Dalla pandemia alla guerra, un momento di riflessione ….

Il trionfo della morte di Pieter Bruegel il Vecchio

Mentre si sta alleggerendo , almeno speriamo, la minaccia della pandemia da coronavirus, purtroppo è scoppiata la guerra nel cuore dell’Europa. L’invasione russa dell’Ucraina con immagini terribili di distruzioni e massacri di povera gente, di lunghe code di profughi, anziani donne e bambini che fuggono dagli orrori della guerra ha sostituito nel discorso pubblico, negli spazi della comunicazione e della decisione politica, l’emergenza pandemia. In un breve periodo stiamo facendo l’esperienza di adattamento ad una pluralità di minacce che mettono in discussione la vita degli umani sul pianeta, dalla pandemia, dalle zoonosi alla guerra , alla minaccia forse più grave che incombe sullo sfondo: gli sconvolgimenti attesi dal cambiamento climatico. Di queste minacce la più insopportabile è la guerra ove umani distruggono i corpi, le vite e i luoghi di vita di altri umani. Le altre minacce di origine ambientale, le pandemie, gli sconvolgimenti climatici attesi sono sfide in cui si affrontano fenomeni che richiedono solidarietà e azioni comuni che dovrebbero portare gli umani alla cooperazione per affrontarli. Ma questo non viene reso possibile, è la guerra che ricompare con gli scenari di crudeltà gratuite e di sfrenate violenze.
Quello che vediamo in queste ore è barbarie, è regressione a forme primitive e violente di dis/organizzazione della società. La guerra è la rappresentazione dei demoni che convivono da sempre nelle profondità della psiche di noi umani. Per combattere l’orrore e il ribrezzo che proviamo per quanto sta succedendo in Ucraina invasa dalle truppe della Federazione russa, per meditare sulle miserie di noi umani solo l’arte può darci un conforto e un. sostegno.

Per questo momento di pausa e di riflessione laica offriamo ai  lettori e alle lettrici l’immagine del Trionfo della morte di Brueghel come monito delle nostre eterne miserie. (editor)

Il sindacato inglese TUC : senza una regolamentazione più forte la tecnologia intrusiva di sorveglianza dei lavoratori rischia di “sfuggire al controllo”

Fonte TUC ( trad.ne automatizzata google  translator )
Il  nuovo sondaggio TUC rivela che la maggior parte dei lavoratori afferma di aver subito la sorveglianza nell’ultimo anno
  • Supporto molto convinto per una regolamentazione più forte per proteggere i lavoratori dall’uso punitivo dell’IA e della tecnologia di sorveglianza
  • Lo scandalo dell’ufficio postale deve essere un punto di svolta sull’uso acritico della tecnologia di monitoraggio dei lavoratori, afferma TUC

La tecnologia intrusiva di sorveglianza dei lavoratori e l’IA rischiano di “sfuggire al controllo” senza una regolamentazione più forte per proteggere i lavoratori, ha avvertito il TUC oggi (lunedì).

Lasciata incontrollata, l’organismo sindacale afferma che queste tecnologie potrebbero portare a una discriminazione diffusa, all’intensificazione del lavoro e a trattamenti iniqui.

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VIOLENZE CONTRO OPERATORI SANITARI E SOCIO-SANITARI….

VIOLENZE CONTRO OPERATORI SANITARI E SOCIO-SANITARI,  OLTRE L’INDIGNAZIONE ALCUNE PROPOSTE PER LA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI

Convegno in  streaming

VIOLENZE CONTRO OPERATORI SANITARI E SOCIO-SANITARI OLTRE L'INDIGNAZIONE ALCUNE PROPOSTE per la salute e sicurezza dei lavoratori

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Insediato il nuovo tavolo tecnico del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione

Rinnovato nella sua composizione ma anche negli obiettivi strategici alla luce di alcune significative innovazioni normative intervenute recentemente.

Suggeriamo la lettura dell’articolo apparso su quotidiano sanità a firma di Domenico Della Porta:   Insediato il nuovo tavolo tecnico del Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione

Riportiamo il DM del 29/12/2021 che contiene  anche i nomi dei componenti il tavolo.

DM-252-del-29122021-SINP

Per scaricare il file pdf del DM clicca QUI 

 

 

 

Sistemi decisionali automatizzati nel settore pubblico: le raccomandazioni di AlgoritmoWatch

Fonte: Algoritmo Watch 

la traduzione è stata effettuata con google translator

 

Quando si utilizzano sistemi decisionali automatizzati (sistemi ADM) nel settore pubblico, le autorità agiscono in un contesto unico e hanno responsabilità speciali nei confronti delle persone interessate. In questo contesto, l’uso dei sistemi ADM da parte delle pubbliche amministrazioni dovrebbe essere soggetto a rigorosi meccanismi di trasparenza, compresi i registri pubblici e le valutazioni d’impatto obbligatorie.

L’automazione delle procedure e dei servizi decisionali nelle pubbliche amministrazioni è in forte aumento. Le amministrazioni la considerano un’opportunità per accelerare l’efficienza, facilitare i processi, nonché accelerare i servizi di massa e di routine. Gli esempi vanno dai chatbot, all’elaborazione automatizzata delle dichiarazioni fiscali o delle richieste di prestazioni sociali, ai sistemi algoritmici per rilevare i rischi di frode sociale, per profilare i disoccupati, per scopi di polizia predittiva o per valutare i rischi di recidiva dei detenuti in libertà vigilata: tutti questi sistemi sono sempre più utilizzati in Europa e oltre.

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Recepita la Direttiva UE 2019/1833 in materia di rischio dei lavoratori da agenti biologici.

 

Fonte: Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP)

Il Decreto Interministeriale del 27.12.2021 (pubb. 14.02.2022 sul sito del Ministero del Lavoro) ha recepito la Direttiva UE 2019/1833 in materia di rischio dei lavoratori da agenti biologici.

Queste le principali modifiche:

L’allegato 1 sostituisce l’allegato XLIV Elenco esemplificativo dei tipi di attività professionale.

Prima dell’elenco delle attività è stata inserita la seguente frase: “Laddove il risultato della valutazione dei rischi ai sensi dell’articolo 271 del presente decreto riveli un’esposizione non intenzionale ad agenti biologici, potrebbero esservi altre attività che devono essere prese in considerazione.

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Francia.INRS. Iperconnessione. Impatto dell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

Fonte INRS 

Sensazione di urgenza, sovraccarico di informazioni, trabocco di lavoro nella sfera personale… Molti dipendenti possono essere esposti a difficoltà legate all’uso di strumenti digitali come la posta elettronica. In occasione della pubblicazione di un articolo sulla rivista Hygiène & sécurité du travail, tre domande per Vincent Grosjean, capo degli studi e coautore di questa riflessione.

Qual è l’origine della domanda dell’INRS sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)?

Nel 2015, l’INRS ha avviato una ricerca sulle pratiche digitali, in particolare sulla messaggistica elettronica, di fronte alla comparsa di problemi di salute legati all’uso di questi strumenti in un contesto professionale. Vari rapporti hanno rivelato l’emergere di una norma implicita di connessione permanente per alcuni dirigenti e dipendenti, il moltiplicarsi di strumenti senza gerarchia o strategia di utilizzo, una tendenza a cancellare i confini tra vita privata e vita lavorativa, un carico di informazioni inflazionistiche per molti dipendenti.

Lo scopo del lavoro svolto dall’INRS era di andare oltre queste osservazioni, per esplorare strade per la prevenzione.

Il contesto sanitario ha accentuato la comparsa di alcuni rischi legati all’uso delle TIC?

Da 2 anni la crisi sanitaria legata al Covid-19 porta ad un aumento “di emergenza” del lavoro a distanza. A ciò si è accompagnato il proliferare degli incontri in videoconferenza e un aumento della comunicazione mediata (messaggistica, telefono, ecc.), a scapito degli scambi faccia a faccia. Questi sviluppi amplificano le preoccupazioni circa la disintegrazione dei gruppi di lavoro, la sensazione di isolamento, l’interruzione dei confini tra la vita lavorativa e la vita al di fuori del lavoro. Sottolineano inoltre l’importanza delle relazioni di lavoro informali e del supporto sociale per il benessere dei dipendenti, nonché per l’efficienza dei collettivi a lungo termine. Queste circostanze rendono più importante costruire una vera strategia di utilizzo digitale per l’azienda. Gli obiettivi sono mantenere le prestazioni.

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La nuova guida ILO/OMS sollecita maggiori tutele per proteggere gli operatori sanitari

Sicurezza e salute sul lavoro per gli operatori sanitari

La pubblicazione congiunta incoraggia i paesi a rafforzare la protezione degli operatori sanitari migliorando la gestione della salute e sicurezza sul lavoro a livello nazionale, subnazionale e delle strutture sanitarie.

Fonte: ILO

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GB. TUC newsletter . La fine delle regole di isolamento sta andando “troppo oltre e troppo presto”

Abbandonare presto le regole di isolamento del Covid sta andando troppo lontano e troppo presto, ha detto UNISON. Il sindacato del settore pubblico ha detto che tutti vogliono tornare alla normalità, ma i rischi Covid non sono scomparsi. Rispondendo all’annuncio del primo ministro del 9 febbraio secondo cui i requisiti di autoisolamento per le persone risultate positive al Covid in Inghilterra potrebbero terminare un mese prima del previsto, la segretaria generale dell’UNISON Christina McAnea ha dichiarato: “Tutti vogliono tornare alla normalità, ma il  rischio Covid non è scomparso. Questo sta andando troppo lontano, troppo presto. Le infezioni sono ancora diffuse nelle scuole. Un gran numero di alunni e personale è assente. Consentire un ritorno prematuro potrebbe portare a un ulteriore aumento delle infezioni e interrompere l’apprendimento per migliaia di bambini e giovani in più”. I dati del Dipartimento dell’Istruzione (DfE) hanno mostrato quasi un decimo (9. 1 per cento) di tutto il personale docente in Inghilterra era assente nella prima settimana di febbraio, un nuovo record. Il sindacato ha affermato che i ministri devono fornire una guida chiara e dettagliata per prevenire un “super spargitore gratuito per tutti” nei luoghi di lavoro quando finiranno i requisiti di isolamento Covid. La mossa del governo per porre fine anticipatamente alle regole di isolamento del Covid è stata “inequivocabilmente condannata” dal gruppo di campagna Zero Covid UK. In una dichiarazione, si afferma che “il governo ‘raccomanda’ che le persone non vadano al lavoro ‘quando hanno una malattia infettiva’, ma ‘raccomandazioni’ e ‘responsabilità personali’ semplicemente non sono sufficienti”.
Comunicato stampa UNISON e comunicato stampa successivo . Comunicato stampa Zero Covid UK . Stella del mattino .

MORTI DI LAVORO : PERCHE’ TANTO STUPORE ?

Operaio fonditore, Montevideo Uruguay , 2013 foto GiErre 

 

di Leopoldo  Magelli , past-President SNOP

Prima di entrare nel merito, si impone una premessa, visto che dedicherò molto spazio al possibile ruolo dei servizi di prevenzione e vigilanza delle aziende USL (li chiamerò SPSAL all’emiliana, per brevità, ma intendo i PISSL, gli SPISAL, le UOTSSL, ecc.) : occorre esplicitare un elemento che cozza contro quello che nella vulgata comune è considerato un dato di fatto certo ed acquisito,  ovvero che il problema degli infortuni sul lavoro si risolve potenziando, quali- e quantitativamente, le attività di vigilanza degli organi preposti (mettiamoci pure anche l’Ispettorato del Lavoro). In realtà, che quello che gli SPSAL possono fare è operare  solamente sul terreno della riduzione del danno (per usare un termine mutuato dagli interventi sulle tossicodipendenze …). Con questo intendo dire che il problema “di salute” (e sicurezza) è sistemico e strutturale , mentre l’intervento degli SPSAL si gioca nel campo della “sanità” , e quindi può intervenire solo limitatamente sulla reale e drammatica realtà del fenomeno della mancata tutela della salute nei luoghi di lavoro. Ciò naturalmente non vuol dire che si debba dare per persa la battaglia, o che il lavoro degli SPSAL sia inutile ed irrilevante, vuol dire avere la chiara percezione della limitatezza (per non dire marginalità) del ruolo degli SPSAL ed avere il coraggio e l’onestà intellettuale di esplicitarlo apertamente, anche per non illudere i nostri interlocutori (dico ancora “nostri” perché mi sento ancora parte della comunità degli operatori) e per non ritenere risolutivi tutti gli interventi migliorativi  giustamente e puntualmente individuati in diversi documenti della SNOP, della CGIL medici, dei sindacati, ecc. : magari si riuscisse a conseguire anche solo una parte degli obiettivi che essi traguardano !

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Dove va la sanità lombarda?

Intervento della Dott.ssa Susanna Cantoni
Martedì 25 gennaio 2022 ore 18.00
Iniziativa pubblica a cura del Movimento culturale per la difesa e il miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
Dove va la sanità lombarda?

Cantoni Casa Cultura 25-1-2022 (1)

Per scaricare il file dell’articolo clicca QUI  

Comment gérer un travail qui devient de plus en plus intense ?

L’intensité du travail est associée à des effets néfastes sur la santé et le bien-être général des salariés.
https://pixnio.com/fr/gens-fr/femmes-femmes/femme-daffaires-ordinateur-portable-entreprise-programmeur-bureau-internet, CC BY-SA

Argyro Avgoustaki, ESCP Business School

Dans son rapport « Conditions de travail et travail durable : analyse fondée sur le cadre de la qualité de l’emploi », la Fondation européenne pour l’amélioration des conditions de vie et de travail (Eurofound) définit le travail comme soutenable lorsque « les conditions de vie et de travail permettent aux personnes de s’engager dans le travail et de continuer à travailler au cours d’une vie active prolongée », ce qui se mesure souvent comme la « capacité à travailler jusqu’à l’âge de 60 ans et plus ». Le temps et l’intensité du travail, deux dimensions de l’effort au travail, constituent en effet des éléments du travail durable.

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Laureati/e al DAMS, Letterati/e, filologi/ghe e papirologi/ghe i nuovi ispettori del lavoro ?

Dalla lettura dell’Atto che istituisce il Concorso per l’assunzione di 1200 nuovi “ispettori tecnici” all’art.2 si prevede l’ammissione con una generica laurea anche triennale e la prova sarà un quiz con 32 quesiti a risposta multipla… E’ pure vero che all’art.6 si precisano gli argomenti che paiono essere afferenti alle discipline del primo biennio d’ingegneria : scienza delle costruzioni, macchine e impianti , conoscenze sul dlgs81, ambienti confinati, elementi di chimica , ecc
Da questa contraddizione tra quanto scritto all’art.2 e le precisazioni all’art.6 si deduce che chi ha redatto il Bando di concorso pare avere  idee discretamente  confuse sul profilo di base che dovrebbe avere il neo ispettore/a del lavoro… Abbiamo molto rispetto per i laureati in scienze umane e auguriamo loro ogni bene ma…. il loro corso di studi non pare adatto al profilo richiesto per l’ispettore del lavoro che si dovrà occupare anche di salute e sicurezza nel lavoro… Si potrebbe obiettare che queste conoscenze verrano recuperate con la formazione che verrà erogata agli assunti da INL: sappiamo che un recupero di conoscenze di base di questo tipo non è fattibile con la formazione aziendale. In buona sostanza ciò che traspare da questa vicenda è la riprova della impreparazione di INL a intraprendere il percorso delineato dalla Legge 215/21.

Vedi anche
L’ATTO DELIBERATIVO DEL CONCORSO

e l’articolo

SICUREZZA SUL LAVORO, AI NUOVI ISPETTORI NON È RICHIESTA UNA LAUREA TECNICA fonte GLISTATIGENERALI

GB. Decolla la campagna contro il cancro dei vigili del fuoco della FBU

Fonte : RISKS . TUC 

 

GB. Una campagna del sindacato dei vigili del fuoco FBU per ridurre il rischio di cancro sul lavoro legato all’esposizione ai contaminanti del fuoco sta avendo un impatto “in ogni angolo del servizio antincendio e di soccorso”, ha affermato il sindacato. La FBU ha affermato che ora sta spingendo al massimo “per costruire il registro del cancro e delle malattie dei vigili del fuoco. Il registro si basa su un’indagine sanitaria per i vigili del fuoco e abbiamo bisogno di tutti i vigili del fuoco per compilarlo”. Ha aggiunto: “Con più informazioni nel registro saremo in grado di svolgere più ricerche salvavita”. L’ufficiale nazionale FBU Riccardo la Torre ha dichiarato: “Abbiamo bisogno che ogni singolo vigile del fuoco compili quel registro, sia che ti sia stato diagnosticato un cancro, che ti sia stata diagnosticata una malattia o che non ti sia mai stato diagnosticato nulla – noi ho bisogno che tu compili quel registro ora. C’è molto di più che dobbiamo capire sul legame tra il cancro e altre malattie e l’occupazione dei vigili del fuoco”. Ha aggiunto: “Non possiamo proteggerci da questo pericolo se non lo comprendiamo correttamente e semplicemente non possiamo farlo a meno che i vigili del fuoco non compiano quel registro”. I funzionari della FBU hanno visitato le caserme dei vigili del fuoco per promuovere la consapevolezza e l’iscrizione al registro del cancro e delle malattie. Commentando la portata crescente della relativa campagna DECON del sindacato per ridurre l’esposizione dei vigili del fuoco alle tossine, la Torre ha dichiarato: “Siamo così contenti di come questo progetto è decollato da quando l’abbiamo lanciato dal vivo da una caserma dei pompieri. Abbiamo visto l’impegno in ogni angolo dei vigili del fuoco e dei servizi di soccorso, abbiamo visto salire i poster, abbiamo visto i tweet, abbiamo visto persone con i loro bambini che indossavano adesivi DECON e l’addestramento è in corso.
Comunicato stampa FBU , campagna DECON e video campagna contro il cancro .

Regione Lombardia. Ordine del giorno : potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione

Regione Lombardia – Consiglio regionale
Ordine del giorno presentato dal gruppo ” Lombardi Civici”

“Piano regionale di prevenzione 2021 – 2025, ai sensi delle Intese Stato – Regioni del 6 agosto 2020 e del 5 maggio 2021”

Oggetto: potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione

Dipartimenti Prevenzione e personale

Per scaricare il file pdf  clicca QUI 

Salute e sicurezza nel lavoro, quali  criticità da superare per interrompere la sequenza tragica di incidenti gravi e mortali sul lavoro.

un giovane operaio in un’azienda meccanica, montevideo uruguay 2012  – foto gierre 

La sequenza tragica di incidenti mortali sul lavoro che si ripete da molti mesi, dalla ripresa delle attività dopo le fasi acute della pandemia, ha  destato allarme sociale e ha alimentato la richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di provvedimenti urgenti.

Le tipologie degli incidenti mortali riportati dalle cronache sono quelle di sempre, dagli anni 50 del secolo scorso: schiacciamento da camion in retromarcia, operai asfissiati in ambienti confinati, cadute da ponteggi in cantieri, corpi di operaie straziati da organi in movimento di macchine non protette, schiacciamenti di magazzinieri dal ribaltamento di pallets impilati male, gruista folgorato perchè con la benna ha sfiorato i cavi AT, crolli di gru nella fase del montaggio……. 

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E’ disponibile online il mensile Lavoro e Salute febbraio 2022

 

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In questo numero molti articoli importanti, ricerche e analisi sui destini della sanità pubblica, sulla salute e sicurezza nel lavoro, sulla scuola

Per scaricare il file in formato PDF di Lavoro e Salute febbraio 2022 clicca QUI

GB.Time to Talk Day: campagne Usdaw per promuovere la consapevolezza della salute mentale e dei diritti sul lavoro

Il sindacato britannico  del commercio al dettaglio Usdaw sta celebrando l’odierna “Giornata del tempo per parlare” promuovendo il ruolo dei rappresentanti sindacali sul posto di lavoro nel supportare i membri ed evidenziando i vantaggi delle conversazioni sulla salute mentale.
Il “Time to Talk Day” di quest’anno è giovedì 3 febbraio e mira a supportare le comunità ad avere più conversazioni sulla salute mentale. È gestito da Mind and Rethink Mental Illness in Inghilterra, in collaborazione con Co-op, insieme all’Associazione scozzese per la salute mentale e See Me in Scotland, Inspire and Change Your Mind in Irlanda del Nord e Time to Change Wales: timetotalkday.co. Regno Unito

Si va a ricominciare ? Podcast di Diario Prevenzione – 10 febbraio 2022 – Puntata n° 94

a cura di Gino Rubini

In questa puntata parliamo di :

– Si va a ricominciare ? Speriamo, ma cosa significa ritornare alla “normalità” ?
– Laudato si’: conversione ecologica e sociale, partecipazione e rappresentanza – un articolo di Mario Agostinelli
– Una strategia di salute mentale per l’Europa
– La legge 215/2021 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, una norma inefficace da superare……

LAUDATO SI’: CONVERSIONE ECOLOGICA E SOCIALE, PARTECIPAZIONE E RAPPRESENTANZA

 

Mario Agostinelli presidente Laudato Sì

Diffondiamo da Inchiestaonline

Un previsto successo elettorale del mondo ambientalista nel medio periodo presenta molte incertezze. Innanzitutto, dovrebbe prendere seriamente in considerazione una consapevolezza intergenerazionale del tempo che viene a mancare e una diffusa conoscenza di come un innalzamento brusco dell’energia interna del nostro Pianeta possa precludere la sopravvivenza della nostra specie. Il che, anche dopo la pandemia è tutt’altro che scontato. In secondo luogo, la connessione tra ingiustizia climatica e sociale (nel senso che i più colpiti sono i più poveri) può dare l’illusione alle classi più ricche e alle nazioni più potenti di poter accaparrare per sé le risorse residue per uno stile di vita immutato e impiegare mirabolanti tecnologie che trattino la natura come un manufatto artificiale adatto alla propria esclusiva riproduzione. Questa è la nuova forma che il negazionismo climatico assume tra i seguaci della crescita illimitata ed è tutt’altro che pacifico e minoritario.

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Una strategia di salute mentale per l’Europa

Fonte : socialeurope.eu che ringraziamo 

 

Gli ampi determinanti sociali della cattiva salute mentale richiedono un approccio olistico a livello europeo.

salute mentale, benessere
Positività pianificata: ambienti urbani ben progettati, come Amsterdam a misura di bicicletta, fanno bene al benessere individuale (RossHelen/shutterstock.com)

“Non era depressione, era capitalismo”—un’immagine con queste parole è apparsa di recente su uno striscione durante una manifestazione studentesca a Santiago del Cile, collegando i problemi di salute mentale che ci turbano con le loro radici sistemiche.

La pandemia ha messo in evidenza l’importanza della salute mentale per la qualità della vita e il benessere dei cittadini, nonché i deficit strutturali nell’assistenza tra i sistemi sanitari pubblici in Europa. Da marzo 2020, secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, la prevalenza di ansia e depressione è aumentata e, in alcuni paesi come Belgio e Spagna, è addirittura raddoppiata.

Questi deficit esistevano tuttavia prima della pandemia e non possiamo negare i loro legami con le politiche di austerità che hanno colpito l’Europa dopo il 2008. Il virus si è semplicemente riflesso, come in uno specchio gelido, una realtà che ci ha frenato per anni , in cui non vanno sottovalutati i fattori politici.

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E’ disponibile alla lettura online Travail & Securite, Rivista INRS , Francia

Energie rinnovabili

E’ uscito il numero 834 della rivista Travail et Securitè. Il dossier di questo mese è dedicato alle energie rinnovabili. Nel riassunto, scopri in particolare un’intervista a Béatrice Egu, direttrice dello stabilimento e servizio di aiuto attraverso il lavoro (Esat), o anche un reportage “In Images” sullo stabilimento di Lisi Automotive.

Per leggere questo numero puoi scaricare il file

Ripristino della vigilanza e della sorveglianza nei luoghi di lavoro nel territorio di ATS Brianza

 

Sollecitazioni sindacali per il ripristino pieno del personale dei Servizi delle AST preposto alla vigilanza nei luoghi di lavoro in materia di saliute e sicurezza. In molte Regioni la vigilanza nei luoghi di lavoro in questi due anni di crisi derivanti dalla pandemia si è allentata anche in ragione del trasferimento degli operatori alle attività in emergenza di tracciamento e contrasto alla diffusione del coronavirus.

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Le patologie e le condizioni che raccomandano il lavoro agile

Il 3 febbraio 2022 è stato pubblicato il Decreto applicativo dell’art.17.2 del DL 221/2021, che individua le patologie e le condizioni che raccomandano il lavoro in modalità agile.
Si allega il Decreto del Ministro della Salute di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro per la pubblica amministrazione.

DM 03-02-2022 patologie lavoratori fragili

Per scaricare il file clicca qui

Pfas: 9 associazioni chiedono al Governo una legge nazionale che tuteli ambiente e persone

Fonte Greenreport.it   che ringraziamo 

Nonostante In Italia ci sia il più vasto e pesante disastro causato da PFAS, non ha una regolamentazione

[4 Febbraio 2022]

Serve introdurre una legge in Italia che vieti l’uso e la produzione di sostanze per e poli-fluoroalchiliche (PFAS). E’ questa la richiesta inviata nei giorni scorsi da un gruppo di associazioni e comitati, costituito da Mamme No Pfas, Greenpeace, Comitato Stop Solvay, Medici ISDE, Legambiente, Comitato di lotta Maccacaro, Comitato acque e beni comuni di Verona e Monastero dei beni comuni, al Ministero della Transizione Ecologica, al Ministero della Salute, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Nonostante nella Comunità Europea l’Italia si distingua per avere il più vasto e pesante disastro causato da tali sostanze, il nostro Paese non ha introdotto una regolamentazione né tantomeno appoggiato la proposta di altre nazioni di regolamentarne l’uso a livello comunitario.

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Un OdG approvato dl Consiglio della Regione Lombardia per un piano di assunzione per i Servizi dedicati alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro

Il Consiglio della Regione Lombardia ha approvato all’unanimità il testo della Mozione n. 703 concernente la salute e sicurezza sul lavoro, nel testo che così delibera:
“….compatibilmente con le risorse di bilancio e con l’utilizzo dei proventi delle sanzioni irrogate alle imprese, secondo quanto previsto dall’articolo 13, comma 6, del D.lgs. 81/2008, a implementare le risorse per la programmazione e il sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute
in ogni fascia d’età e in ogni ambiente di lavoro e a garantire piena attivazione del piano di assunzioni e completamento negli organici delle ATS dei nuovi dipendenti dedicati alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.”.

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Il mondo di chi rifiuta il vaccino

di Dagmar Rinnenburger

Fonte : Saluteinternazionale.info      che ringraziamo 

Il mondo no-vax è variegato. Ci sono i complottisti e ci sono gli impauriti. Ma non ti aspetteresti che a Roma un manipolo di medici no-vax dia l’assalto all’Ordine.

Due clienti in un bar di Sao Paolo guardano il telegiornale, davanti a un bicchiere di birra. Siamo nel novembre del 2021; le notizie parlano di una situazione drammatica in Germania per la diffusione pandemica del coronavirus. Incredulo, uno dice all’altro: “Ma è vero quello che sta succedendo in Germania?“; e l ‘altro: ” Sì, quei matti non si fanno vaccinare!”. L’aneddoto è stato riportato in un articolo del settimanale “Der Spiegel” per raccontare del successo della campagna vaccinale in Brasile (1). Per il Brasile, che ha seppellito più di 600.000 morti con un picco di decessi ad aprile 2021, l’esitazione e il rifiuto di vaccinarsi di un paese ricco come la Germania, che aveva tutto l’arsenale dei vaccini a disposizione, era incomprensibile. I brasiliani si sono vaccinati contro l’opinione del loro leader politico Bolsonaro, che a lungo ha negato il Covid. Come i portoghesi, erano convinti che il vaccino li avrebbe salvati. Gli abitanti di Sao Paolo sono fieri del loro successo vaccinale e nelle strade si vedono bandiere con la scritta “capitale del mondo del vaccino”. Vogliono tornare alla normalità, lavorare, festeggiare il carnevale.

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