ILO:Aumento dello stress da calore previsto potrà portare una perdita di produttività equivalente a 80 milioni di posti di lavoro

 

Si prevede che il riscaldamento globale determini un aumento dello stress da calore correlato al lavoro, danneggiando la produttività e causando perdite di lavoro e economiche. I paesi più poveri saranno i più colpiti.

GINEVRA (Notiziario ILO) – Secondo un nuovo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), si prevede che l’aumento dello stress termico derivante dal riscaldamento globale porti a perdite di produttività globale pari a 80 milioni di posti di lavoro a tempo pieno nell’anno 2030.

Le proiezioni basate su un aumento della temperatura globale di 1,5 ° C entro la fine di questo secolo suggeriscono che nel 2030, il 2,2% del totale delle ore di lavoro in tutto il mondo andrà perso a causa di temperature più elevate, una perdita equivalente a 80 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Questo è equivalente alle perdite economiche globali di $ 2.400 miliardi di dollari.

Inoltre, il rapporto avverte che si tratta di una stima prudente perché presuppone che l’aumento della temperatura media globale non supererà 1,5 ° C. Assume anche che il lavoro in agricoltura e nell’edilizia – due dei settori più colpiti dallo stress da calore – avvenga all’ombra.

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BONIFICA AMIANTO/DELIBERA GIUNTA REGIONALE ER MICRORACCOLTA (PICCOLE QUANTITA’) AMIANTO EMILIA-ROMAGNA: Approvata delibera regionale per linee guida – ATERSIR ha 60 gg per modificare il regolamento rifiuti

Bologna, 3 luglio 2019

Sono state deliberate il 1° luglio 2019 dalla Giunta Regionale Emilia-Romagna le Linee Guida per la raccolta e lo smaltimento di piccole quantità di Manufatti Contenenti Amianto (Microraccolta) con Delibera Num. 1071 del 01/07/2019 (scarica la delibera in PDF)

Per diventare operativa in tutti i comuni dell’Emilia-Romagna si deve attendere la modifica del Regolamento sulla gestione dei Rifiuti Solidi Urbani da parte di ATERSIR (l’agenzia regionale per l’acqua ed i rifiuti partecipata dai Comuni dell’Emilia-Romagna) che ha 60 gg. di tempo per realizzarla.

 

Si tratta di un provvedimento importante ed innovativo in quanto indica un unico standard di procedure per tutti i cittadini della Regione, per tutti i comuni e per tutti i gestori dei rifiuti.

Il provvedimento ha l’obiettivo di rendere più agevole e conveniente la pratica di rimozione dei Manufatti di Cemento Amianto (in matrice compatta) da parte del singolo cittadino, combattere il fenomeno dello smaltimento abusivogarantire alti livelli di sicurezza per il cittadino nelle operazioni di rimozione, semplificare la procedura ed abbattere i costi.

Soggetti destinatari: Privati Cittadini relativamente alla rimozione di piccoli manufatti di cemento-amianto nelle proprie abitazioni/pertinenze.

Campo di applicazione: rimozione Materiali costituiti da amianto in matrice compatta in buono stato di conservazione presenti in insediamenti civili (sono esclusi quelli di origine industriale ed artigianale).

Sono esclusi dal campo di applicazione: Manufatti in matrice friabile (coibentazioni di tubazioni e caldaie, coibentazioni di soffitti, polverino in amianto, guarnizioni, pannelli in cartone-amianto, ecc…). Operazioni di rimozione che presentino evidenti rischi di infortunio. Che il materiale da rimuovere sia in cattivo stato di conservazione. Che le quantità da rimuovere siano superiori a quelle previste.

L’ARTICOLO   SEGUE ALLA FONTE AFEVAER

Newsletter Medico Legale INCA Numero 10/2019 . Le malattie professionali nella relazione annuale INAIL

Newsletter Medico Legale INCA Numero 10/2019

Le malattie professionali nella relazione annuale INAIL

Nei giorni scorsi si è tenuto l’annuale incontro in cui il presidente dell’ INAIL ha presentato il resoconto dell’attività dell’Istituto per l’anno 2018.

In questa occasione sono stati presentati i dati relativi agli infortuni de alle malattie professionali, pur se rileviamo che per quanto concerne le malattie professionali minore è stato il dettaglio statistico.

Le malattie denunciate nel 2018 sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37%, mentre il 3% è ancora “in istruttoria”.

Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 43mila, di cui quasi il 40% per causa professionale riconosciuta.

I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati poco meno di 1.400, mentre quelli deceduti nel 2018 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.177 (-16,4% rispetto al 2017), di cui 257 per silicosi/asbestosi (il 74% con età al decesso maggiore di 79 anni).

I dati presentati confermano il rilievo che hanno assunto le malattie muscoloscheletriche con oltre 3.2000 casi di tunnel carpale ed altre patologie dei nervi ed oltre 14.5000 malattie del sistema osteoarticolare.

Rimane significativo il dato delle ipoacusie che sono già state oggetto di commento nella precedente newsletter e quello dei tumori anche se risultano in calo i riconoscimenti.

I dati presentati non hanno fornito indicazioni sulla numerosità e tipologia delle patologie legate alla pregressa esposizione all’amianto.

In calo, poi, appaiono anche i disturbi psichici e comportamentali in cui dovremmo ritrovare le condizioni di stress lavoro-correlato anche se appare necessario un approfondimento statistico per verificare quante di queste condizioni di stress e burnout non siano state ammesse a tutela con il codice ICD delle malattie del sistema nervoso.

Le rilevazioni più recenti mostrano un lieve aumento delle denunce anche nei primi cinque mesi del 2019. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail tra gennaio e maggio, infatti, sono state 27.385, 372 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,4%).

LA NEWSLETTER INCA 10 2019 CGIL COMPLETA

Riassunto dei casi di presunta morte o grave malore verificatisi in occasione dell’ondata di calore della settimana 24 giugno 01 luglio 2019 in Italia

Il flusso informativo del mainstream, pervaso dalle narrazioni che generano paure tanto forti quanto immotivate sulle inesistenti invasioni di migranti oscura e relega alle cronache locali i report dei decessi o di gravi malori sul lavoro verosimilmente causati dalle ondate di calore. Sono troppi i lavoratori del settore costruzioni o infrastrutture all’aperto che sono esposti alle temperature estreme di questi giorni. Per il settore delle costruzioni esistono strumenti protettivi quale la Cassa integrazione coperte dalle Casse edili nei casi di ondate di calore… Per altri settori industriali le imprese possono adottare provvedimenti di organizzazione del lavoro utilizzando le ore del mattino meno calde… Pubblichiamo questo primo riassunto elaborato da Alberto Baldasseroni dopo una ricerca in rete che ha posto in evidenza questi casi di decessi o di gravi malori attribuibili alla esposizione alle ondate di calore.

Riassunto dei casi di presunta morte o grave malore verificatisi in occasione dell’ondata di calore della settimana 24 giugno 01 luglio 2019 in Italia e segnalati dalla stampa, trovati tramite Google con ricerca basata su parole chiave.
a cura di Alberto Baldasseroni

Il lavoro in situazioni di temperature elevate

 

FONTE  CIIP 

Il lavoro in situazioni di temperature elevate è un tema sempre più attuale. Il progetto Heat Shield del CNR finanziato da fondi europei è stato riproposto in questo sito negli ultimi anni.

Proponiamo agli interessati, oltre alle iniziative Heath Shield del 20172018 e 2019, alcuni documenti che possono aiutare per affrontare questa tematica tipica dei mesi estivi.

Lavoro d’estate in condizioni di temperatura elevata: il rischio di colpo da calore“, pubblicato a cura del Coordinamento Provinciale SPISAL di Padova

Estate sicura – come vincere il caldo. Consigli alla popolazione per affrontare le ondate di calore“, pubblicato dal Ministero della Salute – CCM

Estate sicura – Caldo e lavoro. Guida breve per i lavoratori”. pubblicato dal Ministero della Salute – CCM – INAIL – D/Ep/Lazio

Sydney council workers protest Roundup use

FONTE NEWS.YAHOO.AU

[ traduzione google translator ] 

Più di 500 lavoratori in un consiglio comunale  di Sydney hanno abbandonato il lavoro dopo che il management si è presumibilmente rifiutato di prestare attenzione alle loro preoccupazioni sull’uso del diserbante basato su glifosato Roundup, che è stato collegato al cancro.

Lo staff esterno del Blacktown City Council lo scorso mese ha rifiutato di continuare a usare gli spray al glifosato, esortando la direzione a seguire la guida di altri consigli locali che hanno vietato il prodotto e hanno iniziato a sperimentare alternative più sicure, ha detto la United Services Union.

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E’ la seconda vittima sul posto di lavoro. Si tratta di un operaio 24enne deceduto in ospedale venerdì sera

 

FONTE : RAINENWS.IT

E’ la seconda vittima sul posto di lavoro. Si tratta di un operaio 24enne deceduto in ospedale venerdì sera.Parliamo ancora di caldo, perché alle cinque vittime di ieri se n’è aggiunta una sesta, la seconda sul posto di lavoro e sempre a Verona. Questa volta, a perdere la vita, un muratore 24enne ricoverato in ospedale nello stesso giorno, giovedì, in cui era stato ricoverato un agricoltore di 77 anni, poi deceduto

Il tragico episodio, che ha visto il decesso del 24enne, si è verificato a Colognola ai Colli. Il giovane carpentiere di origine kosovara, risiedeva nel Bresciano, ed era impegnato nella ristrutturazione di villa Zoppi, un edificio storico del Comune veronese, dove si recava da alcuni giorni con la sua squadra alle dipendenze di una ditta lombarda. Al momento di tornare sul furgone, attorno alle 17.30, il ragazzo si è diretto verso un marciapiede dove si è infine accasciato. Avvicinato dai colleghi, il giovane non dava segni di vita e perciò sono stati chiamati i soccorsi. Prelevato da un’ambulanza è stato elitrasportato in ospedale al Fracastoro di San Bonifacio, dove è arrivato già in codice rosso. Nonostante gli sforzi del personale medico e a distanza di un giorno dal malore, il ragazzo è deceduto.

Il costo dei tumori occupazionali nell’Ue-28

di Gabriella Galli

L’Istituto sindacale europeo (Etui) ha condotto uno studio finalizzato a stimare gli oneri economici e umani dovuti all’incidenza degli agenti cancerogeni.

Alcuni dati

Ogni anno nell’Unione europea 1,3 milioni di persone muoiono di cancro.

Tra il 2 e il 12% si stima (dati di letteratura scientifica) siano i decessi da attribuire all’esposizione professionale ad agenti cancerogeni.

Gli agenti cancerogeni individuati, nello studio dell’Etui, come i principali responsabili dei danni gravi e mortali per la salute dei lavoratori sono 25

si tratta di prodotti chimici, sostanze generate da processi come le polveri di legno e le emissioni diesel, fattori occupazionali come lavoro a turni, industria della gomma.

I 25 agenti selezionati sono responsabili ogni anno di circa 190.000 nuovi casi (tra i 125.000 e i 275.000).

Le sedi di cancro occupazionali più frequenti sono: polmone, mammella e vescica.

Il costo complessivo dei danni conseguenti all’esposizione ai 25 agenti considerati è stimano tra i 270 e i 610 miliardi di euro per anno nell’Ue -28 (corrispondente all’1,8-4,1% del Pil dell’Ue).

L’ARTICOLO PROSEGUE SU  REPERTORIOSALUTE.IT

Stati Uniti: regolamentazione del rischio chimico indebolita da Trump

FONTE  ETUI

la protezione dell'ambiente a Washington

Dall’arrivo di Donald Tump come presidente degli Stati Uniti, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha fortemente spostato la sua politica per ridurre il “carico normativo” sull’industria chimica.

L’Environmental Protection Agency (EPA) svolge un ruolo centrale negli Stati Uniti come agenzia federale per la regolamentazione e il controllo dei rischi chimici. È stato creato nel 1970 e impiega circa 15.000 persone. Dispone di centri di ricerca, regole e funzioni di controllo degli esercizi (in particolare attraverso un sistema di ispezione e sanzione). In termini di rischi chimici, l’EPA svolge un ruolo cruciale nell’attuazione della legislazione federale sulle sostanze chimiche riformate nel 2016 a seguito di un compromesso parlamentare .

 

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Rapporto tra condizioni di lavoro e malattie neurodegenerative

FONTE ETUI

26 giugno 2019

Rapporto tra condizioni di lavoro e malattie neurodegenerative

Medico che tiene in mano sclerosi laterale amiotrofica

I ricercatori svedesi hanno appena pubblicato una revisione della letteratura e una meta-analisi delle esposizioni professionali e delle malattie neurodegenerative.

66 sulla base letteratura originale, questo studio illumina il rapporto tra le condizioni di lavoro e le malattie neurodegenerative stato osservato tre costante aumento negli ultimi anni: il morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA ) conosciuta anche come “morbo di Lou Gehrig.” Gli studi si concentrano sui fattori di rischio tre diffuse nel mondo del lavoro: i campi elettromagnetici, metalli e pesticidi.

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Silice cristallina: un grave rischio per i giovani lavoratori

FONTE ETUI

26 giugno 2019

Silice cristallina: un grave rischio per i giovani lavoratori

In Francia, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, l’ambiente e il lavoro (ANSES) ha pubblicato alla fine di maggio 2019 i risultati delle sue competenze in merito ai rischi della silice cristallina per i lavoratori.

Questa esperienza è stata lanciata in particolare a causa delle preoccupazioni sollevate da casi di grave silicosi correlati all’uso di pietre ricostituite (quarzo + resina) utilizzate nella fabbricazione di piani di lavoro per cucine e rivestimenti per il bagno (” pietra artificiale “). I lavoratori interessati sono quelli che tagliano il materiale e / o lo producono e / o lo installano a casa, specialmente quando il taglio è asciutto. Queste silicosi possono coinvolgere i giovani lavoratori e i tempi di latenza possono essere più brevi di quelli comunemente osservati per la silicosi convenzionale. Quindi, la silicosi è lontana da una malattia che sarebbe una cosa del passato quando colpì centinaia di migliaia di minatori in Europa.

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Le aste a doppio ribasso alimentano la piaga del caporalato

FONTE COLDIRETTI  CHE RINGRAZIAMO 
27 giugno 2019

Vanno bloccate le aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione e alimentano nelle campagne la dolorosa piaga del caporalato. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione alla Camera della proposta di legge che introduce il divieto della vendita sottocosto dei prodotti agroalimentari e in particolare delle aste elettroniche a doppio ribasso.  Le aste al doppio ribasso – sottolinea Coldiretti – provocano pesanti distorsioni e speculazioni aggravando così i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi come frutta e verdura solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo ma il valore scende addirittura a 2 centesimi nel caso di quelli trasformati dal pane ai salumi fino ai formaggi, secondo Ismea. Le norme nazionali dunque – conclude Coldiretti – sono importanti per completare il quadro normativo contro le pratiche sleali nel settore alimentare approvato a livello comunitario.

Inail, aumentano gli infortuni mortali sui luoghi di lavoro

 

FONTE  RASSEGNA.IT

Per la prima volta in tre anni gli episodi sono cresciuti: 704 nel 2018, 30 in più rispetto al 2017 e nel 2019 siamo già a quota 303, il 5,9% in più rispetto allo scorso anno. Landini: non si può morire come cinquant’anni fa

Un forte aumento dei morti sul lavoro nel 2018 – per la prima volta in tre anni – e anche i primi dati del 2019 sono molto negativi. Li ha resi noti oggi 26 giugno il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, nella relazione dell’istituto alla Camera dei deputati. Lo scorso anno le morti accertate sul lavoro sono state infatti 704 (643 uomini e 61 donne), 30 in più rispetto al 2017, a fronte di 1.218 denunce di infortunio mortale, con un aumento del 4% rispetto al 2017. Ma l’aumento potrebbe crescere ancora, visto che 35 casi sono ancora in istruttoria.  La tendenza in crescita continua, visto che le denunce di infortunio mortale nei primi quattro mesi del 2019 sono state 303 con un aumento del 5,9% sullo stesso periodo del 2018. Le denunce di malattia professionale sono state circa 59.500 (+2,6% sul 2017). La causa professionale è stata riconosciuta al 37% del totale (il 3% è ancora in istruttoria).

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Lavoro d’estate in condizioni di temperatura elevata. Il rischio da colpo di calore

Il rischio da calore è un’emergenza estiva ma non è un’emergenza imprevedibile. Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/2008) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e quindi anche al rischio di danni da calore.

L’emergenza climatica è una questione fondamentale del sindacato: ecco perché è il momento di “Il nostro lavoro a prova di clima “”

 

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO 

Ogni stagione, i mezzi di sussistenza di milioni di famiglie sono stati devastati dall’emergenza climatica. I raccolti vengono distrutti da siccità, inondazioni e incendi. Case e luoghi di lavoro devono essere ricostruiti. Un numero sempre crescente di persone viene sfollato. Purtroppo, sono le persone più povere e vulnerabili ad essere in prima linea nei più gravi impatti climatici. Quest’anno, ad esempio, il Mozambico è stato colpito da non una, ma due tempeste tropicali letali. Il ciclone Idai , che ha colpito anche parti del Malawi e dello Zambia causando la morte di oltre 1.000 persone, è uno dei peggiori cicloni dell’Africa finora.

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SesTAnti – Sessioni Tematiche di Anticipazione delle attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali — 2019

SesTAnti – Sessioni Tematiche di Anticipazione delle attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali — 2019
Palazzo Lombardia, Auditorium “G. Testori”, Piazza Città di Lombardia 1, Milano
  16-17 luglio 2019 – ore 13:00 – 17:30

III Forum annuale del Gruppo Tecnico Interregionale Salute e Sicurezza sul Lavoro

PROGRAMMA DEI LAVORI 

La salute bene comune. Anzi no

 

Autore Gavino Macciocco

Fonte : Saluteinternazionale

Ai cittadini è stata instillata l’idea che la salute è un costo e non un diritto, che il SSN non è sostenibile, che un sistema universalistico, come quello fondato nel 1978, è un lusso che non ci possiamo permettere, che – alla fine, per sicurezza – è meglio ricorrere a un’assicurazione privata.

Un affollato ascensore di un ospedale fiorentino. Nella discesa verso il pianoterra un signore di circa 50 anni ha cominciato a inveire contro chi gli aveva comunicato che l’intervento chirurgico di cui aveva urgente bisogno era stato fissato per il giugno 2020, tra un anno.

“E quando sono andato a chiedere spiegazioni di un’attesa così lunga mi hanno chiuso la porta in faccia”. All’uscita dall’ascensore, il signore – forse incoraggiato da un mio cenno di attenzione – si è soffermato a parlare della sua situazione. Da oltre un anno gli è stata diagnosticata una sindrome del tunnel carpale: vari interventi terapeutici – da infiltrazioni di cortisone a cicli di agopuntura – non hanno sortito alcun effetto. Ultimamente i dolori alla mano destra sono diventati insopportabili. Dolori che unitamente alla perdita della forza e della sensibilità gli impediscono di svolgere il proprio lavoro, quello di operaio orafo.

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Medicina di genere. Perché nel Piano del Ministero non si parla di salute e sicurezza sul lavoro?

Del lavoro delle donne si parla soltanto nel periodo della gravidanza, in rapporto esclusivamente ai rischi del nascituro. Anche la tutela della fertilità di coppia rispetto ai possibili rischi occupazionali, ha una scarsa attenzione. Anche gli infortuni e le malattie professionali che riguardano le donne non sono sufficientemente presi in considerazione. Ancora minore è l’attenzione data agli eventi patologici connessi ai lavoro domestici.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU QUOTIDIANOSANITA.IT

Moretti aveva tutti i poteri per garantire la sicurezza

Il lavoro della Procura e del commercialista Paolo Rivella per le parti civili ha trovato conferma piena nel verdetto della Corte d’Appello di Firenze

VIAREGGIO. «Tenuto a garantire» in virtù «della titolarità dei poteri» di amministratore delegato di Ferrovie dello Stato «le condizioni tecniche di sicurezza della circolazione dei treni e dell’esercizio ferroviario, in base alle disposizioni a contenuto cautelare» vigenti in Italia, non ha provveduto , invece, in tal senso. È il senso della contestazione mossa dalla Procura di Lucca, fin dai primi passi dell’inchiesta sul disastro ferroviario di Viareggio, nei confronti di Mauro Moretti. Condannato oggi a 7 anni di carcere dalla sentenza d’appello, nella doppia vesta di ad di Rfi e di ad di Ferrovie.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU ILTIRRENO

Come il valore del tempo si è deprezzato per i lavoratori, specialmente per i più precari

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO 
Come il valore del tempo si è deprezzato per i lavoratori, specialmente per i più precari

Articolo 24 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. E quando dice “tempo libero”, si riferisce al tempo libero.

(Roberto Martín)

Il tempo sembra una scatola di chiodi. È un prodotto semplice . È così fin dai giorni in cui gli orologi scendevano dai campanili per stabilirsi nelle fabbriche.

Vendiamo tempo ai nostri capi e paghiamo la nostra elettricità, il nostro cibo e alcuni ” piccoli piaceri ” con il tempo. Questo è il motivo per cui il tempo non è perso: è sprecato o venduto. A volte in cambio di un salario insufficiente . Oppure, in cambio di giorni lavorativi frammentati, imprevedibili e irregolari che sono difficili da conciliare con il resto della vita.

L’ultima indagine OIL sulle condizioni di lavoro rivela chiaramente come il mercato del lavoro post-crisi abbia confuso la ” flessibilità ” con la presentazione. Il numero di contratti atipici (quelli i cui giorni lavorativi sono frammentati, al giorno o all’ora, in ore discontinue) si sta già avvicinando a quello dei contratti standard – in Europa, rappresentano il 41% – e dei giorni lavorativi ” asociali “, c quelli che si svolgono durante la notte e nei fine settimana sono imposti senza alcuna discussione. Il tempo si è deprezzato, ha perso il suo valore, senza sapere come, è atterrato nella scatola degli articoli in vendita. Due scatole di chiodi al prezzo di una.

“La precarietà in termini di tempo è aumentata ed è caratterizzata dalla difficoltà di prevedere ore di lavoro. Le persone che hanno pochissimo controllo sul loro tempo non possono pianificare le loro vite e questo influenza il loro sonno, la loro dieta, la loro salute e aumenta i conflitti all’interno della famiglia ” , dice Tomás Cano, sociologo e ricercatore all’Università Goethe Francoforte.

Il sondaggio dell’OIL rivela che sei lavoratori europei su dieci non possono scegliere o modificare i loro programmi. Un quarto di loro continua a lavorare quando arriva a casa durante il tempo libero. La tecnologia ha definitivamente cancellato la linea tra il lavoro e la vita privata e, con essa, il tempo ha perso il suo valore.

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Come decarbonizzare l´economia industriale entro il 2050

FONTE ARPAE

Rapporto Industrial Transformation 2050, realizzato dall´Istituto per gli studi europei

(21/06/19)

Il Rapporto Industrial Transformation 2050, realizzato dall´Istituto per gli studi europei (Institute for European Studies, IES), sostiene che è fattibile decarbonizzare l´economia entro il 2050. Esistono molte strategie industriali già messe in campo per azzerare le emissioni; l’impatto di queste strategie sui costi per i consumatori sarà inferiore dell’1%, nonostante siano necessari nuovi investimenti.

Mantenere competitive le imprese europee è già una priorità delle agende politiche. Secondo il Rapporto occorre liberare investimenti per migliorare le infrastrutture, per dare supporto alle aziende che abbracciano l’innovazione, l’economia circolare, l’uso razionale di energia da fonti rinnovabili.

Il 2050 non è poi così lontano, ma i dati contenuti nel Rapporto mostrano come la net-zero carbon economy non sia un’utopia, ma al contrario sia una svolta necessaria, sostenibile e vantaggiosa per tutti.

Ipoacusia da rumore nei dati di MalProf – dalla Newsletter Medico Legale Inca Cgil numero 9 /2019

Newsletter Medico Legale Inca Cgil Numero 9/2019

Ipoacusia da rumore nei dati di MalProf

Nei giorni scorsi l’INAIL ha presentato i dati del sistema Mal Prof relativi all’ipoacusia da rumore sottolineando nel titolo della pubblicazione ”Un problema di salute ancora attuale sul lavoro” come tale patologia e quindi come tale rischio sia ancora presente nei luoghi di lavoro.

In tutto il mondo, circa 360 milioni di persone oggi convivono con una riduzione dell’udito da moderata a grave dovuta a cause diverse, quali esposizione al rumore, difetti genetici, complicanze alla nascita, malattie infettive, otiti croniche, uso di farmaci ototossici e conseguenze dell’invecchiamento.

Si stima che circa la metà di tutti questi casi di perdita dell’udito siano dovuti a fattori evitabili, tra cui il rumore [Who, 2015]. L’effetto del rumore sul sistema uditivo (ipoacusia) è in diretta relazione col livello sonoro e la durata dell’esposizione per cui, superati determinati limiti, c’è rischio di danno irreversibile all’apparato uditivo il cui grado dipende anche da altri fattori come la suscettibilità individuale, la variabilità interpersonale, l’età del soggetto, pregresse e/o concomitanti patologie dell’orecchio. >>> SEGUE

LA NEWSLETTER MEDICO LEGALE INCA CGIL N° 9/2019

La politica italiana del 2019 ha sdoganato la violenza fisica

FONTE : WIRED.IT

AUTORE: SIMONE COSIMI

 

La pena corporale è ormai un evergreen della comunicazione politica leghista, e non solo: una retorica pericolosa, che fa del corpo del diverso un elemento sacrificale del consenso.
Sa di poterlo fare. Di colpire una minoranza fra le più devastate d’Europa. Ma il punto non è quello. Perché in questa Italia cattivista ciascuno di noi, a seconda delle proprie stagioni della vita, delle proprie fortune e sfortune o delle proprie scelte e condizioni, può trasformarsi in minoranza sotto attacco: donne, omosessuali, stranieri, avversari politici, disoccupati, meridionali, intellettuali, detenuti. Chiunque (con una certa prevalenza per gli obiettivi storicamente penalizzati).

Grazie a uscite come l’ultima, dedicata a una donna rom, Matteo Salvini – e con lui il tenore della comunicazione politica – ha spostato nel tempo il livello del dibattito sul piano punitivo corporale. “Questa maledetta ladra in carcere per trent’anni, messa in condizione di non avere più figli, e i suoi poveri bimbi dati in adozione a famiglie perbene. Punto” ha scritto lo scorso 18 giugno su Twitter rilanciando un articolo del Giornale che racconta la vicenda di Vasvija Husic, 33enne bosniaca e borseggiatrice seriale a quanto pare arrestata decine di volte, ma che finora ha evitato il carcere in virtù di una gravidanza in corso.>>>>

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA  FONTE SU WIRED.IT

È disponibile online il primo numero di Magazine Plus!

Nota di Editor :  House Organ abbastanza apologetico rispetto all’operato del Ministero. Contiene comunque notizie utili  e per questo motivo lo segnaliamo . 

È disponibile online il primo numero di Magazine Plus!, l’iniziativa editoriale del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che si inserisce nel più ampio progetto Incentivi.gov.it: il portale dedicato alle piccole e medie imprese, per offrire loro un vademecum su tutti gli incentivi messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione, dall’avvio di una nuova impresa agli investimenti nell’innovazione

Lo sblocca-cantieri che  non sblocca ma riduce  la sicurezza e apre alla criminalità

FONTE STRISCIAROSSA

Alzi la mano chi non vorrebbe mettere in moto questo Paese impantanato nelle sabbie mobili.Anche solo dargli una spinta, per vedere se è ancora vivo e vegeto. Per poi cominciare a sognare più in grande. Magari immaginare lo Stivale come un lungo e disteso skyline di gru in movimento, con una schiera di betoniere a suonare la carica. Chiudere buche e tagliare nastri. Fantasticare una Salerno-Reggio Calabria in stile San Francisco. Percorrere in treno Catania-Palermo nel tempo di un romanzo di Simenon invece che nella lettura di Guerra e Pace. Inaugurare a Roma le nuove linee della metro D, E, F e tutto l’alfabeto, o semplicemente riaprire la stazione Repubblica. Vi piacerebbe? Sarà per un’altra volta. Perché il provvedimento denominato enfaticamente “sblocca cantieri”, in realtà non sblocca proprio niente.

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Gestion des déchets de nanomatériaux, une nouvelle publication de l’INRS

Prévenir les risques liés aux déchets de nanomatériaux manufacturés

 

L’INRS publie une nouvelle brochure pour aider les entreprises à prévenir les risques liés à la gestion des nanodéchets. Trois questions à Myriam Ricaud, experte en prévention des risques chimiques à l’INRS.

Vai alla pagina INRS  dedicata alla Gestione dei rifiuti di nanomateriali