Rapporto Censis 2017: aumenta cultura salute

fonte Regioni.it

(fonte Regioni.it 3281 – 04/12/2017) Il Censis ha pubblicato il suo “Rapporto 2017 sulla situazione sociale del Paese”.  Si evidenzia in particolare “il rimpicciolimento demografico del Paese, la povertà del capitale umano immigrato, la polarizzazione dell’occupazione che penalizza l’ex ceto medio”, e “la paura del declassamento è il nuovo fantasma sociale”. Oltre 1,6 milioni di famiglie nel 2016 sono in condizioni di povertà assoluta: +96,7% sul 2007. Per quanto riguarda la fiducia nelle istituzioni, l’84% degli italiani non ha fiducia nei partiti, il 78% nel Governo, il 76% nel Parlamento, il 70% in Regioni e Comuni.
In sanità è sentita la centralità della prevenzione. Aumenta la cultura della salute degli italiani: “nel periodo 2006-2016 i fumatori sono diminuiti dal 22,7% al 19,8%, i sedentari assoluti dal 41,1% al 39,2%. Nel periodo 2005-2015 cresce dal 64,9% all’84% la quota di donne di 25-69 anni che hanno fatto il pap test, dal 58,6% all’86,4% la quota di donne di 45 anni e oltre che hanno fatto la mammografia”. Ma rispetto a questo andamento positivo della cultura della prevenzione, è di segno contrario quella collegata alla vaccinazione. Si riscontra infatti una diminuzione delle coperture vaccinali: “tra gli adulti la copertura antinfluenzale passa dal 19,6% del 2009-2010 al 15,1% del 2016-2017, tra i bambini l’antipolio passa dal 96,6% del 2000 al 93,3% del 2016, quella per l’epatite B scende dal 94,1% al 93%”. Nel contempo “il 36,2% è favorevole solo alle vaccinazioni coperte dal Servizio sanitario nazionale, il 31,2% si fida sempre e comunque delle vaccinazioni, il 28,6% è dubbioso e decide di volta in volta consultando pediatra o medico”.
Aumenta anche la spesa sanitaria privata delle famiglie: “pari a 33,9 miliardi di euro nel 2016 (+1,9% rispetto al 2012)”, con problemi sempre nelle liste di attesa: “nel 2014-2017 si rilevano +60 giorni di attesa per una mammografia, +8 giorni per visite cardiologiche, +6 giorni per una colonscopia e stesso incremento per una risonanza magnetica”.
Comunque la maggioranza dei cittadini, il 64%, è soddisfatto del servizio sanitario della propria regione, ma siamo al 46,6% nel Sud: “durante l’ultimo anno il servizio sanitario della propria regione è peggiorato secondo il 30,5% degli italiani, quota che sale nel Sud al 38,1% e al Centro al 32,6%”.
E’ sempre sentito il problema della non autosufficienza: “el 2016 le persone non autosufficienti sono 3.378.000 (l’8% della popolazione, con quote pari al 7% nel Sud, al 5,8% al Centro, al 5,5% al Nord-Est e al 4,7% al Nord-Ovest). L’80,8% ha oltre 65 anni di età”. Tra l’altro le famiglie con persone non autosufficienti indicano maggiori difficoltà nel sostenere le spese sanitarie.