Errore umano? No, assassinio

Fonte areaonline.ch

Mentre il governo Meloni allenta regole e controlli, l’Italia fa i conti con un’ennesima strage sul lavoro causata dall’assenza di sicurezza

di Loris Campetti  che ringraziamo

“Se dico treno buttatevi da quella parte”. Eccolo, il salvifico sistema di sicurezza per proteggere la vita dei manutentori delle ferrovie, gli operai che lavorano sui binari. Peccato che quel treno che movimentava vagoni andasse a 160 chilometri orari, troppo veloce perché il delegato di Rfi (Rete ferroviaria italiana) potesse avere il tempo di gridare ‘treno’ ai cinque operai che stavano mettendo in sicurezza sette metri di rotaia.

Così Giuseppe Aversa (49 anni), Michael Zanera (34), Giuseppe Saverio Lombardo (52), Giuseppe Sansovino (43) e Kevin Laganà (22) sono stati ammazzati a Brandizzo, a 20 chilometri in linea d’aria dallo stabilimento siderurgico della ThyssenKrupp di Torino dove morirono bruciati sette operai. Si sono salvati solo in due, il tecnico Rfi Antonio Massa messo lì dall’azienda per controllare qualità del lavoro e garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza e Andrea Gibin, il caposquadra del gruppo operaio della ditta Si.gi.fer che aveva ricevuto in appalto il lavoro. I protocolli di sicurezza per evitare la tragedia sono stati violati per risparmiare tempo. Bisognava fare in fretta. Senza autorizzazione, non c’era l’ok della centrale all’avvio dei lavori perché il treno che sarebbe dovuto passare era in ritardo di venti minuti. Ma è prassi, come hanno dichiarato tutti i testimoni operai ascoltati dagli inquirenti, iniziare i lavori prima del via libera. 750 euro era il costo del lavoro da fare in fretta, 50 euro a metro di binario più 200 euro per ognuna delle due saldature necessarie. Da un breve calcolo si evince il valore della vita di ognuno dei 5 operai: 150 euro.

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Batteries au lithium : prévenir les risques liés à leur utilisation

FONTE : INRS 

L’utilisation des batteries au lithium peut présenter des risques pour la santé et la sécurité des opérateurs. Pour accompagner les entreprises dans leur démarche de prévention, l’INRS propose de nombreuses ressources documentaires et les complète d’une foire aux questions les plus fréquemment posées. Trois questions sur le sujet à Stéphane Miraval, expert d’assistance conseil à l’INRS.

Les batteries au lithium sont présentes au quotidien dans un nombre important d’entreprises, soit dans des équipements portables (téléphones, ordinateurs, outillage…) et des équipements de traction (vélos, chariots, voitures…), soit pour assurer le stockage d’énergies renouvelables. Les utilisateurs de ces batteries peuvent être exposés à certains risques professionnels.

Quels sont les risques liés à l’utilisation de batteries au lithium ?

Les risques liés à l’utilisation de batteries au lithium peuvent :

  • être inhérents à la batterie, qu’elle soit neuve ou usagée : risques électriques, risques liés à la manutention dus au poids des batteries,
  • être liés aux substances qui la composent : exposition à des agents chimiques, incendie et explosion,
  • survenir en cas de dysfonctionnement dû à un défaut de fabrication ou lié à un usage ou à une contrainte non conforme à l’utilisation définie par le fabricant (utilisation d’un chargeur non adapté, surcharge ou choc par exemple).

De nombreux incidents liés à l’utilisation ou au stockage de batteries au lithium sont d’ailleurs relatés dans la presse. La prévention des risques liées à l’utilisation, à la charge et au stockage de ces batteries est un sujet qui mobilise par conséquent autant les entreprises que l’INRS….. >>>>

L’articolo prosegue alla  fonte  INRS 

Per scaricare il file pdf della brochure sui rischi dall’uso delle batterie al lithium Clicca QUI 

 

L’enigma dell’amianto in Cina

 Fonte: Segretariato Internazionale per la messa al bando dell’amianto IBAS 

Autrice  Laurie Kazan-Allen  che ringraziamo

15 settembre 2023

 

Questa settimana sono apparsi rapporti sui portali di notizie in Cina che confermano la crescente dicotomia nel discorso nazionale sull’amianto. Nel secondo paese al mondo per consumo di amianto e nel suo terzo produttore, c’è una crescente divergenza tra le politiche sostenute da interessi acquisiti a sostegno della tecnologia dell’amianto e da esperti e funzionari che cercano di proteggere la popolazione dall’esposizione a un noto agente cancerogeno. 1

Fino a poco tempo fa in Cina circolavano poche informazioni sui rischi per la salute umana legati al lavoro e/o alla convivenza con l’amianto. 2 Il 14 settembre 2023 mi sono imbattuto in due nuovi articoli che, se presi insieme, rivelano la spaccatura sempre crescente nel dialogo sull’amianto in Cina. Mentre il 12 settembre è apparso un articolo sulle cause del cancro ai polmoni che evidenziava il pericolo per le persone che lavorano con l’amianto, 3 ore prima era circolato un rapporto sull’incontro annuale del Chrysotile Asbestos Professional Committee (il Comitato), un’associazione di categoria che rappresenta gli interessi di stakeholder dell’amianto. 4

A giudicare dalle scarse informazioni disponibili, sembra che, sebbene il governo cinese accetti che non si possa permettere che le esposizioni mortali all’amianto sul posto di lavoro continuino, non farà molto al riguardo. Una dichiarazione sul sito web della China Government Network datata 4 agosto 2023 ha confermato i piani del Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione e della Commissione Sanitaria Nazionale per:

“rafforzare la gestione standardizzata della produzione presso le imprese che utilizzano crisotilo, attuare misure di controllo per prevenire le malattie professionali, diffondere informazioni sulle precauzioni raccomandate per il rischio di polveri da utilizzare con sostanze come il crisotilo – prestando particolare attenzione ai rischi professionali e per la salute pubblica posti dalla demolizione di edifici contenenti amianto… la sensibilizzazione e l’educazione alla tutela della salute possono ridurre l’incidenza delle malattie professionali e tutelare i diritti e gli interessi sanitari dei cittadini”. 5

Questa è la stessa retorica che abbiamo visto in altri paesi in cui realizzare profitti e preservare posti di lavoro erano priorità più importanti della protezione delle vite umane. Non si sa quanti moriranno a causa del fallimento della Cina nell’eliminare gradualmente l’estrazione, la lavorazione e l’uso dell’amianto crisotilo.

1 Tra il 2016 e il 2020, la Cina ha utilizzato 245.000 tonnellate (t) ogni anno, diventando così il secondo maggior consumatore di amianto al mondo dopo l’India; con una produzione annua di amianto di circa 140.000 tonnellate, è anche il terzo produttore mondiale di amianto dopo Russia e Kazakistan.

2 Kazan-Allen, L. La fine dell’industria dell’amianto: aggiornamento 2023. 10 agosto 2023.
http://ibasecretariat.org/lka-the-demise-of-the-asbestos-industry-2023-update.php

3Fattori di rischio di cancro al polmone nascosti nell’ambiente di lavoro . 12 settembre 2023.
https://new.qq.com/rain/a/20230912A0A1AE00

4 Secondo l’articolo sotto citato, il Comitato ha il compito di promuovere la vendita dell’amianto; l’espansione del settore; e sostenere gli interessi del settore. È preoccupante che uno degli interessi principali del Comitato sia “l’utilizzo completo dei residui di amianto”. È un fatto noto che i rifiuti delle miniere di amianto contengono quantità significative di fibre di amianto
. 11 settembre 2023
https://new.qq.com/rain/a/20230911A04FTD00

5Il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione ha risposto alla domanda “L’esposizione a lungo termine ai materiali da costruzione dell’amianto e ad altri prodotti può causare il cancro?” https : / /www.gov.cn/hudong/202308/content_6896551.htm

CGIL, CISL e UIL scrivono al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella su salute e sicurezza

Fonte CGIL.IT

Di seguito la lettera sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro inviata oggi dai Segretari Generali di Cgil, Cisl, Uil al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Illustre Presidente,

La ringraziamo, innanzitutto, per tutta l’attenzione che ha dedicato negli anni e che continua a dedicare ai temi del lavoro e soprattutto al dramma delle morti sul lavoro. Gli ultimi episodi sono solo l’ennesimo segnale del dramma che migliaia di lavoratrici e lavoratori, migliaia di famiglie hanno vissuto negli ultimi anni. Le continue morti, l’incremento degli infortuni e di malattie professionali non sono numeri: ci consegnano la dura realtà di un Paese che non riesce a fare fino in fondo i conti con la cultura della prevenzione, con la garanzia della salute e della sicurezza in ogni luogo di lavoro. Non si tratta solo di un problema culturale, c’è una logica di mercato spietata che considera la sicurezza un costo e non un investimento, incrementa sempre di più i ritmi di lavoro, la rapidità degli interventi, in uno scambio in cui il lavoro e la vita delle persone continuano ad essere l’agnello sacrificale.
Su queste tematiche abbiamo predisposto e presentato al Governo una specifica Piattaforma unitaria senza aver ricevuto adeguate risposte. È il momento di un’azione straordinaria corale per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro.
Ma richiediamo un’attenzione straordinaria a tutte le Istituzioni attraverso tutte le leve di promozione della prevenzione e di controllo, al legislatore affinché presti più attenzione agli effetti di provvedimenti che sacrificano le regole in favore della semplificazione, al mondo imprenditoriale affinché si unisca in questa battaglia per la salute e sicurezza isolando quelle imprese che non garantiscono il rispetto della normativa.
Caro Presidente, ci rivolgiamo a Lei per condividere le preoccupazioni e illustrarLe le nostre proposte al fine di realizzare gli obiettivi che da tempo vogliamo raggiungere con lo scopo di ottenere la piena applicazione della nostra Costituzione.

 

Morti sul lavoro, perchè tanto stupore ? Podcast di Diario Prevenzione – 14 settembre 2023 – Puntata n° 112

 

 

In questa puntata parliamo di

– E’ una pratica diffusa di organizzazione del lavoro basata sull’ “informalità maligna” ad avere ucciso i 5 lavoratori di Brandizzo ?
– I ricercatori dell’IWH creano una tabella di marcia per la ricerca sull’intelligenza artificiale che dà priorità alla salute dei lavoratori
– OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale – Molfetta (BA), 28 settembre 2023
– La posta in gioco della classe operaia nella lotta contro il riscaldamento globale

a cura di Gino Rubini

 

Veicoli aerei senza equipaggio: implicazioni per la sicurezza e la salute sul lavoro

Fonte EU-OSHA

Parole chiave:

L’uso di veicoli aerei senza pilota (UAV) sta crescendo in tutti i settori grazie alle loro caratteristiche distintive e alla promessa di processi di lavoro più efficienti. Tuttavia, la loro integrazione nei luoghi di lavoro presenta anche sfide per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL).

Questo documento di discussione esplora le questioni correlate e identifica le lacune della ricerca con l’obiettivo di far avanzare la letteratura sulle preoccupazioni in materia di SSL e sulle implicazioni per i lavoratori che interagiscono con gli UAV. Vengono fornite raccomandazioni per le parti interessate che mirano alla risoluzione dei problemi sul posto di lavoro e possono anche prevenire il rallentamento degli sviluppi nel settore.

Scarica il documento  In: EN

Inail. Aderenza agli standard di sicurezza in risonanza magnetica: percorso di autovalutazione dedicato alle strutture sanitarie

Fonte Inail

Con questo documento si propone un percorso di autovalutazione alle strutture sanitarie e a tutti gli addetti al settore coinvolti nell’uso clinico delle apparecchiature di risonanza magnetica mettendo a disposizione una check list di controlli da effettuare per verificare la corretta installazione e il mantenimento delle condizioni di corretta operatività delle apparecchiature in conformità ai vigenti standard di sicurezza.

Immagine Aderenza agli standard di sicurezza in risonanza magnetica: percorso di autovalutazione dedicato alle strutture sanitarie

Il documento vuole rappresentare un elemento di supporto anche per gli organi di vigilanza locali demandati all’azione di controllo.

Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

INRS – Travail & Sécurité : numéro de septembre 2023

Agir après un accident du travail

Le numéro 851 du magazine Travail & Sécurité est paru. Le dossier du mois a pour thématique « Agir après un accident du travail ». Au sommaire, découvrez un entretien avec Agnès Parent-Thirion, directrice de recherche à la Fondation européenne pour l’amélioration des conditions de vie et de travail (Eurofound) ou encore un reportage « En Images » au cœur du festival des Nuits de Fourvière à Lyon. .

Per leggere il Magazine vai al sito INRS

Solitudine e salute

Fonte: Saluteinternazionale che ringraziamo 

Autrice : Letizia Fattorini

La solitudine può contribuire ad una costellazione di disturbi psichici e/o fattori di rischio psicosociali, inclusa la sintomatologia depressiva: alcolismo, pensieri suicidi, impulsività e comportamenti aggressivi, ansia sociale. È anche un fattore di rischio per patologie cardiache e obesità  e sembra contribuire alla progressione della malattia di Alzheimer.

Sin dall’antichità, milioni di persone sono morte a causa di epidemie di peste, influenza, colera e altre infezioni (la recente da Covid-19) causate da batteri, virus o altri microrganismi. Grazie ai progressi della medicina, con i vaccini e gli antibiotici siamo riusciti a ridurre fortemente o addirittura eliminare questi assassini di massa.

Le società moderne stanno però affrontando un nuovo tipo di patologie contagiose e a rapida diffusione: le epidemie comportamentali. I tassi annuali di mortalità per suicidio e overdose da oppiacei sono aumentati negli ultimi due decenni e, ad oggi, sono responsabili del decesso di un americano ogni cinque minuti e mezzo. A contribuirvi non è un microbo patogeno, ma piuttosto una “tossina comportamentale”, difficile da rilevare e sempre più frequentemente letale: la solitudine (1). Più di un quinto degli adulti americani riferisce che spesso, o addirittura sempre, si sente solo o isolato dagli altri. La solitudine è una condizione soggettiva, in cui l’individuo si percepisce socialmente isolato anche quando si trova in mezzo ad altre persone (2): detta anche “isolamento sociale percepito”, essa è correlata, ma distinta dall’isolamento sociale, che è invece uno stato oggettivo, legato al numero di interazioni con gli altri individui.

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Re: Il mio ordine è pronto? La vendetta dei fattorini a Grenoble

Fonte ARTE.TV  per vedere il video clicca QUI 

Niente capo, niente orari, niente luoghi di lavoro fissi: è la realtà in piena espansione dei cosiddetti fattorini “uberizzati”, la cui giornata di lavoro dipende dagli ordini inviati dagli utenti sui loro smartphone. Si tratta di impieghi flessibili, certo, ma anche precari, privi di uno stipendio garantito, delle ferie pagate, della copertura sanitaria e della possibilità di versare i contributi per la pensione. A Grenoble i lavoratori del settore non ci stanno più e cominciano a organizzarsi creando cooperative e sensibilizzando i colleghi con l’obiettivo di migliorare le proprie condizioni di lavoro.
Paese
Francia Anno 2022

Durata 33 min

Disponibile dal 05/07/2023 al 17/10/2025

Greece’s record rainfall and flash floods are part of a trend – across the Mediterranean, the weather is becoming more dangerous

Ioanna Stamataki, University of Greenwich

Recent images of the devastating flash floods caused by Storm Daniel in Greece hit close to home literally and figuratively. As a Greek who has completed a PhD and worked for the past eight years on flash floods, the scenes unfolding across my homeland are painfully real: a stark reminder of the broader environmental challenges we face both on a local and a global scale.

These unprecedented flash floods were triggered by rainfall from the arrival of Storm Daniel on Monday September 4 which also affected Turkey and Bulgaria. The following day, in the village of Zagora, a record-breaking 754mm of rain fell in just 18 hours, leaving parts of the region of Thessaly in crisis and unable to respond.

To put this in perspective, London gets about 585mm of rain over the course of a year while Thessaly gets 495mm, meaning that on Tuesday, about 1.5 years’ worth of rain fell in 18 hours. Imagine the most torrential rain you have ever experienced, perhaps a cloudburst lasting 20 minutes or so. Now imagine it raining that hard but without pause for an entire day.

Flash flooding is short in duration but extremely intense, and typically happens within six hours of heavy rainfall. Unlike regular floods, which develop more slowly and can be predicted in advance, flash floods catch people off guard due to their rapid onset and are rarely recorded in the field.

Annotated map of central Greece
Greece’s daily rainfall record was broken with 754 mm of rain in the village of Zagora – more than double the UK’s equivalent record.
National Observatory of Athens/meteo.gr, CC BY-SA

Catastrophic effects

Across the three affected countries the floods have killed at least 18 people, with many others seeking refuge on their rooftops. There are ongoing power and water outages, infrastructure has been damaged, houses and even entire villages have been completely submerged.

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Inail . Prevenzione incendi per attività ricettive turistico-alberghiere

Fonte Inail.it

Nella presente pubblicazione viene affrontata la progettazione di un’attività ricettiva turistico-alberghiera, utilizzandone e confrontandone gli esiti risultanti, sia mediante il d.m. 9 aprile 1994 (regola tecnica verticale tradizionale pre Codice) che secondo la V.5, “nuova” regola tecnica verticale, che integra, in base alle proprie specificità, le imprescindibili e ineludibili indicazioni fornite dalla regola tecnica orizzontale costituita dal Codice.

 

Immagine Prevenzione incendi per attività ricettive turistico-alberghiere

Prodotto: Volume
Edizioni: Inail 2023
Disponibilità: Si – Consultabile anche in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it

I ricercatori dell’IWH creano una tabella di marcia per la ricerca sull’intelligenza artificiale che dà priorità alla salute dei lavoratori

Fonte : IWH che ringraziamo . 

Un programma in quattro parti evidenzia le principali aree di ricerca per affrontare gli effetti dell’intelligenza artificiale sulla salute e il benessere dei lavoratori

Pubblicato: 31 agosto 2023

Nell’autunno del 2022, un team dell’Institute for Work & Health (IWH) ha riunito un gruppo di esperti per discutere un argomento in rapida evoluzione che avrà impatti sempre più pronunciati sulla vita dei lavoratori: l’intelligenza artificiale ( AI ). Mentre l’intelligenza artificiale continua ad avanzare a un ritmo rapido e poiché sempre più lavoratori svolgono aspetti del loro lavoro tramite o con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, la domanda sempre presente nella mente dei ricercatori dell’IWH è quale impatto l’intelligenza artificiale avrà sulla salute, sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. benessere e come questi impatti saranno distribuiti nel mercato del lavoro.

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Bernie Sanders: “Oggi vediamo i lavoratori sollevarsi e reagire”

Autore:  Bernie Sanders

Questo articolo è riprodotto e tradotto con l’assistenza di google translator dal sito Labornotes.org. Per approfondimenti a fini professionali e/o di studi si raccomanda di fare riferimento al testo originale sul sito Labornotes.org

“In un momento di avidità aziendale senza precedenti, abbiamo bisogno di una risposta senza precedenti da parte dei lavoratori”, ha affermato il senatore Bernie Sanders davanti a un pubblico di 2.000 attivisti sindacali al Congresso mondiale dell’UNI Global Union a Filadelfia il 27 agosto. UNI Global è una federazione sindacale internazionale con affiliati in 150 paesi che rappresentano 20 milioni di lavoratori, tra cui bidelli, impiegati delle poste, addetti ai call center e dipendenti del commercio al dettaglio.

Sanders ha sottolineato la crescente organizzazione dei lavoratori negli Stati Uniti, comprese le lotte contrattuali dei Teamsters e degli Auto Workers con UPS e le tre grandi case automobilistiche, nonché le campagne sindacali di Amazon, Starbucks e Google. “Sebbene ci sia molto di cui preoccuparsi nell’economia odierna”, ha affermato Sanders, “ci sono anche alcune ottime notizie. E cioè: oggi vediamo i lavoratori sollevarsi e reagire in un modo che non vedevamo da decenni”.

Di seguito è riportata una versione leggermente modificata delle sue osservazioni. —Editori.

Non c’è stato un momento nella storia moderna più urgente di adesso perché i lavoratori si uniscano e uniscano le forze in solidarietà.

Mai prima d’ora nella storia umana così pochi hanno posseduto così tanto.

Mai prima d’ora nella storia umana si è verificata una tale disuguaglianza di reddito e ricchezza.

Mai prima d’ora nella storia abbiamo avuto una tale concentrazione di proprietà.

Mai prima d’ora nella storia abbiamo visto una classe di miliardari con così tanto potere politico.

E mai prima d’ora abbiamo visto un livello senza precedenti di avidità, arroganza e irresponsabilità da parte della classe dirigente.

Lo vediamo negli Stati Uniti e praticamente in ogni paese della terra.

DISUGUAGLIANZA SENZA PRECEDENTI

In questo paese, tre persone ora possiedono più ricchezza della metà più povera della società. Nel frattempo, nel paese più ricco della storia del mondo, decine di milioni di persone lottano per mettere il cibo in tavola, trovare alloggi a prezzi accessibili, assistenza sanitaria a prezzi accessibili, farmaci da prescrizione a prezzi accessibili, assistenza all’infanzia a prezzi accessibili e opportunità educative a prezzi accessibili.

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P. Pascucci: La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nel settore ferroviario, tra norme generali e norme speciali – DSL

Il Prof. Paolo Pascucci ha pubblicato sulla rivista di Olympus (Diritto della Sicurezza sul Lavoro), dopo la notizia della tragedia di Brandizzo, questo articolo con la relazione che ha tenuto nelle varie edizioni del corso sulla sicurezza ferroviaria organizzato dal Coordinamento Interregionale e rivolto agli operatori dei Servizi PSAL di tutta Italia.

Per scaricare il file dell’articolo vai al sito CIIP 

COR-RENAM ER: Casi di Mesotelioma in Emilia Romagna – Report aggiornato al 30 giugno 2023

Bologna, 5 settembre 2023

Pubblicato il rapporto del COR-RENAM Emilia-Romagna con i dati del Registro Mesoteliomi aggiornati al 30 giugno 2023.

Scarica il rapporto “Il MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA: incidenza ed esposizione ad amianto aggiornata al 30 giugno 2023”  a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone

Nel report, i dati dell’anno 2022, ancora in via di definizione (saranno più completi nei prossimi report) , registrano il dato di 140  casi di mesoteliomi da esposizione pregressa all’amianto, vengono inoltre registati 57 nuovi casi registrati nel primo semestre dell’anno .

Andamento medie quinquennali: (1997-2001) media 81,8 casi anno; (2002-2006) media 113 casi anno; (2007-2011) media 130,8 casi anno; (2012-2016) media 150,2 casi anno; (2017-2021) media 152,6 casi anno;

Al 30 giugno 2023, risultano archiviati 4.182 casi, tra cui 196 sospetti, risultati alle successive indagini non mesoteliomi e 3.986 mesoteliomi maligni. Tra questi, 107 risultano incidenti in epoca anteriore al 01/01/1996, data di inizio della rilevazione dell’incidenza su base regionale, e 458 diagnosticati in persone non residenti nella nostra Regione, la cui documentazione è stata per intero trasmessa al COR di residenza.

L’analisi dei dati, pertanto, è stata condotta sui 3.421 casi di MM incidenti in cittadini effettivamente residenti in Emilia-Romagna alla data della diagnosi.

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Dopo Brandizzo

 

Fonte:  SNOP che ringraziamo 

Un’altra terribile tragedia. Come tutte le volte che più lavoratori muoiono contemporaneamente, maggiore risalto sui media….ma poi, lo sappiamo, in pochi giorni le cronache parleranno d’altro.

Già sembra di capire che saranno individuati “colpevoli” nei gradini più bassi della catena organizzativa: eppure è noto, anche se non all’opinione pubblica, che questo accadimento non è per nulla nuovo, di episodi del genere, con o senza vittime, se ne sono verificati non pochi, spesso senza conseguenze per “fortuna” delle potenziali vittime (un po’ com’è accaduto ad almeno un altro lavoratore l’altra notte a Brandizzo).  Non mancano dati e testimonianze a conferma di ciò.

E sullo sfondo (come sottolinea il Segretario Generale della FILLEA CGIL[1]) i problemi relativi agli appalti, che riguardano l’intero sistema delle manutenzioni (ben oltre, quindi, le manutenzioni ferroviarie), e la liberalizzazione del subappalto “a cascata” introdotta dal nuovo codice degli appalti varato dal governo in carica.

La fattispecie del “lavoro nelle ferrovie” rimane una paradossale (ma forse non sorprendente) anomalia, con l’inattuato aggiornamento delle norme specifiche su prevenzione, sicurezza e salute nel settore e la mancata armonizzazione con il D.Lgs. 81/08 (prevista da ormai 15 anni nell’art. 3)[2]

In questi anni ci sono state iniziative per richiamare l’attenzione su questo colpevole ritardo, senza nessun esito.

Ci aggiorniamo quindi alla prossima, probabilmente inevitabile, tragedia.

Rimandiamo ad un’interessante pubblicazione diffusa nelle ultime ore dal prof. Paolo Pascucci [3], che – come noi – esprime indignazione, oltre che tanta tristezza e rabbia, per una situazione cronicamente irrisolta. Ne riportiamo le condivisibili conclusioni: “dopo quasi tre lustri di ritardi inescusabili, pare ormai giunto il momento di chiarire definitivamente la questione apponendo la parola “fine” ad una sconcertante vicenda regolativa che rischia seriamente di porre a repentaglio la salute e la sicurezza di chi lavora in ambito ferroviario. Ad invocare chi di dovere a pronunciare finalmente quella parola non è soltanto chi tenta di interpretare le norme, ma soprattutto chiunque lavori in ambito ferroviario e, purtroppo, anche la voce assordante di chi non può più avere voce”.

 

Seguiremo gli sviluppi.

[1] La dolorosa lezione di Brandizzo

[2] Lettera CIIP su sicurezza del lavoro nei settori ferroviario, portuale, marittimo, pesca

[3] P. Pascucci: La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nel settore ferroviario, tra norme generali e norme speciali: DSL n. 1 (2023)

La precarietà del lavoro mina la democrazia

Fonte: Eurofound 

 

I lavoratori con contratto non a tempo indeterminato e i lavoratori senza contratto formale sono meno soddisfatti del funzionamento della democrazia nel loro paese, così come lo sono i lavoratori che vivono in condizioni di precarietà lavorativa. Hanno meno probabilità di votare alle elezioni e anche meno probabilità di partecipare alle manifestazioni, un indicatore di disimpegno.

Il nuovo rapporto di Eurofound sulle  implicazioni sociali dell’instabilità del mercato del lavoro  analizza i gruppi sociali il cui attaccamento al mercato del lavoro può essere instabile e che hanno maggiori probabilità di avere accordi di lavoro non standard, e le implicazioni di tali accordi, compreso il benessere dei lavoratori, la sicurezza sociale esclusione, fiducia, percezione di equità e partecipazione politica.

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E’ una pratica diffusa di organizzazione del lavoro basata sull’ “informalità maligna” ad avere ucciso i 5 lavoratori di Brandizzo ?

 

La tragedia di Brandizzo: cinque lavoratori di un’impresa d’appalto mentre stavano sostituendo un pezzo di binario sono stati travolti e uccisi da un convoglio ferroviario in transito . Quei lavoratori , secondo quanto dichiarato dalla dirigenza RFI, non dovevano trovarsi sulla linea in quanto non era stata data nessuna autorizzazione ad iniziare i lavori. Su quella linea non c’è il sistema di sicurezza più recente in uso soltanto sulle linee ad alta velocità. La vecchia strumentazione elettronica che avrebbe dovuto segnalare “il binario occupato” pare, dalle informazioni dei giornali, fosse inattiva. Le autorizzazioni  vengono ancora trasmesse con schede cartacee e comunicazioni telefoniche ai responsabili della protezione RFI. A loro volta gli addetti alla protezione presenti sul cantiere autorizzano i lavoratori dell’impresa ad occupare la sede e a lavorare sul binario autorizzato. La squadra dei lavoratori ha iniziato i lavori , dopo alcuni minuti è arrivato un convoglio in ritardo a oltre 100 chilometri orari che li ha travolti e uccisi.

Le indagini della magistratura sono in corso per ricostruire la sequenza di errori che ha portato a questa tragedia.

Il percorso più facile sarebbe quello di attribuire al responsabile della protezione RFI e al corrispettivo capo squadra dell’azienda che aveva in appalto i lavori una esclusiva e totale responsabilità per quanto è accaduto.

Dalle notizie della stampa si deduce che i PM sono orientati, invece, a svolgere indagini in profondità per ricostruire al meglio il contesto organizzativo nel quale sono maturate le condizioni perché si determinassero comportamenti tanto pericolosi da sfociare nella tragedia.

Da una lunga esperienza nell’ambito della sicurezza del lavoro posso affermare che molto spesso la genesi di eventi tragici come quello avvenuto a Brandizzo hanno origini nelle modalità non solo formali di gestione dell’organizzazione del lavoro.

Gli studiosi di organizzazione del lavoro sanno benissimo che a fianco delle regole e delle modalità formali di gestione, nel tempo, possono emergere e prendere forza per iniziativa dei lavoratori, dei preposti, di dirigenti, delle pratiche informali che modificano le modalità operative prescritte. Questo avviene, spesso, perché nell’agire direttamente i lavoratori, i preposti, a volte anche dirigenti intermedi scoprono modi di organizzare il lavoro meno faticosi o più rapidi ed efficaci rispetto alle prescrizioni formali dell’azienda. L’organizzazione informale del lavoro è ben nota alle imprese come fenomeno da studiare, sorvegliare e dal quale apprendere per correggere al meglio la propria organizzazione del lavoro. L’organizzazione informale del lavoro in diversi casi è un fenomeno benigno che viene gestito,  dalle imprese con attenzione e consapevolezza e recuperato con la modifica delle regole operative formali.

Esistono poi situazioni ove il fenomeno è di natura diversa. In questi casi siamo di fronte a pratiche di informalità maligna che crescono a fianco delle procedure formali come modalità per “semplificare” procedure di sicurezza che “intralciano” il lavoro, per ridurre i costi, per bypassare “tempi morti”, per un malinteso obiettivo di efficienza, per sfruttamento del lavoro…

Non sappiamo se nel caso del drammatico evento di Brandizzo alla base degli errori e reati addebitati all’addetto RFI e al caposquadra dell’azienda esecutrice  vi sia stata una pratica ricorrente  di organizzazione informale del lavoro maligna non monitorata, sorvegliata e censurata adeguatamente dalla stazione appaltante .

Saranno i magistrati a ricostruire il contesto e il sistema di responsabilità aziendali che hanno portato a questa tragedia.

Possiamo dire, in generale, che le pratiche di “informalità maligna” della organizzazione del lavoro hanno maggiori possibilità di diffondersi laddove esiste una cultura aziendale burocratica e orientata ad esternalizzare le responsabilità e a non fare  il monitoraggio sulle modalità concrete in cui si lavora.

Gino Rubini

Gli operai travolti dal treno a Brandizzo. Un caso da manuale di mancata valutazione e gestione dei rischi da interferenze

OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale – Molfetta (BA), 28 settembre 2023

Convegno Nazionale “OLTRE LA RETE: Salute e sicurezza sul lavoro nella pesca professionale” 28 settembre 2023 / Ore 8.30—17.30 ISTITUTO “A. VESPUCCI” – Strada Vicinale Rotonda— Loc. I Cala – MOLFETTA

def LOCANDINA PROGRAMMA

Per scaricare il file .pdf della Locandina Clicca QUI 

Un approfondimento sulle tematiche della sicurezza sul lavoro degli operatori della pesca professionale è necessario per favorire la conoscenza e la condivisione delle pratiche preventive attivate nelle varie marinerie italiane per far emergere le principali criticità operative e per stimolare riflessioni utili da riportare ai livelli decisionali e nelle pratiche quotidiane degli operatori del settore. E’ questo lo scopo del Convegno nazionale voluto a Molfetta dalla ASL – BA Dipartimento di Prevenzione – SPeSAL Area Nord che ospiterà operatori provenienti da tutta Italia che condivideranno le proprie esperienze sull’argomento.

La dolorosa lezione di Brandizzo

Fonte Collettiva che ringraziamo

L’INTERVISTA

I binari © Marco Merlini Roma, 18 settembre 2020 Stazione Termini I binari
Foto: Marco Merlini

STEFANO IUCCI

Per Genovesi, segretario generale Fillea Cgil, nelle manutenzioni bisogna mettere mano al mix nefasto tra modello organizzativo non all’altezza, competizione sui costi e tecnologia non adeguatamente utilizzata

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Se c’è una cosa che la tragedia di Brandizzo può aiutarci a capire, è come evitare che il mix tra un modello organizzativo non all’altezza e tutto concentrato su sfruttamento e profitti, una competizione malata giocata sui costi e una tecnologia non adeguatamente utilizzata possano portare a sciagure come quella capitata pochi giorni fa. “Sono anni che registriamo e denunciamo situazioni in cui solo il caso e molta fortuna hanno evitato altre stragi su strade e linee ferroviarie come quella di Brandizzo”, attacca Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil che incontriamo alla vigilia dello sciopero che lunedì 4 settembre vedrà insieme i lavoratori edili e dei trasporti. Per Genovesi “questa deve dunque essere l’occasione per rimettere in discussione tutto il sistema delle manutenzioni e i modelli di business che vi sono dietro”.

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Lavoro notturno e lavoro a turni: effetti sulla salute e prevenzione

Fonte: Punto Sicuro che ringraziamo

L’Istituto francese INRS ha prodotto un dossier che permette di conoscere lo stato delle conoscenze e migliorare la prevenzione per il lavoro notturno e a turni. Focus sugli effetti sulla salute e sulle misure di prevenzione.

Parigi, 28 Ago – Gli orari di lavoro atipici, tra cui, ad esempio, il lavoro a turni e il lavoro notturno, interessano molti settori e sono in aumento con una crescita sensibile tra le donne e nel settore dei servizi.

Per i lavoratori queste forme di organizzazione del lavoro si accompagnano a una “desincronizzazione” dei ritmi biologici, sociali e familiari, che, come indicano diversi studi, può portare a vari problemi di salute. E per questo motivo è importante conoscere i rischi e promuovere e incoraggiare l’introduzione di misure preventive.

Ad affermarlo è un dossier pubblicato in Francia dall’Institut National de Recherche et de Sécurité pour la prévention des accidents du travail et des maladies professionnelle ( INRS ), un’associazione istituita sotto l’egida del sistema di sicurezza sociale francese (CNAM).  Il dossier – dal titolo “Travail de nuit et posté: état des connaissances et prévention en milieu professionnel” (Lavoro notturno e a turni: stato delle conoscenze e prevenzione sul posto di lavoro) – è stato pubblicato nella rivista tecnica dell’INRS “Hygiène & sécurité du travail” (HST) n° 270 di marzo 2023.

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For minorities, biased AI algorithms can damage almost every part of life

shutterstock.

Arshin Adib-Moghaddam, SOAS, University of London

Bad data does not only produce bad outcomes. It can also help to suppress sections of society, for instance vulnerable women and minorities.

This is the argument of my new book on the relationship between various forms of racism and sexism and artificial intelligence (AI). The problem is acute. Algorithms generally need to be exposed to data – often taken from the internet – in order to improve at whatever they do, such as screening job applications, or underwriting mortgages.

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È inutile evocare Caronte, serve una comunicazione positiva

Riproduciamo l’editoriale dal sito dell’associazione Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenbile ASVIS. Il richiamo ad un uso responsabile delle parole e dei loro significati per non alimentare paure è da noi pienamente condiviso. I media dovrebbero rendere accessibili le conoscenze scientifiche ai cittadini profani senza inutili coloriture retoriche …. Fonte ASVIS

 

 

Quali parole usiamo quando parliamo di crisi climatica, ambiente, povertà e disuguaglianze, energia? Tra nomi fantasiosi, caldo opprimente e alluvioni, una cosa è certa: non è il terrore che ci farà stare meglio. 25/8/23

di Elis Viettone

Crisi climatica, crisi energetica, crisi economica, crisi sanitaria, crisi bellica: è corretto parlare di crisi per tutte queste differenti circostanze? Sì, se restituiamo alla parola crisi il suo significato originario, ovvero l’antico greco κρίσις: culmine, punto di svolta, ma anche distinguere, decidere (vocabolario Treccani). Il problema è che accanto alla narrazione di queste crisi, spesso come comunicatori perdiamo di vista il fine ultimo della corretta informazione, ovvero rendere le persone consapevoli, capaci di scelte per cambiare lo stato delle cose, in vista, nel migliore dei mondi possibili, dell’interesse generale e del bene comune.

Se le parole sono il mezzo che abbiamo per informare, forse dovremmo – comunicatori, giornalisti e tutti coloro che orientano il dibattito pubblico – prestare più attenzione ai termini e ai concetti che esprimiamo per analizzare, definire e affrontare le questioni, ricordandoci di prospettare sempre scenari alternativi e soluzioni razionali.

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ETUI – Il futuro dell’Europa sociale volume 29 Numero 2, maggio 2023

 

Durante le Commissioni Barroso (2004–2014) gli obiettivi economici erano considerati di gran lunga più importanti degli obiettivi sociali e la politica sociale era ampiamente vista come un ostacolo alla crescita economica, all’innovazione e al pareggio di bilancio. Di conseguenza, in quel periodo, ci sono state poche nuove iniziative dell’UE nel campo della politica sociale, mentre è stata esercitata una pressione per ridimensionare o decentralizzare le politiche sociali nazionali. Negli ultimi anni, tuttavia, l’adozione del pilastro europeo dei diritti sociali (EPSR), la crisi COVID, ma anche il cambiamento climatico e la digitalizzazione hanno aperto nuovi spazi per portare avanti temi sociali ed espandere l’Europa sociale. Di conseguenza, il discorso delle istituzioni europee è cambiato radicalmente, passando da una visione delle politiche sociali come un fattore di costo a un’enfasi sulla necessità di rafforzare i diritti sociali per affrontare con successo le molteplici sfide cui devono far fronte le società europee. Ad esempio, il piano d’azione EPSR afferma che “è necessario rafforzare i diritti sociali e rafforzare la dimensione sociale europea in tutte le politiche dell’Unione, come sancito dai trattati. Ciò garantirà che la transizione verso la neutralità climatica, la digitalizzazione e il cambiamento demografico sia socialmente giusta ed equa, e farà sì che il Green Deal europeo e il prossimo Decennio digitale 2030 siano un successo per tutti gli europei.” Stabilisce inoltre tre obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il 2030: almeno il 78% della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni dovrebbe avere un lavoro; almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno alla formazione; e una riduzione di almeno 15 milioni del numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale.

Maarten Keune e Philippe Pochet

Il numero completo può essere trovato qui

Co-curatori: Philippe Pochet, Vera Šćepanović, Maarten Keune

Caporedattore: Marina Luttrell

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La posta in gioco della classe operaia nella lotta contro il riscaldamento globale

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Suggerirò qui che la classe operaia ha un ruolo unico da svolgere nella lotta contro il riscaldamento globale perché le classi proprietarie e gestionali hanno interessi legati a un sistema economico che ha una tendenza intrinseca alla devastazione ecologica mentre la classe operaia non.

Nel suo avvertimento “Codice Rosso per l’Umanità” del 2021, il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite ha affermato: “I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili: le emissioni di gas serra derivanti dalla combustione di combustibili fossili e dalla deforestazione stanno soffocando il nostro pianeta e mettendo miliardi di persone a rischio immediato. Il riscaldamento globale sta colpendo ogni regione della Terra…” Con i danni causati dall’intensificarsi delle tempeste e la gente che muore a causa delle ondate di caldo, potrebbe sembrare che tutti hanno un interesse nel progetto di sostenibilità ecologica e di porre fine rapidamente alla combustione di combustibili fossili. Come sappiamo, tuttavia, vari settori delle classi proprietarie e gestionali perseguono profitti dall’estrazione, dalla raffinazione e dalla combustione di combustibili fossili. Proteggono gli investimenti irrecuperabili in infrastrutture basate sui combustibili fossili (come le centrali elettriche a gas) o propongono strategie altamente improbabili (come la cattura e lo stoccaggio del carbonio). Pertanto molti settori delle classi più elevate della nostra società rappresentano un ostacolo alla sostenibilità ecologica.

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La casa editrice scientifica Springer Nature ha ritirato lo studio di quattro fisici italiani che negava gli impatti della crisi climatica

Fonte:  Valigia Blu che rigraziamo

 

Springer Nature, uno dei maggiori editori scientifici, ha dichiarato di aver ritirato uno studio sottoposto a peer-review a firma del fisico nucleare, Gianluca Alimonti, del meteorologo agrario, Luigi Mariani, e dei fisici Franco Prodi e Renato Angelo Ricci, perché presentava conclusioni fuorvianti sull’impatto del cambiamento climatico. Prodi e Ricci sono tra i firmatari della World Climate Declaration, in cui si afferma che “non c’è alcuna emergenza climatica” e che “arricchire l’atmosfera di CO2 è vantaggioso”. Franco Prodi è uno dei cosiddetti “falsi esperti”, o “pseudoesperti” – nel senso che pur essendo scienziati (nel caso di Prodi, fisici dell’atmosfera) nella loro carriera non si sono mai occupati di cambiamento climatico e non possono essere considerati esperti della materia – spesso intervistati sui media generalisti dando l’impressione ingannevole che il dibattito scientifico sia ancora aperto.

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E’ disponibile online la Rivista Ecoscienza 3/2023 dell’Arpa Emilia-Romagna

Fonte : Ecoscienza

Ecoscienza n. 3/2023

Fare i conti con l’ambiente

I sistemi di contabilità ambientale integrata a supporto delle politiche di sostenibilità.
Una Terra per tutti, è ora di agire per un sistema economico orientato al benessere.

Qualità dell’aria
Dal progetto Prepair valutazioni e strumenti per il risanamento.

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