Azienda licenzia Rls che denuncia condizioni di insicurezza

FONTE DIRITTIDISTORTI

Venerdì 04 Maggio 2018 07:50

Mentre si parla tanto di sicurezza sul lavoro e proprio mentre i sindacati, giustamente, dedicano il 1° maggio alla sicurezza sul lavoro e alle troppe vittime che seguitano a cadere nel nostro Paese – circa 200 dall’inizio dell’anno – da parte padronale la risposta è quella di sempre: chi parla di sicurezza viene licenziato. Un vero paradosso che ritorna e contro cui ci si scontra come contro un muro di gomma.

Questo è quello che è successo a Alex Villarboito, lavoratore e Rls della Sacal Alluminio di Carisio, provincia di Vercelli, licenziato il 2 maggio per aver fatto il proprio dovere di Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
La colpa di Alex è quella, dopo un grave incidente avvenuto nella propria azienda, di aver denunciato anche pubblicamente nel corso di una mobilitazione le scarse condizioni di sicurezza nella fonderia.
Ma della sicurezza paradossalmente non se ne possono occupare ne’ lavoratori ne’ Rls, pena la ritorsione peggiore con la quale si dà l’esempio anche a tutti gli altri che potrebbero alzare la testa e dire cosa non va.
Al fianco di Alex si è subito schierata la FIOM Cgil e sono già state presentate due interrogazioni parlamentari, per la prossima settimana sono state annunciate iniziative di sciopero per chiedere il ritiro del licenziamento.
Ivan Terranova, Segretario Fiom di Vercelli, ai microfoni di Radio Articolo 1 ricorda l’accaduto e denuncia con forza l’atteggiamento dell’azienda: ”durante uno sciopero proprio sul tema della sicurezza, davanti ai cancelli, Alex ha dichiarato alcune cose relative al tema. Siamo sconcertati davanti ad un provvedimento del genere; un Rls deve essere tutelato, è un paradosso quello che accade. Se passa il principio che un Rls può essere licenziato perché denuncia situazioni di insicurezza non so dove si possa arrivare”.
Il segretario di Sinistra Italiana e deputato di Liberi e Uguali, Nicola Fratoianni ha dichiarato che “Liberi Uguali porterà il caso in Parlamento, con un’interrogazione al governo in cui chiederemo provvedimenti urgenti nei confronti di questa azienda. All’operaio licenziato la nostra vicinanza, ma sappiamo che questa non è sufficiente: c’è anche la nostra disponibilità per qualunque iniziativa, anche legale”.
Ma rimane il macigno sulla testa degli Rls, di fatto non messi in condizione di svolgere la propria funzione, rimane un limite odioso alla loro libertà di parola e di denuncia. La vicenda di Alex non può non richiamare alla mente quella che alcuni anni fa interessò il macchinista ferroviere Dante De Angelis, Rls, licenziato anch’egli per aver denunciato problemi di sicurezza.


Presidio Sacal

Sacal di Carisio, rappresentante sindacale denuncia le condizioni di sicurezza sul lavoro: licenziato

Fiom, News

 

Alex Villarboito, rappresentante dei lavoratori della sicurezza della Fiom Cgil Vercelli Valsesia alla Sacal Alluminio di Carisio, è stato licenziato dall’azienda per un provvedimento disciplinare comminatogli dopo aver rilasciato sui giornali alcuni particolari inerenti il gravissimo infortunio che ha coinvolto un operaio, qualche settimana fa, in fonderia. Il delegato sindacale, soltanto pochi giorni prima della contestazione disciplinare, aveva indetto uno sciopero per sensibilizzare l’azienda a intervenire in modo più efficace sulla sicurezza delle condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento.

Sulla gravità del provvedimento è stato chiesto l’intervento immediato di tutte le Istituzioni preposte e come Fiom Cgil Vercelli Valsesia impugneremo il licenziamento, non escludendo azioni legali volte a rivendicare la libertà sindacale di denuncia.
E’ paradossale che mentre in occasione del Primo Maggio in tutta Italia le istituzioni e i sindacati hanno ribadito l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro, il giorno dopo un rappresentante della sicurezza venga licenziato per aver denunciato la necessità di avere nel proprio luogo di lavoro più attenzione a questo aspetto.

Per venerdì 4 maggio è stata convocata una conferenza stampa in Camera del Lavoro al fine di illustrare le dinamiche dell’accaduto.


Nota di Editor di Diario Prevenzione

La concezione corporativa per la quale il rapporto di “fiducia” verso l’azienda verrebbe infranto dal lavoratore rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) allorquando espone pubblicamente il proprio punto di vista sui rischi per la salute e sicurezza cui sono esposti i suoi colleghi è aberrante.

Il bene tutelato dalla Costituzione, la salute e la sicurezza dei lavoratori, secondo questo punto di vista padronale sarebbe subalterno agli interessi dell’impresa. Siamo a fronte ad un atteggiamento padronale pericoloso che utilizza impropriamente del vincolo del “rapporto di fiducia” per imporre il silenzio e omertà rispetto a situazioni di rischio che possono compromettere il bene comune salute dei lavoratori e delle lavoratrici.

Il ruolo del RLS è previsto e, in qualche misura, imposto dalla Direttiva Europea 391.89 e dai successivi decreti nazionali di recepimento di questa Direttiva. L’istituto del RLS non può essere messo in mora da un utilizzo improprio e corporativo del “rapporto di fiducia” tra impresa e lavoratore. Secondo la concezione europea i lavoratori sono parte integrante dell’impresa e le loro condizioni di lavoro e sicurezza sono oggetto disponibile alla trasparenza pubblica.

Fa benissimo la Fiom a schierarsi a fianco del RLS licenziato.