Legambiente ER. CCS, stretta di mano ENI-SNAM: facciamo il punto

Fonte Legambiente EmiliaRomagna che ringraziamo

Pubblichiamo questo comunicato  di Legambiente Emilia Romagna che fa chiarezza sulla tecnologia CCS promossa  come ” miracolosa risolutrice” della questione energetica in grado di rendere compatibile il perdurare dell’utilizzo delle fonti fossili  con la transizione ecologica , una proposta che non convince scienziati e tecnici. Un progetto deviante  per non affrontare il cambiamento necessario per la decarbonizzazione della produzione di energia. editor

IL COMUNICATO LEGAMBIENTE EMILIA-ROMAGNA 

 Stretta di mano Descalzi-Vernier in nome del fossile: gli investimenti sul CCS allontanano gli obiettivi di decarbonizzazione, legandoci a doppio filo ai combustibili fossili

 CCS tecnologia attualmente fallimentare, serve solo a favorire il business del fossile, Legambiente: ennesimo atto di greenwashing delle due partecipate di stato per ancorare il paese, già in grave crisi climatica, alle fonti fossili.”

 Ravenna si conferma ancora una volta Capitale del fossile, dopo la stretta di mano fra Descalzi e Vernier di ieri che ha sancito la collaborazione tra Eni e SNAM per la prima fase di avvio del progetto di CCS (Carbon Capture and Storage) sulla Costa Ravennate. In particolare, il progetto prevede il sequestro delle emissioni prodotte dall’impianto di lavorazione di gas a Casal Borsetti, convogliate poi verso la piattaforma di Porto Corsini.

Ma non è tutto oro ciò che luccica: sebbene nelle note stampa dei due A.D. si legga di una tecnologia matura, pronta all’utilizzo e che sta avendo notevoli sviluppi in Europa, basta una veloce rassegna stampa a smentire le loro posizioni. Oltre a rivelarsi una tecnologia acerba e fallimentare, il CCS si dimostra essere il meccanismo perfetto per continuare il business-as-usual del fossile. Ma veniamo al dunque.

In Australia, il colosso del fossile Chevron ha investito 3 miliardi, con sussidi statali per 60 milioni, per un impianto di cattura e stoccaggio che doveva raggiungere un target dell’80% di efficienza nella cattura: dopo cinque anni la stessa compagnia ha dovuto rendere conto del fallimento del più grande impianto di CCS al mondo, che dopo un avvio tortuoso, dal 2019 al 2021 ha catturato nemmeno la metà del target proposto.

Uno studio recente dell’Institute for Energy Economics and Finance ha preso in esame 13 progetti di punta in campo CCS a livello mondiale, responsabili per il 55% delle operazioni nel settore. Dei 13 impianti, 7 non hanno raggiunto i target, 2 sono falliti e 1 è in stato di fermo. Inoltre, lo studio mostra che, lungi dall’essere una tecnologia nuova e innovativa, il CCS è impiegato da oltre 50 anni per il recupero di gas, riutilizzato poi per facilitare il pompaggio da altri pozzi. Lo studio mostra infatti come il 73% della Co2 catturata venga utilizzata in processi di Enhanced Oil Recovery (EOR).

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AFL-CIO . Sostenere i diritti dei lavoratori è fondamentale per il futuro dell’Ucraina

Fonte AFL.CIO che ringraziamo 

 

Mentre la guerra della Russia contro l’Ucraina continua, i lavoratori ucraini ei loro sindacati sono diventati una forza innegabile per la solidarietà e il sostegno della comunità in tutto il paese. Dall’inizio del conflitto, i membri dei sindacati della Confederazione dei sindacati liberi dell’Ucraina (KVPU) e della Federazione dei sindacati dell’Ucraina (FPU) si sono mobilitati in gran numero, rimangono uniti dietro gli sforzi del loro governo eletto per gestire la guerra e continuare a compiere valorosi sacrifici per difendere la nazione. Tuttavia, in cambio, il governo ucraino si sta ora muovendo per  spezzare il potere dei sindacati e privare i lavoratori di diritti cruciali che sono fondamentali per sostenere la sua democrazia.

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FUSIONE NUCLEARE…MA SOLO QUELLA DEL SOLE È SOSTENIBILE E RINNOVABILE

 

Autore : Mario Agostinelli

Fonte : Inchiestaonline 

 

Abbiamo una comprensione teorica della fusione nucleare da oltre un secolo, ma siamo ben lontani dal poterla impiegare come fonte elettrica continua e controllabile. Eppure, Repubblica, lo scorso 14 Dicembre, titolava: “Viaggio nel futuro, un bicchiere d’acqua ci scalderà per un anno. Nessun governo potrà più ricattare gli altri usando il petrolio o il gas come pistole”. Banalizzando e dando corpo a scenari irrealizzabili al presente e perfino scientificamente azzardati, una voce importante si è unita al coro fastidioso e incosciente di prostrazione del giornalismo nostrano all’annuncio che “l’Occidente” per definizione (gli Stati Uniti) è vicino, in solitaria, a realizzare il miracolo dell’energia del sole, così abbondante da tracimare da enormi impianti e da procrastinare il mito della crescita per un futuro senza limiti di contenimento.

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