Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 261 dell’11.8.2020 Regolamento delegato (UE) 2020/1182 della Commissione del 19 maggio 2020

Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 261 dell’11.8.2020

Regolamento delegato (UE) 2020/1182 della Commissione
del 19 maggio 2020

recante modifica, ai fini dell’adeguamento al progresso tecnico e scientifico, dell’allegato VI, parte 3, del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele.

(Testo rilevante ai fini del SEE).

IL TESTO DEL REGOLAMENTO 
Fonte: EUR-Lex

Reach, Regolamento 2020/1149 sui diisocianati

 

Fonte Quotidiano Sicurezza 

L’Helpdesk Reach informa sulla pubblicazione sulla Gazzetta Europea del 4 agosto 2020 del Regolamento 2020/1149 del 3 agosto 2020 recante modifica dell’allegato XVII del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) per quanto riguarda i diisocianati.

Diisocianati vietati in concentrazioni superiori allo 0,1% a partire dal 24 agosto 2023 e immissione sul mercato vietata dal 24 febbraio 2022.

Info: Helpdesk Reach Regolamento 2020/1149

La newsletter medico legale Inca Cgil – n* 9 2020

ESENER 2019: terza edizione dell’Indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti

 Sono stati presentati i risultati dell’indagine condotta, nella primavera/estate del 2019, dall’.dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA).

L’indagine ha  raccolto le opinioni di  esperti aziendali di  45.420 aziende in merito alla  gestione della sicurezza e della salute sul lavoro e ai rischi connessi al lavoro.

Hanno partecipato all’indagine aziende di 33 paesi (UE a 27 nonché Islanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Regno Unito, Serbia e Svizzera) con almeno cinque lavoratori, appartenenti a tutti i settori: il questionario  utilizzato è sostanzialmente uguale a quello  utilizzato per ESENER 2014, al quale è stata  aggiunta una nuova sezione relativa alla digitalizzazione.

La newsletter medico legale Inca Cgil n° 9 / 2020

 

 

Il Sito della Settimana. Il Portale sul Rischio Alimentare del Ministero della Salute

Il Portale sul Rischio Alimentare del Ministero della Salute

Questa settimana segnaliamo il Portale sul Rischio Alimentare : Valutazione e comunicazione del rischio alimentare del Ministero della Salute.
Il Portale è lo strumento di comunicazione ufficiale del Governo sui temi della sicurezza alimentare.
Il Portale, oltre alle notizie su atti del Governo e del Parlamento riporta i Pareri del Consiglio Nazionale sulla Sicurezza Alimentare.
Uno strumento di lavoro utile per quanti operano nel campo della produzione e distribuzione alimentare.

 

ECHA:Le aziende non rispettano le normative sulle sostanze pericolose

FONTE ETUI.ORG ( TRADUZIONE IN ITALIANO CON GOOGLE TRANSLATOR)

Le aziende non rispettano le normative sulle sostanze pericolose

Rapporto dell'ECHA

L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha pubblicato il 18 novembre 2019 i risultati di un progetto pilota sulle informazioni fornite in merito alle sostanze chimiche più pericolose presenti negli articoli di consumo di tutti i giorni.

I risultati sono particolarmente allarmanti. I servizi di ispezione di quindici Stati membri dell’Unione Europea hanno verificato 682 articoli forniti da 405 aziende. 84 articoli (12%) contenevano sostanze estremamente problematiche. Per questi articoli, nell’89% dei casi, le società non hanno rispettato le normative che impongono di segnalare all’ECHA la loro presenza al di sopra di una concentrazione dello 0,1%.

Gli articoli in questione sono prodotti di consumo come abbigliamento, calzature e tessili per la casa, articoli elettrici o elettronici o articoli destinati alla costruzione o alla decorazione di interni come rivestimenti per pavimenti e mobili in plastica. Le sostanze più comunemente identificate sono gli ftalati, principalmente DEHP che è un tossico per la riproduzione e un distruttore endocrino. Sono state identificate anche altre sostanze estremamente problematiche come piombo, cadmio, bisfenolo A o ritardanti di fiamma bromurati.

In Svezia,  è stata effettuata una campagna di ispezione nei negozi locali . Gli ispettori salirono quindi sulla catena di approvvigionamento, controllando l’attività di produttori, importatori e grossisti. I risultati indicano la stessa direzione dell’indagine europea. Per 324 articoli diversi, non sono state fornite informazioni su sostanze estremamente problematiche. Questi includono giocattoli, attrezzature sportive e da pesca, guanti, abbigliamento, elettronica.

La Svezia partecipa anche a un progetto nordico congiunto su articoli consegnati dal commercio elettronico. I primi risultati indicano anche che il settore del commercio elettronico difficilmente rispetta gli obblighi legali definiti da REACH.

Uno dei principali obiettivi  del regolamento REACH  sui prodotti chimici è sostituire gradualmente le sostanze più pericolose con alternative più sicure. Il presente regolamento europeo identifica le  sostanze estremamente problematiche in base ai loro rischi intrinseci per la salute umana o l’ambiente (ad es. Cancerogeni o tossici per la riproduzione). Queste sostanze sono inserite  in un elenco di  candidati che attualmente contiene 201 sostanze. Una volta che una sostanza è stata inserita in questo elenco, si traducono in requisiti di informazione nella catena di approvvigionamento per utenti e consumatori professionali. Quando gli Stati membri dell’UE decidono di trasferire queste sostanze dall’elenco dei candidati all’elenco di autorizzazioni REACH, i produttori devono ottenere un’autorizzazione dalla Commissione europea per continuare a utilizzarli. Questo è attualmente il caso di 43 sostanze estremamente problematiche.

Per Laurent Vogel , ricercatore presso l’ETUI, “il rapporto mostra che c’è una certa indulgenza nei confronti delle aziende che commercializzano articoli contenenti sostanze estremamente pericolose. Sebbene l’inosservanza degli obblighi di REACH sia punita dalla legge, sembra che le azioni criminali non vengano attuate sistematicamente. Solo 21 casi sono stati deferiti alla procura e le procedure hanno comportato multe in soli 2 casi ”.

Scarica e leggi il rapporto dell’ECHA

Avvelenati, non rassegnati La coraggiosa battaglia degli abitanti della famigerata Terra dei fuochi di Angelo Mastrandrea

 

FONTE AREAONLINE.CH,   IL PORTALE DI CRITICA SOCIALE E DEL LAVORO SVIZZERO  CHE RINGRAZIAMO 

Nell’ottobre del 2015, Enzo Tosti si è sottoposto a un esame del sangue di routine «solo perché lo chiedeva mia moglie», racconta. A 56 anni, si sentiva bene e non sospettava nulla. Durante la settimana era impiegato come operatore socio-sanitario all’Associazione italiana assistenza svantaggiati di Afragola, un comune alle porte di Napoli, dove si occupava di pazienti con problemi psichiatrici. Nel tempo libero andava a caccia di discariche abusive. Quando lo avevo conosciuto, nella primavera del 2013, per farmi capire di che materiale fosse costituita l’emergenza rifiuti campana che aveva fatto il giro del mondo, mi aveva portato a vedere da vicino i cumuli di rifiuti abbandonati.

C’erano pneumatici usati, teloni di plastica utilizzati per coprire le serre, pannelli di eternit, strisce di cuoio e altri scarti delle decine di laboratori calzaturieri e tessili che lavorano per le grandi griffe e per l’industria del falso. In alcuni punti, bastava forare il terreno per provocare dei veri e propri geyser di vapori tossici. Accadeva dove erano stati sepolti rifiuti di grandi fabbriche, soprattutto del Nord Italia. Per questo era arrivato alla conclusione che tutto ciò non fosse altro che il «sintomo di un sistema industriale malato».

Il giorno in cui ha ricevuto i risultati degli esami del sangue la sua vita è cambiata. I medici avevano trovato valori anomali di leucociti e consigliavano una visita ematologica, al termine della quale era arrivato il verdetto: linfoma non-Hodgkin, una neoplasia del tessuto linfatico frequente tra i militari esposti all’uranio impoverito in Iraq e durante le guerre balcaniche degli anni Novanta. Enzo Tosti vive a Orta di Atella, un paesone di 27mila abitanti a metà strada tra Napoli e Caserta, nel cuore di quel disordinato sprawl urbano da due milioni di abitanti che circonda come una corona di spine la città di Napoli. Proprio lì, in quell’area denominata “terra dei fuochi” per i continui roghi di spazzatura, l’Istituto superiore di sanità ne ha certificato una diffusione superiore del 50% rispetto alla media nazionale, in particolare tra gli uomini.
Che nella “Terra dei fuochi” siano state sepolte tonnellate di rifiuti tossici è un fatto acclarato. Legambiente ha censito, a partire dal 1991, 82 inchieste giudiziarie su traffici di rifiuti diretti alle discariche legali e illegali del Napoletano e del Casertano, con 915 ordinanze di custodia cautelare, 1.806 denunce e 443 aziende coinvolte.

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Tintolavanderia: linee guida per la formazione del responsabile tecnico

Documento della Conferenza delle Regioni del 28 novembre

(Regioni.it 3736 – 03/12/2019) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 28 novembre ha approvato un documento che aggiorna le Linee Guida (approvate il 25 maggio 2011) relative allo standard formativo e professionale di Responsabile tecnico di tintolavanderia.
Si riporta di seguito il testo integrale del documento di aggiornamento che il Segretario generale della Conferenza ha inviato poi a tutti i Presidenti delle Regioni.

RESPONSABILE TECNICO DI TINTOLAVANDERIA
Standard formativo e professionale
Standard professionale
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Legge 22 febbraio 2006, n. 84, articolo 2, comma 2, lettera b) e s.m.i., in particolare il decreto legge 14 dicembre 2018, n. 135, articolo 1 – octies.
DESCRIZIONE DELLA FIGURA
Il Responsabile tecnico di tintolavanderia sovrintende all’attività professionale di tintolavanderia, intesa come l’attività di impresa che, ai sensi della legge 22 febbraio 2006, n. 84 e s.m.i., esegue i trattamenti di lavanderia, di pulitura chimica a secco e a umido, di tintoria, di smacchiatura, di stireria, di follatura e affini, di indumenti, capi e accessori per l’abbigliamento, di capi in pelle e pelliccia, naturale e sintetica, di biancheria e tessuti per la casa, a uso industriale e commerciale, nonché a uso sanitario, di tappeti, tappezzeria e rivestimenti per l’arredamento, nonché di oggetti d’uso, articoli e prodotti tessili di ogni tipo di fibra.
RIFERIMENTI ATLANTE DEL LAVORO E DELLE QUALIFICAZIONI
Settore Economico Professionale: Servizi alla persona
Processo: Realizzazione di servizi indifferenziati per uso personale e famigliare
Sequenza di processo: Gestione di tintolavanderie e pulizia di capi d’abbigliamento
ADA 24.141.416 – Gestione e organizzazione delle attività di tintolavanderia
ADA 24.141.417 – Realizzazione di operazioni di tintolavanderia
Codice CP 2011 associato alle ADA: 6.5.3.7.0 – Artigiani e addetti alle tintolavanderie
EQF
Livello 4 (1)
DESCRIZIONE DELLO STANDARD PROFESSIONALE
Nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 2 della legge 22 febbraio 2006, n. 84 e s.m.i., si individuano i seguenti ambiti di competenza del Responsabile tecnico di tintolavanderia, articolati in abilità e conoscenze essenziali:
1. Gestione d’impresa di tintolavanderia
2. Gestione del rapporto con i clienti della tintolavanderia
3. Processi di lavaggio e smacchiatura
4. Utilizzo delle macchine e dei programmi di gestione

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Una scheda INRS. Piscine e centri acquatici: azione contro la tricloramina

Una nuova brochure INRS per completare l’offerta di informazioni

La tricloramina è un agente chimico molto irritante che si trova nell’aria delle piscine e degli stabilimenti acquatici. Con la pubblicazione di un nuovo volantino, l’INRS completa la sua offerta di informazioni e assiste i gestori delle piante acquatiche nei loro sforzi di prevenzione.

ed 6280

 

Bagnini, personale addetto alla manutenzione e alla pulizia piscine  e agenti domestici: personale delle strutture acquatiche a rischio speciale per la tricloramina Pubblicato ottobre 2019, Brochure della tricloramina in piscine e centri acquatici. Prevenire il rischio di esposizione “ mira a sostenere l’implementazione di soluzioni operative per prevenire i rischi associati a questa sostanza: dalla ventilazione dei locali all’adattamento della temperatura del bacino all’attività dei bagnanti. Per leggere  l’intera scheda vai a INRS 

 

Arpa Veneto si costituisce parte civile nel processo Miteni

 

Fonte : SNPAMBIENTE

I vertici dell’azienda Miteni sono imputati per aver concorso all’avvelenamento della falda acquifera destinata al consumo umano nel sottosuolo dell’azienda e delle acque superficiali e potabili, nonché di aver provocato il relativo disastro ambientale.

L’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto si è costituita parte civile nel processo Miteni. La richiesta è stata formalizzata oggi dall’avv. Fabio Calderone, del foro di Padova, all’udienza tenutasi innanzi al Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Vicenza, dott. Roberto Venditti nel procedimento penale nei confronti dei vertici dell’azienda.

Arpav, che nel 2013 identificò nel sito dell’azienda la principale causa dell’inquinamento nella produzione di sostanze perfluoroalchiliche, ha svolto e sta svolgendo numerosissime e complesse attività tecnico-scientifiche. Dai monitoraggi dei suoli e dei corpi idrici superficiali, sotterranei e delle acque marino costiere alle analisi dei fanghi di depurazione, allo studio della presenza delle sostanze nell’aria e al controllo delle fonti di pressione.

Inoltre l’Agenzia ha eseguito costantemente sopralluoghi, ispezioni e campionamenti nell’esteso territorio interessato dalla contaminazione ed ha effettuato, per le aziende sanitarie, le analisi degli alimenti, delle acque potabili e del siero umano per lo screening della popolazione esposta.

L’ingente attività ha richiesto l’acquisto di strumentazione scientifica di altissima tecnologia e di sistemi analitici ad alte prestazioni con l’impiego di numerosi tecnici, per una spesa totale ad oggi di oltre otto milioni di euro, della quale viene chiesto il ristoro, oltre al danno all’immagine. Inoltre Arpa Veneto è fra i creditori dell’azienda, fallita nel 2018.

Gestione del rischio chimico e cancerogeno in Sanità Parte 3: Focus Laboratori

 

FONTE C.I.I.P 

Aula Magna Mangiagalli – Via Commenda 10, Milano
giovedì 28 novembre 2019 – ore 8.30-13.30

Seminario organizzato da CIIP e CCP Milano

Programma

8.30–9.00 Registrazione partecipanti e apertura lavori

9.00-12.00 Stato dell’arte sulle conoscenze e dei compiti delle figure della prevenzione
Interventi coordinati da Carlo Sala e Susanna Cantoni (Presidente CIIP)

9.00-9.30 Il rischio professionale e ambientale nei laboratori: introduzione ai lavori
Carlo SalaCoordinatore Gruppo di Lavoro CIIP Rischio chimico e cancerogeno

9.30-10.00 Esposizione professionale: uno sguardo d’insieme
Francesco ContegnoConsulente e formatore – Claudio FerriASST Garda e Coordinatore Gruppo Regionale

10.00-10.30 L’esperienza gestionale nelle aziende sanitarie
Daniele TovoliFIASO Federazione Italiana Aziende Sanitarie Ospedaliere

10.30-11.00 Una esperienza gestionale
Marco ScuriDirettore Tecnico Sacra Famiglia già RSPP IEO

11.00-11.30 Esposizioni multiple nei laboratori
Elisabetta BarbassaINAIL CONTARP

11.30-12.00 Il ruolo del Medico Competente
Paolo CarrerUOOML ASST FBF Sacco e Università Milano – Paolo MascagniUOOML ASST Monza

12.00-13.00 Dibattito, domande e conclusioni

 

scarica la locandina

Partecipazione gratuita con iscrizione obbligatoria a questo link  Dopo i seminari sul rischio formaldeide e sugli antiblastici CIIP riprende una riflessione sul rischio chimico e cancerogeno in Sanità affrontando il complesso tema nei laboratori. L’esposizione alle sostanze chimiche è una delle priorità di studio e di intervento a livello internazionale e territoriale e l’attuale tema del biennio Europeo. CIIP ha anche prodotto quest’anno un eBook tematico sul rischio chimico e cancerogeno scaricabile da questo sito

 

Patrizia Veclani Un esposto contro il petrolchimico di Marghera arriva in procura 22 agosto 1994

 

Quel 22 agosto del 1994, Gabriele Bortolozzo, in sella alla sua bici, si reca alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia e deposita sulla scrivania del pm un fitto fascicolo. Si tratta dell’esposto contro il petrolchimico di Portomarghera (Venezia) che, quattro anni dopo, porterà al maxiprocesso penale alti dirigenti di Montedison, Enichem ed Enimont per strage, omicidio e lesioni plurime a titolo colposo.

Gabriele è operaio al petrolchimico dal 1956, da quando aveva 22 anni, assunto come manovale comune. A tratteggiare la tremenda realtà di Portomarghera bastano questi versi del poeta-operaio Ferruccio Brugnaro: “L’aprile è scomparso da Portomarghera/la primavera/è morta”; “L’aria oggi puzza di uova marce/è infetta/di tetraetile idrocaburi/catrami” (da Verde e ancora verde e L’ho sentito implorare con durezza). Un ragazzo di 22 anni entra così in quel mondo senza aprile, carico di veleni, gerarchico e autoritario, per rimanerci l’intera vita lavorativa. Fin dal primo giorno viene destinato al reparto Cv6, l’impianto di polimerizzazione Cvm in emulsione, come turnista. Il Cvm è il cloruro di vinile monomero, un gas usato per produrre Pvc, che secondo il suo esposto, presentato 38 anni dopo e siglato da Medicina Democratica, sta moltiplicando le malattie e le morti tra i suoi compagni di lavoro. Gabriele ne ha viste tante, in tanti anni di lavoro in quel reparto della Montedison; dice che si sente un sopravvissuto perché dei sei operai con cui ha iniziato, quattro sono morti di tumore e uno è malato.

È il 1973 quando viene a conoscenza che l’Organizzazione mondiale della sanità classifica il Cvm come sostanza cancerogena; la sua prima reazione è quella di andare dal responsabile dell’infermeria di fabbrica a contestare che le persone che si ammalano non vengono curate ma mandate a casa o spostate di reparto. Si rifiuta quindi di sottoporsi alle visite mediche obbligatorie nella fabbrica, dichiarandosi invece disponibile a farsi visitare da strutture esterne, pubbliche, senza però ricevere mai risposta né dalla direzione, né dal consiglio di fabbrica, né da strutture esterne. Silenzio. E sporge le sue prime denunce alla magistratura. Ancora silenzio.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SULLA RIVISTA IL MULINO

Schema di Decreto interministeriale sui valori di esposizione professionale ad agenti chimici

È stato predisposto lo schema di Decreto dei Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute che aggiorna la tabella allegato XXXVIII al DLgs 81/2008 con i valori limite di esposizione ad agenti chimici

Il documento che contiene i valori limite di esposizione ad agenti chimici per il recepimento della Direttiva 2017/164/UE comprende anche lettere di trasmissione, verbali della consultazione delle parti sociali del 17/7/2019, gli approfondimenti del Comitato Consultivo Valori Limite per il recepimento della Direttiva 2017/164/UE, le osservazioni di Confindustria, CNA, Confartigianato e Confcommercio

Il documento è stato tratto da Quotidiano Sanità

REACH, disponibile l’opinione finale sulla restrizione di sostanze per tatuaggi e trucco permanente

Fonte AmbienteLavoro

È disponibile, sul sito ECHA, il parere finale dei comitati per la valutazione dei rischi (RAC) e per l’analisi socio economica (SEAC), sulla restrizione di sostanze contenute in inchiostri per tatuaggi e trucco permanente.

 

I tatuaggi sono una forma diffusa di body art, a cui si è sottoposto il 12% della popolazione europea. Vengono effettuati attraverso l’iniezione sottocutanea di inchiostri colorati in modo da creare un disegno permanente. Se è vero che i rischi sanitari derivanti dall’utilizzo di aghi sporchi per iniettare gli inchiostri sono noti già da tempo, un altro problema da considerare riguarda le sostanze chimiche utilizzate. Gli inchiostri per tatuaggi e il trucco permanente, come ad esempio gli inchiostri per eyeliner, sono costituiti da miscele di diverse sostanze chimiche, che possono rimanere nel nostro organismo per tutta la vita; ciò implica la possibilità di un’esposizione a lungo termine a ingredienti potenzialmente nocivi presenti nei prodotti per realizzare tatuaggi e in quelli utilizzati per ottenere un trucco permanente. Queste sostanze chimiche possono causare effetti nocivi sulla salute, ma si sa poco delle conseguenze relative al loro uso.

La Commissione europea ha chiesto all’ECHA di valutare i rischi sulla salute umana delle sostanze contenute negli inchiostri per tatuaggi e di esaminare l’eventuale necessità di introdurre restrizioni a livello dell’UE sul loro uso.

È ora disponibile sul sito ECHA il parere finale dei comitati per la valutazione dei rischi (RAC) e per l’analisi socio economica (SEAC), sulla restrizione di sostanze contenute in inchiostri per tatuaggi e trucco permanente.

Fonte: REACH

Aircraft Cabin Air Conference 2019

FONTE :AEROTOXIC CREW HELPLINE Italia

Autore : Alessandra Airaldi 

I prossimi 17 e 18 settembre 2019, nelle sale dell’ Imperial College di Londra, si  svolgerà la Aircraft Cabin Air Conference 2019.
https://www.aircraftcabinair.com

Sarebbe importante che quest’anno aumentasse l’attenzione dall’Italia.
Se a qualcuno fosse interessato a partecipare, attraverso la Global Cabin Executive, può far riferimento a me, come portavoce ufficiale in Italia, o ai miei colleghi all’estero.

OBIETTIVI DELLA CONFERENZA

>Fornire una panoramica storica del problema dell’aria contaminata sugli aerei commerciali e delle sue cause.

> Mappare gli aspetti legati alla sicurezza del volo dell’aria contaminata attraverso studi di casi, discussioni e risultati di indagini sugli incidenti aerei.
> Diffondere le ultime teorie e scoperte mediche e scientifiche sugli aspetti sanitari dell’esposizione all’aria contaminata.
> Valutare gli aspetti normativi relativi alla qualità dell’aria in cabina.
> Esaminare gli ultimi sviluppi relativi alla filtrazione dell’aria di sfiato (bleed air), ai sistemi di rilevazione dell’aria contaminata e ad altre potenziali soluzioni.
> Fornire un’opportunità per il networking e la condivisione di buone pratiche per facilitare il miglior funzionamento del lavoro di inter-agenzia.

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Dangerous substances and vulnerable groups

FONTE OSHWIKI

This article examines the reasons why certain groups of workers may be at greater risk of exposure to dangerous substances in the workplace. The article covers new workers, young workers, migrant workers and workers with certain medical conditions. The article gives information on the additional precautions that are necessary to ensure that adequate exposure control is achieved for these groups. Some information on relevant EU legislation is also included. There is also information on the additional risks associated with maintenance activity, reproductive risks and on the potential for secondary exposure of people outside the workplace, including a discussion on how this may be prevented.

Many substances used in the workplace have the potential to cause harm to workers, and to other individuals who may inadvertently exposed to such substances, and it is important to adequately control exposures. European legislation (Council directive 98/24/EC) [1] sets out the basic requirements to achieve adequate exposure control, and this is supported by national legislation in European Union (EU) member states.

PER LEGGERE L’ARTICOLO VAI A OSHWIKI

Dall’arsenico allo zinco: protezione dei lavoratori dalle sostanze pericolose con le schede internazionali di sicurezza chimica

FONTE OSHA.EU 

Molti lavoratori nell’UE si trovano ad affrontare sostanze pericolose su base regolare. In effetti, il 17% riferisce di essere esposto a prodotti chimici o sostanze per almeno un quarto del loro orario di lavoro giornaliero. I lavoratori a livello di officina dovrebbero avere accesso alle informazioni su ogni sostanza con cui sono in contatto, in modo che sappiano come prevenire i rischi per la salute o cosa fare in caso di incidente.

Articolo di notizie 26_image 4.png
OpenIcons – Pixabay

Le International Chemical Safety Cards (ICSC) sono un’iniziativa congiunta dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) edell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) , con il sostegno della Commissione europea. Possono aiutare le aziende a istruire e informare i propri lavoratori sulle sostanze pericolose. Ogni scheda è una scheda tecnica completa e sottoposta a peer review con una particolare sostanza, che offre ai datori di lavoro risorse per adottare misure preventive. Lo schema ICSC può essere utilizzato dai datori di lavoro per proteggere i lavoratori insieme ad altre misure tecniche e organizzative, come l’utilizzo del principio STOP e una formazione completa.

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Pesticidi: la Commissione europea accusata di mantenere prodotti pericolosi sul mercato europeo

FONTE ETUI 

agricoltura

Gli alti funzionari della Commissione europea hanno manovrato per indebolire i criteri per la definizione degli interferenti endocrini e per promuovere il mantenimento di pesticidi pericolosi sul mercato europeo. Ciò è rivelato da oltre 600 documenti riservati ottenuti dalla ONG Pesticide Action Network (PAN) dopo due anni di procedimenti dinanzi alla Corte di giustizia europea.

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Una guida per disintossicare i luoghi di lavoro

FONTE ETUI

Il Centro per la riforma progressiva (CPR) degli Stati Uniti ha appena pubblicato la sua nuova guida per la protezione di un ambiente di lavoro non tossico.

Secondo gli autori della guida, circa 50.000 persone muoiono ogni anno negli Stati Uniti dalle conseguenze di una malattia correlata al lavoro. Nella maggior parte dei casi, la morte è causata da una sostanza chimica tossica. La probabilità di morire da tale esposizione professionale è superiore a quella di essere uccisi in un incidente stradale o di morire per overdose di oppiacei. La regolamentazione delle sostanze chimiche è inadeguata, consentendo ai lavoratori di essere esposti a rischi molto più elevati rispetto alla popolazione in generale. Sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, la protezione potrebbe essere molto più efficace.

La guida incoraggia il mondo del lavoro ad agire senza attendere nuovi miglioramenti legislativi. Tale azione può assumere molte forme diverse. La guida è divisa in tre sezioni:

  • Strategie per ridurre i rischi tossici e assistere i feriti.
  • Una panoramica delle leggi federali che governano le sostanze chimiche tossiche.
  • Risorse per la raccolta di informazioni sui rischi chimici.

Anche se esistono forti differenze tra l’Unione europea e gli Stati Uniti in questo campo, la metodologia descritta in questa guida è di grande interesse per l’azione sindacale in Europa sul miglioramento della protezione. In particolare, l’accento posto sull’importanza di una strategia legale è altrettanto importante su questa sponda dell’Atlantico come negli Stati Uniti.

La guida è stata compilata da Thomas McGarity, Sidney Shapiro, Rena Steinzor e Katie Tracy. Fondata nel 2002, la CPR senza scopo di lucro collega una rete nazionale di studiosi con i responsabili delle politiche e i sostenitori di interessi pubblici alleati. CPR persegue una visione delle politiche legali e normative che mettono la salute, la sicurezza e la protezione ambientale prima degli interessi privati ​​e del profitto aziendale.

Scarica la guida

Il cancro nei luoghi di lavoro: come ridurre i rischi di esposizione?

 

Di Oleksandra Vakulina & Fanny Gaudet • ultimo aggiornamento: 29/05/2019 – 16:01

Tutti i lavoratori dell’Unione Europea hanno diritto ad avere un alto livello di sicurezza sul luogo di lavoro e all’attenzione massima verso la loro salute. Sasha Vakulina ci conduce nel mondo della sicurezza e della salute occupazionali esplorando i diversi aspetti anche insidiosi del tema.

VAI AL REPORT PUBBLICATO SU  EURONEWS

Newsletter Medico Legale Inca n° 7/2019

Numero 7/2019

I rischi lavorativi nell’industria farmaceutica

Nell’ultimo numero della rivista ISL è stato pubblicato un approfondimento  dedicato ai rischi lavorativi nell’industria farmaceutica. Di questo interessante lavoro riprendiamo i temi che possono essere utili alla nostra attività di tutela.

L’industria farmaceutica italiana si caratterizza  per un tessuto di imprese di dimensioni prevalentemente medio-piccole, altamente specializzate .La presenza farmaceutica è fortemente concentrata in cinque Regioni: Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Veneto che da sole determinano quasi il 90%  dell’occupazione totale.

Secondo gli ultimi dati in Italia operano oltre 2100 aziende specializzate nella produzione di medicinali e vaccini, il 40% è a capitale italiano.

Le principali lavorazioni svolte dalle aziende del comparto  possono essere elencate come segue:

1)      Procedure comuni per la produzione di ogni tipo di forma farmaceutica, ad esempio pesate dei principi attivi ed eccipienti, pulizia-sterilizzazione degli impianti  di lavoro;

2)      Produzione di forme farmaceutiche solide;

3)      Produzione di forme farmaceutiche liquide;

4)      Produzione di forme farmaceutiche semi-solide;

5)      Linee di confezionamento delle differenti forme farmaceutiche.

 

I principali rischi professionali potenzialmente presenti sono dovuti a:

–          Esposizione a polveri;

–          Manipolazione di materiale frangibile;

–          Esposizione a radiazioni ultraviolette (UV);

–          Impegno visivo e posturale;

–          Esposizione a rumore.

 

Esposizione a polveri

Le sostanze chimiche solide manipolate sono di due tipi: eccipienti e principi attivi.

Gli eccipienti in polvere più comuni impiegati nell’industria farmaceutica sono: glucosio, mannitolo, saccarosio, lattosio, spray-dried, amido, cellulosa microcristallina, calcio fosfato bibasico, talco, polivinil pirrolidone (PVP), coloranti naturali e sintetici.

Queste sostanze vengono anche definite inerti, in campo farmaceutico, in quanto generalmente prive di effetti farmacologici ed hanno un diametro particellare compreso fra 0,1 e i 1000 mm e oltre.

L’asma allergico e le dermatiti da contatto sono gli inconvenienti per gli addetti riconducibili farmacologici propri di ogni singola sostanza. Dati rilevati nel comparto riportano valori di polverosità generale e da principi attivi, della sala pesata, come i più alti riscontrati nei reparti interni.

Il rischio a carico delle vie respiratorie rappresenta l’eventualità  più comune, infatti il contatto prolungato  e cronico con esalazioni , polveri sottili, vapori, agenti chimici e preparati sintetici potrebbe  causare danni molto seri alle vie respiratori di chi lavora in tali ambienti. Può accedere che  gli addetti all’industria farmaceutica soffrano di bronchiti di origine professionale anche in maniera grave dopo esposizione a vapori nocivi , i tessuti delle vie respiratorie possono presentare irritazioni ed infiammazioni o addirittura ustioni.

Esposizione a radiazioni ultraviolette (UV)

L’impiego di radiazioni ultraviolette, raggi beta e raggi Ganna  è previsto dalla Farmacopea ma limitato al materiale che non può essere sottoposto ad altro tipo di sterilizzazione.

Durante la permanenza nelle camere sterili, ove sono accese lampade ultraviolette, i lavoratori sono esposti a radiazioni UV: Le radiazioni UV  a bassa lunghezza d’onda portano alla formazione  di ozono per reazione fotochimica con l’ossigeno dell’aria. Questo tipo di procedura è di norma attuato su materiali da medicazione o su contenitori già chiusi. Dal momento che i raggi UV sono nel complesso poco penetranti sono usati soprattutto per la sterilizzazione  degli ambienti. Infatti nei reparti in cui è necessario mantenere un grado di sterilità elevato (es. camere sterili) sono installate lampade ultraviolette alternate alle lampade per la normale illuminazione.

L’esposizione prolungata a radiazioni UV può causare danni alla pelle (eritema, invecchiamento cutaneo, tumori della pelle) e agli occhi (congiuntivi, cataratta).Concentrazioni di ozono nell’aria dell’ambiente  di lavoro maggiori di 0,1 ppm possono causare bruciore agli occhi e irritazione delle vie respiratorie.

Esposizione al rumore

Le sorgenti sonore in questa fase lavorativa sono: molini, compattatori, mescolatori e granulatori. I livelli di rumore derivanti da questo tipo di macchine, anche se insonorizzate,  possono essere rilevanti.

L’esposizione continua a livelli di rumore medio-alti può essere causa di danni uditivi e di danni extrauditivi che si possono manifestare anche per esposizione a livelli inferiori a quelli per i quali la normativa prescrive particolari misure preventive.

Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza Medico-Legale Nazionale via e-mail all’indirizzo m.bottazzi@inca.it

Area degli allegati

Regolamento UE 2019/521 che modifica classificazione etichettatura e imballaggio sostanze e miscele

 

Regolamento (UE) 2019/521 della Commissione, del 27 marzo 2019, recante modifica, ai fini dell’adeguamento al progresso tecnico e scientifico, del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele (Testo rilevante ai fini del SEE.)
C/2019/2263

IL REGOLAMENTO 

Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari – schede tecnico-informative

Fonte Inail 

L’uso dei prodotti fitosanitari (PF) nel settore agricolo sta ricevendo negli ultimi anni una particolare attenzione per le ricadute che l’impiego di tali prodotti ha sulla salute degli operatori agricoli, dei consumatori e per la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari

L’opuscolo viene proposto sia come ausilio per la realizzazione dei percorsi di formazione e di informazione dei lavoratori sia come compendio sintetico degli adempimenti di legge previsti in tema di tutela della salute e della sicurezza in ambito professionale. Il testo è strutturato in schede monotematiche dedicate alle principali fasi di impiego del PF, integrate da sezioni relative alla sicurezza chimica in ambito professionale. Viene inoltre trattata la tutela dell’ambiente tramite l’impiego di metodologie agronomiche alternative a basso apporto di PF.

Prodotto: volume
Edizioni: Inail – 2018
Disponibilità: si –  Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Rischio chimico: i metodi e gli strumenti per riconoscere i pericoli

 

Un documento si sofferma sugli strumenti e i metodi per riconoscere pericoli e rischi correlati ai prodotti chimici a cui si è esposti. La valutazione della sicurezza chimica, l’etichettatura, le schede dati di sicurezza e gli scenari di esposizione.

Roma, 4 Mar – Si sottolinea spesso nei documenti, nella normativa – e lo facciamo anche nei nostri articoli – quanto sia importante la consapevolezza, da parte dei lavoratori, degli eventuali rischi chimici correlati ai prodotti manipolati o a cui si è esposti. Ma quali sono i metodi e gli strumenti idonei per riconoscere i pericoli?

Generalmente la comunicazione dei pericoli di sostanze e miscele, lungo la catena di approvvigionamento, “avviene attraverso le schede di dati di sicurezza (SDS) e le etichette, che forniscono utili e imprescindibili informazioni sulle misure preventive e le cautele da adottare per la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, la protezione della salute umana e dell’ambiente”. E nei Regolamenti europei REACH e CLP sono stabilite le norme “per la comunicazione ‘efficace’ dei pericoli relativi alle proprietà intrinseche delle sostanze chimiche e delle miscele, con l’obbligo di trasmettere informazioni sia a monte che a valle della catena d’approvvigionamento, in modo da assicurare una protezione adeguata e una corretta gestione dei rischi”.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU PUNTOSICURO.IT

Valeurs limites pour les substances chimiques: l’ECHA remplace le SCOEL

FONTE ETUI

L’Agence européenne des produits chimiques (ECHA) sera dorénavant chargée de recommander des Valeurs limites d’exposition professionnelle (VLEP) pour la protection des travailleurs contre les substances chimiques dangereuses. L’accord de coopération a été signé le 21 janvier 2019 entre l’agence d’Helsinki et la Commission européenne. Le comité d’évaluation des risques de l’ECHA (Risk Assessment Committee) remplacera donc le Comité scientifique en matière de limite d’exposition professionnelle (SCOEL) qui était en charge depuis 1995 de proposer les VLEP au niveau européen dans le cadre de la Directive Agents Chimiques et de la Directive Agents Cancérogènes et Mutagènes.

L’ECHA devrait fournir de 4 à 5 valeurs limites par an selon les termes de l’accord. D’après les informations de notre rédaction, les premières tâches confiées à l’ECHA  dans ce cadre seraient la mise à jour des VLEP européennes existantes pour l’Amiante et les dérivés du Plomb, ainsi que la recommandation d’une VLEP pour les dérivés du Cobalt.

source: https://echa.europa.eu/fr/-/echa-to-provide-recommendations-for-occupational-exposure-limits

Le leucemie da benzene: la posizione della IARC -Newsletter medico-legale Inca Cgil Numero 3/2019

Newsletter medico-legale Inca Cgil Numero 3/2019

Le leucemie da benzene: la posizione della IARC

 

La monografia 120 dello IARC riporta le conclusioni di un Gruppo di lavoro composto da 27 ricercatori di 13 diversi paesi  in merito alla cancerogenicità del benzene.

Il benzene, un idrocarburo aromatico, è un inquinante atmosferico onnipresente, che proviene principalmente dall’attività umana e più in particolare dalle combustione. Si tratta di un componente della benzina dei gas di scappamento dei veicoli, delle emissioni industriali e del fumo di tabacco ed è stato utilizzato come solvente nell’industria ed in diversi prodotti di consumo.

Gli utilizzi del benzene come solvente sono, oggi, limitati in numerosi paesi, ma ne viene prodotta ancora una grande quantità per essere utilizzato principalmente come intermediario chimico. Diverse industrie comportano esposizioni professionali al benzene, fra queste l’industria petrolifera, la produzione e fabbricazione di prodotti chimici ed in alcuni paesi, queste esposizioni sono presenti in diverse industrie o con livelli espositivi elevati come si verificava nel passato ad esempio la produzione di scarpe, la stampa, la produzione della gomma e nelle vernici.

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Sintesi – Un metodo basato sui dati per valutare l’esposizione a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro dell’UE

fonte osha.eu

Sintesi – Un metodo basato sui dati per valutare l’esposizione a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro dell’UE

 

 

La relazione di sintesi presenta i fondamenti di una metodologia basata sui dati, istituita per valutare l’esposizione a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro dell’UE e per fare da base al monitoraggio delle tendenze e degli sviluppi di tale esposizione e dell’uso delle suddette sostanze.

Riassume la logica dell’approccio utilizzato – che abbina le fonti di dati pubblicamente disponibili con la valutazione e i contributi di esperti – per individuare e classificare in ordine di priorità le sostanze pericolose che destano preoccupazione.

La relazione illustra inoltre gli inconvenienti di questo metodo e suggerisce possibili miglioramenti e prossime fasi.

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Reach: da gennaio al via le ispezioni sugli obblighi di registrazione

Fonte MISE

I controlli nell’ambito del REF-7, progetto di vigilanza presentato dal Forum ECHA, prendono il via con l’inizio del 2019 e saranno focalizzati sul controllo dell’obbligo di registrazione.

Le ispezioni riguarderanno le sostanze prodotte e importate in tutte le bande di tonnellaggio, concentrandosi principalmente sulla fascia di tonnellaggio 1-100 tonnellate all’anno. Le ispezioni includeranno anche il controllo di alcune parti del dossier di registrazione e degli altri obblighi collegati alla registrazione, quale per esempio l’obbligo di mantenere il fascicolo di registrazione aggiornato.

Gli ispettori degli Stati membri verificheranno se le sostanze registrate come sostanze intermedie soddisfano la definizione di sostanze intermedie e sono fabbricate e utilizzate in condizioni rigorosamente controllate. Inoltre, verranno controllate le sostanze registrate come monomeri nei polimeri

(ndr) Le ispezioni rientrano nel programma di vigilanza Echa REF-7.