Il PNRR non affronta adeguatamente gli obiettivi europei in materia di clima ed energia

 

Riteniamo utile, sia pure a PNRR approvato, diffondere questo Documento che critica i limiti e le mancanze del Piano energetico che dovrebbe portare alla “decarbonizzazione” negli anni ’50. E’ utile leggere l’introduzione al documento

ENERGIA PER L’ITALIA, coordinatore Vincenzo Balzani

Hanno contribuito alla stesura di questo documento: Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani, Alessandra Bonoli, Sergio Castellari,Marco Cervino, Vittorio Marletto, Leonardo Setti

IL DOCUMENTO (pdf)

EnPI-PNRR

 

Sondaggio Eurofound. Vivere, lavorare e COVID-19 (Aggiornamento aprile 2021): la salute mentale e la fiducia diminuiscono in tutta l’UE mentre la pandemia entra in un altro anno

 

Fonte : Eurofound 

Autore/i: Ahrendt, Dafne ; Mascherini, Massimiliano ; Nivakoski, Sanna ; Sándor, Eszter

Risultati chiave:

  • Il benessere mentale ha raggiunto il livello più basso in tutte le fasce d’età dall’inizio della pandemia più di un anno fa. Ciò è particolarmente evidente tra i giovani e coloro che hanno perso il lavoro.
  • Le disuguaglianze esistenti si stanno ampliando a causa dell’impatto sproporzionato della pandemia sui gruppi vulnerabili. I risultati mostrano che le difficoltà a far quadrare i conti sono aumentate significativamente tra coloro che già si trovano in una situazione precaria.
  • La soddisfazione dei cittadini per le misure di sostegno in caso di crisi è diminuita drasticamente, con solo il 12% che ora ritiene che le misure di sostegno siano eque, in calo dal 22% nell’estate 2020. Coloro che ritenevano che ottenere sostegno fosse facile ed efficiente sono scesi anche dal 16% nell’estate 2020 al 10% nella primavera del 2021. Quasi uno su dieci intervistati ha visto respinta una richiesta di sostegno finanziario.
  • La fiducia nelle istituzioni è crollata, in particolare nei governi nazionali, che è scesa da 4,6 nell’estate 2020 a 3,9 nella primavera del 2021. La fiducia nei governi nazionali in tutti gli Stati membri è scesa al di sotto dei livelli registrati all’inizio della pandemia. Anche la fiducia nell’UE è diminuita, ma rimane superiore alla fiducia nei governi nazionali.
  • Oltre un quarto delle persone che vivono in Europa indica un’esitazione verso il vaccino COVID-19, con gli uomini che si rivelano più titubanti (29%) rispetto alle donne (25%). L’esitazione vaccinale è anche fortemente associata a bassi livelli di fiducia e utilizzo dei social media, con paesi che registrano bassi livelli di fiducia nel governo che registrano livelli più elevati di esitazione vaccinale.

Abstract

Il terzo round del sondaggio elettronico di Eurofound, condotto a febbraio e marzo 2021, fa luce sulla situazione sociale ed economica delle persone in tutta Europa dopo quasi un anno intero di convivenza con le restrizioni COVID-19. Questo rapporto analizza i principali risultati e tiene traccia degli sviluppi e delle tendenze in corso nei 27 Stati membri dell’UE da quando il sondaggio è stato lanciato per la prima volta nell’aprile 2020. Individua i problemi emersi nel corso della pandemia, come l’aumento dell’insicurezza del lavoro a causa della minaccia di perdita del lavoro, calo dei livelli di benessere mentale, erosione dei recenti progressi nell’uguaglianza di genere, calo dei livelli di fiducia nei confronti delle istituzioni, deterioramento dell’equilibrio tra lavoro e vita privata e crescita dell’esitazione ai vaccini.

E’ disponibile il testo digitale di questo sondaggio alla fonte  Eurofound 

Le “libertà” degli “chef” che cucinano con l’olio di ricino…

Di Eugène Delacroix – Erich Lessing Culture and Fine Arts Archives via artsy.net, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27539198

Centinaia di persone, in diverse piazze manifestano contro l’adozione dello strumento del green pass per accedere a locali e servizi pubblici. “Libertà, libertà” è il loro grido, mentre gridano, senza mascherine, qualcuno di loro sparge attorno con generosità sputacchi vari…e virus corona modificato…
Libertà… libertà, quando una parola viene deprivata dei suoi significati profondi diviene un grido gutturale, un insulto a coloro che per davvero in tante parti del mondo si battono per i diritti civili e per le libertà politiche.
E’ un profondo disagio vedere persone con scarsi strumenti culturali accorrere a queste adunate promosse e organizzate da sedicenti cuochi più avvezzi all’uso dell’olio di ricino che a quello extravergine d’oliva, manipolatori di rabbie e frustrazioni profonde per qualche voto in più…

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OBBLIGHI E DIVIETI

                                            

di Francesco Domenico Capizzi*

Obblighi e divieti accompagnano la nostra vita quotidiana, dal ritmo dei semafori ai sensi unici, dai divieti di transito e di parcheggio alle strisce pedonali, dalle norme per la sicurezza sul lavoro all’obbligo di utilizzare casco e cinture di sicurezza, dalle limitazioni nella balneazione al divieto di fumare nei luoghi pubblici, per citarne soltanto una manciata delle vaste normative e legislazioni in vigore senza riscontrare particolari contrasti da parte di singoli cittadini e rappresentanze organizzate:  

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Le ambiguità della Global Mental Health

Autore: Benedetto Saraceno

Fonte : Saluteinternazionale.info 

La Global Mental Health promuove la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ma non si schiera mai contro chi tali diritti sistematicamente viola e non riesce in definitiva a cambiare la realtà.

Gli anni 1993-2009 sono stati anni cruciali per l’affermarsi di una nuova «disciplina» denominata Global Mental Health.[1] Il discorso della salute mentale globale si è nutrito dalle direttive della Organizzazione mondiale della sanità e della Unione europea, delle norme della convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità ma soprattutto dei contributi di alcuni prestigiosi centri di ricerca, soprattutto anglosassoni.[2,3] Anche se tale discorso risulta articolato, documentato, intelligente e sostanzialmente progressista, tuttavia è legittima la domanda se la Global Mental Health si ponga il problema di un mutamento di paradigma o semplicemente riproponga in modo più articolato e intelligente il modello tradizionale della psichiatria biomedica. Quello della Global Mental Health è infatti un discorso che fa prevalere gli aspetti di advocacy internazionale finalizzata a ottenere maggiori investimenti per la salute mentale senza tuttavia contribuire alla trasformazione della realtà dei servizi di salute mentale. La necessità di creare ampio consenso penalizza la riflessione critica sui contenuti di quello che il movimento di fatto intende promuovere nei paesi a parte un generico «aumento dell’accesso ai trattamenti».

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Presentazioni delle relazioni svolte al Seminario Casa RLS Milano . “Le misure di prevenzione in epoca Covid: quale ruolo del RLS? “

FONTE : C.I.I.P 

Le misure di prevenzione in epoca Covid: quale ruolo del RLS?
Seminario on line
giovedì 24 giugno 2021 Ore 9.30 – 12.30

promosso da La casa degli RLS

9.30 – ingresso partecipanti

9.45 – Introduzione al tema: come riaffermare il ruolo del RLS in tempi di emergenza, quali esperienze e quali criticità
Modesto Prosperi – Gruppo promotore “Casa degli RLS”

10.00 – Cos’è il rischio biologico per i non addetti ai lavori: ce ne parla il coordinamento sanità
Margherita Napoletano e Claudia Moro – coordinamento RLS Sanità e Gruppo promotore “Casa degli RLS”

10.30 – Cosa sono le misure di sanificazione e igienizzazione
Irma Capelli e Caterina Masia – ATS Milano Città Metropolitana

11.00 – Come affrontare il tema dei ricambi d’aria
Paolo Vallauri e Roberto Salicco – ATS Milano Città Metropolitana

11.30 – Come gestire il tema degli spazi, delle distanze, dei luoghi comuni e di servizio
Flavio Acquati – Gruppo promotore “Casa degli RLS”

12.00 – Impariamo dall’esperienza: quale modello di organizzazione ci dovrebbe insegnare l’emergenza
Tiziana Vai – Gruppo promotore “Casa degli RLS”

12.30 – Proposta della “lavagna in cloud” e chiusura dei lavori
Elio Gullone – Gruppo promotore “Casa degli RLS”

PARTECIPAZIONE GRATUITA

Categorie RLS

Why ‘freedom day’ is the latest example of COVID propaganda

 

Colin Alexander, Nottingham Trent University

The lifting of most COVID legal restrictions on July 19 has been dubbed “freedom day” by some politicians and journalists. Though not an official designation, this popularisation of this moment with such a saying closely follows two of my ten “golden rules” of propaganda that I’ve developed in my years studying the practice. First, appeal to the instincts rather than the reason of the audience, and second, build around a slogan. Then repeat, repeat, repeat.

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Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo – 20 luglio 2021

Foto street in Berlin  gierre 2017 

20 luglio 2021

Le mie esplorazioni di Berlino, dal buco della serratura, sono diventate rare e me ne scuso con i miei amici FB che ogni tanto le seguivano,

Pigrizia pandemica e qualche acciacco di troppo, sicuramente, ma anche priorità che si impongono e non tutte piacevoli.

Nulla si potrebbe aggiungere alle informazioni sul disastro che ha interessato vari paesi europei, né sulle sue inevitabili ripercussioni politica, soprattutto in Germania, che a settembre rinnova il Bundestag e la Cancelleria e dove i Verdi sono un concorrente temibile per tutti i partiti, i quali, non a caso, da settimane hanno scatenato una campagna di discredito della loro candidata.

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INAIL. L’ACCERTAMENTO TECNICO PER LA SICUREZZA DELLE MACCHINE ALIMENTARI 2021

Pubblicazione realizzata da Inail
Dipartimento innovazioni tecnologiche
e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici

Inail – Dipartimento innovazioni tecnologiche
e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici
via Roberto Ferruzzi, 38/40 – 00143 Roma
dit@inai.IT www.inail.it © 2021 Inail
ISBN 978-88-7484-701-3

IL VOLUME 66 PAGINE .pdf

 

ACCERTAMENTO TECNICO MACCHINE ALIMENTARI

 

 

Il sindacato UK UNISON elogia la decisione della polizia di mantenere le protezioni COVID

FONTE  UNISON 

La decisione è stata presa dal Consiglio dei capi di polizia nazionale per l’Inghilterra e il Galles e contribuirà a salvaguardare la capacità operativa

UNISON ha accolto con favore la decisione di ieri del Consiglio dei capi di polizia nazionale per l’Inghilterra e il Galles di mantenere tutte le protezioni COVID-19 esistenti per la forza lavoro di polizia dopo il 19 luglio.

Insieme agli altri sindacati del personale di polizia e alle associazioni del personale, UNISON ha incontrato i dirigenti di polizia di alto livello all’inizio di questa settimana ed è emerso un consenso sul fatto che le protezioni per la salute e la sicurezza COVID esistenti della polizia dovrebbero rimanere in vigore per la protezione dei nostri membri e del pubblico in generale che segue la revoca di tutte le restrizioni COVID-19 da parte del governo di Westminster da lunedì in Inghilterra.

L’ufficiale nazionale per la polizia e la libertà vigilata Ben Priestley ha dichiarato: “UNISON plaude alla decisione chiara e decisa presa dal Consiglio dei capi di polizia nazionale nella sua riunione di questa settimana di mantenere in vigore tutte le protezioni esistenti per la salute e la sicurezza COVID per la polizia dopo il 19 luglio.

“Riconoscendo il pericolo per la capacità operativa della polizia e per la forza lavoro della polizia dell’aumento dei tassi di infezione – e dell’aumento dell’autoisolamento – il consiglio ha dimostrato una vera leadership nella protezione della sua forza lavoro e del pubblico in generale, in un momento in cui il governo minaccia l’allentamento delle regole COVID” tutta la nostra salute e sicurezza”.

Scopri di più su UNISON che rappresenta il personale di polizia e giudiziario

UK . Le linee guida del governo per il “ritorno al lavoro” indeboliscono la sicurezza e rischiano abusi sui lavoratori dei negozi, afferma Usdaw

Paddy Lillis – Segretario generale dell’Usdaw afferma: “Siamo molto delusi dal fatto che il governo non abbia consultato ampiamente i sindacati e i datori di lavoro su questa guida. Quindi ciò che hanno pubblicato ora, solo pochi giorni prima che entri in vigore, non fornisce garanzie per il personale e per i datori di lavoro. È un vero disastro. La protezione dei lavoratori al dettaglio attraverso l’uso di coperture per il viso e il mantenimento della distanza sociale in aree pubbliche trafficate come i negozi dovrebbe essere supportata dalla legge.

“In assenza di chiarezza e leadership da parte del governo, chiediamo ai datori di lavoro di riflettere sul loro dovere di diligenza nei confronti del personale e promuovere le misure di sicurezza esistenti per il pubblico degli acquisti. Chiediamo inoltre ai clienti di mostrare il loro sostegno ai negozianti continuando a indossare rivestimenti per il viso, osservare l’igiene delle mani e mantenere il distanziamento sociale.

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Il Sindacato inglese TUC : Con l’allentamento delle restrizioni, non devono esserci scorciatoie per la sicurezza.

Riprendiamo dal sito web delle Trade Union le prese di posizione e le indicazioni per la giornata di oggi 19 luglio, il giorno cosiddetto  “Freedom Day” in cui il governo conservatore inglese di  Boris Johnson contro ogni evidenza scientifica e contro il parere di molti scienziati ha deciso di togliere tutte le restrizioni anti Covid 19 
FONTE TUC  
Autrice
Data di pubblicazione 
L’allentamento delle restrizioni di blocco comporta un rischio reale di allentare le misure di sicurezza Covid sul lavoro senza il coinvolgimento dei sindacati. Questo è tutto mentre ci precipitiamo verso un record di infezioni quotidiane.

Il Covid-19 non è andato da nessuna parte. Nemmeno le misure che ti tengono al sicuro sul lavoro.

Le nuove linee guida sulla sicurezza Covid del governo   per i luoghi di lavoro in Inghilterra sono una ricetta per il caos e l’aumento delle infezioni. Dando ai datori di lavoro solo due giorni lavorativi per accettarlo, questa guida è frettolosa, inadeguata e pone problemi al coinvolgimento dei lavoratori nell’aggiornamento dei piani di sicurezza.

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Governo Draghi. Ministeri “commissariati” dal gigante americano della consulenza aziendale

 

FONTE  AREAONLINE.CH

Il governo di Mario Draghi si è affidato a McKinsey per la stesura del Recovery Plan. Ecco come i consulenti privati si sostituiscono agli impiegati statali

di Angelo Mastrandrea

Nel palazzo che ospita il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), in via XX Settembre a Roma, di fronte alla sala conferenze della Ragioneria generale, su una targa davanti a una porta si legge “Laboratorio McKinsey-Mef”. All’interno, ogni mattina un plotone di giovani economisti arruolati dalla multinazionale americana delle consulenze tra i migliori laureati delle università più prestigiose si siede alla scrivania e si mette ad analizzare dati, scrivere rapporti e sintetizzarli in formato powerpoint, con stile anglosassone e il tipico “metodo analitico” di McKinsey, tra i mugugni di funzionari e dipendenti ministeriali che si vedono sottrarre mansioni e ruolo.

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Novelli eccessi antichi discernimenti

Francesco Domenico Capizzi * – 14.07.2021

Eccesso di alcool

 

 

 

 

 

” Gli eccessi nel consumo di alcool sono fra le principali cause di malattia, disabilità e morte prematura in Europa, al primo posto nel Mondo. Si registrano soprattutto sulle persone in età lavorativa e produttiva, un fattore importante che ostacola lo sviluppo socio-economico e determina notevoli oneri per la società” (OMS, 2020). La situazione generale può definirsi, a ragione, drammatica (World Health Organization, 2016-2021; OMS, 2016-2021; International Agency for Research on Cancer, 2018-2021; Osservatorio Nazionale Alcol, ISS, 2020-2021)

–        l’alcool si colloca tra le sostanze psicoattive più utilizzate in Europa e il suo consumo è considerato il quinto fattore di rischio all’origine di malattie gravi;

–        per l’Italia basterà rilevare che il consumo di alcool puro pro-capite ammonta ad oltre 7 litri/anno: il vino normalmente contiene dal 10 al 14% di alcool;

–        in Italia 10 milioni di persone rischiano la cirrosi epatica e la sua trasformazione dalla forma sub-clinica alla conclamata;

–        nonostante i 25 miliardi di euro/anno spesi in Italia per gestire le conseguenze degli eccessivi consumi di alcoolici, gli abusi rappresentano la causa principale di morte e disabilità tra i giovani, oltre ad un aumentato rischio di declino cognitivo prima dei 65 anni e di decessi alcool-connessi di 75.000 persone/anno;

–        sul piano epidemiologico è noto, fra alcuni addetti e non certo alla cittadinanza, che il consumo di oltre 10 gr/die di alcool incrementa in modo significativo l’incidenza di tumore alla mammella in pre- e post-menopausa e che dosi di oltre 20 gr/die favoriscono le neoplasie dell’apparato digerente, senza contare le combinazioni sommatorie dirette con i prodotti del tabacco e con una erronea alimentazione;

–        ogni giorno circa 800 cittadini europei decedono per cause attribuibili al consumo di alcool;

–        una percentuale piuttosto elevata di decessi alcool-correlati sono registrati nelle età tra i 20 e i 24 anni sfiorando il ritmo di un decesso su quattro in generale;

–         oltre 300.000 decessi/anno in Europa sono causati dall’alcool, pari al 5,5% della mortalità generale;

–        Il 29% dei decessi alcool-correlati avvengono per patologie oncologiche, il 20% per cirrosi epatica, il 19% per malattie cardiovascolari, il 18% per incidenti stradali;

–        l’incidentalità stradale alcool-correlata continua a rappresentare sulle strade la prima causa di morte in Italia come in Europa;

–        si stima che in un anno si perdano prematuramente in Europa 7,6 milioni di anni-vita a causa del consumo eccessivo di alcool;

–        durante il confinamento sono cresciuti gli e-commerce di alcool del 425% e il numero di acquirenti nella grande distribuzione in genere del 36,73%;

–        Il 42,34% degli europei consuma più alcool a partire dal lockdown: in smart working si aggiungono alcoolici a pranzo (non nei luoghi di lavoro) e raddoppiano i consumi usuali serotini;

–        In Italia le persone che consumano abitualmente bevande alcoliche lontano dai pasti ammontano al 40,5% degli uomini e al 20,4% delle donne, pari a quasi 16 milioni di persone sopra gli 11 anni con un incremento lineare costante: i valori massimi riguardano gli uomini fra i 18 e i 44 anni, le donne fra i 18 e i 24 anni;

–        oltre 5 milioni di persone sopra gli 11 anni (il 14,2% degli uomini e il 6,1% delle donne) abitualmente eccedono nel consumo di bevande alcoliche;

–        sono oltre 200 le condizioni che raddoppiano il carico di mortalità causato dall’alcool, e tra queste almeno 12 tipi di neoplasia;

–        i danni alcool-correlati non coinvolgono i soli consumatori, ma sempre più frequentemente le conseguenze si ripercuotono su famiglie e comunità a causa di deterioramento delle relazioni personali e di lavoro, di condizionamenti criminogeni, perdita di produttività e aumento dei costi a carico del Servizio Sanitario;

–        sono 65 mila i cittadini alcool-dipendenti affidati ai Servizi pubblici, ma si stima che questi rappresentino appena il 10% della platea: circa 600 mila persone non vengono intercettate dalle strutture territoriali di riferimento del Servizio Sanitario Nazionale, una situazione destinata a peggiorare ulteriormente per il confinamento imposto dall’epidemia;

–        è mandatorio considerare che le lesioni organiche provocate dall’abuso di alcoolici piuttosto difficilmente risultano reversibili anche a fronte di una disponibilità di farmaci e procedure che potranno, e non sempre, bilanciare gli squilibri prodotti, ma con esiti finali imprevedibili;

–        anche il trapianto di fegato (organo maggiormente esposto ad alterazioni), quando indicato, ed è bene sottolinearlo, assicura  nel tempo risultati insoddisfacenti: positivi nel 78% a 3 anni, nel 72% a 5 anni, nel 53% a 20 anni dal trapianto (https://optn.transplant.hrsa.gov/data/view-data-reports/build-advanced), senza considerare le difficoltà legate nel seguire il successivo iter diagnostico-terapeutico e le precauzioni igienico-sanitarie da adottare:

Ancora una volta è necessario ribadire, con le parole di Erasmo da Rotterdam, che “la prevenzione è sempre preferibile alla cura…” sebbene oggi complessa ed avanzata, espressione inequivocabile della modernità, sul piano organizzativo e tecnico-terapeutico. Ad ognuno, giovane e attempato, spetta il discernimento, alle Istituzioni l’informazione capillare e le misure assumibili nello Stato costituzionale e liberale.

* Già docente di Chirurgia Generale nell’Università di Bologna e direttore di Chirurgia generale negli Ospedali Bellaria e Maggiore di Bologna

Podcast Diario Prevenzione – 15 luglio 2021 – Puntata n° 87 a cura di Gino Rubini

 

In questa puntata parliamo di:

– Transizione ecologica: dalla retorica ai progetti reali e possibili. I report e le linee programmatiche delle Agenzie globali.
– Sustainable development Goals report 2021 : Nel 2020 tra 119 e 124 milioni di persone sono finite in condizioni di povertà estrema (Goal 1). Il tasso di individui sotto la soglia di povertà estrema è cresciuto, passando dall’8,4% nel 2019 al 9,5% nel 2020: non si registrava un aumento dal 1998…….
– A GLOBAL DEAL FOR OUR PANDEMIC AGE: un approccio per scenari ed un richiamo alle autorità degli Stati ad assumere una visione strategica rispetto alla fuoriuscita dalla pandemia.
– …… la transizione ecologica non sarà un viaggio in carrozza … non bisogna illudere i cittadini che sarà un percorso facile
– CODICI IDENTIFICATIVI SUBITO Chiediamo misure di identificazione per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico. Sostieni l’Appello di Amnesty International

Ancora un incidente mortale sul lavoro  a Ravenna

Nello stabilimento Marcegaglia questa mattina poco dopo le ore 9,00 un operaio di 63 anni, Bujar Hysa, di origini albanesi è rimasto schiacciato sotto una bobina d’acciaio .

L’operaio lavorava  all’interno della Marcegaglia come socio della cooperativa di logistica  Cofari.

I sindacati (Cgil, Cisl e Uil, insieme alla Rsu Marcegaglia) hanno proclamato per la giornata stessa di oggi uno sciopero di 8 ore per tutti i turni di lavoro, chiedendo fin da subito chiarimenti sull’incidente.  Partecipano alla mobilitazione i sindacati di base  USB  e SGB.

GB.Unite accoglie con favore la decisione sulla maschera per il trasporto pubblico del sindaco di Londra

Fonte Unitetheunion.org

 

By Martin49 from London, England – LT 481 (LTZ 1481) Go-Ahead London New Routemaster, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59119497

 

Unite, il principale sindacato del Regno Unito, che rappresenta oltre 20.000 lavoratori degli autobus a Londra, ha accolto con favore l’annuncio che l’uso di mascherine e protezioni per il viso rimarrà obbligatorio sulla rete di trasporto pubblico della capitale.

Il responsabile di Unite per gli autobus londinesi, John Murphy, ha dichiarato:  “Sadiq Khan ha dimostrato una vera leadership politica mantenendo il requisito secondo cui le maschere per il viso continueranno ad essere obbligatorie in tutta la rete di trasporto pubblico di Londra.

“Unite è stato uno dei più accesi sostenitori di questa eccellente decisione, che fornirà rassicurazione a tutti i passeggeri e ai lavoratori del trasporto pubblico a Londra.

“Non solo contribuirà a ridurre la diffusione del Covid-19, ma aiuterà anche a dare conforto a molti pendolari che sono estremamente nervosi all’idea di tornare al posto di lavoro dopo 16 mesi.

“Prendendo la decisione di continuare a rendere obbligatorio l’uso di mascherine e protezioni per il viso, la fiducia nell’uso dei mezzi pubblici tornerà più rapidamente nella capitale, il che a sua volta aiuterà l’intera economia della città.

“È un peccato che l’irresponsabilità di Boris Johnson significhi che questa misura non viene implementata sull’intera rete di trasporto pubblico della nazione, lasciando il paese e persino le rotte dentro e fuori la capitale, con una protezione patchwork”. 

FINE

UK.Il sindacato dei dipendenti del NHS : ” L’uso della maschera dovrebbe essere obbligatorio nelle strutture del SSN poiché i tassi di infezione da Covid aumentano “

Fonte Unite * 

L’uso della mascherina negli ospedali, nelle cliniche e in altri edifici del SSN dovrebbe rimanere obbligatorio quando le restrizioni Covid verranno allentate lunedì prossimo (19 luglio), ha affermato il sindacato Unite questa sera (lunedì 12 luglio).

Rispondendo alla conferenza stampa di Boris Johnson, Unite ha affermato che le mascherine e il distanziamento sociale dovrebbero rimanere in vigore per il prossimo futuro all’interno del SSN poiché i tassi di infezione sono ancora in aumento.

Unite, che ha 100.000 membri nel servizio sanitario, comprende che alcuni trust del NHS in Inghilterra insisteranno sul fatto che le mascherine continueranno ad essere indossate da personale, pazienti e visitatori dopo lunedì prossimo, ma il sindacato ha affermato che dovrebbe essere sostenuto dalla legge.

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SDG report 2021: dal Covid effetti catastrofici sugli sforzi verso l’Agenda 2030

Fonte ASVIS che ringraziamo 

Povertà estrema in aumento, crescita delle disuguaglianze, passi indietro su parità di genere e biodiversità. È il quadro preoccupante che emerge dal rapporto annuale dell’Onu sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile.  8/7/21

Il 6 luglio è stato lanciato ufficialmente il Sustainable development Goals report 2021 delle Nazioni unite, che rappresenta la fonte più autorevole per tracciare lo stato di attuazione dell’Agenda 2030 e coincide con l’inizio dell’High level political forum (Hlpf) in programma fino al 15 luglio. Il Rapporto mostra che il Covid-19 ha rallentato i progressi per il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, ma già prima della pandemia il mondo non era sulla buona strada indicata dall’Agenda Onu. Come sottolineato da Liu Zhenmin, sottosegretario generale di Un Desa, i prossimi 18 mesi saranno cruciali per capire se “le misure nell’ambito dei piani di ripresa dei Paesi saranno dirette a migliorare l’azione verso gli SDGs”.

In aumento povertà e diseguaglianza tra i Paesi. Nel 2020 tra 119 e 124 milioni di persone sono finite in condizioni di povertà estrema (Goal 1). Il tasso di individui sotto la soglia di povertà estrema è cresciuto, passando dall’8,4% nel 2019 al 9,5% nel 2020: non si registrava un aumento dal 1998. Nel mondo sono andati persi circa 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. La crisi sanitaria ha acuito le diseguaglianze tra e all’interno dei Paesi, rallentando i progressi verso il Goal 10. Tra gli ambiti in cui la diseguaglianza si riflette maggiormente, vi è la distribuzione dei vaccini: “al 17 giugno 2021 in Europa e Nord America erano state somministrate 68 dosi di vaccino ogni 100 persone, nell’Africa sub-sahariana meno di due ogni 100”, si legge nel Rapporto. Un primo passo urgente in quella direzione è un piano di vaccinazione globale, ideato e attuato dai Paesi che oggi possono produrre vaccini o che potranno farlo se adeguatamente sostenuti.

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A GLOBAL DEAL FOR OUR PANDEMIC AGE

Riteniamo opportuna la diffusione e la conoscenza dei contenuti di questo Documento elaborato da un Panel indipendente del G20 per affrontare con una vision del futuro la complessità dei problemi nell’eta della pandemia. Il rilievo di questo elaborato è rappresentato dal fatto che vi è un approccio per scenari ed un richiamo alle autorità degli Stati ad assumere una visione strategica rispetto alla fuoriuscita dalla pandemia. Il documento è complesso e va studiato con meticolosità e precisione in particolare per quanto attiene i problemi della prevenzione. Editor

Puoi scaricare il documento cliccando il link che segue

A GLOBAL DEAL FOR OUR PANDEMIC AGE Report of the G20 High Level Independent Panel on Financing the Global Commons for Pandemic Preparedness and Response www.pandemic-financing.org June 2021

Il documento in consultazione diretta

G20-HLIP-Report

 

 

 

 

 

Egemonia dei brevetti e imperialismo vaccinale

Fonte : Saluteinternazionale.info

Autrice : Beatrice Sgorbissa

Questa pandemia ci ha fatto capire che la salute o è di tutti o non è di nessuno. Le conseguenze dell’esasperata reticenza nel garantire una copertura vaccinale a livello globale non si faranno attendere.

Il 6 Maggio, la stampa internazionale rilanciava le dichiarazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti sul consenso alla sospensione dei brevetti dei vaccini anti Covid-19.[1] La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dal direttore generale dell’OMS, che l’ha definito un passo strategico per accelerare la campagna vaccinale a livello mondiale.[2] L’Europa ha inizialmente reagito con scetticismo: in occasione del Social Summit Europeo di Porto si sono susseguite dichiarazioni caute ed evasive fino al NO della cancelliera Merkel e la corale opposizione di CEO e portavoce delle diverse aziende farmaceutiche.[3]

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La vulnerabilità delle donne straniere

Segnaliamo questo articolo pubblicato dal sito Openpolis

Assumere una prospettiva di genere può essere utile per cogliere la specificità dell’esperienza migratoria femminile. In quanto donne e spesso madri, oltre che straniere, le immigrate sono esposte a particolari vulnerabilità e a peculiari situazioni di marginalizzazione.

La presenza straniera femminile in Italia

Degli stranieri residenti in Italia, più della metà sono donne. Parliamo di circa 2,6 milioni di straniere, ovvero il 51,8% di tutta la popolazione straniera residente.

2.607.959 le donne straniere residenti in Italia nel 2020.In alcuni paesi si è sviluppata, negli anni, una migrazione più marcatamente femminile. È il caso delle nazioni dell’Europa orientale (Romania, Ucraina, Bielorussia), ma anche di quelle del Sud Est asiatico (Filippine, Thailandia). Altre nazionalità immigrate nel nostro paese, invece, hanno una presenza più fortemente maschile. Basti pensare all’Africa o all’Asia meridionale.

Nel 2002, gli stranieri si dividevano piuttosto egualmente tra uomini e donne. A partire dal 2006, invece, si è registrato un lieve ma costante aumento nella presenza femminile fino al 2015, quando in Italia risiedevano 293mila donne in più rispetto agli uomini.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SUL SITO OPENPOLIS 

CODICI IDENTIFICATIVI SUBITO Chiediamo misure di identificazione per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico

Diario Prevenzione condivide la campagna di Amnesty

CODICI IDENTIFICATIVI SUBITO

Chiediamo di prevedere misure di identificazione per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico.

Vent’anni dopo il G8 di Genova del 2001, molti dei responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani commesse in quell’occasione sono sfuggiti alla giustizia, restando di fatto impuniti.

In parte, il motivo è legato all’impossibilità di identificare gli esecutori materiali da parte dell’autorità giudiziaria.

Negli anni successivi, altri casi di persone che hanno subito un uso sproporzionato della forza durante manifestazioni o assemblee pubbliche, chiamano in causa la responsabilità di appartenenti alle forze di polizia.

Per porre fine alle violazioni dei diritti umani che vedono un coinvolgimento delle forze di polizia e riaffermare il ruolo centrale di queste nella protezione dei diritti umani, è essenziale che le lacune esistenti vengano al più presto colmate.

Tra queste ci sono i codici o numeri identificativi individuali, elemento importante di accountability; il fatto che i singoli agenti e funzionari siano identificabili è un messaggio importante di trasparenza che mostrerebbe la volontà delle forze di polizia di rispondere delle proprie azioni e allo stesso tempo accrescerebbe la fiducia dei cittadini.

La richiesta è quella di esporre un codice identificativo alfanumerico sulle divise e sui caschi per gli agenti e i funzionari di polizia (senza distinzione di ordine e grado) impegnati in operazioni di ordine pubblico.

Ciò avrebbe un duplice effetto di trasparenza: verso i cittadini, che saprebbero chi hanno di fronte, e a garanzia di tutti gli agenti delle forze dell’ordine che svolgono correttamente il loro servizio.

PER ADERIRE A QUESTO APPELLO VAI ALLA PAGINA DI AMNESTY 

 

INRS . Rivista  Travail & Sécurité  numero di luglio-agosto 2021

Trasporto merci su strada

Pubblicato il numero 828 della rivista Travail & Sécurité dell’Istituto francese INRS. Il dossier di questo mese è dedicato al trasporto merci su strada. In sintesi, scopri un’intervista sui nuovi sistemi di produzione digitale con Benoît Iung, insegnante-ricercatore presso il Nancy Automatic Research Center (CRAN). Un rapporto “In Images” rivela l’attività della Società di Ceramica Tecnica (SCT) a Bazet, negli Alti Pirenei.

Scarica il file PDF  della Rivista Travail & Sécurité n° 828

TS828

Hesamag. La gig economy e i rischi psicosociali, intervista a Pierre Bérastégui

 

Fonte : Hesamag luglio 2021

Negli ultimi dieci anni, le piattaforme di lavoro online sono cresciute notevolmente. Questo tipo di lavoro comporta rischi specifici. Abbiamo avuto il piacere di intervistare su questo argomento Pierre Bérastégui , ricercatore presso ETUI, autore della pubblicazione ” Esposizione a fattori di rischio psicosociale nella “gig economy” – Revisione sistematica “. 

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While debate rages over glyphosate-based herbicides, farmers are spraying them all over the world

Fonte: TheConversation.com

Marion Werner, University at Buffalo; Annie Shattuck, Indiana University, and Ryan Galt, University of California, Davis

As North America enters its peak summer growing season, gardeners are planting and weeding, and groundskeepers are mowing parks and playing fields. Many are using the popular weed killer Roundup, which is widely available at stores like Home Depot and Target.

In the past two years, three U.S. juries have awarded multimillion-dollar verdicts to plaintiffs who asserted that glyphosate, the active ingredient in Roundup, gave them non-Hodgkin lymphoma, a cancer of the immune system. Bayer, a German chemical company, bought Roundup’s inventor, Monsanto, in 2018 and inherited some 125,000 pending lawsuits, of which it has settled all but about 30,000. The company is now considering ending U.S. retail sales of Roundup to reduce the risk of further lawsuits from residential users, who have been the main source of legal claims.

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Cronache da Berlino e dintorni latino americani di Franco Di Giangirolamo – 6 luglio 2021

Tramonti a Berlin – foto gierre 2018 

6 luglio 2021

Un luglio avviato all’insegna della intermittente pioggia berlinese che mitiga le temperie estive e consente sonni profondi, dolci e tiepidi.

Poche notizie da Berlino che, dal 4 luglio, dispone di nuove regole corona molto meno vincolanti, grazie ai “numeri bassi“.

Si va sempre più verso comportamenti dettati dal senso di responsabilità più che dalla forza delle norme e dall’imposizione del loro rispetto. Un esempio? Il mercato delle pulci domenicale di fronte alla stazione Ostbahnhof. A dispetto dei numerosi cartelli che impongono mascherina e distanziamento, ognuno fa come gli pare, me compreso. E nessuno controlla. All’aperto, con meno gente dei bei tempi (d’altronde mancano i turisti interni ed esterni!), con un certo rispetto reciproco, accade che chi ha molta paura e porterebbe la mascherina anche in bagno, continua a portarla e chi la pensa come uno strumento di protezione non la usa perché inutile all’aperto.

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