L’anno in cui i sistemi automatizzati avrebbero potuto essere regolamentati: 2022 in rassegna

Fonte Algorithm Watch 

Riportiamo da Algorithm Watch   [che ringraziamo] questo articolo sulle difficoltà a  regolamentare  i sistemi automatizzati  che hanno già rilevanti influenze e tendenze ad invadere nella quotidianità la nostra vita di cittadini in moltissimi ambiti. Molte decisioni sono prese  dalle agenzie statuali e dalle corporation facendo riferimento a data base estratti dai nostri comportamenti quotidiani nel campo della salute, dei nostri consumi materiali e immateriali. L’articolo fa una rassegna degli eventi di questo annus orribilis  che sta finendo vedendoli dal punto di vista dell’impatto che hanno avuto le piattaforme e i sistemi digitali …. La traduzione che postiamo, per facilitare la lettura, è stata effettuata con google translator. Per un uno studio approfondito e professionale di questo articolo raccomandiamo di fare riferimento al testo originale in lingua inglese. editor

I

I sistemi automatizzati erano sorprendentemente assenti dalle storie principali di quest’anno. Sul fronte normativo, le istituzioni europee hanno intensificato i loro sforzi. Quanti cambiamenti possono aspettarsi gli europei dipende dalla risolutezza delle istituzioni, e la prima prova del 2023 è già iniziata.

Nel 2022, proprio come nel decennio precedente e nei decenni a venire, la storia di sviluppo più importante è stata il crollo del nostro clima. La prolungata assenza di precipitazioni sta sconvolgendo i mezzi di sussistenza nell’Africa orientale, mentre i raccolti nell’Africa occidentale sono stati distrutti da acquazzoni torrenziali. Centinaia di milioni hanno sofferto la fame quest’anno e la situazione sta peggiorando.

Che questo sviluppo non abbia nulla a che fare con i sistemi automatizzati potrebbe sorprendere. All’inizio del 2019, ad esempio, Microsoft ha annunciato che “l’uso dell’IA [potrebbe] risolvere la fame e la malnutrizione nel mondo [entro il 2030]”. L’affermazione potrebbe essere stata esagerata.

Nel complesso, come ho valutato nel 2020 , il contributo dell’Intelligenza Artificiale alla crisi climatica è stato l’accelerazione, non la mitigazione. Nei documenti normativi delle società petrolifere e del gas, che sono le principali fonti di emissioni di gas serra, le menzioni dell’IA non sono aumentate in modo significativo rispetto al 2021, ma rimangono ai massimi storici .

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L’ex portaerei brasiliana São Paulo continua il suo viaggio verso il nulla.

la portaerei Sao Paulo  foto da wikimedia ccm 

Notizia aggiornata al 9 dicembre  2022 . Fonte Ibasesecretariat.org

L’ex portaerei brasiliana São Paulo continua il suo viaggio verso il nulla. Dopo che le autorità turche hanno revocato il permesso di demolizione della nave in Turchia, la nave è tornata nelle acque brasiliane. Le autorità di diverse città brasiliane hanno rifiutato il permesso alla nave di attraccare a causa delle preoccupazioni per la presenza di amianto e altri materiali pericolosi a bordo; ora è ormeggiato a circa 30 km al largo della costa di Pernambuco, vicino al porto di Suape. Secondo il governo di Pernambuco, la nave “rimane senza permesso di attracco e continua in alto mare”. Vedi: NAVIO-FANTASMA: Porto de Suape rebate MSK e nega falta de combustível que ocasionou troca do rebocador do porta-aviões [NAVE FANTASMA: Suape Port confuta MSK e nega la mancanza di carburante che ha portato alla sostituzione del rimorchiatore della portaerei].

Voici ce que vous devez savoir sur les PFAS, que l’on surnomme « polluants éternels »

L’utilisation la plus connue des PFAS est celle d’antiadhésif pour nos instruments de cuisson – les fameuses poêles en Teflon.
(Shutterstock)

Sébastien Sauvé, Université de Montréal et Marc-André Verner, Université de Montréal

Les PFAS, produits chimiques toxiques, sont à l’origine du scandale en Virginie-Occidentale, décrit dans le film « Dark Waters ». Ils ont également fait l’objet du documentaire primé « The Devil We Know ».

Que s’est-il passé ? Une usine de production de PFAS a causé une vaste pollution de la région, et affecté ses employés et les gens qui buvaient l’eau contaminée. Depuis ce scandale, les connaissances sur la toxicologie des PFAS, soit l’étude de leurs effets nocifs sur la santé, évoluent constamment.

Ces contaminants sont associés à une augmentation des concentrations sanguines de cholestérol, une réduction de la croissance foetale, une diminution de la réponse immunitaire aux vaccins, et une augmentation des risques de cancer du rein. La liste des problèmes de santé causés par les PFAS continue de s’allonger au fur et à mesure que les études épidémiologiques s’accumulent.

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I numeri del telelavoro raddoppiano nell’UE a 41,7 milioni nel 2021 portando un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, maggiore autonomia ma orari di lavoro più lunghi e isolamento

 

Fonte Eurofound che ringraziamo

Condizioni di lavoro

Osservatorio: 

41,7 milioni di persone hanno telelavorato in tutta l’UE nel 2021, il doppio rispetto al 2019, poiché le restrizioni dovute al COVID-19 e i cambiamenti nella cultura del lavoro hanno avuto un impatto significativo sull’organizzazione del lavoro. Anche se nel 2022 c’è stato un piccolo calo, questa tendenza al rialzo del telelavoro è destinata a riprendere poiché gli sviluppi tecnologici stanno aumentando il numero di posti di lavoro adatti al telelavoro e le preferenze dei dipendenti e dei datori di lavoro sono maggiormente orientate verso il lavoro a distanza.

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Le società scientifiche contestano l’emendamento che libera la caccia in città e aree protette

Riprendiamo da GreenReport e condividiamo questo Appello delle società scientifiche. 

Ddl Bilancio: anche sull’attività venatoria si azzera il contributo della scienza

[23 Dicembre 2022]

L’emendamento alla Legge di Bilancio 2023 che consentirà un’attività di controllo affidata ai cacciatori selezionati attraverso corsi di non chiari “organi competenti di livello regionale” anche in aree protette e aree urbane, senza limiti temporali e senza distinzione di specie, rappresenta un errore gestionale che non produrrà alcun reale vantaggio rispetto all’obiettivo prefissato.

Purtroppo per l’ennesima volta la politica legifera sulla gestione faunistica senza essersi confrontata con esperti, ricercatori e tecnici. La genericità del testo dell’emendamento nel suo insieme, il fatto che enti amministrativi (regioni e province autonome) possano provvedere al “controllo delle specie di fauna selvatica” senza una valutazione di zoologi specialisti, il non considerare che vi possono essere necessità di tutelare la diversità animale anche in ambienti urbani, insieme all’assenza totale di argomentazione sul controllo delle specie aliene alla nostra fauna, sono elementi che rendono il provvedimento in questione inaccettabile.

Far effettuare abbattimenti all’interno di aree urbane non limiterà certo il numero complessivo di una specie come il cinghiale, mentre al contempo esporrà i cittadini a rischi gravissimi. Peraltro, tutti gli esperti naturalisti, ecologici e agronomi sanno che la presenza dei cinghiali in città è in gran parte legata alla cattiva gestione dei rifiuti e del sistema del verde urbano, troppo spesso trascurato da “servizi giardini” comunali in corso di progressiva dismissione.

Disarmante che si proponga un intervento di questo tipo riducendo nello stesso provvedimento il ruolo dell’ISPRA e ignorando del tutto CNR, sistema universitario, società scientifiche e accademie che invece dovrebbero veder aumentare le proprie competenze considerato che si sta trattando di una materia che richiede conoscenze molto approfondite.

La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e allo Stato va affidato il suo controllo che può anche prevedere l’esercizio di un’attività ludica come la caccia, ma che certamente non può limitarsi a questa, considerato che spesso l’interesse dei cacciatori contrasta con l’interesse alla corretta gestione di specie e habitat.

In questo senso è poi assurdo prevedere generalizzate attività di abbattimenti faunistici nelle aree protette che hanno un ruolo, oltre che di conservazione e ricerca, anche di promozione territoriale e valorizzazione turistica.

Le scriventi Associazioni scientifiche rivolgono quindi un appello alla ragionevolezza di Parlamento e Governo affinché stralcino dalla Legge di Bilancio questa norma sbagliata e di difficile, se non impossibile, applicazione e avviino un confronto serio con il mondo della ricerca per individuare le modalità scientificamente valide per affrontare una problematica complessa che non può essere risolta con l’approssimazione fin qui manifestata.

Carlo Blasi, presidente Fondazione per la Flora Italiana e Direttore scientifico CIRBISES

Giuseppe Bogliani, presidente Centro Italiano Studi Ornitologici

Marco Bologna, presidente Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia e della Società Entomologica Italiana

Elisa Anna Fano, presidente della Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente e della Società Italiana di Ecologia

Francesco Ficetola, presidente Societas Herpetologica Italica

Cristina Giacoma, presidente Unione Zoologica Italiana

Massimo Lorenzoni, presidente Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci

Barbara Manachini, presidente Società Italiana Nematologia

Michela Pacifici, presidente Society for Conservation Biology Italy Chapter

Antonella Penna, presidente Società Italiana di Biologia Marina

Lorenzo Peruzzi, presidente Società Italiana di Biogeografia

Marco Valle, presidente Società Italiana di Scienze Naturali

Christian Agrillo, presidente Società Italiana di Etologia

I sindacati dei trasporti accolgono con favore i progressi del Parlamento europeo sulla direttiva sui lavori su piattaforma

I lavoratori delle piattaforme si sono incontrati alla scuola estiva ITF Youth di quest’anno per discutere e pianificare la via da seguire per il settore

Il Parlamento europeo ha respinto i tentativi dell’industria delle piattaforme di indebolire una proposta di legge che conferisce ai propri lavoratori diritti dignitosi.

Il voto della scorsa settimana a favore del mantenimento di una forte presunzione di occupazione nella direttiva sui lavori su piattaforma da parte della commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo è stato accolto con grande favore dalla Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (ITF).

“C’è stata una rissa tra i legislatori progressisti e la lobby delle piattaforme sulla formulazione di questa direttiva”, ha affermato Stephen Cotton, segretario generale dell’ITF. “Non dovrebbe esserci alcun margine di manovra per consentire alle piattaforme di eludere le proprie responsabilità di datori di lavoro: questo è ciò per cui hanno fatto pressioni e sono lieto di dire che la commissione per l’occupazione del Parlamento europeo ha impedito che ciò accadesse.

“Abbiamo avvertito che questa è la tattica delle piattaforme e dobbiamo ringraziare gli eurodeputati per aver resistito a questa pressione”.

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Le miniere pakistane hanno ucciso quest’anno almeno 150 lavoratori – IndustriAll

14 dicembre 2022 – L’incidente mortale in una miniera di carbone nella provincia pakistana di Khyber-Pakhtunkhwa il 30 novembre non è stato un incidente a sé stante. Nove lavoratori sono stati uccisi e altri quattro hanno riportato ferite gravi in ​​un’esplosione di gas, che si è aggiunta al già allarmante bilancio delle vittime nell’industria mineraria del paese.

Secondo i dati raccolti da IndustriALL Global Union, l’attività mineraria non sicura in Pakistan ha causato la morte di oltre 150 lavoratori e il ferimento di oltre 20 solo quest’anno.

La maggior parte degli incidenti è causata da crolli di miniere, fughe di gas e inondazioni. L’estrazione mineraria è continuata durante le disastrose piogge che hanno colpito il paese all’inizio di quest’anno, uccidendo numerosi lavoratori. Le miniere non registrate e il lavoro non regolamentato si aggiungono ulteriormente all’ambiente di lavoro pericoloso.

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Newsletter Risks Tuc 1071 – 9 dicembre 2022

 

Riportiamo dalla Newsletter Risks del  sindacato TUC alcune notizie significative sulle condizioni di vita nel lavoro in diverse realtà lavorative.

Il Consiglio di Glasgow impone un viaggio sicuro verso casa per i lavoratori notturni

La campagna Get Me Home Safely guidata dai lavoratori dell’ospitalità Unite ha visto una nuova vittoria, poiché il consiglio comunale di Glasgow ha approvato una mozione che richiede alle imprese di ospitalità di fornire un trasporto gratuito e sicuro a casa per i lavoratori notturni dopo le 23:00.
Si applicherà a tutte le nuove licenze di alcolici o alle attività esistenti che richiedono orari di apertura prolungati. La chiamata è stata guidata dalla lavoratrice dell’hotel e membro di Unite Caitlin Lee, che è stata aggredita sessualmente mentre tornava a casa dopo aver terminato il suo turno, dopo che il suo datore di lavoro si era rifiutato di pagare il taxi per tornare a casa.
BBC News https://www.bbc.co.uk/news/uk-scotland-glasgow-west-63911298
Campagna Portami a casa in sicurezza

Gli insegnanti scozzesi vivono nella paura di essere attaccati

Gli insegnanti scozzesi sono stati attaccati migliaia di volte nell’ultimo anno, hanno rivelato i dati UNISON. Il personale del comune ha segnalato più di 22.000 incidenti, con la maggior parte degli attacchi contro insegnanti e assistenti di classe. I leader sindacali chiedono ora una nuova legislazione e protezione per il personale.
Registro giornaliero .


 

Felixstowe protesta per la gestione del bullismo

Centinaia di lavoratori del porto di Felixstowe hanno protestato il 5 dicembre in difesa di sette membri di Unite che sono stati vittime di capi “cattivi”. Il sindacato ha affermato che i lavoratori dell’azienda, di proprietà della multinazionale CK Hutchison, sono stati vittime di accuse inventate, tra cui un rappresentante sindacale che l’azienda sta tentando di sospendere per non aver detto “buongiorno” a un manager. Il segretario generale di Unite Sharon Graham ha dichiarato: “È chiaro che i capi di Felixstowe pensano di poter intimidire il sindacato e i suoi rappresentanti”. Ha aggiunto: “Unite non può e non accetterà la vittimizzazione dei membri del nostro sindacato. Le accuse inventate contro coloro che sono stati in primo piano nella lotta per un nuovo accordo devono essere ritirate”.
Unire il comunicato stampa .


I lavoratori a bassa retribuzione non possono permettersi un congedo per malattia

Il sindacato al dettaglio Usdaw ha ribadito il suo appello per la riforma del salario di malattia statutario (SSP) dopo aver scoperto che la maggior parte dei lavoratori a bassa retribuzione non può permettersi di prendere un congedo per malattia. L’indagine del sindacato ha rilevato che il 76% degli intervistati non può permettersi di ammalarsi con una SSP di sole £ 99,35 a settimana, che sale a 9 su 10 per coloro che beneficiano di un’indennità di lavoro. Usdaw ha intervistato oltre 7.500 membri, che sono principalmente lavoratori chiave a bassa retribuzione nel commercio al dettaglio. Il sindacato vuole che il governo riformi la SSP in modo che rifletta la retribuzione media di un individuo. Vuole anche la rimozione del limite inferiore di guadagno di £ 123 a settimana, il che significa che i lavoratori peggiori attualmente non si qualificano per SSP, e vuole anche che il pagamento inizi dal primo giorno di tutte le assenze.
Usdaw comunicato stampa .

Molte altre news sulle condizioni di lavoro nella Gran Bretagna post Brexit sulla newsletter Risks 

Health Action Zones (HAZ) per l’equità: un nuovo strumento per il PRP piemontese

 

Fonte : Disuguaglianze di salute   che ringraziamo

Nell’ambito delle attività preparatorie all’individuazione dei territori regionali sui quali implementare a livello locale gli interventi e le azioni previste dalle linee progettuali del Piano regionale di prevenzione (PRP), la regione Piemonte si è dotata di un nuovo strumento che aiuta gli operatori coinvolti nelle attività di piano ad individuare le aree oggetto degli interventi in ottica di equità.

A partire dalle esperienze maturate dal National Health Service (NHS) anglosassone degli anni 2000, lo strumento si pone due obiettivi fondamentali:

  1. individuare e costruire degli aggregati territoriali sufficientemente piccoli per catturare la variabilità e l’eterogeneità dei fenomeni che l’indice si propone di rappresentare, restituendo un’informazioni contestuale a livello di piccola area;
  2. individuare e mettere insieme disagio sociale e bisogno di salute espressi dalle popolazioni residenti in questi territori attraverso alcuni indici compositi.

Rispetto al primo punto, il lavoro ha utilizzato alcuni sistemi di classificazione geografica disponibili nel patrimonio informativo territoriale regionale che, opportunamente combinati tra loro, hanno consentito di costruire 323 Health Action Zones (HAZ) con una popolazione media di circa 13.000 abitanti a copertura regionale e a livello di granularità territoriale sub distrettuale. I sistemi di classificazione in questione fanno riferimento alle unioni montane e collinari, alle zone omogenee dell’area metropolitana torinese, ai grandi comuni dell’area metropolitana con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, ad alcune ex unioni socio-sanitarie locali (USSL) e per i capoluoghi di provincia, per tenere conto della variabilità intra cittadina dei grandi centri, a zone statistiche, quartieri e circoscrizioni. L’idea di fondo è che questi aggregati territoriali così ragionati consentano di catturare e discriminare meglio che dimensioni strettamente amministrative (comuni, distretti sanitari, ASL…), disagio sociale e bisogno di salute espressi dai territori piemontesi.

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Lo stress traffico-correlato

Fonte PuntoSicuro che ringraziamo

Autore: Massimo Servadio

Categoria: Rischio psicosociale e stress

22/12/2022

Mettersi alla guida può avere una influenza nefasta sul nostro umore sino a portare a danni fisici e psicologici. C’è la necessità di un intervento di prevenzione? Vediamo alcune strategie di sopravvivenza allo stress da traffico.

Code ai semafori, automobili ferme in colonna e automobilisti con i nervi a fior di pelle; stress e ansia da traffico sono oramai stati d’animo molto comuni soprattutto per chi vive nei grandi centri cittadini, così da indurre anche la psicologia ad interessarsi al fenomeno e stabilire se vi è necessità per un intervento di prevenzione e/o cura. Le strade sono oggigiorno intasate e le fila interminabili di macchine, code continue ed esaustive. Sono molto evidenti gli effetti di questi stili di vita quotidiani e che si accentuano in determinati periodi dell’anno; la ripresa post vacanziera, le riaperture delle scuole, festività.

Tutto ciò risulta essere fonte di stress e fastidio, se non addirittura rabbia, e l’immagine che si crea potrebbe essere quella delirante e frenetica proposta dal film “Un giorno di ordinaria follia”.

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OSHA Europa . Guida in sicurezza al lavoro con VeSafe

Segnaliamo questo strumento predisposto dall’Agenzia Europea per la salute e sicurezza nel lavoro per la sicurezza nella guida di mezzi .

Se stai cercando informazioni sulla sicurezza dei veicoli sul lavoro, VeSafe  ha molti suggerimenti importanti da offrire. Si tratta di una guida elettronica interattiva, gratuita e di facile utilizzo che copre la guida sicura, il trasporto sul posto di lavoro e il lavoro su o vicino a una strada.

Uno sforzo congiunto dell’EU-OSHA e della Commissione europea, la guida include molti esempi di buone pratiche, etichettati per veicolo e per rischio, e una panoramica delle normative pertinenti.

Nell’Unione Europea, gli incidenti stradali legati al lavoro contribuiscono da circa un quarto a oltre un terzo di tutti i decessi legati al lavoro. Che tu sia un lavoratore, un datore di lavoro o un esperto di sicurezza e salute, consulta subito la guida elettronica VeSafe! È stato appena rinnovato per fornire una migliore esperienza utente.

Accedi alla  guida VeSafe  per esempi di buone pratiche.

Leggi gli  incidenti e gli infortuni ai conducenti  e come  gestire questi rischi .

Scopri Road to fair transport – campagna di sensibilizzazione dell’Autorità europea del lavoro (ELA)

Dati Inail: il trasporto e magazzinaggio tra le attività più a rischio di infortunio e malattia professionale

Fonte INAIL 

Nel nuovo numero del periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto una panoramica su uno dei settori più influenzati dal lockdown, ai primi posti anche per l’esposizione al contagio da Sars-CoV-2, all’origine del forte incremento dei casi mortali registrato nel 2021 rispetto al 2017

Dati Inail: il trasporto e magazzinaggio tra le attività più a rischio di infortunio e malattia professionale

ROMA – Nel quinquennio 2017-2021 gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nel trasporto e magazzinaggio mostrano un andamento in leggero aumento nel primo triennio e una netta diminuzione, pari al 21,5%, tra il 2019 e il 2020, per effetto della pandemia, per tornare nell’ultimo anno analizzato ai livelli del 2017 (47.939 infortuni contro i 47.566 di cinque anni prima, con un incremento dello 0,8%). I casi mortali, invece, fanno registrare un +20,1%, dai 149 casi del 2017 ai 179 del 2021, aumento tutto imputabile alla letalità del Covid-19. A questo settore di attività, che dà lavoro a circa 1,1 milioni di addetti e nel 2020 è stato notevolmente influenzato dal lockdown, con una riduzione del valore aggiunto rispetto all’anno precedente pari al 15,6%, a fronte di un calo del 6,8% nel complesso, è dedicato il nuovo numero di Dati Inail. Il periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto segnala anche la parziale ripresa rilevata dall’Istat nel 2021, con una crescita superiore rispetto alla media delle attività economiche (+8,4% contro +6,4%), che però non ha permesso di recuperare i livelli pre-pandemia.

FIFA’s ‘Best World Cup Ever’ Came at Migrant Workers’ Loss

In fondo potete leggere una traduzione in italiano di questo articolo

Fonte HWR che ringraziamo

World Football’s Chief Claims to Defend Rights, But Still Offers No Remedy

In his last news conference before the 2022 World Cup finale, FIFA president Gianni Infantino declared that the football governing body is set to earn US$7.5 billion in revenue. FIFA then failed to commit to compensate migrant workers who built $220 billion in stadiums and tournament infrastructure in harsh and at times deadly conditions – even when Infantino was asked if FIFA would “share their wealth.”

Nor was there any indication that FIFA’s Legacy Fund – traditionally set up by FIFA post-tournament – would be used to compensate migrant workers who have been injured or the families of those who had died.

Instead, Infantino defended Qatar’s tournament as “the best World Cup ever,” claiming without basis that “We [FIFA] are defending human rights.”

FIFA has a human rights policy with clear rules protecting human rights. But far too often, FIFA sided with its wealthy partner Qatar against the most vulnerable.

Instead of creating an inclusive space and defending LGBT rights for Qataris, players, and fans, FIFA told teams they would be sanctioned for wearing “One Love” armbands. Security agents also harassed fans and journalists for sporting rainbow flags and abused Iranian fans wearing #WomanLifeFreedom shirts.

Even the labor reforms Qatar did make came too late, were too narrow in scope, or were too weakly implemented to benefit many workers. At the World Cup opening, Infantino’s comment that he “feels [like] a migrant worker” ignored his immense power over such workers. He earns more than $3 million in annual salary, nearly one thousand times the minimum wage that the majority of migrant workers earn, which comes to $3,300 year – assuming they actually get paid.

Speaking ahead of the tournament close, Infantino said “every loss of life is a tragedy” and that FIFA did “whatever we could” to protect the workers’ health. Yet, Qatari authorities failed to investigate the causes behind thousands of migrant workers deaths since 2010, which were regularly attributed to “natural causes” or “cardiac arrest.”

This left many families of migrant workers ineligible for compensation under Qatari labor law. Migrant workers even died from falls while working during the tournament – unprecedented in World Cup history.

This World Cup in Qatar will indeed be remembered, for all the wrong reasons: as the most expensive sporting event ever – and the most deadly.

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Legambiente valuta la qualità dell’aria in Emilia-Romagna in base ai nuovi indicatori proposti dall’UE

Fonte Legambiente Emilia-Romagna  che ringraziamo

 

La proposta di nuova direttiva sulla qualità dell’aria aggiorna le soglie per gli inquinanti atmosferici: se applicate, la concentrazione delle PM 2.5 in Emilia-Romagna dovrà ridursi del 60% in 7 anni

 Con i nuovi parametri, Bologna, Modena e Reggio Emilia supererebbero i limiti PM 2.5 già da febbraio

 Il 2023 è alle porte e si avvicina così il percorso che porterà al nuovo Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2030) che guiderà le politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico fino alla fine del decennio in corso e che dovrà tenere conto delle misure oggetto di discussione in questi mesi a livello europeo.

 

I nuovi obiettivi europei

 Il 26 ottobre 2022 è stata presentata una proposta di modifica delle direttive sulla qualità dell’aria da parte della Commissione Europea, che prevede obiettivi più stringenti rispetto a quella attuale sulla base delle linee guida proposte nel 2021 dall’OMS. La Direttiva si inserisce all’interno di un pacchetto che prevede l’obiettivo di arrivare a emissioni di inquinanti zero al 2050, le nuove soglie per gli inquinanti si pongono già obiettivi intermedi al 2030.

Per quanto riguarda le polveri sottili PM10, la soglia al 2030 è stata modificata ad un limite di concentrazione giornaliera di 45 μg/m3, con un massimo di sforamento di 18 giornate all’anno e una concentrazione media annuale di 20 μg/m3.

Obiettivi ancora più drastici per le polveri fini PM2.5, di cui si abbassa la soglia di concentrazione media giornaliera a 25 μg/m3, per un massimo di 18 giornate di sforamento consentite e una media annuale di 10 μg/m3.

Per entrambi gli inquinanti poi viene inserita una soglia di allerta, corrispondente a tre giornate consecutive sopra la soglia di 50 μg/m3 per le PM2.5 e di 90 μg/m3 per le PM10.

Altra novità proposta dalla Commissione è l’introduzione dell’obbligo di applicare un indice di esposizione media (AEI – Average Exposure Index) calcolato su base nazionale per il PM2.5 e il NO2.

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Finalmente Inverno? Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo

foto gierre 2017
Con – 7° di notte e un po’ sotto zero di giorno Berlino si prepara all’inverno, purtroppo ancora piuttosto secco mentre ci sarebbe bisogno di neve e pioggia in abbondanza. Certamente il ghiaccio si accanirebbe su qualche anziano femore, ma almeno si ridurrebbe la gravità della progressiva e sicura siccità che ci attende in estate.
Gli ospedali pediatrici stracolmi (posti esauriti anche in corridoio), tutti gli interventi non urgenti rinviati a data da destinasi non solo alla Charitè (la più grande clinica europea) ma in molti dei più grandi ospedali pubblici, (causa carenza di operatori sanitari), scuole semivuote, gli organici dei servizi pubblici ridotti, segnalano che le prossime Feste di Natale, tra recrudescenze di influenze australiane e altre varianti Covid, non sarà per tutti una gioia.

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Safety Gate: the EU rapid alert system for dangerous non-food products

 

 

 

Anche questa settimana segnaliamo il Report Safety Gate. Nella lista dei prodotti pericolosi vengono segnalati dispositivi elettrici come seghe per tagliare alberi, phon asciugacapelli, prolunghe elettriche, lucette di natale, acque di Colonia contenenti butylphenyl methylpropional (BMHCA), giocattoli per bambini, ecc. A volte costano poco, ma…..
Può essere utile dare uno sguardo alla lista

La lista della settimana n° 50 del 2022

Psychologie : le « coping », ou comment nous faisons face aux stress intenses

Cyril Tarquinio, Université de Lorraine

La guerre trace, dans la vie des individus qui y sont confrontés, une frontière nette entre l’« avant » et l’« après ». Cette épreuve singulière ne signe pas, comme on le croit souvent, une impossibilité de vivre, mais oblige généralement à vivre de façon très différente. L’ébranlement du processus vital qui résulte de cette situation engendre des bouleversements auxquels chaque individu fait face en mobilisant ses capacités d’adaptation. Mais tout le monde ne réagit pas de la même façon.

Pour décrire les mécanismes à l’œuvre, les psychologues de la santé ont forgé le concept de « coping », souvent traduit dans la littérature spécialisée par le terme français « ajustement ». Intimement lié à la notion d’adaptation, le coping désigne notre façon de « faire face » à ce qui nous arrive. Or, selon que notre réaction s’oriente vers les actions à entreprendre pour agir sur la situation, ou qu’elle se centre sur la gestion des états émotionnels qui en résultent, les conséquences ne sont pas les mêmes.

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Attacco al SSN. Svegliamoci! Podcast di Diario Prevenzione – 14 dicembre 2022 – Puntata n° 103

 

a cura di Gino Rubini

In questa puntata parliamo di :

– Il nostro sistema sanitario è arrivato stremato all’appuntamento con la pandemia. Debilitato da anni di continui tagli, di blocco degli organici e di attacchi al servizio pubblico ….
– Tetto pagamento in contanti: un provvedimento che aumenta i rischi di aggressioni, rapine ad esercenti, taxisti, benzinai…
– INAIL . Analisi dei rischi lavorativi nelle lavanderie industriali
– Come gli stati stanno usando la guerra in Ucraina per guidare una nuova corsa agli armamenti? Rapporto TNI
– Il Consiglio Nazionale Geologi analizza la tragedia di Ischia e propone azioni per il futuro
– Scandalo Qatargate, dal 2018 si sapeva della strage di lavoratori impegnati nella costruzione degli impianti per il Mondiale….

 

Attacco al SSN. Svegliamoci!

 

Fonte : Salute Internazionale che ringraziamo 

Autore : Marco Geddes da Filicaia

Se i Governi Conte/Draghi avevano di fatto eliminato la sanità pubblica dal tetto delle priorità, con il Governo Meloni la musica non cambia, la tendenza si conferma e, per alcuni aspetti, si accentua. Stanno scippando al popolo italiano una delle più importanti conquiste sociali – l’istituzione di un servizio sanitario pubblico, universale e gratuito – e nessuno protesta.

Il nostro sistema sanitario è arrivato stremato all’appuntamento con la pandemia. Debilitato da anni di continui tagli, di blocco degli organici e di attacchi al servizio pubblico (vedi A mani nude). E di riflesso si era levata una prepotente, unanime, richiesta «Mai più tagli al nostro Servizio sanitario nazionale!». Si era ipotizzato un investimento di 30 miliardi di euro per rimettere in piedi il settore che con la pandemia aveva dimostrato essere il punto di maggiore fragilità del sistema, quello dei servizi territoriali. Ma a questi, alla fine, arriveranno solo briciole dalla torta del PNRR e quasi niente per il personale. A proposito di personale, non è stato rimosso neppure il vincolo che, dal 2011, impediva alle Regioni di spendere più di quanto esse avevano speso nel 2004 (meno 1,4%). I Governi Conte/Draghi hanno di fatto eliminato la sanità pubblica dal tetto delle priorità.

Con il Governo Meloni la musica non cambia, la tendenza si conferma e, per alcuni aspetti, si accentua. Il disegno di legge sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e sul bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 non comporta, come evidenziato da molteplici fonti fra cui l’Ufficio parlamentare di Bilancio, alcun potenziamento del servizio sanitario. Anzi, diciamolo chiaramente, questo provvedimento si colloca in uno scenario complessivo di smantellamento del nostro SSN; la metafora della rana bollita, cioè di un indebolimento lento affinché non emerga consapevolezza e contestazioni, sta oltrepassando velocemente (o lo ha già superato?) il punto di non ritorno[1]. Questo non solo perché il finanziamento nel 2023 in termini assoluti cresce solo di 526 milioni rispetto al 2022 (a fronte di un aumento di spesa, stimato dalla FIASO, di 500 milioni solo per il caro energia) [2], ma, per quanto si delinea per il successivo biennio, prevedendone una riduzione in termini assoluti, che porta il finanziamento al 6.1% rispetto al Pil (Tabella 1).

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Il rischio di depressione è alto mentre l’Europa e i suoi vicini lottano con la crisi del costo della vita

Riportiamo dal sito della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro questa scheda informativa. La traduzione in italiano è stata effettuata con google translator, pertanto per un uso professionale di questo articolo si raccomanda di fare riferimento al testo originale in lingua inglese. Fonte Eurofound 

Due terzi degli intervistati dell’UE e dei 10 paesi limitrofi hanno segnalato difficoltà a sbarcare il lunario nella quinta tornata dell’indagine Vita, lavoro e COVID-19. Questo era notevolmente più alto nei paesi limitrofi dell’UE che nell’UE, con l’81% nei paesi vicini che segnalava difficoltà ad arrivare a fine mese, rispetto al 48% nell’UE27. Anche gli intervistati dei paesi limitrofi dell’UE hanno segnalato un alto rischio di depressione; i risultati sono particolarmente allarmanti per le persone di età compresa tra i 18 ei 44 anni, con il 75% considerato a rischio depressione.

La nuova scheda informativa su  Vita, lavoro e COVID-19 nell’Unione europea e nei 10 paesi limitrofi dell’UE  presenta una selezione dei risultati della quinta tornata dell’indagine elettronica di Eurofound, estesa per la prima volta a 10 paesi limitrofi. L’indagine della primavera 2022, che ha riguardato gli Stati membri dell’UE, nonché Albania, Kosovo [1] , Macedonia del Nord, Georgia, Moldavia, Palestina [2] , Giordania, Libano, Marocco e Tunisia rivela serie preoccupazioni per l’aumento del costo della vita in tutti i paesi.

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INAIL . Analisi dei rischi lavorativi nelle lavanderie industriali

Fonte Inail 

La pubblicazione esamina i rischi lavorativi delle lavanderie industriali, le quali esercitano attività a supporto di diverse realtà produttive, principalmente il comparto ospedaliero e quello ricettivo (alloggi e ristorazione), attraverso il noleggio e il lavaggio di materiali tessili e, se necessario, la loro sterilizzazione. Le aziende tecnologicamente più avanzate effettuano anche la fornitura e la manutenzione di abiti da lavoro e di kit sterili per sale operatorie.

Immagine Analisi dei rischi lavorativi nelle lavanderie industriali

Sebbene il comparto abbia un’utilità sociale fondamentale, esso risulta ancora molto poco investigato dal punto di vista igienistico-industriale. Per tale motivo e allo scopo di colmare tale lacuna, la Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione e la Consulenza statistico attuariale dell’Inail, in collaborazione con Assosistema Confindustria, hanno realizzato l’opuscolo “Analisi dei rischi nelle lavanderie industriali”. Il lavoro analizza in maniera approfondita due aspetti complementari: da una parte i dati statistici relativi ad aziende e addetti assicurati all’Istituto – con la descrizione del fenomeno infortunistico e tecnopatico dal 2016 al 2021 – e dall’altra alcuni specifici rischi cui possono essere esposti i lavoratori. Questi i rischi presi in esame: esposizione ad agenti biologici, esposizione ad agenti chimici, movimentazione manuale dei carichi, assunzione di posture incongrue, esposizione a campi elettromagnetici e rischi correlati alla manutenzione delle attrezzature di lavoro. Per ciascun rischio considerato, sono descritte le principali misure di prevenzione e di protezione (individuali e collettive).

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2022
Disponibilità: Momentaneamente consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Wolt: I sentimenti dei corrieri non sempre corrispondono al rapporto sulla trasparenza

La traduzione è stata effettuata con google translator. Per un uso professionale dell’articolo si raccomanda di fare riferimento al testo originale

Fonte : Algorithm Watch

di Nicolas Kayser-Bril
e Stefano Montali

Wolt è una società di consegne attiva principalmente nell’Europa post-socialista e in Scandinavia. Nell’agosto 2022 hanno pubblicato il loro primo ” rapporto algoritmico sulla trasparenza “. Il documento di 13 pagine, che non è stato verificato in modo indipendente, fornisce informazioni sugli algoritmi dell’azienda. Spiega come vengono presentati i ristoranti ai clienti e come il sistema tratta i motociclisti, noti anche come corrieri. Il rapporto si occupa solo di motociclisti freelance, non dipendenti.

Abbiamo chiesto a tre corrieri in Danimarca, Germania e Slovacchia se le informazioni presentate nel rapporto sono accurate.

Opinioni concordanti

Su molti punti lo è. Ad esempio, gli addetti alle consegne spesso affittano il loro account  a minori o migranti privi di documenti a pagamento. Wolt scrive che vieta severamente la pratica e i tre corrieri sono d’accordo. Hanno anche concordato di poter contattare facilmente il team di supporto di Wolt (i lavoratori di altre società di consegna, come Gorillas , spesso si lamentano del problema).

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E’ disponibile online la Rivista Lavoro e Salute dicembre 2022 con molti articoli su prevenzione, sanità, politiche sociali e sanitarie…

In questo fascicolo del 12 dicembre molti articoli interessanti in fattispecie sul destino del Servizio Sanitario Nazionale che con l’attuale governo è destinato ad essere ulteriormente definanziato e impoverito con un crescente dirottamento degli utenti alle prestazioni sanitarie offerte dal settore privato … in convenzione e/o a…pagamento. Un percorso che dovrebbe essere  contrastato con molta decisione, ma …..

Per scaricare il file .pdf della Rivista Lavoro e Salute clicca QUI 

L’Alta corte brasiliana limita le esportazioni di amianto

Fonte: Chemical Watch che ringraziamo  ( traduzione google translator )

La decisione potrebbe avere un impatto sui produttori di cloro statunitensi che dipendono dalle importazioni brasiliane

Generale - amianto ©roostler stock.adobe.com

La Corte Superiore di Giustizia brasiliana ha ordinato l’immediata cessazione dell’estrazione, lavorazione ed esportazione di amianto dallo stato di Goias, l’ultima regione del Paese a consentire l’estrazione del materiale fibroso.

La decisione significa che le aziende che utilizzano l’amianto potrebbero dover fare affidamento su altri paesi per procurarsi la sostanza.

Il Brasile era un tempo il terzo maggiore esportatore di amianto – dietro Russia e Kazakistan – e uno dei principali esportatori di amianto crisotilo negli Stati Uniti.

L’American Chemistry Council (ACC) ha dichiarato a Chemical Watch che stanno “attualmente valutando i rapporti” sullo sviluppo e sulle potenziali implicazioni che potrebbe avere sulla produzione di cloro. Quasi un terzo degli impianti di cloro-soda negli Stati Uniti produce cloro utilizzando diaframmi di amianto crisotilo, secondo il gruppo commerciale.

“Questa forma di amianto è stata utilizzata in modo sicuro e limitato per questo scopo per decenni”, ha affermato ACC. “Durante tutto il processo, le tecnologie ingegneristiche, le pratiche di gestione e i dispositivi di protezione individuale vengono utilizzati in conformità con le normative federali e statali per proteggere il personale e l’ambiente”.

Linda Reinstein, co-fondatrice della Asbestos Disease Awareness Organization (ADAO), ha affermato che l’industria dei cloro-alcali è l’unico settore statunitense che importa e utilizza amianto crisotilo grezzo.

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Chlordécone et biodiversité antillaise : une contamination aux effets encore trop méconnus

Cet article est republié à partir de The Conversation sous licence CreativeCommons. Lire l’article original.

Wilfried Sanchez, Ifremer; Laure Mamy, Inrae; Sophie Leenhardt, Inrae et Stéphane Pesce, Inrae

Près de 80 % de la biodiversité française est présente dans les territoires français d’outre-mer. Mais cette biodiversité subit un déclin sans précédent, comme l’indique la liste rouge des espèces menacées établie par l’Union internationale pour la conservation de la nature.

En Guadeloupe, par exemple, 15 % des espèces animales terrestres, marines et d’eau douce sont menacées d’extinction.

La pollution chimique est identifiée comme l’une des principales causes de ce déclin, avec le changement d’affectation des terres et des mers, l’exploitation directe non durable des ressources biologiques, le changement climatique ou encore les espèces exotiques envahissantes.

Parmi les polluants chimiques, les pesticides, utilisés pour la protection des cultures mais aussi, bien que de façon de plus en plus restreinte, pour des usages non agricoles comme l’entretien des jardins, des espaces verts et des infrastructures, constituent une classe de substances préoccupantes.

Dans ce contexte, les ministères français chargés de l’Environnement, de l’Agriculture et de la Recherche ont confié à l’Institut national de recherche sur l’agriculture, l’alimentation et l’environnement (Inrae) et à l’Institut français de recherche sur l’océan (Ifremer) la réalisation d’une expertise scientifique collective (ESCo) visant à dresser un inventaire des connaissances scientifiques relatives aux impacts des pesticides sur la biodiversité et les services écosystémiques, en métropole et dans les territoires ultra-marins.

Mieux connaître les effets du chlordécone

Cette expertise, qui a mobilisé 46 experts scientifiques pendant deux ans, souligne que le pesticide le plus étudié dans les territoires français d’outre-mer est le chlordécone, un insecticide organochloré utilisé massivement aux Antilles françaises de 1973 à 1993 pour lutter contre le charançon du bananier (Cosmopolites sordidus). Hautement persistant et bioaccumulable, le chlordécone constitue une préoccupation sanitaire, environnementale, agricole, économique et sociale.

Depuis 2008, le gouvernement français a successivement déployé quatre plans d’action pour développer les connaissances sur le chlordécone, mettre en place des mesures pour réduire la contamination et permettre une meilleure communication dans le but de protéger les populations. Le plan actuel couvre la période 2021-2027.

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Tetto pagamento in contanti: un provvedimento che aumenta i rischi di aggressioni, rapine ad esercenti,taxisti, benzinai…

Non sappiamo ancora quale sarà il tetto definito dal governo sotto il quale il negoziante potrà rifiutare il pagamento tramite carta elettronica. Il rischio di incremento dell’evasione fiscale è noto e non staremo a ripeterci. La responsabilità grave che si assume il governo nel ritorno al passato con i pagamenti in contanti riguarda inoltre  il rischio di un incremento delle aggressioni a scopo di rapina di esercenti, cassiere/i, taxisti, trasporti valori monetari ecc.
Nel Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria
2021 le comparazioni dei dati 2020 su 2019 mostrano un calo rilevante fino a -16,7% per quanto attiene le rapine in pubblica via e fino a – 38,4 % per quanto attiene esercizi commerciali.
Il calo dei reati che ha caratterizzato il 2020 è dipeso sicuramente anche dagli effetti che la pandemia Covid-19 ha avuto sulla criminalità predatoria. Il primo lockdown annunciato dal Governo nel mese di marzo 2020 ha avuto un impatto significativo sulla mobilità con una forte limitazione degli spostamenti, se non addirittura, in taluni casi, il blocco completo della circolazione. Quanto ha inciso nel 2020 sul calo dei reati la riduzione del circolante monetario in ragione della campagna del governo Conte 2 a favore della estensione dell’uso delle carte bancomat e debito negli acquisti fatti tramite POS ?    Non esiste ancora uno studio  accurato per quanto attiene il ruolo positivo della diffusione dei pagamenti con bancomat o carte di debito/credito nella riduzione dei reati di rapina e aggressione ad esercenti, taxisti, tabaccai, fino ai portavalori …
E’ palese che la riduzione della massa di circolante monetario dovrebbe rendere meno appetibile per i criminali l’assalto al piccolo commerciante, al tabaccaio, al farmacista. In particolare ci riferiamo ad una categoria molto esposta al rischio come quella dei taxisti tra i quali pare esserci una stravagante propensione a non usare il POS. L’equazione “meno circolante cash = meno aggressioni e rapine” dovrebbe essere confermata con dati, ma per ora non abbiamo visto ricerche su questo tema, mentre spopola nel web un videoclip ove un dirigente leghista insiste sul fatto che lui non vuole essere tracciato quando prende il taxi, non vuol fare sapere da dove parte e dove va e pertanto vuole pagare in contanti. Per carità se ha tali problemi di privacy continui a pagare in contanti ma non costringa altri cittadini a farlo. In ogni caso le Assicurazioni dovrebbero richiedere un premio più alto per tutti gli esercenti che non vogliono adottare il POS.
Segnaliamo alcuni riferimenti in materia di sicurezza rispetto al tema. editor

Il rischio rapina e la tutela dell’integrità psicofisica dei lavoratori. A cura di Massimo Servadio. ( fonte PuntoSicuro )

Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2021

Analisi dei furti agli accettatori di banconote presso distributori di carburante  2019/2020

Quella strana idea di libertà – Su POS e contante

Commercianti, costa più il Pos o mettere al sicuro il contante? Bankitalia apre il dibattito

Presentato il Rapporto ASviS Territori: “politica del rinvio non più accettabile”

Per contrastare i divari territoriali in aumento servono coerenza delle politiche e processi democratici. Il Pnrr è cruciale per aiutare nella transizione. Gli interventi di Treu, Nardella e Fedriga.   7/12/22

Un’Italia a diverse velocità, dove le differenze tra le regioni e le province autonome e tra aree forti e aree deboli (non necessariamente del Centro-nord e del Sud) del Paese aumentano anziché diminuire. È un quadro preoccupante quello che emerge dal Rapporto ASviS “I Territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2022”, presentato martedì 6 dicembre a Roma, presso la sede del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e in diretta streaming. Proprio il presidente del Cnel Tiziano Treu, lo ha sottolineato in apertura dei lavori: “Non stiamo andando bene. Questa situazione, oggi aggravata dalla pandemia e dal complesso contesto geopolitico internazionale, affonda, in verità, le proprie radici in problematiche strutturali del nostro sistema economico, produttivo e sociale che possono trovare soluzione solo in serie politiche volte a colmare i divari territoriali, generazionali e di genere”. E guarda al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che “sta entrando nella fase cruciale della messa a terra nei territori” e alle difficoltà “quando si scende nei comuni impegnati in questa difficile opera di attuazione”.

Le tragedie causate dalle recenti alluvioni delle Marche e di Ischia dimostrano come i cambiamenti climatici e l’urbanizzazione incontrollata siano una temibile combinazione. Da almeno tre legislature il Parlamento non riesce però a legiferare in materia di consumo di suolo e rigenerazione urbana, rileva l’ASviS, che nel Rapporto ha inserito opportunità e proposte che configurano una vera e propria “Agenda territoriale per lo sviluppo sostenibile”.

l’articolo di presentazione segue sul sito ASviS

IL RAPPORTO 2022 ASviS

 

Cortina fumogena

In questa epoca, mentre prosegue il taglio dei finanziamenti al Servizio Sanitario nazionale e alla Scuola Pubblica in Italia e in altri paesi europei è cominciata una corsa agli armamenti. Ingenti risorse vengono sottratte  dalla salute e e dall’istruzione per investirli negli armamenti. Per questi motivi abbiamo ritenuto utile postare questo articolo e il Report elaborati da TNI.  Il Transnational Institute (TNI) è un istituto internazionale di ricerca e advocacy impegnato a costruire un mondo giusto, democratico e sostenibile. Per quasi 50 anni, TNI ha servito da nesso unico tra movimenti sociali, studiosi impegnati e responsabili politici.

Fonte TNI –The Transnational Institute (TNI) 

‘Come gli stati stanno usando la guerra in Ucraina per guidare una nuova corsa agli armamenti? 
Rapporto

Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, i governi occidentali hanno promesso un sostegno finanziario senza precedenti al militarismo, adducendo come giustificazione la minaccia rappresentata dalla guerra. I leader politici hanno ripetutamente ritenuto che questa risposta fosse ragionevole, proporzionata e necessaria per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina e per dissuadere la Russia dall’avanzare ulteriormente verso ovest.

 

La militarizzazione dell'Europa dall'inizio della guerra in Ucraina

La militarizzazione dell’Europa dall’inizio della guerra in Ucraina

 

Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, i governi occidentali hanno promesso un sostegno finanziario senza precedenti al militarismo, adducendo come giustificazione la minaccia rappresentata dalla guerra. I leader politici hanno ripetutamente ritenuto che questa risposta fosse ragionevole, proporzionata e necessaria per sostenere lo sforzo bellico dell’Ucraina e per dissuadere la Russia dall’avanzare ulteriormente verso ovest.

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COP27: nulla di fatto. Nessuna sorpresa

Fonte: REDD-Monitor – 28.11.2022

L’ennesima riunione delle Nazioni Unite sul clima non porterà alcuna differenza. L’industria dei combustibili fossili continuerà a espandersi. Le emissioni di gas serra cresceranno. La crisi climatica peggiorerà.

Ecco una breve panoramica di ciò che è emerso dalla COP27.


Perdite e danni

La COP27 ha raggiunto un accordo per la creazione di un fondo per compensare i Paesi per le perdite e i danni causati dalla crisi climatica. Ciò è importante. Ma i dettagli sono disperatamente vaghi, o del tutto inesistenti. Da dove e quando arriveranno i soldi, non è dato saperlo.

I governi che hanno partecipato alla COP27 hanno raggiunto la decisione di «stabilire nuove modalità di finanziamento per assistere i Paesi in via di sviluppo che sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi del cambiamento climatico, per rispondere alle perdite e ai danni… »

Istituiranno un “Comitato di Transizione” con l’obiettivo «di rendere operativi gli accordi di finanziamento». E inviteranno «le istituzioni finanziarie internazionali a prendere in considerazione, in occasione delle riunioni di primavera del 2023 del Gruppo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, la possibilità che tali istituzioni contribuiscano ad accordi di finanziamento, compresi approcci nuovi e innovativi, per rispondere alle perdite e ai danni associati agli effetti negativi dei cambiamenti climatici».

L’idea di affidare alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale “approcci innovativi” agli accordi di finanziamento è la ricetta per un disastro.

A me sembra un invito a sviluppare un programma per garantire che i governi e le imprese responsabili della crisi climatica evitino di pagare risarcimenti alle comunità che soffrono le conseguenze della crisi climatica – mentre consente all’industria dei combustibili fossili di continuare a trarre profitto dall’inquinamento.

I governi hanno inoltre concordato che terranno consultazioni ministeriali prima della COP28 «per far progredire la considerazione e la comprensione di un possibile risultato su questo problema».

L’inclusione di perdite e danni nel “Piano di Applicazione di Sharm el-Sheikh” è attesa da tempo. Ma il testo concordato, tradotto in inglese, non significa nient’altro che dare un calcio al barattolo per allontanarlo il più lontano possibile.

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