Finalmente Inverno? Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo

foto gierre 2017
Con – 7° di notte e un po’ sotto zero di giorno Berlino si prepara all’inverno, purtroppo ancora piuttosto secco mentre ci sarebbe bisogno di neve e pioggia in abbondanza. Certamente il ghiaccio si accanirebbe su qualche anziano femore, ma almeno si ridurrebbe la gravità della progressiva e sicura siccità che ci attende in estate.
Gli ospedali pediatrici stracolmi (posti esauriti anche in corridoio), tutti gli interventi non urgenti rinviati a data da destinasi non solo alla Charitè (la più grande clinica europea) ma in molti dei più grandi ospedali pubblici, (causa carenza di operatori sanitari), scuole semivuote, gli organici dei servizi pubblici ridotti, segnalano che le prossime Feste di Natale, tra recrudescenze di influenze australiane e altre varianti Covid, non sarà per tutti una gioia.
L’allarme (involontario?) lanciato dai media sulla carenza di farmaci essenziali, antibiotici compresi, e sul ricorso emergenziale alla galenica da parte di molti farmacisti, corredato da immagini di condomini solidali che si scambiano pasticche e sciroppi danno fondo alle immancabili riserve di farmaci (ogni casa ne ha, inutile negarlo!) non riducono certo il pessimismo. La causa: la mancanza di molti principi attivi, normalmente prodotti in Asia, che ridimensiona la produzione di medicamenti e obbliga i farmacisti a passare dal ruolo di qualificati commessi, a produttori artigianali di farmaci-base.
I molti che, come me, debbono ricorrere a farmaci per fare un dispetto all’INPS, non possono evitare un minimo di preoccupazione.
Noi cagionevoli non ci siamo certo allarmati per il Warntac Day 2022, ovvero per l’avviso telefonico (e non solo) del Presidente della Repubblica in ordine al Test Alert Nazionale che l’Ufficio per la Protezione civile e dalle catastrofi. Si chiariva di non spaventarsi perchè si trattava di una verifica biennale del funzionamento del sistema di allerta nazionale. L’esito pare sia stato migliore di quello abbastanza fallimentare di due anni fa ma non ancora perfetto. Messaggio non ansiogeno e per alcuni tranquillizzante……lo Stato si occupa della tua protezione… Ma chi vive in un paese, praticamente belligerante, seppure per interposta persona, a pochi minuti di volo missilistico dalle basi militari di Kaliningrad e in una città a un’ora di macchina dal confine con la Polonia, che festeggerebbe molto volentieri la dichiarazione di guerra della Nato contro la Federazione Russa più che la nascita del bambin Gesù, non immagina certo che tutto ciò serva a programmare emergenze per terremoti e alluvioni, dei quali peraltro non si ha da queste parti diretta esperienza.
Se a ciò si aggiunge che lo stesso BBK ha diffuso la Checklist di alimenti, bevande e dotazioni tecniche per garantirsi la sopravvivenza per almeno 10 giorni in caso di mancanza di elettricità e di rifornimenti, non si può che ringraziare delle indicazioni (peraltro dettagliate come è tipico dei tedeschi, che non lasciano niente al caso) anche se, perfino chi può riempire la cantina di viveri e di ammennicoli vari non ce la fa a schivare un cicinin di ansia….
Roba da ridere, si dirà, ed è vero, ma su tutto incombe il problema del freddo.
Molte famiglie non ce la faranno a sopportare l’aumento delle spese condominiali e già alle attuali temperature, non ancora rigide, in molte abitazioni si spegne il riscaldamento in varie stanze e si tiene una stanza e il bagno a temperature accettabili. Il prezzo del gas ha trasformato i poveri e i meno abbienti, in misura direttamente proporzionale, in virtuosi ecologi e in combattenti involontari per la difesa dei valori occidentali. Eppoi dicono che il libero mercato non fa miracoli !!!
Certamente la parte di miracolati che, con tutte queste „crisi“, continua a veder crescere l’importo del proprio conto corrente non si interroga su questi fenomeni anzi, si è già risposta da tempo.
Quanti stanno pagando, viceversa, almeno gli europei, a partire dagli ucraini che pagano il prezzo più elevato e drammatico, dovrebbero porsi alcune domande che in diversi continenti vari media e vari politici, quando non le opinioni pubbliche, si pongono. Una di queste domande suona così: ma come fanno gli europei ad essere così „huevones“ (coglioni) da decidere di andare in rovina per garantire agli USA di arricchirsi, puntellandone al contempo la logorata supremazia nell’ordine mondiale?
Bypassando le risposte di rito sui valori democratici dell’occidente e sul diritto internazionale, foglie di fico marce che non riescono a coprire vecchie e cadenti pudenda, ne restano tuttavia molte possibili anche se le più credibili per me restano gli interessi del complesso militar-industriale e delle fonti energetiche, la debolezza politica dei leaders europei che sovrappongono, identificandoli, l’europeismo e l’atlantismo, l’amore profondo per la guerra e l’uso della forza come mezzo prioritario ed esclusivo? di soluzione dei conflitti che emergono dalla obbligata convivenza delle varie famiglie del genere umano. Questa passione sfrenata caratterizza talmente tanto gli europei, che l’hanno esportata con successo nel continente americano, riuscendo perfino ad edificare la più ricca democrazia del mondo sul più grande genocidio di tutti i tempi (quello delle popolazioni originarie) che, in molte realtà, si perpetua tuttora con le stesse modalità dei secoli scorsi, senza neanche il valore aggiunto della fantasia.
Per fortuna che, come dice Crozza-Ronnie, noi abbiamo la Von der Leyen „che pensa a tutto“ e possiamo stare tranquilli. Qui, in Germania, c’è Scholz che pensa a tutto.
Non voglio mancare di rispetto a un leader nei cui panni non vorrei assolutamente trovarmi, ma su FB si può, anzi, si deve un po’ ironizzare.
Si sa da anni che il campionato del mondo di football si sarebbe giocato in Qatar, paese di cui si conoscono vizi e virtù, ricchezza in primis. Se l’orrore per la violazione dei diritti umani fosse così insopportabile, non si dovrebbe andare a giocare ospiti di un paese tanto incivile (ma poi ne soffrirebbe il „giro d’affari, vero?“). Se ci si va, sia o non sia il calcio una metafora della vita, ci si comporta come ospiti, si gioca e si esonerano i giocatori dall’esporsi sul tema dei diritti civili, che è bene venga trattato da altri. Altrimenti ci si espone al ridicolo. Infatti, sono stati sbeffeggiati prima per essere stati sconfitti sul campo e poi perchè accusati, come tutto l’occidente, di pensare e agire con il doppio standard, raccogliendo i consensi di molti dei paesi che chiamiamo in via di sviluppo. E ne hanno ben donde, purtroppo, perchè il denaro del Qatar non fa schifo quando arriva a vagonate sotto forma di investimenti nelle più disparate imprese, così come non si hanno problemi quando si contrattano forniture di gas per 15 anni, come è capitato a Scholz due giorni fa. Saranno dei puzzoni questi emiri, ne sono certo, ma conoscono bene i valori che per noi sono davvero prioritari, visto che frequentano i nostri mercati  (nessun riferimento al Parlamento UE)
Aperture invece sul fronte orientale: dopo la guerra Scholz si dichiara intenzionato a riallacciare relazioni con la Federazione Russa. Risposta del bellicoso fronte orientale: siete stati ambigui e codardi sul caso Stream 2 (non avete favorito l’accertamento della verità dei fatti), per cui la vostra disponibilità postbellica non ci interessa.
Infine, a Berlino, in febbraio, torneremo a votare per le elezioni politiche, essendo stato dichiarato nullo l’ultimo giro, in quanto in parecchie sezioni si è votato per due ore in più dopo la chiusura ufficiale dei seggi. Torneremo non è il verbo esatto: noi immigrati voteremo solo per i consigli dei 12 comuni della città metropolitana e non per il Bundestag che verrà in parte modificato con questo turno suppletivo di elezioni.
Una figuretta modesta e una crepa costosa che non nuoce tantissimo alla „democrazia“ ma che offusca l’immagine del capoluogo, specialmente per coloro che continuano ad amare questa città, come molti dei 50-60mila italiani che hanno deciso di risiedervi come „scelta di libertà“.
Ho le idee così confuse che un giretto a piedi a meno 3° non può farmi che bene, per cui mi attrezzo e vi saluto.