Il governo taglia le risorse strutturali per i progetti d’investimento e formazione destinati dall’Inail per la salute e sicurezza nel lavoro.

 

I sondaggi continuano a confermare che circa il 60% degli italiani esprimerebbe  in questi giorni un voto favorevole a questo governo. E’ ovvio, il problema non sono i sondaggi ma gli italiani che continuano imperterriti ad esprimere consenso ad un governo che in questi giorni, tra  altre nefandezze, ha trovato il modo per manifestare la propria amabile indifferenza rispetto alle condizioni di sicurezza nel lavoro. Vi sono stati 713 morti sul lavoro nei primi 8 mesi del 2018 e migliaia di persone che sono rimaste ferite o invalidate gravemente. A fronte di questi dati che segnano drammaticamente la vita di migliaia di persone infortunate e le loro famiglie, il governo che fa ? Taglia i già scarsi fondi delle risorse strutturali destinate dall’Inail per il finanziamento dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza al lavoro, in particolare destinati alle Pmi. Allo stato dell’arte la cifra da tagliare ammonterebbe a circa 110 milioni ( il testo del dispositivo della manovra non è ancora “stabilizzato”, potrebbero esserci ulteriori sorprese).


La “deviazione” di fondi finalizzati a progetti per la sicurezza verso le coperture per ridurre i premi Inail è una scelta ingiusta e pericolosa: saranno proprio i settori con profili di rischio elevati a non essere più stimolati a gestire meglio i rischi. Con la riduzione automatica dei premi Inail, a pioggia, non ci sarà più un incentivo per le imprese, in particolare quelle con profili di rischio elevati, a progettare forme di organizzazione della sicurezza del lavoro migliori. Siamo di fronte ad atti di governo drammaticamente concreti che tracciano in modo chiaro il segno negativo di decostruzione degli strumenti fondamentali per orientare le imprese ad impegnarsi nella valutazione, progettazione e gestione dei rischi. E’ forse giunto il momento per tanti, lavoratori e lavoratrici che hanno dato il loro consenso ai due partiti di maggioranza che esprimono l’attuale governo, di avviare una riflessione seria sulla propria recente scelta elettorale.
Gino Rubini, editor di Diario Prevenzione