Selezione di notizie, informazioni, documenti, strumenti per la promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita. Diario Prevenzione è online dal 1996. Progetto e realizzazione a cura di Gino Rubini
Clima vigliacco a Berlin: ancora una giornata estiva e tentatrice. Tuttavia, dopo un fine settimana splendido e a pochi giorni dalle prime restrizioni, la Polizia ha manifestato addirittura la propria sorpresa per la serietà con la quale i cittadini hanno preso l’indicazione di stare a casa anche col bel tempo, Poche violazioni del divieto di raduno per più di 10 persone.e poca gente in giro. Gli animali, con la primavera perenne e con i parchi vuoti sguazzano a meraviglia e anche lo scoiattolo che vive nel nostro quartierino pare contento di correre liberamente dove gli pare. Frau Dr. Merkel (così si deve appellare la Cancelliera) è in quarantena volontaria. Ferve il dibattito politico, come ovunque, sul modello bavarese di restrizioni o sul modello più light, così come sulle articolazioni delle misure nei vari Laender.
Aria molto fresca e frizzante questa mattina a Berlin. Sotto un sole fantastico e un cielo terso, con il vento che ti accarezza. La parola d’ordine è: “die Stadtbewohner mussten lernen, bei schoenem Wetter im Haus zu bleiben”, ovvero, i cittadini debbono imparare a stare a casa col buon tempo. Domani vedremo se avranno appreso. Intanto dal mio osservatorio pare che le misure funzionicchino. Il Senato berlinese ieri ha deciso che da oggi riunioni oltre le 10 persone non si possono tollerare (prima era di 50), che i ristoranti e simili debbono restare chiusi tranne che per prelevare i pasti o le bevande, senza stazionamento di clienti, che si possa uscire solo per lavoro, acquisti e per andare dal dottore o in farmacia. Visite familiari sono ancora permesse La polizia può controllare il perché si vaga per la città.
Non c’è dubbio: a Berlino in poche ore la vita è cambiata, per ora senza traumi, senza tensioni, tranquillamente e consapevolmente, direi con ordine. Almeno dal mio “buco della serratura” e dalle info di cui dispongo posso dire che:
Fila ordinata e ben distanziata al supermarket di fronte casa mia, con relativo affollamento che è durato per diverse ore per la necessità di rifornirsi del necessario per una clausura opportuna e non breve. Riorganizzazione dei punti vendita con plastiche di protezione, strumenti di protezione personale, etc. Meno persone in giro ma ancora troppe. Il piccolo parco giochi sotto casa sigillato con relativo cartello. Sarà difficile sigillare ii numerosi e giganteschi parchi che ci sono nella città e nei dintorni e si vedrà se su questo punto delicato i cittadini, soprattutto giovani, risponderanno.
Tra due settimane verificheremo, dati alla mano, se il suo ottimo discorso avrà indirizzato la vita quotidiana dei tedeschi verso l’obiettivo di massimizzare il contrasto alla diffusione dell’epidemia. Per ora, non potendo scorrazzare per la città, come ho fatto fino ad una settimana fa, non posso fare altro che offrirvi piccole info, guardando l’evolversi della vita sociale dal „buco della serratura“ della mia clausura, e da qualche nota tratta dai giornali. Intanto il traffico automobilistico non è che sia diminuito ma la circolazione delle persone mi pare molto scemato. La stazione di Ostbahnhof vuota all’ora di punta la vedevo solo di domenica. I metro passano più di rado e con meno passeggeri ben distanziati. Supermarket ancora abbastanza pieni fin dal mattino per gli ultimi approvvigionamenti che non sono accaparramento, se si eccettua la carta igienica, farina, patate, birra e acqua minerale. Chiusura rispettata per i negozi non autorizzati. In aumento, ma non troppo, le misure di protezione individuali e collettive. Disinfezioni più frequenti dei locali pubblici. Una cara amica mi segnala foto di parchi pieni di ragazzi ammassati che se la spassano tranquillamente. Con la quantità di verde che c’è in questa città sarà dura tenere a bada le persone e anche distanziarle, ma bisognerà insistere. Infine: sceso del 70% il traffico aereo, 60 km di fila autostradale alla frontiera con la Polonia, 25 milioni di posti di lavoro in pericolo. Sul fronte sanitario Berlino è a quota 519 contagiati (su 8.200 a livello nazionale) e 20 ricoverati).
Un’altra fantastica giornata di sole a Berlino, troppo bella per non riempire i parchi di mamme con bambini al seguito. Rafforzato l’appello per il distanziamento sociale (traduzione pedestre del Sozialdistanzierung) e ulteriori misure di prevenzione. Da oggi, in Germania, 11 milioni di studenti restano a casa per la chiusura delle 43.000 scuole e così anche i 3,7 milioni di piccoli per la chiusura dei 57.000 Kitas. Alcune insegnanti restano negli istituti per seguire i figli di coloro che debbono lavorare per garantire i servizi essenziali. Resteranno aperti solo Supermarket, farmacie, mercati settimanali, drogherie, Case di salute, Poste, stazioni di servizio auto, banche e casse di risparmio nonché grossisti. I ristoranti possono aprire dalle 6 del mattino alle 18 del pomeriggio. Appelli di Senato e Governo per ridurre i contatti in ogni dove e restare a casa il più possibile. Indicazioni per le riserve di viveri, visto che i consumi familiari aumenteranno notevolmente.
Ultimi dati sulla infezione a Berlino (16 marzo): 332 casi di contagiati, 16 isolati in Ospedale, gli altri in isolamento domiciliare. su 332 casi totali 261 hanno una età tra i 25 e i 59 anni.. 29 gli ultrasessantenni contagiati. Casi totali in Germania: 6.012.
Nella città non si vedono ancora segni di particolare preoccupazione. Continua a leggere “Cronache da Berlino al tempo del Coronavirus di Franco Di Giangirolamo (3)”
Ringrazio Franco Di Giangirolamo che con questa prima cronaca ci fa comprendere meglio la quotidianità della vita a Berlino ai tempi dell’epidemia di Coronavirus e quali siano gli orientamenti posti in essere dal governo tedesco e dai Laender per limitare il contagio. Questo lavoro d’informazione sulla Germania e su altri paesi europei è tanto più prezioso in un momento nel quale molte, troppe notizie false circolano in rete…. Editor (Gino Rubini)
Cronache da Berlino ai tempi del Coronavirus
di Franco Di Giangirolamo
13 Marzo 2020
La cancelliera Angela Merkel, all’altezza di 2.100 infettati e di 6 morti, ha parlato. E quando parla la Cancelliera, benché la sua leadership sia molto indebolita, come anche i recenti insuccessi elettorali del suo partito dimostrano, qualcosa di importante, anche se è qualcosa di atteso e prevedibile, succede sempre.
Siamo ancora lontani dalle direttive draconiane e dagli imperativi categorici. Siamo alle raccomandazioni e ai provvedimenti settoriali, in uno Stato Federale, dove i Laender hanno un potere, tradizionalmente e costituzionalmente, molto solido.
La cancelliera ha sostanzialmente detto che il compito del Governo è „tutelare la vita dei cittadini, al meglio delle nostre possibilità e mantenere in cammino l’economia. Ambedue sono compiti impegnativi“.
L’appello (Aufruf), perchè di questo si tratta, riguarda tutti ed è imperniato sulla „rinuncia ai contatti sociali“ (Auf Sozialkontakte verzichten“).
I tecnici, gli esperti, nomi ormai noti a tutti (Lothar Wiener dell’Istituto R. Koch e Christian Drosten, virologo della Charitè), hanno terminato la prima fase del loro lavoro e la parola passa alla politica. La lotta alla diffusione del virus è ora compito delle istituzioni politiche e dei cittadini.
Precisato che gli infetti da virus raddoppieranno ogni 7 giorni, che a metà Maggio si conteranno un milione di tedeschi infettati, che l’80% avranno un decorso lieve, che il 15% si ammalerà più gravemente e che il 5% avrà un decorso critico, che i 28.000 letti di terapia intensiva dovranno far fronte a mezzo milione di possibili ammalati, l’invito è a „flatten the curve“ abbassare la curva dello sviluppo della infezione. Non disponendo di vaccini e di farmaci specifici, l’isolamento degli ammalati, la quarantena per le persone che hanno avuto contatti con persone certificate positive, la sospensione delle gandi manifestazioni, la temporanea chiusura delle scuole, degli asili e delle imprese, nonchè la drastica riduzione delle attività culturali, politiche, sociali, artistiche, sportive, etc. etc. sono gli unici strumenti per affrontare questa difficile prova.
A Berlino, dove si fanno 2.000 test al giorno (a proposito delle fake news che dicono che i tedeschi non fanno i tests) e dove i positivi sono (al giorno 11.3.2020) 118, di cui 39 tra i 30 e i 39 anni, e di cui 5 ricoverati, i primi effetti dell’orientamento politico, che si fa sempre più preciso, si faranno sentire abbastanza presto tra la popolazione soprattutto nei comportamenti personali. Forse vedremo qualche mascherina per strada, certamente più attenzione alle misure di prevenzione, più permanenza in casa.