Proponiamo questo Documento già condiviso da molte Associazioni. Riteniamo che molte delle proposte siano da condividere. Chiediamo ai lettori di farne ampia diffusione.
DAGLI ARCHIVI DEL NOVECENTO UNA RIFLESSIONE SU PREVENZIONE, SALUTE PUBBLICA E AMBIENTE
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15 OTTOBRE 2020
DALLE 16 ALLE 18.00
DIRETTA STREAMING
DAGLI ARCHIVI DEL NOVECENTO UNA RIFLESSIONE SU PREVENZIONE, SALUTE PUBBLICA E AMBIENTE
La Rete per gli Archivi del Presente, nell’ambito della Festa della Storia, dopo la forzata sospensione delle attività di questi mesi, torna proponendo, in diretta streaming, un momento di riflessione dedicato alla cultura della difesa della salute ambientale, sui luoghi di lavoro e sui territori, dagli anni Settanta sino ad oggi.
Saranno presenti:
Flavia Franzoni, esperta di formazione nel settore sociale
Gino Rubini, già Responsabile Area Salute e Sicurezza Luoghi di Lavoro Cgil Emilia Romagna
Villiam Alberghini, già responsabile dell’area Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro della ASL di Bologna,
Loris Campetti, giornalista e scrittore
Modera Silvia Napoli, Archivio di Stato di Bologna
Durante l’incontro l’attrice-regista Angela Malfitano leggerà alcuni brani di documenti tratti dal fondo personale del medico Guido Deffenu, militante di Medicina democratica e verranno proiettate alcune immagini dall’Archivio storico della nuova sinistra “Marco Pezzi” e dall’Archivio storico “Paolo Pedrelli” della Camera del Lavoro metropolitana di Bologna
Germania, i risultati dei contagi coronavirus del 10 ottobre 2020
Fonte R.Koch Institute
Numeri di casi in Germania
Stato: 10.10.2020, 00:00 (aggiornato online alle 8:50)
La differenza rispetto al giorno precedente si riferisce ai casi che vengono trasmessi all’RKI su base giornaliera. Ciò include i casi segnalati al dipartimento della salute lo stesso giorno o nei giorni precedenti.
COVID-19 : numeri di casi in Germania e nel mondo 10 ottobre 2020
10/10/2020 – Aggiornamento dei dati: i bollettini della sorveglianza integrata COVID-19 in Italia
Ultimi aggiornamenti
10/10/2020 – Aggiornamento dei dati: i bollettini della sorveglianza integrata COVID-19 in Italia
Sono online i nuovi dati realizzati dall’ISS: il documento “Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 6 ottobre 2020” (pdf 13 Mb) – con l’appendice al bollettino con il dettaglio regionale (pdf 1,1 Mb).
Fonte Epicentro.ISS
Canada. Una ricerca commissionata dal sindacato CFNU ha messo in evidenza errori e sottovalutazioni che hanno messo a rischio la salute
foto di gierre 2020
Fonte : Nurses Union Canada
Canada. Una ricerca sulla qualità della gestione della pandemia promossa dal Sindacato di categoria degli infermieri canadesi (CFNU)ha messo in luce una serie di gravi errori e inadempienze che hanno esposto a gravi rischi la salute degli infermieri.
L’indagine indipendente è stata commissionata dalla Canadian Federation of Nurses Unions e condotta da Mario Possamai, ex senior advisor della Ontario SARS Commission.
“La CFNU ha commissionato questa indagine dopo che i leader del governo e della sanità pubblica hanno ripetutamente ignorato le preoccupazioni per la sicurezza degli infermieri”, ha detto Linda Silas, presidente della CFNU. “Questo rapporto ci dice cosa è andato storto, cosa è andato bene, dove si trova la responsabilità e, soprattutto, dove andremo da qui mentre ci prepariamo per le prossime ondate di questa pandemia”.
La relazione formula 50 raccomandazioni per migliorare la sicurezza pubblica e dei lavoratori e per aumentare la trasparenza e la responsabilità. Tra le raccomandazioni vi sono misure urgenti che sanciscono un approccio precauzionale nella risposta alla pandemia del Canada.
Storia senza fine, nuova tragedia all’OGR di Bologna di Salvatore Fais
Il virus nelle elezioni americane 2020
Fonte : Saluteinternazionale.info che ringraziamo
Autrice : Marzia Ravazzini
Il Presidente Trump è stato costretto a ricoverarsi per quel coronavirus che lui ha sempre trascurato e che nel suo paese ha provocato il più alto numero di morti e l’esplosione delle diseguaglianze razziali nella salute.
Duecentomila morti e ventimila bandiere per ricordarli. È un’immagine forte che si scaglia contro il cielo azzurro a contrasto con il Washington Monument – l’obelisco del centro di Washington D.C. davanti alla Casa Bianca. Le bandiere – posizionate in terra il 22 settembre e che resteranno fino al tramonto del 23 settembre – rappresentano le vite perse a causa della pandemia COVID-19. Un’azione simbolica, guidata dal “The Covid Memorial Project”[1]– Il Progetto in Memoria della COVID – con lo scopo di fare memoria e di dire apertamente che “queste vite sono ben oltre un valore statistico – queste vite erano famiglie, amici, vicini di casa”, come recita la presentazione ufficiale.[2]
Imperia, tre morti sul lavoro in due giorni
Fonte Collettiva.it
In due giorni, tre lavoratori della provincia di Imperia hanno perso la vita. Ieri, i due operai edili, intervenuti nel Comune di Bajardo per ripristinare la viabilità interrotta a causa del mal tempo, oggi il ritrovamento di un operaio della Dock Lanterna, che nella notte dell’allerta meteo tra venerdì e sabato si è recato al lavoro ed è precipitato con la sua autovettura nel Roja.
“Il comune denominatore di queste morti non è stato il maltempo, ma l’incuria dell’uomo. La mancanza di investimenti sul territorio, non solo in termini manutentivi, ma anche economici e di sviluppo, produce condizioni di pericolosità, non solo per chi deve intervenire, ma per tutta la collettività. Nell’esprimere le proprie condoglianze alle famiglie dei tre operai deceduti, la Cgil di Imperia e le categorie Fillea e Funzione Pubblica, chiediamo a istituzioni e politica di recuperare il tempo perduto, affinchè la vita di lavoratori e cittadini non sia più messa in pericolo”.. Così in una nota congiunta la Camera del lavoro Imperia, Fillea e Funzione pubblica Cgil Imperia..
Legambiente pubblica il Rapporto Mal’aria di città 2020
Fonte Legambiente che ringraziamo
Ecco le pagelle sulla qualità dell’aria di 97 città italiane: l’85% sono sotto la sufficienza.
Mal’aria di città 2020, edizione speciale
Che aria si respira nelle città italiane e che rischi ci sono per la salute? Di certo non tira una buona aria e con l’autunno alle porte, unito alla difficile ripartenza dopo il lockdown in tempo di Covid, il problema dell’inquinamento atmosferico e dell’allarme smog rimangono un tema centrale da affrontare.
A dimostrarlo sono i nuovi dati raccolti da Legambiente nel report Mal’aria edizione speciale in cui sono state confrontate le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) negli ultimi cinque anni (2014-2018) con i rispettivi limiti suggeriti dall’OMS.
Solo il 15% delle città ha raggiunto nei 5 anni un voto sufficiente: Sassari (voto 9), Macerata (voto 8), Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo (voto 7), L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano, Gorizia e Trapani (voto 6). L’85% è invece sotto la sufficienza: fanalini di coda Torino, Roma, Palermo, Milano e Como (voto 0). Un quadro preoccupante. Comunicato stampa
I dati dello scorso anno
Rischi psicosociali: sovraesposizione per i lavoratori ospedalieri in Francia
Dietro questo concetto accademico, si deve comprendere che l’ambiente ospedaliero è caratterizzato da un carico di lavoro elevato e una bassa libertà decisionale – due fattori di rischio psicosociale. Questa distinzione spiega perché i dirigenti sono i meno esposti (16%), in quanto l’intensità del loro lavoro è compensata dal margine di manovra a loro disposizione per soddisfare queste richieste. È quando il lavoratore è vincolato da procedure o scadenze rigorose che il carico di lavoro diventa fonte di sofferenza, come sembra essere il caso del personale ospedaliero.
Un’analisi più dettagliata rivela che il tasso di esposizione è quasi del 40% tra le donne che lavorano in questo settore, contro il 29% tra gli uomini. Questa tendenza può essere vista nel settore privato e nella pubblica amministrazione.
L’indagine SUMER esamina anche sei ulteriori fattori di rischio e, ancora una volta, il servizio civile ospedaliero sembra un rendimento scarso. Il personale ospedaliero segnala il comportamento più ostile, sprezzante, negazione del riconoscimento e aggressione verbale, fisica o sessuale. Ad eccezione di quest’ultimo fattore, questa volta sono gli uomini i più esposti.
Questi fattori di rischio sono tutt’altro che banali. Generatori di stress, hanno conseguenze significative sulla salute dei lavoratori. Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che lo stress sul lavoro porta a problemi cardiovascolari, disturbi muscoloscheletrici e sintomi depressivi. Come ha sottolineato lo scorso luglio il Sindacato Nazionale dei Professionisti Infermieristici (SNPI): “dovete incolpare di lavorare sottopagati, a corto di personale, con condizioni di lavoro deplorevoli in alcuni luoghi”. Infatti, la SNPI afferma che il 30% dei giovani infermieri abbandona la professione entro cinque anni dal conseguimento del diploma.
Questi risultati mostrano che la crisi sanitaria del Covid-19 si verifica in un contesto ospedaliero sfavorevole ed è quindi probabile che aggravi i problemi preesistenti.
Riferimenti :
COVID-19 EU PolicyWatch
COVID-19 EU PolicyWatch: Nuovo strumento per monitorare le misure per mitigare l’impatto sociale ed economico di COVID-19
I governi, le parti sociali, le imprese e altre istituzioni si sono mossi rapidamente per attuare misure per controllare la diffusione di COVID-19 in tutta Europa e per mitigare l’impatto sociale ed economico della pandemia. Per tenere traccia di queste diverse iniziative in tutta Europa, Eurofound ha lanciato COVID-19 EU PolicyWatch , un nuovo database che raccoglie e mappa le risposte politiche introdotte negli Stati membri, insieme a Regno Unito e Norvegia, durante questo periodo critico.
Nel giro di poche settimane, la pandemia COVID-19 ha trasformato radicalmente la vita lavorativa in tutto il mondo, mettendo a dura prova aziende e lavoratori. Molte aziende si sono rivolte a schemi di lavoro a tempo ridotto, al riorientamento delle modalità di lavoro o alla chiusura delle attività per soddisfare i necessari requisiti di allontanamento sociale. Di conseguenza, un numero crescente di imprese è stato minacciato, mettendo a rischio il lavoro di sempre più lavoratori. I responsabili politici – compresi i governi, le istituzioni di sostegno, le parti sociali e altri attori sociali – si sono mossi rapidamente per mitigare le conseguenze sociali ed economiche di queste misure su imprese e lavoratori.
Il database COVID-19 EU PolicyWatch di Eurofound fornisce una panoramica delle misure politiche introdotte dall’inizio della pandemia COVID-19, creando un pool di informazioni con i dettagli delle pratiche aziendali specifiche in ciascun paese. Il database include misure governative su larga scala e contratti collettivi più ampi, nonché iniziative regionali e locali e misure di sostegno per gruppi più piccoli di lavoratori.
Poiché la situazione è in continua evoluzione, le misure vengono attuate, modificate o sostituite rapidamente. Si prevede di aggiornare i casi a luglio e ottobre 2020 con informazioni sull’adozione di misure importanti.
- Database: COVID-19 EU PolicyWatch
Il sito della settimana. Approfondimenti sui rischi lavorativi specifici. Piani Mirati di Prevenzione, FAQ e informazioni
L’Agenzia per la tutela della salute della Brianza si è dotata di un sito web interessante che tratta il tema degli “Approfondimenti sui rischi lavorativi specifici: Piani Mirati di Prevenzione, FAQ e informazioni”
E’ strutturato in forma sintetica e intuitiva. I Piani Mirati di Prevenzione, le Faq e le informazioni offrono un materiale di consultazione ricco. Uno strumento di lavoro utile.
Il virus e i divari in aumento: l’impatto multidimensionale del Covid-19
Riprendiamo dal sito di Alleanza Italiana per lo Sviluppo sostenibile ASVIS questo articolo che analizza l’impatto multidimensionale della pandemia Covid-19 e l’incremento dei divari per quanto riguarda lavoro, reddito, salute e opportunità di crescita sociale e culturale. E’ palese che le stesse politiche e pratiche di prevenzione che saranno ancor più necessarie, al contempo, saranno ancor più difficili da realizzare…. Ringraziamo l’Autore e ASVIS
Editor |
di Andrea De Tommasi
La salute e l’occupazione. Le disuguaglianze territoriali e di genere. In che modo gli effetti della crisi hanno acuito le differenze a tutti i livelli. 2/10/20
“Un virus microscopico è ora la minaccia numero uno nel nostro mondo”, ha detto il 24 settembre il segretario generale Antonio Guterres al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Del resto, l’epidemia di Covid-19, oltre agli impatti devastanti sulla salute, ha innescato diversi tipi di disuguaglianza su scala globale. Il primo aspetto riguarda proprio le disuguaglianze nel diritto alla salute. Diversi studi hanno evidenziato che le differenze socioeconomiche nella salute sono ampie e in crescita. È stato dimostrato che coloro che si trovano negli strati economici inferiori sono più propensi a contrarre il virus. Ad esempio, secondo ricerche effettuate nel Regno Unito e negli Stati Uniti, i gruppi etnici minoritari che partono in svantaggio per quanto riguarda l’accesso alle cure mediche, come i neri e gli ispanici, sono stati colpiti in modo sproporzionato dal Covid-19. Nelle economie avanzate, si assiste a tassi di mortalità più elevati tra i gruppi più emarginati.
D’altra parte, il rischio che la crisi impatti significativamente sulla povertà a livello globale è suffragato dalle previsioni delle Nazioni Unite. Il Sustainable development outlook 2020 calcola che fino a 100 milioni di persone potrebbero cadere in povertà, supponendo che la distribuzione del reddito non cambi. Anche la fame aumenterà, con il numero di persone che affrontano un’insicurezza alimentare acuta che raddoppierà a circa 265 milioni entro la fine del 2020. Nei Paesi più poveri, sono a rischio i progressi conquistati nella salute e nell’istruzione negli ultimi dieci anni. Secondo la Banca mondiale, che quantifica l’Indice del capitale umano come il potenziale di ciascun individuo costituito dalla conoscenza, capacità e dalla salute che potrebbe accumulare nel corso della vita, già prima degli effetti della pandemia un bambino nato in un Paese a basso e medio reddito poteva aspettarsi di raggiungere solo il 56% del proprio potenziale di capitale umano . Ora che il quadro è peggiorato, le proiezioni suggeriscono che la chiusura delle scuole, combinata con le difficoltà familiari, influenzeranno in modo significativo l’accumulo di capitale umano. Parallelamente, si prevede che l’interruzione dei servizi sanitari, le perdite di reddito e il peggioramento dei livelli di nutrizione aumenteranno la mortalità infantile e l’arresto della crescita, con effetti che si faranno sentire nei decenni a venire.
Cato maior, “l’hommes machines” e il ministero alla solitudine
“Ogni periodo di vita possiede un suo proprio carattere: la delicatezza dei fanciulli, la baldanza dei giovani, la serietà dell’età adulta e la sapienza della anzianità e della vecchiezza che portano un loro frutto naturale che, nel loro tempo, va raccolto” (N. Flocchini, Cato maior: de senectute, Mursia 2015).
La testimonianza di Cicerone su Marco Porcio Catone ottantacinquenne rivela la scansione della sua vita di vegliardo assimilabile a quella dei tanti di ogni epoca: da giovane “censore”, da adulto “sapiente” , da anziano “antico e vecchio” ben consapevole che “opporsi alla natura è come combattere gli dei nelle vesti dei titani…la smemoratezza, tipica dell’età avanzata, è maggiore in chi non si dedica a una qualche operosa attività”. Nessuna traccia di compatimento, anzi la constatazione benevola delle varie fasi della sua lunga vita fino a prospettare un ruolo attivo nell’età attempata. Al contrario, l’odierno ageismo, moda minoritaria ma in ascesa, intenderebbe discriminare sulla base dell’età: colpisce quasi un europeo su tre al di sopra dei 60 anni, ben constatabile nel corso della pandemia, tanto che la Società Francese di Geriatria e Gerontologia (SFGG) e le Società omologhe europee, americane ed asiatiche hanno lanciato un allarme promuovendo “#OldLivesMatter” per sensibilizzare cittadini ed Istituzioni trascorsi due decenni dalla promulgazione dell’art. 25 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che riconosce “il diritto degli anziani a condurre una vita dignitosa e indipendente e a partecipare alla vita sociale e culturale”. Catone e Cicerone continuano ad ispirare una “qualche operosa attività” e l’abbattimento di ogni pregiudizio?
Nel 2050 gli ultrasessantenni assommeranno ad oltre due miliardi nel Mondo, in Italia raggiungeranno i 20 milioni con oltre 1/3 di ultrasessantacinquenni e 1/5 di ultraottantacinquenni a fronte di una riduzione numerica della popolazione di almeno 2 milioni e mezzo.
I problemi che le previsioni pongono devono articolarsi in un quadro prospettico di sostenibilità strutturale per l’intero Paese ( dati ISTAT 2019):
– già oggi tre lavoratori supportano lo Stato sociale di un pensionato, nel prossimo futuro saranno in due a sostenerlo;
– una popolazione attempata risulta anche essere più malata a causa di un graduale declino fisico e ad una accresciuta vulnerabilità a causa degli effetti negativi sulla idoneità a nutrirsi, deglutire, mantenere un corretto apporto dietetico, sulle capacità di parlare, sorridere e restare in relazione con altre persone.
– circa la metà degli anziani soffre già di patologie gengivali e della sindrome delle fauci secche, non possiede la dentizione ritenuta appena sufficiente che è di almeno venti denti, subisce l’incremento e l’accumulo di patologie cronico-degenerative quali ipertensione arteriosa, malattie cardio-vascolari e respiratorie, diabete, obesità, neoplasie, deficit cognitivi, senza contare gli effetti della solitudine e non autosufficienza, ecc. con relativi incrementi esponenziali di necessità assistenziali di diagnosi e cura;
– bisognerà rispondere, iniziando fin da subito, a ricercare soluzioni adeguate economico-organizzativo-strutturali. Oltretutto gran parte degli anni di vita acquisiti dopo gli ottantacinque, persistendo l’attuale situazione, rischiano di essere impegnati a combattere contro più comorbilità;
– è chiaro che, per il numero e la qualità dei potenziali cittadini-utenti-pazienti-malati-clienti non è neppure pensabile gravare troppo sugli attuali Presidi ospedalieri, poliambulatori, medicina territoriale e case protette pubbliche e private: le città si vedrebbero trasformate gradualmente in nosocomi e ospizi a cielo aperto;
– neppure è possibile, data la dubbia sostenibilità, poggiare un peso eccessivo sulla Sanità territoriale considerando che in Italia nel 2030 gli anziani che vivono in solitudine potrebbero raggiungere i 4 milioni e mezzo a fronte del 10% assegnato dal budget sanitario nazionale attualmente riservato all’assistenza e solo dell’1,3% alle cure domiciliari, con consistenti disomogeneità regionali, mentre nei Paesi del nord Europa supera il 25%;
– potranno subire incrementi e miglioramenti le attuali Strutture sanitarie avvalendosi della erogazione prossima dei fondi europei, ma la soluzione principe sta nel guidare, per quanto possibile secondo Leggi e Costituzione, il processo generale di invecchiamento della popolazione nel solco della difesa della salute cercando di invecchiare tutti in buona salute;
– la vera novità, dunque, si chiama prevenzione primaria, iniziando a rifiutare che l’anzianità sia già per sé stessa, come tradizione vuole, una malattia. Basti questo dato: oltre un terzo delle demenze senili può subire una significativa riduzione mediante la correzione precoce di obesità, ipertensione, depressione, sordità, disturbi della masticazione, dell’udito e della mobilità, abolizione di tabagismo e consumo smodato di alcool, incremento dell’attività fisica e mentale, miglioramento del rapporto sociale e familiare, superamento della solitudine e del senso dell’abbandono mediante il rilancio di uno spirito di comunità…e intanto in Gran Bretagna si istituisce il Ministero alla solitudine preso atto che oltre un milione e 200.000 persone soffrono di solitudine permanente. In Italia il 13% della popolazione non può contare su nessuno per ogni necessità intervenuta e il 12% non ha parenti prossimi ed amici con i quali confidarsi (Eurostat 2019). Da aggiungere un dato significativo: Telefono amico riceve ogni anno oltre 50.000 telefonate con una tendenza all’incremento delle richieste di aiuto.
E’ indispensabile, pertanto, superare la strategia sanitaria a posteriori che, posta come unica via da seguire, condurrebbe ad incompatibilità economiche straordinarie oltre che a distorsioni culturali, fra cui la medicalizzazione di disagi e malattie evitabili ab initio, e ad errori progettuali di tipo sanitario senza neppure poter contrapporsi con risoluta efficacia al lievitare delle malattie cronico-degenerative e all’impennarsi della spesa sanitaria ed assistenziale.
Diviene, dunque, mandatorio e subordinato al concetto di prevenzione primaria, valorizzata e rilanciata anche la prevenzione secondaria, non concepire la corporeità come aggregazione di cellule, organi ed apparati con il rischio di confluire nel binario morto del darwinismo (fisico e sociale) e nel materialismo meccanicista di de La Mettrie (1747) che considerano le persone-individui hommes machines dai complessi meccanismi fisiologici e atavismi fisio-gnonomici. Su questa via si giunge a rilanciare, spesso inconsapevolmente, concezioni antropologiche di tipo lombrosiano.
* Già docente di Chirurgia generale nell’Università di Bologna e Direttore della Chirurgia generale degli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna
Inail.Forni per le industrie chimiche e affini, in una pubblicazione Inail, le istruzioni per la prima verifica periodica
SEGNALAZIONE STRUMENTI DI LAVORO . FONTE INAIL
01/10/2020
Il testo, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), suddiviso in sette capitoli e due appendici, fornisce utili indicazioni sulle varie fasi dell’attività di controllo
ROMA – La monografia, articolata in sette capitoli e due appendici, descrive le varie fasi dell’attività tecnica di prima verifica periodica dei Forni per le industrie chimiche e affini. L’articolo 71, comma 11, del d.lgs. 81/2008 stabilisce che le attrezzature di lavoro, elencate nell’allegato VII al decreto, siano sottoposte a verifiche periodiche tese a valutarne lo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza. L’Inail è l’ente preposto alla realizzazione, diretta o avvalendosi di soggetti pubblici o privati abilitati, della prima di tali verifiche, attraverso le Unità operative territoriali.
Le istruzioni definiscono le modalità di esecuzione dei controlli. Le indicazioni contenute nella monografia hanno l’obiettivo di definire le modalità per lo svolgimento dei controlli al fine di fornire informazioni e indicare comportamenti corretti all’utenza. Queste verifiche hanno lo scopo di accertare la conformità alle regole di installazione previste dal fabbricante nelle istruzioni d’uso, lo stato di manutenzione e conservazione, il mantenimento delle condizioni di sicurezza fissate in origine dal fabbricante, l’efficienza dei dispositivi di sicurezza e di controllo.
Dichiarazione di messa in servizio/immatricolazione. Il datore di lavoro che mette in servizio l’attrezzatura deve darne immediata comunicazione all’Inail. Questa comunicazione, che deve essere inoltrata utilizzando la procedura telematica Inail di certificazione e verifica di impianti e attrezzature – CIVA, si configura, in base alla legge, come dichiarazione di messa in servizio.
Il datore di lavoro deve indicare i dati tecnici richiesti. Nella dichiarazione di messa in servizio, il datore di lavoro indica i dati tecnici richiesti: pressione, temperatura, capacità, potenzialità e fluido di esercizio e allega una specifica documentazione. A seguito della dichiarazione di messa in servizio, l’Unità operativa territoriale Inail competente per territorio, previo esame della documentazione trasmessa, provvede ad assegnare una matricola alle attrezzature che ne risultano sprovviste e a comunicarla al datore di lavoro. Con l’emanazione del decreto 11 aprile 2011 viene data, per la prima volta la possibilità, per insiemi di limitata complessità, di assegnare un solo numero di matricola all’intero insieme, anziché ad ogni singola attrezzatura.
Richiesta di prima verifica periodica. Nella richiesta di prima verifica periodica che deve essere effettuata utilizzando la procedura informatica CIVA, il datore di lavoro allega copia della dichiarazione di conformità CE/UE o della prima pagina del libretto matricolare, al fine di consentire una corretta identificazione dell’attrezzatura. La prima verifica periodica prevede che il verificatore, oltre ad effettuare i controlli di sicurezza dell’attrezzatura, (il cui esito è registrato nel verbale di prima verifica periodica), compili una scheda tecnica di identificazione dell’attrezzatura o dell’insieme. Sulla scheda tecnica va specificata l’intestazione dell’ente o del soggetto abilitato che ha effettuato la verifica (logo, timbro o riferimento equivalente).
Requisiti per una corretta verifica periodica. Per la corretta conduzione della verifica e la compilazione del verbale occorre: identificare l’attrezzatura, verificare la corrispondenza delle matricole rilasciate dall’Inail al momento della dichiarazione di messa in servizio delle attrezzature, constatare la rispondenza delle condizioni di installazione, di esercizio e di sicurezza con quanto indicato nella dichiarazione di messa in servizio, controllare l’esistenza e la corretta applicazione delle istruzioni per l’uso del fabbricante.
Due appendici dedicate alle check list e alle circolari del Ministero del Lavoro. Nella prima appendice, sotto forma di lista di controllo, viene indicato un elenco, non esaustivo, degli elementi costituenti l’attività di verifica. Nella seconda sono riportate una serie di circolari del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull’argomento, tra cui la n. 23 del 13 agosto 2012 che ha specificato come la periodicità delle verifiche non venga interrotta da intervalli temporali di inattività dell’attrezzatura. Pertanto, se i termini previsti dalla normativa vigente risultano trascorsi, al momento della riattivazione, si deve richiedere la verifica periodica prima del riutilizzo.
- Forni per le industrie chimiche e affiniIl documento descrive le fasi di cui si compone l’attività di prima verifica periodica dei forni per le industrie chimiche e affini a carica liquida.
La versione aggiornata del book COVID curato dalla CIIP (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione).
La versione aggiornata del book COVID curato dalla CIIP (Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione). In particolare nella versione di fine settembre è stato revisionato il capitolo sulla sorveglianza sanitaria.
Una sintesi dei contributi delle Associazioni di
CIIP in occasione dell’emergenza COVID-19
Giugno 2020 – aggiornata al punto 7 nel
settembre 2020
WHO . Global epidemiological situation 21 – 27 september
WHO . Global epidemiological situation
To date, over 32.7 million COVID-19 cases and 991 000 deaths have been reported to WHO. During the week of 21–27 September, there were more than 2 million new cases and 36 000 new deaths reported, which is similar to the numbers reported the previous week. Cumulative deaths are expected to exceed
one million in the coming week.
Aggiornamenti e chiarimenti all circolare del Ministero della Salute del 29 aprile 2020, con particolare riguardo ai lavoratori e alle lavoratrici fragili
Fonte Snop.it
Indicazioni operative relative alle attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività (4 settembre 2020)
File | File size |
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Min salute Circolare lavoratori fragili 04092020.pdf | 817 Kb |
INAIL. RIMOZIONE IN SICUREZZA DELLE TUBAZIONI IDRICHE INTERRATE IN CEMENTO AMIANTO
Fonte Afeva Emilia Romagna
RIMOZIONE IN SICUREZZA DELLE TUBAZIONI IDRICHE INTERRATE IN CEMENTO AMIANTO – Istruzioni operative Inail per la tutela
dei lavoratori e degli ambienti di vita.
Pubblicato nel 2019 il Manuale INAIL dedicato alla rimozione in sicurezza delle tubazioni idriche in Cemento-Amianto, una pubblicazione utile che fa il punto sulle istruzioni operative tese a salvaguardare i lavoratori che intervengono sulle RETI IDRICHE, e i cittadini, disponendo le misure che impediscono la liberazione delle fibre di amianto durante l’attività.
Per l’occasione pubblichiamo una prima riflessione sulla questione della presenza di Fibre di Amianto nelle acque potabili a cura di AFeVA Emilia Romagna.
Scarica il Manuale INAIL e i documenti sul servizio idrico e amianto dal sito AfeVA Emilia Romagna
INAIL. APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO MATERIALI DI TIPO MOBILE
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO
MATERIALI DI TIPO MOBILE
2020
Istruzioni per la prima verifica periodica
ai sensi del d.m. 11 aprile 2011
Pubblicazione realizzata da
Inail
Dipartimento innovazioni tecnologiche
e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici
E’ uscito il numero 208/20 di Inchiesta . L’indice degli articoli
L’editoriale
Un’alleanza per il clima, la terra e la giustizia sociale
Vittorio Capecchi
Attraverso il Covid 19. Uno sguardo sulle sfide per la democrazia e per il sindacato
Gianni Rinaldini
Scenari del coronavirus
Cosa sta succedendo al lavoro “dei vuoti e dei pieni”
Maria Grazia Gabrielli intervistata da Carmelo Caravella
Un’esperienza in fabbrica durante il corona virus
Loris Campetti
La contrattazione della prestazione di lavoro ai tempi del Covid
Matteo Gaddi
Aspetti economici e sociali della crisi del coronavirus
Riccardo Bellofiore
Questi nostri giorni. Uomini e virus
Emilio Rebecchi
Italia, Portogallo, Spagna ed Europa
Massimo Serafini
Il Covid-19 nelle Americhe: la voce e l’azione dei sindacati
Sergio Bassoli
Coronavirus. Tra emergenze, disinganni, nuovi e antichi insegnamenti
Gino Rubini
Scienza, ricerca, scuola dentro e oltre la pandemia
Andrea Ranieri
Il cancello di Arundhati Roy
Mario Agostinelli
Guardare indietro per guardare avanti
Conflitto sociale e rappresentanza nel primo dopoguerra
Adolfo Pepe
I 50 anni dello Statuto dei lavoratori
Umberto Romagnoli
Valore e limiti dello Statuto dei lavoratori
Tiziano Rinaldini
Per acquistarlo online vai qui
Berlino 25 settembre , sciopero globale per il clima….
Nella mattinata del 25 settembre si è svolta a Berlino la prima manifestazione/sciopero del dopo lockdown contro il cambiamento climatico e per politiche ambientali e di sistema che impediscano i disastri ambientali cui rischiamo già di abituarci.
Alla Porta del Brandeburgo migliaia di ragazzi giovanissimi, più liceali che universitari si sono schierati con ordine distanziati di un metro e mezzo con i loro cartelli , con i volti coperti con mascherine.Gli organizzatori avevano già predisposto con piccoli cerchietti bianchi disegnati sull’asfalto le postazioni di ciascun manifestante…
Un severo servizio d’ordine svolto da ragazzine e ragazzini hanno fatto rispettare i distanziamenti tra i partecipanti, inflessibili e determinati a mantenere le promesse alle autorità di garantire una manifestazione senza assembramenti e conforme alle norme anti contagio.Era freddo stamane a Berlino e pioveva ma questa avversità non ha scalfito la determinazione di queste ragazze e ragazzi a fare sentire propria voce,a richiamare l’attenzione rispetto al futuro, al loro futuro, alle loro speranze per una vita che non sia ritmata dal susseguirsi di eventi ambientali catastrofici. C’era anche molta ironia nelle scritte in diversi cartelli….
Al contempo molte centinaia di ciclisti hanno sfilato per le vie di Berlino su velocipedi, tricicli ad energia solare, i mezzi più fantasiosi che si possa immaginare. Una manifestazione consapevole delle grandi difficoltà per il futuro rispetto ad una battaglia che sarà durissima e al contempo leggera, elegante e gioiosa.
Foto e articolo di Gino Rubini
Una ricerca in Piemonte: La salute dei lavoratori della vendita al dettaglio di alimenti: osservazione e ascolto per l’equità in tempi di coronavirus
Su segnalazione del DORS riportiamo il link a questo report di ricerca molto utile e importante. |
La salute dei lavoratori della vendita al dettaglio di alimenti: osservazione e ascolto per l’equità in tempi di coronavirus
Alessandro Migliardi 1
Silvia Pilutti 2
Michele Marra 3
Roberto Di Monaco 4
Giuseppe Costa 5
1,3 Servizio di Epidemiologia ASL TO3, Regione Piemonte; 2 Prospettive Ricerca socio-economica SAS, Torino;
4 Dipartimento di Culture, politica e società, Università di Torino;
5 Dipartimento di Scienze cliniche e biologiche, Università di Torino.
Guida sui rischi derivanti dall’uso di prodotti chimici nel settore del giardinaggio e prevenzione
Segnaliamo dal sito dell’Istituto sindacale ISTAS del Pais Valenciano questa pubblicazione :
“Guía sobre los riesgos derivados del uso de productos químicos nel sector de la jardinería y su prevención”
La brochure in castigliano illustra i rischi nell’uso dei pesticidi nelle attività di giardinaggio.
La tecnologia blockchain digitale può migliorare le condizioni di lavoro nel Sud del mondo?
Fonte Equaltimes.org
Visti dall’alto, gli allevamenti di gamberetti che punteggiano la costa della provincia thailandese di Surat Thani formano un mosaico acquoso di piscine. La vista da terra, tuttavia, presenta un’immagine diversa: la maggior parte di queste fattorie sono nascoste dietro alti muri e le informazioni su ciò che accade dietro di loro sono difficili da trovare.
L’industria della pesca in Thailandia, il principale produttore mondiale di gamberetti , è stata oggetto di anni di critiche per la sua opacità e di numerosi scandali di abusi sul lavoro in varie fasi della catena di produzione. Nonostante le riforme intraprese dal governo negli ultimi anni, gli allevamenti ittici continuano ad essere un importante punto di contesa nel settore.
“I lavoratori dell’acquacoltura [in Thailandia] vengono solitamente assunti da altri paesi, come il Myanmar [Birmania], e vivono sul posto negli allevamenti ittici. Le condizioni sono spesso dure quando il lavoro viene svolto sotto il sole “, afferma la data scientist Juliette Alemany di FairAgora Asia, una società di consulenza con sede in Thailandia specializzata in tracciabilità nell’industria alimentare. Nascoste dietro queste mura, alcune aziende non sempre registrano i propri dipendenti o rispettano le leggi sul lavoro esistenti.
Ma una semplice applicazione mobile sviluppata da FairAgora Asia potrebbe aiutare a cambiare la situazione fornendo un picco virtuale dietro queste mura e facendo luce su ciò che accade in questi allevamenti ittici.
Basata sulla tecnologia blockchain digitale (un registro condiviso che garantisce la veridicità delle operazioni Internet), FairAgora Asia ha progettato la sua piattaforma digitale VerifiK8 per aiutare le aziende a monitorare e riferire sulle loro condizioni di lavoro e sull’impronta ambientale.
“È uno strumento digitale che monitora l’impatto sociale e ambientale [delle aziende]. Controlla i parametri sociali [forniti dalle aziende] rispetto ai dati di produzione per scoprire se le aziende lungo la catena di produzione sono dalla parte “rossa” o “verde” in termini di impatto “, afferma Emmanuelle Bourgois, fondatrice di FairAgora Asia.
Gestione dell’infodemia su COVID-19: Promuovere comportamenti sani e mitigare i danni derivanti da informazioni scorrette e false
E’ importante che questa dichiarazione abbia la massima diffusione possibile. editor |
Fonte WHO
Dichiarazione congiunta di OMS, ONU, UNICEF, UNDP, UNESCO, UNAIDS, ITU, UN Global Pulse e IFRC
All’Assemblea mondiale della sanità nel maggio 2020, gli Stati membri dell’OMS hanno approvato la risoluzione WHA73.1 sulla risposta COVID-19. La risoluzione riconosce che la gestione dell’infodemia è una parte fondamentale del controllo della pandemia COVID-19: invita gli Stati membri a fornire contenuti COVID-19 affidabili, ad adottare misure per contrastare la disinformazione e la disinformazione e sfruttare le tecnologie digitali attraverso la risposta. La risoluzione invita inoltre le organizzazioni internazionali ad affrontare la cattiva informazione e la disinformazione nella sfera digitale, a lavorare per prevenire attività cibernetiche dannose che minano la risposta sanitaria e a sostenere la fornitura di dati scientifici al pubblico.
Il sistema delle Nazioni Unite e le organizzazioni della società civile stanno usando le loro competenze e conoscenze collettive per rispondere all’infodemia. Allo stesso tempo, poiché la pandemia continua a creare incertezza e ansia, c’è un’urgente necessità di un’azione più forte per gestire l’infodemia e di un approccio coordinato tra stati, organizzazioni multilaterali, società civile e tutti gli altri attori che hanno un ruolo e responsabilità chiari nella lotta alla cattiva informazione e alla disinformazione.
Invitiamo gli Stati membri a sviluppare e attuare piani d’azione per gestire l’infodemia promuovendo la diffusione tempestiva di informazioni accurate , basate sulla scienza e le prove, a tutte le comunità, e in particolare ai gruppi ad alto rischio; e prevenire la diffusione e combattere la cattiva informazione e la disinformazione nel rispetto della libertà di espressione.
Esortiamo gli Stati membri a coinvolgere e ascoltare le loro comunità , come si sviluppano i loro piani d’azione nazionali , e per le comunità Empower di sviluppare soluzioni e resistenza contro mis- e disinformazione.
Chiediamo inoltre a tutte le altre parti interessate , inclusi i media e le piattaforme di social media attraverso le quali vengono diffuse disinformazione e disinformazione , ricercatori e tecnologi che possono progettare e costruire strategie e strumenti efficaci per rispondere all’infodemia, i leader della società civile e gli influencer a collaborare con il sistema delle Nazioni Unite, con gli Stati membri e tra di loro, e per rafforzare ulteriormente le loro azioni per diffondere informazioni accurate e prevenire la diffusione di disinformazione e disinformazione.
L’International Journal of Health Services pubblica uno studio sulla classificazione della SARS-CoV2
Fonte : Newsletter ETUI che ringraziamo
Dopo la dichiarazione della pandemia Covid-19 e la sua grande distribuzione in Europa, è stato necessario classificare il nuovo virus che causa questa malattia, SARS-CoV2 in modo da applicare le disposizioni della direttiva europea sulla protezione dei lavoratori esposti a agenti biologici . Questa direttiva contiene disposizioni generali applicabili a tutti i rischi biologici. Altre disposizioni sono classificate in base al livello di pericolo associato a un agente. La scala va dal gruppo 1 (nessun rischio per l’uomo) al gruppo 4 (livello di rischio più alto).
In questo contesto, l’Istituto sindacale europeo (ETUI) ha chiesto al professor Jean-Pierre Unger dell‘Università di Newcastle per effettuare una valutazione sulla base dei dati scientifici disponibili a maggio 2020.