Le nuove norme riducono in modo considerevole gli attuali valori limite per l’amianto e prevedono modalità più accurate per misurare i livelli di esposizione basate sulla microscopia elettronica, un metodo più moderno e sensibile. Inoltre prevedono interventi di prevenzione negli interventi di manutenzione di vecchi edifici contenenti amianto o sospettati di essere contaminati.
Risolvere la crisi climatica significa porre fine alla nostra dipendenza dalla crescita economica
Fonte Znetwork che ringraziamo
Ma la decrescita nel Nord del mondo non funzionerà se non sarà accompagnata da risarcimenti per il Sud del mondo
I leader mondiali arriveranno ora a Dubai per la COP28 , dove discuteranno su come accelerare la spinta globale verso l’energia pulita.
E con il Nord del mondo responsabile del 92% delle emissioni di anidride carbonica in eccesso a livello mondiale o del 74% dell’uso di materiali in eccesso (metà del quale viene estratto nel Sud del mondo), è chiaro che l’attuale crisi ecologica è responsabilità delle economie industrializzate che sedersi attorno al tavolo.
La fonte del problema risiede nello stesso sistema economico che dà priorità alla crescita economica, al profitto e all’accumulo di ricchezza rispetto al benessere delle persone e del pianeta. Il cieco perseguimento di una crescita economica esponenziale ha dato impulso al processo decisionale economico. Ma la crescita economica esponenziale comporta un’estrazione esponenziale e un approfondimento esponenziale delle disuguaglianze.
Legambiente lancia la petizione “Stop fossili, start rinnovabili”
Fonte Legambiente che ringraziamo
Riportiamo il testo integrale del Comunicato Stampa di Legambiente
“L’Italia in questa COP28 dia pieno appoggio all’Europa per arrivare ad un accordo in grado di accelerare una giusta transizione energetica globale. Domani a Roma mobilitazione di piazza “Fuori le aziende del fossile dalla COP28”.
Alla vigilia della COP28 a Dubai e ai pochi giorni dall’inizio del suo XII Congresso nazionale in programma dal 1 al 3 dicembre a Roma Legambiente lancia la petizione “Stop fossili, start rinnovabili” e organizza per domani, 30 novembre ore 15, la mobilitazione “Fuori le aziende del fossile dalla COP28” nei pressi del laghetto dell’Eur per chiedere al Governo Meloni il phasing-out delle fossili e una transizione ecologica che punti su rinnovabili ed efficienza energetica per fronteggiare la crisi climatica.
L’associazione: “3 richieste di stop e 3 richieste di start indirizzate all’esecutivo e al centro della petizione: stop ai sussidi alle fonti fossili, alle strategie fossili e alle false soluzioni come il nucleare e la cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica; start all’Italia come Hub delle rinnovabili, all’efficienza e alla rigenerazione e alla giustizia climatica”
#StopFossili #StartRinnovabili #LegambienteXII #ItaliaInCantiere #CantieriDellaTransizione Continua a leggere “Legambiente lancia la petizione “Stop fossili, start rinnovabili””
Un efficace video INRS sui rischi per la salute derivanti dal lavoro notturno….
Riteniamo utile socializzare questo video sugli effetti del lavoro notturno sulla salute dei lavoratori . Questa pubblicazione INRS è un eccellente esempio di comunicazione efficace sui rischi per la salute. Ecco la introduzione del INRS francese : “Il lavoro notturno, tra le 21 e le 6 del mattino, riguarda quasi il 20% dei dipendenti ed è presente in molti settori di attività. Questa organizzazione del lavoro ha impatti sulla salute e sulla sicurezza.
Infatti, l’esposizione irregolare alla luce desincronizza il principale orologio biologico e sconvolge i ritmi biologici, in particolare il cosiddetto ritmo circadiano.
Oltre a provocare uno sconvolgimento del ritmo biologico, il lavoro notturno provoca un debito di sonno.
Il lavoro notturno provoca affaticamento, disturbi della vigilanza e del sonno che possono essere causa di infortuni, conseguenze sull’umore, sulla salute psicologica (stress, aggressività, ecc.) ma ha ripercussioni anche sulla salute fisica: disturbi metabolici, obesità, disturbi digestivi, diabete , cancro, malattia coronarica, ipertensione, …”
Questo è il video pubblicato su youtube
Una fuga di notizie mostra che gli Emirati Arabi Uniti hanno pianificato di utilizzare i colloqui sul clima della COP28 per concludere accordi sui combustibili fossili
Fonte Znetwork.org
Gli Emirati Arabi Uniti, che ospitano la conferenza sul clima COP28 delle Nazioni Unite di quest’anno, hanno segretamente cospirato per utilizzare l’incontro globale come luogo per concludere accordi sui combustibili fossili con altri paesi e fare pressioni per petrolio e gas, rileva un’indagine schiacciante.
Secondo quanto riferito dal Center for Climate Reporting (CCR) e dalla BBC , Sultan al-Jaber – che è sia presidente della COP28 che amministratore delegato della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) – ha cercato di utilizzare la conferenza come un’opportunità per aumentare le esportazioni di petrolio e gas di ADNOC. Al-Jaber ha trascorso gli ultimi mesi incontrandosi con leader globali e aziendali, con almeno un paese che avrebbe dato seguito a una discussione sugli affari legati all’ADNOC.
ISTITUTO RAMAZZINI. PUBBLICATI I DATI SULLE LEUCEMIE DELLO STUDIO GLOBALE SUL GLIFOSATO
Fonte Istituto Ramazzini
I ricercatori dello Studio Globale sul Glifosato (Global Glyphosate Study GGS), che hanno recentemente presentato i loro risultati sull’aumento dell’incidenza della leucemia nei ratti esposti a basse dosi di glifosato e di erbicidi a base di glifosato, hanno reso ora pubblici i dati sulle leucemie dello studio. >>>
l’articolo prosegue alla fonte Istituto Ramazzini
” The quiet quitting, ovvero , Ma chi me lo fa fare ? ” Podcast di Diario Prevenzione -29 novembre 2023 – Puntata n° 114
a cura di Gino Rubini
Benvenute/i ad un podcast senza fronzoli.
In questa puntata parliamo di:
– CIIP: Un documento sui rischi connessi all’impiego di Diisocianati e Poliuretani
– Appello globale per il monitoraggio della salute dei lavoratori su The Lancet
– Condizioni di lavoro deplorevoli per i lavoratori che lavorano alla ristrutturazione degli edifici COP28
– Nuovi rischi lavorativi: stress lavoro correlato e rischi psicosociali
– Lavoro, la grande fuga e il fenomeno nuovo del ” The quiet quitting, ovvero , Ma chi me lo fa fare ? ” **
Buon ascolto !
** Riferimenti
- Francesca Coin – Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita – Einaudi
- Andrea Colamedici Maura Gancitano – Ma chi me lo fa fare ? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimo – Harpercollins
- Jim T. Harper – The Quiet Quitting Crisis. A Comprehensive Guide to Detecting, Preventing and Addressing Quiet Quitting in the Workplace – Be Wise Media
Condizioni di lavoro deplorevoli per i lavoratori che lavorano alla ristrutturazione degli edifici COP28
Fonte Hesamail che ringraziamo
Un sondaggio condotto dalla ONG britannica FairSquare evidenzia le deplorevoli condizioni di lavoro dei lavoratori impegnati nella ristrutturazione degli edifici della COP28 a Dubai.
L’indagine mostra che i lavoratori migranti hanno lavorato a 42°C e sotto un sole cocente all’inizio di settembre per ristrutturare gli edifici dell’Expo City a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Sono queste le premesse che accoglieranno capi di Stato, rappresentanti e media durante la COP28, dal 30 novembre al 12 dicembre.
Originari dell’Africa e dell’Asia meridionale, i 20-30 lavoratori coinvolti trasportavano carichi pesanti in condizioni di caldo estremo e umidità elevata in periodi in cui il lavoro non è legale negli Emirati Arabi Uniti. Da una risoluzione ministeriale adottata nel 2022, il lavoro all’aperto è vietato dalle 12:30 alle 15:00 dal 15 giugno al 15 settembre, poiché il caldo è estremo durante l’estate. Le violazioni sono supportate dalle testimonianze raccolte dai ricercatori e da prove visive che potranno essere consultate da Le Monde . I lavoratori affermano che hanno dovuto superare i rischi nonostante il dolore affinché le strutture fossero pronte entro la fine di novembre. “La settimana scorsa pensavo che sarei morto per ogni secondo trascorso fuori, ma devi avere uno stipendio”, dice uno di loro.
Nuovi rischi lavorativi: stress lavoro correlato e rischi psicosociali
IBAS. Mortalità globale dovuta all’amianto: aggiornamento
Fonte: IBAS
27 novembre 2023
Un documento sottoposto a revisione paritaria intitolato “Stime globali, regionali e nazionali del carico di malattie e incidenti legato al lavoro nel 2019”, redatto da ricercatori finlandesi e italiani, è stato pubblicato sullo Scandinavian Journal of Work, Environment & Health il 12 novembre 2023. Dopo quattro anni di ricerca, gli autori hanno concluso che le precedenti stime globali sulla mortalità da amianto erano troppo basse: “una stima più realistica delle morti correlate all’amianto potrebbe essere di 289.621 sul posto di lavoro e 304.841 se si includono anche fattori ambientali e ambientali. causalità semi-professionali”. Vedi: Stime a livello globale, regionale e nazionale del carico di malattie e infortuni legati al lavoro nel 2019 .
SustAIn Magazine #3 – Una visione diversa dell’intelligenza artificiale: decidiamo noi cosa deve fare l’intelligenza artificiale

Il terzo e ultimo numero della rivista SustAIn affronta la questione di chi potrebbe assumersi la responsabilità di guidare lo sviluppo dell’IA nella giusta direzione.
Quando volantini e opuscoli pubblicitari si accumulano nella spazzatura è chiaro a tutti che non fa bene all’ambiente. Ma che effetto hanno sul pianeta gli annunci personalizzati su Internet? Ad ogni visita a un sito web, vengono installati centinaia di cookie per alimentare un’infrastruttura pubblicitaria invisibile ma estremamente dispendiosa in termini energetici con dati utente personalizzati.
L’intelligenza artificiale divora molte risorse e spesso ha conseguenze deleterie per la nostra società e l’ambiente. L’uso sostenibile e sensato dell’IA è responsabilità di tutti e dovremmo decidere insieme dove implementarla e dove no. Continua a leggere “SustAIn Magazine #3 – Una visione diversa dell’intelligenza artificiale: decidiamo noi cosa deve fare l’intelligenza artificiale”
Dal proletariato alla neoplebe, le nuove classi sociali: intervista a Paolo Perulli
Segnaliamo questa intervista al sociologo Paolo Perulli pubblicata dal quotidiano online L’indipendente .L’individuazione di una nuova categoria interpretativa: quella della “neoplebe” e delle trasformazioni degli assetti di potere delle scietà contemporanee offre una lettura ed una rappresentazione inquietante del futuro. |
Ha ancora senso parlare di classi, e quindi di lotta di classe, nel terzo millennio? O forse si tratta di un concetto superato? Dopotutto, la divisione tra due classi che ha contraddistinto l’era industriale, ovvero della borghesia (la classe di chi detiene i mezzi di produzione) e del proletariato (ovvero di chi non detiene solo la propria forza lavoro) è oggettivamente problematica e il mondo decisamente più sfumato. Su questo si interroga nel suo ultimo libro Paolo Perulli, docente di Sociologia economica, concludendo che sì: parlare di classi è ancora necessario per comprendere il mondo che abitiamo. Occorre, tuttavia, attualizzare le categorie: neoplebe, classe creativa ed élite. Questi sono, secondo Perulli, i nuovi soggetti collettivi che segnano le società occidentali. Una analisi di una nuova triade di classi sociali è necessaria, per l’autore, per interpretare il mondo attuale e per poterlo, infine, anche scardinare. L’intervista prosegue alla fonte L’Indipendente
Amianto-Brasile: Intervista a Fernanda Giannasi – ABREA – Associazione Brasiliana Esposti Amianto
Fonte AFeVA che ringraziamo
Bologna, 13 novembre 2023
Il 25 ottobre 2023, è stata realizzata l’intervista a Fernanda Giannasi, Fondatrice dell’Associazione Brasiliana Esposti Amianto – ABREA). Link al sito di ABREA
Fernanda partecipava in quei giorni a Bologna al Consesso internazionale del Collegium Ramazzini, dove si discuteva delle tematiche sanitarie legate alle patologie Asbesto Correlate e più in generale all’esposizione dei lavoratori ai cancerogeni ed ai temi della salute pubblica nell’attuale crisi sanitaria internazionale. Link al sito del Collegium Ramazzini
ABREA ha intessuto in 30 anni innumerevoli rapporti con le Associazioni Esposti e vittime amianto italiane e con il mondo scientifico italiano ed internazionale. Fa parte della coalizione internazionale per la messa al bando globale dell’amianto.
L’intervista è stata realizzata nella sede di AFeVA Emilia Romagna, ed è stata condotta da Andrea Caselli.
Vedi l’intervista a Fernanda Giannasi su YouTube (durata 22 minuti)
8 giugno 2017
Rls. Responsabilità individuale e sicurezza nei luoghi di lavoro – La sentenza 38914/23
CGIL TOSCANA – SEMINARIO
CGIL toscana RLS seminario 15.12.2023
Per scaricare la locandina CLICCA QUI
Appello globale per il monitoraggio della salute dei lavoratori su The Lancet
Gli autori sottolineano che i cambiamenti nel mondo del lavoro, come la globalizzazione, l’automazione, la digitalizzazione, le nuove pandemie, l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico, stanno causando nuovi rischi per la salute sul lavoro e aumentando le disuguaglianze sanitarie tra i lavoratori. Gli esperti chiedono dati e sistemi di monitoraggio per rafforzare il monitoraggio della salute e dei diritti del lavoro, dei determinanti sociali e ambientali della salute e delle disuguaglianze sanitarie tra i lavoratori.
Le stime congiunte OMS/ILO del carico di malattie e infortuni sul lavoro ( disponibili qui ) hanno dimostrato che l’esposizione a orari di lavoro prolungati causa il 40% di tutti i decessi legati al lavoro e che le malattie legate al lavoro (non gli infortuni) ne causano l’81%. dei decessi legati al lavoro. Sono disponibili indicatori per 183 paesi sulla proporzione della popolazione esposta a orari di lavoro prolungati e sul numero di decessi per malattie legate al lavoro dall’applicazione dell’OMS sul carico delle malattie professionali ( disponibile qui ).
Tra gli autori figurano il Ministro della Sanità della Somalia e alti dirigenti dell’OMS e dei Ministeri della Sanità o degli istituti nazionali di salute sul lavoro di Cina, Italia, Nepal, Sud Africa, Togo e Stati Uniti d’America.
Il ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS):analisi della sentenza della Cassazione penale n. 38914/23
BROCHURE seminario rls 4 dicembre 2023
4 dicembre 2023 dalle 9.30 alle 13.30
Aula magna Nuovo Ingresso Careggi Padiglione 3
Largo Brambilla, 3 Firenze
Per scaricare la locandina clicca QUI
CIIP: Un documento sui rischi connessi all’impiego di Diisocianati e Poliuretani
Segnaliamo il documento CIIP “Diisocianati e Poliuretani” sui rischi connessi all’impiego di tali sostanze, oggi di grande attualità date le recenti restrizioni nell’utilizzo imposte dalla normativa europea e la loro grande diffusione.
Il documento del GdL CIIP-Rischio Chimico è stato redatto da Carlo Sala, coordinatore del Gruppo, con la collaborazione di Gianandrea Gino (AIDII).
Per scaricare il file pdf del Documento CLICCA QUI
Mai più a ferragosto. Storia di un infortunio mortale
Fonte DORS.IT che ringraziamo
Riprendiamo dal DORS questa storia d’infortunio mortale, la novantesima del Repertorio delle storie d’infortunio scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro che partecipano al Progetto
” Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi. Il modello comunità di pratica e narrazione ”
Riteniamo per davvero importante questa iniziativa e vogliamo contribuire a fare conoscere questo lavoro prezioso che alimenta le conoscenze utili alle pratiche di prevenzione. editor
Franco ha 65 anni, ha fatto l’autotrasportatore per tutta la vita ma, da alcuni anni, si è messo in proprio. Compra mezzi di trasporto e attrezzature e casa sua diventa il luogo in cui svolge la sua attività. Manca poco a ferragosto, Franco vuole abbellire il cortile di casa piantando alcune palme dentro grandi fioriere di cemento. Per farlo si serve dell’autogru facendosi aiutare da Rexha, un’autista che, da qualche giorno, aveva cominciato a lavorare con lui. Ma quel giorno qualcosa va storto.
Questa è la novantanovesima storia aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi Il modello comunità di pratica e narrazione“.
Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa “Mai più a ferragosto“.
Fattori di rischio di cancro in Europa: scopri i primi risultati dell’indagine sull’esposizione dei lavoratori dell’EU-OSHA

Per contribuire alla lotta contro il cancro professionale, l’EU-OSHA ha condotto un’indagine sull’esposizione dei lavoratori sui fattori di rischio del cancro (WES) in Europa. L’obiettivo è identificare meglio i fattori di rischio sul posto di lavoro che possono portare alla malattia, fornendo dati aggiornati e completi che possano essere utilizzati per la prevenzione, la sensibilizzazione e l’elaborazione delle politiche.
Migliaia di lavoratori in sei Stati membri dell’UE (Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia) sono stati intervistati per stimare la loro probabile esposizione a 24 fattori di rischio di cancro noti, che includono prodotti chimici industriali, sostanze e miscele generate da processi, insieme a fattori fisici fattori di rischio.
L’indagine rivela che le radiazioni UV e le emissioni diesel sono le esposizioni più frequenti al rischio di cancro nei luoghi di lavoro europei. I primi risultati offrono anche uno sguardo sui preziosi dati che possono essere ottenuti da WES.
Leggi il comunicato stampa
Esplora i primi risultati e il riepilogo della metodologia
Scopri di più nella nostra nuova sezione web dedicata al WES
Un saggio importante. IL SALARIO MINIMO LEGALE COME STRUMENTO DI ATTUAZIONE COSTITUZIONALE
IL SALARIO MINIMO LEGALE COME STRUMENTO DI ATTUAZIONE COSTITUZIONALE di Federico Martelloni
Professore ordinario di Diritto del lavoro Università Alma Mater Studiorum di Bologna
Sommario: 1. La questione del salario minimo nel dibattito della Costituente; 2. La costituzionalizzazione del salario minimo convenzionale nella prassi giurisprudenziale; 3. Frammentazione della rappresentanza sindacale, contrattazione pirata e dumping salariale; 4. Una legge sul salario minimo come argine al lavoro povero: limiti e prospettive; 5. Dalla direttiva UE sul salario minimo alle recenti proposte di legge in Italia; 6. L’opportunità di introdurre un salario minimo legale, oggi.
Per leggere il saggio e scaricare il file pdf clicca QUI
COP28: a year on from climate change funding breakthrough, poor countries eye disappointment at Dubai summit
At the COP27 summit in Sharm El-Sheikh, Egypt, an agreement to establish a loss and damage fund was hailed as a major breakthrough on one of the trickiest topics in the UN climate change negotiations. In an otherwise frustrating conference, this decision in November 2022 acknowledged the help that poorer and low-emitting countries in particular need to deal with the consequences of climate change – and, tentatively, who ought to pay.
This following year has seen more extreme weather records broken. Torrential rains created flooding which swept away an entire city in Libya, while wildfires razed swathes of Canada, Greece and the Hawaiian island of Maui.
As these events become routine worldwide, the case grows for an effective fund that can be set up quickly and help those most vulnerable to climate change. But after a year of talks, the fund has, so far, failed to materialise in the way that developing countries had hoped.
I’m writing a book on UN governance of loss and damage, and have been following the negotiations since 2013. Here’s what happened after the negotiators went home and what to watch out for when they return, this time at COP28 in Dubai.
Big questions
Many questions were raised and left unresolved in Sharm El-Sheikh. Among them: who will pay into this new fund? Where will it sit? Who will have power over it? And who will have access to the funding (and who won’t)?
A transitional committee with 14 developing country members and 10 developed country members was appointed by the UN to debate these questions after COP27. The committee has met regularly over the last year, but at its fourth meeting at the end of October – scheduled as the last session – important questions surrounding the fund, such as who should host and administer it, remained. Discussions broke down without an agreement.
La CES lancia il suo manifesto per le elezioni europee del 2024
Fonte ETUI
( la traduzione è stata effettuata con google translator)
La CES ha pubblicato il suo manifesto per le elezioni europee del 2024, contenente 12 impegni per “Realizzare un trattamento equo per i lavoratori” , che presenterà al Parlamento europeo il 15 novembre 2023. Vedi sotto per il testo completo.
La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) rappresenta oltre 45 milioni di lavoratori e le loro 93 organizzazioni sindacali nazionali e 10 federazioni sindacali europee.
Le elezioni del Parlamento europeo del 2024 sono le elezioni parlamentari europee più importanti da molti anni. Determineranno se l’Europa rimarrà sulla strada del progresso e della solidarietà che abbiamo visto nella sua risposta alla crisi del Covid-19 e sosterranno i lavoratori e le loro comunità in tutto il continente; o se tornerà all’austerità, con i suoi attacchi ai lavoratori.
La CES e le sue organizzazioni affiliate valorizzano la propria autonomia. Questo manifesto è un invito a sostenere gli impegni elencati di seguito come visione per l’Europa per i prossimi cinque anni.
Continua a leggere “La CES lancia il suo manifesto per le elezioni europee del 2024”
In questa puntata: La salute richiede la pace. Come evitare un mondo climatico distopico…..
Connessioni 5
18 novembre 2023
fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.
In questa puntata della Rubrica vi offriamo documentazione su:
– Il diritto universale alla salute richiede la pace e rifiuta la guerra
– Per evitare un futuro climatico distopico, dobbiamo prima immaginare il mondo che vogliamo
– La violence environnementale de l’économie fossile
– Regione Emilia-Romagna. Proteggersi dai rischi, nel linguaggio dei segni.
– Convegno nazionale agricoltura 2023: Taranto, 26 ottobre 2023.
Il diritto universale alla salute richiede la pace e rifiuta la guerra
E’questo il titolo del documento promosso dalla AIE Associazione Italiana di Epidemiologia alla elaborazione del quale hanno partecipato venti società scientifiche che fanno riferimento al campo della salute e della sanità. E’ un primo passo importante. Nel documento si afferma: ” In qualità di società scientifiche di area sanitaria, dati i nostri obblighi professionali incentrati sulla tutela e la promozione della salute, sentiamo urgente la necessità di esprimerci pubblicamente e congiuntamente a favore della pace e contro la guerra in tutte le aree del pianeta.
Convegno nazionale agricoltura 2023: Taranto, 26 ottobre 2023 – I materiali
Nota dei Presidenti delle Associazioni scientifiche sul testo del Ddl di modifica del D.Lgs 81/08
Pubblichiamo la nota che i Presidenti delle Associazioni scientifiche SIML, CIIP, AIPMEL, ANMA hanno inviato alle Autorità di Governo rispetto alla valutazione del DdL che contiene modifiche al D.lgs 81/2008. Il testo del DdL proposto dal governo è stato inviato per urgente esame alla Conferenza Unificata Stato-Regioni. Il DdL apporta all’art.2 diverse modifiche al D.Lgs 81/08. Riteniamo che si debba prestare la massima attenzione all’apertura da parte del governo di questo percorso d’urgenza per un intervento di modifiche normative che richiederebbero consultazioni approfondite e accuratezza prima di modificare le norme in materia di salute e sicurezza nel lavoro. Rinviamo alle pagine del sito della CIIP che contiene la documentazione in merito.
LETTERA DdL LAVOROPer scaricare il file pdf della nota clicca QUI
La documentazione completa è scaricabile dal sito della CIIP
Scheda INRS . Valutare i rischi di esposizione professionale al radon. Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno
FONTE: INRS – FRANCE
Tutte le aziende devono interrogarsi sulla presenza del radon nei luoghi di lavoro e includere nel proprio documento unico la valutazione dei rischi professionali legati all’esposizione a questo gas naturale radioattivo.Valutare i rischi di esposizione professionale al radon
Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno
Tutte le aziende devono valutare il rischio di esposizione al radon, in particolare nei locali di lavoro situati nel seminterrato o al piano terra degli edifici. Questo gas radioattivo naturale è presente ovunque. Tuttavia, l’esposizione al radon è la seconda causa di cancro ai polmoni in Francia, dopo il tabacco. Le misurazioni dovrebbero essere effettuate preferibilmente in inverno.Il radon, emesso naturalmente dal suolo, è presente ovunque sulla superficie terrestre. Pertanto, si trova negli spazi interni a livelli di concentrazione che dipendono da diversi parametri di cui bisogna tenere conto nella valutazione. Tra questi parametri troviamo la zona potenziale radon del comune, l’efficacia del sistema di ricambio dell’aria o anche la presenza di fattori che favoriscono l’ingresso del radon negli edifici (pavimento in argilla, locali in depressione, passaggio di condotti tecnici, ecc.). ). Continua a leggere “Scheda INRS . Valutare i rischi di esposizione professionale al radon. Misurare l’attività volumetrica del radon nell’aria durante l’inverno”
Regione Emilia-Romagna. Proteggersi dai rischi, nel linguaggio dei segni. La nuova collana di video prodotti in collaborazione con ENS Emilia-Romagna
Fonte : Protezione Civile ER
Cosa fare in caso di terremoto, alluvione, incendi di bosco, e una guida al portale Allertameteo ER, ora accessibili a tutti
I materiali divulgativi sono stati tradotti nella lingua dei segni grazie al coinvolgimento di un operatore sordo ENS. Per garantire la piena accessibilità, i video sono stati provvisti di sottotitoli e audiodescrizione così da favorirne l’usabilità.
Per accedere a questi materiali divulgativi vai alla fonte : CLICCA QUI
18/10/2023 – Tavolo Tecnico Ministero modifica D.Lgs. 81/2008
Fonte C.I.I.P – Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione
” Pubblichiamo il Rapporto della Riunione che si è svolta il 18 ottobre 2023, presso la sala Giugni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in via Vittorio Veneto, 56 – Roma.
Trattasi della seconda sessione di lavoro del tavolo tecnico volto a esaminare proposte di riforma e a incentivare azioni di promozione in materia di sicurezza sul lavoro.In particolare, l’obiettivo del tavolo tecnico è di valutare alcune proposte di modifica al D.Lgs. 81/2008 al fine di adeguarlo e meglio contestualizzarlo alle nuove esigenze e sfide del mondo del lavoro e alle ripercussioni di questo sulla tutela della salute dei lavoratori, tenendo anche conto delle esperienze e delle indicazioni delle società professionali e scientifiche del settore, da sottoporre all’attenzione del Ministro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per iniziative normative da intraprendere.”
È possibile scaricare il rapporto completo dell’evento cliccando qui.
Per evitare un futuro climatico distopico, dobbiamo prima immaginare il mondo che vogliamo
Fonte : Znetowork
Come attivista per il clima che lotta contro le politiche lente, le influenti compagnie petrolifere e l’apatia del pubblico, mi concentro principalmente nel fermare un futuro che non voglio. Temo un futuro in cui i combustibili fossili non verranno gradualmente eliminati in tempo, il che porterà alla distruzione ecologica e alla destabilizzazione della società a causa del cambiamento climatico.
Tuttavia, trovo che individuare il futuro che vogliamo sia spesso molto più difficile nel movimento per il clima. Immaginare questo futuro climatico pieno di speranza è una pratica essenziale perché aiuta a sostenere i nostri movimenti, informa la nostra difesa e ispira l’azione.
È abbastanza facile immaginare un mondo in cui non si interviene in tempo sulla crisi climatica. La narrazione che circonda il nostro clima e il futuro è prevalentemente distopica. Non cercare oltre un lungo elenco di film, spettacoli, opere d’arte e libri distopici ambientati in una terra desolata ecologica del prossimo futuro. Questi cliché mediatici sono popolari e vengono mostrati in successi al botteghino come Interstellar , Blade Runner e il film “The 100”. Molti di noi stanno sperimentando un assaggio di una terrificante distopia mentre assistiamo alla devastazione derivante dall’intensificarsi dei disastri naturali e dell’inquinamento. Molte persone credono che siamo già condannati . All’interno di questa mentalità, il movimento per il clima è sfidato a creare contronarrazioni a questa aspettativa di catastrofe.
CONDANNATO IL RLS RITENUTO CORRESPONSABILE DI UN INFORTUNIO MORTALE
Fonte : Vegaengineering che ringraziamo
La Cassazione Penale, con la sentenza n. 38914 del 25 settembre 2023, ha confermato la sentenza della Corte di Appello di Bari: anche il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è stato ritenuto responsabile di omicidio colposo per l’infortunio mortale di un lavoratore dipendente. Il lavoratore infortunato, assunto come impiegato tecnico, svolgeva anche funzioni di magazziniere, senza essere stato adeguatamente formato e addestrato, in particolare per l’uso del carrello elevatore. Ed è proprio mentre stava svolgendo operazioni legate all’attività di magazziniere che veniva investito da un carico di tubolari di acciaio rimanendone vittima.
Continua a leggere “CONDANNATO IL RLS RITENUTO CORRESPONSABILE DI UN INFORTUNIO MORTALE”
Speranza (e dove trovarla)
9 novembre 2023
Fonte LKA
Autrice : Laurie Kazan Allen
Avendo studiato per oltre trent’anni il panorama mondiale dell’amianto, posso dire con certezza che non si ottengono successi dall’oggi al domani. Ogni pietra miliare legislativa, svolta giudiziaria e scoperta medica è il risultato di anni di scrupoloso lavoro. Spesso, quello che si potrebbe considerare un fatto compiuto – come un divieto nazionale sull’amianto – viene contrastato e talvolta addirittura ribaltato dalle pressioni esercitate da interessi acquisiti.
Il modo migliore per predire il futuro è studiare le foglie di tè – in questo caso, i piccoli barlumi di speranza segnalati dai recenti sviluppi in luoghi come Ucraina, Cambogia, Cina, Russia e Belgio.
Dopo anni di lavoro da parte del Ministero della Salute ucraino, delle organizzazioni non governative e dei gruppi della società civile, il divieto sull’amianto in Ucraina è finalmente entrato in vigore il 1° ottobre 2023. Commentando questa notizia il parlamentare gallese Mick Antoniw, lui stesso di origini ucraine, ha dichiarato:
“Sono entusiasta di sapere che gli sforzi degli ucraini sono riusciti a superare gli ostacoli giudiziari, legali, sociali ed economici posti sulla loro strada dai profittatori di amianto in patria e all’estero. Il fatto che ciò sia stato raggiunto in un periodo in cui il Paese era in guerra con la Russia rende questo risultato ancora più straordinario”. 1
Consiglio dell’Unione Europea: approvato il testo della Direttiva che riduce i limiti di esposizione all’amianto per i lavoratori.
23 ottobre 2023. E’ arrivato alla conclusione (manca solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea) la Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro.
Scarica la vecchia direttiva 2009/148/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 Novembre 2009
Il Percorso
Il 20 ottobre 2021 il Parlamento Europeo con 675 voti favorevoli, 2 contrari e 26 astensioni approvava una risoluzione a protezione dei lavoratori dall’amianto e di raccomandazione alla Commissione Europea di legiferare coerentemente .
Il 28 settembre 2022, la Commissione Europea ha avanzato una Proposta di Direttiva che modifica l’attuale direttiva UE sull’amianto indirizzata al Parlamento Europeo, agli Stati membri con la Commissione che chiede una rapida approvazione. Una volta adottata, gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva nel diritto nazionale. Continua a leggere “Consiglio dell’Unione Europea: approvato il testo della Direttiva che riduce i limiti di esposizione all’amianto per i lavoratori.”
Perché gli infortuni sul lavoro non calano come dovrebbero?
Fonte: ilmanifesto in rete
Autore: Maurizio Mazzetti che ringraziamo
Senza qui riprendere una più dettagliata analisi sulla numerosità degli infortuni, anche nel problematico ma indispensabile confronto con numero di occupati/ore lavorate (per il quale si rinvia a precedenti articoli), è evidente che nonostante tutti gli strumenti messi in campo, o comunque disponibili, la situazione complessiva non è soddisfacente e ormai da tempo sostanzialmente stabile; ed per di più assistiamo ad uno scoraggiante ripetersi di infortuni mortali o gravi con le medesime cause e circostanze.
Ma allora, cos’è che non funziona, perché i risultati non sono quelli attesi? Ci possono essere tante risposte, magari tutte vere, perché il fenomeno ha molte cause, e non è detto che, come scriveva Pareto, ad un piccolo numero di cause corrisponda sempre un elevato numero di effetti. Ma riepiloghiamo, a mo’ di riassunto di tutti i precedenti articoli gli strumenti disponibili. Abbiamo in primo luogo tutti quelli in qualche modo obbligatori, assistiti da una qualche sanzione giuridica:
Continua a leggere “Perché gli infortuni sul lavoro non calano come dovrebbero?”
E’ disponibile dal sito UNEP il Report “Adaptation Gap Report 2023” .
UNEP è il Programma delle Nazioni Unite che promuove Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) è la principale autorità mondiale in materia di ambiente.
“La missione dell’UNEP è ispirare, informare e consentire alle nazioni e ai popoli di migliorare la propria qualità di vita senza compromettere quella delle generazioni future.
UNEP afferma ” Nel 2023 sono stati battuti i record di temperatura, mentre tempeste, inondazioni, siccità e ondate di calore hanno causato devastazioni. Nel Rapportp si afferma che …inadeguati investimenti e pianificazione per l’adattamento al clima lasciano il mondo esposto) rileva che i progressi nell’adattamento al clima stanno rallentando quando invece dovrebbero accelerare per recuperare gli impatti dei cambiamenti climatici in aumento….”
Per scaricare il Report vai al sito UNEP
Segnaliamo altresì questo articolo pubblicato da Economia Circolare che descrive e commenta i contenuti del Rapporto UNEP:
Il report UNEP sull’adattamento ribadisce che il mondo è impreparato alla crisi climatica
E’ disponibile il numero di novembre 2023 di Lavoro e Salute
Come sempre con articoli e inchieste interessanti è scaricabile il numero di novembre 2023 di Lavoro e Salute.
Per scaricare il file pdf della Rivista
Santé mentale dégradée des jeunes : chronique d’une crise annoncée
Pandémie de Covid-19, guerre en Ukraine, guerre entre Israël et le Hamas, attentats terroristes, assassinats d’enseignants, crise climatique, intensification du rythme scolaire et de travail – la santé mentale des jeunes, exposés à ces évènements violents, semble au plus bas et a rarement autant été un objet de débat public.
Que sait-on réellement des difficultés psychologiques des adolescents et jeunes adultes en France ? Quels sont les groupes les plus à risque ? Quelles peuvent être les raisons de cette dégradation ? Que faire pour que les choses s’améliorent ?
Avant même le Covid, un risque de dépression élevé chez les collégiens et lycéens français
Grâce à un appareil statistique robuste, la santé mentale des collégiens et des lycéens en France est documentée depuis plus de 20 ans. Mais la plupart de ces données restent méconnues du grand public.
L’étude Enclass, qui fait partie du dispositif d’enquête européen Health and Behavior in School-Aged Children (HBSC) et qui a interrogé environ 11 000 jeunes a montré qu’en 2018, 32 % des élèves de 4e et 3e étaient à risque de dépression, en particulier les filles (41 % vs. 23 % des garçons). Respectivement 13 % et 5 % des filles et des garçons avaient des symptômes nécessitent des soins.
Continua a leggere “Santé mentale dégradée des jeunes : chronique d’une crise annoncée”
SMIPS . Seminario interattivo : “La prevenzione come terapia delle radici sociali della malattia: dalle malattie professionali alle demenze”
La funzione di consultazione e di controllo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Fonte Puntosicuro
di Rolando Dubini, penalista Foro di Milano, cassazionista
La sentenza della Corte di Cassazione di seguito analizzata, del 2017 ma oggi particolarmente istruttiva, fa riferimento alla funzione che il legislatore ha voluto attribuire al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nei luoghi di lavoro. Il RLS, ha precisato infatti la suprema Corte, è chiamato a svolgere una funzione di consultazione e di controllo sulle iniziative che il datore di lavoro ha assunte in azienda nel settore della salute e sicurezza sul lavoro: “non gli competono certamente quella di valutazione dei rischi e di adozione delle opportune misure per prevenirli e neppure quella di formazione dei lavoratori”.
INAIL. Infor.MO, Utilizzo dei carrelli elevatori: dinamiche infortunistiche, fattori di rischio e misure preventive
Fonte INAIL
Il prodotto pone l’attenzione sulle più comuni dinamiche infortunistiche in cui è attiva la presenza di un carrello elevatore. Contestualmente, esso si propone di approfondire le principali misure di prevenzione atte ad impedire il verificarsi di tali infortuni.
L’analisi è stata svolta partendo dall’approfondimento dei casi di infortuni mortali contenuti nella banca dati Infor.Mo, il sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni sul lavoro, che cataloga attualmente diverse migliaia di casi di infortuni mortali e gravi avvenuti tra il 2002 e il 2020.
Prodotto: Fact sheet
Edizioni: Inail – 2023
Disponibilità: Consultabile solo in rete
Info: dcpianificazione-comunicazione@inail.it
Amianto, dalla Regione 4 milioni di euro di incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento
Via l’amianto dalle fabbriche per una massima tutela della salute dei lavoratori, qualificando i luoghi di lavoro e rispettando l’ambiente.
La Regione interviene con un impegno di 4 milioni di euro di incentivi per la rimozione e lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto (asbesto) nelle imprese emiliano-romagnole. Il via libera della Giunta regionale che, nel corso dell’ultima seduta, oltre a stanziare i fondi ha approvato un apposito bando.
Il bando è indirizzato a microimprese, Pmi e grandi aziende, con sede legale o unità locale nel territorio emiliano-romagnolo: finanziabili i progetti per la rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto, presenti in immobili in cui si svolgono attività produttive, terziarie e commerciali.
Il bando
L’intervento dovrà avere un costo complessivo ammissibile di almeno 15mila euro per le spese di rimozione e smaltimento dell’amianto (esclusi, quindi, i costi di ricostruzione) e dovrà riguardare immobili localizzati in Emilia-Romagna. Sono esclusi gli interventi finalizzati all’adeguamento alle norme esistenti. Sono ammissibili solo gli interventi avviati dopo la data di prenotazione online. Il limite massimo di contributo ammissibile per intervento è fissato a 150mila euro.
Priorità sarà data agli interventi degli edifici da bonificare che si trovano a una distanza inferiore a 800 metri in linea d’aria da scuole o ospedali; che contestualmente all’intervento prevedono anche l’installazione di impianti fotovoltaici presso la medesima unità locale, area o sito produttivo di cui fa parte l’edificio da bonificare. Sarà possibile indicare la presenza di entrambi i criteri di priorità.
La presentazione della domanda si articolerà in due fasi. Una prima riguarda la prenotazione online del contributo (click day dal 22 al 28 novembre 2023), con l’indicazione del costo stimato dell’intervento candidato e dichiarazione di eventuali priorità; una seconda (dal 10 gennaio al 5 aprile 2024) che prevede la presentazione della domanda completa, alla quale saranno invitate solo le imprese che si troveranno in posizione utile nella graduatoria, sulla base delle risorse finanziarie disponibili. Queste ultime avranno tre mesi per presentare il progetto dell’intervento e completare la domanda di contributo.
Gli interventi di rimozione e smaltimento dovranno essere effettuati entro 24 mesi dalla concessione del finanziamento.
Il pianeta non può sopravvivere alla crescente corsa agli armamenti
Fonte Fondazione Sereno Regis che ringraziamo
TNI ha da poco pubblicato uno ‘studio di caso’, mettendo in relazione le spese militari previste dalla NATO e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra suggeriti dall’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). La conclusione dell’articolo è netta: “il pianeta non può sopravvivere all’attuale corsa agli armamenti”.
The Transnational Institute (TNI): 50 anni di impegno
Il Transnational Institute (TNI) è un istituto internazionale di ricerca e di sostegno alle iniziative impegnate nella costruzione di un pianeta giusto, democratico e sostenibile. Da quasi 50 anni TNI contribuisce a creare reti tra movimenti sociali, studiosi impegnati e decisori politici.
TNI è stato fondato nel 1974, e la sua storia si intreccia con quella dei movimenti sociali globali, e della loro lotta per la giustizia economica, sociale e ambientale. Tra i temi ai quali ha dedicato maggiore impegno, vi è lo studio e la denuncia contro il militarismo, e a favore del disarmo: dalla fine degli anni ’70 del 1900 TNI ha ospitato incontri e ha prodotto, in particolare, documentazioni sulla NATO e sulla militarizzazione dell’Europa.
Nel 1982, due collaboratori di TNI, Mary Kaldor e Dan Smith, hanno pubblicato Disarming Europe (Dufour Editions): un testo sul disarmo, il non-allineamento e le nuove forme di difesa.
Anche la crisi ambientale è presente nell’Agenda del TNI da molti anni: è del 1998 la pubblicazione del libro Privatizing Nature (Sheila Newman, Pluto Press), che ispirò un’intera generazione di attivisti a collegare il paradigma economico ai problemi ambientali. Continua a leggere “Il pianeta non può sopravvivere alla crescente corsa agli armamenti”
Meno salario e più stress per i lavoratori
Fonte: Sbilanciamoci che ringraziamo
Stipendi che diminuiscono mentre avanza l’inflazione, divari di genere, stress in aumento, scarsa o nulla formazione e innovazione. E una distanza siderale dei giovani e precari dal sindacato. Il sondaggio della Fondazione Di Vittorio.
I dati Istat sulla povertà pubblicati qualche giorno fa segnalavano come quella relativa sia stabile e quella assoluta in aumento. Le crisi internazionali in serie e l’inflazione colpiscono chi ha redditi non continui e precari ma anche i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato il cui potere d’acquisto, ormai lo sanno anche le pietre, è fermo o diminuito nel corso degli ultimi tre decenni. A pochi giorni da quei dati, il quadro sconfortante trova riscontro in un’importante ricerca/inchiesta condotta dalla Fondazione Di Vittorio della Cgil, che con un lavoro meticoloso di mesi ha sottoposto un questionario da cinquanta domande a decine di migliaia di lavoratori – i questionari completati e considerati validi dal team di ricercatori supera i 30mila. Le domande riguardavano il lavoro, la sua organizzazione, il ruolo del sindacato e le risposte sono di grande interesse. Anche quel che manca è interessante. Riassumiamo qualche elemento importante. Continua a leggere “Meno salario e più stress per i lavoratori”
Quando gli idioti sapienti fanno economia climatica
Come una cricca d’élite di economisti con problemi di matematica ha dirottato la politica climatica
Fonte ZNETWORK.ORG che ringraziamo
Autore:
William Nordhaus, che ha compiuto 82 anni quest’anno, è stato il primo economista dei nostri tempi a tentare di quantificare il costo del cambiamento climatico. La sua magia nella modellazione del clima, che gli è valsa il Premio Nobel per le scienze economiche nel 2018, lo ha reso uno dei pensatori più importanti al mondo. Le sue idee sono state adottate dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, dai gestori del rischio globale, dal settore dei servizi finanziari e dalle università di tutto il mondo che insegnano l’economia climatica. Il lavoro di Nordhaus potrebbe letteralmente influenzare la vita di miliardi di persone. Questo perché la sua quantificazione dei costi immediati dell’azione per il clima – bilanciati rispetto ai danni economici a lungo termine derivanti dalla mancata azione – è la base di proposte chiave per mitigare le emissioni di carbonio. Non è un’esagerazione suggerire che il destino delle nazioni e di una parte considerevole dell’umanità dipenda dalla correttezza delle sue proiezioni.
Continua a leggere “Quando gli idioti sapienti fanno economia climatica”
L.E.S.S. Lombardy Exibition on Safety and Security Less or More?
L’impegno di Regione Lombardia: meno infortuni e morti sul lavoro e più sicurezza
Sala Marco Biagi – Palazzo Lombardia, 23 – 27 ottobre 2023
Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro 2023
Sul sito della C.I.I.P sono disponibili le presentazioni
ANSES. La santé des personnels navigants dans les avions
Segnaliamo un Report dell’Agenzia francese ANSES sul tema della salute del personale navigante a bordo degli aerei.
La santé des personnels navigants dans les avions
Rayonnements solaire et cosmique, contaminations de l’air des cabines d’avion, travail en horaires décalés et de nuit : le personnel naviguant est soumis en vol à de multiples nuisances et des conditions de travail particulières. L’Anses dresse l’état des lieux des connaissances sur le sujet et appelle à poursuivre les recherches, en considérant en particulier les situations de polyexposition de ces travailleurs.
Per leggere il seguito vai alla fonte
Connessioni 4 – La salute e la pace: la guerra catastrofe di sanità pubblica
Connessioni 4
31 ottobre 2023
fatti, eventi, report di ricerca e dati per capire meglio cosa succede nel campo della prevenzione e della salute negli ambienti di vita e di lavoro.
In questa puntata vi offriamo documentazione su:
– La salute e la pace; la guerra catastrofe di sanità pubblica
– La guerra, La speranza, La fine delle illusioni
– I costi della “non sicurezza”
– Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Storia, funzioni e responsabilità penale
– Brandizzo: qualche riflessione in ordine sparso
I focolai di guerra, il massacro di vite umane reso banale dalle rappresentazioni mediatiche a flusso continuo, gli effetti economici, ambientali e politici sulla vita quotidiana di milioni di persone, stanno distraendo le leadership dei paesi industriali dai compiti strategici di riduzione delle emissioni di carbonio in atmosfera.
L’articolo apparso su salute internazionale “La salute e la pace” di Pirous Fateh-Moghadam riporta con accuratezza le ragioni per cui ” Di fronte alle guerre combattute con moderni armamenti ed eserciti, la scelta pacifista risulta obbligata anche per chi non parte da una posizione di rifiuto categorico della violenza. L’unica opzione a disposizione, soprattutto per chi svolge una professione sanitaria è quindi quella dell’opposizione alle guerre, della prevenzione dei conflitti e della promozione della pace. La guerra è una catastrofe di sanità pubblica che va prevenuta o fermata il prima possibile nel caso sia già in atto.”
Continua a leggere “Connessioni 4 – La salute e la pace: la guerra catastrofe di sanità pubblica”
Asia Development Bank (ADB) mette al bando dai suoi progetti di finanziamento l’uso di una serie di prodotti con amianto
Fonte IBASS
In un recente documento della Asia Development Bank (ADB), l’uso di prodotti contenenti amianto è stato vietato in tutti i progetti finanziati dall’ADB. La nuova restrizione è apparsa alle pagine 23-24 del Quadro ambientale e sociale: “il finanziamento della produzione, del commercio o dell’uso di fibre di amianto è completamente vietato dalla nuova politica. Si tratta di una modifica rispetto all’attuale SPS [Dichiarazione sulla politica di salvaguardia], che consente l’uso di lastre di cemento-amianto incollate con un contenuto di amianto inferiore al 20%. Tale divieto non si applica ai progetti che prevedono lo smaltimento dell’amianto esistente, a condizione che venga adottato un idoneo piano di gestione dell’amianto per lo smaltimento…” Vedi: Working Paper. Quadro ambientale e sociale. Ottobre 2023 .
I costi della “non sicurezza” di Maurizio Mazzetti
Riprendiamo ancora dalla rubrica “Il lavoro deve essere sicuro” de Ilmanifestoinrete l’articolo di Maurizio Mazzetti che ringraziamo per la chiarezza e la precisione. |
Fonte Ilmanifestoinrete
Anche se ogni infortunio o malattia professionale, tanto più se gravi, possono essere considerati moralmente inaccettabili, il loro verificarsi va valutato anche sotto il profilo dei relativi costi, individuali, aziendali e sociali. Vediamoli un po’.
Ormai da qualche anno sono disponibili elaborazioni e studi sui costi economici e sociali degli infortuni; minor attenzione è posta a quelli delle malattie professionali, per quanto le situazioni siano sostanzialmente sovrapponibili. Purtroppo, questi studi, che concludono univocamente per costi molti alti (ma sui numeri torneremo alla fine dell’articolo), non sembrano avere effetti concreti sulle politiche per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro, almeno in Italia: gli interventi normativi continuano ad essere effettuati episodicamente, magari sull’onda di qualche evento di particolare risonanza presso l’opinione pubblica, e limitata magari alla mera gestione, di solito indennitaria, delle conseguenze. Per esempio, ci sono voluti quattro casi mortali di studenti impegnati nell’alternanza scuola lavoro, oggi PCTO – percorsi competenze trasversali e orientamento – per stabilire una tutela indennitaria a studenti e famiglie; ma ben poco, chiacchiere, o piuttosto grida manzoniane a parte, si è fatto in termine di formazione alla sicurezza (l’Accordo Stato regioni in materia è scaduto da anni e, a quanto pare, non verrà rinnovato neppure entro quest’anno), e prevenzione. E ciò dimostra, una volta di più, del fatto che manca, a livello di sistema paese, una strategia; e che anche che la stessa conoscenza dei fenomeni, checché se ne dica quando nei convegni si parla del SINP – Sistema Informativo Nazionale Prevenzione – è quantomeno carente.
Continua a leggere “I costi della “non sicurezza” di Maurizio Mazzetti”
Prosegue su DSL il dibattito in ambito giuridico sulla condanna del RLS.
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Storia, funzioni e responsabilità penale di Alessandra Ingrao
Alessandra Ingrao, ricercatrice t.d. di tipo B di Diritto del lavoro nell’Università di Milano.
Per leggere l’articolo clicca QUI
How to solve our mental health crisis

Generation Grundeinkommen via Wikimedia, CC BY-SA
Matthew Smith, Professor in Health History, University of Strathclyde
This article is republished from The Conversation under a Creative Commons license. Read the original article.
When BBC journalist Rory Carson sought online consultations for a potential mental health issue, three private clinics diagnosed him with attention deficit hyperactivity disorder (ADHD). They charged between £685 and £1,095 for these consultations, which lasted between 45 and 100 minutes, and all prescribed him medication.
ADHD is a highly controversial disorder which emerged in the US in the late 1950s during the cold war, and quickly became associated with stimulant drugs such as Ritalin. Now diagnosed throughout the world, ADHD is central to many debates about neurodiversity.
While Carson’s Panorama investigation into its treatment attracted plenty of criticism, the fact that this disorder could apparently be diagnosed quite casually online is concerning. When he subsequently had a more rigorous (but free) three-hour, in-person consultation with an NHS psychiatrist, he was told that he did not, in fact, have ADHD.
Across the world, we’re seeing unprecedented levels of mental illness at all ages, from children to the very old – with huge costs to families, communities and economies. In this series, we investigate what’s causing this crisis, and report on the latest research to improve people’s mental health at all stages of life.
Society’s increasing awareness of mental health issues and demand for mental health support has been driven, in part, by social media and easier access to information online. While this is no bad thing in many ways, the related increase in self-diagnosis (including among children and adolescents) is clearly open to abuse by some organisations offering costly diagnoses and treatments.
But there is another reason for this rapid growth in private mental healthcare. In England alone, the NHS spends around £2 billion per year on private hospital care for mental health patients – equating to 13.5% of its total mental health spend. Due to the reduction in NHS bed provision, nine out of ten privately-run mental health beds are now filled by NHS patients.
While the UK government says it is committed to spending more money on mental health, private investment companies are reportedly queuing up to “seize the opportunities offered up to them by the NHS crisis”. Private providers say they can do more to help avert a mental health emergency exacerbated by the COVID pandemic, yet a dozen of the 80-odd privately-run mental health hospitals in England were rated as “inadequate” in the Care Quality Commission’s latest report, which has warned of possible closures.