostra la drammatica condizione dei braccianti in Italia, Spagna e Grecia.

In Italia il caporalato viene solitamente raccontato come un tema di cronaca interna, una questione preoccupante che affligge in particolare il Sud. Con questo rapporto, l’associazione Terra! scardina la narrativa convenzionale per calare il fenomeno in un contesto più ampio, quello europeo.

Il rapporto E(U)xploitation è un viaggio in Italia, Spagna e Grecia fatto per restituire una fotografia che oltrepassi la cronaca e renda più evidenti le cause profonde dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. Cause che si annidano nella fragilità delle economie dell’Europa meridionale, nell’atomizzazione del settore agricolo alle prese con le pressioni della grande distribuzione e dei grossisti.

Il rapporto è un importante compendio delle tante disfunzioni, spesso comuni, delle filiere agricole dell’Europa mediterranea, un documento di denuncia ma anche di analisi. Un testo per il pubblico e per la politica, che deve trovare al più presto una soluzione europea a questa piaga.

Il rapporto e le inchieste sono stati realizzati con il sostegno di Open Society Foundations.

Terra! è una associazione ambientalista impegnata dal 2008 a livello locale, nazionale e internazionale in progetti e campagne sui temi dell’ambiente e dell’agricoltura ecologica. Lavora in rete con associazioni, comitati e organizzazioni della società civile per difendere le risorse naturali e promuovere un modello di sviluppo fondato sul rispetto degli ecosistemi.

Scarica il Rapporto dell’Associazione Terra  sul Caporalato 

Covid-19, in una pubblicazione Inail le indicazioni di protezione per i lavoratori agricoli

FONTE:  INAIL.IT

Con linguaggio semplice e chiaro e con l’aiuto di tavole e illustrazioni grafiche, l’opuscolo fornisce agli operatori del settore agro-zootecnico norme e istruzioni necessarie da osservare negli ambienti di lavoro per fronteggiare il diffondersi del virus

La protezione da SARS-CoV-2 per i lavoratori agricoli

ROMA – L’emergenza epidemiologica in corso ha dimostrato in modo evidente che nessun settore produttivo può essere considerato totalmente immune dal contagio. Non fa eccezione il mondo agricolo e zootecnico, dove il rischio biologico, causato dall’esposizione al virus Sars-CoV-2, viene classificato come basso e può essere provocato principalmente dal mancato rispetto della distanza interpersonale tra gli operatori e tra questi ed altri soggetti esterni all’azienda. Alla prevenzione dei pericoli e dei rischi, talora non sempre riscontrabili con facilità, a cui può andare incontro nell’attuale crisi sanitaria questa comunità professionale eterogenea, connotata da diverse tipologie contrattuali, è indirizzata una recente pubblicazione dell’Inail.

Sicurezza sul lavoro e protezione sanitaria come misure di contrasto al virus. L’opuscolo è stato elaborato congiuntamente dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) e dal Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila), ed è disponibile online sul sito dell’Istituto. L’obiettivo è quello di offrire strumenti utili e di facile comprensione per una gestione attenta della sicurezza lavorativa e della protezione sanitaria, in linea con le norme in vigore, individuate come misure adeguate per contrastare e contenere la diffusione del virus.

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L’acqua, “the ultimate commodity” * è entrata in borsa. Povera acqua!

Abbiamo ripreso da Pressenza.com questo articolo del Prof.Riccardo Petrella sulla finanziarizzazione dell’acqua che proietta sul futuro scenari inquietanti rispetto al diritto universale di accesso da parte di grandi masse di persone. 

Fonte : Pressenza.com

Autore : Riccardo Petrella

L’entrata in Borsa è il risultato di una lunga serie di passaggi.

All’inizio c’é stata ….la “petrolizzazione” dell’acqua

L’hanno annunciata, proclamata sin dagli anni ’70. La “petrolizzazione dell’acqua” (1) ha guidato la maniera di immaginare e vedere l’acqua nelle società industrializzate e ” sviluppate”. Cosi, nel 2020 l’oro nero (il petrolio) ha una compagna “ufficiale, l’oro blu (l’acqua).

La mercificazione dell’acqua è stata al centro della “petrolizzazione”. ll petrolio è una merce. Anche l’acqua lo é diventata Il petrolio è una risorsa/merce non rinnovabile, l’acqua è rinnovabile ma l’abbiamo resa, specie sul piano della qualità buona per usi umani, una risorsa scarsa in via di rarefazione.(2) Il valore economico del petrolio, il solo che conta nel suo caso, é determinato in Borsa.

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Guida sui rischi derivanti dall’uso di prodotti chimici nel settore del giardinaggio e prevenzione

Segnaliamo dal sito dell’Istituto sindacale ISTAS del Pais Valenciano questa pubblicazione :
“Guía sobre los riesgos derivados del uso de productos químicos nel sector de la jardinería y su prevención”
La brochure in castigliano illustra i rischi nell’uso dei pesticidi nelle attività di giardinaggio.

LA BROCHURE 

L’Europa esporta pesticidi vietati sul suo suolo nei paesi poveri, afferma Greenpeace

Fonte : Newsletter ETUI 

Migliaia di tonnellate di pesticidi vietati in Europa vengono esportati ogni anno dall’Unione Europea (UE) verso i paesi poveri, secondo un recente studio di Greenpeace che ha analizzato le notifiche di esportazione presentate dagli Stati membri dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). Solo nel 2018, oltre 81.000 tonnellate di pestcidi contenenti sostanze attive vietate nei campi europei hanno lasciato l’Europa per il Sud Africa, l’Ucraina, il Brasile e altri paesi con legislazioni non conformi e meno rigorose. Con oltre 32.000 tonnellate esportate quell’anno, il Regno Unito è stato di gran lunga il principale attore in termini di volume. Anche Italia, Paesi Bassi, Germania, Francia, Spagna e Belgio sono stati i principali esportatori di pesticidi.

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Travail & Sécurité n° 813, febbraio 2020, è disponibile on line

Il numero 813 , febbraio 2020 , della rivista Travail & Sécurité è stato appena pubblicato. Il dossier di questo mese è dedicato ai rischi professionali legati al lavoro con animali vivi. Anche per scoprire un’intervista con Caroline de Andrade, responsabile “qualità della vita e disabilità” del gruppo AccorInvest e una relazione in immagini sulla società Semo Packaging specializzata in imballaggi in plastica.

La Rivista Travail et Securitè n° 813

Lavoro e Salute dei migranti, i risultati del Progetto Livingstone

 

Segnaliamo la pubblicazione degli interventi al Convegno conclusivo del Progetto Livingstone.
Il Progetto Livingstone ha studiato le correlazioni tra i fenomeni migratori e le relazioni complesse con la tematica della salute e sicurezza nel lavoro.
Questo Progetto biennale finanziato da Inail ha impegnato una pluralità di competenze scientifiche al fine di sviluppare strategie innovative per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori immigrati impiegati nei settori ad alto rischio infortunistico (in particolare il settore agro-zootecnico).
Per leggere le comunicazioni del Convegno conclusivo che si è svolto il 30 gennaio 2020 vai al sito del PROGETTO LIVINGSTONE.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dec. 4 luglio 2019 – Costituzione tavolo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura

 

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Decreto 4 luglio 2019
Costituzione tavolo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Il Documento alla fonte Olympus

Le aste a doppio ribasso alimentano la piaga del caporalato

FONTE COLDIRETTI  CHE RINGRAZIAMO 
27 giugno 2019

Vanno bloccate le aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione e alimentano nelle campagne la dolorosa piaga del caporalato. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione alla Camera della proposta di legge che introduce il divieto della vendita sottocosto dei prodotti agroalimentari e in particolare delle aste elettroniche a doppio ribasso.  Le aste al doppio ribasso – sottolinea Coldiretti – provocano pesanti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea. Le norme nazionali dunque – conclude Coldiretti – sono importanti per completare il quadro normativo contro le pratiche sleali nel settore alimentare approvato a livello comunitario.