Il sindacato UK UNISON elogia la decisione della polizia di mantenere le protezioni COVID

FONTE  UNISON 

La decisione è stata presa dal Consiglio dei capi di polizia nazionale per l’Inghilterra e il Galles e contribuirà a salvaguardare la capacità operativa

UNISON ha accolto con favore la decisione di ieri del Consiglio dei capi di polizia nazionale per l’Inghilterra e il Galles di mantenere tutte le protezioni COVID-19 esistenti per la forza lavoro di polizia dopo il 19 luglio.

Insieme agli altri sindacati del personale di polizia e alle associazioni del personale, UNISON ha incontrato i dirigenti di polizia di alto livello all’inizio di questa settimana ed è emerso un consenso sul fatto che le protezioni per la salute e la sicurezza COVID esistenti della polizia dovrebbero rimanere in vigore per la protezione dei nostri membri e del pubblico in generale che segue la revoca di tutte le restrizioni COVID-19 da parte del governo di Westminster da lunedì in Inghilterra.

L’ufficiale nazionale per la polizia e la libertà vigilata Ben Priestley ha dichiarato: “UNISON plaude alla decisione chiara e decisa presa dal Consiglio dei capi di polizia nazionale nella sua riunione di questa settimana di mantenere in vigore tutte le protezioni esistenti per la salute e la sicurezza COVID per la polizia dopo il 19 luglio.

“Riconoscendo il pericolo per la capacità operativa della polizia e per la forza lavoro della polizia dell’aumento dei tassi di infezione – e dell’aumento dell’autoisolamento – il consiglio ha dimostrato una vera leadership nella protezione della sua forza lavoro e del pubblico in generale, in un momento in cui il governo minaccia l’allentamento delle regole COVID” tutta la nostra salute e sicurezza”.

Scopri di più su UNISON che rappresenta il personale di polizia e giudiziario

UK . Le linee guida del governo per il “ritorno al lavoro” indeboliscono la sicurezza e rischiano abusi sui lavoratori dei negozi, afferma Usdaw

Paddy Lillis – Segretario generale dell’Usdaw afferma: “Siamo molto delusi dal fatto che il governo non abbia consultato ampiamente i sindacati e i datori di lavoro su questa guida. Quindi ciò che hanno pubblicato ora, solo pochi giorni prima che entri in vigore, non fornisce garanzie per il personale e per i datori di lavoro. È un vero disastro. La protezione dei lavoratori al dettaglio attraverso l’uso di coperture per il viso e il mantenimento della distanza sociale in aree pubbliche trafficate come i negozi dovrebbe essere supportata dalla legge.

“In assenza di chiarezza e leadership da parte del governo, chiediamo ai datori di lavoro di riflettere sul loro dovere di diligenza nei confronti del personale e promuovere le misure di sicurezza esistenti per il pubblico degli acquisti. Chiediamo inoltre ai clienti di mostrare il loro sostegno ai negozianti continuando a indossare rivestimenti per il viso, osservare l’igiene delle mani e mantenere il distanziamento sociale.

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Governo Draghi. Ministeri “commissariati” dal gigante americano della consulenza aziendale

 

FONTE  AREAONLINE.CH

Il governo di Mario Draghi si è affidato a McKinsey per la stesura del Recovery Plan. Ecco come i consulenti privati si sostituiscono agli impiegati statali

di Angelo Mastrandrea

Nel palazzo che ospita il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), in via XX Settembre a Roma, di fronte alla sala conferenze della Ragioneria generale, su una targa davanti a una porta si legge “Laboratorio McKinsey-Mef”. All’interno, ogni mattina un plotone di giovani economisti arruolati dalla multinazionale americana delle consulenze tra i migliori laureati delle università più prestigiose si siede alla scrivania e si mette ad analizzare dati, scrivere rapporti e sintetizzarli in formato powerpoint, con stile anglosassone e il tipico “metodo analitico” di McKinsey, tra i mugugni di funzionari e dipendenti ministeriali che si vedono sottrarre mansioni e ruolo.

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A GLOBAL DEAL FOR OUR PANDEMIC AGE

Riteniamo opportuna la diffusione e la conoscenza dei contenuti di questo Documento elaborato da un Panel indipendente del G20 per affrontare con una vision del futuro la complessità dei problemi nell’eta della pandemia. Il rilievo di questo elaborato è rappresentato dal fatto che vi è un approccio per scenari ed un richiamo alle autorità degli Stati ad assumere una visione strategica rispetto alla fuoriuscita dalla pandemia. Il documento è complesso e va studiato con meticolosità e precisione in particolare per quanto attiene i problemi della prevenzione. Editor

Puoi scaricare il documento cliccando il link che segue

A GLOBAL DEAL FOR OUR PANDEMIC AGE Report of the G20 High Level Independent Panel on Financing the Global Commons for Pandemic Preparedness and Response www.pandemic-financing.org June 2021

Il documento in consultazione diretta

G20-HLIP-Report

 

 

 

 

 

Egemonia dei brevetti e imperialismo vaccinale

Fonte : Saluteinternazionale.info

Autrice : Beatrice Sgorbissa

Questa pandemia ci ha fatto capire che la salute o è di tutti o non è di nessuno. Le conseguenze dell’esasperata reticenza nel garantire una copertura vaccinale a livello globale non si faranno attendere.

Il 6 Maggio, la stampa internazionale rilanciava le dichiarazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti sul consenso alla sospensione dei brevetti dei vaccini anti Covid-19.[1] La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dal direttore generale dell’OMS, che l’ha definito un passo strategico per accelerare la campagna vaccinale a livello mondiale.[2] L’Europa ha inizialmente reagito con scetticismo: in occasione del Social Summit Europeo di Porto si sono susseguite dichiarazioni caute ed evasive fino al NO della cancelliera Merkel e la corale opposizione di CEO e portavoce delle diverse aziende farmaceutiche.[3]

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La solidarietà internazionale è la chiave per contrastare i regimi autoritari

I delegati di UNISON ascoltano resoconti inquietanti della crisi COVID-19 usati come copertura per sopprimere l’opposizione pacifica peaceful

La segretaria generale di UNISON Christina McAnea è stata affiancata da un gruppo di sindacalisti tutta al femminile al raduno internazionale della conferenza dei delegati speciali che, per la prima volta, si è svolto online.

I delegati hanno ascoltato resoconti strazianti delle minacce affrontate da coloro che sfidano la legittimità dei regimi autoritari e i leader hanno usato la crisi COVID-19 come copertura per rafforzare la presa sul potere.

La sig.ra McAnea ha aperto la manifestazione fornendo una panoramica che fa riflettere sull’oppressione e la violenza inflitte ai sindacalisti e alle comunità vulnerabili di tutto il mondo sulla scia della pandemia – dal bombardamento israeliano di Gaza e dall’incapacità del governo di fornire vaccini al popolo palestinese, al “presidente brasiliano di estrema destra razzista, misogino, omofobo e negazionista del coronavirus” che ha assistito alla morte di centinaia di migliaia di persone a causa del virus.

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Pubblicata una nuova ricerca cinese sui coronavirus dei pipistrelli e sui mercati di Wuhan prima dell’incontro USA-UE per chiedere risposte sulle origini di SARS-CoV2 .

Segnalazione 
New Chinese Research on Bat Coronaviruses & Wuhan Markets Published Ahead of US-EU Meeting Asking for Answers on SARS-CoV2 Origins  

di Elaine Ruth Fletcher & Chandre Principe

In questo articolo, in forma puntuale e documentata, viene esposta la complessa vicenda dell’indagine e ricerca del “focolaio” da dove si sarebbe diffuso il coronavirus. La necessità che l’indagine USA – UE, per motivi correlati alla geopolitica,  non fuoriesca dall’obiettivo di approfondire le conoscenze sul come e sul dove si sarebbe verificato il fenomeno di spillover comporta una grande responsabilità da parte degli stessi ispettori designati da OMS. Per ora le indagini non hanno realizzato passi in avanti sulla conoscenza dei processi e dei luoghi ove si è realizzato il passaggio di Sars-Cov2 dagli animali all’uomo. Segnaliamo questo articolo pubblicato da Health Policy Watch per la completezza e precisione con cui descrive lo stato dell’arte di questa vicenda .

New Chinese Research on Bat Coronaviruses & Wuhan Markets Published Ahead of US-EU Meeting Asking for Answers on SARS-CoV2 Origins COVID-19 , Science 11/06/2021 • Elaine Ruth Fletcher & Chandre Prince

Analisi: la crescente pressione sulla Cina per la “perdita di laboratorio” di Covid potrebbe ritorcersi contro

 

Analysis: Mounting Pressure on China About Covid ‘Lab Leak’ Could Backfire

President Joe Biden has ordered U.S. intelligence agencies to determine whether the covid virus, or a near ancestor, emerged from a cave, a live-animal market, a farm — or a secretive Chinese laboratory.

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But it’s doubtful this probe will yield definitive insights, and it could even backfire.

Some experts hypothesize that global pressure could prompt a Chinese scientific whistleblower to come forward with evidence of a lab leak. After all, it is unlikely such an accident could have occurred without dozens of people finding out about the leak, or an ensuing cover-up.

But the growing political pressure to discover Chinese malfeasance or a lab accident at the root of the pandemic could make a definitive answer less, rather than more, likely, according to virologists and experts on U.S.-China scientific exchanges.

“We have to reduce the political tension and let the scientists do the work, not the politicians,” said Dr. Jennifer Huang Bouey, a Chinese-born Rand Corp. researcher.

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COVID-19 ha dimostrato che seguire la stessa strada porterà il mondo su un precipizio

COVID-19 has shown that following the same road will lead the world over a precipice

Shutterstock

Ian Goldin, University of Oxford

Despite the tragic deaths, suffering and sadness that it has caused, the pandemic could go down in history as the event that rescued humanity. It has created a once-in-a-generation opportunity to reset our lives and societies onto a sustainable path. Global surveys and protests have demonstrated the appetite for fresh thinking and a desire not to return to the pre-pandemic world.

The devastating consequences of COVID-19 have led to a deepening recognition that business as usual is highly destabilising and the source of our darkest fears. It has shattered the mental mirrors that have prevented us from breaking from the past and embracing new horizons.

In “Rescue: From Global Crisis to a Better World I show how the coronavirus rupture has demonstrated that citizens are prepared to change their behaviour when required to do so. And that governments are able to break out of their economic straitjackets.

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Il dibattito sull’indagine dell’OMS sulle origini del virus SARS-CoV2 si dirige verso la resa dei conti nell’Assemblea mondiale della sanità

In questo articolo di Health Policy Watch Elaine Ruth Fletcher descrive la complessità di una ricerca approfondita sull’origine del Coronavirus con particolare riferimento ai passaggi di spillover fino agli umani. I dubbi che il virus possa essere passato agli umani in un laboratorio di ricerca cinese per negligenze operative sono alla base delle ricerche in atto. L’autrice con interviste mette in chiaro l’elevato rischio di strumentalizzazioni politiche o meglio di natura geopolitica che possono alterare le modalità e i percorsi di questa ricerca della verità. Ancora una volta la scienza deve confrontarsi con molti fattori di confusione che possono mettere in discussione i risultati di questa ricerca.

Debate Over WHO Investigation of SARS-CoV2 Virus Origins Heads For Showdown in World Health Assembly

ILO – OMS : Prevenire e mitigare COVID-19 al lavoro

FONTE ILO 

L’ILO e l’OMS pubblicano un brief che fornisce una rassegna della letteratura sulle caratteristiche comuni dei luoghi di lavoro più colpiti dal nuovo coronavirus e le misure più efficaci adottate dai paesi per prevenire e mitigare il COVID-19 sul lavoro. Il brief fornisce una guida pratica alle autorità nazionali e locali, nonché ai datori di lavoro e ai rappresentanti dei lavoratori per l’attuazione delle raccomandazioni dell’OMS e dell’ILO per prevenire la trasmissione di SARS-CoV-2 e gestire i focolai di COVID-19 sul lavoro in ambienti non sanitari.

B16172 Q&A: all you need to know about this SARS-CoV-2 variant

Raul Valcarcel Romero/Shuttterstock

Zania Stamataki, University of Birmingham

Just as the UK is beginning to reopen, another variant of SARS-CoV-2, the virus that causes COVID-19, appears to be taking hold in the UK. The variant, which was first identified in India, is particularly prevalent in London and the north-west, leading to calls for targeted responses in certain areas.

There is much we still don’t know about the B16172 variant, and it’s unclear whether its emergence will significantly derail plans to lift restrictions around the country. But the prime minister, Boris Johnson, has said he is “anxious” about the variant, and some experts are recommending a pause in the planned lifting of restrictions.

The Conversation asked Zania Stamataki, an expert in viral immunology, some key questions about what we know so far about B16172, and what can be done about it.

What is B16172 and how is it different from other variants?

The B16172 is one of three SARS-CoV-2 variants first reported in India. You may have heard it referred to as the “double mutant”, which makes no sense from a virology perspective (it has more than two mutations). However, this terminology was used to convey that this variant of concern may be both more transmissible and harder to neutralise by antibodies raised against previous variants.

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Diseguaglianze globali al tempo della pandemia

Fonte : Saluteinternazionale.info  che ringraziamo 

Autore :  Benedetto Saraceno

La striscia di Gaza e i territori palestinesi sono stati abbandonati nella lotta contro Covid-19.  Mancano farmaci, mascherine, strumentazioni sanitarie essenziali e vaccini.

A metà aprile le persone che avevano ricevuto la vaccinazione Covid completa nei territori palestinesi occupati e a Gaza rappresentavano lo 0,3% della popolazione. Non c’è da sorprendersi: è la continuazione di una vergognosa violazione dei diritti umani che viene da lontano. Ogni anno l’Organizzazione Mondiale della Salute presenta all’Assemblea degli Stati membri un rapporto sullo stato di salute dei palestinesi nei territori occupati e nella striscia di Gaza. Il piccolo territorio di Gaza, una vera e propria prigione a cielo aperto, è particolarmente esposto al blocco di Israele che quotidianamente permette o arresta il flusso di generi di prima necessità e il movimento delle persone che richiedono assistenza sanitaria. Gaza è da anni sottoposta a tale blocco e il sistema sanitario del territorio soffre di ogni sorta di carenza, dai farmaci alle strumentazioni essenziali. Inoltre, gli abitanti di Gaza hanno enormi difficoltà a uscire dal territorio e accedere a soluzioni di cura alternative.

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COVID in India: the deep-rooted issues behind the current crisis

Vageesh Jain, UCL

India finds itself in the throes of a humanitarian disaster. Until March 2021, case numbers were low in most parts of the country, leading many to think that the worst was over. Much like in Brazil though, jingoism, overconfidence and false reassurance from the political elite negated hard-won progress.

Mass gatherings have acted as state-sanctioned super-spreader events. More infectious variants and a sluggish uptake of vaccines are also fuelling the current surge. These are the triggers, but there are more deep-rooted issues at the heart of the current crisis.

India is an inherently high-risk country for an epidemic. The country holds 1.4 billion people, living in crowded areas with extensive community networks and limited facilities for sanitation, isolation and healthcare.

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Contro la Superliga in Sanità

Autore  : Marco Geddes

Fonte : Saluteinternazionale che ringraziamo

Facciamo come i tifosi del Liverpool. Ribelliamoci contro la tendenza di privatizzare la sanità italiana. Contro il tentativo di utilizzare la crisi della pandemia per smantellare il nostro SSN.

“Meno Stato, più Mercato”! Sento avvicinarsi questo ululato e penso e temo che, spesso, ritornano come gli Zombi nei film horror di seconda scelta.  Ma qui non siamo al cinematografo, ma in un paese martoriato nelle vite, nella salute, nell’economia, negli affetti da una pandemia destinata a non scomparire in breve tempo. Un fenomeno che dovrebbe averci insegnato pure qualche cosa; che dovrebbe averci disvelato le debolezze strutturali del nostro Paese, l’incuria di questi anni per una fondamentale conquista civile quale il Servizio sanitario nazionale; negligenza paragonabile solo alla mancata manutenzione del  ponte Morandi.

Eppure no, non è così, questa esperienza – temo – non ci è bastata. Quali sono queste “voci” che si avvicinano? Ne cito due, palesi seppure non denunciate con forza, non disvelate adeguatamente, ma gravi e provenienti da fonti “autorevoli” dell’apparato statale e prossime al Governo.

La prima è l’incredibile, ai miei occhi e alla mia coscienza, dichiarazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che si rivolge al Presidente del Consiglio dei Ministri con la sua annuale Segnalazione di Proposte di riforma concorrenziale[1]. Io, sfogliando queste pagine, avevo avuto una flebile speranza: che tale Autorità rivolgesse un sentito appello – o monito – al Presidente del Consiglio, affinché prendesse posizione, come un vero liberale, contro l’abuso dei brevetti che, diventando di fatto un cartello  monopolistico, si sono trasformati, da stimolo all’innovazione, a un mezzo per bloccarla o rallentarla[2].

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L’invenzione del rischio “ragionato”, il virus sarà “ragionevole” ? Podcast di Diario Prevenzione 18 aprile 2021 puntata n° 80

a cura di Gino Rubini
In questa puntata parliamo di

– Il rischio “ragionato” come mediazione “socialmente accettabile” tra le ragioni della salute e quelle dell’economia. Della serie : “speriamo che me la cavo”
– “Quarto Rapporto sullo stato del Capitale Naturale” prima del Recovery Fund …. riflessione su politiche ambientali e progetti di infrastrutture come il Ponte sullo Stretto e bretelle autostradali .
– Livelli di stress nel personale sanitario impegnato durante la pandemia
– Frittura mista

Pubblicato in Brasile il contratto sottoscritto con Pfizer per l’acquisto del vaccino

Un contratto con clausole capestro firmato dal governo brasiliano con la ditta PFIZER per la fornitura del vaccino.
Clausole capestro per l’acquirente e nessun vincolo o impegno nei tempi e nelle quantità di consegna dei vaccini da parte di Pfizer.
Questa vicenda dimostra la debolezza dei singoli stati quando bussano alle porte di una multinazionale del farmaco in una fase di pandemia. La stessa Unione Europea , verosimilmente, ha firmato contratti capestro, per ora secretati, con le Big Pharma come Pfizer. Le istituzioni globali, i governi degli stati, dopo la fase acuta della pandemia,  dovranno normare su scala mondiale i rapporti con Big Pharma per il futuro in modo che non si ripeta questa situazione. (editor)

L’articolo è stato pubblicato dall’Agenzia Emigrazione Notizie che ringraziamo

L’articolo alla fonte

Brasile il contratto sottoscritto con Pfizer per l’acquisto del vaccino

Ministero Salute. Indicazioni per la riammissione in servizio dei lavoratori dopo assenza per malattia Covid-19 correlata

Fonte Ministero Salute 

” Il presente documento intende offrire indicazioni procedurali circa la riammissione in servizio dopo assenza per malattia COVID-19 correlata e la certificazione che il lavoratore deve produrre al datore di lavoro. Alla luce della normativa vigente a livello nazionale e del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” siglato in data 6 aprile 2021, le fattispecie che potrebbero configurarsi sono quelle di seguito indicate…..”

IL  DOCUMENTO 

Mysterium iniquitatis di Francesco Domenico Capizzi

Fonte mentepolitica.it

Francesco Domenico Capizzi * – 10.04.2021

Don Abbondio, rinunciatario, codardo e imbelle, ritiene che la peste eserciti il ruolo di “scopa della Provvidenza” che “ spazza via certi soggetti, che, figliuoli miei, non ce ne liberavamo più…”; padre Cristoforo, incarnazione dell’ortodossia cattolica, configura nell’epidemia il castigo e la misericordia divina in quanto “la condotta più cauta e innocente non basta a tener lontani i guai e quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore”: una conclusione – chiosa Manzoni – “ benché trovata da povera gente, c’è parsa così giusta da metterla come significato di tutta la storia”, così rappresentando una struttura sociale fondata sul moralismo pietistico.

La Storia e la vita di ogni giorno, nei fatti, smentiscono questa concezione: le azioni umane non coincidono con le gesta di una massa di dannati! La vita di ciascuno e la convivenza civile sono e sono state costruite giorno dopo giorno con l’intelligenza, il coraggio e il lavoro e l’impegno di tutti, donne e uomini, credenti e non credenti, acquisendo ed esercitando il libero arbitrio e l’autodeterminazione, correggendo errori, conquistando diritti e riconoscendo doveri incentrati sul bene comune, in nome del quale, soppiantati pietismo mysterium iniquitatis, è divenuto possibile continuare a sciogliere i tanti nodi della Storia.

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How to deal with a year of accumulated burnout from working at home

holaillustrations/Shutterstock

Nilufar Ahmed, University of Bristol

Over the past year, our lives have seen extensive changes which have led to many of us feeling a sense of exhaustion and burnout.

The luckiest among us have been able to remove ourselves from harm’s way and work from home during the pandemic. We now spend our days looking at a screen, with a great deal of our communication taking place via video calls. This has led to what has been termed “zoom fatigue”, where our brains are exhausted from overstimulation.

Aside from the eye strain of looking at a screen all day (if we are not looking at a computer, we’re often looking at our TV or our phone), our sense of space is disrupted by video meetings. Suddenly, everyone is much closer than they would be in a pre-pandemic meeting.

In the 1960s, the anthropologist Edward Hall described how our relationships operate within socially accepted distances. Close family and intimate relationships occur within a proximity of half a metre. For close friends, this distance extends to about 1.2 metres.

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Cosa ci sta svelando Covid-19?

Fonte Saluteinternazionale.info che ringraziamo

Autore Angelo Stefanini

Covid-19 ci sta svelando che il sistema economico globale in cui viviamo, da molti considerato il migliore e l’unico possibile, chiamato capitalismo, è alla radice della rapida diffusione di Covid-19 nel mondo.

“La tradizione degli oppressi ci insegna che lo ‘stato di emergenza’ in cui viviamo non è l’eccezione ma la regola.”
Walter Benjamin

Siamo sprofondati in una tragedia di cui i numeri possono darci solo un’arida contabilità, sicuramente in difetto. Per definirla non è sufficiente contare i morti o i casi infetti. Come diceva Albert Einstein, “Non tutto ciò che può essere contato conta, non tutto ciò che conta può essere contato.” I numeri mascherano una mole insopportabile di dolore, malattia e sofferenza che non è possibile misurare con gli indicatori quantitativi a nostra disposizione. Per questo è necessario sondare in profondità i paradossi che questo momento storico ci presenta. A tal fine non è sufficiente che i professionisti della salute pubblica e chi lotta per il diritto alla salute contribuiscano a contenere l’epidemia e rispondere ai bisogni delle persone colpite dal virus. È altrettanto essenziale, infatti, analizzare come la pandemia affondi le proprie radici in un sistema politico ed economico globale caratterizzato da disuguaglianza, malattia e povertà individuando le opportunità che la crisi presenta di cambiarlo in meglio.

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Geopolitica e salute delle popolazioni

Le offerte e le donazioni bilaterali di vaccini russi e cinesi superano l’Europa e gli Stati Uniti.

CITTÀ DEL CAPO E KAMPALA – Dall’Asia alle Americhe, i vaccini stanno rapidamente diventando la nuova valuta con cui nazioni e blocchi geopolitici esercitano influenza e acquistano favori politici, con più valore del petrolio o del bitcoin.

Ma da nessuna parte questo è più evidente, forse, che in Africa, America Latina e Asia meridionale, dove sia Russia che Cina stanno utilizzando donazioni bilaterali di vaccino SARS-CoV2 e accordi per cementare alleanze con paesi a basso e medio reddito colpiti dalla corsa all’oro dei vaccini – in cui i paesi ad alto reddito hanno addebitato molto più avanti acquistando forniture limitate.

L’articolo prosegue alla fonte Health Policy Watch 

Brevetti&Vaccini. La resa dei conti

Fonte:  Saluteinternazionale.info che ringraziamo 

Autore Gavino Macciocco

 

Cronologia

2 ottobre 2020

I governi di India e Sudafrica presentano all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) una proposta congiunta con cui chiedono una deroga ai brevetti e agli altri diritti di proprietà intellettuale in relazione a farmaci, vaccini, diagnostici, dispositivi di protezione personale, e le altre tecnologie medicali per tutta la durata della pandemia, fintantoché non sia stata raggiunta l’immunità. La deroga è prevista in base all’accordo (TRIPs) che regola i diritti di proprietà intellettuale; la condizione è che esista una giustificazione fondata su circostanze eccezionali (la pandemia lo è), e che siano esplicitati i termini anche temporali di suddetta sospensione.

L’OMC inizia a discutere la proposta a metà ottobre. A favore di essa molti stati membri dell’Omc, di organizzazioni internazionali (Oms, Unaids, Unitaid), di economisti come Joseph Stiglitz, di oltre 400 organizzazioni della società civile impegnate nel mondo per l’accesso ai farmaci essenziali. La Santa Sede si è espressa con una posizione forte a sostegno della soluzione indicata da India e Sudafrica.  Un lungo testo di appoggio alla deroga sui brevetti è stato sottoscritto da diversi Rapporteurs dell’ONU. Si oppone invece il blocco dei paesi industrializzati, gli stessi paesi che hanno finanziato il colossale sforzo della ricerca con imponenti contributi pubblici (11 miliardi di dollari gli USA, 16 miliardi di euro la Commissione Europea), senza negoziare con l’industria del farmaco la benché minima condizione sui prezzi, sulla trasparenza degli studi clinici, sul trasferimento di tecnologie  (vedi Vaccini veramente per tutti). La discussione venne rimandata a metà novembre e la data della decisione fissata per i giorni 1 e 2 marzo 2021.

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Vaccine Apartheid: se una persona non è protetta, siamo tutti non protetti

Questo articolo pubblicato su democracynow.org è tradotto tramite google translator. Questo articolo è concesso in licenza in base a una licenza Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 3.0 United States License . Si prega di attribuire copie legali di questo lavoro a Democracynow.org

Di Amy Goodman e Denis Moynihan

“Ho ricevuto personalmente più dosi di un vaccino Covid-19 di 130 paesi”, scrive il dottor Craig Spencer, a proposito delle due iniezioni di vaccino che ha ricevuto di recente come medico di pronto soccorso. Nel 2014, ha contratto l’ebola mentre combatteva quell’epidemia in Guinea, in Africa. Il dottor Spencer conosce il valore dei protocolli di salute pubblica, dei dispositivi di protezione individuale o dei DPI e delle vaccinazioni.

“Solo poche settimane fa, uno dei pochi paesi dell’Africa subsahariana a ricevere i vaccini è stata la Guinea, e hanno ricevuto 25 dosi: non 2.500, non 25.000, ma 25”, Spencer, direttore di Global Health in Emergency Medicine alla Columbia University, ha detto su Democracy Now! Ora delle notizie. “Sono stato vaccinato, per fortuna, ma i miei amici che lavorano in una clinica nel sud del Burundi in Africa orientale potrebbero dover aspettare fino al 2022 o al 2023”.

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Nessun profitto sulla Pandemia

Fonte Saluteinternazionale.info

Vittorio Agnoletto

Una petizione europea per superare i brevetti riguardanti i vaccini e i farmaci contro il coronavirus. La trasformazione di questi in un “bene comune” a disposizione dell’umanità e l’immediato ricorso alla “licenza obbligatoria”.

Di fronte alle semplificazioni che stanno passando a livello mediatico è necessario provare a fare un po’ di chiarezza in merito alla campagna vaccinale contro il Covid-19. È stata indotta nelle coscienze di molti la convinzione che con il 2021 la pandemia sarebbe stata sconfitta da una rapida campagna vaccinale di massa. Oggi, invece, ci troviamo con una quantità insufficiente di dosi e si sta facendo largo la consapevolezza che la fuoriuscita dalla pandemia non sarà così rapida e lineare.

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Can Pfizer and Moderna End the Pandemic by Sharing Their Vaccine Designs? It’s Not that Simple

Samantha Putterman, PolitiFact

“Pfizer and Moderna could share their design with dozens of other pharma companies who stand ready to produce their vaccines and end the pandemic.”

— Feb. 3 in a Facebook post

 

This story was produced in partnership with PolitiFact. It can be republished for free.

Vaccine makers Pfizer and Moderna earned praise for creating highly effective covid-19 vaccines in record time. But are they inadvertently hurting the public by not sharing their technology with other pharmaceutical companies to help speed up vaccine manufacturing and distribution?

That’s what one post circulating on social media claims.

“The vaccine shortage doesn’t need to exist,” reads an image of a tweet shared thousands of times on Facebook. “Pfizer and Moderna could share their design with dozens of other pharma companies who stand ready to produce their vaccines and end the pandemic.”

In short, the situation is not that simple. The post was flagged as part of Facebook’s efforts to combat false news and misinformation on its News Feed. (Read more about PolitiFact’s partnership with Facebook.)

The tweet doesn’t mention that the two drugmakers are already partnering with other companies to produce the vaccine. It also makes it appear as if dozens of companies are regulated to make vaccines and have a ready supply of the raw materials, equipment and storage needed to efficiently and effectively produce them. Experts say that’s not the case.

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Vaccinazione antiCOVID-19 per i lavoratori – La posizione di CIIP

 Il documento è allegato

Dopo la pandemia, un nuovo sistema sanitario

Fonte Saluteinternazionale.info che ringraziamo

Autore Marco Menicacci,  Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva. Università di Firenze.

Imparare la lezione della pandemia per riorientare radicalmente le politiche sanitarie.  Più universalità e equità, più sanità pubblica e cure primarie.

La pandemia Covid-19 ha messo sotto un’estrema pressione i sistemi mondiali rilevandone limiti e manchevolezze, ma anche pregi e positività.  Molto si è discusso su come i sistemi sanitari avrebbero dovuto meglio prepararsi di fronte a questo prevedibile evento, ma non si sono analizzate a sufficienza le conseguenze di una governance sanitaria frammentata, basata su finanziamenti verticali di singoli programmi, incapace di collegare e integrare i vari settori del sistema. Un recente articolo di Lancet[1] cerca di individuare quale modello di sistema sanitario abbia meglio resistito allo stress della pandemia giungendo alla conclusione che la soluzione vincente è stata quella che riusciva ad allineare le politiche di sicurezza sanitaria globale (global health security, GHS)  con quelle di copertura sanitaria universale (universal health coverage, UHC).

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Conspiracy theories: why are they thriving in the pandemic?

Rod Dacombe, King’s College London

We’ve all seen them. Those posts shared by friends of friends on Facebook, that jaw-dropping tweet you can scarcely believe was not immediately deleted. Alongside social distancing and Zoom meetings, it seems that one inescapable symptom of the pandemic is the proliferation of conspiracy theories on social media.

Conspiracy theories are distinct from other forms of misinformation and falsehood. They are particular ways in which we make sense of the complex and sometimes disturbing world around us. They have also long been seen as a particularly political phenomenon. The American historian Richard Hofstadter famously referred to such ideas as underpinning a “paranoid style” of political thinking, replete with “heated exaggeration, suspiciousness, and conspiratorial fantasy”.

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OXFAM. l virus della disuguaglianza: a farne le spese sono sempre i più poveri

Segnaliamo questo Rapporto di OXFAM che denuncia con forza le nuove diseguaglianze e povertà che vedranno miliardi di persone uscire ancora più povere dalla pandemia mentre le 1000 persone più ricche del pianeta hanno recuperato in meno di nove mesi tutte le perdite generate dalla pandemia….

Fonte OXFAM 

 

La disuguaglianza ai tempi del Covid-19: mille super-ricchi recuperano le perdite generate dalla pandemia in soli 9 mesi, mentre per miliardi di persone più povere del pianeta la ripresa potrebbe richiedere oltre dieci anni.

Le 1.000 persone più ricche del mondo hanno recuperato in appena nove mesi tutte le perdite che avevano accumulato per l’emergenza Covid-19mentre i più poveri per riprendersi dalle catastrofiche conseguenze economiche della pandemia potrebbero impiegare più di 10 anni. È quanto emerge da Il virus della disuguaglianza, il nuovo rapporto pubblicato oggi da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, che quest’anno si terrà in forma virtuale.

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