La polizia e le autorità competenti in materia di migrazione devono rispettare i diritti fondamentali quando utilizzano l’intelligenza artificiale

 

Fonte Algorithmwatch che ringraziamo

Poiché i sistemi di intelligenza artificiale sono sempre più utilizzati dalle forze dell’ordine, dalle autorità di controllo dell’immigrazione e dalle autorità di sicurezza nazionale, la legge sull’intelligenza artificiale dell’UE (legge sull’intelligenza artificiale) rappresenta un’urgente opportunità per prevenire danni, proteggere le persone dalle violazioni dei diritti e fornire limiti legali alle autorità per utilizzare l’intelligenza artificiale all’interno del contesto. confini dello Stato di diritto.

In Europa e nel mondo, i sistemi di intelligenza artificiale vengono sviluppati e utilizzati per forme dannose e discriminatorie di sorveglianza statale. Dall’uso della biometria per l’identificazione, il riconoscimento e la categorizzazione, ai sistemi predittivi in ​​varie capacità decisionali e di allocazione delle risorse , l’intelligenza artificiale nelle forze dell’ordine prende di mira in modo sproporzionato comunità già emarginate, mina i diritti legali e procedurali e consente la sorveglianza di massa.

Quando i sistemi di intelligenza artificiale vengono utilizzati in contesti di applicazione della legge, sicurezza e controllo della migrazione (compresa la polizia della sicurezza sociale), lo squilibrio di potere tra le autorità e le persone sorvegliate è ancora più profondo. Ciò significa che esiste un rischio ancora maggiore di danni e violazioni dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto.

Questa dichiarazione sottolinea l’urgente necessità di regolamentare l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale da parte delle forze dell’ordine, del controllo della migrazione e delle autorità di sicurezza nazionale in tutta Europa.

Sottolineiamo i pericoli specifici per la libertà di riunione, la libertà, il diritto di asilo, la privacy e la protezione dei dati, il diritto alla protezione sociale e la non discriminazione quando tale tecnologia viene utilizzata da tali autorità.

Le organizzazioni della società civile chiedono una legge sull’intelligenza artificiale che prevenga forme incontrollate di sorveglianza discriminatoria e di massa. Al fine di difendere i diritti umani e prevenire danni derivanti dall’uso dell’IA nelle attività di polizia, nel controllo della migrazione e nella sicurezza nazionale, la legge UE sull’IA deve:

  1. Includere limiti legali che vietino l’IA per usi che rappresentano un rischio inaccettabile per i diritti fondamentali. Ciò include un divieto legale su diverse forme di sorveglianza biometrica, polizia predittiva e usi dannosi dell’IA nel contesto migratorio.
  2. Fornire trasparenza pubblica e controllo quando la polizia, le agenzie di migrazione e le agenzie di sicurezza nazionale utilizzano l’IA “ad alto rischio”, sostenendo l’eguale dovere di queste autorità di registrare gli usi ad alto rischio nel database dell’UE sull’IA. 
  3. Garantire che la legge sull’intelligenza artificiale regoli adeguatamente gli usi dell’intelligenza artificiale nelle attività di polizia, migrazione e sicurezza nazionale che mettono a rischio i diritti umani, in particolare l’elenco completo dell’intelligenza artificiale nel controllo della migrazione, e garantendo che la sicurezza nazionale non sia esclusa dall’ambito di applicazione.