Fonte ETUI che ringraziamo
“Se le persone sono infelici al lavoro è perché hanno problemi nella loro vita personale.” ‘Solo le persone già fragili sono interessate da rischi psicosociali, non c’entra niente con l’azienda!’ ‘Ah, rischi psicosociali, si tratta di molestie, giusto? Non abbiamo niente di tutto questo!’ Questi sono solo alcuni degli stereotipi e delle idee sbagliate profondamente radicati che vengono usati come scuse per non agire contro i rischi psicosociali. Eppure questi rischi, che hanno numerose conseguenze per la salute fisica e mentale dei lavoratori, sono ovunque nei nostri luoghi di lavoro: isolamento sociale, superlavoro, iniquità, mancanza di autonomia, precarietà… L’elenco potrebbe continuare. In questo rapporto speciale, miriamo a illustrare la portata di questo problema attraverso una serie di diverse indagini, interviste e pareri di esperti.
Pierre Bérastégui apre la relazione con un’analisi che evidenzia l’eterogeneità del discorso sulla prevenzione dei rischi psicosociali. Alle sue calcagna, Nayla Glaise e Aude Cefaliello discutono della necessità di una direttiva europea per frenare l’epidemia di stress che sta colpendo il mondo del lavoro. Laurent Vogel passa in rassegna l’emblematico caso France Télécom in cui ci fu un’ondata di suicidi tra i dipendenti dell’azienda alla fine degli anni 2000. Successivamente, ci addentriamo nel settore alberghiero spagnolo, con uno studio di Bertha Chulvi che mette in luce condizioni di lavoro particolarmente difficili. Thomas Coutrot esplora il problema multidimensionale dell’insensatezza del lavoro, che può causare danni in molte diverse aree di attività. Louise Pluyaud delinea i “principali responsabili della felicità”, una nuova professione alla moda di valore discutibile. Alain Bloëdt affronta il delicato tema del burnout e del suo riconoscimento come malattia professionale. Infine, Marie Geredakis ci presenta un esame della situazione altamente precaria dei ricercatori universitari in Grecia, vittime di un sistema in cui le controversie sono regolate dalla legge della giungla e dal clientelismo. Se questo rapporto ci mostra qualcosa, è che i rischi psicosociali non riguardano solo un tipo di lavoro, settore o classe. Se devono essere opportunamente prevenuti, è tempo di riconoscere la loro prevalenza e multiformità a ogni gradino della scala socioprofessionale. vittime di un sistema in cui le controversie sono regolate dalla legge della giungla e dal clientelismo. Se questo rapporto ci mostra qualcosa, è che i rischi psicosociali non riguardano solo un tipo di lavoro, settore o classe. Se devono essere opportunamente prevenuti, è tempo di riconoscere la loro prevalenza e multiformità a ogni gradino della scala socioprofessionale. vittime di un sistema in cui le controversie sono regolate dalla legge della giungla e dal clientelismo. Se questo rapporto ci mostra qualcosa, è che i rischi psicosociali non riguardano solo un tipo di lavoro, settore o classe. Se devono essere opportunamente prevenuti, è tempo di riconoscere la loro prevalenza e multiformità a ogni gradino della scala socioprofessionale.
Iscriviti gratuitamente
Una copia di ogni numero della rivista sarà inviata gratuitamente a chi si abbona a proprio nome. Per ordini di più di una copia, scegli l’opzione collettiva.
- Abbonamento individuale
- Abbonamento collettivo
- Per ordinare i fascicoli per posta: modulo d’ordine HesaMag
Per scaricare il file pdf della Rivista Hesamag#26 in lingua francese clicca QUI
Per scaricare il file pdf della Rivista Hesamag#26 in lingua inglese clicca QUI