Comunicato Stampa: 10 dicembre 2020
Protesta contro la costruzione di un impianto di cattura e stoccaggio della CO2 da parte di Eni a Ravenna.
Il gruppo energiaperlitalia si associa alle proteste giuste e fondate dei ragazzi di Fridays for Future e delle associazioni ambientaliste contro la costruzione da parte di Eni di un grande impianto per la cattura e lo stoccaggio della CO2 a Ravenna.
Riteniamo, infatti, che non sia questo il modo procedere verso la decarbonizzazione del sistema energetico regionale e nazionale. L’Italia e in particolare l’Emilia-Romagna, regione che è stata sempre all’avanguardia nel guardare al futuro, devono puntare con decisione sulla transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, che non producono né CO2 né sostanze inquinanti, per ottenere l’elettricità con cui alimentare, in particolare, i settori dei trasporti e della climatizzazione degli edifici.
Continuare ad usare i combustibili fossili riversando in atmosfere quantità sempre maggiori di CO2 per poi ricatturarla e sequestrarla è un processo di per sé illogico e, per di più, basato su una tecnologia complessa, non ancora collaudata e della quale non si conoscono i costi e tanto meno i rischi ambientali.
Eni, come società controllata dal governo, ha il dovere di contribuire alla transizione energetica, scelta compiuta dal governo alla conferenza di Parigi nel 2015 e confermata in ogni successiva occasione. Eni ha anche la capacità di farlo, grazie al valore dei suoi tecnici. Molte altre compagnie petrolifere in tutto il mondo si stanno o si sono già riconvertite, abbandonando progressivamente l’estrazione di idrocarburi e sviluppando le energie rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico. Eni non può perdere l’opportunità di una rapida riconversione anche per non venire coinvolta nella crisi che comporterà l’inevitabile riduzione dell’uso dei combustibili fossili nei prossimi anni. La costruzione da parte di Eni di impianti per la cattura e lo stoccaggio della CO2, operazione che richiede lunghi tempi e implica poi la necessità di usare tali impianti per molti anni, sarebbe la prova che Eni non ha nessuna intenzione di riconvertirsi e che anzi utilizza la costruzione di questi impianti per ipotecare la necessità di continuare ad usare i combustibili fossili.
Nel chiudere questo comunicato, esprimiamo la nostra piena solidarietà al Fatto Quotidiano contro il quale Eni ha intentato una causa civile chiedendo un risarcimento di 350 mila euro “per l’intera produzione di articoli, inchieste, interventi e commenti pubblicati riguardanti la compagnia petrolifera a proposito delle inchieste internazionali su casi di presunta corruzione e su questioni ambientali”.
Vincenzo Balzani
Coordinatore di energiaperlitalia