Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Condivido alcune riflessioni su quanto sta avvenendo in questa terra di Romagna dove risiedo per una certa parte dell’anno. Per una serie di contingenze fortunate Marina Romea, da dove scrivo, non è stata invasa dalle acque e dal fango come tanti altri comuni della Romagna. Stanno arrivando molte persone sfollate dalle loro case colpite dall’alluvione di Bagnacavallo, Solarolo, Faenza, Ravenna e altri comuni più piccoli. Alcuni hanno qui le loro residenze estive del mare, altri sono ospitati nelle case di amici. I racconti di questi uomini e donne sono impressionanti. L’aspetto che molte/i vogliono ricordare è stata la velocità con la quale le acque hanno invaso scantinati e appartamenti situati ai piani terra. In pochi minuti l’acqua ha sommerso cucine, tavoli, credenze, frigoriferi, divani. Gli oggetti della vita quotidiana sono stati avvolti da acqua e fango in un istante: solo la fuga rapida ai piani superiori ha permesso la salvezza.
Finché una manciata di aziende agrochimiche e commercianti di materie prime controllerà gli input e gli output dell’agricoltura globale, la spinta del capitale a imporre la monotonia monoculturale continuerà – e l’apocalisse degli insetti accelererà.
Le changement des comportements humains constitue l’une des clés pour résoudre les nombreux challenges auxquels l’humanité doit faire face, comme la montée en puissance des troubles psychiques chez les jeunes, la pollution effrénée de la planète ou la dépendance aux énergies fossiles.
Une préconisation récurrente vise à rendre le changement plus facile, en diminuant les efforts, les sacrifices et l’investissement nécessaires. Les citoyens sont, ainsi, souvent invités à adopter de nombreux « trucs et astuces » écologiques. Par exemple, le plan de sobriété énergétique prévoit une « campagne de communication autour des gestes simples au quotidien : je baisse, j’éteins, je décale » – ce qui pourrait laisser entendre que résoudre les problèmes environnementaux n’exigerait pas d’efforts et consisterait en une succession de gestes simples.
Néanmoins, des résultats en sciences comportementales suggèrent que la facilitation systématique des comportements moins énergivores et écoresponsables n’est pas sans risques et peut cacher des revers.
Plusieurs raisons expliquent, en effet, comment une plus grande facilité peut parfois s’avérer contre-productive et pourquoi un certain degré de difficulté peut même être souhaitable.
Les PFAS, produits chimiques toxiques, sont à l’origine du scandale en Virginie-Occidentale, décrit dans le film « Dark Waters ». Ils ont également fait l’objet du documentaire primé « The Devil We Know ».
Que s’est-il passé ? Une usine de production de PFAS a causé une vaste pollution de la région, et affecté ses employés et les gens qui buvaient l’eau contaminée. Depuis ce scandale, les connaissances sur la toxicologie des PFAS, soit l’étude de leurs effets nocifs sur la santé, évoluent constamment.
Riprendiamo da GreenReport e condividiamo questo Appello delle società scientifiche.
Ddl Bilancio: anche sull’attività venatoria si azzera il contributo della scienza
[23 Dicembre 2022]
L’emendamento alla Legge di Bilancio 2023 che consentirà un’attività di controllo affidata ai cacciatori selezionati attraverso corsi di non chiari “organi competenti di livello regionale” anche in aree protette e aree urbane, senza limiti temporali e senza distinzione di specie, rappresenta un errore gestionale che non produrrà alcun reale vantaggio rispetto all’obiettivo prefissato.
Purtroppo per l’ennesima volta la politica legifera sulla gestione faunistica senza essersi confrontata con esperti, ricercatori e tecnici. La genericità del testo dell’emendamento nel suo insieme, il fatto che enti amministrativi (regioni e province autonome) possano provvedere al “controllo delle specie di fauna selvatica” senza una valutazione di zoologi specialisti, il non considerare che vi possono essere necessità di tutelare la diversità animale anche in ambienti urbani, insieme all’assenza totale di argomentazione sul controllo delle specie aliene alla nostra fauna, sono elementi che rendono il provvedimento in questione inaccettabile.
Far effettuare abbattimenti all’interno di aree urbane non limiterà certo il numero complessivo di una specie come il cinghiale, mentre al contempo esporrà i cittadini a rischi gravissimi. Peraltro, tutti gli esperti naturalisti, ecologici e agronomi sanno che la presenza dei cinghiali in città è in gran parte legata alla cattiva gestione dei rifiuti e del sistema del verde urbano, troppo spesso trascurato da “servizi giardini” comunali in corso di progressiva dismissione.
Disarmante che si proponga un intervento di questo tipo riducendo nello stesso provvedimento il ruolo dell’ISPRA e ignorando del tutto CNR, sistema universitario, società scientifiche e accademie che invece dovrebbero veder aumentare le proprie competenze considerato che si sta trattando di una materia che richiede conoscenze molto approfondite.
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e allo Stato va affidato il suo controllo che può anche prevedere l’esercizio di un’attività ludica come la caccia, ma che certamente non può limitarsi a questa, considerato che spesso l’interesse dei cacciatori contrasta con l’interesse alla corretta gestione di specie e habitat.
In questo senso è poi assurdo prevedere generalizzate attività di abbattimenti faunistici nelle aree protette che hanno un ruolo, oltre che di conservazione e ricerca, anche di promozione territoriale e valorizzazione turistica.
Le scriventi Associazioni scientifiche rivolgono quindi un appello alla ragionevolezza di Parlamento e Governo affinché stralcino dalla Legge di Bilancio questa norma sbagliata e di difficile, se non impossibile, applicazione e avviino un confronto serio con il mondo della ricerca per individuare le modalità scientificamente valide per affrontare una problematica complessa che non può essere risolta con l’approssimazione fin qui manifestata.
Carlo Blasi, presidente Fondazione per la Flora Italiana e Direttore scientifico CIRBISES
Giuseppe Bogliani, presidente Centro Italiano Studi Ornitologici
Marco Bologna, presidente Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia e della Società Entomologica Italiana
Elisa Anna Fano, presidente della Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente e della Società Italiana di Ecologia
Francesco Ficetola, presidente Societas Herpetologica Italica
Cristina Giacoma, presidente Unione Zoologica Italiana
Massimo Lorenzoni, presidente Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci
Barbara Manachini, presidente Società Italiana Nematologia
Michela Pacifici, presidente Society for Conservation Biology Italy Chapter
Antonella Penna, presidente Società Italiana di Biologia Marina
Lorenzo Peruzzi, presidente Società Italiana di Biogeografia
Marco Valle, presidente Società Italiana di Scienze Naturali
Christian Agrillo, presidente Società Italiana di Etologia
L’ennesima riunione delle Nazioni Unite sul clima non porterà alcuna differenza. L’industria dei combustibili fossili continuerà a espandersi. Le emissioni di gas serra cresceranno. La crisi climatica peggiorerà.
Ecco una breve panoramica di ciò che è emerso dalla COP27.
Perdite e danni
La COP27 ha raggiunto un accordo per la creazione di un fondo per compensare i Paesi per le perdite e i danni causati dalla crisi climatica. Ciò è importante. Ma i dettagli sono disperatamente vaghi, o del tutto inesistenti. Da dove e quando arriveranno i soldi, non è dato saperlo.
I governi che hanno partecipato alla COP27 hanno raggiunto la decisione di «stabilire nuove modalità di finanziamento per assistere i Paesi in via di sviluppo che sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del cambiamento climatico, per rispondere alle perdite e ai danni… »
Istituiranno un “Comitato di Transizione” con l’obiettivo «di rendere operativi gli accordi di finanziamento». E inviteranno «le istituzioni finanziarie internazionali a prendere in considerazione, in occasione delle riunioni di primavera del 2023 del Gruppo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, la possibilità che tali istituzioni contribuiscano ad accordi di finanziamento, compresi approcci nuovi e innovativi, per rispondere alle perdite e ai danni associati agli effetti negativi dei cambiamenti climatici».
L’idea di affidare alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale “approcci innovativi” agli accordi di finanziamento è la ricetta per un disastro.
A me sembra un invito a sviluppare un programma per garantire che i governi e le imprese responsabili della crisi climatica evitino di pagare risarcimenti alle comunità che soffrono le conseguenze della crisi climatica – mentre consente all’industria dei combustibili fossili di continuare a trarre profitto dall’inquinamento.
I governi hanno inoltre concordato che terranno consultazioni ministeriali prima della COP28 «per far progredire la considerazione e la comprensione di un possibile risultato su questo problema».
L’inclusione di perdite e danni nel “Piano di Applicazione di Sharm el-Sheikh” è attesa da tempo. Ma il testo concordato, tradotto in inglese, non significa nient’altro che dare un calcio al barattolo per allontanarlo il più lontano possibile.
A 100 anni dall’istituzione dei primi parchi italiani, cresce la consapevolezza del valore degli spazi naturali tutelati
Limitare il rumore. Esperienze di monitoraggio, gestione e contenimento dell’impatto acustico.
Meteo e clima. La siccità dell’estate 2022 evidenza l’urgenza dell’adattamento
Manca pochissimo alla conferenza sulle parti per la biodiversità. Qual è la situazione attuale? Non proprio rosea, come rivelano i dati pubblicati negli importanti report Living Planet e State of the world birds. Ma non mancano alcuni segnali positivi, che indicano che invertire la tendenza è ancora possibile.
Secondo le stime dell’ONU, lo scorso 15 novembre la popolazione umana mondiale ha raggiunto l’impressionante traguardo di 8 miliardi di persone, una crescita che ha subito una rapida impennata nell’ultimo secolo. Considerando solo gli ultimi cinquant’anni, il numero di abitanti è letteralmente raddoppiato, mentre, nello stesso periodo, le dimensioni delle popolazioni di pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi sono drasticamente diminuite, e oggi sono circa un terzo di quelle degli anni Settanta. Il dato è quello dell’ultima stima del living planet index, un indicatore che fornisce un andamento nell’abbondanza relativa delle popolazioni nel tempo. L’ultima stima è stata ricavata analizzando i dati relativi a ben 5.230 specie e 32.000 popolazioni di vertebrati raccolti in tutto il pianeta, e indica un calo medio del 70%. Una media mondiale, si sa, mescola situazioni più rosee e più drammatiche, ed è quindi importante fare una distinzione tra le diverse regioni del pianeta. Così se Europa e Nord America hanno un declino di circa il 20% delle dimensioni delle popolazioni, e hanno un trend abbastanza stabile nelle ultime decadi, il living planet index mostra un declino del 94% in America Latina, del 55% in Asia e del 66% in Africa. Allo stesso modo, non tutti gli ambienti sono uguali, e tra quelli decisamente messi peggio si collocano le acque dolci, la cui fauna vertebrata si è ridotta dell’83%. Continua a leggere “Il barometro della biodiversità”
L’acqua, risorsa preziosa e praticamente insostituibile, è molto abbondante sulla Terra, ma per il 97% si tratta di acqua salata di mari e oceani, non utilizzabile direttamente dall’uomo. Il restante 3% (acqua dolce) è quasi tutto imprigionato, nelle calotte polari e nei ghiacciai permanenti, o nel sottosuolo. Solo lo 0,3% di acqua dolce è superficiale (laghi, fiumi, paludi, umidità del suolo, atmosfera) e, quindi, utilizzabile. Può sembrare poca, però se questa quantità fosse distribuita equamente, ce ne sarebbe in abbondanza per tutti. Per sopperire alla scarsità di acqua dolce, si può dissalare l’acqua del mare, ma è un processo che costa energia.
Nell’elenco sono compresi i citotossici .L’elenco è basato sul sistema di classificazione CLP dell’UE delle sostanze cancerogene, mutagene e reprotossiche (CMR)
Lavoratori esposti a medicinali pericolosi (HMP), o farmaci pericolosi, che sono sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR), ai sensi della Direttiva sulle sostanze cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione di recente adozione (CMRD – Direttiva (UE) 2022/431 ), devono ricevere una formazione specifica da parte dei loro datori di lavoro per prevenire i rischi di effetti negativi sulla loro salute.
Al fine di aiutare i datori di lavoro ad adempiere ai propri obblighi, la Commissione Europea deve pubblicare entro la fine del 2022 le linee guida europee per la gestione sicura degli HMP sul lavoro, compresi quelli citotossici, e deve redigere una definizione e stabilire un elenco indicativo degli HMP che sono CMR, entro e non oltre il 5 aprile 2025.
L’obiettivo di questo rapporto ETUI e dell’elenco incluso è identificare quali HMP rientrano nell’ambito legislativo del CMRD in Europa, in modo che gli utenti delle linee guida europee 2022 sappiano a quali specifici HMP si applicano ora le linee guida , ben prima dell’indicazione indicativa della Commissione elenco, da pubblicare entro il 2025.
More than half the people in the UK say that their health has been negatively affected by the rising cost of living, according to a YouGov poll. Rising energy and food prices can certainly harm people’s health in many ways – but there’s one way that hasn’t been much discussed. As a food-safety expert, my concern is that it might increase rates of a particularly deadly food poisoning called listeriosis.
Listeriosis is food poisoning caused by the bacteria Listeria monocytogenes. Symptoms might begin a few days after a person has eaten contaminated food, but it can take 30 days or more before the first symptoms appear. These can include a high temperature, aches, tiredness, nausea, vomiting and diarrhoea. But for people with weakened immune systems, listeriosis can result in severe life-threatening issues, such as meningitis and sepsis.
Listeria is commonly associated with chilled ready-to-eat foods that don’t need to be cooked or reheated, such as smoked fish, ready-to-eat meats, unpasteurised cheeses, and salads and sandwiches. The steps we can take to reduce the risk of listeriosis are ensuring our fridges are running at temperatures below 5℃, sticking to the use-by dates on foods and following the opened storage duration instructions.
Food Standards Agency explains Listeria.
The Food Standards Agency recommends that home fridges be set at 5℃ or below. However, Elizabeth Redmond, a professor of food safety at Cardiff Metropolitan University, and I have found that most fridges operate at 8℃.
Although this slows the growth of some bacteria, this is not the case with listeria. In a laboratory experiment, we also found listeria grows much faster and to significantly greater levels in food when stored in a fridge at 8℃ than at 4℃.
So, to avoid listeriosis, use a fridge thermometer to check your fridge is running at a temperature below 5℃. It’s also important to not eat foods that are past their use-by dates. And follow the opened storage duration instructions, for example: “Once opened, consume within two days”.
In contrast, other food poisoning is usually the result of poor food handling (such as not separating raw and cooked food, or failing to wash hands) that leads to cross-contamination, or failure to cook food to high enough temperatures to reduce the number of bacteria.
The increased cost of food and the rising cost of energy is having a significant effect on people’s finances. But people could unintentionally put themselves at risk of listeriosis when attempting to reduce their energy usage or spending on food.
For example, people may be more tempted to eat foods beyond their use-by date or keep foods for longer than the recommended duration after opening to avoid wasting food and money. Also, people may be more likely to adjust the temperature of their fridge to reduce electricity usage.
Many supermarkets have removed the best-before date from fresh fruit and vegetables. But this doesn’t mean that we don’t need to follow the use-by date.
The best-before date is an indicator of food quality, not safety. In contrast, the use-by date tells us when ready-to-eat and perishable food is safe to eat. The use-by date and opened storage duration instructions are determined through rigorous microbiological shelf–life testing in food laboratories that establish the point at which levels of bacteria exceed safe limits.
Although many people may be looking at different ways of saving money during this difficult time, we must remember that storing food for too long at the wrong temperature can allow listeria to grow to high numbers, enough to make us ill.
Unfortunately, we can’t see, smell or taste listeria. So ensuring our fridges are running at temperatures below 5℃, and that we follow the use-by dates and the opened storage duration instructions, are essential to protect ourselves and our families from listeria, particularly during the cost of living crisis.
Postiamo una traduzione in italiano per favorire la lettura di questo articolo.
Per gli usi professionali fare riferimento all’articolo originale in lingua inglese.
Listeria: come la crisi del costo della vita potrebbe aumentare il rischio di intossicazione alimentare
Secondo un sondaggio YouGov, più della metà delle persone nel Regno Unito afferma che la loro salute è stata influenzata negativamente dall’aumento del costo della vita. L’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari può certamente danneggiare la salute delle persone in molti modi, ma c’è un modo che non è stato molto discusso. In qualità di esperto di sicurezza alimentare, la mia preoccupazione è che possa aumentare i tassi di un’intossicazione alimentare particolarmente mortale chiamata listeriosi.
La listeriosi è un’intossicazione alimentare causata dal batterio Listeria monocytogenes . I sintomi possono iniziare alcuni giorni dopo che una persona ha mangiato cibo contaminato, ma possono essere necessari 30 giorni o più prima che compaiano i primi sintomi. Questi possono includere febbre alta, dolori, stanchezza, nausea, vomito e diarrea. Ma per le persone con un sistema immunitario indebolito, la listeriosi può causare gravi problemi potenzialmente letali, come meningite e sepsi.
La Listeria è comunemente associata a cibi pronti refrigerati che non necessitano di essere cotti o riscaldati, come pesce affumicato , carni pronte , formaggi non pastorizzati , insalate e panini . I passi che possiamo adottare per ridurre il rischio di listeriosi sono garantire che i nostri frigoriferi funzionino a temperature inferiori a 5℃, attenersi alle date di scadenza degli alimenti e seguire le istruzioni sulla durata della conservazione aperta.
L’Agenzia per gli standard alimentari spiega Listeria.
La Food Standards Agency raccomanda che i frigoriferi domestici siano impostati a 5 ℃ o meno. Tuttavia, Elizabeth Redmond, professoressa di sicurezza alimentare presso la Cardiff Metropolitan University, e io abbiamo scoperto che la maggior parte dei frigoriferi funziona a 8°C .
Sebbene ciò rallenti la crescita di alcuni batteri, questo non è il caso della listeria. In un esperimento di laboratorio , abbiamo anche scoperto che la listeria cresce molto più velocemente e raggiunge livelli significativamente maggiori nel cibo se conservata in frigorifero a 8℃ rispetto a 4℃.
Quindi, per evitare la listeriosi, usa un termometro da frigorifero per controllare che il frigorifero funzioni a una temperatura inferiore a 5 ℃. È anche importante non mangiare cibi che hanno superato le date di scadenza. E segui le istruzioni per la durata della conservazione aperta, ad esempio: “Una volta aperto, consumare entro due giorni”.
Al contrario, altre intossicazioni alimentari sono solitamente il risultato di una cattiva manipolazione degli alimenti (come la mancata separazione di cibi crudi e cotti o il mancato lavaggio delle mani) che porta a una contaminazione incrociata o alla mancata cottura del cibo a temperature sufficientemente elevate da ridurne il numero di batteri.
L’aumento del costo del cibo e l’aumento del costo dell’energia stanno avendo un effetto significativo sulle finanze delle persone . Ma le persone potrebbero mettersi involontariamente a rischio di listeriosi quando tentano di ridurre il loro consumo di energia o di spendere per il cibo.
Ad esempio, le persone potrebbero essere più tentate di mangiare cibi oltre la data di scadenza o di conservare gli alimenti più a lungo della durata consigliata dopo l’apertura per evitare di sprecare cibo e denaro. Inoltre, è più probabile che le persone regolino la temperatura del frigorifero per ridurre il consumo di elettricità.
Date di scadenza : da consumarsi preferibilmente entro
Molti supermercati hanno rimosso la data di scadenza dalla frutta e verdura fresca. Ma questo non significa che non dobbiamo seguire la data di scadenza.
La data di scadenza è un indicatore della qualità del cibo, non della sicurezza. Al contrario, la data di scadenza ci dice quando il cibo pronto e deperibile è sicuro da mangiare. La data di scadenza e le istruzioni sulla durata di conservazione aperta sono determinate attraverso rigorosi test microbiologici sulla durata di conservazione nei laboratori alimentari che stabiliscono il punto in cui i livelli di batteri superano i limiti di sicurezza.
Sebbene molte persone stiano cercando diversi modi per risparmiare denaro in questo momento difficile, dobbiamo ricordare che conservare il cibo per troppo tempo alla temperatura sbagliata può consentire alla listeria di crescere a numeri elevati, abbastanza da farci ammalare.
Sfortunatamente, non possiamo vedere, annusare o assaggiare la listeria. Quindi garantire che i nostri frigoriferi funzionino a temperature inferiori a 5 ℃ e che seguiamo le date di scadenza e le istruzioni sulla durata di conservazione aperta, sono essenziali per proteggere noi stessi e le nostre famiglie dalla listeria, in particolare durante la crisi del costo della vita.
Modifiche all'allegato III del decreto legislativo 4 marzo 2014, n.
27, concernente l'attuazione della direttiva 2011/65/UE sulla
restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle
apparecchiature elettriche ed elettroniche. (22A04914)
Il governo (della provincia di Buenos Aires, N.d.R.) di Axel Kicillof ha pubblicato una risoluzione per mappare le zone dove non è permesso l’uso di prodotti chimici per l’agricoltura. Ogni comune dovrà aderire volontariamente. Le organizzazioni socio-ambientali segnalano che la Costituzione nazionale è chiara: le irrorazioni con pesticidi vanno frenate. Ricordano che «la salute vale più di qualunque attività produttiva».
L’amministrazione della provincia di Buenos Aires ha emesso una disposizione in cui si stabiliscono delle restrizioni all’applicazione di prodotti chimici per l’agricoltura. Sebbene l’organismo di applicazione di questa norma sia il Sottosegretariato per lo Sviluppo Agricolo e per la Qualità Agroalimentare, è stato stabilito che i comuni dovranno aderirvi volontariamente per far parte della mappa che sarà elaborata con le informazioni ottenute. Le associazioni socio-ambientali sono diffidenti e richiedono soluzioni concrete. Continua a leggere “Argentina: «Proibire pesticidi pericolosi e sostenere l’agricoltura senza veleni»”
Articolo già pubblicato da Antropocene che ringraziamo
Fonte: Climate&Capitalism – 03.07.2022
La ricchezza miliardaria è aumentata a dismisura durante la pandemia da Covid-19, grazie alle aziende del settore alimentare, farmaceutico, energetico e tecnologico. Nel frattempo, milioni di persone in tutto il mondo stanno affrontando una crisi del costo della vita a causa dei continui effetti della pandemia e del rapido aumento dei costi dei beni di prima necessità, tra cui cibo ed energia.
Estratti da PROFITING FROM PAIN, un documento informativo pubblicato nel maggio 2022 da Oxfam International.
La ricchezza miliardaria e i profitti aziendali sono saliti a livelli record durante la pandemia da COVID-19, mentre oltre un quarto di miliardo di persone in più potrebbero precipitare verso livelli estremi di povertà nel 2022 a causa del coronavirus, della crescente disuguaglianza globale e dello shock dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari sovralimentato dalla guerra in Ucraina. La ricerca di Oxfam ha rilevato che:
I miliardari hanno visto le loro fortune aumentare in 24 mesi tanto quanto in 23 anni.
I miliardari del settore alimentare ed energetico hanno visto le loro fortune aumentare di un miliardo di dollari ogni due giorni. I prezzi del cibo e dell’energia sono aumentati ai livelli più alti degli ultimi decenni. Sono stati creati 62 nuovi miliardari del settore alimentare.
Si tratta del numero più alto della media annua dell’ultimo decennio. Gli impatti più rilevanti in 710 comuni italiani. I dati aggiornati della mappa del rischio climatico realizzata dall’Osservatorio Cittàclima di Legambiente
L’Italia è sempre più soggetta a eventi climatici estremi. A dirlo sono i dati aggiornati della mappa del rischio climatico realizzata dall’Osservatorio Cittàclima di Legambiente. Una tendenza confermata da quanto accaduto nella nostra Penisola, colpita in questi ultimi giorni da un violento nubifragio che ha investito soprattutto il Centro Nord, e nelle scorse settimane anche il sud, causando purtroppo morti, feriti e ingenti danni materiali.
Il ministro della sanità Karl Lauterbach (SPD). Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons
Mercoledì il ministro della sanità Lauterbach ha annunciato il contenuto della nuova legge con cui la Germania si prepara a contrastare il deficit record delle Assicurazioni Sanitarie, stimato in termini di 17 miliardi, secondo l’Handelsblatt. Non era esattamente un secreto e contributi più alti a partire dal 2023 erano già stati annunciati, anche da noi, ma finalmente si conosce l’entità dell’aumento: si parla di contributi pari al 16.2% del salario lordo.
Oltre a far arrivare la soglia dei contributi al 16.2%, Lauterbach intende attingere anche dalle riserve delle stesse Casse Malattia e dal Fondo per la salute, a cui tuttavia garantisce sovvenzioni e prestiti da parte del governo, e di praticare un prelievo supplementare dall’industria farmaceutica. Lauterbach sostiene che questa combinazione di misure abbia lo scopo di far rientrare la crisi, senza però attuare tagli alle prestazioni sanitarie erogate.
Assicurazioni Sanitarie Obbligatorie: i contributi salgono al 16.2%
Il deficit delle Assicurazioni Sanitarie Obbligatorie è una bella patata bollente per il governo di Scholz e in particolare per il ministro della sanità, Karl Lauterbach. L’esponente dell’SPD, principale responsabile delle politiche tedesche sulla salute, ha annunciato mercoledì il contenuto della proposta di legge a cui ha lavorato nel corso delle ultime settimane e che è stata approvata dal governo.
Per far fronte al disastro, in un momento in cui incombono anche l’inflazione e l’aumento dei costi dell’energia, il ministro ha deciso di alzare il contributo aggiuntivo da versare alle Casse Malattia di 0,3 punti, che uniti all’aumento dell’1,6% già predisposto, portano l’aliquota generale dal 14,6% al 16,2% dei salari lordi. Il provvedimento, che entrerà in vigore dal 2023, riguarderà circa 57 milioni di iscritti. Il totale dei contributi sociali salirà inoltre e conseguentemente al 40,45%, superando, per la prima volta dal 2012, la soglia del 40%.
Prelievi anche dalle riserve delle Assicurazioni. Lauterbach: “Puntiamo a non tagliare le prestazioni sanitarie”
Per far fronte alla crisi, tuttavia, il governo preleverà anche le risorse delle stesse Casse Malattia e del Fondo sanitario, con una pressione pari a 6,4 miliardi di euro. Le Casse dovranno fornire un contributo di solidarietà di quattro miliardi di euro dalle loro riserve, mentre dal Fondo sanitario saranno prelevati 2,4 miliardi. Il governo aumenterà inoltre di 2 miliardi l’attuale sussidio federale per l’Assicurazione Sanitaria Obbligatoria e concederà alle Casse e al Fondo sanitario un prestito di un miliardo a zero interessi. Gli sconti che le aziende farmaceutiche hanno l’obbligo di concedere alle Casse per i farmaci protetti da brevetto, infine, verranno aumentati dal 7 al 12% per cento per un anno. Provvedimento che ovviamente scontenta anche l’industria del farmaco. Lauterbach ha specificato che questa combinazione di misure punta a contenere i costi senza tagliare le prestazioni agli assicurati e senza gravare su di loro in modo sensibile.
Protesta a gran voce il presidente dell’AOK del Baden-Württemberg, Johannes Bauernfeind, infastidito dal fatto che Latuerbach abbia dichiarato che gli assicurati non saranno gravati da oneri significativi. “Questo è un tentativo deliberato di nascondere gli oneri reali” ha commentato Bauernfeind, che sostiene che anche un aumento di pochi punti comporterà un problema per molti, inclusi i datori di lavoro, specie in questa congiuntura di crisi generale. Bauernfeind è inoltre chiaramente irritato dal fatto che le stesse Assicurazioni subiranno prelievi. Ha ribadito che le Case Malattia si sostengono grazie ai pagamenti degli assicurati o dei loro datori di lavoro e ha dichiarato che attingere dalle riserve delle assicurazioni, senza attuare riforme strutturali del sistema sanitario, non potrà che ricadere sui contribuenti.
La Corte Suprema degli Stati Uniti è stata freneticamente occupata negli ultimi tempi, abbattendo leggi e leggi con un entusiasmo ideologico quasi folle. Le leggi sulle armi sono state invalidate; Roe vs Wade e diritti costituzionali all’aborto, confinati alla storia. E ora, l’Agenzia per la protezione ambientale è stata privata dei suoi poteri con una decisione 6‒3.
La decisione del 30 giugno del West Virginia contro l’Agenzia per la protezione ambientale è stata una specie di atto di boxe ombra. Il Clean Power Plan (CPP), che era l’obiettivo della panchina, non è mai entrato in vigore. Nel 2016, la Corte Suprema ha effettivamente bloccato il piano, annunciato dal presidente Barack Obama nell’agosto 2015. È stato originariamente promulgato ai sensi del Clean Air Act .
La lettura del documento suscita diverse perplessità in particolare per quanto attiene la questione della tematica della prevenzione in materia di infortuni e malattie professionali. Questa tematica che ha un peso rilevante per quanto riguarda la tutela e la promozione della salute della popolazione viene allocata nell’area delle competenze della Direzione Ambiente Salute. Nel comma b) dell’art.7 ci troviamo di fronte ad una definizione generica e confusa nella quale si fa riferimento ad una “prevenzione universale delle esposizioni ad agenti chimici, biologici e psicosociali nell’ambiente naturale, nell’ambiente di vita, nelle acque destinate al consumo umano e… nell’ambiente di lavoro..”
Sarebbe interessante comprendere cosa gli estensori della bozza abbiano voluto dire con questo comma e saremmo pure curiosi di conoscere meglio la definizione di “agenti psicosociali” su cui fare prevenzione… In un certo senso questo documento, qualora non venisse emendato e riscritto per quanto attiene la tematica della prevenzione della salute e della sicurezza nel lavoro, testimonia la separazione culturale, scientifica e operativa che il Ministero della salute sta praticando da tempo rispetto alla tematica “lavoro salute”. Non sono sufficienti i commi p) e q) per “recuperare” il pastrocchio del comma b) dell’art.7.
I rapidi e rilevanti cambiamenti che stanno avvenendo nel lavoro, le nuove modalità di lavoro sempre più ritmate e plasmate da algoritmi e sistemi di AI richiederebbero una definizione certa delle competenze della DG Ambiente Salute di ricerca e monitoraggio sugli impatti sulla salute dei lavoratori nei nuovi contesti lavorativi in collaborazione con le Università e la rete dei Servizi di Prevenzione delle ASL.
Verosimilmente questo non pare interessare. Si preferisce la delega a Inail e/o al IdL con la riduzione dell’intervento alla mera vigilanza antinfortunistica. Tutto ciò in piena coerenza con il percorso normativo già messo in atto con la recente e pessima norma 215/2021. Per questi motivi invitiamo i lettori e le lettrici ad una lettura attenta di questa bozza di Regolamento…
– Come fare fronte alle prossime ondate di calore – Prevenire la guerra? Ci vorrebbe una scienza – Effetti collaterali della pandemia – Legambiente ER. Emilia-Romagna a tutto gas: rinnovabili fanalino di coda – Londra. La polvere del tube (metro) “potrebbe causare gravi malattie” – CIIP. Nota in merito alla sicurezza da aggressioni al personale in ambito sanitario
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