Aggiornamenti dal Processo Eternit di Novara 

 

Foto di un tetto d’amianto, wikipedia

di Laurie Kazan-Allen 

Fonte : Segreteria internazionale per la messa al bando dell’amianto 

Il 13 settembre 2021 un evento sismico in un tribunale italiano è passato in gran parte inosservato. L’Italia è l’unico Paese al mondo che ha cercato con costanza e coscienza di rendere conto dei responsabili dell’epidemia nazionale di malattie legate all’amianto che ha tolto la vita a un numero imprecisato di cittadini. 1 Per i loro reati sono stati processati individualmente e congiuntamente i titolari di conglomerati di amianto, i dirigenti dei singoli stabilimenti e gli altri che sovrintendevano alla produzione e alla commercializzazione di materiale cancerogeno. L’imputato ha affrontato una serie di accuse tra cui omicidio colposo, omicidio volontario e reati ambientali.

Questa settimana alla Corte d’Assise di Novara, la Procura della Repubblica ha iniziato a presentare il caso – noto come Eternit bis – contro il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, accusato, in questo caso, di omicidio volontario per la morte tra il 1992 e il 2016 di 63 lavoratori e 320 persone del pubblico che hanno respirato le fibre di amianto liberate dalle operazioni dello stabilimento Eternit di Casale Monferrato. Negli ultimi dieci anni Schmidheiny è stato accusato in diverse giurisdizioni italiane di omicidio, omicidio colposo, omicidio colposo aggravato, danni permanenti all’ambiente e mancato rispetto delle norme di sicurezza. 2Schmidheiny non è mai apparso di persona in nessuno dei processi italiani e ha affermato che le azioni legali contro di lui equivalevano a “tortura di stato” da parte di uno “stato fallito”. Essere il bersaglio di questa prolungata vendetta legale, ha detto, ha danneggiato la sua salute mentale e lo ha costretto a trovare conforto nella meditazione per affrontare “il suo odio per gli italiani”.

La testimonianza di due testimoni dell’accusa è stata ascoltata il 13 settembre. Il primo a testimoniare è stato Nicola Pondrano, dipendente Eternit presso lo stabilimento dal 1974 al 1979, 3 funzionario della CGIL di Casale Monferrato, coordinatore della CGIL di Alessandria e Italia , esperto in controversie di lavoro legate all’amianto e socio fondatore di un’associazione italiana vittime dell’amianto: Associazione famigliari e vittime amianto. 4 Il solo leggere un resoconto della sua avvincente e dettagliata testimonianza, durata cinque ore, lascia quasi senza fiato, non solo per la natura onnipervasiva della polvere impenetrabile che circonda gli operai di Eternit ma anche per la spensieratezza della direzione che li rassicurava continuamente che l’esposizione all’amianto rappresentava un rischio zero per i lavoratori delle fabbriche.

Le condizioni descritte da Pondrano nello stabilimento di Ronzone a Casale Monferrato suonavano come una scena dell’inferno dantesco. In effetti, come essere in uno dei circoli di Dante era come lo descriveva alla corte.

 

“Era una fabbrica che aveva 70 anni, dove c’era molta polvere, umidità, calore… Ricordo che c’era questa usanza di affiggere i manifesti funebri dei morti sulle due grandi colonne all’ingresso del costituzione, in segno di condivisione. Ho subito notato l’eccessiva mortalità di questi lavoratori, molti intorno ai 50 anni, morti prima dell’età pensionabile Era naturale chiederci ‘cosa stava succedendo qui’”.

La polvere della lavorazione dei tubi in cemento-amianto era, ha detto Pondrano: “ingestibile. Lo raccoglievamo con una pala e lo gettavamo nei sacchi, e non so cosa sia successo a quei sacchi pieni di polvere». Gran parte dei rifiuti, lo sappiamo ora, veniva ceduta gratuitamente oa basso costo per la costruzione di campi da calcio, cortili e aie e persino come materiale isolante domestico.

Durante la sua testimonianza, il testimone ha spiegato il rischio più ampio rappresentato dalle esposizioni tossiche in fabbrica:

“Quando penso a quel momento, mi sento male, perché so che non mi sono protetto abbastanza. So cosa potrebbe succedermi, ma non mi perdonerei mai se succedesse qualcosa a mia figlia [che è stata esposta all’amianto che ha portato a casa sui suoi vestiti e nei suoi capelli]”.

Il secondo e ultimo testimone della giornata è stato Albino Defilipp, dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte (ARPAP) dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte . Defilipp ha informato la corte circa il mandato di ARPAP, le sue tecniche di valutazione e i 195 siti in tutta la regione dove era stata trovata contaminazione da amianto.

La prossima udienza si terrà venerdì 17 settembre 2021 e vedrà le presentazioni dei testimoni dell’accusa Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, Giuliana Busto, presidente di AFeVA e Bruno Pesce delle vittime dell’amianto, attivista di lunga data Ci saranno ulteriori udienze il 4, 8 e 27 ottobre e poi ogni lunedì. Il procedimento si sta svolgendo a porte chiuse a causa delle restrizioni Covid-19.

16 settembre 2021

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1 Imarisio, M. Amianto, la strage e il processo dimenticati . 14 settembre 2021.
https://www.corriere.it/editoriali/21_settembre_14/strage-processodimenticati-34d9e36e-158d-11ec-87fe-df13c0096efb.shtml

2 Kazan-Allen, L. Déjà Vu: Stephan Schmidheiny al molo. 15 giugno 2021.
http://www.ibasecretariat.org/lka-deja-vu-stephan-schmidheiney-in-the-dock.php

3 All’Eternit Bis inizia il dibattimento. Pondrano è il primo teste [Il dibattito inizia all’Eternit Bis. Pondrano è il primo testimone]. 13 settembre 2021.
https://www.ilpiccolo.net/generic/2021/09/13/news/all-eternit-bis-inizia-il-dibattimento-pondrano-e-il-primo-teste-129898/

4 Mossano, S. «C’era tanta di quella polvere all’Eternit, ma la dirigenza assicurò che l’amianto non è pericoloso» [“C’era tanta polvere in Eternit, ma la direzione ci ha assicurato che l’amianto non è pericoloso”]. 14 settembre 2021.
https://www.silmos.it/cera-tanta-di-quella-polvere-alleternit-ma-la-dirigenza-assicuro-che-lamianto-non-e-pericoloso/