I lavoratori più anziani non sono inclini a chiedere il sostegno del datore di lavoro, citando l’età e altri problemi

Uno studio di IWH trova preoccupazioni sulla privacy, la reputazione, la perdita del lavoro tra i motivi per cui i lavoratori più anziani non sono inclini a condividere hanno bisogno di supporto per continuare a lavorare. N.B   La traduzione è stata fatta con google translator. Per un uso professionale fare riferimento al testo originale in lingua inglese . editor

Fonte IWH- Institute for Work and Health 

 

Alla luce della grave crisi del lavoro osservata in un’ampia gamma di settori in Canada, potrebbe essere una buona notizia per i datori di lavoro che molti lavoratori anziani non abbiano fretta di andare in pensione. Questo secondo un nuovo studio sui lavoratori anziani condotto dall’Institute for Work & Health ( IWH ).

Tuttavia, lo studio ha anche riscontrato problemi di conservazione legati alla riluttanza dei lavoratori più anziani a rivelare le loro esigenze di supporto. I risultati suggeriscono che le organizzazioni motivate a sostenere i lavoratori anziani a rimanere al lavoro devono offrire supporti flessibili a cui le persone possano accedere senza dover divulgare le proprie esigenze.

Nello studio, i partecipanti (tutti di età pari o superiore a 50 anni) hanno affermato di voler proteggere la propria privacy, evitare i pettegolezzi e salvaguardare la propria reputazione. Erano diffidenti nei confronti degli atteggiamenti di età e degli stereotipi sui lavoratori più anziani che avevano esigenze di salute o non avevano la capacità di apprendere nuove competenze.

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Gli agenti patogeni batterici hanno ucciso 7,7 milioni di persone nel 2019, ma attirano a malapena finanziamenti per la ricerca

 

Sorveglianza delle malattie 23/11/2022 • 

Fonte Health Policy Watch

che ringraziamo

N.B   La traduzione è stata fatta con google translator. Per un uso professionale fare riferimento al testo originale in lingua inglese . editor

Si stima che circa 7,7 milioni di persone siano state uccise da agenti patogeni batterici nel 2019, secondo uno studio pubblicato su The Lancet questa settimana, rendendo questa la seconda causa di morte a livello globale nel 2019.

Circa 33 agenti patogeni batterici in 11 sindromi infettive sono stati collegati al 13,6% di tutti i decessi globali nel 2019, secondo lo studio, condotto dall’Institute of Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington

Quasi il 55% di queste morti batteriche proveniva da soli cinque agenti patogeni: Staphylococcus aureus, Escherichia coli, Streptococcus pneumoniae, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa.

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Affrontare e gestire i conflitti d’interesse nelle politiche di controllo sull’alcol

Fonte Epicentro – Istituto Superiore Sanità 

 

È questa la terza istantanea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che sintetizza il lavoro svolto nell’ambito del webinar dal titolo “Protecting alcohol control policies from vested interests” (3 settembre 2021) che ha visto la partecipazione attiva dell’Istituto Superiore di Sanità. Questa istantanea descrive i conflitti di interesse che esistono tra i governi e l’industria produttrice di bevande alcoliche nello sviluppo di politiche di sanità pubblica. In particolare, mostra esempi di accordi e di governance e gli strumenti per la gestione dei conflitti di interesse utilizzati in alcuni Paesi per garantire gli obiettivi di salute e di benessere e intende facilitare una riflessione sui modi per rafforzare la governance globale delle politiche di controllo sull’alcol.

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E’ disponibile la Rivista Ecoscienza n. 4/2022

La ricchezza delle aree protette

A 100 anni dall’istituzione dei primi parchi italiani, cresce la consapevolezza del valore degli spazi naturali tutelati

Limitare il rumore. Esperienze di monitoraggio, gestione e contenimento dell’impatto acustico.
Meteo e clima. La siccità dell’estate 2022 evidenza l’urgenza dell’adattamento

Vai a Ecoscienza 4/2022
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Qatar’s death row and the invisible migrant workforce deemed unworthy of due process

Jocelyn Hutton, University of Oxford; Carolyn Hoyle, University of Oxford, and Lucy Harry, University of Oxford

Qatari authorities are ignoring international law by failing to inform embassies when their citizens are arrested, detained or are pending trial for a death sentence.

Our new data reveals that between 2016 and 2021 at least 21 people were under sentence of death in Qatar. Of the 21, only three cases involved Qatari nationals and only one involved a woman (who was accused of murder). The remaining 18 were made up of foreign nationals: seven from India, two from Nepal, five from Bangladesh, one Tunisian and three Asians of unknown nationality.

Of these cases, 17 related to homicide and one a conviction for drug trafficking. The majority of the murder cases involved male migrant labourers from South Asia, convicted of crimes related to their precarious migrant worker status. The remaining murder cases involved one Tunisian man, and two defendants’ where the nationalities were unknown.

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L’IPCC distribuisce la bozza finale del rapporto di sintesi al sesto rapporto di valutazione

Comunicato Stampa IPCC. La traduzione è stata fatta con google translator. Per un uso professionale fare riferimento al testo originale in lingua inglese . vedi IPCC 

 

GINEVRA, 25 novembre – Il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) ha distribuito ai governi la bozza finale del riepilogo per i responsabili politici e un rapporto più lungo del rapporto di sintesi del sesto rapporto di valutazione per revisione e commenti. La distribuzione finale del governo, che va dal 21 novembre 2022 al 15 gennaio 2023, è l’ultima fase dei preparativi prima dell’approvazione plenaria da parte del gruppo di esperti di questa rata finale del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC, prevista per marzo 2023 .

Il rapporto di sintesi integra i risultati dei tre contributi del gruppo di lavoro pubblicati rispettivamente nell’agosto 2021, e poi nel febbraio e nell’aprile 2022, e i tre rapporti speciali pubblicati nel 2018 e nel 2019. Fornirà ai responsabili politici una panoramica di alto livello -datare la comprensione del cambiamento climatico, dei suoi impatti e dei rischi futuri e delle opzioni per affrontarlo. Il rapporto di sintesi confluirà nel Global Stocktake del prossimo anno, una componente fondamentale dell’accordo di Parigi che monitora la sua attuazione e valuta i progressi collettivi verso gli obiettivi concordati.

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Comment les voitures remettent des particules polluantes en suspension dans l’air en roulant

Ahmed Benabed, ESTACA

À l’échelle mondiale, la détérioration de la qualité de l’air est un souci majeur, car son impact sur notre qualité de vie au sens large est considérable. Selon l’Organisation mondiale de la santé (OMS) et l’Organisation de coopération et de développement économiques (OCDE), le coût de la pollution atmosphérique sur la santé et la mortalité dans les pays de l’Union européenne en 2010 s’élève à 1,575 milliard de dollars.

La pollution atmosphérique est responsable de nombreuses pathologies plus ou moins graves comme les allergies, l’asthme, les infections pulmonaires et les maladies cardiovasculaires. Plus encore, dans le contexte de la crise sanitaire actuelle, des chercheurs ont montré que l’exposition à la pollution de l’air (principalement aux PM10 (particules de tailles inférieures à 10 µm), PM2,5 (particules de tailles inférieures à 2,5 µm), ozone, dioxyde d’azote) est non seulement un facteur de comorbidité du SARS-COV-2, mais aussi de sa transmission dans les environnements intérieurs.

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Il barometro della biodiversità

Fonte : Scienzainrete che ringraziamo

di Laura Scillitani 

Manca pochissimo alla conferenza sulle parti per la biodiversità. Qual è la situazione attuale? Non proprio rosea, come rivelano i dati pubblicati negli importanti report Living Planet e State of the world birds. Ma non mancano alcuni segnali positivi, che indicano che invertire la tendenza è ancora possibile.

Secondo le stime dell’ONU, lo scorso 15 novembre la popolazione umana mondiale ha raggiunto l’impressionante traguardo di 8 miliardi di persone, una crescita che ha subito una rapida impennata nell’ultimo secolo. Considerando solo gli ultimi cinquant’anni, il numero di abitanti è letteralmente raddoppiato, mentre, nello stesso periodo, le dimensioni delle popolazioni di pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi sono drasticamente diminuite, e oggi sono circa un terzo di quelle degli anni Settanta. Il dato è quello dell’ultima stima del living planet index, un indicatore che fornisce un andamento nell’abbondanza relativa delle popolazioni nel tempo. L’ultima stima è stata ricavata analizzando i dati relativi a ben 5.230 specie e 32.000 popolazioni di vertebrati raccolti in tutto il pianeta, e indica un calo medio del 70%. Una media mondiale, si sa, mescola situazioni più rosee e più drammatiche, ed è quindi importante fare una distinzione tra le diverse regioni del pianeta. Così se Europa e Nord America hanno un declino di circa il 20% delle dimensioni delle popolazioni, e hanno un trend abbastanza stabile nelle ultime decadi, il living planet index mostra un declino del 94% in America Latina, del 55% in Asia e del 66% in Africa. Allo stesso modo, non tutti gli ambienti sono uguali, e tra quelli decisamente messi peggio si collocano le acque dolci, la cui fauna vertebrata si è ridotta dell’83%.

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Solo il 6% delle lavoratrici canadesi afferma che l’equipaggiamento di sicurezza DPI è progettato per loro

 

 

Una ricerca canadese  ha messo in evidenza il fatto che solo il 6% delle lavoratrici intervistate ritiene che i DPI siano fatti su misura e progettati per loro. Molte donne si trovano in difficoltà quando i responsabili sicurezza aziendali propongono loro prodotti DPI inadeguati per forma, dimensioni e comfort perchè progettati per i maschi.
Le imbracature progettate per i lavoratori maschi non tengono conto che le donne … hanno il seno.
Non si possono poi apportare accomodamenti e modifiche, come afferma Jennifer Teaguel, responsabile dei processi di certificazione perchè questi interventi annullerebbero la certificazione dei prodotti.

Il fatto che solo il sei per cento delle donne canadesi affermi che i DPI che indossano sono progettati per loro, secondo Canadian Women’s Experiences with Personal Protective Equipment in the Workplace è un fatto assai preoccupante.

“Le donne non sono solo versioni ridotte degli uomini”, ha detto Teague. “Non è necessariamente accettabile acquistare solo taglie più piccole dello stesso DPI perché non è necessariamente adatto.” L’articolo riporta molti altri esempi di non appropriatezza dei DPI in commercio, progettati per i maschi e inadatti per le donne. Molte lavoratrici poi cercano soluzioni individuali comprandosi i DPI con i propri soldi . La tavola sopra descrive i costi per una lavoratrice canadese quando decide di fare da sè comprandosi  DPI adattati o progettati per le donne.

Nell’articolo vengono illustrate una serie d’iniziative per intervenire sia sulle aziende produttrici dei dispositivi ( scarpe, imbracature, tute, caschi , maschere , ecc ) per una progettazione di genere dei dispositivi sia sugli Enti certificazione che non si sono posti il problema . Abbiamo riportato questa notizia e il link alla Rivista OHS Canada  che ospita l’articolo non solo per soddisfare una curiosità ma per porre una domanda : in Europa e in Italia i DPI in commercio vengono progettati con l’attenzione dovuta , oltre agli aspetti di affidabilità per la sicurezza, verso le differenze del corpo femminile rispetto a quello maschile ?

Qualcuno/a ha sollevato il problema ?

L’articolo citato : PPE is failing women at work, just 6 per cent say safety gear is designed for them: Report

 

Ambiente Lavoro Bologna: Alleggeriamo il carico! Focus sulle soluzioni, le presentazioni

Campagna Europea Ambienti di lavoro sani e sicuri 2020-2022

Bologna, Quartiere Fieristico
mercoledì 23 novembre 2022 – ore 9:00-13:00

Seminario Associazione Ambiente e Lavoro con CIIP
Presentazione EBook DMS
sono disponibili le presentazioni

Saluti e introduzione
Norberto Canciani Associazione Ambiente e Lavoro

Presentazione eBook DMS
Susanna Cantoni Presidente CIIP

Presentazione Dossier Ambiente “La movimentazione manuale dei carichi”
Enrico Occhipinti (la presentazione potrebbe essere integrata nei prossimi giorni)

Storia
Francesco Carnevale e Alberto Baldasseroni

EU-OSHA: il programma “Alleggeriamo il carico”
Francesca Grosso Focal Point INAIL

La Banca Dati Soluzioni sul rischio MSK
Cristina Mora Università di Bologna

Piani Mirati di Prevenzione (PMP) per la prevenzione del rischio da sovraccarico
Giorgio di Leone

Interventi di comparto e piani mirati della regione Emilia-Romagna
Marco Broccoli

Domande e conclusioni

scarica la locandina

CONVEGNO GRATUITO con iscrizione obbligatoria online
Segreteria Organizzativa Associazione Ambiente e Lavoro Via della Torre 15 – 20127 Milano Tel. 0226223120 Fax 0226223130 info@amblav.it  – www.amblav.it

COP27: one big breakthrough but ultimately an inadequate response to the climate crisis

Matt McDonald, The University of Queensland

For 30 years, developing nations have fought to establish an international fund to pay for the “loss and damage” they suffer as a result of climate change. As the COP27 climate summit in Egypt wrapped up over the weekend, they finally succeeded.

While it’s a historic moment, the agreement of loss and damage financing left many details yet to be sorted out. What’s more, many critics have lamented the overall outcome of COP27, saying it falls well short of a sufficient response to the climate crisis. As Alok Sharma, president of COP26 in Glasgow, noted:

Friends, I said in Glasgow that the pulse of 1.5 degrees was weak. Unfortunately it remains on life support.

But annual conferences aren’t the only way to pursue meaningful action on climate change. Mobilisation from activists, market forces and other sources of momentum mean hope isn’t lost.

One big breakthrough: loss and damage

There were hopes COP27 would lead to new commitments on emissions reduction, renewed commitments for the transfer of resources to the developing world, strong signals for a transition away from fossil fuels, and the establishment of a loss and damage fund.

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A rischio l’udito di un miliardo di giovani, serve prevenzione

Fonte : SMIPS.ORG

OMS, ANSA, DOTTNET | 17/11/2022 16:53

Le cause sono di diverso tipo, tra cui un’esposizione eccessiva ai rumori, ma anche infezioni e malattie congenite

Cuffie con musica a tutto volume nelle orecchie, serate in discoteca o ai concerti. Oltre un miliardo di giovani tra 12 e 35 anni, nel mondo, sono a rischio di danni all’udito per un ascolto prolungato di suoni a volumi eccessivi. A fare il punto su come proteggerli, rilanciando l’importanza di portare l’educazione all’ascolto anche nelle scuole, è stato uno speciale AnsaIncontra, andato in onda su Ansa.it. “La riduzione dell’udito professionali – è un problema che riguarda oltre 430 milioni di persone nel mondo, pari a circa il 5% della popolazione. E si stimano intorno ai 980 miliardi di dollari l’anno di spese connesse. Le cause sono di diverso tipo, tra cui un’esposizione eccessiva ai rumori, ma anche infezioni e malattie congenite.

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Ubriaco sul monopattino elettrico: patente ritirata anche se non guidava. Succede in Germania

I Monopattini possono divenire mezzi di trasporto molto pericolosi…non sono giocattoli, positiva la scelta della polizia tedesca di ritiro della patente del passeggero ubriaco. editor

Fonte il Mitte che ringraziamo

Il Tribunale regionale di Oldenburg, in Bassa Sassonia, ha fatto discutere con una sentenza che ha confermato la revoca della patente, per guida in stato di ebbrezza, al passeggero di un monopattino elettrico. A far notizia non è tanto il fatto che si possa rischiare la patente guidando da ubriachi un mezzo a motore (e gli e-scooter sono, a tutti gli effetti, dei mezzi a motore), ma il fatto che a essere passibile di questa sanzione sia stato non il guidatore del mezzo ma, appunto, il passeggero, il quale, al momento del controllo di polizia, teneva le mani sul manubrio.

Per il tribunale basta avere le mani sul manubrio per “guidare” il monopattino

La misura di revoca temporanea della patente era già stata emessa dal tribunale locale al momento della notifica della contravvenzione. Quella del tribunale regionale è una conferma arrivata in risposta all’appello del passeggero, che aveva sostenuto di non poter essere considerato alla stregua del guidatore poiché si trovava dietro, in piedi sul monopattino. Cruciale nella decisione del tribunale è stata però la posizione delle mani dell’imputato.

“Al momento dell’infrazione, l’imputato era assolutamente non idoneo alla guida”, si legge nelle motivazioni della sentenza, pur tenendo le mani sul manubrio di un mezzo che ha il potenziale per raggiungere i 120 km all’ora. Per i giudici è irrilevante che l’imputato abbia o meno contribuito alla conduzione del veicolo e anche che solo il guidatore potesse determinare la velocità del monopattino, dal momento che lo sterzo di un monopattino elettrico è estremamente facile da muovere. Al momento del fatto, l’imputato aveva un livello di alcol nel sangue pari all’1.2 per mille, mentre il limite per i conducenti dei veicoli a motore è di 1.1 per mille (per i ciclisti è di 1.6)

Inail. Tardiola: ricerca e tecnologia per innovare prevenzione e sicurezza sul lavoro

Fonte INAIL

In un’intervista al Sole 24 Ore, il direttore generale dell’Istituto anticipa i contenuti del prossimo Forum della Ricerca “Made in Inail”, in programma a Roma dal 25 al 26 novembre

Tardiola: ricerca e tecnologia per innovare prevenzione e sicurezza sul lavoro

ROMA – “Abbiamo una miniera di progetti di ricerca avanzati sulla prevenzione dei rischi, condotti con università e centri scientifici di eccellenza, su cui l’Inail investe 35 miilioni di euro l’anno, e vogliamo metterli a disposizione del mondo del lavoro, standandizzarli e poi, a cascata, anche attraverso i nostri bandi, trasferirli nelle filiere. L’obiettivo dell’Istituto è sempre la massima prevenzione degli infortuni. Per questo occorre essere al passo con i tempi e le nuove tecnologie e la ricerca possono fare molto”. Così il direttore generale, Andrea Tardiola, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore presenta in anteprima il Forum della Ricerca “Made in Inail”, che si svolgerà a Roma il 25 e 26 novembre. Alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e di un parterre qualificato e selezionato di professori e ricercatori, rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del mondo delle imprese e delle parti sociali, l’Inail farà il punto sulle attività di ricerca condotte fin qui e sulle sfide future in un settore che completa la missione istituzionale dell’ente.

Podcast di Diario Prevenzione 20 novembre 2022 Puntata n° 102. Come riqualificare il sistema di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

 

 

a cura di Gino Rubini

In questa puntata parliamo di:

– La formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Le proposte della CIIP
– L’industria del trasporto aereo deve implementare nuovi standard per l’aria in cabina
– Le disuguaglianze: l’acqua
– OMS. Vite sane e prospere per tutti in Italia
– Stop aggressioni al personale sanitario. Prendiamoci cura di chi ci cura.
– Per essere all’altezza dei tempi ….

CIIP: La formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Fonte CIIP

Il 18 novembre 2022 CIIP ha inviato al Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro, al Ministero della Salute, al Ministero del Lavoro, alle Associazioni datoriali, alle Organizzazioni Sindacali la lettera che segue sul tema della formazione.

Oggetto: LA FORMAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

L’art. 37, comma 2 del D.Lgs. 81/08, come modificato dalla legge 215/21, prevede (entro il 30 giugno 2022) l’emanazione di un nuovo Accordo Stato Regioni per accorpare e rivisitare i precedenti Accordi sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il 1 giugno 2022, prima della scadenza di tale termine, CIIP ha presentato un documento con specifiche proposte per fornire un contributo alla discussione su questi temi.

Rimandando alla lettura del documento già trasmesso, si intende riproporre in questa sede una sintesi degli elementi di discussione proposti con un’integrazione che riguarda la possibilità di prevedere un sistema sanzionatorio anche per gli enti formatori che non rispettano i requisiti previsti dalle norme (si veda la Nota nell’allegato).

Nella premessa del documento CIIP viene evidenziata la necessità di razionalizzare e semplificare gli attuali Accordi Stato Regioni mirando, per la formazione dei lavoratori, a un ruolo primario della scuola e a una formazione che eviti la separazione concettuale e temporale tra la formazione al lavoro e quella sulla sicurezza (formazione integrata che formi al lavoro sicuro e in salute).

Per quanto riguarda i percorsi formativi specifici per i professionisti (RSPP, Medici del lavoro, operatori della prevenzione, consulenti) e per le altre figure della prevenzione aziendale (datori di lavoro, dirigenti, preposti, RLS) sono necessari in prima istanza interventi sui programmi dei corsi di laurea o di specializzazione, per fornire conoscenze e competenze più aderenti al mondo del lavoro attuale.

Al contempo, è indispensabile una qualificazione degli enti formatori, per garantire un adeguato livello della formazione specifica, e un sistema dei controlli più capillare e più efficace. Per garantire una maggiore efficacia dei controlli è necessario prevedere anche un sistema sanzionatorio per gli enti erogatori della formazione inadeguati e sprovvisti di competenze specifiche; attualmente, infatti, la normativa vigente non prevede sanzioni per gli enti erogatori, ma unicamente per il datore di lavoro appaltatore dei corsi per i propri lavoratori. A questo proposito, si veda la Nota nell’allegato.

In allegato una sintesi delle proposte già formulate dalla CIIP e già inviate agli stessi destinatari della presente.

Restando a disposizione per qualsiasi chiarimento, colgo l’occasione per inviare cordiali saluti.

La Presidente
Susanna Cantoni

18/11/2022

GB. Come vanno le cose in Inghilterra. Notizie dalla Newsletter Risks del TUC

1) I lavoratori di Ryanair chiedono la fine delle “tragedie ripetute”

I lavoratori dell’aeroporto John Lennon di Liverpool hanno manifestato l’8 novembre in onore della loro collega, Cinzia Ceravolo, che è stata uccisa mentre attraversava la pericolosa Hale Road della città nell’agosto di quest’anno dopo aver lasciato il lavoro. I membri di Unite, a cui si sono uniti i membri del GMB che lavorano all’aeroporto, sono arrabbiati per il fatto che, nonostante le ripetute tragedie, non sia stata intrapresa alcuna azione per rendere sicuro lo svincolo. Unite afferma che centinaia di residenti locali hanno aderito alla lettera aperta del sindacato al sindaco di Liverpool, Joanne Anderson, esortandola a utilizzare la quota della città nell’aeroporto per chiedere un punto di attraversamento sicuro a Hale Road. Unite chiede inoltre di eliminare le spese di ritiro e riconsegna in aeroporto. I costi tolgono una grossa fetta ai salari dei lavoratori, costringendoli a trovare modi più economici per andare e tornare dal lavoro, utilizzando inevitabilmente Hale Road.
Unite comunicato stampa e lettera aperta al sindaco .  

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L’industria del trasporto aereo deve implementare nuovi standard per l’aria in cabina

 

 

Fonte: Confederazione Sindacati Europei  ( CES )

I lavoratori dell’aviazione e gli esperti di sicurezza chiedono alle compagnie aeree, ai produttori e all’Agenzia per la sicurezza aerea dell’UE di implementare immediatamente nuovi standard di qualità dell’aria in cabina progettati per proteggere il personale e i passeggeri dai fumi chimici.

Dopo oltre sette anni di lavoro sulla questione, il Comitato europeo di normalizzazione (CEN) ha pubblicato un rapporto tecnico contenente raccomandazioni su come prevenire l’esposizione ai fumi attraverso miglioramenti nella progettazione, manutenzione e funzionamento degli aeromobili.

Queste misure sono fondamentali per ridurre al minimo l’impatto degli “eventi di fumo”, ovvero quando la fornitura di aria di ventilazione su aeromobili commerciali viene contaminata da quantità notevoli di olio motore riscaldato e fumi di fluido idraulico.

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Le disuguaglianze: l’acqua

di  Vincenzo Balzani 

Fonte SMIPS

L’acqua, risorsa preziosa e praticamente insostituibile, è molto abbondante sulla Terra, ma per il 97% si tratta di acqua salata di mari e oceani, non utilizzabile direttamente dall’uomo. Il restante 3% (acqua dolce) è quasi tutto imprigionato, nelle calotte polari e nei ghiacciai permanenti, o nel sottosuolo. Solo lo 0,3% di acqua dolce è superficiale (laghi, fiumi, paludi, umidità del suolo, atmosfera) e, quindi, utilizzabile. Può sembrare poca, però se questa quantità fosse distribuita equamente, ce ne sarebbe in abbondanza per tutti. Per sopperire alla scarsità di acqua dolce, si può dissalare l’acqua del mare, ma è un processo che costa energia.

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OMS. Vite sane e prospere per tutti in Italia

Nota di Editor

Prendiamo dalla newsletter della Organizzazione Mondiale della Sanità ( WHO ) questo articolo che riporta in sintesi i contenuti del Rapporto ” Italian Health Equity Status Report Initiative (IHESRi)”. Lo studio è stato effettuato prima del cambio di governo. Molte indicazioni contenute nel Rapporto hanno un valore molto importante per il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione nel medio periodo. Il superamento delle diseguaglianze sanitarie richiederebbe un superamento delle diseguaglianze sociali che stanno invece accentuandosi.La traduzione in italiano è stata effettuata, per facilitare la lettura con google translator. Per un uso professionale del testo si raccomanda  la versione originale in lingua inglese 

7 novembre 2022

Comunicato stampa
Tempo di lettura: 3 min (864 parole)
Il nuovo rapporto dell’Italian Health Equity Status Report Initiative (IHESRi), “Vite sane e prospere per tutti in Italia”, esplora ciò che impedisce alle persone di essere in buona salute e fornisce raccomandazioni chiave per ridurre le disuguaglianze sanitarie. IHESRi ribadisce l’impegno dell’OMS/Europa e del Ministero della Salute italiano per migliorare la salute e l’equità sanitaria nel Paese, senza lasciare indietro nessuno.
Il rapporto raccomanda di garantire la sostenibilità e la resilienza del sistema sanitario, ridurre la povertà e costruire economie più solide e stabili, nelle regioni e a livello nazionale. Inoltre, la piattaforma Italian Health Equity Dataset, lanciata da OMS/Europa, consente agli utenti di esplorare i dati alla base del rapporto e analizzare chi è in ritardo per problemi di salute, nonché valutare quali lacune nelle politiche e nei servizi sono fondamentali per l’equità sanitaria dal dai primi anni alla fine della vita.
“Attuando le raccomandazioni di questo rapporto, l’Italia potrebbe aumentare del 4,2% il prodotto interno lordo nazionale. Con queste raccomandazioni potremmo migliorare, in 4 anni, la vita di 150 mila italiani”, ha sottolineato Chris Brown, capo dell’Ufficio europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo dell’Oms, con sede a Venezia.
Il governo italiano ha adottato una serie di misure per migliorare l’equità sanitaria, inclusa l’integrazione di un approccio di equità nell’attuale Piano nazionale di prevenzione 2020-2025. Investire nella salute e nelle riforme per ridurre le disparità tra regioni, generazioni e genere sono anche le principali priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, nel 2019, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha istituito un’unità sulle disuguaglianze di salute, che promuove azioni concrete per ridurre le disuguaglianze di salute.

Stop aggressioni al personale sanitario. Prendiamoci cura di chi ci cura.

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Per scaricare il file del Vademecum clicca QUI

In ragione della continuità del fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, in particolare nei Servizi Sanitari di Pronto Soccorso riteniamo utile riproporre il vademecum elaborato dal sindacato della Funzione Pubblica della Cgil.

Report dell’Accademia dei Georgofili : “Prevenzione e Sicurezza del Lavoro in Agricoltura “

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Per scaricare il file del Report Clicca QUI

L’Accademia dei Georgofili ha promosso la elaborazione e pubblicazione di questo Report sulla sicurezza dei trattori agricoli e forestali. Un report utile e ben fatto.

“PREVENZIONE E SICUREZZA DEL LAVORO IN AGRICOLTURA”

Focus group su:
LA REVISIONE DEI TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI,
TRA DIRETTIVE E CONTINUI RINVII

SMIPS. Conferenza del Prof.Vincenzo Balzani : ” Sostenibilità ecologica e sociale: problemi e soluzioni “

La Conferenza si è svolta a Bologna presso la sede dell’Associazione SMIPS il giorno 11 novembre 2022. Il Prof.Vincenzo Balzani è Professore emerito della Università di Bologna, Accademico dei Lincei , coordinatore del gruppo di scienziati Energia per l’Italia , è impegnato per la diffusione delle conoscenze utili a promuovere la transizione energetica dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili .

TNI . Finanziamenti a scopo di lucro e multistakeholders

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Scarica qui il rapporto completo .

Fonte :  TNI

La traduzione in italiano dell’articolo è stata fatta con google translator per facilitarne la lettura.Per un uso professionale invitiamo i lettori a fare riferimento al testo originale in lingua inglese.
Come il settore privato si è impossessato dei colloqui globali sul clima contro le persone e il pianeta
09 novembre 2022
Rapporto

Alla luce delle Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP), questo rapporto smaschera dove il sistema multilaterale di governance globale viene rimodellato in un sistema multistakeholder che avvantaggia il capitale aziendale privato. Inoltre, spacchetta alcuni dei metodi e dei meccanismi del multistakeholderismo.

Scarica qui il rapporto completo .

introduzione

La cattura aziendale della COP26 di Glasgow da parte del settore della finanza privata è una manifestazione di una tendenza importante nel modo in cui il sistema multilaterale di governance globale viene rimodellato in uno che avvantaggia il capitale aziendale privato. L’inquadratura generale è multistakeholder . Per arrivare a questo punto è stato un processo lungo e complesso sia nella COP (la Conferenza ONU delle Parti istituita a Rio nel 1992 con la responsabilità di affrontare i cambiamenti climatici) sia nel significativo rimodellamento del sistema multilaterale globale delle Nazioni Unite della governance globale. Questo rapporto smaschera alcuni dei fronti in cui si sta verificando questa acquisizione incentrata sull’azienda ei suoi metodi e meccanismi.

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Ferrovie. Macchinista colto da malore alla guida

Fonte dalla Rivista online  Ancora in marcia che ringraziamo

” E’ accaduto ieri l’ennesimo caso di macchinista colto da malore, alla guida di un treno viaggiatori.
Il collega, del servizio base di Milano, che stava effettuando un turno normalmente previsto ad agente solo, si è accasciato sul banco di guida tra Padova e Mestre ma ha potuto ricevere i soccorsi solamente grazie alla fortuita presenza di un secondo macchinista, che quel giorno lo affiancava per un recupero di abilitazioni, ed ha potuto condurre il treno fino alla prima stazione, Venezia Mestre.

Il macchinista, che a quanto pare è stato colpito da un principio di ischemia, è stato ricoverato in ospedale e per fortuna dimesso dopo alcune ore.

Nell’augurare al nostro collega una pronta guarigione, non possiamo che condannare per l’ennesima volta l’accordo sull’agente solo, con il quale azienda e sindacati firmatari espongono i macchinisti al rischio di non poter essere soccorsi in caso di malore, mettendoli in pericolo di vita.

E le stesse aziende e sindacati firmatari sono responsabili delle pesantissime condizioni di lavoro previste dal contratto dei ferrovieri e che contribuiscono a causare tutti questi casi di malore, le inidoneità e purtroppo anche molti decessi prematuri, la cui lunga scia stiamo denunciando già da diversi anni.”

Europa. Infortuni mortali sul lavoro in aumento in 12 Stati membri

Fonte : Etui.org

Nuovi dati sugli infortuni sul lavoro  pubblicati dall’agenzia statistica dell’Unione europea Eurostat suggeriscono che la tendenza a lungo termine verso luoghi di lavoro più sicuri si sta stabilizzando e potrebbe presto raggiungere un punto fermo. Nonostante il rallentamento dell’economia globale durante la pandemia di Covid-19, nel 2020 gli incidenti mortali sul lavoro sono aumentati in 12 Stati membri. In Europa si sono verificati 2,7 milioni di incidenti sul lavoro, di cui 3.355 mortali.  

Ogni anno Eurostat raccoglie e raccoglie i dati raccolti dagli Stati membri sugli infortuni sul lavoro. Gli ultimi dati disponibili sono relativi al 2020, anno in cui la pandemia ha sconvolto il mondo del lavoro. L’aumento degli incidenti mortali è stato il più notevole in Italia, che ha registrato il maggior numero di vittime tra tutti gli Stati membri, con 285 morti in più rispetto all’anno precedente. All’altro capo dello spettro, la Francia ha registrato il calo maggiore, con 262 decessi in meno rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa forte riduzione deve essere messa in prospettiva rispetto al forte aumento verificatosi nel periodo precedente, che si è tradotto più o meno in un ritorno alla media non ideale. 

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