Etui. Condizioni di lavoro letali al porto del Pireo in Grecia

 

Fonte  ETUI.ORG

I dipendenti Cosco hanno iniziato uno sciopero di 24 ore dopo che un incidente a un molo per container nel porto del Pireo è costato la vita a un lavoratore di 45 anni. L’operaio aveva appena terminato il suo turno ed era tornato a raccogliere alcuni effetti personali quando è stato colpito a morte dalla gru del container. Le indagini sono attualmente in corso.

A seguito delle pressioni dei creditori per le privatizzazioni in termini di programma di salvataggio della Grecia, nel 2016 il 51% del porto del Pireo è stato venduto a Cosco, un fornitore di servizi logistici e di spedizione cinese di proprietà statale. Martedì, la società ha acquisito un altro 16% di azioni dell’Autorità Portuale del Pireo e ora controlla il 67% di uno dei più grandi porti d’Europa. Tuttavia, i lavoratori portuali e l’opposizione si lamentano da tempo delle dure condizioni di lavoro che causano affaticamento a lungo termine ai dipendenti, malattie professionali e incidenti.

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Vertice sulla salute mentale di Atene: priorità alla salute mentale nella regione europea dell’OMS a cura di Marina Penasso

Fonte DORS.IT che ringraziamo

La pandemia di COVID-19 ha esacerbato i problemi di salute mentale, che hanno già colpito milioni di persone, con un impatto che probabilmente si farà sentire negli anni a venire. In un incontro di vertice organizzato dall’OMS/Europa e dal governo della Grecia, i ministri e i rappresentanti dei paesi della regione europea dell’OMS hanno inviato un messaggio forte sull’importanza di dare priorità alla salute mentale nel processo di recupero.

In una dichiarazione innovativa adottata durante il vertice, i ministri hanno riconosciuto l’impatto sulla salute mentale del COVID-19 e hanno chiesto maggiori investimenti nei servizi di salute mentale e l’inserimento del supporto per la salute mentale al centro dell’agenda di recupero post COVID-19.

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Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione. Aggiornato il Documento”COVID-19 – I contributi di CIIP”

A fine ottobre 2021 il documento “COVID-19 – I contributi di CIIP” è stato aggiornato alla nuova situazione. In particolare è stato aggiornato il punto “7. Accertamenti sanitari” a seguito delle modifiche normative sopravvenute.

Il documento aggiornato può essere scaricato nell’area Download del sito della CIIP

UK. Troppi parlamentari Tory non indossano ancora le mascherine

dalla newsletter Risks del TUC 

Nonostante il segretario alla salute Sajid Javid abbia chiarito il 20 ottobre che i parlamentari dovrebbero indossare maschere per il viso nella camera della Camera dei Comuni, “troppi” parlamentari conservatori insistono nel rimanere senza maschera, ha affermato il sindacato Prospect. Il sindacato ha affermato che praticamente nessun parlamentare conservatore si è “degnato di indossare una maschera alla Camera, nonostante fosse il consiglio del governo di farlo in spazi chiusi”. Il sindacato ha affermato che il 21 ottobre altri parlamentari del governo indossavano maschere, ma ancora troppi non lo indossavano. Garry Graham, vice segretario generale di Prospect, ha dichiarato: “È bello vedere alcuni parlamentari Tory dare finalmente l’esempio indossando maschere nella camera, anche se troppi, anche in prima fila, si rifiutano ancora. Non ci sarebbe voluto un enorme aumento delle infezioni perché ciò accadesse. Come ha detto l’assessore alla salute, e come dicono da mesi i sindacati, I parlamentari hanno la responsabilità non solo l’uno verso l’altro, ma anche nei confronti del personale parlamentare e del Paese nel suo insieme di indossare maschere. Un messaggio chiaro è importante e quando le persone vedono i loro leader comportarsi in modo opposto alla loro stessa guida, quella guida diventa priva di significato”. Graham ha aggiunto: “Il presidente e il leader della Camera hanno ancora l’opportunità di allontanarsi dalla loro devozione alla tradizione e imporre regole ai parlamentari. L’obbligo strettamente osservato di indossare maschere nella camera farebbe molto per impressionare le persone sull’urgenza del problema”. “Il presidente e il leader della Camera hanno ancora l’opportunità di allontanarsi dalla loro devozione alla tradizione e imporre regole ai parlamentari. L’obbligo strettamente osservato di indossare maschere nella camera farebbe molto per impressionare le persone sull’urgenza del problema”. “Il presidente e il leader della Camera hanno ancora l’opportunità di allontanarsi dalla loro devozione alla tradizione e imporre regole ai parlamentari. L’obbligo strettamente osservato di indossare maschere nella camera farebbe molto per impressionare le persone sull’urgenza del problema”.
Prospetto comunicato stampa .

AiFOS. Gestione delle batterie al litio: rischi, prevenzione e sicurezza – Corso

 

Il 30 novembre 2021 un corso in videoconferenza fornirà conoscenze e competenze specifiche di carattere tecnico sui rischi e sulla gestione operativa delle batterie al litio.

 

In questi anni abbiamo assistito ad una sempre maggiore diffusione di accumulatori, batterie e pile al litio. Diffusione che non si è accompagnata, tuttavia, ad una adeguata attenzione ai vari problemi relativi alla sicurezza nella gestione di questi componenti.

Ad esempio, con l’attuale sviluppo della tecnologia, la spinta economica delle case costruttrici e gli incentivi introdotti dallo Stato, sono aumentate in maniera esponenziale le vendite di auto elettriche. E sono aumentate di conseguenza anche le problematiche e i rischi relativi alla gestione delle batterie.

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Criticità nel Decreto Legge n° 146/2021 , una nota del Dott. Fulvio Ferri , medico del lavoro

 

Il c.d DECRETO FISCALE, Decreto Legge n^ 146 del 22 Ottobre 2021 porta importanti e non sempre positive novità.

Un articolo del Dott.Fulvio Ferri che affronta limiti e contraddizioni contenute nel Decreto 146/21.

Puoi scaricare il file pdf dell’articolo: clicca QUI

COME AFFRONTARE IL DRAMMA DELLE MORTI SUL LAVORO?

Autore:    Umberto Franchi già Dirigente Sindacale CGIL –  26/10/21

Al 30 settembre 2021 in Italia vi sono stati 811 morti sul lavoro, CON LA MEDIA DI 3,4 MORTI AL GIORNO  . QUALI SONO I MOTIVI, COSA FARE ?
A seguito di questo continuo massacro  , il Governo Draghi dopo aver ricevuto  le OO.SS. in data 25 ottobre 2021,  ha emesso un nuovo Decreto Legislativo con alcune modifiche del Testo Unico Sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro emanato nel 2008.
 Le modifiche sono quelle all’art.14 del Testo Unico alla sicurezza effettuate con il decreto n. 146  che riguardano :
  1. L’assunzione di 1024 Ispettori del Lavoro, per effettuare più controlli nelle aziende , ma in realtà con i tagli alla sanità pubblica , da 5000 Ispettori presenti nel 2008, oggi sono diventati 2500, quindi anche aggiungendone 1024 per arrivare a 5000 ne mancherebbero ancora circa 1500;
  2. L’assunzione di 90 carabinieri in qualità di controllori (Ispettori);
  3. Acquisti per 3,2 milioni di materiale informatico (computer), con una banca degli infortuni;
  4. La sospensione delle attività (non si dice per quanto tempo) alle aziende che hanno il 10% di personale a nero (prima era il 20%);
  5. Nella sostanza non vengono modificati gli articoli del Testo Unico sulla Sicurezza che a suo tempo il governo di Berlusconi depenalizzò.. ma verrà effettuata solo un  multa che varia da 2500 euro per le aziende che hanno fino a 5 lavoratori a nero, e  5000 euro per quelli che li superano;
  6. Il datore di lavoro rischia il penale con sei mesi di carcere solo se nonostante l’imposizione della sospensione dell’attività continua la produzione… quindi le aziende preferiranno pagare le multe anziché mettersi in regola (costa meno)  ;
  7. Le risorse acquisite con le multe che le aziende pagano andranno in un fondo INAIL  che gestirà per fare attività di prevenzione ,non si dice quale ma è prevedibile che faranno quello che già fanno : daranno un premio alle aziende che sono  più in regola con le leggi esistenti.

Cinq facteurs qui rendent les effets des changements climatiques sur les océans dangereux pour notre santé

Les eaux océaniques se sont réchauffées, acidifiées et appauvries en oxygène. De plus, la surpêche et la pollution les affectent.
La Presse Canadienne/Andrew Vaughan

Tiff-Annie Kenny, Université Laval; Malaya Bishop, L’Université d’Ottawa/University of Ottawa et Mélanie Lemire, Université Laval

Les humains entretiennent une relation profonde et complexe avec la mer. Elle leur fournit de la nourriture et des nutriments essentiels, des médicaments et de l’énergie renouvelable. Les gens nagent, surfent et font de la plongée sous-marine dans ce « gym bleu ». Les océans constituent même un élément important des loisirs thérapeutiques, comme la thérapie par le surf pour les anciens combattants et les enfants autistes.

L’économie est également liée à la mer. La pêche, le tourisme, la navigation et le transport maritime génèrent des emplois, des revenus et de la sécurité alimentaire, tout en soutenant la culture et d’autres déterminants sociaux de la santé.

Pour nos ancêtres comme pour nos enfants, diverses cultures humaines ainsi que de nombreux moyens de subsistance et modes de vie sont liés à la mer. Mais l’augmentation des émissions de gaz à effet de serre modifie l’océan et met notre santé en péril.

Les eaux océaniques se réchauffent, s’acidifient et s’appauvrissent en oxygène. Les écosystèmes océaniques, déjà mis à mal par la surpêche et la pollution, risquent de voir leur état empirer. Avec la fonte de la banquise, l’élévation du niveau des mers et la multiplication des phénomènes météorologiques extrêmes, la santé et le bien-être des humains sont désormais confrontés à de nombreuses menaces, qui visent principalement les populations côtières.

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Ripercussioni della pandemia di Covid-19 -SEER – Journal of Labour and Social Affairs in Eastern Europe – Volume 24 – 01 – 2021

Fonte ETUI 

Disponibile solo in inglese

Editoriale 

Béla Galgóczi e Calvin Allen

Questo primo numero del SEER Journal for Labour and Social Affairs in Eastern Europe for 2021 si concentra sulle ripercussioni della pandemia di Covid-19 in tutta la regione, con un occhio anche al ruolo dell’UE. Quando il SEER ha dedicato un numero alla pandemia un anno fa, la regione era relativamente meno colpita dell’Europa occidentale. Ora che è completamente alle prese con una crisi sanitaria istigata dalla pandemia, questo problema prende uno sguardo più da vicino, coprendo principalmente la Serbia e la Macedonia del Nord da diverse prospettive e tenendo conto dei punti di vista economico e previdenziale. Un ulteriore articolo esplora l’industria multinazionale della moda e la situazione dei lavoratori nei centri commerciali durante la pandemia sulla base di un caso di studio e di un sondaggio sulle opinioni dei lavoratori.

Il primo numero del Journal for Labour and Social Affairs in Eastern Europe for 2021

Au Brésil, la désinformation a explosé sous l’ère Bolsonaro. Le coût humain est terrible

Il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro ( la foto l’abbiamo tratta da Wikipedia.) 

Autori: 

Patrick White, Université du Québec à Montréal (UQAM) et Eddy Célestin, Universidade Federal da Fronteira Sul (UFFS)

La pandémie de Covid-19 a mis en lumière les lacunes des systèmes de soins de santé du monde entier. Mais elle a aussi stimulé la propagation de la désinformation.

Cette désinformation galopante a eu un impact considérable sur un pays d’Amérique du Sud en particulier : le Brésil. Cette situation est intimement liée à un personnage, en l’occurrence le président Jair Messias Bolsonaro. Depuis son arrivée au pouvoir, et même avant, dès la campagne présidentielle de 2018, la désinformation est devenue de plus en plus présente au pays.

Son domaine de prédilection sont les réseaux sociaux. Certains parlent même d’une épidémie de fausses nouvelles qui se serait emparée du Brésil. La pandémie de Covid-19 a exacerbé le phénomène. Le président Bolsonaro, connu pour son autoritarisme, ses attaques racistes, sexistes, homophobes et ses fausses accusations de corruption, utilise des tactiques de déstabilisation pour décrédibiliser l’approche scientifique dans le combat contre la Covid-19 et la vaccination.

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#SicurezzaLavoro, un Decreto che lascia molto perplessi…

Giovedi’ 21 Ottobre e’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ed e’ entrato in vigore il 22 Ottobre, il DL 146/2021 (Decreto fiscale), che contiene anche un pacchetto di norme per la sicurezza sul lavoro, il cui obbiettivo dovrebbe essere il contrasto agli infortuni e alle tante morti sul lavoro.Alcune di queste norme mi hanno lasciato molto perplesso.
Invece di decidere di potenziare il personale ispettivo delle Asl (tecnici della prevenzione), che si e’ dimezzato negli ultimi 10 anni (siamo a circa 2500 tecnici della prevenzione), si e’ deciso di andare nella direzione opposta, centralizzando i controlli per la sicurezza, che adesso, potranno essere svolti in tutte le aziende anche dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che voglio ricordare che ad oggi si occupava solo di regolarita’ contributiva e lavoro nero e aveva una piccola deroga per la sicurezza sul lavoro nei cantieri, ma doveva sempre preavvisare le Asl territorialmente competenti.Il coordinamento della vigilanza per la sicurezza sul lavoro sara’ svolto sia dal Ispettorato Nazionale del Lavoro, che dalle Asl.E il provvedimento di sospensione delle aziende, che commettono gravi violazioni per la sicurezza sul lavoro, sara’ attuato sia dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che dalle Asl. Novita’ queste ultime positive, come il potenziamento del Sinp e la banca dati per gli infortuni sul lavoro.Ma non posso fare a meno di notare, che il governo Draghi, con il suo Ministro del Lavoro, dopo i tanti infortuni mortali sul lavoro, aveva detto avrebbe assunto 2300 ispettori del lavoro.Ma dal decreto si evince che per il biennio 2021/22 saranno assunti 1024 ispettori del lavoro.Non si specifica una data esatta entro quando verra’ emesso il bando di assunzione, ma io rimango davvero molto perplesso.Quando il governo parlava di importanti norme per la sicurezza sul lavoro, intendeva questo?Ma la prevenzione?L’Italia e il mondo del lavoro hanno bisogno di altro, e’ necessario e impellente fermare questo tragico bollettino di guerra sul lavoro, che non fa solo morti, rovina famiglie e rende tanti giovani, orfani e soli
Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Firenze

Morire di lavoro. Seconda parte

Fonte: Saluteinternazionale.info che ringraziamo

Autore: Giuseppe Leocata

Per chi si occupa a vario titolo di salute dei lavoratori è giunta l’ora di uscire dai propri orticelli e dal coltivare interessi autoreferenziali o di parrocchia e basati su logiche mercantili.

Oggi si registra sempre di più la debolezza dei diversi nodi della rete della prevenzione, della salute e della sicurezza sul lavoro e all’assottigliamento delle relative maglie nell’ambito della Sanità: i Lavoratori – italiani, migranti, riders, ecc. (i quali oggi più di ieri hanno la priorità di conservare a qualunque costo il posto di lavoro e il salario, ‘prioritari’ rispetto alla loro salute globale nei luoghi di lavoro – si pensi soltanto ad esempio alle divergenze sulla lettura del disastro per la salute dei lavoratori e degli abitanti del quartiere Tamburi a causa dell’ILVA di Taranto), il Sindacato (in forti difficoltà e che non riesce più ad incidere nel mondo della sicurezza e dell’igiene del lavoro come negli anni passati, pensiamo ad esempio al silenzio in merito alle fabbriche di morte – armi, mine, ecc.), le Imprese virtuose (le quali andrebbero valorizzate), le Unità Operative Ospedaliere di Medicina del Lavoro (sempre più ridotte e ‘non in linea’ con la ‘mission’ delle aziende ospedaliere: ‘curare i malati’), le Cliniche Universitarie (con risorse sempre di più ridotte e che sembra abbiano perso il contatto reale con la realtà concreta del lavoro e con le persone – lavoratori, operatori, servizi territoriali e istituzioni). In modo nostalgico ma realista ricordo il “modello di strutturazione territoriale integrata dei Servizi di Medicina Preventiva del Lavoro”, promosso – fra gli altri – da Antonio Fanuzzi della Regione Lombardia[1].

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Lavoro in Svizzera. Cresce lo stress, aumentano i rischi

Fonte: Areaonline.ch che ringraziamo 

I numeri lo confermano: sui cantieri svizzeri c’è un problema di sicurezza. Nico Lutz: «Non c’è da stupirsi visti i ritmi di lavoro e la pressione per i tempi di consegna» di Veronica Galster

In Svizzera ogni tre settimane una persona muore su un cantiere e altre migliaia si feriscono nel corso di un anno. Gli incidenti gravi sono in aumento e in Ticino l’ultimo, nel quale un operaio quarantenne ha perso la vita schiacciato sotto al mezzo da cantiere che stava guidando, è avvenuto appena pochi giorni fa, l’11 di ottobre. Una situazione che da diverso tempo preoccupa anche Unia, che nel 2019 aveva condotto un’indagine tra i suoi iscritti del ramo edile: più stress e meno sicurezza è quanto denunciavano i 12.000 lavoratori che hanno risposto al sondaggio.

Sono da poco stati pubblicati i risultati per il 2020 dell’inchiesta svizzera sulla popolazione attiva riguardanti gli incidenti sul lavoro e altri problemi di salute legati al lavoro, dell’Ufficio federale di statistica (Ufs). Ne emerge che il 7 per cento della popolazione attiva ha subito almeno un incidente nei dodici mesi precedenti l’inchiesta e che i giovani uomini tra i 15 e i 24 anni hanno un rischio nettamente più elevato di incidenti (19 per cento). Al secondo posto per rischio di incidenti (preceduto dall’agricoltura e selvicoltura con il 18 per cento), c’è proprio il settore dell’edilizia, con il 16 per cento di lavoratori che hanno subito almeno un incidente.

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Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo 22 ottobre 2021

 

 

Berlino è sotto una bufera di vento e si esce malvolentieri ma debbo spedire una lettera i miei nipotini, sgranchire le gambe e distribuire qualche flyer e prendo il coraggio a due mani. Arrivo fino al Cafè Sibylle sulla K. Marx Allee e mi rintano per un espresso einfach (semplice) E’ un locale particolare, dove si fanno iniziative culturali, musica e che è una eredità della Germania Est. Su internet trovate la sua storia. Mi seggo vicino ad una famosa edizione tedesca delle Opere Complete di Lenin e scorro i giornali. Purtroppo la collezione un po’ malandata dei vecchi libri non è contagiosa e la mia cultura non trarrà alcun profitto da questa vicinanza. In compenso l’espresso non mi sembra dei peggiori ma forse sono io che mi sto abituando al „mediocre“.

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Podcast di Diario Prevenzione. Tragedia all’Interporto di Bologna. Operaio di 22 anni perde la vita schiacciato durante un’operazione di carico di un camion.

Podcast di Diario Prevenzione – 21 ottobre 2021 – n° 91

– Un giovane, originario di Guinea Bissau, di 23 anni è morto la notte scorsa durante il lavoro di carico/scarico di un camion, schiacciato tra la ribalta del magazzino e il mezzo. L’operaio, secondo le prime informazioni era al terzo giorno di lavoro come facchino dell’hub Sda, alle dipendenze di un’agenzia interinale.
– Alcune riflessioni sul Decreto Sicurezza sul lavoro approvato dal CdM.

 

 

Prime note sui provvedimenti su salute e sicurezza sul lavoro inserite nel cosiddetto Decreto fiscale di Mauro Valiani

 

Diario Prevenzione mette a disposizione uno spazio dedicato agli approfondimenti e al confronto sui provvedimenti su salute e sicurezza inseriti dal Governo contenuti nel cosiddetto decreto fiscale Pubblichiamo come primo contributo queste note che ci ha inviato Mauro Valiani. Invitiamo gli Operatori dei Servizi delle ASL, Ispettori del Lavoro, sindacalisti , RLS e Rlst e quanti lo vorranno a inviarci approfondimenti, commenti, riflessioni sullo stato dell’arte e sugli effetti che avranno questi provvedimenti. I files degli articoli in formato doc o pdf vanno inviati al seguente indirizzo: praxis.mailbox@gmail.com

 

 

Concordo con il commento di Gino Rubini (“Un cambiamento denso di significati e di preoccupanti interrogativi per chi si occupa di salute e sicurezza nel lavoro”, ). Ritenendo necessario lo sviluppo di un approfondimento sul tema, aggiungo qualche ulteriore osservazione. >>> segue

Per scaricare il file pdf dell’articolo di Mauro Valiani clicca QUI 

nota_valiani201021

 

Il Decreto “Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

Primi appunti e … diverse  perplessità

Il Decreto si propone di semplificare una materia complessa con molti soggetti in campo.

Il primo aspetto che si avverte nella lettura di questo Decreto è  l’assenza totale di una ricerca e di una riflessione sulle cause profonde delle ragioni per cui la sequenza di incidenti gravi e mortali, tipici degli anni 50 del secolo scorso per le modalità con le quali avvengono, in gran parte evitabili, continuano ad accadere anche oggi, nel 2021. Ma su questo aspetto torneremo con un articolo specifico.

Nei fatti, oltre all’appesantimento delle sanzioni e delle misure interdittive, l’operazione proposta nel Decreto è l’accentramento del comando posto in capo all’Ispettorato nazionale del lavoro.

Da quanto risulta da diverse fonti la elaborazione del decreto dal quale dovrebbe scaturire un maggiore coordinamento degli Enti preposti alla vigilanza sarebbe avvenuta senza la consultazione delle Regioni e con l’assenza del Ministero della salute.

Le stesse assunzioni per rafforzare il sistema di vigilanza sono previste nella misura di 1024 unità destinate all’Ispettorato nazionale del Lavoro e il passaggio da 570 a 660 unità dei carabinieri preposti ai controlli in materia. Non conosciamo i requisiti delle figure professionali previste dai  futuri bandi di assunzione degli ispettori, temiamo che prevalgano le competenze giuridiche rispetto a quelle tecniche, sanitarie ed ergonomiche.

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Nos projections climatiques pour l’an 2500 montrent que la Terre sera inhospitalière pour les humains

Les prévisions actuelles concernant l’avenir du climat ne vont pas assez loin.
Shutterstock

Christopher Lyon, McGill University; Alex Dunhill, University of Leeds; Andrew P. Beckerman, University of Sheffield; Ariane Burke, Université de Montréal; Bethany Allen, Swiss Federal Institute of Technology Zurich; Chris Smith, University of Leeds; Daniel J. Hill, University of Leeds; Erin Saupe, University of Oxford; James McKay, University of Leeds; Julien Riel-Salvatore, Université de Montréal; Lindsay C. Stringer, University of York; Rob Marchant, University of York et Tracy Aze, University of Leeds

De nombreux rapports basés sur des recherches scientifiques évoquent les effets à long terme des changements climatiques, tels que l’augmentation des niveaux de gaz à effet de serre, des températures et des mers, d’ici 2100. L’Accord de Paris exige que nous limitions le réchauffement à moins de 2 degrés Celsius d’ici la fin du siècle par rapport au niveau préindustriel.

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Il testo in bozza del Decreto che contiene i provvedimenti in materia di salute e sicurezza nel lavoro

Rendiamo disponibile il testo in bozza del Decreto-legge recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili

Decreto-legge recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili

TITOLO III
Rafforzamento della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
ART. 15.
(Disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro)

IL TESTO

Morire di lavoro. Prima parte

 

Autore : Giuseppe Leocata   Fonte : Saluteinternazionale.info

Ringraziamo l’Autore e Saluteinternazionale

Per tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è necessario ricostruire una cultura collettiva e condivisa, che oggi è decisamente in crisi.

Scrivere delle morti sul lavoro nel nostro Paese non è semplice e non è sufficiente fermarsi al mero elenco dei dati forniti dall’Inail, reperibili sul sito dell’Istituto e che possono risultare di difficile lettura e comprensione, in relazione alle modalità di accadimento dei singoli eventi, ai periodi in cui essi sono avvenuti, alla situazione sociale ed economica nelle diverse regioni. Le logiche di chi ha elaborato le statistiche possono differire da quelle di chi le legge e la comprensione può dipendere anche dall’uso che si vuole fare dei numeri.

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#Infortuni sul lavoro, che fare ? Podcast Diario Prevenzione 13 ottobre 2021 – puntata n° 90

 

a cura di Gino Rubini

In questo numero parliamo di:

– Incidenti su lavoro, che fare ? L’intervento in Commissione del ministro Orlando. Un percorso per ricostruire la rete dei Servizi territoriali e un coordinamento nazionale efficace e adeguato al lavoro di quest’epoca.
– Il numero di ottobre della Rivista Lavoro e Salute
– Ecoscienza numero 4 del 2021- La bonifica dei siti contaminati.
– Il vaccino contro la malaria, un passo avanti molto importante
– Travail et securitè: Il Dossier sulle radiazioni ionizzanti.
– Lunghe ore di lavoro uccidono più degli infortuni

L’intervento del Ministro Orlando in Commissione sul tema infortuni sul lavoro.

 

Documentazione. Il resoconto verbale dell’intervento del Ministro Orlando in materia degli interventi necessari per combattere la sequenza quotidiana ininterrotta di infortuni gravi e mortali sul lavoro. Un intervento importante ed un riferimento per chi si occupa di prevenzione. Diario Prevenzione pubblicherà i documenti che emergeranno in questa fase nella quale si stanno predisponendo da parte del governo interventi di riforma del sistema di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L’intervento del Ministro Orlando 

 

Il numero di ottobre della Rivista Lavoro e Salute ottobre 2021

E’ disponibile online il numero di ottobre 2021 di Lavoro e Salute .
In questo numero molti articoli importanti.

Per scaricare il file pdf della Rivista clicca QUI 

Pubblicata dal Ministero della salute la “Rendicontazione del Piano Nazionale delle attività di controllo sui prodotti chimici – Anno 2019”.

Il documento intende fornire un quadro nazionale delle attività di controllo, effettuate nel corso dell’anno 2019, per la verifica di conformità dei prodotti chimici al regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) in attuazione del «Piano nazionale delle attività di controllo sui prodotti chimici – Anno 2019», adottato dall’Autorità competente nazionale REACH-CLP, presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, in data 6 febbraio 2019.

Le attività di controllo sono state condotte dalle Autorità per i controlli sul REACH e sul CLP delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano e loro articolazioni territoriali e dalle Amministrazioni dello Stato, di cui all’allegato A dell’accordo Stato/Regioni del 29 ottobre 2009 (Rep. atti n. 181/CSR) in raccordo con l’Autorità competente nazionale REACH-CLP.

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Il rivoluzionario vaccino contro la malaria offre di rinvigorire la lotta contro la malattia

Breakthrough malaria vaccine offers to reinvigorate the fight against the disease

The first ever malaria vaccine promises to bring the battle against infections back on track.

Eunice Anyango Owino, University of Nairobi

The World Health Organization has announced a historic move: it has recommended the widespread use of the first ever malaria vaccine. The recommendation is based on the results of an ongoing pilot programme in Malawi, Ghana and Kenya. Malaria is a huge global health challenge, around 409,000 people died of malaria in 2019 alone. The WHO African region carries significant proportion of the malaria burden – 94% of all malaria cases and deaths occurred in the region. Children younger than five are the most vulnerable. Ina Skosana asked Eunice Anyango Owino to explain the development, and its significance.


It has taken 30 years. Why so long?

The most significant reason is that the malaria parasite is very complex. It has different stages; some in the mosquito and some in the human. Thus, scientists had to pursue a diversity of approaches.

For example, in the human there are two stages. These are the:

  • Pre-erythrocytic stages (sporozoite, or spore-like, stage). This is the period when the parasite’s sporozoite from a mosquito bite enters the blood stream and heads for the liver to mature and multiply after which they are then released.
  • The blood stage (Merozoite stage). This is when the parasite’s merozoites are released from the liver, and multiply in the red blood cells.

So an effective vaccine against the first stage (pre-erythroctic stage) would be one that elicits an immune response that would either prevent infection of the liver cells or lead to destruction of the infected liver cells.

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Travail et Securité. Il Dossier sulle radiazioni ionizzanti.

 

E’ disponibile online il numero 830, ottobre 2021 del periodico del INRS (Francia) Travail et Securité. In questo numero segnaliamo il Dossier sulla valutazione e gestione dei rischi da Radiazioni ionizzanti oltre a numerosi altri articoli interessanti.
” Radioattività: dalla protezione alla prevenzione
La radioprotezione, che intende tutelare i lavoratori dagli effetti nocivi delle radiazioni ionizzanti, è stata storicamente affiancata alla prevenzione dei rischi professionali. Nel 2018 il recepimento nel diritto francese di una direttiva europea ne mette in prospettiva il particolare approccio e reintroduce i nove principi generali di prevenzione, con l’obiettivo di migliorare la semplicità, senza perdere in efficienza. segue alla fonte INRS – Travail et Securité n° 830 – ottobre 2021 – ” 

Sviluppi  sull’ amianto a Bruxelles 

Fonte : International Ban Asbestos Secretariat

di Laurie Kazan-Allen

 

Attraverso la persuasione e la punizione le istituzioni europee stanno cercando di migliorare le protezioni ambientali e occupazionali nei confronti dell’amianto. Negli elenchi mensili delle decisioni di infrazione della Commissione europea pubblicati il ​​23 settembre 2021, è stato notato che erano stati inviati pareri motivati ​​a Slovenia e Spagna che avevano segnato il tempo. Qualora questi due Stati membri non recepissero nel diritto nazionale la direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo sulla valutazione dell’impatto ambientale di progetti pubblici e privati ​​entro due mesi, potrebbe seguire un’azione legale dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea. 1Se gli imputati dovessero essere giudicati colpevoli, le sanzioni pecuniarie sono una possibilità concreta. Il testo sul sito web della Commissione UE su questo sviluppo conteneva pochi dettagli sulle particolarità delle infrazioni commesse, tranne per dire che:

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Batterie al litio: una nuova offerta informativa in merito alla sicurezza.

Fonte Inrs.fr

Aiuta le aziende a prevenire i rischi professionali

Per supportare le aziende nella prevenzione dei rischi associati all’utilizzo delle batterie al litio, INRS propone una nuova offerta informativa che comprende una brochure, un file web e una serie di poster.

Un gran numero di aziende utilizza quotidianamente batterie al litio per soddisfare le esigenze di apparecchiature portatili (telefoni, computer, strumenti, ecc.), trasporto elettrico (scooter, biciclette, automobili, ecc.) o accumulo di energia rinnovabile. Gli utenti di queste batterie possono essere esposti a determinati rischi professionali.

Questi rischi possono:

  • essere inerente alla batteria, nuova o usata: rischi elettrici , rischi di manipolazione  dovuti al peso delle batterie
  • essere legato alle sostanze che lo costituiscono: esposizione ad agenti chimici , incendio  ed esplosione
  • insorgono in caso di malfunzionamento dovuto ad un difetto di fabbricazione o legato ad un utilizzo o ad un vincolo non conforme all’uso definito dal produttore (utilizzo di un caricabatteria non idoneo, sovraccarico o urto ad esempio).

È quindi fondamentale rispettare le raccomandazioni fornite dal produttore. In particolare, è essenziale fare attenzione a non urtare le batterie al litio, farle cadere o forarle. Il danneggiamento di una batteria può essere la causa di un cortocircuito che può provocare un’esplosione o un incendio.

È anche importante smettere di usare e conservare le batterie danneggiate (batterie deformate, gonfie, forate o che perdono). Presentano rischi chimici dovuti a perdite di elettroliti, rischi di incendio per contatto tra litio e umidità nell’aria o addirittura rischi di esplosione in caso di fuga termica.

L’INRS sta quindi fornendo alle aziende una nuova gamma di informazioni sulla prevenzione dei rischi e le migliori pratiche da implementare quando si utilizzano batterie al litio su base giornaliera.