Fonte ORSA Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare – Regione Campania che ringraziamo
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il Laboratorio di riferimento dell’UE (EURL) hanno pubblicato una relazione congiunta sulla situazione epidemiologica dell’Influenza Aviaria a livello mondiale nell’UE relativa al periodo: dicembre 2022 – marzo 2023, con particolare riferimento ai nuovi focolai nei volatili ed alle infezioni occasionali nei mammiferi.
In Europa e nel mondo la situazione dell’influenza aviaria è in continua evoluzione: i casi di infezione da ceppi ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici (in particolare nei gabbiani) sono in deciso aumento a fronte di una riduzione di focolai infettivi nel pollame allevato.
Il rischio di infezione da virus HPAI per il pollame potrebbe tuttavia nuovamente aumentare nei prossimi mesi a causa degli spostamenti di gabbiani riproduttori verso l’interno con possibili sovrapposizioni nelle aree di produzione di pollame.
In alcuni dei ceppi virali circolanti sono state rilevate, inoltre, mutazioni genetiche associate ad adattamento del virus ai mammiferi. Recenti episodi di mortalità di massa in mammiferi come i leoni marini (Perù – gennaio e febbraio 2023) suggeriscono infatti una potenziale trasmissione dei virus HPAI anche tra i mammiferi.
In questo contesto gli studiosi dell’EFSA e dell’EURL raccomandano di estendere e potenziare la sorveglianza ai mammiferi selvatici e di allevamento, in particolare ai visoni americani e ai suini, in quelle zone dove l’HPAI è circolante.
Relativamente al rischio per la popolazione generale, pur essendo state segnalate sporadiche infezioni da influenza aviaria nell’uomo, l’ECDC stima che il rischio sia basso, e da basso a moderato per i lavoratori addetti e/o altre persone a contatto con volatili e mammiferi morti o malati e potenzialmente infetti. Per gli addetti ai lavori ECDC, EFSA e EURL raccomandano l’uso appropriato di dispositivi di protezione individuali.
Fonte: Efsa Journal 2023;21 (3):7917