Cronache da Berlino al tempo della pandemia – 13 maggio 2020 – di Franco Di Giangirolamo

 

Cigni nei laghi Wansee nei dintorni di Berlino foto gierre

 

A metà di questa settimana un po’ fatidica e di un mese „ di passaggio“ verso una nuova normalità e, spero, verso la definizione concreta di alcune condizioni di base che ci permettano di convivere senza eccessivi danni con il corona-virus, raccolgo alcuni flashes sulla situazione berlinese.

Sul piano sanitario non ci sono state evoluzioni significative, a parte l’Indice Ro che ha toccato il livello di 1,13 a livello nazionale e messo in allarme l’Istituto Koch. Sempre a livello nazionale siamo sui 7.500 decessi , in gran parte registrati in Baviera (oltre 2.000), in Baden Wuerttenberg (1,500) e Nordrehin Westfalen (1.500). A Berlino si resta attorno ai 165 morti e 6.269 contagiati con 5.586 guariti. Motivo di rassicurazione nella capitale è la inaugurazione del cosiddrtto „Ospedale senza pazienti“ allestito prsso la Halle 26 della Fiera, struttura flessibile/modulare con 488 posti letto per terapie intensive, da tenere di riserva nella evenienza di una ondata epidemica eccezionale. Una garanzia più che solida, visto che attualmente sono ricoverati in Ospedale 447 malati da Coronavirus, di cui 135 trattati in terapia intensiva. Costo della struttura 43 milioni di euro, Albrecht Broemme il coordinatore, un mese e mezzo tempo dell’allestimento, che fa pensare a molti berlinesi ai 16 anni di ancora inutile attesa del nuovo aereoporto.

Piccolo allarme, ma non da sottovalutare, relativo alla legionella, che potrebbe costituire un pericolo, per quanto non difficile da evitare, visto che andranno riattivati impianti e strutture, scolastiche e non, dopo settimane di chiusura.

Se i berlinesi sono preoccupati, senza esagerare, del problema salute, non lo sono di meno su quello economico-sociale. E’ tempo di denunce dei redditi e l’Ufficio delle imposte dell’area metropolitana non può non far notare che il confronto con le entrate di aprile dello scorso anno è impietoso registrando un 90% in meno, lasciando prevedere per il 2020 uno sbilancio di 63-64 Miliardi di euro, rispetto ai 57-58 Miliardi del 2019. Dopo 10 anni di politiche di riduzione della spesa pubblica comunale, che ha portato da 63 a 57 miliardi lo Schuldenstand (situazione debitoria) della città, si ritorna, come al gioco dell’oca, al Via. Occorrerà tornare al vecchio motto del sindaco precedente, Klaus Wowereit, che nel 2006 disse „Sparen, bis es quietscht“ (risparmiare finchè non cigola).

Quelli sociali non sono minori. Per non farci mancare niente, l’associazione dei genitori degli asili nido chiusi (Landerselternausschusses Kita) si è fatta sentire con una minimanifestazione davamti al la sede comunale nella quale chiedono una soluzione a lungo termine e respingono le proposte di apertura parziale o mattina o pomeriggio, considerando questo modello una soluzione ridicola (ulkigste). Chiedono anche 1.000 euro per le famiglie che debbono ricorrere al Babysitting per poter andare a lavorare. D’altra parte in un paese che ha 1,78 milioni di famiglie con un solo capofamiglia, di cui 1,5 milioni sono madri (il numero relativo a Berlino è di 150.000 nel 2019) è facile comprendere che sia forte la tensione su questo punto.

Essendo poi la capitale, dove le manifestazioni sono praticamente quotidiane, non sono mancate manifestazioni di protesta che respingono l’intera politica adottata contro il corona-virus. Da una parte ci sono i pronunciamenti del Cardinale Gerhard Ludwig Mueller, capo della Congregazione della fede, che paventano il rischio di un Regime autoritario o una Tirannide tecnocratica attribuibile ad un complotto internazionale, per i quali si sta guadagnando il titolo di „Trump“ della Chiesa Cattolica. Dall’altra ci sono composite manifestazioni (la più grande a Stoccarda con 5.000 persone, poi Monaco con 3.000 e Berlino con sole 1.200 partecipanti) all’insegna di „un po’ di tutto“, con una certa mescolanza di estremismi di destra e di sinistra. Non sono in grado di valutare bene la situazione perchè sono molto „esterno“ a questa realtà e come osservatore dal buco della serratura non vedo tutto. Mi limito a rilevare alcune parole d’ordine delle manifestazioni che qualcuno, data la loro eterogeneità (estremisti rossi e neri, esoterici, teorici del complotto, frange cattoliche, Higienedemos, critici del sistema di tutti i colori, fino agli antisemiti, radicali contro le vaccinazioni, etc.), ha paragonato ai Gilèt gialli francesi.

Si va dal grido Libertà, Resistenza e Costituzione, Noi siamo il Popolo, Fermiamo la politica del Panico, a parole come Volksverraeter (traditori del popolo, parola usata dai neonazi), stereotipi antisemiti, contro Bill Gates, contro gli investimenti per la ricerca sul vaccino (750 milioni di euro a livello nazionale), etc. che delineano un fronte trasversale di rifiuto dell’accettazione delle regole imposte dal Governo federale e dalle Regioni. Movimenti che non sono autorizzati o che lo sono formalmente per 50, 100 persone, che non rispettano alcuna regola di prevenzione e che la Polizia non è capace di contenere, probabilmente per una debolezza politica dei Ministri degli Interni (uso il plurale perchè anche i Laender hanno i Ministri degli interni con poteri niente affatto irrisori).

In questo quadro, due note positive:

  • nell’Havelland (Brandeburgo) le cicogne hanno nidificato ottimamente, consolidando la loro sempre più grande presenza nel territorio
  • fino al 2030 vengono prolungate le concessioni per le „parcelle“ assegnate ai cittadini. Si tratta dei KAG (KleinGartenanlagen) ovvero di piccoli appezzamenti di terra nei quali i cittadini fanno l’orto/giardino e nei quali hanno una piccola casetta che non può fungere da residenza, anche se è abitabile. E’ una vecchia istituzione che risale ai tempi nei quali in vacanza non si andava lontano ma nei pressi della città e che serviva anche per stare all’aria aperta e mantenere un legame con la terra e i suoi prodotti (fiori e frutta, soprattutto). Sembra incredibile ma in piena città, ci sono tuttora 2.900 ettari che l’urbanizzazione ha inglobato ma non cancellato, suddivisi in 70.953 parcelle di terreno destinate a questo scopo. Si vedono girando con la S-bahn o con i bus perchè sono collocati in città come Neukolln, Treptow-Koepenick, Charlottenbourg. Le riconoscete subito perchè sono una specie di paese degli gnomi, con casette piccole, tutte diverse, sepolte tra gli alberi, complementari all’ambiente urbanizzato. Ettari di terreno che fanno venire l’acquolina in bocca agli immobiliaristi che potrebbero usare questo polmone verde e umano in muraglie di cemento e succulenti conti in banca!!!! Anche i Comuni che hanno sempre fame di spazi per favorire la socialità hanno gli occhi attenti e, quando possono, acciuffano pezzi di territorio con dure battaglie per scuole, asili nido, attività sportive che, localizzati in questi piccoli paradisi, hanno un valore aggiunto molto elevato.

Oggi ancora sole a Berlino dopo tante nuvole sterili. L’ipotesi di siccità estiva comincia a farsi realistica e non è una bella notizia.

Salute a tutti!