Fonte Regioni.it
I sopralluoghi effettuati dopo le scosse, e ripetuti dopo quelle di ottobre e di gennaio 2017, sono stati centinaia, ed hanno fatto emergere l’esistenza di almeno 100 edifici scolastici con esito di danno gravissimo.
Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Riteniamo utile e importante questo documento elaborato dal circolo tematico Lavoro Ambiente Salute Sicurezza del PD “Rosario Bentivegna”. Il documento contiene analisi e proposte organizzative per migliorare la valutazione e gestione dei rischi nell’ambiente di lavoro. Il riconoscimento implicito delle scelte inefficaci, confuse contenute nella L.215/2021 e la proposta per la creazione dell’Agenzia per i Servizi di Prevenzione delle ASL – AGENAP rappresentano una elaborazione importante sulla quale lavorare.
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a cura di Gino Rubini.
In questa puntata parliamo di :
– Valutazione dei piani dell’UE per importare idrogeno dal Nord Africa a cura TNI
– Prodotti fitosanitari e biodiversità: collegamenti pericolosi
– Inail . Rischio biologico nelle attività Agro-Zootecniche
– COVID-19: transizione di crisi
– AIE. Lettera aperta al governo Italiano
sull’urgenza di proteggere l’Italia e il mondo dalla minaccia nucleare e sulla priorità di aderire al Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW)
– UK.Pescatori picchiati e sfruttati sulle barche del Regno Unito
– Fritto misto
Ripubblichiamo questo articolo ripreso dal sito TNI. L’Istituto TNI ha svolto una valutazione sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’importazione dell’idrogeno dal Nord Africa. |
Assessing EU plans to import hydrogen from North Africa
The cases of Morocco, Algeria and Egypt
17 May 2022
This report shows the EU’s plan to drastically increase imports of renewable hydrogen from North Africa is not realistic from a cost or energy perspective, and instead diverts renewable electricity away from local needs and local climate targets.
The European Commission’s 2020 hydrogen strategy has a big focus on importing ‘green’ renewables-based hydrogen from its neighbourhood (North Africa and Ukraine). Since the recent invasion of Ukraine and the subsequent need to reduce dependency on Russian gas, the EU has doubled its import targets to 10 million tonnes per year by 2030, as per the RePowerEU communiqué.
Wilfried Sanchez, Ifremer; Laure Mamy, Inrae; Sophie Leenhardt, Inrae et Stéphane Pesce, Inrae
Avec environ 300 substances détenant au niveau européen une approbation valable pour la France, les produits phytopharmaceutiques, plus communément appelés « pesticides », sont largement utilisés pour protéger les cultures des organismes vivants nuisibles.
Ils sont toutefois accusés de contribuer à l’érosion de la biodiversité, aux côtés d’autres facteurs comme la détérioration et la destruction des habitats, le changement climatique, et la surexploitation des espèces.
Mais qu’en est-il réellement ?
Pour répondre à cette question, l’Ifremer et INRAE viennent de conclure une expertise scientifique collective portant sur les effets des produits phytopharmaceutiques sur la biodiversité et les services écosystémiques.
Segnaliamo la Rivista INSERM n° 53 per i contenuti di questo numero . Inserm (*)
Nei contenuti del numero di maggio 2022, scopri il dossier Sanità Digitale: possiamo prevedere tutto? Rivista bimestrale di notizie, la rivista Inserm illustra le scoperte, i dibattiti e le domande della ricerca biomedica in continua evoluzione.
Oggi gli strumenti digitali sono in grado di catturare segnali molto sottili a diverse scale: nel funzionamento di un organismo, nel comportamento di una popolazione o nel nostro ambiente. Grazie all’analisi di enormi quantità di dati, i ricercatori hanno ora l’ambizione di formulare previsioni sull’aspetto, la diffusione e l’evoluzione delle malattie. In gioco? Interventi di salute pubblica più efficaci e trattamenti più personalizzati. Le possibilità sembrano infinite… ma il diavolo è nei dettagli. Cosa possiamo davvero prevedere e prevenire oggi grazie ai dati sanitari? Quali sono le applicazioni efficaci e concrete dell’intelligenza artificiale? Non stiamo sopravvalutando i benefici? Panoramica delle conoscenze e delle incertezze in questo settore… in modo che l’opacità del mondo digitale non sia altro che una nuvola lontana.
Per leggere la Rivista INSERM clicca QUI
(*) Creato nel 1964, Inserm è un ente pubblico scientifico e tecnologico, posto sotto il duplice controllo del Ministero della Salute e del Ministero della Ricerca. Dedicato alla ricerca biologica e medica e alla salute umana, è posizionato lungo l’intero percorso dal laboratorio di ricerca al letto del paziente. Nel panorama internazionale è partner delle maggiori istituzioni coinvolte nelle sfide e nel progresso scientifico di questi campi.
Quando ho cominciato ad occuparmi di sicurezza sul lavoro e cioè nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso, sentivo sempre ripetere che l’ ”errore umano” era la spiegazione per gran parte degli infortuni sul lavoro avvenuti nonostante gli ambienti e le attrezzature di lavoro fossero rispondenti alle norme di legge e regolamentari vigenti.
Ancora oggi leggendo i giornali o ascoltando i servizi televisivi si continua a fornire questo tipo di spiegazione per l’accadimento di questi eventi.
Personalmente penso che questo tipo di spiegazione si porti dietro il solito approccio da normotecnosauri e cioè quello che porta a pensare che:
Oggi possiamo dire che, almeno in una buona parte degli addetti ai lavori, l’approccio che vedeva nell’ errore umano la spiegazione degli eventi avvenuti, è stato completamente abbandonato.
Si è fatto strada, non senza fatica, l’approccio che vede l’errore come conseguenza di situazioni contestuali in cui sono stati messi coloro che li hanno commessi.
Il 14 maggio 2022 si è tenuto un seminario pubblico sull’amianto, organizzato dal personale dell’Istituto Federale di Bahia (IFBA), dell’Associazione brasiliana delle vittime dell’amianto (ABREA) e dell’Associazione delle vittime contaminate dall’amianto e delle famiglie esposte (AVICAFE) presso l’IFBA per prendere in considerazione misure per il monitoraggio della salute e il sostegno alle persone con malattie legate all’amianto nella regione di Bom Jesus da Serra. Le operazioni minerarie commerciali in una miniera di amianto locale e l’uso diffuso dei rifiuti di amianto negli spazi pubblici e privati hanno portato a un’elevata incidenza di malattie legate all’amianto nella regione. Vedi: IFBA realiza seminário sobre os efeitos nocivos do amianto na região de Bom Jesus da Serra [IFBA tiene un seminario sugli effetti nocivi dell’amianto nella regione di Bom Jesus da Serra].
La pubblicazione ha l’obiettivo di fornire informazioni sulle misure di prevenzione e protezione correlate al rischio biologico per la tutela della salute degli operatori del settore agro-zootecnico.
Il testo presenta una sezione generale riguardante la normativa vigente in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le sue applicazioni e i soggetti coinvolti, i concetti di rischio, pericolo e danno, la valutazione del rischio. Segue una sezione tecnica con schede monotematiche in cui sono descritte le caratteristiche degli agenti biologici più frequentemente riscontrabili ed emergenti in tale settore e dei loro effetti sulla salute.
Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
Nel settore agro-zootecnico e forestale, sono diversi i fattori che possono favorire lo sviluppo e la diffusione di agenti biologici: il tipo di attività, il processo o la fase lavorativa, le materie prime utilizzate, il cattivo funzionamento e la manutenzione degli impianti di ventilazione, il microclima, le scarse condizioni igienico-ambientali, il contatto diretto e/o indiretto con fluidi biologici animali, la presenza ed il numero di occupanti. Questi ultimi fattori di rischio sono quelli che maggiormente favoriscono la trasmissione di microrganismi al lavoratore.
Oltre alla difficoltà oggettiva nell’individuazione delle precise modalità di contagio da agenti biologici, nella misurazione ambientale dei microrganismi e nella stima di contaminazione microbica relativa a differenti ambiti lavorativi, si osserva spesso la mancanza di un’adeguata opera di prevenzione dai rischi lavorativi, per una serie di motivazioni. Molte aziende agro-zootecniche sono a gestione familiare, questo comporta la difficoltà di accesso alle risorse, al supporto di figure professionali della prevenzione, ai percorsi di informazione e formazione sui rischi lavorativi e alla realizzazione dei programmi di immunoprofilassi.
All’inizio di quest’anno, prima della guerra in Ucraina, l’UE stava appena iniziando a superare la sua più grande prova mai vista, la pandemia di COVID-19, e l’Europa si stava muovendo per stabilizzarsi dopo questa minaccia mortale e di vasta portata. L’ultimo annuario Vivere e lavorare in Europa evidenzia come il ciclo infinito di inasprimento e allentamento delle restrizioni che è durato per due anni ha avuto un impatto sulle persone, con stanchezza e ansia che hanno infuso le popolazioni di tutta Europa. Si concentra sui risultati delle serie di sondaggi elettronici Living, working e COVID-19 di Eurofound , che hanno registrato un nuovo minimo di benessere mentale tra gli europei nell’aprile 2021, si sentiva più acutamente tra i giovani e coloro che avevano perso il lavoro. Le difficoltà si sono intensificate tra i gruppi vulnerabili durante la pandemia, che hanno trovato sempre più difficile sbarcare il lunario.
Prendiamo dal sito della Associazione Italiana di Epidemiologia AIE il testo di questa lettera aperta al governo italiano per dare un contributo alla massima diffusione del messaggio che condividiamo. la Redazione |
Il conflitto in corso in Ucraina conferma come guerre e conflitti armati siano una seria minaccia, alla salute pubblica e all’integrità ambientale in Europa, così come nel resto del mondo.
Come persone appartenenti all’area biomedica desideriamo sottolineare che qualsiasi ragionamento su giuste cause di una guerra perda ogni ipotetico senso residuale se confrontato con il potenziale distruttivo della moderna tecnologia nucleare, il cui uso diventa più che mai possibile e temibile nello sviluppo della guerra ucraina.
Le armi nucleari provocano danni immediati in termini di morti e feriti, che superano di gran lunga la capacità di assistenza sanitaria anche in contesti ben organizzati. Le nostre infrastrutture sanitarie non sono e non possono essere preparate per la catastrofe umanitaria che risulterebbe dall’esplosione anche di una sola bomba atomica in una delle nostre città.
A questi danni immediati vanno sommati i danni a lungo termine sulla salute della popolazione e sull’ambiente. Impatti devastanti e ingovernabili che superano le capacità di recupero non solo di singoli paesi o territori ma del mondo intero. Finché queste armi di distruzione di massa continueranno ad esistere l’umanità sarà minacciata nella propria sopravvivenza.
Di fronte al potenziale distruttivo delle armi nucleari non esistono motivi che ne giustifichino l’uso, così come non sono sensate le strategie che le impiegano a fini di deterrenza. Lo stesso concetto di “difesa” non è applicabile al ricorso alle armi nucleari che, palesemente e per loro stessa natura, violano tutti i principi della proporzionalità e della protezione dei civili, della distinzione tra combattenti e non combattenti, sanciti dal diritto internazionale attraverso i protocolli delle Convenzioni di Ginevra.
L’Italia è uno dei cinque membri dell’Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO) ad ospitare armi nucleari statunitensi sul suo territorio come parte di un accordo di condivisione nucleare. L’Italia ospita non meno di 40 bombe nucleari B61, stoccate presumibilmente nelle basi di Aviano e di Ghedi[1].
Il 7 luglio 2017 è stato adottato un accordo globale storico per la messa al bando delle armi nucleari, noto come il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW)[2]. Esso è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, riempiendo un vuoto significativo nel diritto internazionale.
Il Trattato proibisce alle nazioni di sviluppare, testare, produrre, fabbricare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare l’uso di armi nucleari, o permettere che armi nucleari siano posizionate sul proprio territorio.
Un paese che, come l’Italia, ospita le armi nucleari di un altro stato sul suo territorio può aderire al TPNW, a patto che accetti di rimuoverle entro una scadenza specifica.
Ad oggi l’Italia non ha ancora firmato il TPNW, tuttavia nel settembre 2017, il parlamento italiano ha adottato una risoluzione che incaricava il governo di “esplorare la possibilità” di diventare uno stato parte del trattato1. Nell’ottobre 2017, Luigi Di Maio, prima di assumere la carica di ministro degli Esteri, si è impegnato insieme ad altri 246 parlamentari a lavorare per la firma e la ratifica del trattato[3]. L’ex Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta e l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini hanno firmato una lettera aperta[4] nel settembre 2020 chiedendo ai leader attuali di “mostrare coraggio e audacia e aderire al trattato”.
Noi riteniamo che l’adesione dell’Italia al trattato sia un atto necessario e urgente. Ogni giorno di guerra in Ucraina aumenta il rischio che il conflitto si estenda e si ricorra all’arma nucleare. La firma del TPNW non solo è necessaria per garantire la sicurezza dell’Italia, ma lancerebbe anche un segnale internazionale di distensione e de-escalation.
Dal 21 al 23 giugno si svolgerà a Vienna la prima riunione degli stati sul TPNW[5]. L’evento è organizzato da ICAN (premio Nobel 2017), la International Campaign for the Abolition of Nuclear weapons, un’organizzazione che si aggiunge all’ International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW, premio Nobel 1985).
Il 18 maggio 2022 la commissione Esteri della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione[6] che impegna il Governo “a valutare la partecipazione dell’Italia come «Paese osservatore» alla Prima Riunione degli Stati Parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW)”.
In qualità di persone impegnate nella ricerca, nella tutela e nella promozione della salute globale, esortiamo il governo italiano a partecipare senza esitazioni a questa riunione, con il fine ultimo di firmare e ratificare il trattato il prima possibile, in coerenza con le dichiarazioni d’intenti espresse in precedenza.
Il conflitto in Ucraina ha messo in chiaro che la guerra nucleare potrebbe essere più che mai vicina. L’unica soluzione è dare priorità al disarmo nucleare. Questa è a nostro parere la sola scelta coerente per un governo impegnato nel raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Certi che le motivazioni alla base del nostro appello saranno comprese, ci auspichiamo che verranno fatti passi importanti nella direzione suggerita.
Il Consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE)
Il Gruppo di lavoro AIE-Pace
[1] ICAN: How is your country doing? Italy, https://www.icanw.org/italy
[2] ICAN, Full text of the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, https://www.icanw.org/tpnw_full_text
[3] ICAN, Full list of pledge takers, https://pledge.icanw.org/full_list_of_pledge_takers
[4] Open Letter in Support of the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, https://d3n8a8pro7vhmx.cloudfront.net/ican/pages/1712/attachments/original/1600645499/TPNW_Open_Letter_-_English.pdf
[5] ICAN, First Meeting of Nuclear Weapons Ban Treaty set for June, https://www.icanw.org/tpnw_first_meeting_of_states_parties_june_2022
[6] http://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/html/2022/04/21/03/allegato.htm#
Un terzo dei lavoratori migranti sui pescherecci del Regno Unito lavora a turni di 20 ore e il 35% riferisce di violenze fisiche regolari, secondo una nuova ricerca che conclude che c’è sfruttamento e abusi dilaganti sulle navi britanniche. I ricercatori dell’Università di Nottingham Rights Lab, che si concentra sulla schiavitù moderna, hanno scoperto che i pescatori hanno riferito di lavorare in orari eccessivi, con poche pause, con uno stipendio medio di £ 3,51 l’ora. Più del 60% dei pescatori, compresi i cittadini britannici, ha affermato che non avrebbe mai denunciato un reclamo per paura di essere inserito nella lista nera e ha rifiutato il reimpiego. I lavoratori vengono assunti nell’industria della pesca britannica con “visti di transito” che li legano a un unico datore di lavoro, una scappatoia che “legalizza il loro sfruttamento”, secondo il rapporto.
Lasciare sfruttare lo sfruttamento fuori dai guai, Laboratorio per i diritti dell’Università di Nottingham, maggio 2022.
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Al culmine della pandemia, quando il coronavirus ha infettato decine di migliaia di lavoratori dell’industria della carne negli Stati Uniti e causato la morte di centinaia di persone, i dirigenti dei maggiori produttori di carne della nazione erano consapevoli del rischio di trasmissione nei loro stabilimenti e hanno fatto pressioni con successo sulla Casa Bianca di Trump e sulle autorità di regolamentazione per aggirare le misure e i regolamenti di prevenzione del coronavirus, secondo un’indagine del Congresso. “L’indagine della Select Subcommittee ha rivelato che gli incaricati politici dell’ex presidente Trump presso l’USDA [dipartimento dell’agricoltura] hanno collaborato con grandi aziende di confezionamento della carne per guidare uno sforzo a livello dell’amministrazione per costringere i lavoratori a rimanere al lavoro durante la crisi del coronavirus nonostante le condizioni pericolose” presidente della commissione , il rappresentante degli Stati Uniti James Clyburn, ha affermato in una dichiarazione del 12 maggio.
Washington Post
Di cosa parliamo in questa puntata ?
– … E dopo il COVID? La formazione come strumento e metodo per una prevenzione efficace
– INAIL. PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA RESISTENZA ANTIMICROBICA PER I LAVORATORI ESPOSTI NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI E SUINICOLI
– Quaderno nucleare Armi nucleari degli Stati Uniti, 2022 Hans M. Kristensen& Matt Korda
– Covid 19 e equità: sintesi delle evidenze
– Il rapporto OXFAM sul lavoro in Italia .DISUGUITALIA Ridare valore, potere e dignità al lavoro
– Una storia di lotte per la salute e la sicurezza in fabbrica
Forced to breathe at times through oxygen tubes, the Rev. Kevin Goode nonetheless counts his blessings. Although his lungs are scarred from asbestos exposure and he has chronic obstructive pulmonary disease, he’s in better condition than other former employees of rubber factories in Akron, Ohio.
Goode, retired pastor of Church of the Harvest, worked 15 years for the Goodyear Tire & Rubber Co. For most of that time, he tested the characteristics of competitors’ tires in a lab while other employees built new tires below. He didn’t think much about the asbestos, chemicals and soot inside the building, or the black clouds billowing from smokestacks around the Rubber Capital of the World.
“The stuff was everywhere – in your pores, on your skin,” Goode recalled of the lamp black, also known as carbon black, which added sturdiness and color to the tires but can cause skin conditions, cancer, respiratory problems and cardiovascular disease. “You take a shower, you blow your nose or if you cough up phlegm, it was always black.”
Goode, 64, started at the factory in 1975 when he was 17. “You’re young and you think you’re invincible, but you knew it had an impact,” he said of his exposures.
Tavola rotonda in diretta web organizzata dall’o.d.v.
“Scienza Medicina Istituzioni Politica Società”,
in collaborazione con LAB – I Dialoghi della Bolognina.
mercoledì 18 maggio h.21
INTERVENTI
La formazione per la prevenzione, com’è e come dovrebbe essere
Giovanni Leonardi, Agenzia nazionale della Sanità pubblica della
Gran Bretagna
La formazione dei medici per far fronte ai rischi sanitari ambientali e climatici
Claudio Lisi, Coordinatore GdL Ambiente e Salute” della Federazione Nazionale di Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri
L”Università e Ambiente e Salute: Ricerca, Formazione e Terza Missione
Maria Pia Fantini, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Università di Bologna
Le proposte della Task Force Ambiente e Salute del Ministero della salute
Margherita Ferrante, Docente di Sanità Pubblica, Università di Catania
La formazione dei medici del territorio e la prevenzione primaria ambientale
Roberto Romizi, Presidente di “Medici per l”Ambiente, ISDE”
Prima e dopo il Covid: una prevenzione mancata, quella climatica
Ugo Mazza, Associazione “Meglio così, Solare qualità urbana”, Bologna
COORDINAMENTO
Paolo Lauriola, Coordinatore “Rete Italiana Medici Sentinella per l”Ambiente” (FONMCeO-ISDE).Co-autore del libro “E dopo il Covid…? Proteggere
la salute e l’ambiente per prevenire le pandemie e altri disastri” Edizioni Intra, Pesaro 2022
Michael Head, University of Southampton
The World Health Organization declared COVID-19 a pandemic in March 2020. But it’s only in recent days, in May 2022, that the secretive Democratic People’s Republic of Korea (North Korea) has reported its first confirmed cases of the virus.
While it may seem somewhat astounding that a country has managed to get so far into the pandemic without an outbreak, North Korea has reportedly had its borders sealed since January 2020, with no movement in or out of the country. So it is plausible that they’ve had no COVID until now.
But now, the country, which has a population of roughly 26 million people, looks to be facing a very sizeable and rapidly-spreading outbreak of the omicron variant. As of May 17, 1.4 million cases of “fever” had been reported, with 56 deaths since late April. The country is treating fever as indicative of COVID infection owing to reported shortages of testing supplies.
LA RESISTENZA ANTIMICROBICA
La resistenza agli antimicrobici (AMR) è il fenomeno per il quale un microrganismo acquisisce la resistenza all’azione di un farmaco antimicrobico a cui generalmente risulta sensibile per il trattamento delle infezioni da esso causate. Il problema può riguardare tutti i tipi di farmaci antimicrobici: gli antibatterici (detti anche antibiotici), gli antifungini, gli antivirali e gli antiparassitari; questa monografia esamina l’AMR in relazione all’uso degli antibiotici in allevamento.
L’antibiotico-resistenza è un meccanismo evolutivo insito nei batteri, i quali esprimono naturalmente geni di resistenza per contrastare tossine e sostanze prodotte da altri batteri competitori con cui condividono la stessa nicchia ecologica. Si riconoscono due tipologie di resistenza: intrinseca e acquisita. La resistenza intrinseca è determinata da caratteristiche fisiologiche o anatomiche del batterio, che impediscono al farmaco di agire sul target……
La Brochure Inail
PrevenzioneAntimicrobicaAllevamentiPer scaricare il documento clicca QUI
Il Nuclear Notebook è stato studiato e scritto da Hans M. Kristensen, direttore del Nuclear Information Project con la Federation of American Scientists, e Matt Korda, un ricercatore senior associato al progetto. La rubrica Nuclear Notebook è stata pubblicata nel Bollettino degli scienziati atomicidal 1987. Questo numero esamina lo stato dell’arsenale nucleare statunitense. L’arsenale nucleare statunitense è rimasto pressoché invariato nell’ultimo anno, con il Dipartimento della Difesa che mantiene una scorta stimata di circa 3.708 testate. Di queste, solo circa 1.744 testate sono dispiegate, mentre circa 1.964 sono tenute in riserva. Inoltre, circa 1.720 testate in pensione sono in attesa di smantellamento, per un inventario totale di circa 5.428 testate nucleari. Delle circa 1.744 testate dispiegate, 400 sono su missili balistici intercontinentali terrestri, circa 944 sono su missili balistici lanciati da sottomarini, 300 sono su basi di bombardieri negli Stati Uniti e 100 bombe tattiche sono su basi europee.
L’articolo completo lo trovi QUI
Fonte : diseguaglianzedisalute.it
È stato recentemente pubblicato dal WHO il documento “COVID-19 and the social determinants of health and health equity: evidence brief“. Questo ricco documento esamina l’influenza dei determinanti sociali della salute sulla pandemia di COVID-19, concentrandosi in particolare sull’impatto differenziale della pandemia tra i gruppi di popolazione. I risultati sono tratti da una revisione sistematica delle evidenze disponibili entro l’estate 2021.
Le informazioni raccolte sono sintetizzate in 4 capitoli principali:
Il documento si conclude quindi con la raccomandazione di tenere maggiormente conto dei determinanti sociali della salute nei piani di risposta all’attuale pandemia e di preparazione per analoghe future emergenze, per realizzare una ripresa più equa.
Il documento completo è disponibile al seguente link https://www.who.int/publications/i/item/9789240038387
Sintesi a cura di Teresa Spadea, Servizio a Direzione Universitaria Epidemiologia, ASL TO3 , Regione Piemonte
Fonte Oxfam Italia
Dalle consegne per l’e-commerce, al cibo sulla nostra tavola, al lavoro domestico: “risultanze visibili” di lavoratori “invisibili”, sfruttati, precarizzati, dai
diritti e dignità profondamente erosi e “valore sociale” scarsamente riconosciuto. Questo rapporto restituisce una fotografia delle moderne forme di sfruttamento lavorativo e di un mercato del lavoro nazionale profondamente
iniquo – con ampi divari territoriali, generazionali e di genere – e che produce strutturalmente povertà. E una riflessione sul senso e sul valore del lavoro e su
come le istituzioni dovrebbero riportare la dignità del lavoro al centro dell’agire politico.
Per scaricare il file pdf dell’articolo clicca QUI
La prevenzione delle allergie professionali , cutanee o respiratorie è fondamentale. Queste malattie professionali possono infatti avere gravi conseguenze socioeconomiche. Nella maggior parte dei casi richiedono l’adattamento al lavoro, la riclassificazione o il riorientamento professionale dei lavoratori interessati.
Allergie professionali in poche cifre
Fonti: RNV3P e Cnam
“Prevenire le allergie professionali”
Questo opuscolo è destinato alle aziende di tutti i settori di attività, per sensibilizzarle alla ricerca sistematica di potenziali esposizioni ad agenti sensibilizzanti (o allergeni) nella valutazione dei rischi.
Se viene identificato un tale rischio, questo opuscolo ricorda che si applicano tutti i principi generali dell’approccio preventivo . Lo scopo di queste misure è eliminare l’esposizione agli agenti sensibilizzanti o ridurla al livello più basso tecnicamente possibile.
Per l’attuazione di adeguate misure di prevenzione, le aziende possono essere accompagnate se necessario dai servizi di prevenzione e salute del lavoro (SPST) o dai servizi di prevenzione di Carsat, Cramif o CGSS.
“Prenditi cura delle tue mani al lavoro per prevenire l’eczema”
Questo opuscolo viene messo a disposizione delle aziende e degli SPST per sensibilizzare i dipendenti sulla prevenzione dell’eczema alle mani, indipendentemente dal settore di attività. Riguarda in particolare i dipendenti che ricoprono incarichi riguardanti:
Indica le migliori pratiche da adottare sulla propria postazione di lavoro quando ci si lava le mani e quando si indossano i guanti . Per evitare che la pelle delle mani si secchi, ci ricorda anche l’importanza di applicare regolarmente la crema.
Prendersi cura delle proprie mani al lavoro per prevenire l’eczema
Schede di allergologia professionale
Strumenti per aiutare a identificare gli allergeni cutanei e respiratori
Ringrazio Gianni Marchetto che con questa intervista raccolta da Luigi Agostini testimonia e rappresenta il lungo percorso di lotte per la salute nelle fabbriche Fiat negli anni 70 e 80 . Gianni Marchetto, operaio Fiat divenne un protagonista di questo movimento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro che ha portato a miglioramenti delle condizioni di lavoro.
La Salute e il Lavoro ultimoPer scaricare il file pdf di Lavoro e Salute clicca qui
Un numero da leggere per intero .
les5maggio2022_lastPer scaricare il file pdf di Lavoro e Salute maggio 2022 clicca QUI
La prova di una diffusa depressione clinica tra insegnanti e presidi è stata scoperta dal sindacato didattico NASUWT. Quasi 12.000 insegnanti hanno preso parte all’indagine sul benessere del sindacato. L’analisi ha rilevato un punteggio di benessere medio tra gli insegnanti di 38,7 sulla scala del benessere mentale di Warwick-Edimburgo. Un punteggio inferiore a 41 indica il rischio di una probabile depressione clinica. Il 91% degli insegnanti che hanno risposto al sondaggio NASUWT ha riferito che il proprio lavoro ha influito negativamente sulla propria salute mentale nell’ultimo anno. Il dottor Patrick Roach, segretario generale della NASUWT, ha dichiarato: “Ricordiamo ai datori di lavoro e all’Health and Safety Executive che hanno il dovere legale di agire in risposta a questa crisi e di intraprendere azioni positive per proteggere e salvaguardare la salute mentale e il benessere di insegnanti e presidi”.
Comunicato stampa NASUWT .
Regione Puglia – Alleggeriamo il carico!
I disturbi muscolo scheletrici negli ambienti di lavoro
Bari, Sala convegni Regione Puglia c/o Fiera del Levante
giovedì 26 maggio 2022 – ore 9:00-14:00
Presentazione EBook CIIP “Alleggeriamo il carico!” Campagna Europea 2020-2022
Regione Puglia, ASL Bari, CIIP, SNOP, EPM.
9,00 – 9,30 Saluti e introduzione
Onofrio Mongelli – Regione Puglia – Servizio Promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
Antonio Sanguedolce – Direttore Generale ASL BA
Domenico Lagravinese – Direttore Dipartimento di prevenzione ASL BA
Riprendiamo dal sito Algorithm Watch questo articolo sui rischi derivanti dal “riconoscimento facciale” tramite dispositivi di identificazione biometrica Insieme a Reclaim Your Face e ad altre 51 organizzazioni della società civile, AlgorithmWatch chiede un divieto significativo dei sistemi di identificazione biometrica remoti negli spazi pubblici. In una lettera aperta ai membri del Parlamento europeo, li esortiamo a modificare di conseguenza il progetto di legge sull’IA. |
In Europa e nel mondo, l’uso di sistemi di identificazione biometrica remota (RBI) come il riconoscimento facciale, nei nostri spazi accessibili al pubblico, rappresenta una delle maggiori minacce ai diritti fondamentali e alla democrazia che abbiamo mai visto. L’uso a distanza di tali sistemi distrugge la possibilità dell’anonimato in pubblico e mina l’essenza dei nostri diritti alla privacy e alla protezione dei dati, il diritto alla libertà di espressione, i diritti di libera riunione e associazione (portando alla criminalizzazione della protesta e provocando un agghiacciante effetto) e diritti all’uguaglianza e alla non discriminazione.
Questi danni non sono ipotetici.
I musulmani uiguri sono stati sistematicamente perseguitati dal governo cinese attraverso l’uso del riconoscimento facciale. I manifestanti pro-democrazia e gli oppositori politici sono stati soppressi o presi di mira in Russia , Serbia e Hong Kong attraverso l’uso – e in alcuni casi, anche solo la paura dell’uso – dell’RBI in spazi accessibili al pubblico. Esistono già prove significative che i residenti europei siano stati sistematicamente soggetti a pratiche biometriche di sorveglianza di massa . Dagli appassionati di calcio , agli scolari, ai pendolari, agli acquirenti, alle persone che visitano i bar e i luoghi di culto LGBTQ+: i danni sono reali e prevalenti.
Nell’agosto 2018, l’Institute for Work & Health (IWH) ha pubblicato un Issue Briefing intitolato “Quanto spendono i datori di lavoro per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori?” Il briefing descriveva uno studio del 2017 per stimare le spese per la salute e sicurezza sul lavoro (OHS) da parte dei datori di lavoro con 20 o più dipendenti in Ontario, Canada. Questo documento informativo condivide i risultati di uno studio di follow-up per stimare il ritorno finanziario su tali spese per la SSL.
Uno studio del 2017 condotto dal Dr. Cameron Mustard ha ottenuto le spese per la SSL stimate per 334 organizzazioni, sulla base di interviste con una persona in ciascuna organizzazione informata sulle pratiche di SSL. Questa persona ha fornito informazioni sul numero di dipendenti dell’organizzazione, sul settore economico, sulla percentuale di dipendenti coperti da contratti collettivi e sulle spese per la SSL in cinque dimensioni: gestione e supervisione dell’organizzazione; formazione del personale in materia di salute e sicurezza; equipaggiamento per la protezione personale; servizi professionali forniti da organizzazioni esterne; e quota del nuovo investimento di capitale attribuita al miglioramento delle prestazioni in materia di SSL.
La spesa media è stata calcolata per 17 settori economici, per i settori della produzione di beni rispetto ai settori dei servizi e per il campione complessivo. Lo studio ha stimato che la spesa media per la SSL per dipendente all’anno in Ontario era di $ 2.417 tra i settori di produzione di beni, $ 847 nei settori dei servizi e $ 1.303 in totale.