Autore : Lorenzo De Min
Fonte : SaluteInternazionale

Philip Morris International (PMI), multinazionale leader mondiale nel settore del tabacco, ha di recente dato vita ad una fondazione il cui obiettivo dichiarato è quello di “costruire un mondo senza fumo”. Tale fondazione si dichiara indipendente e non influenzabile dall’industria del tabacco, sebbene sia direttamente finanziata proprio da PMI. La nuova strategia della multinazionale per “ripulire” la propria immagine ed influenzare l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’impegno globale per la lotta al tabagismo
Il fumo uccide oltre 7 milioni di persone al mondo, ogni anno. Più di AIDS, malaria e tubercolosi messe insieme[1]. Secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa 890 000 di questi decessi avvengono in non-fumatori, per effetto dell’esposizione cronica al fumo passivo[2]. Questi i numeri di un’epidemia che vede contrapporsi agli sforzi dell’OMS quelli delle multinazionali del tabacco, impegnate a mantenere elevati i propri profitti.
Nonostante il fumo sia una delle principali cause prevenibili di mortalità, il numero di fumatori nel mondo continua a superare il miliardo. L’80% di essi vive in paesi a basso e medio reddito.
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