Fonte: Areaonline.ch che ringraziamo
I numeri lo confermano: sui cantieri svizzeri c’è un problema di sicurezza. Nico Lutz: «Non c’è da stupirsi visti i ritmi di lavoro e la pressione per i tempi di consegna» di Veronica Galster
In Svizzera ogni tre settimane una persona muore su un cantiere e altre migliaia si feriscono nel corso di un anno. Gli incidenti gravi sono in aumento e in Ticino l’ultimo, nel quale un operaio quarantenne ha perso la vita schiacciato sotto al mezzo da cantiere che stava guidando, è avvenuto appena pochi giorni fa, l’11 di ottobre. Una situazione che da diverso tempo preoccupa anche Unia, che nel 2019 aveva condotto un’indagine tra i suoi iscritti del ramo edile: più stress e meno sicurezza è quanto denunciavano i 12.000 lavoratori che hanno risposto al sondaggio.
Sono da poco stati pubblicati i risultati per il 2020 dell’inchiesta svizzera sulla popolazione attiva riguardanti gli incidenti sul lavoro e altri problemi di salute legati al lavoro, dell’Ufficio federale di statistica (Ufs). Ne emerge che il 7 per cento della popolazione attiva ha subito almeno un incidente nei dodici mesi precedenti l’inchiesta e che i giovani uomini tra i 15 e i 24 anni hanno un rischio nettamente più elevato di incidenti (19 per cento). Al secondo posto per rischio di incidenti (preceduto dall’agricoltura e selvicoltura con il 18 per cento), c’è proprio il settore dell’edilizia, con il 16 per cento di lavoratori che hanno subito almeno un incidente.