Lo scienziato del fuoco spiega cosa significa la tragedia delle Hawaii per il nostro continente infiammabile

Fonte : GreenLeft

Autore: David Bowman

L’incendio dell’isola hawaiana di Maui visto da uno scienziato pirologo australiano che lancia un monito per il futuro del pianeta.L’articolo è stato pubblicato dalla Rivista australiana GreenLeft che ringraziamo

 

Quando ho sentito i resoconti dell’incendio che ha devastato l’isola hawaiana di Maui, mi sono sentito completamente depresso.

Come scienziato del fuoco, so che l’orrore che si sta svolgendo – che   finora ha ucciso 93 persone – è solo l’inizio. È un presagio di ciò che l’Australia e altri paesi sperimenteranno in un mondo più caldo.

Per gli australiani, i rapporti riportano inevitabilmente alla memoria la nostra terribile estate nera nel 2019-20. Come la tragedia di Maui, quegli enormi e incontrollabili incendi boschivi sono stati uno spaventoso scorcio degli intensi incendi che possiamo aspettarci con il peggioramento del cambiamento climatico.

 

 

Il riscaldamento globale – il risultato della combustione di combustibili fossili – significa che gli incendi boschivi diventeranno più frequenti e gravi. Certo, dobbiamo ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Questo è assolutamente ovvio.

Ma dobbiamo fare di più. Gli australiani devono urgentemente adattarsi al nostro infuocato futuro.

Calore e incendi da record

Gli incendi di Maui sono stati  alimentati da  forti venti, vegetazione secca e bassa umidità. Le persone sono state costrette a correre nell’oceano per sicurezza. Centinaia di strutture sono state danneggiate o distrutte e molte persone sono rimaste ferite.

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Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino – indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

Riprendiamo dal sito Inail questa importante elaborazione

Il presente lavoro intende sintetizzare l’attività di studio biennale (BRIC 2019 – ID 45) che è stata dedicata da un gruppo specifico multicentrico alla valutazione della dose al cristallino degli operatori coinvolti in diverse procedure di radiologia interventistica, con particolare attenzione ai primi operatori nelle procedure cardiologiche.

Immagine Gestione del rischio di esposizione professionale al cristallino - indicazioni operative per gli operatori coinvolti in procedure interventistiche

 

Ciò che ne è conseguito è una indicazione operativa e comportamentale fatta di regole chiare, univoche, concrete, tali da indicare delle strategie di monitoraggio e valutazione della dose al cristallino per tutto il personale coinvolto nelle suddette procedure, in pieno allineamento a quello che è il quadro normativo vigente.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

Camminando in un mondo di forni Un passo nella giusta direzione

Questo articolo è ripreso da ZNETWORK che ringraziamo . La traduzione in italiano è effettuata con l’assistenza di google traslator. Per un uso professionale e/o di studio si raccomanda di fare riferimento all’articolo all’origine

Autrice :

Fonte ZNETWORK 

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Troppo caldo.

Troppo secco.

Troppe armi.

Questo mondo ha bisogno di cambiare.

Ma è troppo vago. Dopotutto, questo mondo sta già cambiando, ma non in modi che fanno bene a te e a me.

Conosci i fatti. Luglio 2023 è stato il  mese più caldo  mai registrato, da quando noi umani abbiamo iniziato  a tenere traccia  della temperatura. E sta solo diventando più caldo. Come ha detto al  New York Times Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale,  il recente clima troppo estremo è solo “un assaggio del futuro”.

Dichiarare guerra a noi stessi

Non sta piovendo. Non almeno dove (e quando) così tanti di noi ne hanno bisogno per  l’acqua potabile  , l’agricoltura o la ricreazione. L’Uruguay  è fuori dall’acqua, con il governo che dà la priorità ai data center e alle multinazionali invece che alla sua gente assetata. In Sud Africa, il governo propone di depurare l’acqua delle  miniere abbandonate  come soluzione a una prolungata crisi idrica e alla mancanza di acqua potabile. Le persone in città come  Flint, Michigan e  Jackson, Mississippi , sanno come ci si sente. Non è solo grazie alle carenze naturali, ma alla cattiva gestione, ai misfatti aziendali, alla mancanza di investimenti in infrastrutture critiche e al  razzismo , il tutto mescolato con il cambiamento climatico. E questo è solo l’inizio . Decine di  metropoli  rischiano di ritrovarsi con acqua potabile contaminata o scarsa (o entrambe). Peggio ancora, quando piove, uccide e distrugge come le inondazioni improvvise nel  Vermont  circa un mese fa o nella capitale parzialmente devastata della Cina, Pechino e dintorni  proprio di recente .

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L’Europa abbraccia la transizione verde, ma persistono grandi disuguaglianze

Anticipare e gestire l’impatto del cambiamento

Fonte : Eurofound che ringraziamo

Mentre alcuni indicatori ambientali sono migliorati in tutta l’UE, esistono grandi disuguaglianze tra le persone a diversi livelli di reddito in Europa, con le popolazioni a basso reddito che stanno drasticamente peggiorando in termini di qualità del loro quartiere e degli alloggi. Anche le persone che vivono in alcuni Stati membri meridionali e orientali dell’UE hanno maggiori probabilità di segnalare condizioni di vita al di sotto degli standard. Tuttavia, il miglioramento delle prestazioni degli indicatori a livello residenziale, ad esempio la misurazione dell’inquinamento, del riciclaggio e dell’uso dei trasporti pubblici, mostra che, nel complesso, i quartieri locali stanno diventando più vivibili.

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Friuli Venezia Giulia, le morti sul lavoro sono triplicate

Fonte Collettiva

Nel primo semestre 2023 già tredici vittime. L’anno scorso furono quattro. Villiam Pezzetta (Cgil): in atto una “forte recrudescenza, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati”

La morte di due giovani finanzieri del Soccorso Alpino di Tarvisio non è purtroppo una tragedia isolata. Lo dimostra, e denuncia, la Cgil del Friuli Venezia Giulia, sulla scorta dei dati Inail più aggiornati. Già prima delle cadute dai tetti che hanno funestato la fine di luglio e della tragedia di Tarvisio, costata la vita ai due soccorritori della Guardia di Finanza che si stavano addestrando in parete, l’andamento degli infortuni mortali sul lavoro in Friuli Venezia Giulia mostrava un drammatico peggioramento

Le morti sul lavoro rilevate dall’Inail in regione nei primi sei mesi dell’anno sono infatti ben 13 – informa la Cgil Fvg -, tre in più degli infortuni mortali verificatisi nell’intero 2022 e più del triplo rispetto ai 4 casi del primo semestre dello scorso anno.

“I dati Inail – dichiara il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta – rafforzano purtroppo l’allarme sicurezza, lanciato più volte dalla Cgil e dagli altri sindacati negli ultimi mesi, caratterizzati da una forte recrudescenza dell’andamento infortunistico, proseguita purtroppo nel periodo estivo, anche a causa dell’emergenza maltempo e degli interventi straordinari ad essa legati. Di ben scarsa consolazione, vista l’impennata dei casi mortali, la flessione nel numero totale di infortuni denunciati in regione, in calo dell’11 per cento. Da segnalare anche come il dato regionale sia in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, che vede invece una lieve riduzione dei morti sul lavoro rispetto allo scorso anno”.

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Senza regole né diritti. Un altro morto sul lavoro al porto di Taranto

Fonte Salute e Lavoro

Il 25 luglio scorso Antonio Bellanova, operaio di trentun anni, è morto mentre lavorava nella stiva di una nave battente bandiera panamense, schiacciato da un’ecoballa. L’incidente si è verificato durante le operazioni di scarico della nave, nell’area pubblica del quarto sporgente, nel porto di Taranto.

Si tratta dell’ennesimo incidente che avviene all’interno del porto pugliese. Da fonti di stampa si legge che Antonio Bellanova fosse un lavoratore somministrato con un contratto “multiservizi”, il che vuol dire che, secondo la legge portuale 84/94, in porto non avrebbe potuto lavorare. Inadeguato risulta l’atteggiamento dell’Autorità portuale di Taranto, e remissivo il comportamento del sindacato, che non batte ciglio di fronte all’evidente inadempienza da parte dell’Autorità.

Va ricordato che nei porti italiani la legge prescrive che tutti i lavoratori delle imprese operanti in porto vadano iscritti in appositi registri tenuti dall’Autorità Portuale ai fini dell’osservanza nei loro confronti proprio delle materie di sicurezza e igiene del lavoro, e che il fondamento giuridico della nozione di “registro dei lavoratori portuali” è contenuto in una convenzione sul lavoro portuale dell’ILO (International Labour Organization).

Nell’attesa che le indagini approfondiscano le dinamiche e le responsabilità dell’ennesimo incidente mortale in uno scalo italiano, pubblichiamo un reportage sul porto di Taranto apparso sul numero 7 (novembre 2021) de Lo stato delle città.

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Le opinioni degli ispettori del lavoro sulle occupazioni e sui settori percepiti ad alto rischio in Europa: un’indagine EU-OSHA-SLIC

Fonte Osha.eu

 

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Parole chiave:

Poiché il mondo del lavoro continua a cambiare, sono necessarie nuove prospettive per affrontare le attuali preoccupazioni in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL), mentre la raccolta dei dati primari direttamente dalla fonte è essenziale. I risultati preliminari dell’indagine pionieristica dell’EU-OSHA – Senior Labour Inspector Committee (SLIC), che sfrutta l’esperienza degli ispettori del lavoro, rappresentano un importante trampolino di lancio.

I dati evidenziano occupazioni e settori ad alto rischio, offrendo spunti che possono essere utilizzati per aumentare la consapevolezza, mirare efficacemente alle azioni e informare la formazione. Inoltre, i risultati possono aiutare a identificare le aree che richiedono attenzione e determinare misure efficaci per mitigare i rischi affrontati dai lavoratori. Viene inoltre evidenziato il ruolo degli ispettori del lavoro durante la pandemia di COVID-19.

Scaricamento In: IT

The Atlantic is at risk of circulation collapse – it would mean even greater climate chaos across Europe

Robert Marsh, University of Southampton

Amid news of lethal heatwaves across the Northern Hemisphere comes the daunting prospect of a climate disaster on an altogether grander scale. New findings published in Nature Communications suggest the Atlantic meridional overturning circulation, or Amoc, could collapse within the next few decades – maybe even within the next few years – driving European weather to even greater extremes.

The Amoc amounts to a system of currents in the Atlantic that bring warm water northwards where it then cools and sinks. It is a key reason why Europe’s climate has been stable for thousands of years, even if it’s hard to recognise this chaotic summer as part of that stability.

There is much uncertainty in these latest predictions and some scientists are less convinced a collapse is imminent. Amoc is also only one part of the wider Gulf Stream system, much of which is driven by winds that will continue to blow even if the Amoc collapses. So part of the Gulf Stream will survive an Amoc collapse.

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Bergamo. Operaio morto alla Zanetti, tragedia annunciata

Fonte : Collettiva.it

 

Lavoratore travolto da un camion in manovra. Filcams Cgil: “Rischio segnalato a gennaio”

È una tragedia annunciata l’infortunio mortale che l’8 agosto è costato la vita a un operaio della Zanetti Formaggi di Lallio (Bergamo), travolto da un camion che stava ripartendo dall’azienda. Il rischio di investimento era alto ed era stato segnalato lo scorso gennaio alla direzione della società dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della Filcams Cgil. La nota sindacale puntava il dito contro le criticità della movimentazione dei mezzi e contro il fatto che i lavoratori fossero costretti a transitare per tre passi carrai per raggiungere l’unico tornello di uscita.

“Oggi proviamo una profonda amarezza e un grande dolore – commenta Cristina Guerinoni della Filcams Bergamo, che esprime vicinanza alla famiglia del lavoratore scomparso e chiede all’azienda un incontro urgente, non appena tutti i dettagli della dinamica dell’infortunio saranno chiariti -. Il 24 gennaio il nostro Rls aveva presentato una segnalazione scritta sul rischio rilevato proprio in quell’area. Poi erano seguiti alcuni incontri con l’azienda. Si sapeva di quella criticità ed era già accaduto che alcuni dipendenti rischiassero di essere travolti dalle vetture in entrata e in uscita. Eppure oggi un operaio è morto”.

Il sindacato aveva avuto una risposta dalla Zanetti, ma poco era cambiato. L’unico accorgimento che andava adottato sarebbe stato quello di assistere l’arrivo o la ripartenza dei camion da un operatore a terra, perché parte del camminamento pedonale risulta non visibile dall’abitacolo dei mezzi. Intanto per venerdì è stata convocata un’assemblea con i lavoratori.

Il testo della Petizione di Legambiente, vi invitiamo a sottoscriverla

Diario Prevenzione condivide la Petizione di Legambiente: vi invitiamo  a sottoscriverla

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PETIZIONE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO ITALIANO

CON LO SVILUPPO DEL 5G VERRÀ A MODIFICARSI IL LIVELLO DI ESPOSIZIONE COMPLESSIVO DELLA POPOLAZIONE, PER QUESTO RISULTA DI FONDAMENTALE IMPORTANZA ADOTTARE UN APPROCCIO FORTEMENTE CAUTELATIVO, IN LINEA CON QUANTO MESSO IN EVIDENZA DALLA RICERCA SCIENTIFICA.

L’applicazione del principio di precauzione – al quale si richiamano esplicitamente sia l’Agenzia Europea per l’Ambiente di Copenaghen, sia il Centro Europeo Ambiente e Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Bonn – prevede di non differire le misure di riduzione dell’esposizione umana fino al completamento di nuovi studi e ricerche che riducano le attuali incertezze e lacune delle conoscenze. Il che si traduce nella necessità – in attesa di nuove ricerche per colmare queste lacune – di perseguire da subito la riduzione delle esposizioni, da una parte mantenendo gli attuali i limiti di legge italiani, tra i più bassi in Europa, e dall’altra rendendo omogenei i livelli di esposizione nel territorio, evitando che gruppi di residenti in determinate aree siano soggetti a livelli di esposizione elevati, attraverso una corretta pianificazione delle stazioni radio base con appositi regolamenti comunali.

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Virus « exotiques » en France : un sujet plus que jamais d’actualité

shutterstock.

Yannick Simonin, Université de Montpellier

Virus Usutu, virus Zika, virus du chikungunya ou de la dengue… Au cours des dernières années, ces noms aux consonances exotiques se sont fait une place dans les médias français.

Et pour cause : responsables de maladies qui ne sévissaient jusqu’à présent que dans des régions éloignées, ces virus sont en train de s’extraire des régions où ils ont longtemps été endémiques pour partir à la conquête de notre planète. La France n’est pas à l’abri de cette menace, ni dans les outre-mer ni dans les régions métropolitaines, comme en témoignent les implantations en cours de certains de ces virus autour de l’arc méditerranéen.

Alors que l’année 2022 a vu exploser en France métropolitaine les cas de dengue « autochtones » (autrement dit contractée en métropole), et qu’une infection – elle aussi autochtone – par le virus du Nil occidental a été détectée pour la première fois en Nouvelle-Aquitaine, où en est la situation ? Quels sont les virus à surveiller en priorité ?

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Amianto (Russia), Amianto (Canada) – Confronto e Contrasto

 

Fonte: dal Blog di  Laurie Kazan Allen, Segretariato internazionale per la messa al bando dell’amianto

3 agosto 2023

 

Questo mese (agosto 2023), la città mineraria russa chiamata Asbestos ( асбест) celebrerà il suo 90° anniversario. 1 Il “programma completo degli eventi” per celebrare questa occasione inizierà l’11 agosto, con un concerto rock di un popolare gruppo moscovita il 13 agosto. 2

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La pietra che segna l’ingresso ai confini della città di Asbestos, in Russia.

La linfa vitale di questa monocittà – un comune la cui economia è dominata da un’unica industria o società – è la miniera di amianto crisotilo (bianco) a cielo aperto, considerata la più grande del mondo. 3 Lungo 7 miglia, largo fino a 1,5 miglia e profondo 1000 piedi, è grande quasi la metà di Manhattan.

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Legambiente: “Insensato innalzare i limiti elettromagnetici, per digitalizzare il Paese bastano gli attuali 6 V/m.

 

 

Fonte : Legambiente

Al Governo e alle Commissioni torniamo a chiedere un Tavolo di Lavoro per ragionare insieme sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli obiettivi di digitalizzazione, mettendo in primo piano la salute dei cittadini e delle cittadine, a partire dalle fasce di popolazione più sensibili”

In arrivo – all’inizio della prossima settimana – in uno dei prossimi Consiglio dei Ministri, una norma per innalzare i limiti elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a 24 V/m. Una scelta pericolosa e insensata quella che si appresta a prendere il Governo Meloni su cui Legambiente torna ad esprimersi, denunciandone minacce e zone d’ombra.

“Continuiamo a ripeterlo con forza da anni: non esiste nessun motivo per innalzare il valore di attenzione per i campi elettromagnetici generati dalle alte frequenze se non quello economico da parte dei gestori delle telecomunicazioni che intendono, dopo aver acquistato le licenze per il 5G, risparmiare sui costi delle infrastrutture – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente -. Quella che si appresta a prendere il Governo Meloni è una scelta insensata che accontenta le richieste di parte dell’industria del settore e di Asstel, ma che si rivela potenzialmente pericolosa per la salute della popolazione, considerando che le ultime ricerche mettono ben in evidenza come gli attuali 6 V/m siano cautelativi. Al Governo e alle Commissioni torniamo a chiedere, insieme alle 95 realtà della Rete 6 V/m, non solo di mantenere inalterati gli attuali limiti, ma di aprire un Tavolo di Lavoro e di confronto per ragionare insieme sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli auspicabili e fondamentali obiettivi di digitalizzazione, mettendo in primo piano la salute dei cittadini e delle cittadine, a partire dalle fasce di popolazione più sensibili”.

“4 miliardi di euro – aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – questo il valore che il Governo Meloni ha deciso di dare alla salute della popolazione che vive nel nostro Paese con la scelta irrazionale che si prepara a prendere. Per una volta che l’Italia poteva vantarsi di una normativa avanzata, cautelativa ma in grado di far sviluppare il 5G senza mettere a rischio la salute della popolazione, facciamo un passo indietro per soli 4 miliardi di euro. Siamo basiti soprattutto perché ci si affida a valutazioni scientifiche di un solo soggetto, l’ICNIRP, che la stragrande maggioranza del mondo scientifico, e non solo, valuta vetuste, visto che hanno più di 25 anni e che prendono in considerazione solo gli effetti termici, e non quelli biologici. Il Governo Meloni fermi subito questa proposta e si sieda ad un tavolo di confronto e di lavoro”.

 

Marche. Benessere in azienda e modello di sviluppo. Protocollo d’intesa tra la Regione, CGIL, CISL e UIL e i rappresentanti delle parti sociali ed economiche.

Riteniamo per davvero utile pubblicare il testo di questo Protocollo che rappresenta un percorso interessante per sviluppare forme di welfare a livello aziendale. E’ altresì importante che nel tempo vi sia un monitoraggio sui risultati che possono derivare da questi strumenti d’intesa tra le parti.

 

PROTOCOLLO INTESA BENESSERE AZIENDALE

Per scaricare il file del documento clicca QUI

 

L’uso di cannabis soltanto durante o prima del lavoro è collegato a maggiori rischi di infortuni sul lavoro

 

Vi sono lavori a tolleranza zero che, a nostro parere,  non ammettono in nessun modo l’uso di cannabis. Questi dati di ricerca di IWH sono utili ma , verosimilmente, richiedono una puntualizzazione delle tipologie dei lavori su cui si può derogare dalla tolleranza zero. editor

Fonte : Institute for Work & Health (IWH) -Canada  che ringraziamo 

L’uso di cannabis al di fuori dell’orario di lavoro non è associato ad un aumento del rischio di infortuni sul lavoro, lo rileva uno studio dell’Institute for Work & Health

31 luglio 2023 (Toronto, Ont.)— I lavoratori che usano cannabis corrono un rischio maggiore di subire un infortunio sul lavoro? Sì, ma solo quei lavoratori che fanno uso di cannabis durante o prima di un turno di lavoro. I lavoratori che usano solo cannabis al di fuori dell’orario di lavoro non corrono un rischio maggiore di infortuni sul lavoro rispetto ai lavoratori che non usano affatto cannabis.

Questo secondo uno studio dell’Institute for Work & Health (IWH) pubblicato oggi sul Canadian Journal of Public Health ( doi:10.17269/s41997-023-00795-0 ). Lo studio, che è di libera lettura, è il primo a distinguere l’uso di cannabis durante o prima di un turno di lavoro dall’uso al di fuori dell’orario di lavoro quando si esamina la sua relazione con il rischio di infortuni sul lavoro.

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Se tuer au travail ? Non merci !

En 2021, selon les derniers chiffres publiés par l’assurance maladie, 645 personnes ont été victimes d’un accident du travail mortel. Or ces chiffres ne tiennent compte que des travailleurs soumis au régime général.
Pxhere, CC BY

Anne Marchand, Université Sorbonne Paris Nord

Les récentes mobilisations sociales contre le report de l’âge légal de la retraite ont rappelé que l’activité professionnelle n’était pas toujours synonyme de bonne santé. Au contraire, le travail peut user, mentalement et physiquement, jusqu’à parfois devenir « insoutenable ».

Il peut aussi tuer, brutalement. Ainsi, le 29 juin 2023, un technicien en télécommunications âgé de 46 ans est mort d’une chute d’environ 20 m alors qu’il travaillait sur un pylône électrique, à Arques, dans le Pas-de-Calais. Six jours plus tôt, André Serena Nunes, 34 ans, cordiste sur le chantier de sécurisation d’une falaise, perdait la vie à la suite d’une chute de 15 mètres, à Oulles, en Isère. Son nom s’ajoute à ceux figurant sur la longue liste des personnes qui, chaque année, décèdent de leur travail. Certaines sont très jeunes, comme Peter Menanteau, un apprenti de 17 ans décédé le 17 juillet 2023 en chutant avec son engin dans une carrière, à Essarts-en-Bocage, en Vendée.

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In ricordo di Vittorio Capecchi

Vittorio Capecchi non è più tra noi. Mancherà a tanti il Professore, maestro di raffinate metodologie di ricerca sociale e la persona gentile e sensibile che sapeva raccogliere il punto di vista del lavoratore più semplice. Voglio ricordare Vittorio con l’immancabile quadernone su cui prendeva appunti, pagine su pagine, mentre era a colloquio con un gruppo di lavoratori o durante una riunione del gruppo di ricerca.
Grazie caro Vittorio per quanto ci hai insegnato nella ricerca sulle condizioni di lavoro, sulla salute e sicurezza ai tempi dello straordinario Ufficio Studi FLM di Bologna. Condoglianze alla famiglia.

Gino Rubini

Arte Tv. Lavoratori poveri La crisi della classe media

Sottotitoli in italiano

Un documentario ben fatto che offre una rappresentazione accurata del fenomeno delle nuove povertà in Europa. Sono coinvolti  nelle situazioni di povertà milioni di lavoratori poveri che con un solo lavoro non ce la fanno più.

Per vedere questo documentario vai a questo indirizzo Arte.tv 

Scheda di Arte.tv

In Europa un terzo dei lavoratori è in pieno declino socio-economico; pur avendo un impiego, per certe categorie arrivare alla fine del mese è un’impresa e su questioni come casa, cibo e riscaldamento si è costretti a fare gli equilibristi. Queste formano una nuova classe sociale detta “precariato”, neologismo nato dalla crasi tra “precarietà” e “proletariato”. L’aumento dei prezzi di generi alimentari ed energia ha amplificato l’insicurezza economica di ampi settori della società, un tempo appartenenti ad un’estesa classe media. Di questa, laddove gli strati superiori si sono arricchiti nonostante la crisi, quelli inferiori sono rimasti indietro. E le donne, che solitamente assolvono gli impieghi più precari, risultano le più colpite. Inchiesta su un fenomeno di massa.

Regia

  • Katharina Wolff

  • Valentin Thurn

Paese Germania

Anno 2022

Inail. Guida per una consapevole alimentazione – Mi proteggo mangiando

Fonte Inail.it

L’idea di pubblicare una guida per una più consapevole alimentazione, con la prospettiva di tutelarsi mangiando, è nata sia sotto la spinta di offrire ai lavoratori un contributo alla riflessione su alcuni degli aspetti psicologici che incidono sull’assunzione del cibo, e sia per essere uno strumento utile di promozione della salute.

Immagine Guida per una consapevole alimentazione - Mi proteggo mangiando

Questa guida quindi condurrà il lettore a conoscersi meglio attraverso la riflessione e l’autovalutazione rispetto alle personali abitudini alimentari. In definitiva si tratta di uno strumento che potrà essere usato come un “diario di bordo” a cinque tappe per giungere nel porto dell’alimentazione consapevole.

Prodotto: Opuscolo
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

È ora di agire sull’amianto. La Rivista HesaMag #27 – Primavera 2023

 

 

A lungo considerato un materiale magico e ampiamente utilizzato in innumerevoli applicazioni, l’amianto si è rivelato un disastro per la salute. Questo potente cancerogeno è responsabile della morte di circa 90.000 persone ogni anno in Europa ed è riconosciuto come la principale causa di morte sul lavoro. Con la Direttiva Europea sull’amianto sul lavoro attualmente in fase di revisione, HesaMag dedica il suo rapporto speciale a questa fibra mortale.

Tony Musu inizia il rapporto spiegando chiaramente perché è giunto il momento per l’UE di disinnescare la bomba a orologeria dell’amianto una volta per tutte. Marie-Anne Mengeot ripensa quindi alle bugie raccontate dall’industria dell’amianto e alla lunga lotta dei lavoratori per vietare la sostanza. Pien Heuts spiega poi perché i Paesi Bassi hanno il valore limite di esposizione professionale più protettivo in Europa e Théophile Simon descrive le tecniche all’avanguardia utilizzate per rimuovere l’amianto in modo sicuro. Mathilde Dorcadie indaga su un caso di dispositivi di protezione individuale difettosi utilizzati dai lavoratori dell’amianto, mentre Tom Cassauwers considera la necessità di proteggere meglio i vigili del fuoco dai rischi di cancro sul lavoro, incluso l’amianto. I leader della Federazione europea dei lavoratori edili e del legno spiegano in un’intervista esclusiva quali miglioramenti si aspettano di vedere nella revisione della direttiva sull’amianto sul lavoro. Infine, Mehmet Koksal racconta la storia dell’edificio Tripode a Nantes, dove 1.795 dipendenti pubblici sono stati passivamente esposti al deterioramento dell’amianto per più di 20 anni, 31 dei quali sono ora morti per tumori professionali.

Riferimenti: un elenco di pubblicazioni sull’amianto disponibile qui
https://www.labourline.org/ListRecord.htm?list=folder&folder=427

Per scaricare il file pdf della versione francese di Hesamag Clicca QUI 

Per scaricare il file pdf della versione inglese di Hesamag Clicca QUI 

 

Il secondo sciopero selvaggio a Grafenhausen getta nuova luce sulle continue violazioni dei diritti umani nel trasporto su strada europeo

Fonte ITF

Un secondo sciopero selvaggio dei camionisti in un’area di sosta a Grafenhausen, in Germania, ha portato una rinnovata attenzione alle questioni sistemiche che affliggono l’industria del trasporto su strada in Europa e all’urgente necessità di intervento da parte del governo e delle parti interessate del settore per proteggere i diritti dei terzi. cittadini del paese.

Gli autisti in sciopero si sono riuniti presso l’area di sosta per chiedere il compenso dovuto loro dal consorzio di autotrasporti polacco Mazur Group o Agmaz-Lukmas-Imperia. Ad oggi, oltre 130 camion e i loro autisti, provenienti da paesi come Georgia, Uzbekistan, Ucraina, Kazakistan, Filippine e Tagikistan, sono radunati nell’area di sosta.

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Categorie ITF

Cambiamenti climatici: intervenire sull’amianto presente è una priorità per la tutela della salute dei cittadini.

Fonte AfeVA Emilia-Romagna

Foto scattata da Milco Cassani a Voltana in data 25 Luglio 2023 – materiale raccolto dopo il passaggio della tromba d’aria.

 

Bologna 26 Luglio 2023

Le alluvioni che hanno colpito duramente il territorio regionale, e in particolare la Romagna, e la tromba d’aria che è tornata a colpire molte di quelle stesse zone sabato scorso, rendono ancora più urgente la necessità che il tema amianto torni nelle priorità dell’agire politico dalle amministrazioni locali fino al governo centrale.

La forte presenza di pannelli di eternit divelti dal vento e caduti sulle strade e nei cortili delle abitazioni dimostra quanto l’amianto sia un problema di oggi e non solo di ieri. Non è una questione da relegare alla memoria o solo alla memoria, ma semmai da inserire con più convinzione e determinazione di quanto non si sia fatto fino ad ora nell’agire politico quotidiano.

La legge 257 del 1992 ha messo al bando l’amianto nel nostro Paese, ma ha lasciato un vuoto nella gestione di milioni di tonnellate di amianto che continuano ad essere una minaccia per la nostra salute.

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Troppo caldo per lavorare . L’impatto del clima sui lavoratori. Un video di Arte.tv

Segnaliamo un altro documentario di Arte.tv. Troppo caldo per lavorare. Un documentario ben fatto che fa capire quale sia l’impatto delle ondate di calore sui lavoratori. Sottotili in italiano 

Fonte Arte.tv 

Per vedere il Documentario clicca QUI 

 

La scheda di Arte.tv 

A causa del riscaldamento globale, sempre più lavoratori sono esposti al clima afoso, con conseguente allarmanti sulla loro salute. In alcune parti del mondo si registrano migliaia di morti premature, provocate dagli effetti del caldo durante le ore di lavoro, come nel caso dei migranti nei cantieri del Golfo Persico. La produttività stessa risente dell’aumento delle temperature, come in India, dove le sarte boccheggiano all’interno di baraccopoli simili a fornaci. Si stima che l’economia globale perda più di 2.000 miliardi di dollari ogni anno a causa delle ondate di calore. Dal Nord America al subcontinente indiano, passando per l’Europa, questa inchiesta mette in luce il preoccupante impatto del cambiamento climatico sul lavoro. Dando la parola a esperti; politici e membri di ONG, oltre che a diretti interessati impegnati sotto il sole cocente, il film evidenzia la necessità di ripensare i metodi di produzione, la legislazione (oggi praticamente inesistente) che regola le attività produttive in relazione al clima e nelle grandi città, per adattarsi alla nuova realtà e proteggere chi è in prima linea.

Regia Mikaël Lefrançois

Paese Francia

Anno 2023

Caldo: basta perdere tempo

 

Fonte :  Cgil.it

Roma, 25 luglio – “Alla nostra richiesta di misure urgenti per far fronte subito all’emergenza caldo, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha risposto proponendo alle parti sociali un Protocollo sulle misure già esistenti e normate dal Testo unico 81 e linee guida elaborate dal Ministero della Salute, senza nessuno elemento per renderle più esigibili e vincolanti, tanto più che il Governo stesso non lo avrebbe sottoscritto. Basta perdere tempo”. Così la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David al termine del tavolo di oggi con la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone.

“L’unica risposta positiva alle nostre richieste – sottolinea la dirigente sindacale – è l’annuncio di un Decreto per escludere dalle 52 settimane la cassa per il caldo per gli edili e lapidei e qualche correttivo alla cassa per gli agricoli a tempo indeterminato con la possibilità di utilizzo a ore. Nulla è previsto per i lavoratori e le lavoratrici non subordinati (es. i riders) o gli stagionali o altre tipologie”.

“È stato escluso – prosegue Re David – un provvedimento per bloccare il lavoro in determinate condizioni e temperature, fondamentale anche per sostenere con la contrattazione diversi orari, turni, pause, la fornitura di dispositivi, etc. Non c’è nulla sull’adeguamento dei contratti di servizio in modo da non ostacolare la rimodulazione degli orari da parte delle aziende di pubblica utilità”.

“A conclusione dell’incontro la discussione è stata rinviata ad un generico impegno per un Protocollo su salute e sicurezza nel cambiamento climatico, di cui non si capiscono né finalità né tempi né strumenti né valore. Per rispondere all’emergenza, quindi, il Governo non vede l’urgenza di bloccare le attività con alte temperature e nei settori più esposti, né proteggere l’insieme delle lavoratrici dei lavoratori indipendentemente dai rapporti di lavoro: spetta a noi farlo continuando a chiedere incontri alle aziende e alle istituzioni locali per modificare l’organizzazione del lavoro e a fermarlo quando necessario”, conclude Re David.

Sbirciando nella scatola nera. Rapporti algoritmici sulla responsabilità

 

Fonte :  Algorithmwatch che ringraziamo ( l’articolo è pubblicato con licenza Creative Commons 4). La traduzione in italiano è stata effettuata con l’assistenza di  google translator. Per un utilizzo professionale e/o di studio raccomandiamo vivamente  la lettura del testo originale : clicca QUI 

di Sonja Peteranderl

Fonte Algorithmwatch che ringraziamo

Punteggio delle frodi previdenziali, polizia predittiva o ChatGPT: i legislatori e i funzionari governativi di tutto il mondo fanno sempre più affidamento sugli algoritmi e la maggior parte di essi è completamente opaca. Algorithmic Accountability Reporting dà un’occhiata più da vicino a come funzionano e agli effetti che hanno. Ma solo pochissimi media conducono tali rapporti. Perché?

Le madri single sono state viste come un rischio particolarmente elevato. Nella città portuale olandese di Rotterdam, un algoritmo ha passato anni a setacciare i dati dei beneficiari del welfare per determinare quali di loro avevano maggiori probabilità di essere coinvolti in frodi sul welfare. Secondo un progetto di segnalazione congiunto condotto da Lighthouse Reports e dalla rivista WIRED , i fattori che hanno contribuito in modo significativo a identificare una persona dall’algoritmo come ad alto rischio di frode assistenziale includevano: essere una donna, essere un genitore, mancanza di padronanza della lingua locale e difficoltà a trovare un lavoro. In questo caso, i giornalisti sono stati in grado di acquisire e analizzare il modello di apprendimento automatico dalla città, insieme a dati di formazione e manuali utente. Ha fornito uno sguardo prezioso all’interno della sala macchine.

I governi e le autorità di tutto il mondo stanno implementando sempre più algoritmi e la maggior parte di essi è completamente opaca. Hanno un’influenza significativa su chi deve accettare tagli ai pagamenti del welfare, chi viene segnalato per un controllo fiscale, chi finisce nel radar della polizia, quanto dura una potenziale pena detentiva e chi riceve un prestito o un mutuo – e chi no. Gli algoritmi fanno previsioni sul futuro successo degli scolari, prevedono i rischi per la salute e determinano a quale contenuto dei social media viene data priorità.

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“Siamo dannatamente sciocchi”: lo scienziato che ha suonato l’allarme climatico negli anni ’80 avverte del peggio in arrivo

Fonte : Znetwork che ringraziamo ( l’articolo è pubblicato con licenza Creative Commons 4. La traduzione in italiano è stata effettuata con  google translator. Per un utilizzo professionale e/o di studio raccomandiamo la lettura del testo originale : clicca QUI 

James Hansen, che ha testimoniato al Congresso sul riscaldamento globale nel 1988, afferma che il mondo si sta avvicinando a una “nuova frontiera climatica”

Il mondo si sta spostando verso un clima surriscaldato mai visto negli ultimi 1 milione di anni, prima dell’esistenza umana, perché “siamo dannatamente pazzi” per non aver agito in base agli avvertimenti sulla crisi climatica, secondo James Hansen, lo scienziato statunitense che ha allertato il mondo sull’effetto serra negli anni ’80.

Hansen, la cui testimonianza al Senato degli Stati Uniti nel 1988 è citata come la prima rivelazione di alto profilo del riscaldamento globale, ha avvertito in una  dichiarazione  con altri due scienziati che il mondo si stava muovendo verso una “nuova frontiera climatica” con temperature più alte che mai negli ultimi milioni di anni, portando impatti come tempeste più forti, ondate di caldo e siccità.

Il mondo si è  già  riscaldato di circa 1,2°C dall’industrializzazione di massa, causando una probabilità del 20% di avere il tipo di temperature estive estreme attualmente osservate in molte parti dell’emisfero settentrionale, rispetto a una probabilità dell’1% 50 anni fa, ha affermato Hansen.

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Northern Europe faces biggest relative increase in uncomfortable heat and is dangerously unprepared – new research

Northern Europe will experience the greatest relative increase in uncomfortably hot days if global temperature rise reaches 2℃.
DRG Photography/Shutterstock

Jesus Lizana, University of Oxford; Nicole Miranda, University of Oxford, and Radhika Khosla, University of Oxford

Limiting the global temperature rise to 1.5℃ is getting harder. A recent UN report even stated that there is now “no credible pathway” to achieve this goal.

Our planet has entered uncharted territory, with all kinds of records being broken. For four consecutive days at the start of July 2023, Earth experienced its hottest day on record. And the North Atlantic Ocean is currently experiencing the highest sea-surface water temperatures ever recorded.

There is a good chance that many more temperature records will be broken in the coming months. A heatwave is currently sweeping across large parts of southern Europe, with temperatures expected to exceed 40℃ in parts of Italy, Spain, France and Greece. There’s even a chance that the current European temperature record of 48.8℃, could be broken.

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INAIL pubblica “La sanificazione nel post pandemia. La standardizzazione dei processi” nella Collana salute e sicurezza

Riportiamo dal sito INAIL.IT

La sanificazione nel post Pandemia la standardizzazione dei processi

Tale documento è stato sviluppato con lo scopo di riconoscere la sanificazione quale elemento di primaria importanza non solo in relazione all’emergenza pandemica da SARS CoV-2 ma come “prassi standard” di prevenzione della diffusione delle malattie infettive sul lavoro

Immagine Le fibre artificiali organiche utilizzate come sostitutive dell'amianto

Vuole rappresentare un documento guida sulle attività di sanificazione e si rivolge sia ai datori di lavoro che intendono effettuare le attività di sanificazione internamente sia alle imprese di pulizia a cui viene esternalizzato il servizio.

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

 

Podcast di Diario Prevenzione 20 luglio 2023 – Puntata 111

a cura di Gino Rubini

Benvenute/i al Podcast senza fronzoli. In questa puntata parliamo di :

– Ancora le ondate di calore: le circolari (un pò in ritardo) di Minsalute e INL
– E’disponibile online il numero di Luglio-Agosto 2023 di Travail Sécurité – Inrs
– Associazione Ambiente Lavoro. Codice della salute e della sicurezza sul lavoro, disponibile online l’aggiornamento a luglio 2023 (Legge 85/2023)
– Il taxista e le ondate di calore: ” … è normale, è estate, basta con le fake news sul cambio climatico ..”
– SIPRI YEARBOOK 2022 Armaments, Disarmament and International Security Sintesi in italiano
– Documentario Arte.tv : “Amianto – Una storia senza fine”
– ……e infine Auguri di Buone Vacanze !!

Buon ascolto !