Cronache da Berlino 6 maggio 2020 di Franco Di Giangirolamo

Graffiti in Berlin ( foto gierre )
Giornata cruciale oggi per la Cancelliera tedesca che, dopo una settimana di confronto intenso e di pressioni lobbistiche e istituzionali di ogni tipo (altro che democrazia dimezzata!) si incontra con i presidenti delle regioni per definire le linee fondamentali del Lockerung per le prossime due settimane. Obiettivo dichiaratissimo: raggiungere un livello di unitarietà nella definizione delle strategie di contenimento derlla espansione della pandemia e di ripresa graduale delle attività economiche, che sia da guida per le iniziative inevitabilmente articolate dei Laender.
Le decisioni le apprenderemo stasera.
Il freddo che è tornato sulla città non inciderà negativamente perchè il clima politico di questi giorni si è abbastanza riscaldato e, all’altezza di 7.000 decessi su scala nazionale (poco meno di 160 a Berlino), con l’Institut Robert Koch schierato fermamente sulla „prudenza e cautela“, la Merkel dovrà solo fare miracoli di equilibrismo, alla quale peraltro è avvezza, visto che governa da 15 anni uno Stato Federale, con tutto ciò che significa nella distribuzione sussidiaria dei poteri.
Potrei dire che i più tranquilli oggi saranno gli animali dei due Zoo che sono riaperti dal 27 aprile per la gioia dei berlinesi, grandi e piccini, per i quali lo Zoo è una specie di istituzione.

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SEGNALAZIONE ARTICOLI DA STAMPA INTERNAZIONALE SU PANDEMIA COVID-19

 

Scientific American USA 

 

 

Il trauma psicologico è la prossima crisi per gli operatori sanitari del coronavirus
Il culto degli eroi da solo non protegge i clinici in prima linea dall’angoscia

https://www.scientificamerican.com/article/psychological-trauma-is-the-next-crisis-for-coronavirus-health-workers/?spMailingID=64672485&spUserID=OTIyNDczMDQ2NTkS1&spJobID=1880629434&spReportId=MTg4MDYyOTQzNAS2

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GB. I sindacati mettono in guardia contro la riapertura prematura delle scuole

I segretari generali di 10 sindacati degli insegnanti in tutto il Regno Unito e in Irlanda hanno scritto ai ministri dell’istruzione in tutte e 5 le giurisdizioni sollecitando “un’attenzione significativa in qualsiasi considerazione relativa alla riapertura delle scuole

https://neu.org.uk/press-releases/unions-warn-against-premature-reopening-schools

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GERMANIA
SINDACATO DELLA FUNZIONE PUBBLICA VER.DI
Stress estremo per i dipendenti
In vista della diffusione del coronavirus, ver.di sottolinea l’elevato onere per gli operatori sanitari e chiede miglioramenti fondamentali

Comunicato stampa, Berlino, 12 marzo 2020.In vista della rapida diffusione del coronavirus (Covid-19) anche in Germania, il sindacato ver.di richiama l’attenzione sulle elevate esigenze del personale ospedaliero e chiede miglioramenti strutturali. “I dipendenti degli ospedali sono professionisti. In una situazione di crisi, fanno tutto il possibile per salvare vite umane e rallentare la diffusione del virus “, ha spiegato Sylvia Bühler, responsabile dell’assistenza sanitaria nel consiglio esecutivo federale ver.di. “Anche senza l’estremo onere dell’epidemia, troppo spesso i dipendenti vanno oltre i propri limiti perché si preoccupano del benessere e della sicurezza dei pazienti. Deve quindi finire che i proprietari della clinica e le persone politicamente responsabili traggano vantaggio da questo impegno. Tutti i responsabili devono ora impostare il segnale: Stiamo lavorando duramente per migliorare le condizioni di lavoro. Innanzitutto, ciò significa più personale “.
L’ARTICOLO SEGUE ALLA FONTE
https://gesundheit-soziales.verdi.de/++co++024a869a-6451-11ea-9b22-525400f67940

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AiFOS : ” Linee guida per la scelta dei dispositivi filtranti delle vie aeree”

 

Segnaliamo la possibilità di scaricare dalla pagina di AIFOS
il documento : ” Linee guida per la scelta dei dispositivi filtranti delle vie aeree”

AiFOS e ASSOSISTEMA rendono disponibili le Linee guida per la scelta dei dispositivi filtranti delle vie aeree. Il documento è redatto a quattro mani da Marco Magro, Socio AiFOS e componente gruppo di lavoro UNI Dispositivi di protezione delle vie respiratorie e da Claudio Galbiati, Presidente Assosistema Safety Produzione e distribuzione di DPI.
L’iniziativa si prefigge lo scopo di evidenziare le differenze tra le varie “mascherine” o meglio tra DPI, mascherine chirurgiche e mascherine filtranti/medicali che circolano sul mercato e indicare il corretto percorso per l’assegnazione di questi dispositivi.

Gli AA precisano che l’utilizzo dei DPI è fondamentale per combattere la diffusione del virus, ma ancor prima dell’adozione delle mascherine sarà fondamentale attuare tutte le altre misure di prevenzione previste dalla normativa, tra cui la sanificazione degli ambienti di lavoro, l’attuazione di protocolli di sicurezza atti a garantire il distanziamento sociale tra i lavoratori, l’incentivazione dello smart-working, una maggiore turnazione per evitare assembramenti, la prova della temperatura corporea all’inizio del turno di lavoro, la previsione di un piano di trattamento di eventuali lavoratori sintomatici e tanto altro ancora.

Visita la pagina dedicata alle Linee guida per la scelta dei dispositivi filtranti delle vie aeree.

In tutto il mondo, gli operai edili sono coinvolti tra il rischio di coronavirus e la mancanza di lavoro

 

Un pendolarismo giornaliero di due ore e mezza a tratta avrebbe un impatto su chiunque, ma per Özkan, un operaio edile a Istanbul, la parte più difficile del suo lungo viaggio è far fronte alle sue paure su ciò che potrebbe accadere dopo casa.

“Le condizioni sul nostro sito di lavoro sono deplorevoli e mi sento psicologicamente rotto dal preoccuparmi di poter infettare altre persone, in particolare mia moglie o mio figlio di 8 anni”, afferma Özkan. “Non abbiamo modo di disinfettarci sul sito, quindi appena torno a casa vado direttamente in bagno a farmi una doccia. Non posso baciare mio figlio, posso solo salutarlo da lontano. ”

In tutto il mondo, i governi chiedono ai loro cittadini di rimanere a casa per proteggere se stessi e gli altri dalla pandemia di COVID-19 , ma milioni di operai edili sono ancora al lavoro, intrappolati tra il rischio della propria salute e la perdita di mezzi di sussistenza.

La salute e la sicurezza sono molto importanti, ma nei luoghi in cui i lavoratori non hanno sicurezza, è difficile per loro non lavorare”, afferma Ambet Yuson, segretario generale dell’Unione internazionale dei lavoratori edili e del legno (BWI). “Puoi morire di coronavirus, ma puoi anche morire di fame.”

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Aggiornamenti su Epidemia Covid-19 da Epicentro – Istituto Superiore Sanità

Segnalazione Aggiornamenti fonte  Epicentro Istituto Superiore Sanità 

4/5/2020 – Impatto dell’epidemia COVID-19 sulla mortalità totale della popolazione residente primo trimestre 2020

È online il rapporto “Impatto dell’epidemia COVID-19 sulla mortalità totale della popolazione residente primo trimestre 2020” realizzato da ISS e ISTAT per fornire una lettura integrata dei dati epidemiologici di diffusione dell’epidemia di COVID-19 e dei dati di mortalità totale acquisiti e validati da ISTAT. Si tratta della prima volta che l’Istat diffonde questa informazione riferita a un numero così consistente di comuni. L’ampia base dati, relativa all’86% della popolazione residente in Italia, consente di valutare gli effetti dell’impatto della diffusione di Covid-19 sulla mortalità totale per genere ed età nel periodo iniziale e di più rapida diffusione del contagio: marzo 2020. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,4 Mb).

 

4/5/2020 – Inquinamento atmosferico e diffusione del virus SARS-CoV-2

Le ipotesi che suggeriscono correlazioni tra le aree a maggior inquinamento atmosferico e la diffusione del virus responsabile della COVID-19 hanno sollecitato la richiesta di pareri all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e stimolato molti gruppi di studiosi a collaborare per esaminare il problema e le possibili associazioni. Tuttavia, l’incertezza che ancora riguarda molti aspetti di questa epidemia richiede quindi una certa cautela e un approfondimento delle eventuali relazioni causa-effetto. Leggi l’approfondimento a cura di Gaetano Settimo, Maria Eleonora Soggiu, Maria Masocco, Angela Spinelli (ISS).

 

4/5/2020 – Rapporti ISS COVID-19

È on line il 19simo Rapporto ISS COVID-19 “Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell’attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi” a cura del Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19. Il documento presenta una panoramica relativa all’ambito della “disinfezione” con l’intento di chiarire punti quali: tipologia di prodotti disinfettanti, sia per la cute umana sia per le superfici, disponibili sul mercato italiano, efficacia di questi prodotti contro i virus, etichette di pericolo presenti sui prodotti, condizioni per un loro corretto utilizzo al fine di garantirne efficacia e sicurezza d’uso.

 

 

Comunicato Stampa AiFOS .Il bando 2020 per premiare le tesi su salute, sicurezza e sostenibilità

 

Fino al 31 ottobre 2020 è possibile inviare gli elaborati per partecipare al nuovo premio indetto dalla Fondazione AiFOS per le migliori tesi di laurea su salute, sicurezza sul lavoro e sostenibilità.

Tutte le grandi emergenze, come quella attuale conseguente alla diffusione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 in Italia e nel mondo, fanno emergere la necessità di ripensare non solo le strategie per affrontare una pandemia, ma anche il rapporto con il nostro pianeta e la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle nostre politiche.

Per questo motivo, malgrado l’emergenza COVID-19, la Fondazione AiFOS conferma anche per il 2020 il “Premio tesi di laurea nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro e sostenibilità”. Un concorso che nel 2019 ha visto la partecipazione di ben 212 tesi (109 sulla salute e sicurezza sul lavoro e 103 sulla sostenibilità) con studenti provenienti da tutta Italia o da Università online. E che ha premiato, lo scorso 29 gennaio presso la Sala Napoleonica di Palazzo Greppi dell’Università degli Studi di Milano, otto diverse tesi di laurea.

Il bando tesi di laurea 2020

Per favorire l’analisi delle problematiche e trovare nuove idee e proposte in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e in materia di sostenibilità, la Fondazione AiFOS, in collaborazione con l’Associazione AiFOS, indice il Bando Tesi di Laurea 2020 per tesi, discusse tra il primo novembre 2019 ed il 31 ottobre 2020, che trattino i seguenti temi:

  • Salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, declinata in uno dei seguenti ambiti:
    • ambito giuridico, normativo, organizzativo;
    • ambito tecnico, ingegneristico, medico;
    • ambito psicologico, educativo, formativo, relazionale.
  • Sostenibilità in ambito lavorativo, declinata in uno o più dei seguenti argomenti: benessere organizzativo, parità di genere, lavoro dignitoso, diversity management, conciliazione vita-lavoro, corretta gestione ambientale e consumo aziendale responsabile.

 

I destinatari del premio e la valutazione delle tesi

L’edizione 2020 del Premio Tesi di laurea è rivolta agli studenti laureati/laureandi autori di tesi di laurea triennale, specialistica, magistrale, dottorati di ricerca o master di primo livello e secondo livello, che non siano già risultati tra i vincitori nelle precedenti edizioni del premio.

Come sempre la valutazione delle tesi è affidata ad una Commissione valutatrice, nominata dal Presidente della Fondazione AiFOS e composta da membri esperti interni ed esterni, coadiuvata dalla segreteria tecnica della fondazione stessa.

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Covid-19 in Brasile

 

FONTE SALUTEINTERNAZIONALE 

La raccomandazione del distanziamento sociale si scontra con il sovraffollamento nelle case delle classi di reddito più basse, ed il lavarsi frequentemente le mani si scontra con la mancanza di acqua e fogne di cui soffre una parte rilevante della popolazione.

La pandemia vista dal Brasile presenta punti comuni con quello che è avvenuto in altri paesi e spunti di riflessioni che invece sono specifici del locale contesto politico e sociale. Stando ai numeri, al 24 di aprile il Brasile contava più di 45.757 casi verificati su una popolazione di più 217 milioni di abitanti, 3.313 sono le morti accertate ed il tasso di letalità è del 6,7%[1]. I dati sono sottostimati per la cronica difficoltà nel realizzare i test, con 1300 persone testate per milione di abitanti e quindi con una possibilità molto ampia di sub notificazioni.

L’articolo prosegue alla Fonte 

Esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus Rete Sostenibilità e Salute pubblica il documento “Iniziamo a ragionare su esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus”.

Fonte  Associazione Ambiente  Lavoro

Rete Sostenibilità e Salute apre una discussione su alcune misure (divieto o limitazione dell’esercizio fisico all’aperto e chiusura dei parchi) assunte in questo periodo di emergenza in un clima generale di insicurezza e paura.

Il documento “Iniziamo a ragionare su esercizio fisico, attività all’aperto e coronavirus” non propone un allentamento delle misure valide di contenimento ma, al contrario, un aumento di protezione della comunità.

Vi sono, infatti, fortissime prove scientifiche che l’attività motoria dia benefici per la salute (inclusa la salute mentale) e nella prevenzione della mortalità generale e da malattie infettive. Non si tratta solo dell’esercizio fisico (jogging, bicicletta, etc.), ma anche di una camminata più o meno veloce di mezz’ora al giorno, alla portata di quasi tutti gli anziani. La ricerca scientifica indica inoltre che anche trascorrere tempo all’aperto nella natura dia importanti benefici per la salute.

In sintesi le proposte di Rete Sostenibilità e Salute:
– Fermo restando la forte raccomandazione di svolgere anche attività motoria a casa, si può cominciare a discutere se riaprire i parchi e permettere in tutta Italia, nel rispetto delle distanze di sicurezza, di svolgere attività motoria all’aperto (per ciò si intende anche una passeggiata, per i bambini il giocare all’aperto con i soli membri del proprio nucleo famigliare, coltivare un orto, etc.). Volendo essere più cauti, si potrebbe all’inizio adottare il modello francese, che permette “passeggiate e attività fisica, purché da soli o con il proprio nucleo familiare, per un’ora al giorno, nel raggio di un chilometro” dall’abitazione”. Ciò eviterebbe anche l’affollamento che si potrebbe verificare in alcune aree verdi. Per chi fa jogging, a qualunque età, le distanze di sicurezza potrebbero aumentare: rispetto a #iorestoacasa, un hashtag più mirato potrebbe essere #iostoatremetri, aggiungendo il consiglio di non fare jogging nella scia di altri.
– Dovrebbe passare il messaggio che chi fa attività motoria non va guardato con riprovazione. Al contrario, si tratta di persone che attuano comportamenti meritori, tutelando la salute propria, proteggendosi meglio anche dalle infezioni, e alleggerendo il carico assistenziale per la società: così le risorse sanitarie potranno essere meglio riservate a chi ne ha più bisogno.
– La tutela della salute e un efficace contenimento dell’epidemia non si possono attuare con decisioni autoritarie poco trasparenti, ma attraverso l’empowerment delle persone: la possibilità per i cittadini di fare scelte informate, partecipate, attraverso strumenti chiari, coordinati e condivisi. Una gestione trasparente dell’emergenza faciliterebbe l’adesione alle regole necessarie al contenimento dell’epidemia.

Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 3 maggio 2020

Berlin Sony Center 2020  – foto gierre 
Berlino. Dopo le dimostrazioni di venerdì pomeriggio da parte dei contestatori delle norme di sicurezza adottate in Germania per contrastare la diffusione della pandemia, il fine settimana è stato una specie di allenamento preparatorio per il 4 maggio che, senza volerlo, è diventata una data simbolica. Va detto che, nonostante le direttive berlinesi siano assolutamente gestibili senza problemi, la contestazione da parte di piccoli gruppi di estrema sinistra e di estrema destra non erano mancati, Ma la Festa del primo Maggio era una occasione troppo ghiotta per non essere utilizzata, soprattutto perché sia la manifestazione del DGB (sindacato confederale) che quella del MyFest, erano state, ovviamente, sospese e la città era a disposizione per chi cercava visibilità e spazi di movimento.

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Rivedere la valutazione dei rischi se i processi lavorativi sono cambiati?

 

Fonte : PuntoSicuro.it

Autore: Tiziano Menduto
Categoria: Coronavirus-Covid19
30/04/2020: L’EU-Osha pubblica l’orientamento della UE su come adeguare i luoghi di lavoro e proteggere i lavoratori, in vista della ripresa delle attività lavorative. Le indicazioni per la valutazione dei rischi e le misure collettive di sicurezza.\
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Bilbao, 30 Apr – Nei paesi europei che, superata la prima fase di evoluzione epidemiologica COVID-19, si stanno approssimando alla “Fase 2”, come garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori che tornano nelle aziende?

A questa domanda prova a rispondere l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA) che – malgrado le differenze nella portata delle restrizioni e delle sospensioni delle attività tra i membri dell’Unione Europea – cerca di fornire indicazioni per la ripresa graduale delle attività lavorative. Ripresa che “si sta attuando per fasi: per primo viene autorizzato il lavoro considerato essenziale alla protezione della salute e all’economia, per ultimo quello che può essere svolto in modo efficiente anche da casa”.

Senza dimenticare che è altamente probabile che alcune disposizioni, ad esempio relative alla riorganizzazione e rimodulazione delle attività, “resteranno attive per un po’ di tempo al fine di evitare un forte aumento dei tassi di infezione”. E non è escluso che “un aumento delle infezioni in futuro richieda in alcuni casi la reintroduzione di misure restrittive”.

A fornire queste indicazioni sull’applicazione, in questa fase, di misure preventive adeguate è il documento dell’EU-OSHA “COVID-19: fare ritorno al luogo di lavoro. Adeguare i luoghi di lavoro e proteggere i lavoratori” (COVID-19: back to the workplace – Adapting workplaces and protecting workers). Un documento che, come indicato anche nella presentazione sul sito del Ministero del lavoro, offre risposte pratiche – non vincolanti – per aiutare i datori di lavoro e le imprese a gestire il ritorno al lavoro, valutare rischi, individuare le misure appropriate, coinvolgere i lavoratori e pianificare un futuro sicuro nei luoghi di lavoro.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE : PUNTOSICURO.IT

Dichiarazione sulla terza riunione del Comitato di emergenza del Regolamento sanitario internazionale (2005) sull’epidemia di coronavirus (COVID-19)

Nota redazionale. Pubblichiamo questa traduzione non ufficiale  ( effettuata  tramite  google translator ) della terza riunione del Comitato di Emergenza  convocata dal direttore generale della OMS  a fini educativi per offrire la possibilità di comprendere, anche ai cittadini profani rispetto alla materia,  quale sia la complessità del governo mondiale di una pandemia originata da un agente biologico, un virus  finora sconosciuto . Poiché molti opinion maker esprimono opinioni e critiche per sentito dire  questa è un’occasione , dopo la lettura di questo documento, per una salutare riflessione sulla necessità a volte di aspettare prima di sparare valutazioni e giudizi destituiti di fondamento. ( editor ) 

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Fonte  WHO – Organizzazione Mondiale della Sanità 

1o maggio 2020

dichiarazione
Ginevra, Svizzera

La terza riunione del comitato di emergenza convocata dal direttore generale dell’OMS ai sensi dei regolamenti sanitari internazionali (2005) (IHR) sulla malattia di coronavirus (COVID-19), si è svolta giovedì 30 aprile 2020, dalle 12:00 alle 17 : 45 ora di Ginevra (CEST).

Atti dell’incontro

Membri e consulenti del Comitato di emergenza  sono stati convocati per teleconferenza. L’adesione al Comitato di emergenza è stata ampliata per riflettere la natura della pandemia e la necessità di includere ulteriori aree di competenza.

Il direttore generale ha accolto con favore il comitato, li ha ringraziati per il loro impegno a migliorare la salute pubblica globale e ha fornito una panoramica dei principali risultati raggiunti dalla risposta COVID-19 dall’ultima riunione del comitato di emergenza del 30 gennaio 2020. Rappresentanti dell’ufficio legale e il Dipartimento di conformità, gestione dei rischi ed etica (CRE) ha informato i membri sui loro ruoli e responsabilità.

Il funzionario etico di CRE ha fornito ai membri e ai consulenti una panoramica del processo di dichiarazione di interessi dell’OMS. I membri e i consulenti sono stati resi consapevoli della loro responsabilità individuale di divulgare all’OMS, in modo tempestivo, qualsiasi interesse di natura personale, professionale, finanziaria, intellettuale o commerciale che possa dar luogo a un conflitto di interessi percepito o diretto. È stato inoltre ricordato il loro dovere di mantenere la riservatezza delle discussioni sulla riunione e del lavoro del comitato. All’incontro hanno partecipato solo i membri del comitato e i consulenti che non sono stati considerati in conflitto di interesse percepiti o diretti.

Il segretariato ha consegnato la riunione al presidente, il professor Houssin. Ha inoltre accolto con favore il comitato e rivisto gli obiettivi e l’ordine del giorno della riunione.

I direttori di emergenza regionali dell’OMS e il direttore esecutivo del programma di emergenza sanitaria dell’OMS (WHE) hanno fornito una panoramica della situazione regionale e globale. Dopo la successiva discussione, il Comitato ha concordato all’unanimità che l’epidemia costituisce ancora un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (PHEIC) e ha offerto consulenza al Direttore Generale.

Il direttore generale ha dichiarato che lo scoppio di COVID-19 continua a costituire un PHEIC. Ha accettato il parere del Comitato presso l’OMS e ha fornito il parere del Comitato agli Stati Parte come Raccomandazioni temporanee ai sensi del IHR.

Il comitato di emergenza sarà convocato di nuovo entro tre mesi o prima, a discrezione del direttore generale. Il direttore generale ha ringraziato il comitato per il lavoro svolto.

Consigli all’OMS

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Regione Emilia-Romagna Ordinanza Su Gestione Emergenza Covid-19 30 aprile 2020

REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Atti amministrativi
GIUNTA REGIONALE
Atto del Presidente DECRETO
Num. 74 del 30/04/2020 BOLOGNA

ULTERIORE ORDINANZA AI SENSI DELL’ARTICOLO 32 DELLA LEGGE 23
DICEMBRE 1978, N. 833 IN TEMA DI MISURE PER LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA SANITARIA LEGATA ALLA DIFFUSIONE DELLA SINDROME
DA COVID-19.

IL TESTO DELL’ORDINANZA

Psicologi contro la paura

Segnaliamo il pieghevole del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi che offre indicazioni utili per affrontare la situazione data dalla pandemia di Coronavirus.

dal sito CNOP : “….puoi scaricare qui il pieghevole (versione 9 marzo) che è stato predisposto per fornire un orientamento psicologico per i cittadini, allo scopo di promuovere atteggiamenti più adeguati e responsabili.

Una appropriata percezione del rischio può aiutare a fronteggiare meglio la situazione ed a proteggere noi stessi e gli altri.

Il pieghevole non sostituisce un aiuto professionale, che in questi giorni può essere importante per molte persone. Gli Psicologi sono informati sulle norme di protezione da seguire e possono effettuare interventi a distanza ogni volta che ciò sia opportuno.”

Scarica il pieghevole

Inail:i primi dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 21 aprile 2020)

 

La tutela infortunistica

L’articolo 42, comma 2, del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, stabilisce che nei casi accertati di infezione da Coronavirus (SARS-CoV-2) in occasione di lavoro, il medico certificatore redige il consueto certificato di infortunio e lo invia telematicamente all’Inail che assicura, ai sensi delle vigenti disposizioni, la relativa tutela dell’infortunato. Le prestazioni Inail nei casi accertati di infezioni da Coronavirus in occasione di lavoro sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro. (…segue)

LEGGI TUTTA LA SCHEDA

Ambienti di lavoro sani alleggerisci il carico – Il sito Web pre-campagna MSD è ora online

dal sito di OSHA.EU : 

Scopri la prossima campagna! Il nuovo sito Web è ricco di informazioni e risorse utili sui disturbi muscoloscheletrici legati al lavoro e sul perché dobbiamo gestirli.

Ulteriori strumenti e risorse verranno aggiunti al sito Web, in diverse lingue, in vista del lancio della campagna durante la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro  nell’ottobre 2020. Ma non c’è bisogno di aspettare: controlla subito il sito Web e controlla come potresti essere coinvolto nella campagna!

Resta sintonizzato sulla home page  pre- campagna per tutti gli ultimi sviluppi

Scopri di più sugli MSD nella nostra sezione web dedicata

Guida alla Campagna 

Fase 2: morti sommerse, “eccesso” di zelo? Matteo Villa

FONTE ISPI 

L’Oms denuncia: la metà dei decessi COVID-19 in Europa sono avvenuti in case di cura. “Una tragedia inimmaginabile”, sostiene l’organizzazione attraverso il direttore regionale Oms Europa. In parte anche una tragedia sommersa perché, come sappiamo dal caso italiano, è improbabile che a molte di queste persone sia stato fatto un tampone per accertarne la positività al nuovo coronavirus, ed è dunque altrettanto improbabile che siano conteggiate nelle statistiche ufficiali. Ma non ci sono solo le persone morte nelle case di riposo: ci sono anche tutte quelle morte nelle loro case, o persino in ospedale, per le quali non c’è stato tempo di fare il tampone.

La domanda sorge dunque spontanea: quante sono le morti “sommerse”? Saperlo è importante per prepararsi nella maniera migliore possibile alla Fase 2. Da un lato, serve a misurare quanti danni possa fare il virus quando riesce a diffondersi in luoghi popolati di persone anziane e vulnerabili, dentro o fuori le case di cura. Dall’altro, avere un’idea della dimensione effettiva dell’eccesso di mortalità associato all’epidemia di COVID-19 in ciascun paese è fondamentale per stimare la diffusione dell’infezione, a livello sia nazionale sia regionale. Dobbiamo infatti sempre ricordare che, in assenza di studi sierologici affidabili, uno dei pochi metodi attualmente disponibili per stimare la prevalenza dell’infezione è proprio quello di basarsi sul numero di decessi COVID-19 effettivamente avvenuti.

L’articolo prosegue alla fonte ISPI (ISTITUTO PER GLI STUDI DI POLITICA INTERNAZIONALE )

La crisi COVID-19 può portare a problemi di salute mentale per molti lavoratori

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Lode Godderis, Dipartimento di sanità pubblica e cure primarie, Belgio

Dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze a lungo termine sulla salute di tutti i lavoratori. Ci si può aspettare un abbandono del personale, non solo a causa di infezioni da COVID-19, ma anche a causa di stress, frustrazione e isolamento.

Si prevedono grandi disuguaglianze sanitarie dovute alla pandemia e alla recessione economica. Per i camici bianchi, sarà principalmente il pedaggio della salute mentale a causa dell’elevato carico di lavoro durante la crisi. Per i colletti bianchi, la loro salute mentale soffrirà invece degli effetti dell’isolamento e della quarantena. Infine, per gli operai, l’insicurezza del lavoro e la perdita di reddito potrebbero causare problemi di salute mentale.

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Italia: FLAI-CGIL chiede la regolarizzazione dei lavoratori migranti e misure urgenti per proteggere la loro salute

Fonte IUF.ORG

Il sindacato agroalimentare affiliato alla IUF FLAI-CGIL, insieme a numerose organizzazioni della società civile, ha invitato il governo ad adottare misure immediate per salvaguardare la salute e la sicurezza delle migliaia di lavoratori migranti irregolari e richiedenti asilo che vivono nel paese. In una lettera aperta del 24 aprile, il sindacato chiede solidarietà con i lavoratori irregolari che vivono in campi di fortuna e ghetti, molti dei quali impiegati nell’agricoltura, senza accesso a risorse idriche e igieniche adeguate. Le misure del governo per far fronte all’emergenza sanitaria non raggiungono queste popolazioni, mettendo a rischio la vita e minacciando di trasformarle in punti di crisi pandemici.

La lettera invita il governo a consentire misure di monitoraggio e prevenzione mediante la richiesta di alloggi per migranti e il miglioramento delle infrastrutture di base. L’interruzione nella fornitura di lavoratori migranti dall’Europa dell’Est minaccia la produzione agricola, mentre i lavoratori irregolari non sono in grado di colmare la carenza a causa della loro paura delle autorità. Ai migranti e ai richiedenti asilo, afferma la lettera, deve essere permesso di emergere con fiducia dalla loro situazione irregolare ricevendo lo status di residenza.

L’emergenza sanitaria e la minaccia alla produzione alimentare, avverte la lettera, possono essere affrontate solo garantendo i diritti fondamentali dei lavoratori e la rigorosa applicazione dei contratti collettivi settoriali.

 

Francia -Inrs :Pronto soccorso al lavoro e COVID-19 Raccomandazioni da seguire di fronte all’arresto cardiopolmonare

Riteniamo utile e opportuno segnalare questo articolo apparso sul sito INRS  ( trad.ne google translator ) 

Fonte INRS 

In termini di salvataggio e pronto soccorso sul lavoro, la pandemia COVID-19 implica alcuni adattamenti del comportamento da adottare di fronte all’arresto cardiopolmonare.

Durante la fase pandemica collegata a COVID-19, Ilcor (Comitato internazionale di collegamento sulla rianimazione) raccomanda di modificare la procedura da seguire quando si prende cura di una vittima in arresto cardiorespiratorio.

In tal modo :

  • Di fronte a una vittima incosciente, il soccorritore al lavoro cerca segni di respirazione osservando se lo stomaco e / o il torace della persona sono sollevati. Non posiziona la guancia e l’orecchio vicino alla bocca e al naso della vittima.
  • Di fronte a un adulto in arresto cardiopolmonare, il lavoratore del pronto soccorso esegue solo compressioni toraciche. Non fa il bocca a bocca. L’avviso e l’uso del defibrillatore automatico esterno sono invariati.
  • Di fronte a un bambino o un bambino in arresto cardiopolmonare, il lavoratore del pronto soccorso esegue compressioni toraciche e bocca a bocca. L’avviso e l’uso del defibrillatore automatico esterno sono invariati.
Saperne di più