Coronavirus, l’aggiornamento: 15.932 i casi positivi in Emilia-Romagna (+599). I casi lievi in isolamento a domicilio sono 6.952

FONTE REGIONE EMILIA-ROMAGNA 

lavaggio mani

Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 1.852 (+189). In calo sia i ricoverati in terapia intensiva che quelli nei reparti Covid.
15.932 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 599 in più rispetto a ieri; 63.682 i test effettuati, 3.625 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, venerdì 3 aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, sono 6.952 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (312 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 364, 2in meno rispetto a ieri. E si sono registrati 29 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.915 oggi rispetto ai 3.944 che si contavano ieri). I decessi sono purtroppo passati da 1.811 a 1.902: 91 in più, quindi, di cui 62 uomini e 29 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.852 (189 in più rispetto a ieri), 1.293 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 559 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 18 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 14 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 31 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 2 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 4 in quella di Rimini. Nessun decesso si è verificato in provincia di Ravenna. Un solo decesso si riferisce a un residente fuori regione.

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Regione Emilia-Romagna. Coronavirus, nuove misure per il trasporto pubblico e proroga ordinanza take-away, stabilimenti balneari, sanità privata

Ulteriori riduzioni per treni e bus e tutela della salute di utenti e lavoratori. Taxi e NCC anche per la consegna di beni di prima necessità

foto di Andrea Samaritani

 

Nuova ordinanza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini,  su misure anti-coronavirus. Da un lato interviene in materia di trasporto pubblico, tutelando la salute degli utenti e dei lavoratori.
Dall’altro proroga fino al 3 aprile l’efficacia delle disposizioni di una ordinanza precedente e in scadenza oggi: la numero 35 del 14 marzo.

Fra i provvedimenti che aveva introdotto e che restano in vigore, la sospensione di tutte le attività che prevedono la somministrazione e il consumo sul posto di alimenti e quelle che prevedono l’asporto, compresi i take-away, cioè gli esercizi che preparano pasti da portare via, come ad esempio rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio. Attività per le quali resta consentito solo il servizio di consegna presso il domicilio o la residenza del cliente, con la prescrizione, per chi organizza l’attività di consegna a domicilio – che sia lo stesso esercente o una piattaforma –, del rispetto delle disposizioni igienico sanitarie.
Ancora, il fatto che restano consentite le attività di ristorazione all’interno di strutture ricettive quali, a titolo di esempio, alberghi, residenze alberghiere agriturismi per i clienti che vi soggiornano.
Poi la chiusura al pubblico degli stabilimenti balneari e relative aree di pertinenza, con l’accesso consentito solo al personale impegnato in comprovate attività di cantiere e lavorative in corso, anche relative alle aree in concessione o di pertinenza.
Da segnalare anche la sospensione di qualunque erogazione di prestazioni programmabili e non urgenti da parte delle strutture del sistema sanitario privato, anch’essa confermata.

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IL TESTO DELL’ORDINANZA 25/03/2020

Che cosa inquina l’aria nel bacino emiliano-romagnolo?

FONTE SNPAMBIENTE 

Il sito tematico Alimenti e Salute della Regione Emilia-Romagna ha pubblicato una video-intervista a Vanes Poluzzi, responsabile dei Centri tematici Qualità dell’aria e Aree urbane di Arpae Emilia-Romagna, che spiega i meccanismi che determinano la qualità dell’aria in Emilia-Romagna. Tra gli aspetti toccati l’orografia del bacino Padano e la relazione con l’inquinamento atmosferico nella regione, i fenomeni critici di accumulo degli inquinanti e di invecchiamento dell’aria, il meccanismo di formazione del particolato e gli inquinanti più critici, il PM10 e i settori che più contribuiscono all’aerosol primario e secondario; non mancano indicazioni su cosa fare per ridurre l’inquinamento atmosferico.

In un video l’esperto Vanes Poluzzi (Arpae Emilia-Romagna) spiega in modo approfondito, con taglio divulgativo, i meccanismi che determinano la qualità dell’aria in Emilia-Romagna.

 

Immigrati, salute e assistenza

Pubblicato report nazionale su sistema di indicatori per il monitoraggio condiviso con Regioni e Province autonome
Immigrati, salute e assistenza 

È stato pubblicato il rapporto redatto dall’Osservatorio epidemiologico nazionale su migrazioni e povertà (OENIP di INMP) con i risultati relativi all’anno 2016 sul monitoraggio dello stato di salute e di assistenza sanitaria alla popolazione immigrata da parte dei Servizi sanitari regionali. Il monitoraggio viene effettuato attraverso un sistema condiviso tra le Regioni, che permette anche un confronto fra le Regioni stesse.

Il rapporto Sistema di monitoraggio dello stato di salute e di assistenza sanitaria alla popolazione immigrata: risultati anno 2016” a cura dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (INMP) contiene l’aggiornamento di molteplici indicatori di vari settori assistenziali, in grado di esprimere sia l’intensità di problemi di salute della popolazione immigrata sia la risposta da parte dei Servizi sanitari.

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Regione Emilia-Romagna . Glifosate: primi dati su acque superficiali e potabili

 

FONTE ARPAE 

I dati preliminari del monitoraggio su glifosate e AMPA nelle acque dell’Emilia-Romagna, nel periodo da giugno a dicembre 2018

(22/01/19)

Arpae ha iniziato il monitoraggio del glifosate e del suo metabolita AMPA (acido aminometilfosfonico) nelle acque superficiali dell’Emilia-Romagna a partire da giugno 2018, con l’utilizzo di strumentazione ad alta specializzazione acquisita a fine 2017 (con un finanziamento specifico della Regione Emilia-Romagna).
L’Agenzia, nel periodo da giugno a dicembre 2018, ha analizzatocirca duecento campioni di acque superficiali(fluviale e lacustre) e, dal 1° ottobre, altri cento di acque potabili afferenti alla rete di distribuzione. La scelta dei punti di controllo è stata effettuata in base alla tipologia del corso d’acqua, alle pressioni ambientali (utilizzo in agricoltura, valutazione uso extra agricolo, portata idrologica, chiusure di bacino/sottobacino) e alla significatività delle stazioni rispetto alla rete da potabilizzare. Circa altre cento determinazioni sono state effettuate su punti della rete di controllo delle acque potabili.

Gli esiti dei controlli mostrano la presenza in particolare di AMPA nelle acque superficiali (vedi risultati acque superficiali).
I dati sono preliminari e va tenuto presente che, ai fini della classificazione dei corpi idrici, è necessario avere almeno un anno intero di monitoraggio. Nel 2019, sulle acque superficiali,il monitoraggio sarà condottosecondo programmi già condivisi con la Regione Emilia-Romagna che copriranno l’intero arco temporale annuale.

Sulle acque potabili non è stata riscontrata alcuna traccia di glifosate e del suo metabolita AMPA, a ulteriore riprova dell’efficacia dei processi di potabilizzazione(vedi risultati acque potabili).

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Emilia Romagna: aumentano gli infortuni sul lavoro

Preoccupazione nel corso della prima assemblea regionale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza promossa da Cgil, Cisl e Uil regionali

Nel primo semestre del 2017 gli infortuni sul lavoro in Emilia Romagna sono aumentati dello 0,7%, in controtendenza rispetto a un trend oramai consolidato nell’ultimo decennio. L’inquietudine espressa dai rappresentanti di lavoro e sicurezza (Rls) e dal sindacato confederale “riguarda il rischio che la ripresa economica possa comportare anche un rilancio del fenomeno infortunistico”. Per scongiurare tale rischio, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna pongono in evidenza l’impellente necessità di una stretta collaborazione tra parti sociali e istituzioni”.

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Amianto, il nuovo Piano della Regione: “Sicurezza al primo posto. Gioco di squadra con sindacati e territori”. Oltre 3 milioni per il 2018

fonte Regione Emilia-Romagna

… E il ministero dell’Ambiente annuncia che le Officine Grandi Riparazioni di Bologna diverranno Sito di interesse nazionale: 1 milione di euro per la bonifica

In sintesi

Archivi di lavoratori attualmente o precedentemente esposti all’amianto. Rafforzamento dell’attività di vigilanza e controllo. Presa in carico “globale” dei pazienti affetti da mesotelioma, per una migliore assistenza garantendo anche il supporto medico-legale e psicologico. Procedure uniformi regionali per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di materiale da parte dei privati cittadini. Sono alcune fra le misure previste.
Quasi 29 milioni dalla Regione per interventi di bonifica negli ultimi 15 anni, di cui 9 stanziati in questa legislatura a favore delle imprese: amianto totalmente rimosso nel 70% dei siti mappati, il restante 30% sotto controllo o in sicurezza.
Bonaccini: “Insieme, collaborando, le cose si fanno bene”. Gazzolo-Venturi: “Rafforziamo il nostro impegno per la tutela della salute e dell’ambiente”.