Au Brésil, la désinformation a explosé sous l’ère Bolsonaro. Le coût humain est terrible

Il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro ( la foto l’abbiamo tratta da Wikipedia.) 

Autori: 

Patrick White, Université du Québec à Montréal (UQAM) et Eddy Célestin, Universidade Federal da Fronteira Sul (UFFS)

La pandémie de Covid-19 a mis en lumière les lacunes des systèmes de soins de santé du monde entier. Mais elle a aussi stimulé la propagation de la désinformation.

Cette désinformation galopante a eu un impact considérable sur un pays d’Amérique du Sud en particulier : le Brésil. Cette situation est intimement liée à un personnage, en l’occurrence le président Jair Messias Bolsonaro. Depuis son arrivée au pouvoir, et même avant, dès la campagne présidentielle de 2018, la désinformation est devenue de plus en plus présente au pays.

Son domaine de prédilection sont les réseaux sociaux. Certains parlent même d’une épidémie de fausses nouvelles qui se serait emparée du Brésil. La pandémie de Covid-19 a exacerbé le phénomène. Le président Bolsonaro, connu pour son autoritarisme, ses attaques racistes, sexistes, homophobes et ses fausses accusations de corruption, utilise des tactiques de déstabilisation pour décrédibiliser l’approche scientifique dans le combat contre la Covid-19 et la vaccination.

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#SicurezzaLavoro, un Decreto che lascia molto perplessi…

Giovedi’ 21 Ottobre e’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ed e’ entrato in vigore il 22 Ottobre, il DL 146/2021 (Decreto fiscale), che contiene anche un pacchetto di norme per la sicurezza sul lavoro, il cui obbiettivo dovrebbe essere il contrasto agli infortuni e alle tante morti sul lavoro.Alcune di queste norme mi hanno lasciato molto perplesso.
Invece di decidere di potenziare il personale ispettivo delle Asl (tecnici della prevenzione), che si e’ dimezzato negli ultimi 10 anni (siamo a circa 2500 tecnici della prevenzione), si e’ deciso di andare nella direzione opposta, centralizzando i controlli per la sicurezza, che adesso, potranno essere svolti in tutte le aziende anche dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che voglio ricordare che ad oggi si occupava solo di regolarita’ contributiva e lavoro nero e aveva una piccola deroga per la sicurezza sul lavoro nei cantieri, ma doveva sempre preavvisare le Asl territorialmente competenti.Il coordinamento della vigilanza per la sicurezza sul lavoro sara’ svolto sia dal Ispettorato Nazionale del Lavoro, che dalle Asl.E il provvedimento di sospensione delle aziende, che commettono gravi violazioni per la sicurezza sul lavoro, sara’ attuato sia dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che dalle Asl. Novita’ queste ultime positive, come il potenziamento del Sinp e la banca dati per gli infortuni sul lavoro.Ma non posso fare a meno di notare, che il governo Draghi, con il suo Ministro del Lavoro, dopo i tanti infortuni mortali sul lavoro, aveva detto avrebbe assunto 2300 ispettori del lavoro.Ma dal decreto si evince che per il biennio 2021/22 saranno assunti 1024 ispettori del lavoro.Non si specifica una data esatta entro quando verra’ emesso il bando di assunzione, ma io rimango davvero molto perplesso.Quando il governo parlava di importanti norme per la sicurezza sul lavoro, intendeva questo?Ma la prevenzione?L’Italia e il mondo del lavoro hanno bisogno di altro, e’ necessario e impellente fermare questo tragico bollettino di guerra sul lavoro, che non fa solo morti, rovina famiglie e rende tanti giovani, orfani e soli
Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Firenze