LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NON BASTA PIU’ di Giuseppe Patti

 

[ Nota di Editor ] Riteniamo importante questo articolo di Giuseppe Patti che affronta con decisione i limiti dell’adempimento burocratico rispetto alle fasi più qualificanti dell’intervento di prevenzione in azienda: la valutazione dei rischi .Senza il  coinvolgimento dei lavoratori, della loro soggettività è molto improbabile che la valutazione dei rischi possa rappresentare uno strumento efficace per la gestione degli stessi…

Non si può non condividere questa seria riflessione che rappresenta il perno dell’articolo di Giuseppe Patti:

” Le aziende che hanno abbandonato il concetto di stabilità lavorativa devono trovare strumenti di implementazione alla valutazione dei rischi che ad oggi non risulta più sufficiente. Per rendere il lavoro più sicuro è necessario innovare l’organizzazione del lavoro, ridisegnarne i processi e puntare al pieno coinvolgimento dei lavoratori. Se davvero vogliamo cambiare marcia è necessario che l’attuale modello di leadership, ancorato prevalentemente ad un sistema burocratico e direttivo, passi ad un modello partecipativo che valorizzi il patrimonio di esperienze di ogni lavoratore a partire da quelli più anziani. I quadri direttivi aziendali devono creare le condizioni per un supporto autorevole sia nel settore tecnologico che in quello delle risorse umane mettendo in atto procedure concordate con i lavoratori e mai calate dall’alto….”  

———————-    L’ARTICOLO ——————–

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NON BASTA PIU’ di Giuseppe Patti

Gli attuali strumenti di valutazione e l’importanza della soggettività: limiti e opportunità

“Pensavamo di rimanere sempre sani in un mondo malato”. Papa Francesco, preghiera speciale per l’emergenza del coronavirus.

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

 Fernand Leger, Builders, 1951. (Mosca, Pushkin Museum)

In tutte le aziende la valutazione dei rischi è l’elemento cardine del sistema di prevenzione e consiste in un procedimento di analisi finalizzato all’individuazione di tutti i potenziali fattori di rischio presenti. Questa valutazione è oggi lo strumento che permette al datore di lavoro di individuare le misure di prevenzione e protezione e pianificarne l’attuazione, il miglioramento ed il controllo. Per far questo è necessario partire dall’individuare le mansioni che sottopongono alcuni gruppi di lavoratori a rischi specifici e che richiedono misure specifiche e particolari. Una corretta metodologia adottata nel processo di valutazione non può però prescindere dalla stima dei rischi legati al fattore umano. Ai corsi di formazione sulla sicurezza abbiamo imparato che il rischio (R) è dato dal prodotto tra probabilità (P) e danno (D). Abbiamo inoltre imparato che la prevenzione ha priorità sulla protezione e che con essa andiamo, o cerchiamo, di portare il rischio a livelli accettabili. La protezione la attuiamo invece per limitare i danni dai rischi residui che non siamo riusciti ad eliminare. Visto che dalla formula risulta assente il comportamento (la soggettività) del lavoratore sarà necessario valutarlo in separata sede in quanto esso non dipende dalla realtà oggettiva, ma dall’interpretazione soggettiva di una determinata situazione. Il rischio è strettamente connesso alla soggettività e pertanto i concetti legati alla percezione soggettiva del rischio, devono essere il punto di partenza di ogni intervento di prevenzione. Resta inteso che esistono una serie di fattori favorenti di tipo strutturale e organizzativo: aspetti che la valutazione dei rischi deve necessariamente considerare. Esistono diverse tecniche che trattano il tema dell’analisi dell’affidabilità umana (HRA) e queste sono state sviluppate per fornire valori di probabilità di errore, connessi ai compiti degli operatori, da inserire nel più ampio contesto di valutazione di rischio del sistema. Da queste analisi i lavoratori sono stati spesso esclusi se non per una formale consultazione. La sfida da cogliere sta nel loro pieno coinvolgimento per ridisegnare nuovi processi decisionali.

Leggi tutto

Suva : Guida di sopravvivenza per l’home offic

FONTE SUVA.CH

Esther Galliker

 

Metà Svizzera attualmente lavora in home office. Per molti questa è una situazione del tutto nuova. Leggete i nostri consigli di sopravvivenza, che vi aiuteranno ad attrezzarvi al meglio per lavorare da casa.

Emilio Rebecchi: La salute non è in vendita

Fonte Inchiestaonline

 

 

Emilio Rebecchi è uno psichiatra di Bologna

Due scene si sono impresse nella mia mente negli ultimi giorni.

Una e’ quella di sanitari che trasportano qualcuno ( uomo. , donna) colpito da corona virus . La scena avviene in Cina , in una immensa città’ che neppure sapevo esistesse ( l’ignoranza non ha limite), ed e’ una scena molto angosciante.

La seconda e’ recentissima. Un’infermiera e una dottoressa vengono intervistate durante uno speciale del Tg1. Siamo , mi sembra, a Cremona . Sono affrante per il lavoro che debbono svolgere. Il lavoro e’ troppo. Non hanno i mezzi necessari. La gente muore. Forse dovranno scegliere fra chi continuare a curare e chi lasciar morire. E alla domanda del giornalista se abbiano paura, si’ urlano disperate. Si’. Sono immagini di guerra, anche se ufficialmente viviamo in pace, e forse , per alcuni, nel migliore dei mondi possibili.

Leggi tutto

DECÁLOGO PARA EL PERSONAL DE SALUD EMERGENCIA COVID19 EN CHILE

 

Decalogo per il personale sanitario nella emergenza Covid19 in Cile 

Riteniamo importante socializzare questo documento elaborato dalla Facoltà di Medicina del Cile,dalla Scuola di Salute Pubblica, dal Dipartimento di Infermeria e condiviso da Sindacati dei Medici e degli Infermieri cileni e dal Sindacato dei lavoratori. Questo primo documento corrisponde ad un adattamento alla realtà cilena delle raccomandazioni elaborate dalla Organizzazione Panamericana di Salute e la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli di Roma per fare fronte al disagio e allo stress psicologico cui è sottoposto il personale sanitario cileno in questa fase di pandemia Covid19.

DECÁLOGO PARA EL PERSONAL DE SALUD EMERGENCIA COVID19 EN CHILE

 

AIIDI Associazione Italiana degli Igienisti Industriali INDICAZIONI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA COVID-19

Segnaliamo questo importante contributo e strumento di lavoro proposto da AIIDI.

AIIDI Associazione Italiana degli Igienisti Industriali

INDICAZIONI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI LAVORATORI NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA COVID-19

A cura del Gruppo di Ricerca Risk Assessment and Human Health Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia, Università degli Studi dell’Insubria – Como con il contributo del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione Italiana degli Igienisti Industriali (AIDII) Milano, 30 marzo 2020 – Rev.00

Questo documento include la versione aggiornata dei seguenti documenti precedentemente pubblicati:

-Covid-19 Indicazioni per le aziende non sanitarie e attività produttive in genere – (Rev.02)

-Covid-19: chiarimenti sull’uso di mascherine medico-chirurgiche e DPI (rev 05

Il documento è destinato a tutti soggetti aventi ruoli e compiti in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro ai sensi del Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n. 81.

IL DOCUMENTO

Guida operativa alla stipula del Protocollo aziendale anti-contagio

Fonte Sirs Emilia-Romagna

Tenendo conto, in particolare, del DPCM dell’11 marzo 2020, del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020 e del DL del 17 marzo 2020, n.18 (cd. Cura Italia), si illustrano i seguenti punti minimi essenziali di approfondimento, al fine di favorire le attenzioni per procedere in azienda alla stipula e adozione di un, corretto ed esaustivo, Protocollo di sicurezza anti-contagio, che si prevede venga redatto a cura del datore di lavoro, in collaborazione con l’RSPP, il medico competente (quando già previsto) e previa consultazione l’RLS (o RLST, nelle modalità che verranno specificate).

LA GUIDA OPERATIVA 

Covid-19. Fim-Fiom-Uilm: vogliamo fabbriche sicure!

FONTE FIOM.CGIL.IT

 

L’iniziativa prosegue fino a domenica 29 marzo per applicare le misure sanitarie di contrasto al Covid-19 previste dal protocollo Cgil-Cisl-Uil e dal Decreto “Cura Italia”.

 

Da giorni, insieme ai nostri delegati e alle nostre strutture territoriali, siamo impegnati a far rispettare i diversi Dpcm, il protocollo di Cgil-Cisl-Uil, parti datoriali e governo e il Decreto “Cura Italia” chiedendo che le imprese applichino tutte le misure sanitarie atte a tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Diverse imprese si sono attivate, rispettando tutte le disposizioni e prescrizioni sanitarie, condizioni necessarie per lavorare in sicurezza e proseguire con le produzioni anche se a ritmi ridotti.

Leggi tutto

Lavoro e Salute dei migranti, i risultati del Progetto Livingstone

 

Segnaliamo la pubblicazione degli interventi al Convegno conclusivo del Progetto Livingstone.
Il Progetto Livingstone ha studiato le correlazioni tra i fenomeni migratori e le relazioni complesse con la tematica della salute e sicurezza nel lavoro.
Questo Progetto biennale finanziato da Inail ha impegnato una pluralità di competenze scientifiche al fine di sviluppare strategie innovative per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori immigrati impiegati nei settori ad alto rischio infortunistico (in particolare il settore agro-zootecnico).
Per leggere le comunicazioni del Convegno conclusivo che si è svolto il 30 gennaio 2020 vai al sito del PROGETTO LIVINGSTONE.

Documento di consenso sulla sorveglianza sanitaria

Nel febbraio 2020 è stato pubblicato il “Primo documento di consenso sulla sorveglianza sanitaria” prodotto dal Gruppo di Lavoro della CIIP.

Il GdL Sorveglianza Sanitaria comprende Medici Competenti e Medici del Lavoro che operano nei servizi pubblici di vigilanza. Dal confronto fra le diverse professionalità nasce questo documento di consenso, un piccolo vademecum per migliorare la qualità della sorveglianza sanitaria, i rapporti tra imprese e professionisti e sistema pubblico di prevenzione e controllo.

Per il download del Documento vai alla fonte  C.I.I.P

Australia : il sindacato dei lavoratori della sicurezza Workers Union si mobilita sui problemi della protezione dei lavoratori da Coronavirus

FONTE UNITEDWORKERS.ORG.AU

United Workers Union, il sindacato dei lavoratori della sicurezza, afferma che gli appaltatori al servizio dei principali aeroporti australiani hanno respinto le richieste dei loro lavoratori di adottare misure di protezione contro il coronavirus, scegliendo di mettere i profitti in vantaggio della sicurezza dei lavoratori.

Il personale dell’aeroporto, compresi gli ufficiali di stanza ai punti di controllo di sicurezza e gli addetti alle strutture, potrebbe non avere altra scelta se non quella di interrompere il lavoro, dopo che gli è stato detto che non gli è permesso indossare indumenti protettivi perché ciò farà sentire i clienti a disagio. In alcuni casi, i lavoratori che hanno presentato una richiesta di indossare una maschera sono stati minacciati di azioni disciplinari.

L’accesso all’igiene di base, come il sapone, è stato anche identificato dagli addetti alla sicurezza all’aeroporto di Sydney come una delle principali preoccupazioni. Il sindacato afferma che l’appaltatore Certis Security Australia non ha finora affrontato la questione.

Il portavoce della United Workers Union per i servizi immobiliari, Damien Davie, ha dichiarato: “È spaventoso e pericoloso non dare la priorità alla sicurezza del personale aeroportuale perché i datori di lavoro sono preoccupati di allarmare i clienti. La sicurezza dei nostri membri e del pubblico deve sempre venire al primo posto.

“Il coronavirus è una malattia potenzialmente letale. L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha dichiarata un’emergenza sanitaria globale. Minacciare un’azione disciplinare per una richiesta di indossare una maschera non è solo irresponsabile ma immorale.

“Il personale aeroportuale si sta mettendo a rischio per assicurarsi che i nostri aeroporti possano rimanere aperti. È noto al pubblico che un paziente coronavirus ha viaggiato su un volo interno in Australia. I datori di lavoro devono riconoscerlo fornendo a tutto il personale le attrezzature di protezione necessarie per svolgere il proprio lavoro con un rischio minimo per il proprio benessere.

“Se le esigenze di salute e sicurezza di questi lavoratori non vengono soddisfatte, la United Workers Union indirizzerà i membri a cessare il lavoro anche se ciò significa mettere a terra ogni volo nel paese. Non staremo a guardare mentre i nostri membri sono esposti a questo orribile virus a causa del contatto diretto con i passeggeri da parte degli operatori di sicurezza dell’aeroporto. ”

ENDS

“Rendere visibili le donne in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, una nuova risorsa IUF

 

FONTE : Unione internazionale delle associazioni dei lavoratori alimentari, agricoli, alberghieri, di ristorazione, di ristorazione, del tabacco e degli alleati IUF

08.01.20  Notizie

 

I sindacati contribuiscono a rendere i luoghi di lavoro più sicuri e più sani per tutti i lavoratori, donne e uomini, ma spesso la salute e la sicurezza sul lavoro delle donne (OHS) viene trascurata, mettendo le lavoratrici a rischio di infortuni e malattie.

Molte donne che fanno parte dei sindacati hanno espresso preoccupazione per il fatto che i problemi di salute e sicurezza che colpiscono in particolare le donne sul lavoro (come la violenza di genere, la gravidanza, le mestruazioni e la menopausa) non vengono adeguatamente affrontati. L’IUF ha ora pubblicato una risorsa sull’integrazione di genere nella salute e sicurezza sul lavoro.

Questa risorsa include una breve descrizione del problema, preoccupazioni specifiche sollevate dagli affiliati IUF e proposte di intervento. Include un briefing sulla ricerca fai-da-te, inclusa la mappatura del corpo e dei pericoli, e una lista di controllo di questioni che possono aiutare i membri dei sindacati a integrare pienamente il genere nella salute e sicurezza sul lavoro.

Un approccio di genere alla OHS sottolinea che è responsabilità dei datori di lavoro rendere il posto di lavoro sicuro per ogni lavoratore ed espone i pericoli della sicurezza basata sul comportamento , che rende il singolo lavoratore responsabile della sicurezza sul posto di lavoro.

 

 

Il futuro da Bruxelles: che forma di società vogliamo?

 

SNOP.IT

 

Un resoconto di Giulio Andrea Tozzi sulla conferenza ETUI del 3-4 dicembre 2019.

Le occasioni per guardarsi intorno e dare un’occhiata d’assieme alle dinamiche del lavoro e delle minacce per l’ambiente non sono frequenti.
Una di queste è tuttavia , senza dubbio, l’appuntamento annuale dell’ETUI a Bruxelles, che quest’anno si proponeva di riflettere sul Futuro della Salute e Sicurezza in Europa (The Future of Health and Safety in Europe, per le presentazioni: https://www.etui.org/Topics/Health-Safety-working-conditions/News-list/The-ETUI-debates-the-future-of-occupational-health-in-Europe).
Nel pomeriggio del 3 Dicembre 2019 e per tutta la giornata successiva, nella Casa sindacale dell’ITUC/CSI/IGIB e della ETUC/CES si è, infatti, discusso, in inglese, francese, spagnolo e italiano, in traduzione simultanea, sulle condizioni sociali e scientifiche che avevano preceduto e reso possibile l’elaborazione ed emanazione della Direttiva Quadro (CEE/89/391) e della contestuale Direttiva Macchine (CEE/89/392) e sulle prospettive per la Salute e Sicurezza sul lavoro in questi anni di rivoluzioni tecnologiche e di transizioni sociali.

Si è iniziato con i saluti, non formali, della Parlamentare Europea Agnes JONGENIUS (Partito Socialista dei Paesi Bassi), di Per HILMERSSON, segretario generale della CES (in videoconferenza), del Direttore dell’ ETUI (https://www.etui.org) Philippe POCHET e di Marian SCHAAPMAN, attuale responsabile del settore Salute e Sicurezza e Condizioni di Lavoro di ETUI (https://www.etui.org/Topics/Health-Safety-working-conditions), che ha raccolto l’eredità del Trade Unions Technical Bureau per la salute e sicurezza (TUTB/BTS), creato proprio in questo anno 1989 che ha dato lo spunto alla riflessione della Conferenza.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU SNOP.IT 

Il futuro della sicurezza in un mondo digitalizzato è il tema principale di WOS 2019

Fonte OSHA.EU 

La decima conferenza internazionale sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro – WOS 2019 si svolgerà dal 23 al 26 settembre a Vienna.

I relatori chiave dell’EU-OSHA presenteranno presentazioni sui principali argomenti con un accento sulla sicurezza e la salute sul lavoro (SSL), come l’ impatto della digitalizzazione sulla SSL, il futuro del lavoro e della SSL e il trasferimento e lo scambio di conoscenze .

Lo strumento di valutazione interattiva dei rischi online (OiRA)  sarà presentato anche durante il congresso.

Ulteriori informazioni su questo importante forum scientifico

Scarica una presentazione di uno dei relatori chiave EU-OSHA 

E’ disponibile on line il periodico Lavoro & Salute settembre 2019 diretto da Franco Cilenti .

 

 

Un numero ricco di articoli, inchieste e documenti da leggere.

In particolare segnaliamo l’editoriale di Franco Cilenti “Maltrattati ingannati e contenti ? ” e l’articolo “Epidemiologia & Enigmistica.
Ha senso un’epidemiologia disgiunta
dalla prevenzione?” di Cesare Cislaghi.

Lavoro & Salute settembre 2019
pdf – 72 pagine

Ritardanti di fiamma alogenati: quali sono i rischi per i lavoratori?

 

Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ Procedura sperimentale per la determinazione di ritardanti di fiamma alogenati presenti in ambienti di lavoro”, a cura di Patrizia Di Filippo, Carmela Riccardi e Donatella Pomata (Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici), Francesca Buiarelli, Vanessa Rossi, Giulia Simonetti e Elisa Sonego (Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – Dipartimento di Chimica), edizione 2019 (formato PDF, 778 kB).

LA BROCHURE

Tecniche e strumenti di prevenzione per la salute degli operatori sanitari che si occupano di vittime di violenza.

 

FONTE C.I.I.P 

A cura del Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro della ASL Città di Torino e dell’Università degli Studi di Torino, febbraio 2019

Nell’introduzione si sottolineano le differenze fra la violenza che avviene entro le mura domestiche e le violenze di genere da estranei.

Vengono illustrati i materiali ed i metodi (somministrazione di questionari con modelli della Piattaforma “Google Forms” (garantendo l’anonimato del compilatori) e i risultati (identificazione del campione, approccio individuale alla violenza di genere, procedure operative per la presa in carico delle vittime che riferiscono di aver subito violenza, approccio psicologico individuale).

Nelle conclusioni è emerso che i professionisti che si occupano delle tematiche specifiche operano in centri dedicati per l’accoglienza e per i supporti psicologici. Il dato più importante è che pochissimi operatori sanitari hanno usufruito di un supporto psicologico tale da fornire una uniformità delle procedure e di protocolli unici per la gestione delle vittime onde fornire equilibrio, competenza e umanità.

Newsletter Medico Legale – Inca Cgil – n° 11 2019 – Il settore della sanità nei dati di MalProf

 

Nei giorni scorsi l’INAIL ha presentato i dati del sistema Mal Prof relativi al settore sanitario, che rappresenta è uno dei più grandi settori occupazionali. Questo settore occupa, infatti, circa il 10% dei lavoratori dell’Unione europea e le donne rappresentano circa il 77% della forza lavoro.

il personale operante in ambito sanitario “è esposto a diversi rischi durante lo svolgimento delle attività quotidiane, quali il sovraccarico biomeccanico, le posture incongrue, i movimenti scoordinati e/o ripetuti”. In particolare, le posture scorrette vengono “spesso assunte nell’assistenza al letto del paziente, ma anche in ambito chirurgico o durante le attività di laboratorio”. ….. >>>> LEGGI TUTTO 

 

Il periodico Lavoro e Salute n° 4 – luglio 2019 è disponibile online

Segnaliamo la disponibilità online del periodico Lavoro e Salute n° 4 – luglio 2019

 

– I RAPINATI
Senza difese milioni di italiani pagano più volte per curarsi pag. 5
– Con la Flat-Tax e l’Autonomia Differenziata
picconano ancora la sanità pubblica pagine 10 e 68
– Lavorare con la bara accanto pag. 3
– Tre storie parallele di disperazione pag. 34
– La moda rumena e i marchi occidentali pag. 35
– Sfruttare l’immigrato sì, ma con il sorriso pag. 36
– Evviva: la classe operaia non esiste più pag. 40
e molti altri articoli d’interesse.

LAVORO E SALUTE N° 4 – 2019

Come il valore del tempo si è deprezzato per i lavoratori, specialmente per i più precari

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO 
Come il valore del tempo si è deprezzato per i lavoratori, specialmente per i più precari

Articolo 24 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. E quando dice “tempo libero”, si riferisce al tempo libero.

(Roberto Martín)

Il tempo sembra una scatola di chiodi. È un prodotto semplice . È così fin dai giorni in cui gli orologi scendevano dai campanili per stabilirsi nelle fabbriche.

Vendiamo tempo ai nostri capi e paghiamo la nostra elettricità, il nostro cibo e alcuni ” piccoli piaceri ” con il tempo. Questo è il motivo per cui il tempo non è perso: è sprecato o venduto. A volte in cambio di un salario insufficiente . Oppure, in cambio di giorni lavorativi frammentati, imprevedibili e irregolari che sono difficili da conciliare con il resto della vita.

L’ultima indagine OIL sulle condizioni di lavoro rivela chiaramente come il mercato del lavoro post-crisi abbia confuso la ” flessibilità ” con la presentazione. Il numero di contratti atipici (quelli i cui giorni lavorativi sono frammentati, al giorno o all’ora, in ore discontinue) si sta già avvicinando a quello dei contratti standard – in Europa, rappresentano il 41% – e dei giorni lavorativi ” asociali “, c quelli che si svolgono durante la notte e nei fine settimana sono imposti senza alcuna discussione. Il tempo si è deprezzato, ha perso il suo valore, senza sapere come, è atterrato nella scatola degli articoli in vendita. Due scatole di chiodi al prezzo di una.

“La precarietà in termini di tempo è aumentata ed è caratterizzata dalla difficoltà di prevedere ore di lavoro. Le persone che hanno pochissimo controllo sul loro tempo non possono pianificare le loro vite e questo influenza il loro sonno, la loro dieta, la loro salute e aumenta i conflitti all’interno della famiglia ” , dice Tomás Cano, sociologo e ricercatore all’Università Goethe Francoforte.

Il sondaggio dell’OIL rivela che sei lavoratori europei su dieci non possono scegliere o modificare i loro programmi. Un quarto di loro continua a lavorare quando arriva a casa durante il tempo libero. La tecnologia ha definitivamente cancellato la linea tra il lavoro e la vita privata e, con essa, il tempo ha perso il suo valore.

Leggi tutto

Government Admits “Relatedness of Fatalities and Illnesses” in South Korean Semiconductor Industry

FONTE : GOODELECTRONICS.ORG

Workers fell sick and died due to exposure to hazardous chemicals in their chip labs, Korea Workers Compensation & Welfare Service (KCOMWEL) concluded on May 22, after reviewing ten years of epidemiological data.

A Decade

The government tracked blood-disorder cases and analyzed risks among workers who worked in the chip industry between 2007 and 2017, KCOMEWEL said.

“The two types of blood disorder, leukemia and non-Hodgkin Lymphoma victimized chip workers who have worked in the industry before 2010.”

The government agency added:

“We could not exactly determine hazardous materials or their exposure levels. However, their working conditions contributed to the incidences of [the illnesses].”

KCOMWEL collected data from about 200 thousand workers who worked, in 2007-2010, at chip labs at four corporations including Samsung Electronics Co., Ltd. and SK Hynix.

Trigger: The Death of A Young Worker

Spurred by the death in 2007 of Hwang Yu-mi, the first known victim of Samsung’s blood disorder cluster, the findings of KCOMEL’s first-ever comprehensive epidemiological probe into an industry will likely streamline workers compensation proceedings for many victims still awaiting rulings or seeking retrial of their rejected petitions.

Lately Available

For SHARPS, KCOMEL’s acknowledgement of the “relatedness” validated its ten years of campaigning for cluster victims at Samsung and other chipmakers in South Korea.

“This probe depended only on lately available data,” said Hwang Sang-ki, a SHARPS founder and the father of Yu-mi. “It took eleven years to see these findings,” Mr. Hwang added. “Law should change to have the government to share the burden of proof with workers compensation petitioners.”

SHARPS in a press release on May 22 said that,

“The probe still left things to be desired.” “It did not investigate temporary workers,” it continued. “It did not clearly determine what caused the blood disorders [among the workers].”

The following are key takeaways from the KCOMWEL probe:

Female chip workers are 1.19 times more likely than the average population and 1.55 more likely than average workers to fall victim to leukemia;
They are 1.19 times more likely than the average population and 1.55 times more likely than average workers to fall victim to non-Hodgkin Lymphoma;
More female workers ages 20-24 developed a blood disorder than male engineers; and
Female workers who began to work before 2010 are at the highest risk of developing a blood disorder.

E’disponibile online il periodico Lavoro & Salute , n°3 maggio 2019.

 

PER SCARICARE IL FILE DI LAVORO & SALUTE CLICCA

LAVORO & SALUTE N°3 – MAGGIO 2019 

 

Indice

3- editoriale. La colpa di sentirsi incolpevoli
4- 17 milioni a rischio di povertà assoluta
5- I costi dell’illegalità
6- Negare l’evidenza
7- Immigrazione, salute e fake news, facciamo chiarezza
8- Italiani di nuovo emigranti
9- Per i diritti delle e dei migranti
10- Accordo Governo_Regioni: largo alle assicurazioni
11- Spezzare il legame tra Sanità e Politica, ma cosa significa?
12- Così sarà autonomia delle disuguaglianze
14- Storia “comune” di un lavoratore esternalizzato
15-16-17 Come evitare le liste d’attesa

Leggi tutto

RICERCA SCIENTIFICA MESOTELIOMA Casale Monferrato: Il Progetto mesotelioma – avvio e prospettive. I video e la documentazione del convegno del 23 marzo 2019

 

FONTE AFEVA EMILIA ROMAGNA

Il giorno 23 marzo 2019 si è tenuto a Casale Monferrato il convegno di presentazione del “PROGETTO MESOTELIOMA” patrocinato da AFeVA Casale Monferrato, Azienda Ospedaliera Alessandria, ASL Alessandria, Comune di Casale Monferrato, Regione Piemonte.
Si tratta di un importante Programma di ricerca sul Mesotelioma dal titolo “Sviluppo pre-clinico e clinico di nuove terapie per il Mesotelioma guidate da valutazioni molecolari”
L’attività di ricerca consta di 4 diverse progettualità, ciascuna con un relativo budget e vede il coinvolgimento dei seguenti Enti:

· Azienda Ospedaliera di Alessandria in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano

· Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”

· Università degli Studi di Torino

· Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola.

Gli obiettivi del Progetto di Ricerca:

1. produrre evidenze con un approccio integrato (traslazionale) che vede coinvolte alcune eccellenze nazionali in ambito preclinico, clinico ed epidemiologico;

2. costruzione di una coorte prospettica da seguire nel tempo;

3. valutazione degli aspetti genetici e studio di meccanismi molecolari;

4. produzione di modelli animali specifici, implementazione di studi clinici basati sulle evidenze biologiche e molecolari.

Leggi tutta la notizia e guarda i video degli interventi e le slide presentate

Le aziende dell’industria elettronica devono fermare le malattie legate al lavoro che uccidono nel mondo milioni di persone ogni anno

 

Foto: chi paga il prezzo

La relazione annuale 2018 del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche delinea le conseguenze mortali dell’esposizione tossica sul posto di lavoro. Infatti, circa 2,8 milioni di lavoratori all’anno muoiono a causa di condizioni non sicure o insalubri, di una persona ogni 15 secondi e di una ogni 30 secondi dall’esposizione tossica.

Il rapporto mostra che uno dei principali fattori che contribuiscono alla morte correlata al lavoro è il cancro, che rappresenta circa il 70% delle malattie sul posto di lavoro. Questo è il più delle volte causato dall’inalazione (prevenibile) di sostanze chimiche cancerogene o dall’esposizione alle radiazioni. Sono state inoltre identificate oltre 200 diverse tossine (note) e i lavoratori esposti a queste in dosi elevate, o per un periodo prolungato, soffrono di una serie di condizioni. Come descritto dal rapporto delle Nazioni Unite, questo include:

“Le malattie polmonari debilitanti e fatali, le disabilità neurologiche e le alterazioni della riproduzione come l’infertilità e l’incapacità di portare a termine una gravidanza sono tra gli altri effetti sulla salute che affliggono i lavoratori esposti a sostanze tossiche”.

Leggi l’articolo originale qui .

 

Tristi Cronache Ricorrenti 6

 

Incidenti lavoro, muore camionista a Trento
Un camionista di 47 anni è morto schiacciato dal suo stesso tir che, per cause ancora in corso di accertamento, si è messo improvvisamente in movimento.

https://www.rassegna.it/articoli/incidenti-lavoro-muore-camionista-a-trento

——————————————

Incidente sul lavoro a Chieti Scalo: operaio cade da un’altezza di 4 metri

Incidente sul lavoro a Chieti Scalo: operaio cade da un’altezza di 4 metri
Ferito un 39enne del teramano. E’ stato soccorso dal 118 e trasferito in ospedale a Pescara dove è arrivato in codice rosso

https://www.chietitoday.it/cronaca/incidente-lavoro-chieti-scalo-grave-operaio-cade.html

————————————

Incidente sul lavoro alla stazione di Orte
Un operaio è rimasto ferito ed è stato trasportato in eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma
Incidente sul lavoro alla stazione di Orte

http://www.tusciaweb.eu/2019/03/incidente-sul-lavoro-alla-stazione-orte/

Salute e sicurezza delle donne nel mondo del lavoro

Le donne sono occupate spesso in lavori precari e poco retribuiti e questo comporta una maggiore esposizione al rischio. I risultati dei principali studi sulla sicurezza sul lavoro delle donne, le patologie più diffuse e la banca dati al femminile.

In Europa aumenta la presenza delle donne nel mondo lavoro (l’occupazione è cresciuta del 10,8% rispetto a quella maschile del 3,9% – fonte Eurostat anno 2009) e proporzionalmente anche il numero degli infortuni professionali delle lavoratrici europee.
In Italia i dati Inail mostrano che, sebbene tra il 2007 ed il 2009 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail siano diminuiti del 13,4%, di questa percentuale solo il 2,7% riguarda il calo degli infortuni subiti dalle donne.
Non solo, ma un sondaggio svolto nel 2009 da parte dell’Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) rileva come in Italia gli uomini siano maggiormente informati sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro rispetto alle donne.
Insomma c’è sufficiente materiale per riprendere ad affrontare il tema della tutela della salute e della sicurezza tra le lavoratrici.

>>> L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE. PUNTOSICURO.IT

Dietro la facciata scintillante del progetto di Belgrado Waterfront: la morte di lavoratori, le demolizioni illegali e la corruzione

 

FONTE EQUALTIMES.ORG CHE RINGRAZIAMO 

[ TRADUZIONE ASSISTITA DA GOOGLE TRANSLATOR ]

Belgrade Waterfront Residences, completato nel luglio 2018, appare in primo piano, mentre la costruzione continua negli appartamenti Belgrade Waterfront Vista proprio alle loro spalle. Foto scattata il 19 ottobre 2018.

(Nick Ashdown)

Il megaprogetto della costruzione di Belgrado Waterfront nel centro di Belgrado ha suscitato nuove polemiche a metà settembre, quando due lavoratori sono morti cadendo dal 22 ° piano di un edificio in costruzione.

” Gli operai giacevano a terra, immobili … […] Le ossa della coscia di uno di loro gli avevano trafitto i pantaloni, mentre l’altro aveva le gambe piegate verso l’esterno “, spiega un lavoratore che si trovava sul sito al momento dell’incidente e che preferiva rimanere anonimo per paura di essere licenziato.

” All’improvviso fu un panico generale. Gli uomini che lavoravano illegalmente venivano rimossi dai loro capi e datori di lavoro perché non avevano i documenti necessari. 

Mentre esprimeva le sue condoglianze cinque giorni dopo, il presidente serbo Aleksandar Vučić – uno dei principali campioni del megaprogetto Belgrado Waterfront da quando lo ha annunciato nel 2012 – ha suggerito che negli Stati Uniti, un lavavetri muore ogni dieci secondi. Uno dei suoi assistenti aveva ovviamente portato alla luce queste stravaganti informazioni sul sito di informazioni satiriche The Onion.

Tuttavia, gli esperti non trovano la situazione ridicola e affermano che le condizioni dei cantieri in Serbia, compreso il progetto ” Waterfront “, sono spesso pessime.

” Ovviamente, non sono state attuate alcune misure di sicurezza, che ha provocato la morte di questi lavoratori “, ha detto Saša Torlaković, presidente dell’Unione indipendente dei lavoratori edili e di costruzione. Egli indica che a questa altezza, i lavoratori devono indossare sempre una cintura di sicurezza.

Il lavoratore che ha parlato con Equal Times ha detto che le condizioni sul luogo di lavoro in cui lavora sono pessime e che le misure di sicurezza sono spesso ignorate: ” In una parola, le condizioni sono catastrofiche. 

Leggi tutto