Cronache da Berlino di Franco Di Giangirolamo 7 maggio 2020

 

Porta Brandeburgo illuminata , suoni e luci 2019  – foto gierre

Governo e Regioni tedesche hanno definito ciò che potrebbe definirsi un “piano“ per una nuova fase di “convivenza non rassegnata“ con l’epidemia. Non l’ho chiamata Fase 2 perché i tedeschi non usano questa terminologia, come d’altra parte neanche quella che ho usato io nella frase precedente. Difficile sintetizzarne l’esito con una frase. Approssimativamente direi: “uniti nella discordia, con un po più di prudente coraggio“, sapendo che è una frase relativamente equivoca..

Frau Dr. Merkel aveva lavorato per una maggiore coesione nazionale delle varie autonomie e sicuramente ne è uscita piuttosto delusa e non ha mancato di manifestarlo con la mimica e non solo. Esprimendo il giudizio condiviso sul fatto che i dati epidemiologici sono molto, ma molto (ripetuto) confortanti, grazie soprattutto alla disciplina dimostrata dai cittadini, ha affermato che ci si può permettere di fare considerevoli passi avanti, senza abbandonare la prudenza.L’assedio dei Presidenti delle Regioni, non certo insensibili ad interessi lobbistici e politici, ha limitato la possibilità di un piano di regole unitario, anche perché alcuni di loro avevano già anticipato delle misure che avrebbero dovuto essere collegialmente discusse.. La “democrazia/federalismo“ e le “specificità regionali“, sono servite da motivazione-paravento per concludere con un significativo spostamento del baricentro del potere decisionale dal livello nazionale al livello regionale. Una più ampia assunzione di responsabilità dei presidenti delle Regioni è il risultato politico del summit, seppure sorvegliata da una Cancelliera che da “anatra zoppa“ ha ritrovato, nella crisi, il suo ruolo di leader indiscussa sia a livello UE che nazionale.Non è un caso che i sondaggi di opinione per ciò che possono contare, registrano un gradimento nell’80% dei suoi cittadini.Le decisioni concrete sono:
– Scuola: entro l’estate riaprono tutte le scuole ma le Regioni decideranno la gradualità ele condizioni per le riaperture, ferme restando le opzioni sulle misure di protezione individuali ,il distanziamento, la sanificazione ed igienizzazione e i divieti diraggruppamento;– Si può aumentare il numero degli asili nido aperti per i bambini dei lavoratori;
– nella seconda metà di maggio riparte la Bundesliga, ovvero il campionato di calcio, che verrà giocato senza spettatori (preferisco non diffondermi su questo punto perchè lo trovo talmente demenziale, tanto quanto ritengo utile consentire a tutti i cittadini di fare sport in condizioni di sicurezza)
– incontri consentiti al massimo a due famiglie di conviventi– consentite le visite ai parenti negli ospedali, nelle case di assistenza per invalidi e negli ospizi per anziani, con tutte le misure di sicurezza necessarie
– aperture ristorazione, etc.: decisioni delegate al livello regionale

Al livello di 7.000 decessi, 166.000 contagiati e 137.400 guariti, con 982 nuovi infettati di ieri, la Merkel ferma il gioco e dice ai Presidenti regionali: occhio che vi tengo sottocontrollo. Se l’infezione si sviluppa al di sopra dei 50 contagiati/giorno per 100.000 abitanti si tira il freno a mano! Almeno è una regola, anche se, opinione personalissima,non sono del tutto convinto che le logiche globali di diffusione della epidemia possano essere contrastate con provvedimenti locali.D’altra parte alla Cancelliera non si poteva chiedere di più. Prima della crisi epidemica era già in fase di dismissione, intenzionata a mettersi a riposo con un unico cruccio (?): quello di trovare chi la potesse sostituire in un partito come la CDU dall’interno del quale, attraverso i pretoriani regionali, le arrivano le maggiori preoccupazioni politiche. Con la crisi sanitaria ed economica attuale si trova di fronte alla sfida più grande della sua carriera, paragonabile solo a quella della ricostruzione post bellica e della unificazione delle due germanie. Altro che fine carriera e uscita di scena!!!!! Mi sa che se le cose non prendono una certa piega le tocca di ricandidarsi per il quinto mandato!!!! Da Mutti (madre della nazione) a salvatrice della patria, il passo è breve e forse anche obbligato.Oltre tutto, il Summit si è svolto sotto l’egida della sentenza pronunziata dalla Corte Costituzionale tedesca sulla incostituzionalità del Quantitative Easing promosso da Draghi quando era al vertice della BCE, la quale, scusate se è poco, mette in discussione l’efficacia delle decisioni della Unione Europea in Germania. Il tema merita altro livello di approfondimento ma, tenendo conto che aprire il varco della solidarietà europea era già stato per la Cancelliera un parto molto difficile, dover rispondere in tre mesi al quesito sollevato dalla Corte rischia di essere un trilemma quasi insuperabile perchè mette in discussione una delle modalità principali  di quella “solidarietà“. Tre nodi durissimi: uno sanitario, uno economico e uno costituzionale, tutti e tre di dimensione sovranazionale la metteranno alla prova in maniera notevole. Spero che le altre due donne “forti“ (Lagarde e von den Layen) le diano una mano per uscirne bene, nell’interesse di tutti,compresi noi italiani espatriati e non.

Un abbraccio da Berlino.