Malattie professionali in edilizia: i dati INAIL

Newsletter della Consulenza Medico Legale INCA a cura del Dott. Marco Bottazzi  ( che ringraziamo

L’ultimo numero del periodico curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail presenta la fotografia aggiornata di un ramo di attività che contribuisce al Pil del Paese per circa l’8%, già in sofferenza prima dell’emergenza Covid-19.

I dati presentati dimostrano che per le malattie professionali vi è stato un incremento del 20,3%. Come emerge dall’ultimo numero di Dati Inail, per i lavoratori delle Costruzioni i rischi non derivano soltanto dagli infortuni. Questo settore, infatti, con il 18,3% delle malattie professionali denunciate all’Inail nel 2019 è quello che contribuisce maggiormente, dopo il manifatturiero (21,2%), al numero totale dei casi denunciati all’Istituto nell’Industria e servizi. Nel corso dell’ultimo quinquennio, in particolare, le Costruzioni sono passate dalle 7.493 denunce del 2015 alle 9.016 nel 2019, con un incremento percentuale del 20,3%, molto più alto rispetto al +7,6% dell’intera gestione dell’Industria e servizi, passata da 45.813 a 49.277 casi.

Territorialmente la maggiore crescita si è avuta al Centro con il 45,8% a seguire il Mezzogiorno con il 14,9% (Isole -2,7% e Sud +26,1%) e il Nord con l’1,6% (Nord-Ovest -6,6% e +7,4% Nord-Est)

Con 3.440 casi, nel 2019, è il Centro a denunciare il maggior numero di patologie (Toscana il 39,4% e Marche il 36,2%); 3.102 nel Mezzogiorno (24,9% in Sardegna e 22,1% in Abruzzo) e 2.474 al Nord (un terzo in Emilia Romagna ecirca un quarto inLombardia con il 23,9%).

Gli operatori del settore delle costruzioni sono esposti ad una molteplicità di rischi lavorativi che possono originare molteplici malattie professionali e uno studio dell’European Agency for Safety and Health at Working, già nel 2004, affermava come l’edilizia sia un settore noto per l’incidenza di malattie professionali e i lavoratori edili soffrono più dei colleghi di altri settori di disturbi muscolo-scheletrici, come lombalgie e problemi degli arti; molti di essi risultano ancora oggi esposti ad amianto; i carpentieri hanno un rischio abbastanza elevato di sviluppare un tumore delle cavità nasali come risultato dell’esposizione a polveri di legno; le polveri generate dal taglio e dalla lavorazione di prodotti contenenti silice cristallina, come ad esempio la sabbia, sono in grado di sviluppare silicosi e gravi patologie respiratorie; numerosi lavoratori edili risultano esposti ad alti livelli di rumore e vibrazioni a causa dell’utilizzo di macchinari, tra cui i martelli pneumatici.

Nel 2019 le principali malattie professionali, secondo la classificazione ICD-10, sono state principalmente quelle a carico del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (73,3%; 6.518 casi) con una prevalenza del 34% di discopatie; malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (11,1%; 989)con il 93% di casi di ipoacusia da rumore; del sistema nervoso (9,9%; 876) di cui il 93% di casi da sindrome del tunnel carpale; del sistema respiratorio (2,8%; 245) di cui placca pleurica 17,1% e asbestosi 15,1%; delle patologie tumorali (1,8%; 162) in particolare quello dei bronchi e del polmone con il 40,1% e mesotelioma della pleura con il 21%. Crescono nell’arco del quinquennio 2015-2019 le malattie del sistema nervoso e osteomuscolare rispettivamente del 34,6% e 26,8%,mentre più contenuta la crescita per tumori dell’1,9%. Decrementi si sono invece registrati per il sistema uditivo (-5,7%) e quello respiratorio (-2,4%).

Disturbi muscolo-scheletrici e lombalgie tra le patologie più diffuse. I lavoratori edili soffrono di disturbi muscolo-scheletrici, come lombalgie e problemi degli arti, più degli addetti di altri settori. I carpentieri hanno un rischio abbastanza elevato di sviluppare un tumore delle cavità nasali, come risultato dell’esposizione a polveri di legno, mentre quelle generate dal taglio e dalla lavorazione di prodotti contenenti silice cristallina, come la sabbia, possono sviluppare silicosi e gravi patologie respiratorie. Numerosi lavoratori edili risultano esposti ad alti livelli di rumore e vibrazioni, a causa dell’utilizzo di macchinari come i martelli pneumatici, e molti continuano a essere esposti all’amianto.