Graffiti in Berlin ( foto gierre )
Giornata cruciale oggi per la Cancelliera tedesca che, dopo una settimana di confronto intenso e di pressioni lobbistiche e istituzionali di ogni tipo (altro che democrazia dimezzata!) si incontra con i presidenti delle regioni per definire le linee fondamentali del Lockerung per le prossime due settimane. Obiettivo dichiaratissimo: raggiungere un livello di unitarietà nella definizione delle strategie di contenimento derlla espansione della pandemia e di ripresa graduale delle attività economiche, che sia da guida per le iniziative inevitabilmente articolate dei Laender.
Le decisioni le apprenderemo stasera.
Il freddo che è tornato sulla città non inciderà negativamente perchè il clima politico di questi giorni si è abbastanza riscaldato e, all’altezza di 7.000 decessi su scala nazionale (poco meno di 160 a Berlino), con l’Institut Robert Koch schierato fermamente sulla „prudenza e cautela“, la Merkel dovrà solo fare miracoli di equilibrismo, alla quale peraltro è avvezza, visto che governa da 15 anni uno Stato Federale, con tutto ciò che significa nella distribuzione sussidiaria dei poteri.
Potrei dire che i più tranquilli oggi saranno gli animali dei due Zoo che sono riaperti dal 27 aprile per la gioia dei berlinesi, grandi e piccini, per i quali lo Zoo è una specie di istituzione.
Staccati 16.000 biglietti al solo annuncio di riapertura. Pare che le migliaia di visitatori (ben distanziati e distanziabili in aree aperte e grandi) siano stati un regalo per gli animali che non vedevano nessuno, tranne gli addetti, ormai da mesi. Alcuni sembra si siano lasciati andare anche a manifestazioni visibili di gioia, come per aver ritrovato la loro normalità di esseri in vetrina. Personalmente non amo ingabbiare alcun animale e, mettendomi nei loro panni, avrei detto: „arieccoli sti rompic…“, ma fingo di credere alle favole metropolitane che circolano sugli animali felici.
Dal 4 maggio la città si è svegliata, lentamente, ma decisamente: più gente in giro e anche sugli autobus, anche se „composta“ e con attenzione al distanziamento. Gli spazi per i giochi dei bambini sono pieni, l’affluenza degli alunni delle poche classi superiori quasi non si nota perchè hanno orari diversi da quelli di punta, i piccoli negozi sono attrezzati sufficientemente e si nota un notevole dispendio di olio di gomito dei commessi e negozianti per tenere pulizia e ordine (nonostante il relativo aumento dei costi e riduzione delle entrate), i barbieri hanno aperto e l’attesa per la giornata di oggi è grande per la decisione di riaprire le attività di ristorazione almeno tra un paio di settimane. Non a caso il Sindaco di Berlino Mueller insiste un giorno sì e l’altro pure sul tema della gastronomia e della Hoteleria, che è un pilastro della economia locale.
Anche la scuola sarà tema cruciale e i quotidiani e i media sono impegnati nel dibattito sugli effetti antiegualitari , psicologici, sociali, di genere (inclusa la violenza sulle donne), etc. della chiusura delle scuole e degli asili nido.
Anche le ferie (sacra istituzione germanica) sono tema stringente sia per gli aspetti economici che sanitari. Riscoprite le bellezze della Germania e attenti agli affollamenti perchè, dice il virologo, i contagiati in patria sono 1,8 milioni e le carnevalate non aiutano a ridimensionare l’epidemia.
Sul fronte del Vaccino (eventuale) impegno economico non indifferente all’insegna del „dobbiamo rimanere realistici“ perchè prima di 15-18 mesi una soluzione sarà difficile. Ricordando una non banalità, ovvero che in Europa si produce il 76% dei vaccini prodotti a livello mondiale (Fonte: Vaccines Europe Statista), la notizia buona è che avanza una mobilitazione internazionale su questo terreno, il che fa ben sperare in una futura collaborazione anche per predisporre strumenti efficaci in vista di future Pandemie, preconizzate pressoché unanimemente dal mondo scientifico. Il Canada si impegnerà per 850. Mil euro, la Francia per 500., la UK per 388.Mil Pfund, l’Olanda per 192. Mil., l’Italia per 140 Mil., etc. per un totale di 7,4 Miliardi di euro- Ce ne vorranno certamente almeno 40 Miliardi, ma, come si dice, „passo per passo“.
Oggi niente angosce economiche: solo una citazione sindacale relativa agli operatori sanitari: Grosser Applaus, kleiner Lohn (grande applauso, piccolo stipendio), frase che sintetizza lo stato d’animo delle cosiddette „maestranze“, operatori sanitari che agognavano ad un qualche riconoscimento economico annunciato ma mai pervenuto. In media (fonte: gehalt.de Statista) un infermiere/a riceve un salario lordo di 38.554 euro, un assistente di anziani 32.932, un educatore/trice 36.325, un cassiere di negozio 28.624, parlando solo di alcune figure professionali in „lavori essenziali“. Non parlo per interesse personale, ovviamente, ma ho occasione di rilevare direttamente (mia moglie lavora in servizi essenziali) cosa significa sia in termini di rischio di contagio, sia in termini di impegno personale straordinario, fare il proprio normalissimo dovere in tempi di pandemia. Garantisco che non è la stessa cosa che fare lo smart working o il cassintegrato (come due dei miei figli) o il pensionato (come me) , per cui questa attenzione che i Ver.di (sindacato dei servizi pubblici e privati) e il DGB in generale sollecitano al mondo politico ed istituzionale è tutta meritata. Personalmente lascerei da parte quel brutto vizio retorico che con le iperboli sull’eroismo offusca e snatura realtà semplicissime e mi limiterei a dire soltanto che dobbiamo valorizzare il fatto di appartenere a quella minoranza ristretta di uomini e donne sulla terra che, quando si trovano in difficoltà, incontrano sempre altri uomini e donne che, indipendentemente dalle difficoltà e dalle condizioni, continuano a fare il loro dovere e ad aiutarli nell’interesse di tutta la società.
Da Berlino un grande abbraccio.