Seminario a Ravenna il 12 marzo. Organi di vigilanza e RLS: conoscenze e relazioni. Diversi soggetti, un’unica prevenzione.

 

S.I.R.S Ravenna    Cgil Cisl Uil Ravenna     Servizio Sanitario Regionale Regione Emilia Romagna  Inail 

Organi di vigilanza e RLS: conoscenze e relazioni.
Diversi soggetti, un’unica prevenzione.

RAVENNA 12 marzo 2020
Sala D’Attorre via Ponte Marino n°2

POSTI DISPONIBILI: 150

Obiettivo del corso: I RLS, come Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, hanno una formazione sul ruolo ma non necessariamente una importante formazione specialistica e tecnica, tuttavia si trovano a interagire con organi di vigilanza che a vario titolo si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Si ritiene utile un momento di approfondimento e condivisione con i diversi organi che hanno funzione di vigilanza in azienda, anche sulle possibili interazioni con gli RLS.

PROGRAMMA E ISCRIZIONE AL SEMINARIO 

“Rendere visibili le donne in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, una nuova risorsa IUF

 

FONTE : Unione internazionale delle associazioni dei lavoratori alimentari, agricoli, alberghieri, di ristorazione, di ristorazione, del tabacco e degli alleati IUF

08.01.20  Notizie

 

I sindacati contribuiscono a rendere i luoghi di lavoro più sicuri e più sani per tutti i lavoratori, donne e uomini, ma spesso la salute e la sicurezza sul lavoro delle donne (OHS) viene trascurata, mettendo le lavoratrici a rischio di infortuni e malattie.

Molte donne che fanno parte dei sindacati hanno espresso preoccupazione per il fatto che i problemi di salute e sicurezza che colpiscono in particolare le donne sul lavoro (come la violenza di genere, la gravidanza, le mestruazioni e la menopausa) non vengono adeguatamente affrontati. L’IUF ha ora pubblicato una risorsa sull’integrazione di genere nella salute e sicurezza sul lavoro.

Questa risorsa include una breve descrizione del problema, preoccupazioni specifiche sollevate dagli affiliati IUF e proposte di intervento. Include un briefing sulla ricerca fai-da-te, inclusa la mappatura del corpo e dei pericoli, e una lista di controllo di questioni che possono aiutare i membri dei sindacati a integrare pienamente il genere nella salute e sicurezza sul lavoro.

Un approccio di genere alla OHS sottolinea che è responsabilità dei datori di lavoro rendere il posto di lavoro sicuro per ogni lavoratore ed espone i pericoli della sicurezza basata sul comportamento , che rende il singolo lavoratore responsabile della sicurezza sul posto di lavoro.

 

 

Bekaert: la fabbrica che non volle chiudere. Recensione al libro di Domenico Guarino e Daniele Calosi

 

FONTE FIOMNOTIZIE  del 12 dicembre 2019 

 

 

Il caso della multinazionale Bekaert, che nel 2018 decide improvvisamente di chiudere lo stabilimento di Figline Valdarno, è uno dei casi sindacali più rappresentativi degli ultimi anni.
Politica, istituzioni, società civile, furono coinvolte in una vicenda che, grazie alle innumerevoli iniziative dei lavoratori (comprese l’occupazione e l’autogestione dello stabilimento), ebbe grande visibilità mediatica.
Forse ricorderete che anche Sting, il 18 agosto del 2018, decise di portare la propria solidarietà ai 318 lavoratori in presidio permanente.
Come ha scritto Maurizio Landini nella prefazione del libro: “La vicenda Bekaert racchiude in sé tanti significati di ordine generale”.
Ad esempio, una decisione che, come capita sempre più spesso di questi tempi, giunge improvvisa, comunicata freddamente agli operai con una modalità crudele, vigliacca e arrogante; così come la scelta di spostare le produzioni dall’Italia verso la Romania e la Slovacchia, soltanto per risparmiare sul costo del lavoro.
Ma c’è anche un altro aspetto che va sottolineato. La forte reazione da parte dei lavoratori che decidono di non cascare nel tranello sovranista che induce a vedere nell’operaio slovacco o rumeno il proprio nemico. Al contrario, i lavoratori di Figline Valdarno comprendono bene che bisogna lottare uniti, che solo stando insieme è possibile ribaltare la decisione di una multinazionale potente e senza scrupoli come la Bekaert.
La posta è altissima. In gioco non c’è, infatti, solo la difesa del proprio lavoro e della propria dignità, ma il destino di una intera comunità.

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Giornata mondiale della toilette: ai lavoratori dei trasporti del Regno Unito è negata la dignità della toilette… E in Italia ?

Nota di Editor. Sarebbe opportuno e necessario che i Sindacati di categoria anche in Italia facessero una seria indagine sulla carenza di WC disponibili per lavoratori e lavoratrici del settore trasporti ma non solo. In una ricerca svolta una decina di anni in Piemonte gli autisti di autobus dichiaravano che in piena estate si limitavano nel bere  acqua perché non c’erano gabinetti accessibili lungo le linee. Non sappiamo se le situazioni siano migliorate, temiamo di no.

 

FONTE UNITHEUNION.ORG

La ricerca di Unite, il più grande sindacato del Regno Unito e dell’Irlanda, ha scoperto che ai lavoratori del settore dei trasporti viene regolarmente negato l’accesso ai servizi igienici, il che sta creando problemi di salute e in alcuni casi costringendo i lavoratori a lasciare il lavoro.

Unite ha pubblicato le sue ricerche in coincidenza con la Giornata mondiale della toilette oggi (martedì 19 novembre), il tema di quest’anno è “nessuno lasciato indietro”.

I conducenti di autobus hanno negato i servizi igienici

Un recente sondaggio condotto su quasi 5.000 autisti di autobus, membri di Unite, ha rilevato che l’83% di loro “non è fornito di un elenco di servizi igienici o di una mappa in caso di necessità sulle rotte”.

La mancanza di servizi igienici accessibili su una linea di autobus è un problema particolarmente importante per i conducenti di autobus poiché i turni durano regolarmente 5 ore e mezza prima che abbiano una pausa dalla guida e costringano i conducenti ad aspettare così tanto tempo prima che l’uso di una toilette possa causare seri problemi di salute e può anche comportare la distrazione e la perdita di concentrazione durante la guida.

No servizi igienici in piazzole

Un sondaggio separato condotto su oltre 4.000 camionisti ha anche identificato un problema grave con la mancanza di accesso ai servizi igienici. Il sondaggio ha rilevato che quando è stata posta la domanda; “Quando dormi in un luogo di riposo sei in grado di accedere facilmente alle strutture del bagno e dei bagni”, l’89% degli intervistati ha affermato di avere accesso raramente o mai a tali strutture.

I camionisti sono regolarmente costretti a dormire in sosta per rispettare le norme di guida a causa della mancanza cronica di fermate dei camion.

Negazione della dignità del bagno

Diana Holland, assistente del segretario generale di Unite, ha dichiarato: “Ai lavoratori dei trasporti in lungo e in largo nel Regno Unito viene negata la dignità della toilette su base giornaliera.

“Unite sta approfittando dell’occasione della Giornata mondiale della toilette per evidenziare questo problema di salute pubblica e lo slogan di quest’anno di nessuno lasciato alle spalle è particolarmente adatto in quanto, i lavoratori dei trasporti vengono sicuramente lasciati indietro quando si tratta della dignità della toilette.

“La mancanza di accesso ai servizi igienici è semplicemente intollerabile e può e fa sì che i nostri membri sviluppino gravi problemi di salute e, in alcuni casi, siano costretti a lasciare il lavoro a causa di condizioni mediche.

“Questo è un problema per tutti i lavoratori dei trasporti, ma la mancanza di accesso ai servizi igienici per le donne quando hanno le mestruazioni o sono in menopausa, o strutture in cui rischiano abusi o molestie sessuali, sono più barriere affrontate dalle donne che lavorano in questo settore in cui sono già sottorappresentati.

“I datori di lavoro hanno un chiaro obbligo legale di fornire servizi igienici adeguati per i loro lavoratori e Unite assicurerà che tali compiti siano rispettati.

“A nessun lavoratore dovrebbe essere negata la dignità della toilette non avendo strutture decenti o non potendo accedervi liberamente. Questo è il motivo per cui Unite supporta la carta igienica globale dei lavoratori dei trasporti lanciata per questa Giornata mondiale della toilette e chiediamo a tutti i datori di lavoro di iscriversi e fare la differenza “

Casi studio

Casi di studio recenti ottenuti da Unite includono: “I servizi igienici sono orribili. La maggior parte sono bloccati o fuori uso. I conducenti devono alleggerirsi nelle aree di campagna a causa di pause mal posizionate. Un autista che ha 63 anni si rivive in una sosta a causa di ciò. Ridicolo.”

” La società non crede che un essere umano richieda la necessità di usare un bagno. Siamo robot.”

“Sono stati chiusi diversi locali in cui avevamo accesso ai servizi igienici. L’accesso ai servizi igienici è molto limitato, soprattutto al di fuori degli orari di ufficio. Questo è uno dei motivi principali per cui sto cercando un lavoro alternativo in questo momento. “

ENDS

Note per i redattori:

Sindacato Canada. Affaticamento: un problema con effetti negativi sulla vita di molti lavoratori

FONTE: TEAMSTERCANADA.ORG

In diversi settori dell’industria dei trasporti, la fatica riduce la produttività, crea rischi per la sicurezza pubblica e mina la salute dei lavoratori. Il prossimo governo federale dovrà stabilire regole affidabili, basate sull’evidenza, che non sono dettate dalle imprese.

La scienza medica è chiara: lunghi orari di lavoro portano a problemi medici per i lavoratori, tra cui obesità, diabete, malattie cardiache, disturbi cognitivi e morte precoce. Inoltre, lavorare per lunghe ore lontano dalla famiglia è dannoso per una vita sociale sana e comporta costi elevati per le comunità.

Ottawa deve riconoscere e affrontare il caos che lunghe ore lavorative possono provocare sulla salute fisica, mentale e sociale dei lavoratori.

Health Canada dovrebbe condurre uno studio per quantificare i rischi per la salute e la società e i conseguenti costi sanitari della fatica nel settore dei trasporti.

I rappresentanti dell’Unione devono svolgere un ruolo attivo in questa vasta impresa per frenare l’affaticamento dei lavoratori. Il loro contributo ci fornirà una visione a 360 gradi di un problema che influisce negativamente sulla vita quotidiana dei lavoratori dei trasporti e ci aiuterà a mettere insieme il loro benessere.

Teamsters Canada incoraggia i suoi membri a consultare le piattaforme elettorali dei partiti politici per scoprire le loro posizioni sui vari temi della campagna.

INCIDENTE MORTALE MALPENSA, COMUNICATO STAMPA FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI DELLA LOMBARDIA

INCIDENTE MORTALE MALPENSA, COMUNICATO STAMPA FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI DELLA LOMBARDIA
“ISTITUZIONI E SISTEMA DELLE IMPRESE RENDANO CONTO DI UNA STRAGE”
DOMANI IN DHL EXPRESS 2 ORE DI SCIOPERO A FINE TURNO

Milano, 12 giugno 2019

Questa mattina un lavoratore dipendente di DHL Express è stato vittima di un incidente sul lavoro ed è deceduto presso il magazzino situato nell’area cardo dell’aeroporto di Malpensa.
Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il lavoratore fosse alla guida di un carrello elevatore che ribaltandosi lo ha schiacciato, provocandone il decesso.

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GB . I piloti e gli equipaggi di cabina lanciano un’azione legale contro le compagnie aeree nella disputa sull’aria tossica

 

FONTE UNITE 

Unite, il sindacato britannico e irlandese più grande che rappresenta l’equipaggio di cabina, ha invitato l’industria aerea a intraprendere azioni urgenti per contrastare l’aria tossica in cabina, e ha altresì annunciato azioni legali in 51 cause giudiziarie contro cinque compagnie aeree del Regno Unito.

Unite sostiene le azioni giudiziarie contro le compagnie aeree del Regno Unito dopo che le prove di esperti indipendenti hanno concluso che l’aria nella maggior parte delle cabine delle compagnie aeree commerciali può causare danni neurologici irreversibili e malattie croniche tra individui sensibili.

Le dichiarazioni sostenute dal sindacato sostengono che le prove mediche esperte mostrano un’esposizione a lungo termine all’aria di cabina o ad “eventi di fumi” ad alte dosi che possono portare a piloti e membri dell’equipaggio che sviluppano malattie croniche e condizioni di pericolo di vita.

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GB: Il Sindacato dei Camionisti denuncia il fatto che l’esclusione dei conducenti di camion dalla pianificazione Brexit mette a rischio la sicurezza e aumenta le interruzioni.

 

FONTE UNITETHEUNION

Giovedì 21 marzo 2019

Unite, la più grande unione britannica e irlandese, che rappresenta oltre 50.000 conducenti di camion, ha contestato con fermezza il governo e altre organizzazioni chiave come il consiglio della contea di Kent, per non aver consultato il sindacato sulla pianificazione della Brexit.

L’incapacità di consultare il sindacato e informare i conducenti di ciò che ci si aspetta da loro sta mettendo a repentaglio la sicurezza e il benessere non solo dei camionisti ma di tutti gli utenti della strada, oltre a peggiorare le disfunzioni previste causate da una Brexit disordinata.

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La Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti ITF chiede alle autorità dell’aviazione civile di tutto il mondo di mettere a terra gli aerei Boeing 737 MAX 8

FONTE ITF

La Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (ITF) ritiene doverosa e positiva la scelta della recente messa a terra degli aerei Boeing 737 MAX 8 e chiede a tutte le restanti autorità dell’aviazione civile di seguire l’esempio per garantire la sicurezza di passeggeri e lavoratori.
La recente tragedia in Etiopia è il secondo incidente negli ultimi sei mesi in cui un Boeing 737 MAX 8 si è schiantato in circostanze simili. In tutto il mondo vengono sollevate serie domande sulla sicurezza di questi aeromobili e sulla loro idoneità al funzionamento continuo.

Molti sindacati affiliati all’ITF hanno già preso provvedimenti per proteggere i loro membri, come il sindacato APLA dei piloti argentini, che ha incaricato i membri di non volare il MAX 8. ITF accoglie con favore tali azioni, che sono state applicate per proteggere i lavoratori e il più ampio pubblico volante.

Un certo numero di autorità dell’aviazione civile hanno già bandito il MAX 8 dal proprio spazio aereo. Chiediamo a tutte le restanti autorità di aderire a questo divieto come misura preventiva fino a quando non sia stata formulata tutta la certezza che questi velivoli sono sicuri da volare.

Gabriel Mocho Rodriguez, segretario dell’aviazione civile ITF, ha dichiarato: “Le autorità dell’aviazione devono adottare tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori dell’aviazione e il pubblico dei voli rimane la loro priorità numero uno. È inoltre fondamentale che l’indagine porti a tutte le azioni di sicurezza necessarie per garantire che l’aviazione rimanga la forma di trasporto più sicura “.

Basta morti sul lavoro ! Comunicato Cgil Cisl Uil Lombardia

 

Nella settimana altri due infortuni in Lombardia, di cui uno mortale. Un operaio di 55 anni è rimasto schiacciato sotto un muletto ed è deceduto, mentre un altro di 71 anni sarebbe precipitato da un’impalcatura all’interno di un’officina meccanica, riportando gravi ferite.
Solo la scorsa settimana è deceduto anche il terzo operaio coinvolto nel gravissimo infortunio avvenuto nel cantiere dell’Istituto Auxologico Italiano di Meda, il terzo incidente mortale in due giorni che ha colpito il mondo del lavoro, e in particolare nel territorio della Brianza.
Nella bergamasca solo qualche giorno fa un operaio è rimasto intrappolato in un’impastatrice e a seguito delle ferite riportate è poi deceduto.
Non si tratta di aggiornare un triste elenco di feriti gravi o morti, statistiche che nascondono il dramma umano, che si riflette sia sulle condizioni di vita degli interessati che sulle famiglie. A loro esprimiamo il cordoglio e la solidarietà delle Organizzazioni Sindacali, ma si impone la necessità di capire cosa fare e come impedire questi drammatici eventi.
Non si può continuare a morire di lavoro in questo paese.
Tutto questo nel silenzio generale e, ancora più grave, nel provvedimento del Governo che taglia 150 milioni all’anno le risorse INAIL destinate alla prevenzione e alla formazione, o, peggio ancora, consentendo all’Inail stesso di rivalersi anche nei confronti dei lavoratori sugli indennizzi concessi, oltre che sui responsabili e sulle imprese che hanno causato l’infortunio. Ancora una volta saranno solo le lavoratrici e i lavoratori a pagare!
Al contrario CGIL CISL e UIL e Confindustria hanno recentemente sottoscritto un accordo di attuazione del ‘Patto per la fabbrica’ in ambito salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che vuole dare proposte concrete, precise e soprattutto attuabili su questi temi.
Bisogna continuare a pretendere che le aziende rispettino le regole, intensificare la formazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro e aumentare i controlli, quindi è necessario uno sforzo da parte di tutti, datori di lavoro e organi di controllo in testa.

Alle istituzioni a tutti i livelli chiediamo un preciso impegno per affrontare in modo deciso ed efficace la questione, a partire da Regione Lombardia a cui chiediamo il rispetto degli impegni presi lo scorso anno in occasione del Piano Straordinario per la Prevenzione, resosi necessario dai gravi e ripetuti incidenti occorsi.

Per perseguire l’obiettivo di controlli efficaci è necessario verificare l’adeguatezza delle risorse, sia umane che materiali e stanziarne di ulteriori, non limitandosi alle sole derivanti dalle sanzioni comminate dagli Enti Ispettivi, quindi non limitandosi a quanto già previsto dalla legge.
Altrettanto importante è dar vita in tutte le realtà ai Piani mirati per la Prevenzione, o renderli esigibili, troppo spesso soggetti a ritardi incomprensibili. Fondamentale è procedere a verificare l’adeguatezza della formazione erogata ai lavoratori, quando effettuata, che non può e non deve limitarsi a “formalità”. Come spiegare altrimenti il ripetersi di cause di infortunio note da decenni?
Attuazione concreta degli strumenti e forte determinazione di tutti i soggetti coinvolti! Basta morti sul lavoro!

Trade union initiatives to support improved safety and health in micro and small firms:

Pubblichiamo questo importante Rapporto di Ricerca che abbiamo tratto dal sito dell’Istituto del Pais Valenciano ISTAS.

Union Prevention Agents (TUPAs) in four EU Member States
David Walters, Kaj Frick and Emma Wadsworth

October 2018

A report of the European comparative analysis undertaken as part of a project led by Instituto Sindical de Trabajo, Ambiente y Salud (ISTAS) and developed in cooperation with Fondazione Di Vittorio,the Cardiff Work Environment Research Centre (Cardiff University) and NSZZ Solidarność

The project presented in this report was funded by the European Commission (VP/2016/004 Improving expertise in the field of industrial relations) and could not have been completed without this support. It was led by Instituto Sindical de Trabajo, Ambiente y Salud (ISTAS) from Spain and developed in
cooperation with Fondazione Di Vittorio from Italy, the Cardiff Work Environment Research Centre at Cardiff University in the UK and NSZZ Solidarność from Poland.
The report is an analysis based on a wide review of relevant research literature and five national studies of current practice, each of which was produced by individuals and members of research teams from each of the participating countries. Thus, Daniele Di Nunzio of the Fondazione Di Vittorio, was responsible for a report on Italy that is the basis of Chapter 4;

Claudia Narocki and Valeria Uberti-Bona from the Instituto Sindical de Trabajo, Ambiente y Salud (ISTAS) were responsible for providing the information on Spain that is the basis of Chapter 5;
while Kaj Frick produced a report on which he based Chapter 6 on Sweden; and David Walters and Emma Wadsworth from the Cardiff Work Environment Research Centre at Cardiff University in the UK, gathered the information on the UK on which they base Chapter 7.
In addition, we are grateful to Agnieszka Mińkowska of NSZZ Solidarność for the information on Poland.
Many people, too numerous to mention individually, in all the countries on which the project focused, collaborated by giving us their time and information. We are most grateful for their participation and the information thus provided.
While we thank all those who have supported this project, responsibility for the analysis and conclusions presented in this report remains that of its authors.

Final report TUPAs project.pdf

(brochure 120 pagine)

Flixbus: Filt, settore merita più attenzione

“E’ un settore che ha bisogno di ricevere maggiore attenzione”. A dirlo è la Filt Cgil, a seguito dell’incidente di domenica 16 dicembre che ha coinvolto un bus Flixbus, rinnovando “il cordoglio per quanto accaduto” e chiedendo che “si faccia rapidamente luce sulle cause”. Il sindacato dei trasporti sottolinea che “il settore dei bus a lunga percorrenza è un segmento che, negli ultimi anni in Italia, dopo la liberalizzazione, rappresenta circa il 12 per cento degli spostamenti con mezzi collettivi, con un giro di affari di 250 milioni di euro”. La sicurezza, afferma la Filt, deve essere “prioritaria e garantita su tutti i mezzi, a prescindere dal tipo di offerta economica. Non si deve dimenticare mai che, dietro un volante, ci sono uomini costretti a lavorare con ritmi di lavoro spesso eccessivamente stressanti e faticosi, soprattutto in determinate condizioni atmosferiche. Ritmi di lavoro che in Europa stanno pensando di peggiorare ulteriormente”.

Le regole sulla prevenzione della stanchezza dei piloti dell’aviazione del Canada sono meno sicure di quelle in uso negli Stati Uniti

 

Il sindacato dei piloti di aerei dell’aviazione civile canadese, composto da 4000 piloti, ha esposto una serie di riserve sulla validità delle modifiche apportate dal governo ai Regolamenti dell’aviazione canadese in materia di ore di lavoro e di riposo in particolare nelle ore notturne.

“Dire che siamo profondamente delusi è un eufemismo: queste regole scadenti lasciano un intervallo di due ore tra il tempo di volo massimo per i piloti canadesi che volano di notte, rispetto a quanto raccomandato dal Centro Ricerche Ames della NASA, e due ore e mezza più lunghe di quello che i piloti statunitensi sono autorizzati a pilotare “, ha dichiarato il Capitano Matt Hogan , Presidente del Master Elected Council ACPA. “È incredibile che di fronte alle prove scientifiche e alle best practice internazionali il nostro governo si aspetti che i piloti volino per due ore in più rispetto a quanto la NASA afferma di essere al sicuro”.

LE FONTI

DOCUMENTO DI APCA 

Le regole sulla prevenzione della stanchezza dell’aviazione del Canada sono meno sicure di quelle in uso negli Stati Uniti

Air Canada Pilots AssociationAssociation des pilotes d’Air Canada

Emilia Romagna: ennesimo incidente mortale sul lavoro

Filt-Fit-Uiltrasporti-Ugl-Fast: “Esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio di 59 anni deceduto. Abbiamo chiesto un incontro urgente sull’accaduto e sulle tematiche della sicurezza alla direzione regionale di Rfi”

“Stamattina intorno alle 8.30, sulla linea ferroviaria Bologna-Milano storica, nei pressi della stazione di Fiorenzuola, si è purtroppo verificato, un grave incidente sul lavoro, che ha visto la morte di un operaio di 59 anni, appartenente alla ditta Icf 2, operante per conto di Rfi, società dell’infrastruttura di Fs”. Così le segreterie di Filt-Fit-Uiltrasporti-Ugl e Fast Emilia Romagna in un comunicato congiunto.

“Il lavoratore stava eseguendo lavori di realizzazione di plinti di basamento per i nuovi pali della linea elettrica di alimentazione delle ferrovie, a lato del binario pari (direzione nord), alla stazione di Fiorenzuola. È stato urtato dalla scaletta del locomotore di un treno merci transitante in senso opposto, e purtroppo, nonostante i tentativi di rianimarlo, è deceduto. Dalle prime notizie, non siamo al momento sicuri se, in quel momento, fossero presenti agenti di Rfi di protezione al cantiere di lavoro, ma che fosse attivo il sistema di protezione ‘Tws’, che allerta gli addetti a lavorazioni nei pressi del binario, emettendo suoni e luci lampeggianti, all’approssimarsi di un treno”, continua la nota sindacale.

“Come segreterie regionali dei trasporti dell’Emilia Romagna, denunciamo questo ennesimo incidente mortale lungo i binari, che, temiamo, sia originato da una eccessiva pressione sui lavoratori, che porta a ignorare in parte o totalmente le normative di sicurezza. Comunque, in attesa delle indagini sulla tragedia, da parte degli organismi competenti, abbiamo unitariamente chiesto un incontro urgente sull’accaduto e più in generale sulle tematiche della sicurezza, alla direzione regionale di Rfi”, aggiungono le sigle sindacali.

“Nell’esprimere il più sentito cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio deceduto, chiediamo e lo faremo in tutte le sedi preposte, che sulle normative di sicurezza non ci siano deroghe. Le leggi in materia vanno applicate e fatte rispettare, al fine di evitare il ripetersi di simili tragedie”, concludono i sindacati.

 

I SINDACATI INCONTRANO IREN DOPO INCIDENTE MORTALE: DISAPPUNTO E INSODDISFAZIONE PER LA MANCANZA DI RISPOSTE DA PARTE DEI VERTICI DEL GRUPPO

COMUNICATO STAMPA

 

“Chiederemo un incontro alla proprietà pubblica”

A seguito dell’incidente mortale accaduto lo scorso 9 Ottobre presso l’unità produttiva di IREN AMBIENTE SPA in via Gonzaga, le Organizzazioni sindacali hanno immediatamente chiesto un incontro con i vertici del Gruppo Iren per gli opportuni chiarimenti su quanto accaduto – a partire dalla ricostruzione della filiera dell’appalto, sul funzionamento della catena di controllo e sull’applicazione delle norme di sicurezza – proprio al fine di attuare tutte le misure di sicurezza necessarie alla tutela della salute di chi lavora nei cantieri e negli impianti, sia come dipendente diretto, sia come dipendente in appalto.

A seguito dello sciopero e del presidio di ieri il Gruppo Iren ha ricevuto, questa mattina, nella sede reggiana di via Nubi di Magellano le delegazioni delle OO SS Confederali e di categoria di Cgil Cisl Uil e la Rsu di tutte le società componenti il gruppo.

“Abbiamo  manifestato  l’accresciuta preoccupazione delle maestranze su tutta la filiera del controllo del lavoro sia diretto, effettuato dai dipendenti di Iren, che delle imprese in appalto – spiegano Organizzazioni Sindacali e Rsu – e come ci sia una legittima e pressante richiesta di chiarimenti che proviene da tutti i settori di Iren che ci ha portato ad indire assemblee informative a partire dal sito produttivo di via Gonzaga già per il prossimo 19 Ottobre”.

“Purtroppo denunciamo come nel corso dell’incontro, durato circa tre ore , alla presenza dei responsabili della Sicurezza di area e di Gruppo, nonché alla presenza del direttore degli impianti e ai referenti per le relazioni sindacali – alle domande da noi poste  non sia seguita alcuna risposta”.

“Abbiamo posto ai rappresentanti dell’Azienda diversi quesiti relativi all’accaduto, ma soprattutto relativi all’ingente numero di imprese in appalto che gravitano sul sito produttivo di IREN AMBIENTE SPA e più in generale nel mondo Iren – continuano – .  E’ nostra intenzione cercare di capire le ragioni che hanno portato un’Azienda a maggioranza pubblica ad un utilizzo così ingente di esternalizzazioni, impedire ulteriori frammentazione del lavoro e portare al centro della discussione  le problematiche riguardanti la sicurezza”.

“Del resto, da mesi c’è un confronto aperto con il gruppo IREN sulla definizione di un protocollo sugli appalti  (che sarà ridiscusso il prossimo 17 ottobre a Milano) che vede al suo centro la necessità di definire regole sui capitolati dei bandi di gara e regole sulla filiera degli appalti e dei subappalti”.

“Infine  – proseguono i sindacati – denunciamo una totale chiusura di IREN rispetto al confronto sugli appalti in essere nelle strutture reggiane e verso un approfondimento delle procedure di sicurezza in caso di compresenza di più imprese in appalto e di lavoratori diretti di IREN”.

Pertanto, come Organizzazioni sindacali esprimiamo disappunto per la mancanza di risposte da parte dell’Azienda e procederemo a richiedere un incontro alla proprietà pubblica ( Sindaci della Provincia che detengono quote e Sindaci che compongono il patto di sindacato) per porre gli stessi quesiti che non hanno trovato risposta, oltre che per riportare la discussione nella trattativa nazionale in corso.

CGIL CISL UIL Reggio Emilia

Le Categorie sindacali

Fim Fiom Uilm : Commissione nazionale salute e sicurezza. Verbale di intesa

Commissione nazionale salute e sicurezza. Verbale di intesa

FONTE FIOM CGIL NAZIONALE

 

Il testo del verbale di intesa sottoscritto ieri 8 ottobre da Federmeccanica, Assistal e Fim, Fiom, Uilm con l’intento di diffondere la cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro.

La commissione nazionale Salute e sicurezza, costituita ai sensi dell’art.4, Sez. Prima del CCNL 2016, con il Verbale di Intesa ha condiviso le linee guida allegate al verbale per la sperimentazione dei Break Formativi e per lo sviluppo di progetti formativi congiunti RLS/RSPP, dando seguito alla prima azione realizzata dalla Commissione con la sottoscrizione del Protocollo firmato dai Segretari Generali di Fim, Fiom, Uilm, dai Presidenti di Federmeccanica e Assistal e dal Presidente dell’Inail in occasione “dell’Evento” tenutosi a Firenze l’8 giugno scorso.

Si è inoltre definito un impegno della commissione per realizzare:

  • il monitoraggio e l’aggiornamento delle linee guida break formativi e linee guida formazione congiunta RLS/RSPP;

  • sistemi e modalità di segnalazione e rilevazione dei quasi infortuni e dei comportamenti insicuri;

  • progetti formativi e di aggiornamento degli RLS;

  • analisi dei dati degli infortuni e delle malattie professionali;

  • specifiche attività con l’Inail per la diffusione della cultura della sicurezza.

Le linee guida condivise dalla commissione nazionale riteniamo siano uno strumento utile per promuovere l’applicazione delle innovazioni del CCNL, per realizzare nei luoghi di lavoro la nostra iniziativa attraverso il lavoro degli RLS e dei delegati.

Allegati:
File Dimensione Data
Scarica questo file (verbale di intesa comm salute e sicurezza 8 ottobre 2018.pdf)Commissione nazionale salute e sicurezza. Verbale di intesa 2393 kB 09-10-2018

Cgil: sugli infortuni basta denunce, intervenire a ogni livello

FONTE : RASSEGNA.IT CHE RINGRAZIAMO
Martini: “Occorre agire dalla contrattazione, che deve rimettere al centro le condizioni di lavoro, alle istituzioni, che devono svolgere pienamente la funzione di prevenzione, controllo ispettivo e repressione”

 “Il 2018 si conferma l’anno della svolta negativa per quanto riguarda gli infortuni. Non è più tempo di denunce, occorre agire ad ogni livello, dalla contrattazione, che deve rimettere al centro le condizioni di lavoro, alle istituzioni, che debbono svolgere pienamente la funzione di prevenzione, controllo ispettivo e repressione”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Franco Martini.

Di fronte a questa situazione, sostiene “ha poco senso danzare sulle piccole variazioni dei numeri, perché il fenomeno resta serio in tutti i settori, a partire da quelli tradizionalmente ai vertici delle statistiche. L’incremento degli infortuni – prosegue – coincide peraltro con una, seppur flebile, ripresa produttiva, a dimostrazione che l’economia è ripartita senza quel necessario sforzo di innovazione che in tutte le sedi viene considerato la leva fondamentale su cui agire per la qualità del lavoro e dello sviluppo”.

Per il segretario confederale “è necessario porre uno stop alla diffusione del lavoro precario e va evitato l’indebolimento del codice degli appalti,essendo quel settore la più grande fabbrica di infortuni sul lavoro”. Inoltre “le associazioni datoriali debbono assumere l’obiettivo della sicurezza come discrimine del fare impresa, come codice etico a tutela della principale risorsa di cui dispongono, le donne e gli uomini che lavorano”.

“Per questo – conclude Martini – ribadiamo la necessità di una grande mobilitazione nazionale, a tutti i livelli, per riaffermare il valore del lavoro, nella sua qualità e dignità”.

INFORTUNI MORTALI E MALATTIE PROFESSIONALI, DEL 1° SEMESTRE 2018

 

Il Dipartimento sicurezza sul lavoro di CGIL  CISL UIL di Ascoli Piceno (Collina, Ionni, Bianchini) ha analizzato i dati Inail nazionali relativi agli infortuni e malattie professionali del 1°semestre 2018.

CASI MORTALI Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale nei primi sei mesi di quest’anno sono state 469, quattro in meno rispetto alle 473 dell’analogo periodo del 2017 (-0,8%).

C’è una diminuzione dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 337 a 331, mentre quelli occorsi in itinere, ovvero nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, sono aumentati di due unità (da 136 a 138).

Nei primi sei mesi del 2018 si è registrato un aumento di 18 casi mortali (da 401 a 419) nella gestione Industria e servizi, mentre in Agricoltura i decessi denunciati sono stati 13 in meno (da 56 a 43) e nel Conto Stato nove in meno (da 16 a 7).

L’analisi territoriale evidenzia un incremento di sette casi mortali nel Nord-Ovest, di 12 casi nel Nord-Est e di due al Centro.

Diminuzioni si riscontrano, invece, al Sud (-9 decessi) e nelle Isole (-16). A livello regionale spiccano i 16 casi in più del Veneto (da 43 a 59) e i 12 in più della Calabria (da 5 a 17).

In calo gli infortuni mortali della componente maschile, nove in meno (da 427 a 418), mentre quella femminile ha registrato cinque casi in più (da 46 a 51).

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CGIL CISL UIL Marche: SCIOPERO PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

 

Dopo i quattro gravi infortuni sul lavoro a distanza di poche ore a Fano, Arquata del Tronto, Senigallia e Acqualagna, e le notizie che arrivano da tutta Italia, fino all’ultima giovane vita spezzata l’altro ieri all’Ilva di Taranto, le Segreterie regionali di CGIL, CISL, UIL Marche, comunicano a tutte le strutture la decisione, anche sulla base dell’indicazione pervenuta in queste ore dalle Confederazioni nazionali, di effettuare uno SCIOPERO con fermata di 2 ore in tutti i luoghi di lavoro per le ultime due ore di VENERDI’ 25 MAGGIO 2018 e invitano le categorie ad attivarsi per tutte le comunicazioni conseguenti e necessarie.

Per i settori con servizi pubblici essenziali, si invitano le Categorie a promuovere per quella data assemblee nei luoghi di lavoro e gestire le 2 ore di sciopero compatibilmente con le norme di esercizio del diritto di sciopero.

Questa iniziativa avvia una nuova fase di mobilitazione che, attraverso assemblee nei luoghi di lavoro sul tema della salute e sicurezza, porterà successivamente a una manifestazione regionale.

E’ una strage continua che deve essere fermata ma serve un’azione forte da parte di tutti, dalle imprese alle Istituzioni, investendo in sicurezza, prevenzione, formazione, lavoro stabile e di qualità e condizioni di lavoro dignitose.

“L’Italia che muore al lavoro” per il Primo Maggio

Inaugurata il 27 aprile 2018 al Municipio di Torino – in occasione della conferenza stampa sulle iniziative per la prossima Festa del Lavoro – la mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia”, realizzata da Sicurezza e Lavoro, con Inail, Regione Piemonte, festival CinemAmbiente, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil. Rimarrà aperta sino a venerdì 11 maggio 2018, con ingresso gratuito.

In un momento in cui crescono infortuni e malattie professionali, nonostante la diminuzione delle ore lavorate, i sindacati hanno scelto di dedicare la Festa del Primo Maggio alla sicurezza sul lavoro, con una manifestazione nazionale a Prato ed altre iniziative in tantissime città d’Italia.

Torino, Cgil, Cisl e Uil hanno voluto esporre la mostra di Sicurezza e Lavoro a Palazzo Civico, casa di tutti i torinesi, per lanciare un grido d’allarme su morti, infortuni e malattie sul lavoro e ricordare come salute e sicurezza sul lavoro dovrebbero essere un motivo per unire lavoratori e lavoratrici.

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International Workers Memorial Day 2018 – ETUC Statement

FONTE ETUC

 

Il 28 aprile è la giornata annuale di commemorazione e azione per i lavoratori uccisi, disabili e feriti dal loro lavoro. Serve come promemoria puntuale ai lavoratori di tutto il mondo a ricordare che non sono soli, che altri hanno sofferto sul lavoro e sono stati impegnati in una lunga lotta per migliorare le condizioni sul posto di lavoro. È anche il momento di riflettere su quanto ancora dobbiamo fare e quali siano i passi da compiere per proteggere la vita delle future generazioni di lavoratori.

Quest’anno la CES si sta concentrando su come “I sindacati rendono i luoghi di lavoro più sicuri”. Il modo migliore per garantire la salute, la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori è quello di avere un comitato dedicato alla salute e alla sicurezza dei lavoratori sostenuto da rappresentanti della sicurezza pienamente formati e pienamente coinvolti nominati dai sindacati indipendenti.

La necessità di ulteriori rappresentanti della sicurezza sindacale è evidenziata dal fatto che nell’UE più di 3.700 lavoratori muoiono ogni anno in incidenti sul lavoro e ci sono oltre 200.000 morti in conseguenza di malattie legate al lavoro. [1] Dietro ciascuna di queste statistiche c’è una vita tagliata, una famiglia in lutto.

Rendere sicuri tutti i luoghi di lavoro dell’UE richiede che i lavoratori siano informati, consultati e autorizzati a prendere parte alle discussioni su tutte le questioni relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Ma sappiamo che laddove il coinvolgimento dei lavoratori avviene in luoghi di lavoro non sindacalizzati, è molto più probabile che segua l’agenda dei datori di lavoro, mentre i rappresentanti della sicurezza sindacalizzati hanno maggiori probabilità di avere il potere di stabilire l’agenda sulla sicurezza e sfidare i datori di lavoro quando mettono a rischio i lavoratori per qualsiasi motivo. [2]

I rappresentanti della sicurezza dell’Unione conoscono le realtà del posto di lavoro. Sono meglio informati e più consapevoli di ciò che accade realmente giorno per giorno e identificano i rischi molto prima della direzione. Ci sono stati molti esempi di questo, dall’evidenziare i rischi di sostanze pericolose, le preoccupazioni su stress, violenza e molestie sul posto di lavoro, disturbi muscolo scheletrici da movimenti ripetitivi e da movimentazione carichi , e gli effetti del fumo passivo. I rappresentanti della sicurezza dell’Unione possono anche fungere da canale per i singoli lavoratori per sollevare le loro preoccupazioni. Non solo i lavoratori diventano più consapevoli dei problemi di sicurezza, ma la presenza di rappresentanti della sicurezza sindacale dà anche ai lavoratori la sicurezza di parlare e sollevare preoccupazioni per la salute e la sicurezza.

Tuttavia, questo ruolo fondamentale che svolgiamo continua a essere trascurato sia dai politici che dai datori di lavoro. È chiaro che abbiamo bisogno di più strumenti a nostra disposizione per rendere i luoghi di lavoro più sicuri che possano essere. In occasione della Giornata commemorativa internazionale dei lavoratori 2018, la CES sottolinea che i sindacati e i rappresentanti della sicurezza sindacale rendono davvero più sicuri i posti di lavoro. E chiediamo all’UE di migliorare il riconoscimento del ruolo di rappresentanza  di cui  i rappresentanti della sicurezza sindacale hanno il diritto e di rinnovare l’impegno a conferire loro un’autentica capacità di agire in modo decisivo su tutti i luoghi di lavoro.

Oggi ricordiamo quelli uccisi dal lavoro e rinnoviamo con forza l’impegno a combattere per luoghi di lavoro più sicuri.

In solidarietà

Esther Lynch

Watch our #IWMD18 video: https://youtu.be/WemYfY2OD_U

[1] https://osha.europa.eu/en/themes/work-related-diseases

[2] E.g. Fidderman, McDonnell, Worker involvement in health and safety: what works?, HSE, 2010.

24.04.2018

“Morti e produttività, rovesciare il ragionamento”. Il domenicale di Controlacrisi, a cura di Federico Giusti

Fonte Controlacrisi.org

La mattanza continua, le statistiche degli infortuni e delle morti, delle malattie professionali contratte nei luoghi di lavoro andrebbero aggiornate di giorno in giorno. 1,67 morti al giorno, è questa la percentuale stando alle statistiche ufficiali che poi in fatto di salute e sicurezza sono sottostimate. Non si tratta di applicare normative di legge perchè queste normative sono facilmente aggirabili e chi dovrebbe vigilare (gli ispettori asl) sono in numero insufficiente da anni, anzi hanno organici cosi’ risibili da effettuare ormai solo controlli a campione.

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Nella democratica Inghilterra ‘La polizia infiltrò i sindacati per ottenere informazioni per la costruzione della lista nera dei muratori’ da fornire alle imprese edili. I lavoratori della black list erano discriminati: non venivano assunti dalle imprese e/o venivano licenziati.

Fonte  :  ‘Police infiltrated unions to get information for construction worker blacklist’

 

Traduzione sintetica col supporto di Google Translator dell’articolo apparso sul Belfasttelegraph del 23 marzo 2017 .

Nella democratica Inghilterra ‘La polizia infiltrò i sindacati per ottenere informazioni per la costruzione della lista nera dei muratori’ da fornire alle imprese edili. I lavoratori della black list erano discriminati: non venivano assunti dalle imprese e/o venivano licenziati.

Reparti speciali della polizia si sono infiltrati nei sindacati dei lavoratori per ricavare informazioni sugli attivisti sindacali, sui lavoratori in particolare su quelli più esigenti rispetto all’adozione di misure da parte delle aziende per la sicurezza e la salute nel lavoro.
Una lista nera di lavoratori edili è stata esposta nel 2009 con la scoperta che un’organizzazione chiamata la Consulting Association teneva files segreti su migliaia di membri del sindacato, spesso per aver sollevato dubbi sulla sicurezza dei cantieri. Ai lavoratori del database illegale è stata negata l’assunzione per progetti di costruzione. Tutto ciò è avvenuto in violazione della norma Data Protection Act.Indagini sono in corso presso l’Alta Corte per verificare l’operato di agenti sotto copertura infiltrati nelle Organizzazioni sindacali.

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Tragedia alla Lamina Spa: “no alle illazioni su presunte responsabilità ad inchiesta ancora in corso. I lavoratori e i familiari delle vittime meritano rispetto”

Fonte Fiom-Cgil.it

“Oggi sono usciti articoli di stampa sulla tragedia dei primi giorni dell’anno alla Lamina Spa. Pur ritenendo importante mantenere alta l’attenzione su vicende come quella, pensiamo sia molto grave che prima della conclusione delle indagini e dell’eventuale accertamento di responsabilità siano stati pubblicati resoconti parziali e non documentati delle indagini stesse, da cui emergerebbe che le responsabilità della strage avvenuta il 16 gennaio 2018 sarebbero ascrivibili ai lavoratori.

Chiediamo un intervento immediato e deciso della Procura della Repubblica di Milano per accertare chi ha diffuso queste notizie e perché.

Rispetto al merito di quanto pubblicato, vogliamo ricordare che la responsabilità del rispetto delle norme che garantiscono la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è sempre e comunque del datore di lavoro. E’ troppo semplice scaricare la colpa sui lavoratori, i cui comportamenti sono quasi sempre conseguenti alla formazione e alle informazioni fornite dall’azienda.

Alla Lamina c’era stata una corretta valutazione dei rischi connessi alle lavorazioni, come previsto dalla legge? I lavoratori erano stati formati correttamente rispetto alle procedure da seguire? L’elettricista della ditta esterna era stato a sua volta formato?

Per rispondere anche a queste domande e prima di addossare qualsiasi responsabilità, è necessario attendere la conclusione del lavoro degli inquirenti. La Fiom è da sempre in prima linea nell’azione di contrasto degli infortuni sul lavoro e nell’individuazione delle cause, ma riteniamo che non sia consentito a nessuno speculare su una vicenda così tragica, facendo circolare ricostruzioni parziali: il nostro pensiero va in particolare ai familiari delle vittime, che hanno il diritto di conoscere la verità su quanto accaduto senza spettacolarizzazioni e sensazionalismi prima della conclusione delle indagini.”

Dichiarazione di Roberta Turi, segretaria generale Fiom Milano

Ufficio stampa Fiom Milano

Milano, 20 marzo 2018

 
 

 

German clothing company Roy Robson has fired eleven union members from its factory in Izmir, Turkey.

 

La Turchia di Erdogan nella Unione Europea ? Molte cose dovranno cambiare in Turchia perchè possa  fare parte della Unione Europea , ad esempio dovrà essere garantita la vita delle rappresentanze sindacali e il controllo sul comportamento delle aziende multinazionali . Ringraziamo il compagno Eric Lee  per il prezioso lavoro di segnalazione degli episodi di repressione antisindacale che avvengono nel mondo .  Editor

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German clothing company Roy Robson has fired eleven union members from its factory in Izmir, Turkey.

The company is a major sponsor of well-known German Bundesliga football teams, including FC St Pauli.

The Izmir plant employs 600 people, and textile union Teksif has tried to organize it for some time. 

However, when workers join the union, the company fires them. A total of eleven union members have been fired this year. The manager has refused a meeting, saying that on principle, the company never meets with unions. 

This anti-union stance is ironic because St Pauli fans pride themselves in their support of progressive politics. St Pauli is famous across Europe for its sense of social responsibility.

IndustriALL has launched a major online campaign calling on Roy Robson to stop trying to prevent its workers from joining trade unions and instead to talk with the union.

Please take a minute to show that you support them, here:

Click here to support the campaign

And please share this message with your friends, family and fellow union members.

Thank you!

Eric Lee

Documento Unitario CGIL CISL UIL su Salute e Sicurezza sul Lavoro

 

Pubblichiamo il Documento Unitario CGIL CISL UIL su Salute e Sicurezza sul Lavoro: “Un’azione di prevenzione efficace, partecipata e diffusa” definito con il contributo dei Coordinamenti Unitari SSL riuniti in gruppi di lavoro e illustrato all’Assemblea RLS-RLST-RLSS svoltasi a Mestre nei giorni del 18 e 19 gennaio 2018.

IL DOCUMENTO

FIM – FIOM – UILM MILANO SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO IL PREFETTO DI MILANO CONVOCA PER LUNEDI’ 29 UN TAVOLO TECNICO

FIM – FIOM – UILM MILANO

SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

IL PREFETTO DI MILANO CONVOCA PER LUNEDI’ 29 UN TAVOLO TECNICO

NOI AVVIAMO UNA CAMPAGNA STRAORDINARIA DI ASSEMBLEE NELLE AZIENDE

Dichiarazione di Christian Gambarelli segretario generale Fim, Roberta Turi, segretaria generale Fiom, Vittorio Sarti segretario generale Uilm di Milano

“E’ stato più politico che operativo il confronto che si è svolto oggi in prefettura, alla presenza delle massime cariche istituzionali del territorio (dal Presidente della Regione, al Sindaco di Milano) e degli enti preposti alla prevenzione e al controllo sull’applicazione del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro.

Un confronto in cui tutti hanno ribadito la volontà di intervenire per evitare drammi ma nell’ambito delle rispettive competenze e delle risorse già previste.

Non è stata accolta la nostra proposta sulla necessità di costituire, in via straordinaria e per un periodo definito, un team/task force con l’obiettivo di verificare il rispetto delle norme/procedure, prioritariamente per le attività ad alto rischio secondo il codice Ateco.

Abbiamo ribadito la necessità di atti concreti e immediati, sottolineando anche che i lavoratori precari, quelli degli appalti e gli studenti in alternanza scuola lavoro, sono i soggetti maggiormente a rischio.

Abbiamo posto anche il problema di come garantire al più presto la ripresa dell’attività produttiva alla Lamina Spa, per evitare che al lutto si sommi il rischio della perdita del posto di lavoro.

Per lunedì 29 gennaio il Prefetto di Milano ha convocato un tavolo tecnico.

Alle lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici che venerdì 19 hanno scioperato e manifestato e che ringraziamo, noi proporremo una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro, per raccogliere dati, problematiche, esigenze.

Valuteremo con attenzione e rigore le indicazioni e le eventuali proposte che scaturiranno dal tavolo tecnico in prefettura.

Ma una cosa deve essere chiara: non ci accontenteremo di parole e intensificheremo l’azione di segnalazione e denuncia delle inadempienze e delle criticità con l’obiettivo di vedere risultati concreti nei luoghi di lavoro.”

Milano 22 gennaio 2018

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