SAFETY EXPO 2022 VI INVITA A BERGAMO FIERA  IL 21 E 22 SETTEMBRE

 

INDISPENSABILE COSTRUIRE, INSIEME AGLI OPERATORI DEL SETTORE, LA CULTURA DELLA SICUREZZA E UN SISTEMA DI RESPONSABILITÀ ETICA E SOCIALE

Salgono a 270 gli espositori, più di 100 incontri tra convegni, tavole rotonde, approfondimenti, corsi di formazione, spettacoli, prodotti, servizi e tecnologie

 Bergamo, 14 settembre 2022 – “Un’altra strage sul lavoro: quattro morti in un giorno solo”. “Infortunio sul lavoro a Malgesso, operaio muore incastrato in un macchinario”. “Operaio muore schiacciato da una piastra di cinque tonnellate in un’azienda del Bresciano”.  “Un altro tragico infortunio sul lavoro in Bergamasca: muore 34enne”. “San Giuliano Milanese, incendio all’impianto petrolchimico: sei feriti, uno è grave”. Sono solo alcuni degli incidenti sul lavoro verificatisi in una parte della Lombardia di cui ha scritto la stampa, nella settimana tra fine agosto e i primi di settembre. Sette decessi in sette giorni. E nei primi sette mesi dell’anno il bilancio dei soli morti sul lavoro superava quota 500 sul territorio nazionale.

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Dors. Alle prime luci del giorno. Storia di infortunio

a cura di Redazione DoRS

 

Abdul aveva 52 anni, lavorava da dodici anni come operaio addetto alla linea di produzione nella stessa azienda. Si era trasferito, come tanti, dal nord Africa, circa 20 anni fa alla ricerca di fortuna.

L’infortunio è avvenuto alle prime luci del giorno nell’ autunno di qualche anno fa in una ditta metalmeccanica che produce macchine e attrezzature varie a partire dalla materia prima costituita da nastri di acciaio raccolti in coils.

Abdul si trovava nell’area di stoccaggio e stava lavorando da solo. Si è ipotizzato che Abdul, per spacchettare i quattro coils tenuti insieme da tre regge metalliche, si fosse sistemato davanti ai coils e, servendosi di una cesoia manuale, avesse iniziato il taglio. Mentre tagliava la terza ed ultima reggia, due coils perdevano la posizione verticale finendo per travolgere e schiacciare il lavoratore, provocandone la morte istantanea.

Questa è la ottantottesima storia aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Comunità di pratica e narrazione“.

Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa Alle prime luci del giorno

Ucraina, sei mesi dopo: l’impatto della guerra sulla salute

Fonte : Scienza in rete che ringraziamo 

 

Qual è l’impatto complessivo della guerra in Ucraina a sei mesi dal suo inizio? Sul Lancet, lo storico Ed Holt descrive uno scenario che va al di là delle persone morte e ferite e un sistema sanitario sottoposto a uno stress pesantissimo, sebbene in molti casi gli operatori sanitari siano riusciti a mantenere attivi i servizi, mentre l’Oms ha avvertito del rischio di focolai di malattie infettive.

Crediti immagine: Daniele Franchi/Unsplash

Dall’inizio dell’invasione russa il sistema sanitario ucraino, già fragile, è stato sottoposto a pesanti attacchi e stress e la salute delle persone minacciata. Le conseguenze si manterranno a lungo anche dopo la fine della guerra.

«A sei mesi dall’invasione russa del Paese, il 24 febbraio, il sistema sanitario ucraino sta lottando per continuare a fornire servizi a una popolazione sempre più traumatizzata dalla guerra in corso. Secondo le Nazioni Unite al 15 agosto erano 5.514 i civili uccisi e 7.698 i feriti confermati, ma le stesse Nazioni Unite affermano che la cifra reale potrebbe essere molto più alta». Lo scrive lo storico Ed Holt su Lancet nella rubrica World Report del 27 agosto.

Lo scenario complessivo dell’impatto della guerra, tuttavia, va ben al di là del numero delle persone uccise o ferite dal conflitto: bisogna infatti considerare i 7 milioni di sfollati all’interno dell’Ucraina (circa un terzo della popolazione è stata costretta a lasciare la propria casa), i quasi 6 milioni di profughi accolti in Europa (in Italia circa 150.000), ma anche i 13 milioni di persone che, al contrario, sono rimaste bloccate nelle aree colpite. «I danni alle infrastrutture si calcolano in circa 110 miliardi di dollari, comprese le strutture sanitarie deliberatamente prese di mira dalle truppe degli invasori: l’Organizzazione mondiale della sanità ha registrato 445 attacchi alle strutture sanitarie a partire dall’11 agosto, attacchi che hanno causato 86 morti e 105 feriti», continua Holt. Il giovane storico inglese, autore di diversi rapporti sulla situazione dell’Ucraina a partire dall’invasione russa, descrive come i combattimenti hanno devastato l’offerta sanitaria: paesi e città sono rimasti senza ospedali o strutture di assistenza primaria, i medici sono pochi e sovraccarichi di lavoro, c’è carenza di medicinali, molte farmacie sono chiuse in modo permanente e servizi di pronto intervento lottano per raggiungere i pazienti attraverso strade e ponti bombardati.

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