Temporali e fulmini

Fonte : Guidedolomiti.com che ringraziamo

Fulmini e saette, le scariche elettriche che si hanno durante i temporali, rappresentano un grande pericolo per la vita degli alpinisti e di coloro che incappano nella violenza di questi eventi atmosferici.
I temporali, nella zona delle Dolomiti, sono manifestazioni tipiche della stagione calda che va da giugno a settembre. Durante questo periodo si possono avere in media 6-10 giorni con temporale al mese, solitamente di pomeriggio e di sera.

L’avvicinarsi di un temporale si può intuire osservando le condizioni meteorologiche locali.
Per esempio, gli annuvolamenti sulle montagne possono dare indicazioni a proposito della direzione che assumerà il temporale; tuttavia, data l’irregolarità talvolta dell’annuvolamento, non sempre si può riuscire a valutare con esattezza il luogo dove il temporale si svilupperà.

Indicazioni migliori si possono avere misurando l’intervallo di tempo tra l’istante in cui si percepisce un lampo e l’istante in cui si ode il tuono.
Un intervallo di 3 secondi fra un lampo e il tuono significa che il temporale è distante 1000 metri.

In pianura il tuono si può udire fino a 20 km di distanza; in montagna l’udibilità è limitata dalle alte cime, tuttavia l’eco può trarre in inganno a proposito della violenza del temporale. Senza volere entrare in merito all’origine dell’elettricità dei temporali, ci limiteremo a dire che si tratta di triboelettricità, cioè di elettricità dovuta allo strofinio reciproco delle gocce d’acqua e particelle di ghiaccio presenti nelle nubi agitate dai venti.

Le scariche elettriche si possono osservare ancora prima di avere la precipitazione; tuttavia, con situazione di cielo uniformemente coperto da un grigio strato nuvoloso gravido di pioggia, il pericolo dei fulmini diminuisce.

Temporali e fulmini sul Pelmo

 

 

Temporali e fulmini, come si preannunciano e come comportarsi

La differenza di potenziale fra nube e nube ovvero fra nubi e terra determina lo scoccare del lampo o del fulmine la cui lunghezza può arrivare fino a 20 km. Le scariche elettriche che scoccano fra nube e nube sono abbastanza pericolose specie quando ci si trova su montagne completamente avvolte dalle nubi; tuttavia il maggior pericolo si ha nel caso di fulmini diretti verso terra. Questi, pur potendo essere variamente ramificati, si scaricano quasi sempre con il loro ramo principale di preferenza sui picchi delle montagne.
È molto importante rendersi conto del pericolo rappresentato da temporali e fulmini, e sapere come proteggersi da essi quando ormai non si può più evitare il temporale.
L’esperienza insegna che il pericolo è maggiore sulle rocce che sulla neve o sul ghiaccio; e ciò vale specie per i cosiddetti fuochi di S. Elmo, scariche elettriche silenziose che si producono in aria molto carica di elettricità.
Esse si manifestano come fiamme bluastre che si sprigionano da oggetti metallici appuntiti, quali per esempio le croci poste sulle cime, i piloni ecc.; a volte si odono anche dei crepitii.
Spesso, poi, i fulmini tornano a scaricarsi nella stessa zona. In caso di pericolo di fulmini tenersi lontani da rocce appuntite e in genere da tutto ciò che può costituire una punta carica; tenersi lontani da fili, da alberi o rupi isolate; evitare le tubature dell’acqua, le grondaie, i muri verticali e stare distanti, per quanto è possibile, dagli oggetti metallici.

Sicurezza durante temporali e fulmini

Anche il ripararsi sotto una roccia non rappresenta una buona soluzione perché la corrente di scarica, propagandosi attraverso il materiale, ha ancora la possibilità di recare danno.

In definitiva, anche se può sembrare scontato, diciamo che dobbiamo sempre cercare di trovare un riparo prima del sopraggiungere del temporale e della bufera; ciò deve essere suggerito dall’intuito e dall’intelligenza di ognuno. La temperatura dei fulmini è di 30.000 gradi e la loro velocità di 10.000 km/sec.


Il pericolo di temporali e fulmini si preannuncia nei modi seguenti:

  • Le aree di epidermide scoperte sono soggette a una sensazione di solletico.
  • Pizzicorio al cuoio capelluto e capelli che si drizzano.
  • Ronzio e leggero suono degli oggetti metallici.
  • Fiammelle azzurrognole (fuochi di Sant’Elmo) in corrispondenza di oggetti metallici particolarmente esposti (per esempio, aste, croci di vetta).

Come comportarsi in caso di pericolo

  • Evita creste, guglie, vette e mantieniti ad una buona distanza da esse (almeno 15 metri).
  • Le parti metalliche dell’equipaggiamento (ramponi, piccozza,moschettoni, chiodi ecc.) vanno depositate lontano.
  • Evita canaloni, fessure, camini e ripari quali cavità, grotte, grossi massi isolati e alberi.
  • Evita le vie attrezzate con funi e scale di ferro (vie ferrate) o allontanati da esse il più rapidamente possibile.
  • Durante una scalata o durante la discesa a corda doppia provvedi a più punti di assicurazione e fai il nodo autobloccante in fase di calata.
  • In caso di saette le distese di neve ed i ghiacciai sono più sicuri del terreno roccioso.
  • Evita gli assembramenti di animali o persone.
  • Allontanati dalle pareti verticali e assumi una posizione rannicchiata con i piedi uniti e le ginocchia raccolte contro il corpo (vedi fig.1).