L’eredità dell’amianto del Quebec: una nuova realtà
L’articolo che riproduciamo, tradotto con google translator, proviene dal Blog della Presidente del Segretariato internazionale per l’abolizione dell’amianto Laurie Kazan-Allen. Fonte LKA Blog |
Le conseguenze negative di oltre cento anni di estrazione dell’amianto in Quebec sono state inizialmente ignorate, più recentemente negate e solo di recente riconosciute. Secondo il dottor Jim Brophy, ex direttore della clinica di salute sul lavoro per i lavoratori dell’Ontario di Sarnia e attualmente professore a contratto presso l’Università di Windsor, la pubblicazione della scorsa settimana dei risultati dell’Ufficio indipendente delle audizioni pubbliche sull’ambiente (BAPE) della provincia del Quebec L’eredità dell’amianto – compresi i rischi posti dalla contaminazione ambientale e dall’amianto all’interno delle infrastrutture del Quebec 1 – ha rappresentato “un’importante e storica vittoria per tutti coloro che hanno combattuto per così tanto tempo e così duramente per prevenire le malattie legate all’amianto qui (Canada) e all’estero. ” 2In linea con la valutazione del Dr. Brophy, Kathleen Ruff, attivista canadese per il divieto dell’amianto, ha definito la pubblicazione “un punto di riferimento”. 3
Germania . Situazione attuale / Situazione relazione del RKI sul COVID-19
Fonte Robert Koch Institute
Nel rapporto sulla situazione dell’RKI, troverai informazioni aggiornate quotidianamente
- Situazione epidemiologica in Germania: distribuzione geografica (numero di casi e incidenza di 7 giorni per stato federale), corso temporale, distribuzione demografica, aspetti clinici, assistenza / sistemazione / lavoro nelle istituzioni, focolai, nowcasting e R-stima, informazioni sulla raccolta e valutazione dei dati .
- Registro intensivo DIVI
- Valutazione del rischio da parte dell’RKI
- Raccomandazioni e misure in Germania
- Situazione epidemiologica globale
- Raccomandazioni e misure globali
Una volta alla settimana vengono fornite anche le seguenti informazioni:
- Martedì: presentazione epidemiologica più dettagliata riportando le settimane ( es. Età, sesso, proporzione dei ricoverati); Paesi di esposizione
- Mercoledì: frequenza e capacità dei test a livello nazionale
- Giovedì: Risultati di altri sistemi di sorveglianza dell’RKI sulle malattie respiratorie; Uso di pronto soccorso
- Venerdì: sorveglianza sulla mortalità
GB. Il nuovo organismo sanitario deve essere “adatto allo scopo”, afferma UNISON
Fonte Unison
Sara Gorton afferma che l’Istituto nazionale per la protezione della salute deve affrontare la crisi del Covid-19 e ciò che c’è oltre
Rispondendo all’annuncio di oggi (martedì) del segretario alla sanità Matt Hancock che la sanità pubblica inglese (PHE) verrà fusa nel nuovo Istituto nazionale per la protezione della salute, il capo della sanità dell’UNISON Sara Gorton ha dichiarato:
“Ancora una volta i lavoratori stanno affrontando un grande sconvolgimento pur essendo tenuti all’oscuro dei dettagli. Hanno bisogno di sapere cosa significano i cambiamenti, e così anche il pubblico.
“La fusione potrebbe portare vantaggi, anche per il personale di test e tracciamento che attualmente è distribuito in una serie di datori di lavoro. Potrebbero lavorare insieme sotto lo stesso “tetto”. Potrebbe anche fornire un’opportunità per riparare i legami interrotti con le autorità locali.
“Il personale che gestisce programmi di sanità pubblica ha lavorato duramente per gestire la risposta alla pandemia del Regno Unito. Questo nonostante una serie di tagli di bilancio. È fondamentale che questo nuovo organismo ottenga i finanziamenti necessari per avere la possibilità di soddisfare le aspettative stabilite oggi.
“I ministri devono anche garantire che la sostituzione di PHE sia adatta allo scopo. Qualsiasi cambiamento deve essere fatto con attenzione e per la giusta ragione per affrontare non solo la crisi del Covid-19 ma anche quello che c’è oltre. ”
Note per i redattori:
– UNISON è il più grande sindacato del Regno Unito, con oltre 1,3 milioni di membri che forniscono servizi pubblici – nel campo dell’istruzione, del governo locale, del NHS, dei servizi di polizia e dell’energia. Sono impiegati nel settore pubblico, volontario e privato.
GB. La Public Health England viene utilizzata come capro espiatorio per i fallimenti del Covid-19 del governo, afferma Unite
La tendenza di chi è al potere, quando compie gravi errori, è, assai spesso, quella di scaricare le proprie responsabilità su altri. Nel caso dell’Inghilterra il primo ministro Boris Johnson è in prima linea per scaricare i propri errori sulla struttura della PHE . Il sindacato Unite che organizza i dipendenti dellla PHE in questo comunicato denuncia questa operazione che rischia di affossare la PHE. editor |
Fonte Unite
La Public Health England (PHE) e il suo personale dedicato sono stati schierati come “capro espiatorio” per il pasticcio dei ministri sulla gestione della pandemia di coronavirus, ha dichiarato oggi (lunedì 17 agosto) Unite, il più grande sindacato di Gran Bretagna e Irlanda.
Unite, che è il sindacato capofila per i dipendenti della PHE, ha affermato che invece di fondere la PHE in un nuovo organismo incaricato di prevenire future pandemie, la PHE dovrebbe continuare nel suo ruolo attuale e il denaro tagliato dal suo budget dal governo dovrebbe essere ripristinato .
Unite ha anche affermato che dovrebbero esserci adeguate consultazioni con i sindacati sul futuro di PHE, un’agenzia esecutiva del Dipartimento della sanità e dell’assistenza sociale. Unite fortemente contesta i rapporti dei media secondo cui i sindacati sono stati consultati.
L’ufficiale nazionale per la salute di Unite Jackie Williams ha dichiarato: “È chiaro che la Public Health England e il suo personale dedicato si stanno schierando per non essere il capro espiatorio per i continui pasticci di Boris Johnson e dei suoi ministri da quando è emerso il coronavirus all’inizio dell’anno.
“Il catalogo degli errori va dal ritardo al blocco a marzo al fallimento di avere un cosiddetto sistema di test-and-trace” world beating “entro giugno.
“Nella loro disperazione di trovare qualcuno o qualsiasi organizzazione da incolpare per i propri fallimenti, Boris Johnson e il segretario per la salute e l’assistenza sociale Matt Hancock stanno mettendo in fila il PHE e il suo staff perchè divenga il capro espiatorio.
“Pensiamo che l’agenda sottostante qui sia la futura privatizzazione del servizio nazionale di infezione del PHE – il governo Tory è ossessionato dalla privatizzazione del NHS che si è dimostrato altamente imperfetto e non un buon uso del denaro dei contribuenti.
“Chiediamo alla PHE di continuare nel suo ruolo attuale e di consentirle di svolgere il suo lavoro vitale, piuttosto che spendere enormi quantità di tempo, sforzi e denaro per riorganizzare le strutture sanitarie pubbliche inglesi nel mezzo di una pandemia globale.
“Chiediamo anche il ripristino dei drastici tagli al suo bilancio negli ultimi anni. La mancanza di consultazione è sia spaventosa che offensiva.
“Il PHE ha bisogno delle risorse per svolgere il lavoro per cui è stato progettato, ovvero proteggere la salute pubblica delle persone in Inghilterra, senza interferenze politiche inadeguate”.
ENDS
Unite è il più grande sindacato di Gran Bretagna e Irlanda con membri che lavorano in tutti i settori dell’economia. Il segretario generale è Len McCluskey.
Europa. Osha.Presentazione – Il valore della sicurezza e della salute sul lavoro e i costi sociali degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali
Questa presentazione sintetizza i risultati della seconda fase del progetto dell’EU-OSHA inteso a stimare i costi degli infortuni sul lavoro, delle malattie e dei decessi professionali a livello europeo. I costi sono stati stimati seguendo due metodi:
- un metodo dal basso verso l’alto basato sui singoli componenti dei costi (ossia costi diretti, indiretti e immateriali) e
- un metodo dall’alto verso il basso che si basa sui dati internazionali relativi all’onere economico rappresentato dagli infortuni e dalle malattie.
Le stime dei costi si concentrano su cinque paesi (Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Italia e Polonia) per i quali sono disponibili dati sufficienti e rappresentativi della varietà in termini di geografia, industrie e sistemi sociali dell’Europa. Si confrontano i risultati di ciascun modello, si prendono in considerazione i punti di forza e di debolezza, si analizzano le implicazioni per i decisori politici.
Medicina di genere non è medicina delle donne.
Fonte Rivista Micron
Autrice : IRENE SCIURPA
Per secoli, partendo da Aristotele, si è considerata la donna come una versione in scala ridotta, o peggio, mutilata, dell’uomo. Le ovaie sono state chiamate “testicoli femminili” fino al XVII secolo e stessa sorte è toccata anche all’utero, chiamato invece “scroto femminile”.
Il corpo dell’uomo è stato considerato il corpo umano per eccellenza e la donna una sua variazione e questo pregiudizio, specialmente in ambito medico, è duro a morire.
Uno studio del 2008 pubblicato su ScienceDaily mostra come negli atlanti medici, raccomandati da alcune prestigiose università europee canadesi e americane, su un totale di 16.329 immagini analizzate il corpo maschile, rispetto a quello femminile, veniva utilizzato tre volte più spesso quando si parlava di parti neutre (come un braccio o una gamba) prolungando questo male-bias anche nei medici di domani. Ancora oggi, se ci capita di sfogliare un libro di medicina possiamo notare che le cose non sono cambiate di molto, come ha sottolineato la giornalista del The Guardian Caroline Criado Perez dopo giornate passate nella sezione di medicina di una libreria a Londra.
Migliaia di scioperi per vite nere negli Stati Uniti
Fonte IUF
Il 20 luglio, almeno 20.000 lavoratori in 160 città degli Stati Uniti hanno lasciato il lavoro per protestare contro il razzismo sistemico, la violenza e la disuguaglianza economica. La protesta è stata organizzata dal Movement for Black Lives, una coalizione di gruppi di difesa dei neri e sindacati tra cui l’ Unione internazionale dei dipendenti di servizio affiliata all’UITA .
CLICCA QUI per rapporti, video e interviste a partecipanti e sostenitori.
Il movimento Black Lives Matter continua a raccogliere forza e sostegno in tutto il mondo. L’UITA è al fianco di coloro che affrontano e sfidano il razzismo e combattono per l’uguaglianza. Salutiamo i nostri affiliati negli Stati Uniti che guidano la lotta per la giustizia razziale e che hanno espresso un forte sostegno al movimento . Lo sfruttamento e la discriminazione razzisti sono profondamente radicati nel colonialismo, nella schiavitù e nel dominio postcoloniale: devono essere costantemente contrastati a tutti i livelli, anche all’interno del movimento operaio.
Newsletter medico legale Inca . Patologie da micotossine in ambito agricolo
Le patologie respiratorie professionali o occupazionali sono condizioni patologiche causate o aggravate da sostanze a cui si è esposti sul posto di lavoro. L’impatto di tali patologie è sottovalutato a causa della non emersione del problema nella sua dimensione reale. Ad esempio, è probabile che una patologia professionale ad andamento cronico si manifesti negli anziani non più in età lavorativa, ma come conseguenza diretta dell’alta frequenza di esposizione durante l’impiego. L’asma rappresenta la patologia professionale più diffusa. Si stima che una riacutizzazione grave su sette sia associata all’esposizione a sostanze nocive sul posto di lavoro; inoltre, si ritiene che tali esposizioni siano responsabili di circa il 15% di tutti i casi di asma negli adulti. Sintomi riconducibili ad uno stato asmatico e a patologie dell’apparato respiratorio già esistenti possono peggiorare o insorgere a causa di un ambiente lavorativo non idoneo per cui il controllo del luogo di lavoro e della corretta esecuzione delle procedure operative rappresentano condizioni di particolare rilievo per impedire il peggioramento o prevenire questo genere di patologie.
Cause di lesioni acute delle vie respiratorie possono essere quelle correlabili ad infezioni professionali nel settore agro-zootecnico imputabili ad es. a Tubercolosi e Febbre Q. La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è principalmente dovuta al fumo, tuttavia alcuni studi suggeriscono che il 15-20% dei casi di BPCO siano causati almeno in parte da alcune sostanze o agenti riscontrabili sul posto di lavoro (polveri minerali, gas irritanti o vapori presenti nell’aria). L’alveolite allergica estrinseca e altre intersti-ziopatie polmonari possono essere causate da reazioni allergiche verso eterogenei contaminanti di origine chimica o microbiologica presenti nell’ambiente lavorativo. È in continua crescita il numero di sostanze xenobiotiche potenzialmente associate all’asma e altre patologie delle vie aeree (proteine sintetiche componenti dei tessuti, detergenti e colle, agenti metallici impiegati in impianti industriali, sostanze usate in vernici e spray, ecc.), tra le quali si includono anche proteine di origine animale e vegetale. L’esposizione ai micromiceti e alle micotossine (metaboliti fungini tossici di origine vegetale), rinvenibili nei prodotti dell’agricoltura, può costituire un’importante causa o concausa determinante l’insorgenza e/o la progressione delle patologie respiratorie nel settore agro-zootecnico.
Al tema dei possibili danni da esposizione a micotossine è dedicata una recentissima pubblicazione curata dalla INAIL della Campania che per il suo interesse ai fini della tutela delle malattie professionali riteniamo utile fornire nella sua completezza in allegato.
CONTAMINAZIONE DA MICOTOSSINE IN AMBITO AGRO-ZOOTECNICO ( Inail Campania )
La sanità pubblica e la prevenzione dopo il Covid-19
Fonte : Sbilanciamoci
Autori Fabrizio Faggiano e Antonella Barale
La risposta italiana alla pandemia di SARS-CoV-2 è stata soprattutto la ricerca del “paziente zero”; il modello “centrato sui pazienti” e sul ruolo degli ospedali ha prevalso rispetto al modello “centrato sulla comunità”. Ora occorre rovesciare quest’approccio e investire sulla prevenzione.
Da quando, il 9 gennaio 2020, il Center for Disease Control cinese ha annunciato l’isolamento del nuovo coronavirus SARS-2 come fonte del cluster di polmoniti gravi nella città di Wuhan [1], tutto il Servizio sanitario italiano si è mobilitato in attesa del paziente zero. Il suo identikit era chiaro: un cinese, in arrivo via aerea direttamente da Pechino o Shangai. La strategia sembrava aver avuto successo: il 30 gennaio, ecco la coppia di cinesi, provenienti da Wuhan, ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma e positivi al SARS-CoV-2 (5 febbraio 2020), proprio come era stato previsto. L’immediata sospensione dei voli dalla Cina era stata vista come una efficiente reazione di sanità pubblica per bloccare il virus in arrivo.
Ma la realtà era diversa, e avremmo potuto prevederlo. Anche i nostri cugini francesi, dopo la Grande Guerra, avevano eretto la loro linea Maginot per difendersi dall’aggressività tedesca, lungo il confine con la Germania e con il Lussemburgo. Sappiamo come è andata a finire: le truppe del Reich hanno mandato truppe civetta davanti alla linea Maginot, ingannando le difese francesi, ma hanno fatto il giro dal Belgio, invadendo facilmente la Francia.
Talco contaminato da amianto ritirato dal mercato, ma solo da quello americano…
Fonte Areaonline.ch
Una rete di associazioni dei consumatori e delle vittime chiede più trasparenza e più vigilanza dopo le condanne della Johnson & Johnson per il suo Baby Powder. Parola a un esperto
di Claudio Carrer
Perché un prodotto sospettato di essere dannoso per la salute, ritirato dal mercato americano, dovrebbe continuare a essere venduto in altri paesi? È la domanda centrale che diverse organizzazioni italiane e francesi attive sul fronte della difesa della salute hanno posto nelle scorse settimane, attraverso degli appelli, ai rispettivi ministri della sanità, in relazione alla problematica del talco contaminato da amianto. Una problematica nota da decenni e tornata prepotentemente di attualità alcune settimane fa.
Il 19 maggio scorso la Johnson & Johnson (J&J), la più grande multinazionale farmaceutica e di prodotti per la cura personale al mondo, ha infatti annunciato il ritiro dal mercato americano e canadese del suo prodotto più conosciuto: il Baby Powder, “il talco morbido e delicato per il tuo bambino”, recita la pubblicità. E lo stesso hanno fatto e stanno facendo aziende concorrenti. Questo dopo il crollo delle vendite seguito alle numerosissime azioni legali contro la J&J intentate negli Stati Uniti da donne colpite da un cancro alle ovaie o da un mesotelioma (la tipica neoplasia da amianto) che avevano utilizzato per la propria igiene intima questo talco.
Newsletter medico legale Inca Cgil n° 16/ 2020 – Il rischio silicosi nel mondo oggi
Sono disponibili gli atti del shop workshop “CANC – TUM 2020”, un incontro sui rischi cancerogeni nel mondo del lavoro e sui tumori che ad essi conseguono organizzato da Asur Marche n.3 (Civitanova Marche Alta, 19 febbraio 2020).
Dagli atti del workshop riprendiamo la relazione di Fulvio Cavariani, “Vecchie e nuove esposizioni professionali a SiO2”.
La silicosi, un’affezione dei polmoni, è stata negli anni una delle malattie professionali più gravose sia in termini di costi sociali che di costi economici. E il rischio correlato all’esposizione a silice nel mondo del lavoro è ancora ben presente tanto si può ancora dire, come indicato da Brian Coope in “A Socio-Economic Review of Crystalline Silica Usage” (1997): “If man wishes to live in silica free environment he must move to another planet” (se l’uomo vuole vivere in un ambiente senza silice, deve trasferirsi in un altro pianeta). A ricordarlo e a fornire diverse informazioni sulla silicosi e sull’ esposizione a silice nel mondo del lavoro è un intervento che si è tenuto al si ricorda non solo il contesto della silicosi nel passato, ma anche il contesto odierno.
Quanti lavoratori sono oggi a rischio di SiO2?
Scarica il file della Newsletter medico legale Inca 16/2020
Francia. INRS. Revue Hygiène et sécurité du travail : numéro 259
Ancora un numero della Rivista dell’Istituto INRS con contenuti che interessano certamente chi si occupa a livello d’impresa di salute e sicurezza nel lavoro. Riteniamo importante segnalare i contenuti e i links agli articoli . Ringraziamo come sempre INRS per i contenuti della Rivista. Editor |
Le numéro 259 d’Hygiène & sécurité du travail (HST), la revue technique de l’INRS vient de paraître. Au sommaire notamment, une note technique sur les véhicules professionnels. A lire également, une étude de cas sur le risque machine ou encore un dossier sur les risques professionnels liés aux ambiances thermiques chaudes ou froides.
Au sommaire notamment du numéro 259 de la revue Hygiène & sécurité du travail :
© G. Kerbaol / INRS
- Note technique – Le véhicule professionnel : un outil de travail comme les autres ? Outre les accidents de la route, le conducteur d’un véhicule léger, utilitaire ou poids lourd est également exposé, sans nécessairement en être conscient, à d’autres risques. Cet article propose une analyse des risques majeurs identifiés au poste de conduite, puis des critères de choix des équipements d’un véhicule professionnel pour les prévenir.
Inail.La sicurezza nelle tecnologie additive per metalli
Fonte Inail.it
Le tecnologie additive (cosiddette stampanti 3D) si stanno sempre più diffondendo anche nel settore manifatturiero.
Il lavoro pubblicato ha l’obiettivo di fornire un riferimento per l’individuazione e la caratterizzazione dei pericoli specifici presenti nelle attrezzature che adottano la tecnologia Powder Bed Fusion/sintering laser o a fascio di elettroni. Le stampanti 3D inserite in luoghi di lavoro rientrano infatti nel campo di applicazione del d.lgs. 81/08 e s.m.i. che individua, in merito all’uso di attrezzature di lavoro e alla sicurezza dei luoghi di lavoro, specifiche figure e ruoli per l’espletamento di attività volte ad assicurare e mantenere un adeguato livello di sicurezza.
Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
- La sicurezza nelle tecnologie additive per metalli(.pdf – 5,04 mb)
Ancora tanti, troppi infortuni sul lavoro, gravi e mortali
Incidenti lavoro: operaio schiacciato da gru, morto 59enne In cantiere bypass Falconara Marittima. Sul posto Vvf, Cc e Asur
Fonte Gazzetta del Mezzogiorno
Ferrara Incidente sul lavoro, imprenditore agricolo in prognosi riservata
L’uomo sarebbe rimasto schiacciato dalle ruote di un muletto trattore. Portato via con l’elisoccorso, sul posto un’altra ambulanza per i malori accusati da chi ha visto la scena. Fonte La Nuova Ferrara
Incidente sul lavoro a Moneglia, tecnico muore folgorato da una scarica elettrica
La tragedia mentre lavorava nei pressi di un ripetitore televisivo
Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 5 agosto 2020
Sbahn in Berlin – photo gierre 2019 –
5 agosto 2020 Berlino
La manifestazione nazionale del primo agosto svoltasi a Berlino e la celebrazione del quarantennale della strage fascista di Bologna del 2 agosto (per una trentina di espatriati serata di approfondimento politico sul Paese dei servizi segreti deviati), chiudono un semestre particolare ed impegnativo.
Berlino è abbastanza affollata dagli scampoli di turisti locali e dai rientri dei vacanzieri, incubo dei virologi. Le famiglie si attrezzano per la riapertura delle scuole (10 agosto) e la ripresa del lavoro, almeno chi ce l’ha ancora. Luglio è stato un mese non molto caldo, nuvoloso spesso, ventoso, con qualche pioggia non esagerata, non sfibrante in ogni caso e agosto apre perfino con un certo freschino. Si va diritti verso quella che diverrà la „nuova normalità“ le cui coordinate saranno in parte definite dal funzionamento del semaforo corona-virus (i tre indicatori che guidano il Senato nelle misure di prevenzione da adottare), e dalla situazione economica i cui indicatori sono noti.
Microraccolta Amianto: Mancata applicazione della delibera regionale da parte dei Comuni, disordine informativo, i cittadini lasciati soli – La denuncia di CGIL ER ed AFeVA ER
Bologna, 3 agosto 2020
Il giorno 24 luglio 2020, si è tenuta in videoconferenza la riunione della Cabina di regia del Piano Amianto Regione Emilia-Romagna.
Uno dei punti in discussione è quello che riguarda la realizzazione operativa della Microraccolta dei Manufatti Contenenti Amianto, ovvero la possibilità per il cittadino di rimuovere e smaltire piccole quantità di Amianto dalla propria residenza.
Il Piano Amianto ha previsto l’adozione da parte della Regione di standard omogenei in tutta la regione, unificando sia le quantità di amianto trattabile, sia le prassi per attivarla, sia le procedure per effettuarla in sicurezza da parte dei cittadini.
A questa previsione ha fatto seguito il 1° luglio del 2019 la relativa delibera di giunta, a cui ha fatto seguito la deliberazione di ATERSIR (l’agenzia regionale per i servizi idrici e dei rifiuti, costituita dai comuni dell’Emilia Romagna) vedi qui di seguito.
Ministero Salute – Istat . Covid-19, illustrati i risultati dell’indagine di sieroprevalenza
Avvertenza. Il video della Conferenza Stampa ha inizio al minuto 37. ( Un pò di lavoro di montaggio e postproduzione renderebbe più agevole l’accesso alle conferenze istituzionali . editor )
Vedi articolo ” Covid-19, illustrati i risultati dell’indagine di sieroprevalenza”
Berlino, 20.000 negazionisti del COVID-19 protestano senza mascherina. Ma su Twitter vengono definiti “Covidioti”
Gli organizzatori lo hanno chiamato “Il giorno della libertà”, ma di fatto quello che ieri ha avuto luogo a Berlino è stato un assembramento selvaggio di negazionisti del COVID-19, che si sono radunati in città da tutta la Germania “Senza mascherina, senza rispetto, senza vergogna“, come titolato dal Tagesspiegel.
I manifestanti, 1.3 milioni secondo gli organizzatori, circa 20.000 persone secondo la polizia, rappresentavano un insieme eterogeneo fatto di estremisti di destra, antisemiti, “esperti di esoterismo”, famiglie con bambini, e dai cosiddetti “Ribelli del Corona” di Düsseldorf.
La manifestazione ha avuto inizio alle 10.00 davanti alla Porta di Brandeburgo, per poi snodarsi lungo Friedrichstraße in direzione di Torstraße, passando per Leipziger Straße fino a Straße des 17 Juni.
Secondo il Merkure.de la polizia avrebbe infine dichiarato cessata la manifestazione per mancato rispetto dei requisiti di sicurezza, ma i manifestanti hanno continuato a marciare comunque e quasi 3000 individui si sono radunati in Piazza della Repubblica, come riportato dal Berliner Morgenpost.
Circa 2000 manifestanti hanno inoltre formato una catena umana davanti alla Cancelleria federale, sono stati ripetutamente esortati dalla polizia a osservare le norme di sicurezza, tramite annunci con altoparlanti e interazioni dirette, ma ogni tentativo è caduto nel vuoto.
Del resto, perché dei negazionisti del COVID avrebbero dovuto rispettare queste regole? L’esito della manifestazione poteva essere tranquillamente previsto in anticipo, riteniamo.
Diverse persone sono state infine portate via dalle forze dell’ordine, decine sono state le identificazioni e ad oggi sarebbero state avviate diverse indagini, oltre a un’inchiesta sugli organizzatori della protesta.
Il Tagesspiegel riporta inoltre una frase frequentemente riportata dai negazionisti, vale a dire “Non conosco nessuno che abbia il Corona!”, ricordando che nel mondo, al momento, sono morte quasi 700.000 persone di COVID-19, dall’inizio della pandemia.
La rumorosa protesta dei negazionisti del COVID-19 che ha avuto luogo a Berlino ha fatto rimbalzare sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo le “teorie” dei manifestanti coinvolti, un miscuglio di voci di corridoio, complottismo generalizzato, negazionismo opinionismo elevato a ideologia, antiscientismo e una concezione della libertà rappresentata da una folla urlante che a intervalli regolari insultava i giornalisti che indossavano la mascherina.
Anche la presentatrice di ZDF Dunja Hayali ha dichiarato di essere stata insultata, in quanto “bugiarda”, come tutti i giornalisti che esortano la popolazione a non sottovalutare il COVID-19. “Stampa bugiarda, stampa bugiarda” è stato inoltre il coro intonato davanti agli uffici della ZDF.
Tra gli altri slogan urlati, il sempreverde “Merkel vattene”, ma anche “Siamo qui, siamo rumorosi, perché ci rubate la libertà” e “Coraggio per la verità”, mentre su diverse magliette poteva leggersi “Non date una chance a Gates”.
Come riportato dal Berliner Morgenpost, alcuni partecipanti avrebbero anche sventolato, illegalmente, la bandiera del Reich.
Per quanto possa impressionare la presenza massiccia di tante persone convinte che il COVID-19 non esista, va comunque considerato che si trattava di 20.000 persone e che la maggior parte dei tedeschi non sembra appoggiare questo atteggiamento, né questa manifestazione. Su Twitter ha peraltro fatto tendenza tendenza l’hashtag #Covidioten.
Può interessarvi anche: Coronavirus in Germania. L’Istituto Robert Koch avvisa: situazione preoccupante, i tedeschi sono negligenti
L’ordine dei Medici di Torino si pronuncia in modo inequivocabile: ancora una volta il Governo della Regione Piemonte si rivela inadeguato a gestire la Sanità?
Fonte Pressenza.com
“CONSIDERAZIONI SULLA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE CIRIO
Evocare il rischio di contagio da Covid per ridurre l’assegnazione di migranti al Piemonte è fuorviante e scorretto. Come medici, senza voler entrare nel merito di scelte politiche, ci piacerebbe vivere in una regione che conosce, e ha tra i suoi valori più forti, la solidarietà nei confronti delle persone fragili.
La realtà è che il tasso di positività al Covid tra i migranti è intorno all’1,5%. Ogni migrante che giunge in Italia è sottoposto a tampone e posto in isolamento se positivo e in quarantena se negativo. Prima di essere trasferiti e distribuiti tra le regioni, sono sottoposti a test sierologico. All’arrivo a Torino sono nuovamente sottoposti a tampone e posti in isolamento fino a quando giunge il risultato.
Per tutti questi motivi, i migranti irregolari sono forse le persone più controllate e l’ultimo problema nel contenimento della pandemia. Forse siamo più “pericolosi” noi due, veri piemontesi, che non abbiamo fatto né tampone, né sierologico.
Dott. Guido Giustetto – Presidente Ordine dei Medici di Torino
Prof. Paolo Vineis – Imperial College London“
Epidemia COVID-19 Aggiornamento nazionale 28 luglio 2020 – ore 14:00 DATA PUBBLICAZIONE: 31 LUGLIO 2020
FONTE ISS.EPICENTRO
EPIDEMIA COVID-19
Aggiornamento nazionale
28 luglio 2020 – ore 11:00
Nota di lettura: Questo bollettino è prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ed integra dati microbiologici ed epidemiologici forniti dalle Regioni e dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per SARSCoV-2 dell’ISS. I dati vengono raccolti attraverso una piattaforma web dedicata e riguardano tutti i casi di COVID-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionali. I dati vengono aggiornati giornalmente da
ciascuna Regione anche se alcune informazioni possono richiedere qualche giorno per il loro inserimento e/o aggiornamento. Per questo motivo, potrebbe non esserci una completa concordanza con quanto riportato attraverso il flusso informativo del Ministero della Salute che riporta dati aggregati.
I dati raccolti sono in continua fase di consolidamento e, come prevedibile in una situazione emergenziale, alcune informazioni sono incomplete. In particolare, si segnala la possibilità di un ritardo di alcuni giorni tra il momento della esecuzione del tampone per la diagnosi e la segnalazione sulla piattaforma dedicata.
Pertanto, il numero casi che si osserva nei giorni più recenti (Figura 1), deve essere al momento interpretato come provvisorio.
Il bollettino descrive, con grafici, mappe e tabelle la diffusione, nel tempo e nello spazio, dell’epidemia di COVID-19 in Italia. Fornisce, inoltre, una descrizione delle caratteristiche delle persone affette.
Cliniche in rosso in Germania di Franco Di Giangirolamo
Lo scrive Rainer Stadtler sul Suddeutschezeitung di una settimana fa. Uno studio di Roland Berger sostiene che il 57% dei manager intervistati prevede un deficit per il 2020, a causa del corona e che le cliniche con più di 100 letti avranno perdite nella misura del 72%. Motivo: basso tasso di occupazione nei mesi di marzo e aprile. C’è stata una massiccia trasformazione dei posti letto in terapie intensive, che sono molto costose e che sono state utilizzate per il 70%. Soprattutto i grandi ospedali, che si occupano di terapie complesse e costose, hanno annullato o posticipato interventi e il tasso di occupazione dei p.l. è passato dal 90 al 60-70%, con abbattimento delle entrate fatturabili. Hanno ricevuto circa 560 euro al giorno anche per i p.l.
tenuti liberi ma pare che siano insufficienti. I p.l.liberi vengono compensati con un giornaliero che va dai 360 euro ai 760. Solo a fine anno si saprà se sono stati sufficienti. Si pensa che ci vorranno almeno 6 mesi per tornare alla situazione di normalità precedente l’epidemia. Alcuni studi prevedono anni di recessione, a causa di problemi strutturali prepandemia (numero ospedali e tasso occupazione letti) la cui soluzione dovrebbe accelerarsi con gli interventi straordinari (sinergie tra cliniche, aumento assitenza ambulatoriale, digitalizzazione servizi, etc.). C’è soddisfazione nel mondo politico per la tenuta del sistema sanitario in occasione della Pandemia. D’altra parte (nota mia) destinano al settore una quota di PIL relativamente più elevata di molti paesi europei, Italia compresa.
Coronavirus in Germania. L’Istituto Robert Koch avvisa: situazione preoccupante, i tedeschi sono negligenti
Fonte IlMitte.com
Nelle ultime settimane i casi di Coronavirus in Germania sono aumentati al punto da portare il presidente dell’Istituto Robert Koch, Lothar Wieler, a rilasciare dichiarazioni importanti.
“La situazione è preoccupante”, ha comunicato alla stampa il presidente dell’organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania, direttamente collegata al Ministero Federale della Salute.
Wieler ha inoltre aggiunto: “Siamo nel bel mezzo di una pandemia in rapido sviluppo e questo riguarda il mondo intero”.
Non solo focolai, la Germania si sta “rilassando troppo”
Il recente fenomeno dei focolai registrati in Germania motiva in parte l’incremento dei casi degli ultimi giorni, ma questo non esaurisce il fenomeno e lo dice chiaramente la massima autorità in materia del Paese.
L’Istituto Robert Koch, infatti, per bocca del suo presidente, ma anche del suo sito ufficiale (che contiene tutti gli aggiornamenti e che vi esortiamo a consultare), ha parlato anche di un indipendente incremento dei casi nazionali, che sono aumentati stabilmente nelle ultime settimane e in particolare da quando si sono allentate le misure di sicurezza.
Lo scorso martedì, l’Istituto Robert Koch ha segnalato 633 nuovi casi da sommare ai 3611 dei precedenti sette giorni.
TUC. Rivista Risks .Un blocco anticipato delle attività avrebbe salvato la vita ai conducenti di autobus di Londra.
n.b. traduzione automatica con google translator )
tratto da RISKS , Newsletter 29 luglio 2020 del sindacato britannico TUC
Imporre un blocco anticipato in Inghilterra avrebbe salvato la vita dei lavoratori, secondo un rapporto sull’elevato tasso di mortalità nella pandemia di autisti di autobus londinesi secondo il parere di un esperto in materia di disuguaglianze sanitarie e sociali. Gli autisti di autobus di Londra da 20 a 65 anni hanno rischiato una probabilità 3,5 volte maggiore di morire per Covid-19 tra marzo e maggio rispetto agli uomini in altre occupazioni in Inghilterra e Galles, ha affermato Sir Michael Marmot dell’Institute of Health Equity (IHE). Il rapporto è stato commissionato da Transport for London tra le maggiori preoccupazioni per la morte dei conducenti di autobus nella capitale. “Guidare un autobus, un pullman o un taxi è tra le occupazioni in prima linea associate all’aumento del rischio di morte per Covid-19. Poiché Londra è stata il primo centro della pandemia, è probabile che l’aumento del rischio tra i conducenti di autobus londinesi sia associato all’esposizione “, ha affermato il professor Marmot. “La nostra ricerca suggerisce esplicitamente che il blocco è stato il principale fattore che ha salvato la vita dei conducenti di autobus. Se il blocco fosse avvenuto in precedenza, probabilmente avrebbe salvato più vite. Per coloro che soffrono di ipertensione, l’esposizione a Covid-19 è particolarmente pericolosa, con ripercussioni sproporzionate sui conducenti delle minoranze etniche. Oltre a ridurre l’esposizione al virus, tutti i conducenti dovrebbero quindi essere sottoposti a screening per i rischi per la salute. ” Il rapporto rileva che le malattie cardiache sono note per essere un pericolo professionale per il conducente di autobus dagli anni ’50. Dieci compagnie di autobus stavano lavorando per TFL all’inizio della pandemia, impiegando circa 30.000 persone, di cui 34 sarebbero morte con Covid-19. Di questi, almeno 29 erano tra i 25.000 autisti di autobus. Il rapporto ha rilevato che potrebbero essercene stati altri due, uno dei quali si è ammalato a febbraio, mentre l’altro è morto a giugno. I risultati non si limitano a Londra. Considerando l’eccesso di mortalità per l’Inghilterra e il Galles nel periodo da marzo a maggio, è stato più elevato ovunque per i conducenti di autobus rispetto alle altre professioni.
Comunicato stampa dell’Institute of Health Equity (IHE) . London Bus Drivers Review , IHE, 2020. Dichiarazione TfL . The Guardian . Stella del mattino .
Pubblicazione Inail.Gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle strutture scolastiche
Prodotto editoriale realizzato a supporto dei Datori di Lavoro delle scuole di ogni genere e grado al fine di poter organizzare e gestire la salubrità dei locali scolastici attraverso una adeguata e consapevole organizzazione della pulizia, disinfezione e sanificazione in tempi di normale gestione e di pandemia.
La pubblicazione è costituita da una parte generale in cui si riprendono obblighi legislative o indicazioni di norme o linee guida sull’argomento con particolare riferimento alle definizioni di pulizia, disinfezione e sanificazione, ma anche sui dispositivi medici e dispositivi di protezioni individuale, su informazione e formazione, su detersivi, detergenti e disinfettanti e attrezzature per la pulizia e da una parte più specifica in cui si entra nel dettaglio delle sostanze e attrezzature/materiali da utilizzare e una frequenza indicativa delle operazioni che ogni Datore di Lavoro dovrà adattare alla propria organizzazione e realtà scolastica. La parte specifica è poi meglio esplicitata nelle allegate schede distinte per ambiente scolastico (aule, servizi igienici, uffici, palestre e spogliatoi, aree esterne, eccetera).
Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2020
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
- Gestione delle operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione nelle strutture scolastiche(.pdf – 2 mb)
- Ultimo aggiornamento: 28/07/2020
30 luglio 2020 – Aggiornamento casi Covid-19 Dati aggregati quotidiani Regioni/PPAA – Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità
Nota di Editor. Un noto leader politico nel corso di un Convegno celebrato a Roma qualche giorno fa ha affermato: ” La libertà di pensiero è un bene a rischio. I bollettini dei contagi sono terrorismo mediatico”. Riteniamo per davvero che i cittadini meritino rispetto e abbiano diritto ad essere informati con dati reali e non con discorsi deliranti che negano la realtà e i problemi. Per questo, per tutto il mese di agosto e oltre continueremo a diffondere i dati delle curve epidemiche pubblicati dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Con buona pace del senatore Salvini e di chi la pensa come lui…. |
LA SCHEDA30 luglio 2020 – Aggiornamento casi Covid-19 Dati aggregati quotidiani Regioni/PPAA – Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità
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- Ultimo aggiornamento sulla situazione in Italia (scheda dati quotidiana con i casi aggregati di Regioni/PPAA)
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I dati Covid 19 su scala globale
WHO.Rapporti sulla situazione luglio 2020
Rapporto sulla situazione – 192
malattia di Coronavirus 2019 (COVID-19)
30 luglio 202
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INRS . Francia. COVID-19 et entreprises
Foire aux questions
Quelles mesures organisationnelles mettre en place ? Comment organiser son télétravail ? Quelle protection adopter pour les personnels des commerces et de la distribution alimentaire ?… Voici des réponses aux questions les plus souvent posées en entreprise face à la pandémie de COVID-19.
Une pandémie de COVID-19 en rapport avec le virus SRAS-CoV-2 évolue depuis décembre 2019 à partir de la Chine, et en France depuis fin janvier 2020.
Face à l’épidémie de COVID-19, les ministères en charge de la santé et du travail diffusent régulièrement des messages de prévention à l’attention du public, des voyageurs, des professionnels de santé, des salariés et des chefs d’entreprise et les adaptent à la situation de l’épidémie.
En entreprise, l’employeur devra actualiser son évaluation des risques afin de décider des mesures adaptées à la continuité de l’activité, prenant en compte les consignes sanitaires propres à garantir la santé des salariés.
Lorsqu’un Plan de Continuité d’Activités (PCA) existe, et qu’il est diffusé dans l’entreprise, il peut être judicieux d’y prévoir un chapitre qui rassemblent l’ensemble des mesures adoptées pour garantir la santé et la sécurité des salariés pendant toute la période de son application.
Ce dossier a pour objectif d’aider les acteurs de l’entreprise dans cette démarche.
Après un confinement du 17 mars au 11 mai, les activités ont repris progressivement dans des conditions variables selon les secteurs mais avec toujours les mêmes préconisations de base : respect des mesures barrières et de la distanciation, privilégier le télétravail notamment pour les personnes fragiles, limitation des réunions et des déplacements non indispensables.
Des préconisations pour la reprise d’activité ont été faites par activités (Ministère du Travail, HCSP).
Per leggere tutto —-> vai alla Fonte INRS
Quarantena autisti bulgari e rumeni
Dalla Rivista Uomini e Trasporti che ringraziamo segnaliamo questo articolo
Agli autisti bulgari e rumeni non si applica l’obbligo di quarantena. Ma a determinate condizioni
COR-RENAM Emilia Romagna: AMIANTO – Casi di Mesotelioma Report aggiornato al 30/06/2020
FONTE AFEVAEMILIAROMAGNA
Bologna, 29 luglio 2020
Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 30 giugno 2020.
Il rapporto pubblicato, è stato completato con i dati relativi ai singoli territori dell’Emilia-Romagna sulla base di una richiesta della CGIL ER nell’ambito della Cabina di Regia del Piano Amianto.
Leggi il Rapporto del COR-RENAM di Reggio Emilia (dati aggiornati al 30 giugno 2020)
L’analisi dei dati, è stata condotta sui 2.961 casi di mesotelioma maligno incidenti in cittadini effettivamente residenti in Emilia-Romagna alla data della diagnosi.
Il tasso di incidenza regionale per 100.000 abitanti (TIS), calcolato per il periodo 2014-2018 e standardizzato con il metodo diretto con la popolazione italiana 2000, è pari a 3,8 negli uomini e 1,1 nelle donne. Il tasso più alto negli uomini è stato registrato a Reggio Emilia (5,8) e nelle donne sempre a Reggio Emilia (2,3). Sono risultati superiori alla media regionale anche i TIS, per uomini e donne, a Piacenza e Parma ; per le sole donne a Ferrara e per i soli uomini a Ravenna. La provincia di Rimini registra il tasso più basso per gli uomini (2,7), e quella di Forlì-Cesena il tasso più basso per le donne (0,4).