FIOM – Giudizio per Lamina

FONTE FIOM-CGIL 

 

 

 

I primi giorni di agosto, le cronache milanesi di alcuni giornali, hanno pubblicato le conclusioni delle indagini della Procura della Repubblica di Milano per la tragedia della Lamina del 16 gennaio scorso, ove morirono quattro operai. La Procura della Repubblica avrebbe richiesto il rinvio a giudizio del legale rappresentante dell’azienda con l’accusa di omicidio colposo plurimo, con l’aggravante della violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, in quanto si sono fatti operare i lavoratori “con negligenza, imprudenza, imperizia, e inosservanza delle norme sulla prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro”.
In particolare la Procura imputa alla società Lamina e al datore di lavoro i risultati della perizia che ha riscontrato la difettosità della centralina del forno e il condotto di erogazione del gas argon che ha avvelenato i lavoratori.
Inoltre si imputa alla azienda la mancata formazione dei lavoratori per fronteggiare i rischi derivanti dalla presenza di gas e la mancanza di maschere antigas.


Tali conclusioni della Procura che dovranno essere condivise dal Gip, sono state determinate anche dalla fattiva collaborazione di tutti i lavoratori che hanno testimoniato senza reticenze sulle reali condizioni lavorative, senza paura per le pressioni ricevute, per l’azione di sostegno della Fiom, smentendo così anche le notizie che circolavano, che addossavano la responsabilità della tragedia agli stessi lavoratori morti.
Se rimarrà la richiesta del rinvio a giudizio, la Fiom riconferma la volontà di costituirsi parte civile in quanto una eventuale condanna della Lamina potrebbe essere un segnale importante per far cambiare comportamenti e procedure alle tante aziende per le quali la violazione delle leggi in materia di sicurezza è la norma e la formazione dei lavoratori sui rischi presenti nell’attività lavorativa è solo una formalità e un costo.
Fraterni saluti

Il Resp. Ufficio SAS Fiom nazionale
Maurizio Marcelli

Roma, 3 settembre 2018